DDL ANTI-OMOFOBIA: IL PIÙ GRAVE ATTACCO ALLA LIBERTÀ IN ERA REPUBBLICANA.

18 Giugno 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ci occupiamo solo ora di un’iniziativa gravissima, e che dovrebbe suscitare la preoccupazione di tutti; cattolici, non cattolici, atei agnostici e comunque persone libere. Cioè del tentativo di far approvare dal Parlamento una legge che dovrebbe essere antiomo-lesbo-transfobia, una legge che in ultima analisi impedirebbe di affermare opinioni legittime: che il matrimonio è fra persone di sesso diverso, che i bambini hanno diritto per crescere in maniera sana ed equilibrata a un padre e una madre, cioè persone di sesso diverso, che acquistare esseri umani o affittare l’utero di una donna per farla portare nove mesi un essere umano che poi le verrà tolto per sempre oltre a essere un crimine – anche se in Parlamento siedono persone che lo hanno fatto – è un atto abominevole. Ci piace ricordare qui che Monica Cirinnà, la parlamentare che vorrebbe “regolamentare” l’utero in affitto, quando faceva parte della Giunta capitolina difendeva il diritto dei cuccioli di animali di non essere staccati dalla madre prima di due mesi di vita…e adesso difende il “diritto” degli omosessuali di affittare esseri umani femminili e pagare per il frutto della gestazione. Ecco, questo tipo di cose che sto scrivendo, se passasse uno dei progetti di legge in allestimento, mi potrebbe costare una denuncia.

È chiaro che siamo di fronte a un attacco inedito nella sua gravità alla libertà di pensiero ed espressione; siamo al reato di opinione così come l’abbiamo visto nelle peggiori dittature anche recenti. Bene ha fatto al Conferenza Episcopale a denunciare questo pericolo; scandaloso che il quotidiano della Cei, una scheggia impazzita ormai troppo sensibile alle derive della nota lobby presente in Vaticano e non solo, si trinceri dietro la foglietta di fico – ahimè minuscola – del “darà conto…e valuterà…con serenità e schiettezza…” i progetti. Persino padre Bartolomeo Sorge ha preso posizione; e persino padre Spadaro ha emanato un tweet che potrebbe essere interpretato a difesa della libertà di parola ed espressione. Sbalordisce, ma non stupisce, il silenzio tombale degli organi rappresentativi dei giornalisti; che per quanto egemonizzati dagli esponenti della sinistra vicina al governo e al PD dovrebbero capire la pericolosità di un progetto del genere. Certo, ora loro sarebbero immunizzati dalle dosi elefantine di politically correct a cui ricorrono, ma come diceva qualcuno chi tocca la libertà di opinione scava un buco in cui è destinato, prima o poi, a cadere egli stesso.

Bene; ciò detto, vi offriamo due posizioni.

La prima è il commento di un giornale che certamente non è sospettabile di essere cattolico, Italia Oggi. La seconda è qualche brano della relazione che la collega Costanza Miriano ha reso di fronte alla Commissione Giustizia della Camera. Buona lettura.

§§§

I libertari, quelli della rivoluzione sessuale, del vietato vietare, si sono trasformati in severi censori, talebani del politicamente corretto: hanno combattuto tutta la vita per far accettare comportamenti che fino al ’68 erano catalogati come devianti, eppure, appena entrati nella stanza dei bottoni si sono trasformati in novelli inquisitori, moralisti del pensiero unico. Il mondo Lgbt è ormai diventato una lobby mondiale tra le più potenti ed è intenzionato a far sentire tutto il suo peso anche in Italia.

In Parlamento inizia oggi la discussione sul progetto di legge Zan che, facendo perno sulla retorica della lotta contro le discriminazioni, ha l’obiettivo reale di imporre l’ideologia gender, intimidendo pesantemente chi si ostina a pensarla diversamente. La legge che si vorrebbe approvare, sanziona penalmente chi «istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi… fondati sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere». Una formula estremamente ampia, indeterminata, all’interno della quale ci si può mettere di tutto.

Inoltre, iniziare un’azione penale non costerà nulla a chi si ritiene offeso, mentre costerà caro a chi si dovrà difendere. Chi sosterrà che una coppia omosessuale non può acquistare i bambini provenienti dall’utero in affitto né adottarli e si impegna politicamente per evitare che sia concessa questa possibilità potrà essere accusato di istigazione alla discriminazione nei confronti delle coppie omosessuali?

Ricordiamoci di cosa è successo a Guido Barilla, linciato mediaticamente per avere dichiarato, in un’intervista, che per la pubblicità dei suoi prodotti avrebbe sempre utilizzato una famiglia tradizionale: fu costretto a scusarsi con la comunità Lgbt. Oppure, pochi giorni fa, a Joanne Rowling, la creatrice di Harry Potter, criminalizzata per aver lasciato intendere che solo le donne abbiano le mestruazioni, escludendo quindi i trans.

Qui non è in gioco la libertà sessuale, garantita in tutti i paesi occidentali, e nemmeno la tutela delle persone Lgbt (secondo il ministero dell’Interno i reati riferibili all’orientamento sessuale sono 26 all’anno). Qui è in gioco la libertà di pensiero, che una lobby molto potente vorrebbe rinchiudere all’interno della propria comfort zone.

 §§§

Costanza Miriano

– Credo infatti, e arrivo al punto, che ogni persona debba essere libera di vivere gli affetti, i ruoli, la sessualità nel modo che sceglie più o meno liberamente (la storia di ognuno di noi è segnata da molte circostanze, e non in tutto ci autodeterminiamo). Credo che sia insindacabile ciò che ciascuno sceglie di fare in camera da letto, nella propria vita, privata e pubblica. Proprio perciò trovo questa legge profondamente ingiusta e contro la libertà. Ecco perché.

Non è la prima, ma è l’obiezione discriminante (discriminare non è sempre una brutta parola): la libertà religiosa. L’articolo 2 del Concordato tra Repubblica Italiana e Chiesa Cattolica, che gode di protezione costituzionale ex art. 7 Cost., garantisce “ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

– Nel 2018 io ho riportato sul mio blog un’affermazione del Papa, che aveva detto che “nel caso dell’omosessualità ci sono tante cose che si possono fare, anche con la psichiatria, finchè sono piccoli, dopo i venti anni no”, e sono stata segnalata all’Ordine dei Giornalisti. L’OdG ha risposto che non potevo essere sanzionata perché avevo solo riferito un’affermazione del Pontefice. Io, però, come tutti i cattolici, pretendo di essere libera non solo di riferire ciò che dice il Papa in un’intervista, ma anche di pensare come lui. La libertà religiosa è tutelata a livello costituzionale, ex art. 19 Cost., altrimenti si provoca un formidabile cortocircuito, perché per non discriminare altri la discriminata diventerei io, e proprio in base allo stesso articolo che qui si sta chiedendo di integrare, l’art 604 bis c.p., che vieta “ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.

– Libertà di pensiero e di espressione: va garantita a tutti, anche a chi come me e la maggioranza degli italiani, inclusi i molti non cattolici, è convinto che si nasce uomo o donna, cosa che si stabilisce alla nascita, e che segna non solo la conformazione degli organi riproduttivi, ma tutto di noi, a livello fisico, intellettuale, spirituale. Uomini e donne liberi di vivere la propria sessualità come desiderano, anche con persone dello stesso sesso, ma allo stesso modo di esprimere opinioni, nel rispetto della dignità della persona. Mi preoccupa molto, di fronte a una grande vaghezza delle norme che si vorrebbero introdurre, la tutela della libertà di espressione.

– Per esempio, può l’affermazione che si è uomini o donne essere considerata violenta, o istigazione alla violenza? Un caso fra tanti: il terzo collegio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti del Lazio ha preso in esame, su segnalazione del signor Massimiliano Piagentini, l’articolo del collega Aldo Grandi che sulla Gazzetta di Lucca il 15 gennaio 2020 aveva scritto in merito a un fatto di cronaca “un transessuale brasiliano”, usando l’articolo maschile, e più sotto “l’identità si acquisisce alla nascita, si è maschi o femmine”. L’Odg ha archiviato il ricorso, ritenendo che il collega non abbia violato le norme deontologiche, ma da giornalista mi chiedo e vi chiedo: se fossero in vigore le norme che state prendendo in esame, si potrà davvero essere denunciati solo perché si usa l’articolo maschile? O perché si afferma che l’identità è sessuata? Cosa vuol dire omofobia (ammesso che si possa considerare reato una paura, sempre che esista)? E se è tutelata la libertà delle persone di scegliere la propria appartenenza di genere – cioè se un uomo che si sente donna ha la libertà di cercare di diventarlo – allo stesso modo io non ho la libertà di percepirlo comunque come un uomo? Può una legge entrare in una sfera privatissima, sacra e intoccabile come la percezione delle cose? Può essermi imposto per legge come percepire le persone? Possiamo imporre agli altri in uno stato democratico come ci devono percepire? (Nel caso io voglio essere percepita bellissima e giovanissima).

– Tra le tante parole spese nei ddl non ho letto le più utili e le più necessarie: cosa si intende per omofobia. Non è ammissibile ritenere discriminatoria qualsiasi affermazione di differenze basate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere, quando, invece, il principio di uguaglianza presupporrebbe di trattare in modo uguale situazioni uguali; e in modo ugualmente differente situazioni differenti. E’ evidente che una coppia eterosessuale aperta alla vita è totalmente diversa da una coppia dello stesso sesso che non può concepire una nuova vita (a meno di non commettere il reato dell’utero in affitto, e di privare quello che anche agli animali è riconosciuto come diritto, cioè di essere allevati dalla mamma).

La differenza è enorme e non di dettaglio, è normale dire che siano diverse, non è offensivo. È semplicemente la realtà. La sanno tutti, solo che con questa legge non si potrà più dire: norme così fumose servono precisamente a questo, non a proteggere dalla violenza, cosa sacrosanta ma già prevista dalla legge. Servono a proibire alle persone di dire quello che vedono tutti (mi ricorda la fiaba di Andersen, ma ci sarà pur qui un bambino che avrà il coraggio di dire “il re è nudo”): dire che una coppia di due persone dello stesso sesso è diversa da una formata da uomo e donna non può offendere nessuno.

Se guardiamo ai paesi dove leggi simili sono in vigore, l’esito è spaventoso: padri di famiglia in carcere per un’immagine sulla felpa (Francia), vescovi incriminati per l’espressione delle verità professate, dipendenti pubblici licenziati per un like (Spagna), per non parlare dei paesi di common law (l’ostetrica sollevata dall’incarico per aver detto che solo le donne partoriscono, in Gran Bretagna, idem per l’eroe dei pompieri Usa, capo del corpo nazionale, perché sostenitore del matrimonio uomo donna).

Immagino che in concreto non verremo denunciati tutti, ma solo qualcuno a scopo dimostrativo, secondo il famoso insegnamento del Presidente Mao: colpirne uno per educarne cento.

– Purtroppo, viste le azioni di monitoraggio degli articoli fatte dai militanti lgbt che definiscono sul loro sito gay.it “omotransfobia” anche solo usare un articolo del genere “sbagliato”, non credo alle rassicurazioni degli estensori di questo ddl: si tenterà di imporre una lingua, in linea con le organizzazioni sovranazionali che dichiarano che usare un genere piuttosto che un altro cancelli la dignità delle persone. Ma dover parlare una lingua imposta cancella invece la mia dignità di persona che pensa autonomamente, di educatrice, di giornalista e di scrittrice.

Chi dovesse sostenere che una coppia dello stesso sesso non ha diritto al matrimonio o alla (omo)genitorialità, dunque, come potrà ritenersi al riparo da una denuncia? La distinzione tra i concetti di propaganda di idee fondate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere (che rimarrebbe teoricamente non punibile), da una parte, e l’istigazione alla discriminazione (che diverrebbe punibile) è, dunque, del tutto effimera. Infatti, alla luce delle nuove tendenze che si vanno diffondendo a proposito di hate speech, cavalcate proprio dalle comunità LGBT, qualunque manifestazione di pensiero che inviti a differenziare in relazione all’orientamento sessuale e all’identità di genere viene tout court ricondotto a un discorso d’odio che si pretende porti con sé l’incitamento alla violenza. Con ulteriore pericolosa erosione della preziosa concezione del reato come fatto offensivo tipico (in antitesi a concezioni del reato facenti capo all’atteggiamento interiore del soggetto e alle sue opinioni) contenuta nel nostro codice penale e nella nostra Costituzione. Insomma, il processo alle intenzioni.

§§§

 E infine questo annuncio, su cui torneremo nei prossimi giorni:

Omofobia, Pro vita e Famiglia: “Scendiamo in piazza anche noi l’11 luglio contro il Ddl Zan”

Roma, 15 giugno 2020

 

“L’omofobia non è un’emergenza e il ddl Zan rappresenta la dittatura del pensiero unico che si fa legge per impedire la libera opinione costituzionalmente garantita. Per questo, sotto l’unico slogan di #RESTIAMOLIBERI, scenderemo in campo anche noi l’11 luglio insieme a numerose associazioni a Roma e in altre 100 piazze italiane, per difendere la libertà di pensiero e di espressione” hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia onlus a sostegno dell’iniziativa #Restiamoliberi.

“#Nonrestiamoacasa e aspettiamo a Roma e nelle altre piazze migliaia di cittadini per far sentire la nostra voce a chi vuole decidere di tapparci per sempre la bocca e vuole insegnare il gender ai nostri figli nelle scuole predisponendo finanziamenti vergognosi e che gridano vendetta al cospetto dei tanti bisognosi e delle tante famiglie che in questa fase di emergenza arrivano ancora più con difficoltà a fine mese” ha continuato Pro Vita e Famiglia.

“Il Ddl sull’omotransfobia tra l’altro risulta anche anacronistico, visto che in Europa e nel mondo ci sono significativi segnali di ripensamento rispetto alla dottrina gender che vorrebbe cancellare i sessi biologici. Ricordiamo a Zan e ai suoi sodali, che il premier inglese Boris Johnson ha deciso di eliminare la legge che consentiva alle persone di identificarsi con un sesso o con l’altro con una semplice dichiarazione e che il Presidente Usa Donald Trump ha abrogato il regolamento sul transgender tornando al classico maschio o femmina determinato dalla biologia. E l’Italia che fa? Rincorre una moda superata, imposta solo dalle solite lobby Lgbt, che è risultata devastante e inutile. Che facciamo copiamo gli errori, sprechiamo i soldi, per poi arrivare anche noi al ritorno alla ragione, a riconoscere la semplice e naturale distinzione tra maschio e femmina? Assolutamente no, noi vogliamo impedire subito che avvenga questo scempio sulla pelle dei nostri figli e che il Ddl Zan non passi, prima che faccia danni. Per questo l’11 luglio l’Italia sentirà la nostra voce: Libertà”.

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36 commenti

  • EquesFidus ha detto:

    Il problema è proprio questo: quando si discutono certe cose, si prende lo scenario peggiore possibile (esempio banale, un sovrano impazzito) e poi lo si paragona all’alternativa, senza capire che questo è un non problema, che tutti i sistemi di governo umano sono in sé imperfetti (in quanto viziati dalle ferite del peccato originale). Posto infatti che la monarchia ha comunque i suoi limiti, io preferirei farmi governare da gente che è stata preparata per tutta la vita, realmente dalla culla, per portare il peso di una corona, che non da dei dilettanti allo sbaraglio, come stiamo vedendo nell’attuale governicchio liberal-comunista al potere. Infatti, la democrazia, per sua natura, è portata alla promozione non di chi sa governare meglio, di chi è stato istruito per svolgere tale alto (oserei dire di mandato divino) uffizio, ma di chi sa convincere meglio il popolo: non è affatto la stessa cosa. Semplicemente, bisogna riconoscere che la volontà popolare, espressa in una maggioranza, può richiedere cose sbagliate, liberticide o folli, se non intervengono strumenti di limitazione (come una Costituzione che riconosca il primato della legge di Dio, espressa nella forma di legge morale naturale). Si potrebbe obiettare che questo potrebbe avvenire anche in una monarchia; ebbene, posto il fatto che il mio punto di riferimento sono le monarchie “classiche”, cioè costituzionali, ovverosia dove il potere del re viene posto sotto Dio ed un mandato preciso, che vieta (a lui ed a chi partecipa del suo potere, dai suoi compagni, i comtes-conti, in su e in giù) di intraprendere certe azioni in maniera slegata dal diritto (la famosa “monarchia assoluta” si basa proprio su questo, ma quella è un sistema di governo effettivamente buono quanto chi la regge), non vedo perché queste non siano in sé migliori della democrazia. Attenzione: sto parlando di monarchia, cioè di una forma di governo che riconosce in Dio la fonte prima di diritto e la suprema autorità da cui discende ciò di cui è investito il re per incoronazione, non nella dittatura (in cui il dittatore arroga tutto il potere, legislativo, giuridico ed esecutivo per sé) o nell’oligarchia (in cui non si ha affatto un riconoscimento del primato di Dio e della legge morale naturale come fonte di diritto).
    Purtroppo, oggigiorno si pensa che la monarchia in sé debba essere come quelle de “Il Trono di Spade”, con tizi folli che si fanno la guerra fra loro per conquistare il trono. Ebbene, posto il fatto che le regole di successione chiare (per inciso, non esiste solo la legge salica, il re, come presso gli antichi popoli germanici, potrebbe essere anche eletto fra pari, con una successione d’ufficio ma non dinastica dei monarchi) ed il riconoscimento giuridico della validità dell’incoronazione sono essenziali ed esistono proprio per questo, non si può non notare due cose: anzitutto che, al netto di episodi certamente cruenta della storia del mondo, la monarchia in Occidente funziona di solito piuttosto bene (quantomeno, dal punto di vista del governo interno); poi, che le poche democrazie che in qualche modo hanno funzionato nella storia sono quelle della Grecia antica, come ad Atene, in cui però si parla di elezioni dirette, di uno-vale-uno, di sistemi effettivamente possibili (e questo i grillini non lo hanno capito) solo se c’è da una parte una partecipazione consapevole e preparata, dall’altra una comunità sufficientemente piccola. Se questi parametri non sono rispettati, le democrazie si degradano, con tutti gli effetti che vediamo oggi (di cui il più grave è l’ascesa di nuove dittature e di oligarchie finanziarie paradossalmente non elette). Vorrei inoltre far notare che la Chiesa, che è una monarchia elettiva (seppure molto particolare, in quanto il suo reggente non è sottoponibile a giudizio se non dopo la morte), dovrebbe essere anche il modello della società, in quanto società di origine divina.
    Per finire, vorrei far notare che, nel caso un re fosse folle, è previsto in quasi tutte le monarchie che qualora fosse riconosciuto giuridicamente incapace di intendere e di volere,possa essere rimosso dal suo uffizio; questo non si può dire per le democrazie. Purtroppo, siamo sempre lì: il pregiudizio (occidentale) contro la monarchia, vista come forma di governo più retrograda (perché si rifà, lo ripeto, nella sua accezione classica al Vero) rispetto alla più “evoluta” e “tollerante” democrazia, è tutto da vedere; anche perché, in una democrazia una legge iniqua, come quella sull’omofobia (ma può essere sul divorzio, sull’aborto, sulla fivet e via discorrendo), all’atto pratico è molto difficile che venga cambiata, per tutta una serie di motivi (uno su tutti: pressioni di gruppi finanziari e di potere che premono sulle masse, influenzando l’opinione pubblica cosicché queste cose vengano percepite come diritti inalienabili quando non lo sono ed al contempo mettendo in discussione i veri diritti inalienabili). In realtà, come ho già detto (riprendendo San Tommaso, che il problema se l’è posto sul serio), la democrazia è un sistema perfetto in un mondo utopico, formato da soli santi; in un mondo reale, il miglior sistema di governo è la monarchia (nel senso che intendeva lui di monarchia “classica”, e non assoluta stile Francia del XVIII secolo per capirci).

    • EquesFidus ha detto:

      Era in risposta a Corrado Bassanese.

    • EquesFidus ha detto:

      Per essere chiari: quando parlo del fatto che il Papa può essere giudicato solo dopo la morte, non intendo che possa essere giudicato in sé (per il Concilio Vaticano I, nessun tribunale può giudicare il Papa, pens l’anatema per chi lo sostiene), quanto la validità della sua elezione. Infatti, può essere dimostrato, come è già avvenuto nella storia, l’invalidità dell’elezione, il che fa decadere immediatamente tutti i provvedimenti presi dal Pontefuce abusivo.

  • Nicola Buono ha detto:

    Ultimissime. Le pari ideologie si capiscono. Ecco quale è la vera posta in gioco alle prossime elezioni Presidenziali Usa di novembre e perché i democratici appoggiano Biden il falso cattolico.

    https://lanuovabq.it/it/il-colosso-degli-aborti-si-schiera-con-biden

    • Adriana ha detto:

      Caro Nicola ,
      questo risulta ovvio quando si sappia che “l’eugenetica e la selezione scientifica dei “migliori” in senso darwiniano
      e la sterilizzazione dei “peggiori” fu notoriamente praticata in USA molto prima che nella Germania hitleriana “.
      Quando si sa che “papà Gates” è stato a lungo nel Consiglio Direttivo della Planned Parenthood , da”filantropica”fondazione promotrice della legislazione sull’aborto a fabbrica di aborti e delle vendite di materiale estratto dai feti abortiti “.
      https://www.maurizioblondet.it/genealogia-di-bill-gates-eugenetici-malthusiani-vaccinatori/
      https://www.maurizioblondet.it/bill-gates-e-il-mito-interessato-della-sovrappopolazione/
      Esistono poi molti video autentici con gli autentici ,spaventosi discorsi dello stesso Bill.
      N.B. La vice -bianca- di Biden ha appena dichiarato che vuole ritirarsi per lasciare il posto a una nera . Non a una brava , capace , competente , ma a una faccetta nera perchè è più conveniente al Partito Democratico…
      Forse sarebbe più conveniente che l’anziano mister Biden non si spupazzasse in pubblico fanciullette bionde-chiaramente minorenni- in nome del “love is love” (suo) .

  • Michaela ha detto:

    Tosatti, nell’introduzione c’è un refuso. Ha scritto: “… una legge che in ultima analisi impedirebbe di affermare opinioni legittime: che il matrimonio è fra persone dello stesso sesso…”. Voleva dire “di sesso diverso”…

  • Adriana ha detto:

    Davanti al totalitarismo dei libertari i Vescovi belano timidamente…e non potrebbe essere diversamente dopo aver introiettato tante missericordiose istruzioni :
    2019/04/20- Papa Francesco :” Chi scarta i gay ,chi li discrimina ,li prende in giro ,li ghettizza ,non ha cuore umano” .
    2019/04/01- Papa Francesco dribbla il Congresso di Verona ma poi riceve delegazione pro LGBT .
    2018/11/09- ” Il Papa è gay-friendly ” parola di padre Martin .
    2018/08/27 -Papa Francesco :”( essere omosessuali) è un’inquietudine ..si può cercare uno psichiatra per vedere come sono le cose ” .
    2018/05/21 – Papa Francesco :”Juan Carlos , che tu sia gay non importa .Dio ti ha fatto così e ti ama così e non mi interessa .Devi esser felice di ciò che sei .”
    2016/07/04 -ex-Mons.Charamsa : ” Papa Francesco è un fantastico uomo prigioniero del Vaticano che nutre pregiudizi verso i gay e le donne .
    2016/07/01 -ex-Mons.Charamsa ( alla presenza dell’Onorevole Zan ) :” Oggi la Chiesa dice che l’omosessualità è una malattia ,il Catechismo che la maggior parte degli omosessuali vive il proprio orientamento sessuale come fonte di dolore .A loro dico che siamo SANI e FELICI di essere omosessuali .E se io ho sofferto è stato per l’OMOFOBIA (del clero) che mi ha rubato gli anni più belli della mia vita “.
    2013/07/30- Papa Francesco :” Chi sono io per giudicare?…Finora non ho trovato in Vaticano chi ha scritto “gay” sulla carta di identità…( Neanche Benedetto XVI aveva trovato l’abito adatto nel famoso armadio delle dimissioni )…il problema non è di avere questa tendenza ,il problema è fare lobby…lobby d’affari…politiche…massoniche .”
    Nel 2016 Bergoglio pronunciò brevi parole in favore della famiglia naturale e contro il gender ma concludendo comunque che : ” la vita è la vita e le cose si devono prendere come vengono e…ogni caso (di sessualità diversa , il soggetto) va accompagnato e integrato. Questo è quello che farebbe Gesù oggi “.
    (Ma integrato dove ? e , soprattutto :come ? )
    Bene , d’ora in avanti i Vescovi avranno modo di dedicarsi alle famiglie poliamorose e ai figli comprati e fabbricati su ordinazione senza se e senza ma . In eretico SILENZIO .

    • Marcolino ha detto:

      Certo che sorprende tutto questo problema gay. Di cosa si occupo’ di piu’ il Cristo? Io direi dell’ipocrisia religiosa. Per tre anni si scontro’ con i farisei o perché mangiava o perché guariva di sabato fino al finale ed inevitabile SONO IL FIGLIO DI DIO, che fa’ della crocifissione il peccato più grande ma LEGITTIMO in base alla legge dell’ epoca. Almeno la penso così. Io.
      Gesù non parlo MAI di omosessualità. Di adulterio si, di unioni illegittime si. Certo lui non aboli’ uno iota della legge. Comunque il problema non E’ essere omosessuali ma vivere castamente .
      Poi quando si parla di leggi naturali mi domando cosa siano. In fondo avevano ragione i farisei? Se sei nato zoppo e’ la natura. Perché mai uno ti deve guarire?
      Ascolta me Adriana la famiglia etero e’ il male minore. E’ frutto dell’ evoluzione. Naturale in questo mondo decaduto. Ma tutto altro che perfetta.

      Il cristianesimo e’ paradossale. Uomini celibi vestiti da donna (talare) dicono che altri sono anormali. 😁

      • Milli ha detto:

        Marcolino, non ti facevo così arcobaleno e così infarcito di luoghi comuni gay frendly.
        La pratica dell’omosessualità è sempre stata condannata senza se e senza ma già a partire dal Vecchio Testamento, vedi Sodoma e Gomorra. Visto che Gesù non ha cambiato uno iota della legge, non aveva bisogno di aggiungere altro, in compenso alcune cose le ha specificate San Paolo.
        P.S le donne non indossano la talare, solo le musulmane che indossano lo chador nero hanno qualcosa che ci si avvicina.

      • Michaela ha detto:

        Non sono vestiti da donna, a parte il fatto che sotto la talare e i camici hanno i pantaloni, sono vestiti come gli antichi ebrei e romani. La talare ricorda l’abito del sacerdote ebreo, i paramenti liturgici le vesti romane. I pantaloni li hanno inventati i barbari. Se uno non sa le cose, basterebbe cercare le informazioni su google. E poi non si è mai vista una donna con l’abito talare. Quanta ignoranza.

    • Lucy ha detto:

      @ Adriana
      Questa tua carrellata documentata, precisa ,logica , va conservata perchè è inequivocabile .Circa quello che disse al giovane Juan Cruz vorrei aggiungere il commento altrettanto inequivocabile del giornale The Guardian “Il più sorprendente commento di accettazione dell’omosessualità mai pronunciato dal capo della chiesa cattolica romana ” .

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Mi limito a commentare il tweet di SPADARO.
    Quando un discorso, in questo caso un discorsino, inizia con OCCORRE quando invece dovrebbe iniziare con una parolaccia (si fa per dire), già comincio ad annoiarmi.
    Penso che le prediche di Spadaro farebbero venire il latte alle ginocchia dopo un minuto tanto devono essere infarcite di luoghi comuni buonisti. Maglio i commenti geopolitici di Paolo Mieli.
    Fa come Fantozzi quando viene preso a sberle: “Occorre… Sarebbe bene… Come è buono lei (riferito non al mega direttore galattico, ma al governo Conte”

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare diceva Gino Bartali.
    Gli ingegneri elettrotecnici parlano di religione, mentre i cardinali parlano di elettrotecnica, come è accaduto stamattina in Vaticano. Non ci credete? andate a leggere
    Intervento di S.E. Mons. Fernando Vérgez Alzaga, L.C. alla Conferenza Stampa di presentazione del Documento dal titolo “In cammino per la cura della casa comune – A cinque anni dalla Laudato si’ ”, elaborato dal Tavolo Interdicasteriale della Santa Sede sull’ecologia integrale, 18.06.2020 — http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2020/06/18/0345/00782.html

    • Adriana ha detto:

      Stilumcuriale emerito ,
      non ce n’è uno che parli delle antenne G 5 !!!

      • Marcolino ha detto:

        Il generale Pappalardo.
        Che-per vostra gioia- fara’ un ponte per collegare la Sicilia e la Tunisia. A senso unico. Maledetto il giorno in cui sono nato (Geremia)

  • Lucy ha detto:

    Vorrei aggiungere a quanto ha scritto Giulia sul rapporto democrazie – maggioranze qualche condiderazione di un grande Papa.
    “Il rischio delle nostre democrazie è che la verità venga scritta a colpi di maggioranze politiche .La democrazia non può sopravvivere senza presupporre un minimo comun denominatore etico fondamento prepolitico della democrazia .Lo Stato deve farsi garante di quei principi non negoziabili indisponibili alle maggioranze parlamentari , altrimenti abbiamo la democrazia alla Zapatero che sentenziò ” Se la maggioranza decide una cosa quella è la verità ” “.
    Benedetto XVI.

  • riccardo ha detto:

    > una legge che in ultima analisi impedirebbe di affermare opinioni legittime: che il matrimonio è fra persone dello stesso sesso

    Occhio al refuso

  • de matteis cosimo ha detto:

    💓Per chi ancora non lo sapesse: Benedetto XVI è Regensburg, per essere accanto al fratello 96 enne ammalato. Mons. George Ratzinger, fratello maggiore del Santo Padre, potrebbe essere prossimo alla fine della sua vita terrena. preghiamo per lui e preghiamo tanto anche per Papa Benedetto: la Chiesa – la Barca di Pietro- è in tempesta e satana come leone ruggente non dorme mai. Preghiamo, preghiamo, preghiamo. E che il Santo Padre TORNI PRESTO A ROMA!!!

    • Enrico ha detto:

      Ma il Santo Padre non è papa Francesco?

      • Marcolino ha detto:

        Chiunque sia dovremmo pregare per loro, per tutti imho.
        Si ho letto la notizia. Grande attaccamento fra i due fratelli. Encomiabile il papa emerito. Questa e’:un po’ la tristezza di alcuni celibato. Da vecchio sei solo. Ricordo lo diceva buonanima di don Gobbi 30 anni fa.

        Però anche lì va da persona a persona.

        Karol Wojtila era solo al mondo dai 21 anni, eppure molto mondo l ha sentito come uno di famiglia.
        Dio assista i fratelli Ratzinger.

    • Enrico ha detto:

      Dov’è la notizia eclatante?

      E tutti quelli che vanno all’ospedale a trovare i loro cari?
      Chi ne parla?

      Tra un po’ ci sentiremo comunicare che siccome fa caldo Ratzinger ha bevuto una limonata fresca.

    • Marcolino ha detto:

      Lo chiami piano Sarkozy. Gheddafi stava reprimendo la “primavera araba” quando senza ancora l.ok dell’ onu il presidente francese rovescio l esito della rivolta. E vuole sapere una cosa, che a nessuno interessa? La Francia non ne fa’ passare uno grazie ai famigerati accordi di Dublino.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Scusate se da vecchiaccio maledetto la butto un po’ sul ridere. Magari vieteranno anche la lettura di Trilussa ?
    No perchè, cioè, nella misura in cui contiene sonetti come questo, sarebbe proprio da mettere all’indice.

    LI CALENDARI
    Trilussa (Carlo Alberto Salustri)

    Jeri me so’ comprato un calendario,
    si tu lo vedi, ch’è ‘na sciccheria:
    ortre der giorno e er santo, c’è l’orario
    cór cambiamento de l’Avemmaria.
    De dietro a ogni fojetto der lunario
    c’è er pezzettino d’una poesia,
    un proverbio, un consijo culinario,
    e la ricetta pe’ ‘na malatia.
    Però er cattivo è questo: se un ber giorno
    nun ciò un bajocco, trovo sur fojetto:
    «Sottopetti di pollo col contorno.»
    E se a marzo me scotto in quarche posto,
    p’avé er rimedio da ‘sto lunarietto,
    ho d’aspettà li sedici d’agosto…

    Questo sarebbe gnente: ciò trovato
    un impiccio davero più maggiore,
    perché se vede che lo stampatore,
    co’ la prescia o che antro, s’è sbajato.
    Er fatto sta che a un giorno cià mischiato
    una bella sentenza su l’amore
    cór modo de curasse er rifreddore
    e de còce l’abbacchio brodettato.
    Defatti ce so’ scritte ‘ste parole:
    «Se amate veramente una donzella
    fregatevi la parte che vi dole:
    pigliate una pezzetta di flanella…
    sbattete l’uova ne le cazzarole
    e dopo ciò mettetelo in padella…»

  • Giulia ha detto:

    per Enrico. Lei è sicuro che in democrazia vinca la maggioranza ? io no . Vince chi sa imporre la scelta ad una maggioranza. Ma l’alternativa quale è ? Una forma di dittatura ? ma lei l’ha vissuta ? Comunque oggi il problema per noi non si pone .Noi non possiamo ne avere una democrazia e neppure una dittatura .Noi abbiamo ed avremo sempre e solo governi cooptati . per farla breve , del tipo Mario Monti . Ma siamo arrivati a tanto grazie a personaggi come Prodi e Ciampi. Nullità che hanno danneggiato dal di dentro un sistema prosperoso e felice , come eravamo .

    • Enrico ha detto:

      Giulia

      mi scusi, Lei non ha risposto alla mia domanda: si reputa democratica o no?

      Non se la può cavare con “vince chi sa imporre la scelta ad una maggioranza”. La maggioranza è .. la maggioranza dei voti che determina l’approvazione di una legge. E chi vota a favore di una legge, per convinzione o per convenienza politica che sia, è la maggioranza democratica.

      Prodi, Ciampi e Monti? Ma lo sfacelo è cominciato da molto prima, quando, forse, secondo Lei, la democrazia funzionava. La legge sull’aborto è stata democraticamente approvata con l’assenso della Democrazie Cristiana:

      “Seduta a Montecitorio per il voto sull’aborto. Passa con 310 a favore e 296 contro. Mi sono posto il problema della controfirma a questa legge (lo ha anche Leone per questa firma) ma se mi rifiutassi non solo apriremmo una crisi appena dopo aver cominciato a turare le falle, ma oltre a subire la legge sul’aborto la DC perderebbe anche la presidenza e sarebbe davvero più grave”. (Giulio Andreotti, Diari 1976-1979, Gli anni della solidarietà, Rizzoli, Milano 1981. P.73)

      Capito? A parte la serpentesco intreccio di concetti per giustificare “Gli anni della solidarietà” (con Berlicche!), mica verrà a dirmi che Andreotti si fece “imporre la scelta” da qualcuno!

      • Valentina ha detto:

        Mah, in questo momento non siamo in democrazia. Ci hanno “permesso” di votare dopo anni di golpe avvallato da Napolitano (il vero demone della storia recente) e siccome il centro destra aveva vinto per maggioranza di voti, ma il Movimento 5 stelle aveva preso più voti come partito unico, allora il vile Mattarella ha creato un aborto di governo, certo che avrebbero fatto scintille, e in men che non si dica (penso neanche un anno), ci troviamo la sinistra al governo con un Premier manco votato da sua madre e che decide le sorti delle nostre vita con una incompetenza seconda solo a quella del rimbambito Bibitaro. Non siamo in democrazia e non lo saremo mai finché vincerà la destra che non piace a chi deve piacere. Infatti, caduto il governo, si doveva tornare alle urne, ma sorpresa sorpresa, avrebbe vinto quello scriteriato di Salvini e la sua marmaglia.
        Poi, sono d’accordo con Giulia, in questo tipo di democrazia (Parlamentare), vince sempre chi è in grado di gestire l’ago della bilanci (solitamente 4 gatti che ricattano gli alleati se non si fa come vogliono loro).
        Comunque io sono nata sotto la dittatura militare, passata sotto le armi di Peron, per poi salutare con gioia la dittatura di Videla, perché i terroristi montoneros (i famosi Desaparecidos, che poi tanti di loro in realtà sono vivi e vegeti in Spagna per esempio), ci stavano ammazzando. Noi avevamo il poliziotto a scuola..serviva il giusto, ma almeno era un deterrente contro le bombe di questi delinquenti (cari amici di Bergoglio).
        Lo dico adesso caro Tosatti, perché visto come gira il fumo probabilmente a breve si rischierà la denuncia per il solo fatto di aver scritto la ricetta di nonna Maria.
        PS: comunque la democrazia non è la miglior forma di governo.

    • Marcolino ha detto:

      Visto che guardo sempre i paradossi vorrei notare il paradosso PRODI. PRODI si e’ laureato in economia prima del 6 politico del 68. E’ italiano, quindi dovrebbe essere furbo. Invece…
      Seduta spiritica su Moro…mandano i carabinieri a GRADOLI e non in via GRADOLI. Dato che non credo molto alle sedute spiritiche penso fosse una soffiata.
      Liberalizzazioni. Ceduto il ponte Morandi vedremo se bene o male.
      Entrata nell’euro…..

      Cesare Lombroso potrebbe dire: avevo ragione 😁

  • Enrico ha detto:

    Cari Amici Stilumcuriali (ai nemici, dato l’argomento, è inutile parlare),

    mi permetto una domanda impertinente: Voi vi reputate democratici? Ritenete cioè che la democrazia sia il “meno peggio” fra i sistemi di governo?

    Se rispondete sì, di che vi lamentate? In democrazia vince la maggioranza.

    Se rispondete no, beh, allora …

    • EquesFidus ha detto:

      No, io non mi reputo democratico: per me, la democrazia (specie quella di matrice liberal-agnostica che è venuta ad imporsi dalla fine del Settecento ad oggi) non è il migliore sistema di governo e anzi, se un domani dovesse venire abolita, non ci piangerei troppo sopra (anche perché è un sistema di governo umano, e non sta scritto da nessuna parte che per decreto divino l’Italia o qualsiasi altro Paese del globo debba essere retto per forza da una democrazia). Io la penso come San Tommaso: il miglior sistema di governo è la monarchia, per il semplice fatto che i governanti non sono eletti e, quindi, non hanno interesse ad inseguire i desideri ed i capricci del popolo per avere un consenso. In effetti la monarchia (costituzionale, quindi “classica” e possibilmente comunque con una forma di rappresentanza popolare, magari non eletta ma nominata), e più in generale, funziona piuttosto bene, pur avendo comunque i suoi limiti come ogni forma di governo umano; l’alternativa, ovviamente, non può comunque essere per questo l’anarchia, dato che quest’ultima scade inevitabilmente nella contestazione e nel sopruso del più forte sul più debole. La democrazia, come sostiene sempre San Tommaso, è il metodo di governo migliore in un Paese in cui tutti sono santi, quindi guardano costantemente a Dio (cattolico, cioè quello vero) ed al prossimo; purtroppo, come ben dimostra la realtà, siamo ben lontani da essere tutti, o anche solo in parte, santi, specialmente oggi, quindi la monarchia (lo ripeto, non assoluta che è un’invenzione Sei-Settecentesca) e lo Stato basato sul diritto divino rimangono le opzioni preferibili.
      Quanto detto sopra, ovviamente, non mi impedisce di esercitare il mio senso civico e di andare a regolari elezioni, votando quei rappresentanti che, secondo me, meglio si adattano al governo del nostro Paese (e oggigiorno, complice la cronica assenza di serietà oltre che di santità, ce ne sono pochi, troppo pochi).

      • EquesFidus ha detto:

        *” e più in generale l’aristocrazia (dato che comunque si ha un bilanciamento dei poteri ed una ripartizione dei ruoli che impedisce l’assolutizzazione degli organi di governo stessi), […]

        Scusatemi, era saltato un pezzo.

      • Corrado Bassanese ha detto:

        … quindi per cambiare il potere, come nell’Impero Romano, si uccide l’imperatore di turno….
        Mah!
        In questo caso specifico della legge Zan, ammesso che sia approvata, se alle prossime elezioni vince la parte che la aborrisce, come la aborrisco io, non si fa altro che abolirla.
        Se ci fosse il re e questo fosse c…..ne (ops, volevo dire gay)? Ci terremmo la legge in perpetuo.
        Teniamoci la democrazia, via.

    • Marcolino ha detto:

      Mi pare che Hitler salì al potere democraticamente. Altro paradosso.