COVID 19, FORMICOLA: CI SUICIDIAMO PER PAURA DI MORIRE…
19 Maggio 2020
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’avvocato Giovanni Formicola ci ha inviato una pensosa riflessione su quanto stiamo sperimentando in questi mesi, partendo dalle cifre di persone decedute nel mondo da gennaio ad oggi. E mi permetto di aggiungere che – vista l’inaffidabilità dei conteggi per morti da coronavirus che riguardano il nostro Paese, dove al Covid 19 sono stati attribuiti praticamente tutti i decessi (come testimoniato sul campo in diverse regioni e zone) è probabile che le cifre globali mondiali siano gonfiate. Buona lettura.
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I numeri hanno la testa dura. Perciò, pur non avendo alcuna attitudine anche per la semplice aritmetica, mi piacciono. Essi riflettono la struttura stessa della creazione nella sua oggettività. “La matematica come tale è una creazione della nostra intelligenza: la corrispondenza tra le sue strutture e le strutture reali dell’universo – […] il libro della natura è scritto in linguaggio matematico – suscita la nostra ammirazione” (B. XVI, Verona, 19-10-2006).
Certo, i numeri si possono falsificare; certo si possono ignorare; ma questo non modifica la realtà che dovrebbero rappresentare, tutt’al più si può ingannare qualcuno, si possono ingannare molti e persino tutti per qualche tempo, ma non tutti per sempre. E così si ha voglia di scrivere quando si fanno i conti, sommando due più due, tre nella colonna del dare e cinque in quella dell’avere. L’eventuale dissesto s’imporrà ugualmente. Prima o poi. E così in teologia, con buona pace di qualche gesuita.
I numeri sono impietosi, dunque, come la stessa realtà. Devo dire che naturalmente un discorso fondato sui numeri è giustificato – anzi doveroso – quando si parla di fenomeni sociali, come un’epidemia, che in quanto tale è definita appunto dai numeri. Ma questo non può e non deve escludere la umana pietas, che non ignori che dietro quei numeri c’è un corteo di sofferenza e di dolore. Anche un solo morto è un morto, con il suo lascito di lacrime, non un’unità d’un conteggio, e così per chi s’è ammalato e ha patito il dolore e magari le conseguenze del male che l’ha afflitto. Né la COVID 19 è una banale influenza, ma un’influenza che sa essere maligna, molto maligna. Ma tutto questo giustifica quanto accaduto?
Lo racconto con le parole del giornalista e scrittore irlandese John Waters, certo molto più perspicue delle mie, pubblicate dalla Nuova Bussola Quotidiana il 19 maggio, alla stregua della seguente tabella, riservando un ulteriore commento d’analisi delle cifre in un successivo intervento.
“Le statistiche della ‘pandemia’, che già apparivano molto discutibili, si rivelano ora frutto di esagerazione, manipolazione e falsificazione dei tassi di mortalità. Le statistiche che indicano le conseguenze del ‘lockdown’ sono tuttavia sconcertanti e, già fin dall’inizio, descrivono una civiltà in crisi. Negozi, magazzini e aziende sono stati costretti a chiudere. La produzione industriale è precipitata. Scuole e università sono chiusi. Le strade si sono svuotate, le strutture sportive sono chiuse, così come i teatri, i cinema, le caffetterie, i ristoranti, i bar e quasi tutti i servizi che si trovano in una normale società civile. Alle persone è stato ordinato dal governo di rimanere a tempo indefinito nelle proprie case e di non avere interazioni sociali con nessuno al di fuori della propria famiglia. Agli over 70 è stato proibito lasciare la propria casa. Anche in tempo di guerra, il popolo della Gran Bretagna, sotto l’attacco quotidiano degli aerei da guerra tedeschi, non era soggetto a tali restrizioni draconiane. Il paese era in guerra e minacciato di imminente invasione, eppure era ancora possibile una vita normale.
“Mentre scorrono i giorni, le settimane, i mesi di questo lockdown, l’Occidente […] ha sperimentato una crescente alienazione e sconforto, provocati dall’improvvisa esplosione di disoccupazione, chiusure di imprese, povertà diffusa e crescenti difficoltà, dislocazione sociale, aumento del crimine e della violenza, perdita di case e proprietà a causa di mutui non pagati, problemi di salute provocati da ansia e depressione, collasso di piccole imprese e imprese familiari, enormi perdite di posti di lavoro, ‘morti per disperazione’, inclusi suicidi, alcolismo e altre dipendenze, e così via: tutto questo, a sua volta, si traduce in una riduzione della salute e del benessere, personale e generale, annullando completamente e anzi sovvertendo quelli che erano gli obiettivi dichiarati del lockdown”.
Insomma, ci siamo suicidati, ci stiamo suicidando, per paura di morire, come dice un documento dell’Istituto Plinio Corrêa de Oliveira (https://fatimatragedyhope.
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Tag: cifre mondiali, covid 19, formicola, morti
Categoria: Generale
Anche se sono d’accordo con la stragrande maggioranza degli articoli pubblicati su Stilum Curiae, qui faccio notare che a Bergamo abbiamo avuto un’ecatombe. Il numero di morti in questi mesi non è quello dichiarato, ma è addirittura superiore, non inferiore. Per settimane al telegiornale in piena emergenza dichiaeavano cifre dei decessi inferiori alla realtà, almeno per quanto riguarda la mia provincia. Si dice che non sono morti tutti di Coronavirus, ma nel mio paese abbiamo avuto in un mese i morti che solitamente abbiamo in un anno. E questo parla da sé. Oltretutto sono morte tante persone che conoscevo, e la maggioranza non aveva lgravi patologie pregresse. E tanti avevano meno di 60 anni. E poi bastava leggere i necrologi su L’eco di Bergamo per rendersi conto che le cifre dichiarate dai mass media erano ben inferiori alla realtà. Purtroppo.
Ah, se gli avvocati si limitassero a fare gli avvocati…
Sta facendo outing?
@ Rafael Brotero e a tutti quelli che sragionano come lui.
Nemmeno la quota in metri sul livello del mare della cima del Monte Bianco è nota con la precisione del 100% . Ma lei è sicuro che tutti i morti per coronavirus sarebbero comunque morti?
@ Valerio . A mio cognato è successo il contrario. Molto probabilmente è stato ucciso dal coronavirus ma la sua morte è stata attribuita ad emorragia cerebrale.
posso confermare che i numeri della pandemia covid19
sono falsati . Mia cognata, purtroppo e’ morta a causa di un tumore; dovendo fare le terapie antitumorali aveva contratto sicuramente il virus in ospedale a Cremona. Dopo un periodo di quarantena a casa e’ guarita , sottoposta a ben due tamponi risultatati sempre negativi.dopo pochi giorni dall’ ultimo tampone il decesso. il medico inviato dall’ ASL
per redarre il certificato di morte , alla causa del decesso e’ stato scritto : morta per covid 19
Non sono d’accordo.
È vero che il coronavirus uccide barbaramente, ma è anche vero che uccide solo cadaveri.
Rafael Brotero,
non Le sembra di esagerare? Che il virus uccide “solo cadaveri” lo dica in presenza dei familiari che hanno avuto un lutto per la morte di un anziano padre o un’anziana madre. E’ certo che non ne avrebbe il coraggio.
Quelli che il virus ha ucciso erano esseri umani come Lei e come me. Forse che la vita dopo una certa età non ha più valore?
Se fossi in Lei mi scuserei per la bestialità proferita.
IO E’ DA TEMPO CHE DICO CHE E’ UN IMBECILLE, MA TOSATTI NON MI HA MAI PUBBLICATO I MESSAGGI….
Morti per incidenti stradali? più di 450 mila:
Giuseppi vieterà la circolazione sulle strade….
Ultimo rapporto (19/05/2020) del Center for Systems Science and Engineering (CSSE) sul Covid 19.
Nr. Contagiati in Brasile: 257396 (terzo paese dopo US e Russia).
Con tutto quel “distanziamento fisico e sociale” forse la pachamama è adirata?
Bergoglio manderà il Ravasi in Brasile per un rito propiziatorio per placare l’ira della MammaTerra?
Non occorre vada in Brasile , per la Pachamama sono sempre a disposizione i giardini vaticani!
Si sottolineano sempre i numeri dei decessi dei paesi i cui governi non sono allineati con la sinustra globale.
Ma gli USA e la Russia sono grandi e popolo di, e pure il Brasile, che oltre a ciò ha molte zone di sottosviluppo dove non è possibile curare l’igiene. Ma Bolsonero, Putin e Trump sono cattivi.
Come l’amico Tosatti ha amato il giornalismo fin da bambino, io ho amato la mia nota professione fin da bambino. E’ una professione che senza numeri non starebbe in piedi. Dopo Dio, i Patriarchi, i Profeti, gli Apostoli , le mie “divinità” sono i grandi nomi della matematica e della fisica. E per quanto riguarda i numeri applicati alla sociologia direi Pascal, Cartesio, Gauss, Bernoulli. Detto questo, il mio stupore per come i mass media hanno presentato i numeri della pandemia, mettendo insieme numeri attuali con numeri progressivi, senza mai dare almeno una stima del margine di errore, estrapolando allegramente da serie storiche, previsioni del futuro che sono solo probabili se si verificheranno determinate condizioni, è veramente grande.
Ma pur ammettendo che pretendere di dare numeri dell’ordine di grandezza dei milioni e delle decine di milioni con la precisione dell’unità è addirittura ridicolo, concordo con l’Avv. Formicola sul fatto che la tabella pubblicata la dice lunga sul potere della stupidità (per dirla con Giancarlo Livraghi) nella società attuale. Di cui però, nostro malgrado, pure noi facciamo parte.