NASCE IUSTITIA IN VERITATE, A DIFESA DEI CRISTIANI IN TRIBUNALE.
1 Luglio 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, è con piacere che diamo notizia di un avvenimento che avrà luogo a Milano sabato 4 luglio, e cioè la presentazione ufficiale al pubblico e alla stampa di un’associazione, “Iustitia in Veritate”, che come vedrete dal comunicato qui sotto si presenta utile in questi tempi, e lo sarà ancora di più se passerà in qualche modo qualche disegno di legge liberticida in materia di omostransfobia fattispecie giuridiche degne di un romanzo distopico. Buona lettura, e buono a sapersi…
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Iustitia in Veritate nasce a Milano, nel maggio 2020 come impeto di coscienza, di risposta e reazione difensiva, rispetto agli abusi contro il libero esercizio della fede e di culto, perpetrati durante il periodo della diffusione del Covid19 e favoriti dai caotici interventi legislativi.
Obiettivo dell’associazione è la difesa dei diritti fondamentali delle persone, in tutti i settori della vita dell’uomo, nelle sue espressioni di libertà anche in forma associata non necessariamente legati ad eventuali normative emergenziali.
Offriamo quindi tutela ed assistenza sotto ogni profilo,non solo legale, a chiunque necessiti di un supporto professionale, serio e pacificamente indirizzato a coniugare le proprie esigenze, in modo da non dimenticare la difesa e l’affermazione della giustizia in ogni campo, avendo come principio fondante il diritto naturale e come quadro di riferimento la dottrina sociale della chiesa.
Fondatori e rispettivamente presidente, vicepresidente e segretario, sono l’avv. Francesco Fontana, la dott. Wanda Massa, l’avv. Marco Boretti.
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Tag: fontana, iustitia, veritate
Categoria: Generale
La vostra disponibilità da forza e infonde speranza. Auspico che le collaborazioni tra associazioni, che si riferiscono alla dottrina sociale della chiesa, siano uno il puntello dell’altro. Grazie.
Non dobbiamo aver paura dei tribunali dll stato ma della inquisizone gesuitica bergogliana che sta soffocando quel che resta della Chiesa cattolica. Deporre il tiranno!
L’Associazione “Iustitia in Veritate” sarà in grado di difendere il CLERO NON ALLINEATO alla verità del Primo Gesuita quando l’ennesimo Gesuita guiderà (forse) la Congregazione per il Clero?
Dal sito https://www.catholicnewsagency.com/column/pope-francis-a-jesuit-at-the-helm-of-the-congregation-for-the-clergy-4192 (By Andrea Gagliarducci)
“Un gesuita alla guida della Congregazione per il Clero?
Il vescovo Daniele Libanori, gesuita e ausiliare della diocesi di Roma, potrebbe essere nominato venerdì prossimo successore del cardinale Beniamino Stella come prefetto della Congregazione per il Clero. La notizia della nomina si è diffusa nei corridoi vaticani, rafforzata dal fatto che papa Francesco ha ricevuto Libanori in udienza privata il 26 giugno.
La notizia della nomina deve essere trattata con tutta la dovuta riserva, perché papa Francesco potrebbe sempre decidere altrimenti. Se l’ipotesi dovesse risultare corretta, però, Libanori sarebbe il primo gesuita al timone del dicastero che ha la responsabilità di tutti i sacerdoti secolari del mondo.
Con Libanori, Papa Francesco si metterebbe di nuovo al timone della Congregazione per il Clero con un uomo di fiducia.”
Vorrei se anche a Roma potremo disporre della stessa cosa!
Grazie
Da buoni giacobini (grillini e comunisti) hanno associazioni con gruppi di denuncia già pronti prima della legge. Anzi sono loro che la stanno facendo. La persecuzione si fa concreta. Sia per i sacerdoti cattolici (quelli veri) sia per i fedeli laici. Occorrono gruppi di avv.ti di questo tipo in ogni tribunale italiano. Nel clima attuale ogni singolo avv.to cattolico ha (giustamente) paura.
Finalmente, questa è un’ottima notizia di cui si discuteva da anni, cioè l’opportunità della nascita in ambito cattolico di una iniziativa simile alla Anti-Defamation League ebraica in America. D’altronde, l’unico modo per sconfiggere la blasfema legge sull’ “omofobia”, che l’attuale governicchio giallo-rosso vuole promulgare (peraltro, con il diabolico cavillo che chiunque, in futuro, dovesse discutere della sua abrogazione o della legge Mancino in toto, potrebbe essere accusato di “omofobia”, incarcerato ed interdetto ai pubblici uffici per tre anni), qualora dovesse passare sarà proprio questo: smontarla in tribunale e fare appello immediatamente alla Corte Costituzionale per manifesta violazione della libertà di espressione e di religione. I tribunali, però, sono troppo spesso collusi con la politica di sinistra, come ha dimostrato di recente il caso delle toghe che spingevano contro Salvini per distruggerlo. Purtroppo, il potere giudiziario, in Italia, non è indipendente da quello politico, specie quello di una certa area che ha sempre spinto per impadronirsene. Il giudice, infatti, non è più quello che applica le leggi ma le crea o (nel caso da noi auspicato) le demolisce. Siccome per la legge sulla fecondazione assistita “l’altra sponda” demolì una già pessima legge di compromesso (ma che manteneva ancora alcuni paletti di facciata) usando proprio le sentenze giuridiche, non vedo perché non tentare anche da parte cattolica. Personalmente, non sono molto ottimista sulla riuscita di una simile operazione (“Giuseppi” e sodali hanno già dimostrato più volte di infischiarsene di regolamenti, leggi, Costituzione e Concordato) visto il progressivo accentramento dei poteri in atto, tuttavia è già di suo un’iniziativa meritevole di sostegno che potrebbe quantomeno infastidire molti aspiranti “cacciatori di cattolici”. L’unico dubbio è: l’Associazione agirà anche pro bono, quantomeno per casi ritenuti meritevoli e di alto profilo?
Mi sa che ne avremo bisogno anche a proposito del del Zan! Noi preti se resteremo fedeli al Vangelo e voi giornalisti cattolici se non vi piegherete ai diktat.. Se finiamo in cella insieme la aiuteremo fare Stilum Curiae in carcere!