RVC: AVVENIRE SENZA AVVENIRE. CROLLO DEL 19% IN UN ANNO.

13 Giugno 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, Romana Vulneratus Curia (RVC per amici e nemici) ci manda qualche notizia sul quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, quello che fa la concorrenza a sinistra a Il Fatto e a IL Manifesto, tanto per intenderci e supplisce alla carenza di un quotidiano di ispirazione LGBT. Colma benissimo quel vuoto, sostenuto dalla nota lobby che ormai spadroneggia a suo piacimento in Vaticano e dintorni. Buona lettura. 

 

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RVC a Tosatti: l’AVVENIRE SENZA AVVENIRE

Ci informa su Start, Nicola Borzi, giornalista economico ex 24ore-Il sole, che il quotidiano L‘AVVENIRE, il portavoce della CEI, il giornale dei vescovi, è vicino al fallimento.

Le vendite di copie cartacee e digitali ad aprile son state 83.228, con un crollo del 18.7% su base annua e del 6.7% sul mese precedente.

Ora poiché una percentuale altissima di copie è venduta (la metà delle copie?) nelle parrocchie, vien da dire, considerando la campagna di Avvenire per tener le chiese chiuse durante la pandemia, che: – chi di chiusura ferisce, di chiusura perisce –….

Chiudere le chiese ha privato i cattolici della Santa Eucarestia e i clericali bergogliani del loro Avvenire…

E fin qui le informazioni pubbliche.

Quelle più riservate raccontano di una rottura tra Bassetti e Tarquinio che lascia immaginare una “ricca” buon’uscita del Direttore.

Questa rottura spiegherebbe anche la sorprendente frizione tra CEI e Avvenire (ben spiegata da Cascioli su NBQ) nel caso lex anti-omofobia, dove Avvenire fa una clamorosa intervista (probabilmente voluta da ambienti vicino a Bergoglio, tipo Spadaro) all’on. Alessandro Zan promotore del progetto di legge (titolo su Avvenire: “Omofobia, rispettiamo le idee”), quando la CEI aveva appena criticato – giustamente – anche se opportunisticamente, il progetto stesso.

Prescindendo da ciò L’Avvenire non ne “becca” una da alcuni anni ed i suoi lettori son sempre meno soddisfatti, soprattutto molti sacerdoti.

Durante il tempo di coronavirus-lockdown ha concorso solo a confondere, persino il pensiero del Papa sulla apertura-chiusura delle chiese (riuscire a confondere il pensiero di Bergoglio è un “arte”).

In economia sembra il Manifesto o Lotta Continua degli anni ’70, scrivendo stupidaggini ai limiti dell’indecenza.

In politica sembra esser più vicino a Zingaretti, cioè ad un politico che, sempre con un sorriso (….), coordina quattro sensi su cinque, e quando arriva a questa capacità massima propone imposte patrimoniali.

Sempre in politica l’Avvenire è riuscita a far rimontare la popolarità di Salvini, demonizzandolo….

Sul fenomeno “migrazionismo” ha quasi superato “l’intuito intellettuale” del Vescovo di Mazara del vallo Mogavero.

In materia liturgica non si esprime nemmeno più. Senza Pachamana, per Avvenire manca il riferimento per fare liturgia.

Ma il crollo delle vendite è un termometro significativo della febbre conseguente alla dissociazione dei lettori da un pensiero espresso giornalisticamente, sempre più rifiutato. La febbre è un sintomo del virus. Suggerisco perciò di fare ad Avvenire un test sierologico e, se risulta positivo, un tampone. Dopodiché mettere il paziente in una lunga quarantena fino al prossimo Conclave.

La CEI risparmierebbe un po’ di milioni di euro, così il Papa potrebbe esser più generoso nella sua solidarietà ben pubblicizzata. (vedi sotto)

RVC

Covid. Il Papa istituisce un Fondo per la dignità del lavoro a Roma. E dona un milione

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38 commenti

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    Avvenire è il quotidiano più finanziato con fondi statali. Ovviamente è della CEIP (=patriottica).
    Quando me lo offrono gratis, per gonfiare la tiratura, io rispondo: “No, grazie, io leggo solo stampa cattolica”.

  • Luigi ha detto:

    Sì, lo confesso: non posso fare a meno del quotidiano Avvenire.
    L’abbonato sarebbe il Movimento per la vita di Chivasso, che però non versa nemmeno un centesimo da circa venti anni. Non si sa perché, ma ad un certo punto il giornale ha ripreso ad arrivare regolarmente (credo per la necessità di far figurare un numero più alto di abbonati). Il giornale viene appoggiato nel corridoio della parrocchia e ignorato da tutti, ma non da me. Ho anche pensato di scrivere per interrompere l’invio, ma poi l’interesse personale é stato più forte: come farei tutti i giorni, da ottobre ad aprile, ad accendere la stufa a legna?

  • Gene ha detto:

    Più che Avvenire è diventato un divenire.
    Diversi anni fa mi offrirono un abbonamento trimestrale gratis al giornale, ma mi rendevo conto di leggere l’Unita’, il giornalai del PCI, ci scriveva anche Michela Murgia🤣🤣🤣🤣, e questo spiegava come era ridotto già da allora questo giornalaccio 😬😬😬.
    Mi contattarono per un possibile abbonamento, e rifiutati totalmente, proprio perché già da allora lo ritenevo un quotidiano filo PD, che disgrazia.
    Non mi meraviglia il fatto che stia perdendo lettori ed autorevolezza😨😨😨😨, Tarquinio lo vedremo a dirigere TV 2000, o candidato con il PD.

  • Giulio Barioni ha detto:

    Avvenire si è lasciato assorbire dallo spirito del mondo, che l’ha spremuto e si appresta ad abbandonarlo.
    E cosi sarà della nostra Chiesa cattolica, che una volta trasformata in una Ong verrà abbandonata come una qualunque delle cose di questo mondo, perché è morta spiritualmente e non offre più nulla delle realtà eterne.

  • Rafael Brotero ha detto:

    Il fallimento sarà ottima occasione per un aggiornamento perifericamente esistenziale delle comunicazioni della Cei. Dal giornale cartaceo, medium sempre un po’ omofobo e reazionario perché vicino al libro, al gran portale x rated di clerical porn, dove i parrocchiani teologicamente corretti potranno conoscere le sottigliezze dell’ ecologismo anale di Papa Bergoglio spiegate in modo rigorosamente antifa e sorosiano. Alleluia.

  • Milli ha detto:

    Potrebbero distribuire Avvenire nei circoli Lgbt, nei centri sociali e nei centri di accoglienza per immigrati clandestini.

  • Lucy ha detto:

    Fantastica notizia : Avvenire in caduta libera ! Bisogna brindare e danzare : ” nunc bibendum est , nunc pede libero pulsanda tellus ” .

  • Dal giornalone ha detto:

    Prima pagina di libero .
    Foto di Tiziano Ferro. Didascalia :
    Un gay per l’Ateneo dei preti (come testimonial).
    Se Avvenire fosse così orientato a difendere le leggi attualmente in discussione in Parlamento, perché lascerebbe pubblicare una notizia così ghiotta da Libero ?

    • Milli ha detto:

      Tiziano Ferro, il cantante sposato con un uomo?

      • Zuzzerellone ha detto:

        Si, il cantante. Non sapevo fosse sposato con un uomo.

        • Lucy ha detto:

          Sì non solo è sposato con un uomo ma ha anche espresso un forte desiderio di “paternità “.Se questo desiderio sarà messo i pratica sappiamo bene COME troverà attuazione.Ha detto di essere “cattolico ” e siccome Dio è amore nel nome dell’amore tutto è permesso.

  • Paolo Pagliaro ha detto:

    Speriamo che fallisca del tutto.
    Magari i Vescovi riusciranno a fare 2+2 – se gli interessa ancora qualcosa oltre al plauso dei giornali e dei circoli che contano.

    Ma, francamente, a meno di un intervento dall’alto, chi ci crede?

    Ormai la fede ufficiale è stata modificata in un afflato esistenzialistico per cui Cristo sarebbe venuto nel mondo non per salvarci dal peccato e farci tornare nella relazione con Dio, nella sequela della Croce; ma per annunciare – “nel linguaggio del Vangelo che, francamente, è ormai sorpassato e va perciò reinterpretato dagli esegeti” – che noi e il mondo andiamo bene anche col nostro peccato (Dio ci ama, ci DEVE amare, così come siamo) per cui è ora di dedicarci a salvare il mondo e, sul piano “spirituale” a cercare la wellnes di tutti: e giù di ecologismo, mondialismo, omosessualismo, transgenderismo e sinistrismi vari.
    Cioè quello che aveva capito Giuda Iscariota della missione di Gesù.

    • Milli ha detto:

      C’è da dire che almeno Giuda ,alla fine, si era vergognato di ciò che aveva fatto.

  • Iginio ha detto:

    Dai, prendiamo esempio dal vescovo di Loreto, che stasera in piazza e in diretta tv ha ringraziato papa Francesco per un messaggio dicendo: “Applaudiamo tutti papa Francesco, anche da casa applauditelo”.
    Applaudiamolo anche qui, dai. Così i censori di Tosatti sono contenti.
    Ma perché nei decenni scorsi era tutto un grandinare di lamenti contro la “papolatria” e adesso ci siamo in pieno ma nessuno dei pretonzoli, vescovonzoli, intellettualonzoli sedicenti cattolici dice niente?
    Più che il cattolicismo poté il Fondellismo (ovvero “presa per i fondelli”), unico dogma del sedicente progressista in cerca del Potere.

    • Iginio ha detto:

      Anzi, no, forse era mons. Vecerrica, che ha concluso con “un grazie immenso al grande papa Francesco”.
      Il bello è che forse questi signori sono veramente convinti che papa Francesco sia un grande…

      • Diana ha detto:

        Mah Igino io credo che in cuor loro sappiano perfettamente che stanno prendendo parte a un referendum ufficioso. Non mi ricordo, non dico per B XVI che non amavano per il Motu Proprio, ma per GPII, queste ostentazioni di fedeltà al papa che sfoderano servilmente ad ogni minima occasione di visibilità pubblica. Sanno che siamo in piena rivoluzione, ma corrono a baciare la pantofola del lider màximo.

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Perderà sempre più lettori, anche quelli di sinistra.
    Perché uno di sinistra dovrebbe leggere certe notizie se Repubblica le riporta meglio e in modo meno noioso e sussiegoso?
    Se perdesse lettori perché per annunciare il Vangelo, poco male. Invece sta perdendo lettori per andare incontro al consenso umano. Un fallimento totale.
    Nella Chiesa si possono ammettere sensibilità diverse, ma con la Pachamama si è arrivati alla vera idolatria.
    E chi ha adorato direttamente o indirettamente la Pachamama sta andando in cancrena. Il Vaticano va verso il fallimento, come Avvenire.
    Solo se gli idolatri si ravvederanno ed espieranno le cose potranno cambiare.

  • Adriana ha detto:

    So solo che da qualche mese -stranamente -il commento quotidiano di Radio Radicale sulle prime pagine dei giornale è caratterizzato da un crescente ( quanto inedito) entusiasmo per ” Avvenire ” .Neppure fosse il Corsera degli antichi tempi .

    • Adriana ha detto:

      cotinua…questa “preferenza” per ” Avvenire ” mi pareva strana , di norma le loro preferenze andavano al
      ” Manifesto ” e al ” Fatto “. Ma ,alla luce di queste e altre manovre ,il panorama si osserva meglio .

      • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

        Signora Adriana, mi pare che Avvenire abbia già vissuto un periodo molto sinistrorso negli anni ’70, ai tempi di Raniero La Valle. Corsi e ricorsi storici e miserie clericali: all’epoca era di moda essere di sinistra, ora che il Papa argentino ha rispolverato l’armamentario degli Anni Ruggenti (per loro, ovviamente: ’68 e post), anche Avvenire è tornato agli antichi amori..

        • Adriana ha detto:

          Capisco e grazie della delucidazione .Siamo di fronte a una situazione grottesca : più “Avvenire “va giù ,più i Radicali lo tirano su .Peraltro non perdono occasione per citare le benemerenze del “loro” Bergoglio…stanno diventando estremamente devoti…a LUI .

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    La psicologia ha escogitato un quoziente di intelligenza.
    Analogamente noi dovremmo escogitare un quoziente di cattolicità come rapporto fra verità annunciata e verità vera. Allora potremmo dire che il quoziente di cattolicità del giornale Avvenire è notevolmente inferiore ad uno.

  • Raffaella ha detto:

    Avvenire vicino al fallimento?
    Finalmente una bella notizia!!! 😄

  • Nicola Buono ha detto:

    Non so se ci avete fatto caso ma invece la stampa tradizionalista non progressista Cattolica sia on line( LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA, ecc ) sia cartacea ( IL TIMONE ecc) gode invece di ottima salute così come tutti gli Ordini Religiosi Tradizionalisti sia vecchi che nuovi mentre invece quelli che sono passati al modernismo…..Eh non c’è niente da fare, la coerenza al Magistero ed al Vangelo, pagano…

  • bastian contrario ha detto:

    ma perché, se un direttore è incapace, e porta al fallimento il giornale che dirige, lo si dovrebbe premiare con una lauta liquidazione ?

    • Mara ha detto:

      Perché non è la linea del direttore fallimentare, ma la linea dettata al direttore dalla Cei & company.

      • Diana ha detto:

        In effetti credo che Tarquinio intendesse soltanto emulare i risultati della CEI con l’8×1000. E chissà che numeri avranno fatto quest’anno, mentre la gente moriva sola, senza sacramenti né esequie, con la geniale iniziativa delle chiese chiuse, poi aperte ma dove non era chiaro se si potesse andare e dove le “forze dell’ordine” interrompevano indisturbate la Santa Messa e elevavano contravvenzioni a 92enni e sacerdoti. Un colpo da maestro (da Gran Maestro) pure tutta la regolamentazione per le Celebrazioni, imbattibile l’idea dei guanti di lattice. Menomale che ci sono loro a occuparsi dei migranti, i quali, essendo risorse paganti pensioni, saranno tutti corsi a pagare le tasse e a scrivere “chiesa cattolica” nella casellina apposita.

  • Nicola Buono ha detto:

    Sarebbe interessante sapere le vendite degli ultimi anni (soprattutto il 2019 )per quanto riguarda Famiglia Cristiana perché sospetto che la crisi economica sia altrettanto grave quanto quella di Avvenire.

  • Fabio ha detto:

    L’avvenire è destinato a passare….

  • Maria Michela Petti ha detto:

    È tutta la stampa di area ex cattolica a non godere di buona salute. Inevitabile l’insuccesso per aver uniformato la linea editoriale alla “moda” corrente, rinunciando alla “giusta battaglia” in favore di campagne pubblicitarie ispirate da spot sentimentalistici e vagheggiando il sensazionalismo della pubblicistica di consumo.

  • Januensis ha detto:

    Non so se la veste giuridica di Avvenire sia quella di una società per azioni o quella di una cooperativa. Ma ricordo che al momento della nascita di Avvenire cessò le pubblicazioni il quotidiano cattolico genovese “Il cittadino” poiché il suo capitale confluì nel capitale a base della costituzione di Avvenire. Ovvero, essendo la Curia di Genova la proprietaria del Cittadino, si ritrovò, di conseguenza ad essere uno dei maggiori azionisti di Avvenire. Quindi molte conseguenze scaturiscono da queste premesse.
    Ora Bergoglio non credo si sia occupato molto della stampa cattolica, perché le sue interviste importanti la ha rilasciate a Repubblica. Quindi dell’Avvenire di Avvenire forse non gli importa molto.
    Durante i suoi anni di pontificato ha costantemente dato l’impressione di curare l’aspetto economico della Chiesa più di ogni altra cosa. Fino a farne quasi un’ossessione.
    E visti i suoi desideri, si ha comunque l’impressione che “u Baccan”, come se dixe a zena, lo abbia gentilmente accontentato.
    Visto però che il prossimo Arcivescovo di Genova è anche l’editore del Messaggero di sant’Antonio”, chissà, forse Avvenire diventerà un foglio quotidiano allegato al suddetto giornale.

    • Milli ha detto:

      Bergoglio ha curato così tanto l’aspetto economico della chiesa (minuscolo) che sta andando in default.
      O tutto quello che tocca Bergoglio va male oppure il default del Vaticano era proprio ciò che voleva.

      • anonimo verace ha detto:

        non credo volesse il default del Vaticano, ma di certo voleva che gli ordini religiosi diversi dal suo non potessero attingere, per la loro sopravvivenza alla cassa comune. Ovvero la Chiesa e l’ordine gesuita dovevano diventare un unico aggregato.