IL COVID 19 CI HA DATO IL SOCIALISMO REALE. NON ERA NECESSARIO.
21 Maggio 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, abbiamo pubblicato un articolo dell’avvocato Giovanni Formicola, in cui si parlava dei numeri mondiali dei decessi per cause diverse. Giovanni Formicola torna sull’argomento, analizzando quelle cifre, di per sé molto eloquenti, in rapporto ai decessi – a livello planetario – per Covid 19. E viste da vicino, e analizzati, questi dati sono ancora più interessanti. Buona lettura.
§§§
La tabella pubblicata ieri, e che riproduco per comodità del lettore, con il numero dei decessi nel mondo per le varie cause, tra l’1 gennaio e il 1° maggio di quest’anno, merita qualche altra breve riflessione, articolata in quattro punti.
- Anzitutto colpisce – almeno me – il ridimensionamento oggettivo (quello soggettivo, cioè per chi ci è passato e lo ha sofferto, sia come propria malattia, sia per i lutti arrecati, sia come clima sociale locale, è impossibile) dei morti per Covid19, se comparati con quelli per altre cause. Fermo restando quello che ho già ricordato: la “bestia” sa essere assai maligna; ogni morto è un morto e non un numero, qualche che ne siano la causa e l’età; però la valutazione d’un fenomeno che ha sconvolto il mondo si fa con i numeri.
I morti per tutte le altre malattie infettive sono quasi venti volte di più, e quelli per suicidio il 50% in più, circa tremila al giorno, misura del tendenziale fallimento esistenziale del nostro tempo, che pretende invece d’aver scoperto il segreto della felicità nella “liberazione” dell’io e delle sue voglie. Ognuno potrà farsi un’idea, alla stregua dei dati, dell’effettivo impatto – certo doloroso e dolorosissimo per tanti – del coronavirus. Ma il numero degli aborti – le cui vittime non sono registrate all’anagrafe e non entrano in alcuna statistica di mortalità -, cioè dei bambini uccisi nel grembo della madre e da esso strappati via, è sessanta volte maggiore. Un’autentica “pandemia morale”.
- Parlo solo di ciò di cui posso fornire le evidenze. Così per i numeri – in mancanza di prove e documentazione di numeri diversi – mi attengo a quelli ufficiali; così per le vicende socio-politiche, non parlo di “complotti” – e chi mi conosce sa che non l’ho mai fatto – perché non ne ho le prove (ma non ho neppure le prove che non esistano), e perciò mi attengo a quello che si vede e si sa ufficialmente. Però conservo un pregiudizio di dubbio su tutto quanto viene dalla Cina, certo intenzionata a restaurare il proprio storico impero con strumenti finanziari più che militari, e quel che è peggio in salsa capital-marxista.
Ciò detto, e in coerenza ad esso senza immaginare un disegno retrostante sin dalla comparsa del virus, abbiamo vissuto scenari oggettivamente da socialismo reale.
Chiusura delle chiese, sospensione del culto pubblico, quindi relegazione tendenziale della religione nella dimensione intimo-privata, culto che viene regolamentato in via amministrativa (anche contro le tradizionali teologia e disciplina cattoliche); riduzione anch’essa amministrativa della decisione pubblica (i famigerati DPCM, sottratti ad ogni controllo parlamentare e quindi politico), come vagheggiato da Lenin con la nota parabola delle cuoche al governo (certo, per noi sarebbe meglio se fossero davvero delle cuoche a governare); desolazione urbana; micro, piccola e media impresa commerciale, artigianale, professionale, turistica e di servizi, etc., messa in ginocchio, in molti casi forse in modo irreversibile; proprietà aggredita da provvedimenti che ne sterilizzano l’uso; incremento esponenziale della povertà globale. Questo, ripeto, oggettivamente.
Al di là d’ogni ipotesi ideologica-dietrologica – che non affermo e neppure escludo, come detto -, è evidente che lo stato moderno, cioè l’uomo politico moderno, miri per propria incoercibile tendenza ad un potere totale, nella convinzione che la sua regolamentazione della vita sociale e persino di quella individuale funzioni infinitamente meglio della libertà e delle scelte dei singoli e dei gruppi sociali, a cominciare dalla famiglia. E quindi non è parso vero ai politici d’aver un’occasione come questa per regolamentare, regolamentare, regolamentare, proibire, comandare, fino a mettere in detenzione domiciliare quasi tutta la nazione. Naturalmente per il suo bene. Non senza la gratificazione d’ogni possibile vanità soggettiva, con il “balcone” quotidiano a disposizione, non in muratura, ma molto più diffusivum sui a reti unificate, nazionali, locali, private. Il balconazo già denunciato da Stilum Curiae (https://www.marcotosatti.com/2020/03/23/lo-scandaloso-balconazo-di-conte-mattarella-tace/).
Era necessario? Era indispensabile? Mi sento di dire di no, sia quanto all’intensità, sia quanto all’estensione sull’intero territorio nazionale, sia quanto alla durata. Il che non vuol dire che non doveva essere fatto niente, soprattutto nei luoghi (Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna) in cui è concentrato il 50% circa dei contagi e dei morti in Italia: non sono don Ferrante. Ma condivido quanto asserito dal professor Giulio Tarro: chiudere la gente in casa ovunque e per tanto tempo non è stata una buona idea. E ciò può essere serenamente sostenuto alla stregua d’una obiettiva osservazione dei numeri (mai oltre la soglia dello zero virgola o addirittura dello zero virgola zero qualche unità per cento della popolazione, sia regionale che nazionale); della sostanziale invarianza della curva del contagio prima e durante la segregazione forzata, il cui calo adesso è evidentemente da attribuire al progressivo e inevitabile indebolimento del virus e alla sua scomparsa dovuta al caldo (anche qui, Tarro dixit); degli scenari diversi in larga parte d’Italia (ad oggi, in Campania, risulta contagiato lo 0,08% della popolazione); e soprattutto dell’esperienza di altri e importanti stati, da alcuni di quelli dell’Unione alla Svezia, dove le misure come quelle adottate in Italia o non ci sono state o sono state di molto più leggere, senza che l’epidemia si sia implementata quanto o più che in Italia (rectius, nelle tre regioni su menzionate), e quindi le misure di contenimento da loro adottate o non adottate, pur non avendo favorito l’epidemia, non rischiano d’essere completamente peggiori del male in corso, con conseguenze di fatto disastrose, e non solo sul piano socio-economico, ma anche su quello antropologico e sanitario.
Non sono stato breve quanto sperassi, anzi. Riservo perciò, se Stilum Curiae me ne dà il permesso, un altro intervento per concludere questo punto, e sviluppare gli altri due, dedicati rispettivamente alla “Grande Paura” e all’atteggiamento degli uomini di Chiesa al cospetto di questo fenomeno ch’è sanitario, e poi politico, ma anche se non soprattutto psico-sociale, e che avrebbe potuto essere per loro una grande occasione nel senso buono del termine, e invece sembra essere stato occasione di fuga e abdicazione.
- Panico sociale: la grande paura, sottomissione e delazione, perché si temono solo morte e malattia.
- La Chiesa dice “pandemia” e prima diceva “cambiamento climatico”, ma non dice aborto, non dice i novissimi.
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Tag: covid 19, formicola, morti, pandemia
Categoria: Generale
1) “nella convinzione che la sua regolamentazione della vita sociale e persino di quella individuale funzioni infinitamente meglio…”
Questo è particolarmente vero nel terzo mondo Italia, infestato dagli azzeccagarbugli: mi dite in quale altro Paese si fa l’autocertificazione? Ma gl’itaglioni sono abituati a queste follie e non s’accorgono nemmeno di quanto siano assurde
2) a chi dice che non sappiamo come sarebbe andata senza il lock-down all’italiana consiglio questo articolo https://wattsupwiththat.com/2020/05/13/attention-citizens-the-covid19-emergency-is-over/
Questo è l’elenco dei comuni in cui l’incremento di mortalità al 21 marzo 2020 è stato superiore o uguale al 400% rispetto all’anno 2019. Da aggiungere che, secondo quanto riporta l’Istat, i morti pre epidemia nel 2020 erano inferiori al 2019:
NOME_PROVINCIA NOME_COMUNE incremento %
Torino Banchette 500
Torino Frossasco 400
Torino San Giusto Canavese 700
Cuneo Pianfei 400
Alessandria Castellazzo Bormida 600
Alessandria Pontecurone 700
Savona Andora 500
Genova Carasco 400
La Spezia Riccò del Golfo di Spezia 400
Varese Gorla Minore 900
Varese Porto Ceresio 400
Milano Mediglia 556
Milano Noviglio 500
Milano Rosate 400
Milano Tribiano 400
Bergamo Albano Sant’Alessandro 600
Bergamo Albino 725
Bergamo Almenno San Bartolomeo 500
Bergamo Alzano Lombardo 938
Bergamo Bagnatica 1300
Bergamo Bolgare 900
Bergamo Brembate 950
Bergamo Brembate di Sopra 1000
Bergamo Caravaggio 567
Bergamo Carvico 700
Bergamo Casnigo 800
Bergamo Castelli Calepio 467
Bergamo Cene 533
Bergamo Chiuduno 467
Bergamo Cisano Bergamasco 600
Bergamo Clusone 638
Bergamo Comun Nuovo 800
Bergamo Costa Volpino 400
Bergamo Foresto Sparso 900
Bergamo Gandino 800
Bergamo Gazzaniga 1200
Bergamo Ghisalba 550
Bergamo Gorle 2200
Bergamo Gorno 500
Bergamo Leffe 800
Bergamo Madone 600
Bergamo Montello 650
Bergamo Nembro 1000
Bergamo Ponteranica 1800
Bergamo Ponte San Pietro 1367
Bergamo Predore 400
Bergamo Ranica 1700
Bergamo Romano di Lombardia 530
Bergamo San Giovanni Bianco 1600
Bergamo San Pellegrino Terme 1400
Bergamo Sarnico 533
Bergamo Scanzorosciate 622
Bergamo Selvino 1500
Bergamo Sorisole 700
Bergamo Sovere 533
Bergamo Stezzano 414
Bergamo Trescore Balneario 1350
Bergamo Verdello 467
Bergamo Villa d’Adda 667
Bergamo Villa di Serio 1500
Bergamo Villa d’Ogna 600
Bergamo Villongo 433
Bergamo Zanica 900
Brescia Bovezzo 1000
Brescia Calcinato 560
Brescia Castrezzato 600
Brescia Coccaglio 1150
Brescia Corte Franca 1100
Brescia Gianico 900
Brescia Isorella 400
Brescia Mairano 600
Brescia Manerbio 575
Brescia Orzinuovi 578
Brescia Passirano 1500
Brescia San Paolo 500
Brescia Poncarale 900
Brescia Quinzano d’Oglio 1133
Brescia Roccafranca 1000
Brescia Sale Marasino 400
Brescia Trenzano 400
Pavia Cura Carpignano 400
Pavia Gambolò 433
Pavia Miradolo Terme 1200
Pavia Montù Beccaria 600
Pavia Mortara 400
Pavia Ottobiano 600
Pavia Romagnese 500
Pavia Varzi 400
Pavia Zavattarello 900
Cremona Acquanegra Cremonese 450
Cremona Casalmorano 1150
Cremona Madignano 800
Cremona Offanengo 1300
Cremona Ostiano 400
Cremona Pandino 2600
Cremona Romanengo 1000
Cremona Sesto ed Uniti 400
Cremona Soncino 600
Cremona Stagno Lombardo 700
Cremona Vailate 550
Cremona Piadena Drizzona 400
Mantova Rivarolo Mantovano 700
Trento Pinzolo 400
Verona Albaredo d’Adige 400
Treviso Casale sul Sile 433
Treviso Istrana 700
Venezia Vigonovo 400
Padova Casalserugo 400
Padova Maserà di Padova 500
Rovigo Fiesso Umbertiano 500
Udine Povoletto 400
Gorizia Romans d’Isonzo 400
Piacenza Cortemaggiore 700
Piacenza Fiorenzuola d’Arda 657
Parma Calestano 700
Parma Medesano 460
Parma Sissa Trecasali 967
Reggio nell’Emilia Baiso 400
Reggio nell’Emilia Poviglio 400
Pisa Calci 800
Pisa Capannoli 600
Frosinone Serrone 400
Caltanissetta Butera 400
Biella Cossato 443
Biella Lessona 800
Lecco Robbiate 700
Lecco Verderio 800
Lodi Borghetto Lodigiano 433
Lodi Brembio 700
Lodi Castelnuovo Bocca d’Adda 600
Lodi Castiglione d’Adda 1333
Lodi Codogno 480
Lodi Crespiatica 600
Lodi Fombio 900
Lodi Livraga 450
Lodi Maleo 475
Lodi San Martino in Strada 900
Lodi San Rocco al Porto 500
Lodi Sordio 600
Monza e della Brianza Veduggio con Colzano 400
Sud Sardegna Monastir 400
L’incremento dei morti globale italiano è stato del 100%. Questi sono dati reali incontrovertibili.
Prendiamo ad esempio Albano Sant’Alessandro.
I dati di base sono questi :
Provincia Bergamo (BG)
Regione Lombardia
Popolazione 8.294 abitanti(01/01/2019 – Istat)
Superficie 5,35 km²
Densità 1.549,47 ab./km²
E’ presumibile che su 8294 abitanti, in tempi normali, muoiano mediamente dalle 6 alle 7 persone al mese (una ogni 4-5 giorni). Lo spaventoso incremento del 600% comporta la morte, in un mese, dalle 36 alle 42 persone (più di una al giorno). Una cosa enorme per la popolazione del Paese, ma si tratta di un campione piccolo e localizzato. Che senso ha chiudere bar,ristoranti, fioristi, cimiteri, chiese, scuole, oratori in tutta Italia, in località a 1000 km di distanza da Albano Sant’Alessandro perché ad Albano Sant’Alessandro è successo ‘sto fatto?
La somma di tutti i morti nei comuni suddetti più i comuni che nel 2019 non avevano avuto decessi è pari a 3116 morti, mentre nel 2019 erano stati 354 con un incremento pari al 780 per cento. Questo solamente alla data del 21 marzo nella zona di maggiore crisi. La somma di tutti i morti 2019 in tutte le provincie di Milano-Bergamo-Brescia-Lodi è di 2755 mentre nel 2020 è di 7130 con incremento netto del 159 per cento. Consideriamo, inoltre, che l’epidemia che a colpito Milano risulta sfasata rispetto a Bergamo e Brescia: al 21 marzo Milano era al terzo posto, mentre ora è la provincia più colpita.
E’ evidente che il rischio di propagazione dell’epidemia era elevatissimo e che qualche misura andasse presa.
Morale. Dire che il covid-19 è una bufala è una bufala…
Ormai coi numeri non riesco a capire niente. Mi ha dato nell´occhio il comune di Povoletto UD perche lo conosco e deguo y numeri della pandemia,
Nel FVG fino a ieri si contavano 322 morti su una popolazione di 1,2 milioni. Quella proporzione applicata ai 5500 abitanti di Povoletto fa meno di una morte. Come possa aver moltiplicato per tre i morti fino al 21 marzo non lo capisco.
Tutto si spiega col fatto che un dato regionale e un dato locale per 1001 ragioni possono differire fra loro anche di molto. Se la media nazionale degli inquilini che non pagano l’affitto è, supponiamo, di 1/10 e io ho tre inquilini su tre che non pagano l’affitto, per me le media sale al 100/100.
Certo. E in una famiglia composta da padre, madre, nonno e figlio, quando muore il nonno (magari per “vecchiaia”) l’incremento rispetto all’anno precedente è infinito (0 morti anno precedente diviso 1 per 100 uguale infinito). Attenzione con le statistiche.
Il vescovone di santa Marta è i vescovi ormai in partibus infidelium procedono alle sanificazione delle chiese con ammoniaca e quant’altro, son partiti dall’ avvelenamento spirituale.
Mi sono permesso di completare il suo discorso compilando la seguente tabella, che riporta le percentuali dei morti per le singole cause sul totale dei morti (escludendo quelli stimati per aborto).
Causa Quantità Percento
Coronavirus 237469 1,95
Malaria 327267 2,69
Suicidio 357785 2,94
Incidenti stradali 450388 3,70
Cancro 2740193 22,51
Fame 3731427 30,65
Malattie infettive 4331251 35,57
Totale 12175780 100,00
Pur ammettendo (come avevo scritto nel precedente commento) che vi siano anche consistenti margini di errore, è evidente l’enorme sproporzione tra l’oggettiva rilevanza del coronavirus e la gravità delle conseguenze delle misure restrittive adottate dal governo. Non abbiamo prove di che cosa sarebbe accaduto se tali misure non fossero state adottate. E’ probabile che la percentuale dei decessi per coronavirus sul totale dei decessi sarebbe stata più alta, ma, dato l’ordine di grandezza, a buon senso è lecito supporre che non sarebbe stata catastrofica.
Purtroppo vedo dall’anteprima che l’word processor del blog si è mangiato gli spazi tra i numeri. Mi sembra però che anche col mancato allineamento i dati siano leggibili.
Altrimenti … amen. Non è la fine del mondo!