COVID 19, PUNIZIONE O AVVERTIMENTO? E PER QUALE COLPA? (1).

17 Maggio 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo una riflessione estremamente interessante da parte di un amico si Stilum Curiae, che non mancherà di suscitare molto dibattito. È in due puntate. Quella che state per leggere è la prima. Buona lettura.

§§§

La celebre scrittrice di romanzi gialli, Agatha Christie, soleva dire: «One coincidence is just a coincidence, two coincidences are a clue, three coincidences are a proof» (una coincidenza è giusto una coincidenza; due coincidenze sono un indizio; tre coincidenze sono una prova).

Ebbene, stavo riflettendo su delle strane coincidenze tra il sinodo amazzonico in Vaticano e l’inizio della pandemia, seguendo un po’ le notizie che, in questi giorni, si stanno susseguendo.

Da quel che sembra, il mese cruciale è stato lo scorso ottobre. Come ci si ricorderà, il 4 di quel mese si svolse, nei giardini vaticani, alla presenza del Vescovo di Roma, Francesco, e di diversi cardinali e prelati, una singolare cerimonia, che vide l’adorazione e la prostrazione a terra di alcuni, in cerchio dinanzi all’idolo di Pachamama ed altre divinità pagane (vi era, infatti, come emerge dai video e dalle foto di quella giornata, accanto alla “Madre Terra” anche una divinità fallica, una sorta di Priapo amazzonico).

Due giorni dopo, il 6, giorno di inizio del sinodo, al mattino, la dea Pachamama fu introdotta nella Basilica San Pietro, tempio sommo della cristianità, giusto di fronte all’altare della Confessione e da lì, dopo aver intonato inni e canti amazzonici, sempre alla presenza di Francesco e dei Padri sinodali, mosse una processione solenne verso l’aula del sinodo. In questa processione, l’idolo, posto su un’imbarcazione, era portata a spalla da vescovi. Giunti all’aula sinodale, la divinità, sulla sua imbarcazione, fu posta ai piedi del banco centrale dove sedevano Francesco ed i prelati che dirigevano i lavori. Come dire: il sinodo era posto sotto la protezione dell’idolo pagano …., a cui si tributava un posto centrale e di onore, affinché ogni partecipante potesse tenerlo costantemente sott’occhio.

I lavori del sinodo, come noto, si conclusero il 27 ottobre, con la celebre messa in S. Pietro, in cui, come ultimo sfregio, fece la sua comparsa la Pachamama, portata in dono all’offertorio. Soltanto che comparve non la sua ben nota statuetta, bensì, sotto un’altra diversa forma: sotto forma di una ciotola di terra e di una pianticella. Questa fu messa subito dal solerte Mons. Marini addirittura sull’altare della Confessione, accanto ai candelieri (v. Lifesitenews, 7.11.2019).

Esattamente due settimane dopo l’adorazione dell’idolo nei giardini vaticani, ovverosia dopo che si era consumato da parte del Vescovo di Roma e dell’intera Chiesa, che egli rappresenterebbe, quel grave atto di apostasia ed idolatria, cioè il 17 ottobre, iniziavano in Cina, guarda caso a Wuhan, i Giochi Mondiali Militari, con 10mila atleti di 110 nazioni. Questi si protraevano sino al 28 ottobre (e, quindi, terminavano sostanzialmente allorché terminava il sinodo amazzonico: un’altra coincidenza!).

Durante i giochi, stando alle testimonianze degli atleti, questi contraevano, tutti o quasi, febbre e malattie respiratorie, giacché a Wuhan faceva singolarmente freddo (v. Corriere della sera, 8.5.2020; Il Fatto quotidiano, 7.5.2020; Repubblica, 6.5.2020), tanto che – viene ricordato dal Corriere – gli atleti svedesi vennero confinati in una base militare (v. Corriere della sera, 8.5.2020). Ora, certo, non si può affermare con certezza che quei sintomi simil-influenzali fossero, già da quei giorni, ascrivibili al coronavirus Covid-19/SARS2, anche perché – a quanto sembra – gli atleti militari, tornati da Wuhan nell’ottobre 2019, non furono sottoposti ad alcun test clinico in grado di poter affermare, come anche di escludere, con certezza, che avessero contratto la malattia in quel periodo. Solo un eventuale test sierologico potrebbe, al riguardo, darci qualche evidenza, poiché potrebbe dirci se quegli atleti, eventualmente ammalatisi in Cina, abbiano sviluppato degli anticorpi specifici contro il virus. Tuttavia, Andrea Crisanti, virologo dell’Università di Padova, che ha studiato le curve dei contagi di Covid-19 comunicate dalla Cina, ha affermato, nella trasmissione Report dell’11 maggio scorso, che «[m]anca un grosso pezzo della storia dell’epidemia». Ed aggiunge che essa potrebbe essere partita «tra fine ottobre e inizio novembre». Un’affermazione, dunque, in linea con quanto affermato dagli atleti militari.

È ben vero che l’infettivologo Galli ha escluso ogni collegamento tra quei giochi ed il virus, giudicando la notizia «poco credibile» (AdnKronos, 7.5.2020), poiché a suo dire avremmo avuto,  al ritorno degli atleti nelle rispettive nazioni, delle esplosioni di focolai. Il primo paziente Covid accertato, invece, pare risalirebbe al 16-17 novembre successivo, cioè dopo circa venti giorni dalla conclusione dei giochi (e del sinodo) (v. Corriere della sera, 14.3.2020; Il Fatto quotidiano, 13.3.2020).

La tesi del prof. Galli, tuttavia, sembra smentita dalla circostanza che – come ci informano alcuni quotidiani ai primi di aprile – in ottobre/novembre 2019 ci fu un’impennata di polmoniti virali nel bergamasco (v. Avvenire, 2.4.2020). Già a gennaio, il Corriere della sera segnalava un picco di polmoniti a Milano; polmoniti che erano curiosamente ascritte ad influenze trascurate (v. Corriere della sera, 7.1.2020). Ci informa, poi, Italia Oggi, che riporta dati forniti da un Centro che opera presso l’Ospedale Sacco di Milano – quello stesso presso cui lavora anche il prof. Galli – il coronavirus partì in Italia tra ottobre e novembre 2019 (Italia Oggi, 28.2.2020). Dobbiamo pensare che il prof. Galli abbia dimenticato quello stesso studio a cui avrebbe partecipato.

Raccogliendo un po’ i fili di questa faccenda, il collegamento tra le testimonianze degli atleti militari e lo scoppio di polmoniti virali anomale nel bergamasco e nel milanese tra ottobre-novembre 2019 induce a credere che, effettivamente, tutto possa essere partito da quei Giochi e che i militari, inconsapevolmente, tornati in patria, abbiano provveduto a diffondere il morbo.

Tutto ciò sembra collegare temporalmente questo morbo direttamente all’atto di infedeltà della Chiesa, che si è lasciata fascinare dall’idolo esotico-amazzonico. Contra facta nihil valent argumenta.

È ben vero che Francesco, come anche Padre Raniero Cantalamessa ed altri teologi si siano sforzati nell’escludere categoricamente qualsiasi ipotesi di lettura della pandemia in corso come punizione, castigo divino. La Civiltà cattolica, pochi giorni fa, si è persino cimentata in uno sforzo esegetico senza precedenti nel cercare di leggere quei passi biblici, nei quali si parla di castighi divini, come piuttosto casi, che dovevano indurre il popolo d’Israele ad assumersi «le proprie responsabilità negli eventi che hanno condotto all’esilio»  (La Civiltà cattolica, 2.5.2020). Una sorta di auto-inflizione, dunque?

La tesi non regge. O per lo meno non appare satisfattiva. Se, infatti, ciò potrebbe anche essere per quei casi che sarebbero sotto il controllo umano e delle attività umane, sembra difficile ravvisare un’auto-inflizione in quelle vicende legate, al contrario, alle forze che si muovono nella natura, che esulano da ogni controllo umano (vedi un terremoto o un’epidemia). Evidentemente per tutti questi, bisogna risalire ad un Regista, che non è patrigno, ma è un Padre amorevole, che cerca dapprima di richiamare i suoi figli alla conversione attraverso coloro che Egli manda. E lo fa più volte. Se questi rimangono inascoltati, in quel caso Dio interviene, anche tramite la natura (ma non solo), per correggere e purificare l’uomo, affinché questi possa emendarsi e tornare a Lui (la parabola dei vignaioli omicidi docet). Se, invece, questi appelli vengono ascoltati, Dio risparmia il castigo, che – secondo il suo etimo – va inteso, del resto, come “rendere puro, purificare” (castus agĕre).

Famoso, a questo riguardo, il caso dei niniviti ai quali fu inviato da Dio il profeta Giona ad annunciare: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta» (Gn 3, 4). I niniviti «credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece» (3, 5.10).

Pure nel Nuovo Testamento emerge chiaramente il volto misericordioso di Dio anche attraverso i castighi. Nel racconto di coloro che perirono sotto la torre di Siloe o sotto i colpi del procuratore romano, Gesù non esclude che quelle vicende siano una punizione divina. Sottolinea, anzi, come quegli eventi fossero delle ammonizioni nei confronti dei sopravvissuti. Ciò che era escluso dal Divin Maestro era l’opinione – erronea – secondo cui coloro che cadessero vittima di una qualche sciagura avessero una colpa maggiore rispetto agli altri, fossero più peccatori rispetto agli altri: «si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: “Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”» (Lc 13, 1-5). Quegli eventi, dunque, vengono letti dal Signore Gesù come ammonizioni per i sopravvissuti, affinché si convertano, per non perire «tutti allo stesso modo». In effetti, come perirono gli abitanti di Gerusalemme? Un quarantennio dopo “perirono tutti allo stesso modo”, per mano dei Romani, che rasero al suolo la Città Santa ed il Tempio («quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina»: Lc 21, 20), nonostante il Signore avesse cercato più volte di raccogliere i suoi figli come una chioccia («Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore»: Lc 13, 34-35).

Insomma, è proprio della pedagogia di Dio castigare, cioè purificare l’uomo peccatore: «Per quarant’anni mi disgustai di quella generazione e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie; perciò ho giurato nel mio sdegno: Non entreranno nel luogo del mio riposo» (Sal. 94, 10-11).

Augustinus Hipponensis

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45 commenti

  • Singer Frapp ha detto:

    Che stupidaggini. Queli come te oltre ad essere falsi profeti sono finti cristiani..che poi è la stessa cosa.
    In realtà è proprio l’opposto..il Papa non fa che intercedere per noi,

    Qui in Italia chi ha fatto abomini è stato Salvini, che ha bestemmiato la Madonna, usandola come arma contro i deboli e gli indifesi, che lei ama, usandola come arma per portare a sè persone devote ma un po’ ignoranti. Guardacaso il virus si è diffuso soprattutto in Lombardia dove ci sono i leghisti e quelli che votano la Lega..Bergamo, Brescia e Milano..perchè la Bella Signora non si bestemmia così!
    I veri idolatri siete voi, che fate di Gesù stesso un feticcio, e lo usate come arma contro il vero Gesù! Contro il Signore.
    Quello vero! Che parla per mezzo di Papa Francesco e della Chiesa.

    Voi usate il vostro Gesù feticcio per denigrare le popolazioni del mondo che già gli uomini bianchi hanno fin tropo vessato ed il Papa lo sa, per questo cerca di intercedere per tutti noi, presso il Padre, perchè DIO, quello vero, non si adiri troppo con noi.

    Il rispetto par la terra è rispetto per la creazione ma soprattutto del nostro prossimo che vi abita.

    I popoli amazzonici hanno i loro riti ed il Papa li rispetta, perchè esiste la libertà religiosa, ed il rispetto delle altre culture e delle culture particolari.
    La Chiesa promuove la libertà di coscienza, è scritto nei documenti magisteriali (Dignitatis Umanae), mentre voi, veri idolatri, credete in un Dio che è solo il votro Dio, ma non il Padre di tutti.

  • Maurizio Fontana ha detto:

    concordo pienamente con l’ipotesi, secondo la quale il corona-virus è un avvertimento pesantissimo, per tutti i peccati che si commettono, e di cui il culto idolatrico alla pachamama è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Inoltre il culto idolatrico è stato preceduto da UN SEGNO PREMONITORE: l’incendio della basilica di Notre Dame il 15 aprile 2019. Infatti durante la rivoluzione francese Notre Dame era diventata la sede del culto idolatrico alla dea ragione.

  • Marco Matteucci ha detto:

    “IL MONDO HA BISOGNO DI MOLTE PREGHIERE, PERCHÉ STA PER ESSERE TERRIBILMENTE PUNITO DALLA GIUSTIZIA DI DIO”

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/05/13/il-mondo-ha-bisogno-di-molte-preghiere-perche-sta-per-essere-terribilmente-punito-dalla-giustizia-di-dio/

    • Pier Luigi Tossani ha detto:

      emerge non solo la falsità delle apparizioni di Itapiranga, vedi da Gloria.TV, qui

      https://gloria.tv/post/m3onjkpJfTJ71aeTMhe7QKUje

      “…Nel Decreto divulgato dalla stessa Congregazione, in data 7 febbraio 2017, si legge: “Circa il caso del Sig. Edson Glauber De Souza Coutinho, presunto veggente e mistico, della Prelatura Territoriale di Itacoatiara (Brasile). Valutato attentamente il caso, questo Dicastero ritiene che non risultino indizi di autenticità circa le presunte apparizioni e, di conseguenza, dei messaggi asseritamente ricevuti. Pertanto, la Congregazione per la Dottrina della Fede ritiene che Ella debba adottare tutte le misure necessarie affinché:

      I presunti messaggi non siano diffusi ulteriormente.
      non si faccia cenno nel culto divino celebrato nel santuario dedicato alla “Madonna della Regina del Rosario e della Pace di Itapiranga” e negli altri luoghi della Prelatura, alle presenti apparizioni e messaggi che il Sig. De Souza avrebbe ricevuto.
      il Sig. De Souza e l’Associazione della Regina del Rosario e della Pace di Itapiranga (ARRPI) si astengano dall’ulteriore diffusione di detti messaggi.
      Ma lo pseudo veggente non ci sta e disobbedisce alle disposizioni
      Per circa un anno Edson Glauber ha cercato di obbedire ma poi, con la scusa che i veggenti sono perseguitati dalla Chiesa, ha ricominciato con le sue pseudo apparizioni…”

      ma anche quelle di Medjugorje sono state sconfessate da due Vescovi della Diocesi di Mostar, responsabile per territorio, vedi dall’Isola di Patmos, qui:

      https://isoladipatmos.com/medjugorie-e-la-gospa-dei-bugiardi-ragionevoli-dubbi-sulle-apparizioni-e-sui-sedicenti-veggenti/

      “Pur sapendo che nulla valgono documenti e prove per chi ha scelto di scivolare nel fideismo e rigettare qualsiasi dato reale; pur sapendo che il fideista ricorre all’arma di difesa dei sofismi e alla falsificazione dei fatti, alla fine di questo articolo riporterò una parte della relazione di S.E. Mons. Ratko Perić, Vescovo della Diocesi di Mostar-Duvno, sotto la cui giurisdizione si trova la Parrocchia San Giacomo di Medjugorje. Sarà il Vescovo stesso a spiegare in che modo i sedicenti veggenti hanno mentito sin dall’inizio della vicenda, manipolato i testi e seguitato a mentire nel corso del tempo…”

      e pure quelle di Garabandal, qui, da Radio Spada

      https://www.radiospada.org/2014/05/la-falsa-apparizione-di-garabandal/

      “Siamo molto stupiti che qualcuno voglia, con tanto di conferenze e video, riportare in auge una delle più risibili false apparizioni mariane che la storia della Chiesa ricordi, quella delle ragazzine di Garabandal.

      Senza entrare in ulteriori analisi, perché non serve, essendo chiari i fatti e le vicende – le foto e i filmati ad esempio, parlano da soli – vogliamo e dobbiamo riportare, in dovere di riparazione della Sublime Dignità della Vergine Maria lesa e offesa da tal inganno, una serie di importantissime verità che confermano la falsità di Garabandal: le ritrattazioni delle “veggenti” stesse su tutta la vicenda.
      Vediamole insieme punto per punto:….”

      In conclusione, non sarà mai troppo presto, per molti di noi, per dismettere l’approccio grossolanamente fideistico-apparizionistico, anche perché di apparizioni vere e certificate ne abbiamo già a sufficienza: diciamo che la sufficienza quantitativa delle apparizioni vere e certificate è stabilita, di certo, dalla Provvidenza.

      Ormai siamo cresciuti, e se vogliamo davvero convertirci, sappiamo perfettamente come si fa. Siamo credenti seri e responsabili, non perdiamo il nostro tempo dietro a tante fole,e non lasciamoci infinocchiare dai truffatori.

      Per il nostro bene, in primis.

  • cattolico ha detto:

    nè l’uno nè l’altro.gesù,unico e solo dio,ci ha insegnato che errare è umano e che il perdono è divino

    • miserere mei ha detto:

      Forse qualcuno ricorderà che, in concomitanza con il sacrilegio nei giardini vaticani, a inizio ottobre fu riferito di un nuovo messaggio a Suor Agnes Sasagawa (dell’ordine delle serve dell’Eucaristia) di Akita.
      Messaggio che faceva cenno alla cenere, ovvero a Giona e Ninive. Caso vuole che in Italia il caos abbia avuto inizio nella settimana delle ceneri. La purificazione è in corso: se non per i contagi e i morti, sicuramente per la quantità di maschere che stanno cadendo. Stanno venendo fuori, manifestati, palesati e svelati, i diversi modi di intendere Gesù Cristo Nostro Signore, unico redentore e salvatore del genere umano. E accade anche ai livelli più alti della gerarchia ecclesiale. Penitenza! Lo ha detto la Madonna a Lourdes (l’apparizione e il santuario della guarigione dalle malattie), a Fatima (l’apparizione dei segreti) e anche altrove (a Garabandal, negli anni del Concilio, ad Akita e in altre apparizioni in corso).
      Penitenza perché attraverso quella bisogna purificarsi.
      Castum agere è la radice di castigare (purificare): perché, volendo e dovendo sanificare l’esistenza dovrebbe farci schifo il castigo di Dio?
      E poi avvertimento: Dio ci sta consigliando, ancora con la Sua infinita pazienza, che è il caso di smetterla di peccare come se farlo fosse normale. Il peccato deturpa e guasta. Altro che farne un diritto! Ci fanno schifo gli avvertimenti di Dio? A Noè no…
      Quindi questo è sia un avvertimento sia un castigo.
      Errare è umano? Errare è disumano: talmente disumano che Cristo è finito innocente in croce mentre tutti erano intenti a fare il proprio dovere.
      Il perdono è divino: sì.
      E’ un iper-dono, potenzialmente fatto a tutti.
      Ma non tutti se ne servono, come della grazia.
      Bisogna fare penitenza e capire gli avvertimenti.
      Lasciamo perdere Lutero. Non è da cattolici.

      • Pier Luigi Tossani ha detto:

        Le apparizioni di Akita hanno invece avuto l’approvazione del vescovo locale,

        http://www.santiebeati.it/dettaglio/96481

        cosa che NON sussiste per Medjugorje, che i vescovi del posto hanno denunciato come truffa, lo stesso per Itapiranga, e anche per Garabandal c’è una valutazione di truffa da parte dell’apposita commissione (vedi su Gloria.TV).

        Di Akita, al link suindicato, si dice:

        “….In diverse occasioni, la statua della Madonna ha anche sudato profusamente e, secondo vari testimoni, il sudore emanava un dolce profumo. Sul palmo della mano destra è apparsa una ferita a forma di croce dalla quale stillava del sangue. Centinaia di persone sono state testimoni dirette di questi eventi prodigiosi. Diverse indagini scientifiche sono state eseguite sul sangue e sulle lacrime prodotte dalla statua. Le analisi condotte dal professor Sagisaka della Facoltà di Medicina Legale dell’Università di Akita hanno confermato che il sangue, le lacrime e il sudore erano veri e di origine umana. Erano di tre gruppi sanguigni: 0, B e AB.
        Nell’aprile del 1984 monsignor John Shojiro Ito, vescovo di Niigata in Giappone, dopo un’ampia e approfondita investigazione durata diversi anni, dichiarò che gli avvenimenti di Akita sono da considerarsi di origine soprannaturale e autorizzò nell’intera diocesi la venerazione della Santa Madre di Akita. Nella sua lettera pastorale che approva gli eventi di Akita come soprannaturali, il Vescovo di Niigata disse: «Dopo le indagini condotte fino al giorno presente, non si può negare il carattere soprannaturale di una serie di eventi inspiegabili della statua della Vergine onorata ad Akita [Diocesi di Niigata]. Di conseguenza autorizzo che in tutta la diocesi affidata a me si veneri la Santa Madre di Akita».
        Il cardinale Ratzinger, allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, nel giugno del 1988, definì come attendibili gli eventi di Akita pur senza alcun decreto ecclesiastico. Howard Dee, ex-ambasciatore delle Filippine presso la Santa Sede, ha pubblicamente affermato nel 1998 che il cardinale Ratzinger durante un colloquio gli aveva indicato che il messaggio di Fatima e quello di Akita “sono essenzialmente lo stesso”.

  • compatriota del cielo ha detto:

    Qualcosa di anomalo circolava in Cina almeno da ottobre 2019, come sperimentato dagli atleti di ritorno dai mondiali militari. In Italia da fine novembre è accertata la casistica di polmoniti anomale, ancora non attribuite a Covid. Più di un articolo di cronaca locale registra a fine dicembre un picco di casi “strani” da patologie polmonari. A gennaio vediamo le immagini di quel che accade a Wuhan. L’Italia ha altre priorità: a Sanremo va in scena l’indottrinamento con benigne interpretazioni del Cantico dei cantici.
    Il 20 febbraio a Codogno il Sig. Mattia viene identificato come “paziente 1”. Sui media si inizia a discettare dal “paziente zero” cercato come la pietra filosofale. Ogni persona che incontri ti parla come un virologo. Prime “zone rosse” nel lodigiano e nel padovano: non nella bergamasca per quanto richiesta dalla Regione. Sospensione delle sante messe, prima in Lombardia e poi nel resto d’Italia. In TV il virologo spopola. Di DPCM in DPCM tutte le regioni si adeguano. Il Parlamento è chiuso. Da marzo paura e morte, con bollettini di guerra giornalieri. Arriva il lock-down. Il Comitato tecnico scientifico è una sorta di Comitato di salute pubblica stile 1793.
    Poco manca che marzo diventi germinale, mentre si muore soli e si viene cremati per legge. Sfilano camion militari con le bare, a monito. Muori solo, ma ai parenti arriva la fattura della cremazione. Dopo la fase dei ventilatori e dei posti in terapia intensiva (mancanti), mancano le mascherine. Qualcuno indica rimedi: idrossiclorichina, eparina, anticoagulanti, il plasma dei guariti. Ma viene smontato: non sia mai che si inizi a pensare che c’è una salvezza; e diversa da quella che ha in mente il Comitato. Si inizia, con il concorso di una finta libera stampa, a indicare la terra promessa: il vaccino. La Santa Pasqua è senza riti.
    Conte dice che per i cristiani Pasqua è il passaggio dalla schiavitù all’Egitto. Messaggio chiaro del faraone: in Europa gongolano per il nostro ricorso al MES.
    Adesso è passato fiorile e siamo a pratile. A sfornare DPCM ci hanno preso gusto. Normano tutto: come stare a messa e come a mensa, dal barbiere o in spiaggia: è uguale. Ed è sempre più uguale come dover ragionare, laici e credenti, di destra o di sinistra.
    La CEI si adegua a servire Gesù con guanti usa e getta.
    Il nuovo ordine è mondiale: stessa barca, stessa fiducia nel Comitato, stesso vaccino.
    Indagare sui mesi da novembre 2019 a febbraio 2020? Indagare sulle effettive cause di morte dei morti?
    Si farà più avanti, forse: adesso è tutto già deciso, saperne di più è un rischio… Rischia di smascherare qualche indirizzo preso senza se e senza ma.
    Molti per paura, paura seminata con grande impegno e imposta a suon di controlli e multe. Molti sono morti perché non curati (gli anziani, in una sorta di implicito assenso all’eutanasia di Stato) o curati male (prima di capire davvero le cause della morte). Molti sono rovinati nella loro attività lavorativa, ora sussidiati da elemosine pubbliche. L’Italia si avvia alla recessione e al pagamento degli interessi sugli aiuti. Ma il Comitato di salute pubblica tra fruttidoro e vendemmiaio qualcosa si inventerà. Speriamo non quello che si inventarono ai tempi mitici della fraternité, egalité, libertè… Alle promesse fece presto seguito il terrore: la ghigliottina come metodo. E’ un dato di fatto che il male divora se stesso. Amava ripeterlo Giovanni Paolo II, che ne ha viste davvero di tutti i colori. Historia magistra vitae. Corsi e ricorsi… A proposito: Robespierre era un avvocato.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    «In alcuni Paesi sono riprese le celebrazioni liturgiche con i fedeli, in altri se ne sta valutando la possibilità. In Italia da domani si potrà celebrare con il popolo. Ma per favore, andiamo avanti con le norme, le prescrizioni che ci danno, per custodire così la salute di ognuno e del popolo».
    Quale altra “esortazione” avrebbe potuto pronunciare Bergoglio, se non questa all’Angelus di oggi?
    E perché non ci distraessimo dal… pensiero fisso… non è mancato il tweet ad hoc sull’account Pontifex: «Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti», seguito dall’hashtag #LaudatoSi5.

    • Speranza ha detto:

      Tanto per dirne una, stamattina alla messa per i cento anni di Giovanni Paolo II, Bergoglio ha invitato i fedeli a scambiarsi il segno della pace…

      • Maria Michela Petti ha detto:

        Pur se ripresi di spalle mi è sembrato che non indossassero le mascherine di ordinanze, Impossibile verificare se le mani fossero inguantate. E la distanza di sicurezza? Difficile misurarla ad occhio dallo schermo TV.
        Sarebbero state rispettate le norme stabilite, come ha esortato …gli altri… a fare ieri? Mah! si sa: a lui tutto è permesso…è papa e re…

  • Tola'at ha detto:

    Sempre riprendendo il mio precedente contributo col quale dissentivo dal considerare il covid come una punizione per l’idolatria della pachamama, vorrei ricordare Levitico 10 e la impressionante vicenda di Abiu e Nadab, i figli nientemeno che di Aronne. Ebbene, si legge che il crimine che i due avevano commesso fu pagato solo da loro due e da nessun altro.
    Altro esempio è la vicenda di Uzzà, nel secondo libro di Samuele, al capitolo 6. Anche Uzzà commette un crimine contro Dio ma Dio punisce solo lui e non altri.
    Io dico: poveri atleti militari! Che colpa avevano se i membri della Chiesa erano fedifraghi?
    Con questo non voglio dire che Dio non castiga. Lo fa eccome! Ma quando lo fa non sbaglia così madornalmente la mira…

    • Monica MS ha detto:

      I discepoli chiesero a Gesù: “Maestro, se quest’uomo è nato cieco, di chi è la colpa? Sua o dei suoi genitori?”. Gesù rispose: “Non ne hanno colpa né lui, né i suoi genitori, ma è così perché in lui si possano manifestare le opere di Dio.

      • Enrico ha detto:

        Quindi si può dire che il “male”, così come lo concepiamo noi esseri umani, in realtà non esiste? (Non è una domanda sarcastica).

  • Speranza ha detto:

    Sul fatto che stiamo certamente subendo un castigo ho già detto la mia più di una volta, purtroppo però, non vedo all’orizzonte ombra di pentimento, né tanto meno inviti da parte dei pastori al ravvedimento per i nostri troppi peccati. All’interno del loro (un tempo sacro) recinto, anzi, come così chiaramente questo articolo denuncia, si stanno perpetrando dei veri e propri abomini che ultimamente hanno trovato una evidente manifestazione nei sacrileghi ossequi e prostrazioni alla pachamama, diciamo punta di un iceberg che nasconde orribili sporcizie con peccati contro natura, connessi, a vendette, ingiustizie, sopraffazioni, menzogne di ogni genere. Lo si vede da illustri nomine di personaggi quanto mai discutibili, da espulsioni di persone oneste, dai subdoli capovolgimeti del divino insegnamento fatti passare come sue misericordiose interpretazioni alla luce dei famigerati “segni dei tempi”. Come se non bastasse, è sempre più sfacciatamente evidente la trascuratezza verso Maria Vergine e la volontà di sminuirne la grandezza, la noncuranza di fronte ai più grossi messaggi mariani (il 13 di maggio da parte di Bergoglio neanche un accenno a Fatima), ma piuttosto sperticati auguri delle diocesi ai “fratelli musulmani” per il “sacro” mese del ramadan, senza parlare poi delle ultime uscite col plauso alla Silvia tornata a casa musulmana, luminoso esempio per le giovani generazioni. Stanno rinnegando Cristo e tutta la sua dottrina, stravolgendo i comandamenti, negando le verità conosciute, traviando i fedeli. Cosa ci si può attendere se non tremendi castighi?

  • Monica MS ha detto:

    se un bambino francese osasse dire a scuola che il covid é un castigo divino o che questa situazione do fragilità umana ci porta a credere in qualcosa di superiore, a Dio, verrebbe sottoposto a visita dallo psicologo su segnalazione dell insegnante e senza autorizzazione dei genitori. sono le nuove linee guida contro le idee settarie che il governo giacobino ha indirizzato alle scuole.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    “Contra facta nihil valent argumenta” è ridicolo, come insistere a credere alle apparizioni di Garabandal e Itapiranga.

    Che il virus sia un gastigo è del tutto ragionevole, ma trovarci per forza un nesso consequenziale e temporale con i Giochi militari, non lo è, ed è pure un approccio inutile.

  • Laquiladidio ha detto:

    “Il primo paziente Covid accertato, invece, pare risalirebbe al 16-17 novembre successivo, cioè dopo circa venti giorni dalla conclusione dei giochi (e del sinodo)’ nonché giusto 40 giorni dall’ apparizione ad Akita in cui si chiedeva di coprirsi di cenere. 6 ottobre.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Senza la pretesa di scrivere un trattato di Teologia Biblica, dopo aver letto l’articolo di civiltà cattolica citato da Augustinus Hipponensis ( che , se non ho capito male ha come autore David Neuhaus “Corrispondente da Israele per La Civiltà Cattolica e professore al Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme.”) da semplice biblista dilettante vorrei far osservare che il paradigma peccato-castigo-pentimento-perdono non è una ipotesi moralistica umana né un’invenzione dei “profeti di sventura” che estrapolano ( sarebbe meglio dire estraggono) versetti dalla Bibbia per farne fondamento delle proprie elucubrazioni. L’autore dell’articolo se è un biblista di professione dovrebbe spiegarci il senso del libro di Amos ( Profeta accreditato dell’ VIII secolo a.C.) o i versetti seguenti tratti dal libro dei Giudici ( 2,11-15):

    [11] Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal;

    [12] abbandonarono il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d’Egitto, e seguirono altri dei di quei popoli che avevano intorno: si prostrarono davanti a loro e provocarono il Signore,

    [13] abbandonarono il Signore e servirono Baal e Astarte.

    [14] Allora si accese l’ira del Signore contro Israele e li mise in mano a razziatori, che li depredarono; li vendette ai nemici che stavano loro intorno ed essi non potevano più tener testa ai nemici.

    [15] Dovunque uscivano in campo, la mano del Signore era contro di loro, come il Signore aveva detto, come il Signore aveva loro giurato: furono ridotti all’estremo.

  • Stefano ha detto:

    Da 50 e più anni la chiesa predica nelle parrocchie e nelle diocesi (e da 7 anni anche al suo vertice) una misericordia indiscriminata sconnessa dalla giustizia ( e quindi fasulla)… Ovvio che se adesso dicessero che il coronavirus è veramente un avvertimento di Dio x i peccati dell umanità ( peccati morali innanzi tutto!.. Poi..ed eventualmente solo poi, quelli “ecologici”) si sbugiarderebbero clamorosamente. Ok che non hanno dignità.. Però… Molto più comodo e facile dire che è la “madre terra” che grida.. Una scorciatoia bellina che accontenta i loro amichetti di repubblica & c… Ma che purtroppo x loro, convince sempre meno gente. Che infatti si sta dimostrando infinitamente piu matura di tante sue “guide”..

    • zoe ha detto:

      Prima di archiviare definitivamente la copia di repubblica acquistata due giorni fa, sempre nell’intento di verificare se ci fosse qualche miglioramento nell’obbiettività dell’informazione, mi sono ritrovata con un articolo di Francesco Merlo, dal titolo PROTEGGIAMO SILVIA ROMANO che inizia con questa frase :

      Mai il governo avrebbe dovuto esibire Silvia Romano sul RED CARPET degli squilibrati di questo nostro disgraziato Paese. Andava protetta subito , come si proteggono le cose più preziose, con il silenzio e il pudore della sua bella e lucida famiglia , che ha saputo dimostrarsi festosa, ma non stordita. E Conte e Di Maio avrebbero dovuto risparmiare a Silvia gli STALKER televisivi alla Mario Giordano e gli psicologi disturbati come questa Silvana De Mari che si bestemmia cattolica, e si permette, -vergogna- di chiamarla “sciacquina”.

      Basta !! Se c’è una professionista seria che ho avuto modo di apprezzare nei miei saltuari acquisti della Verità, è proprio Silvana De Mari. E questo per me sconosciuto autore di Repubblica la insulta in questo modo ? ma se la insulta in questo modo vuol dire che non ha argomenti razionali per controbattere le sue affermazioni. Ma i presunti intelligenti lettori di Repubblica, penseranno veramente che la dottoressa De Mari non sia un medico autentico, ma una psicologa disturbata… Molinari, sveglia !!! ti dobbiamo regalare una sveglia di quelle antiche, che rompevano i timpani, perché tu impedisca ai tuoi sottoposti gli insulti ai seri professionisti ?

  • Raffaella ha detto:

    Non so se il virus è naturale o un prodotto di laboratorio, non so se l’epidemia è iniziata con i giochi militari, non se è vera emergenza o un esperimento sociale per controllarci tutti, però, sommessamente, ricordo che agli inizi di ottobre Suor Agnes di Akita ha avuto il messaggio “coprirsi il capo di cenere”.
    Non direi una coincidenza….

  • Francesco ha detto:

    Bergoglio il lapso e i vescovi lapsi se ne devono andare, si devono dimettere! Le loro ordinazioni sono nulle, da mò che non celebrano validamente l’Eucarestia. Coronavirus, Pachamame varie, solo le gocce che hanno fatto traboccare il vaso.

  • Rafael Brotero ha detto:

    Il coronavirus è una punizione per la corruzione morale, intellettuale e politica che ha permesso che the boys manipolino i popoli in una truffa di dimensioni cosmiche.

  • carlone ha detto:

    Viva il vivere in angoscia evviva quindi il nuovo paganesimo .
    Se vedete qualcuno che piange , schiacciato da una torre ,non compatitelo , ma pensate che stia pagando le sue colpe con il castigo .
    Grazie sig. Pseudo Augustinus Hipponensis e se ho sbagliato ecco , mostro il mio petto e qui io venga colpito
    Oppure mi confesso e dico

    Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.

    Cucù….. il castigo non c’è più , c’è la penitenza che et un dolce pentirsi e non un angoscia imperdonabile da pagarsi col castigo.

  • Iginio ha detto:

    Il presidente Mattarella ci ammonisce con l’abituale cipiglio: l’omofobia (ma anche una new entry chiamata “bifobia”) è una brutta cosa, va contro la Costituzione e l’uguaglianza. In realtà i costituenti del 1947 (e sicuramente Mattarella stesso sino a qualche anno fa) a tutto pensavano meno che a legittimare l’omosessualità, che è un comportamento umano e come tale accettabile o meno a seconda dei valori delle persone e della società. Ultimamente i tribunali hanno sentenziato che è legittimo propagandare l’ateismo: con lo stesso criterio è legittimo anche criticare l’omosessualità senza per questo essere accusati di crudeltà. La Bibbia poi non ammette l’omosessualità: che facciamo, la bruciamo? Parlare di uguaglianza, infine, è fuorviante: allora, per esempio, un uomo dovrebbe essere accettato da qualsiasi donna gli piaccia (e viceversa), altrimenti si sarebbe vittima di disuguaglianza solo perché più brutti o meno attraenti? 

    • cattolico ha detto:

      guardi che la bibbia non vieta l’omosessualità anzi la esalta nella storia di davide e suo cognato jonatan.

      • Marco Tosatti ha detto:

        Ma ne è proprio sicuro? L’amicizia fra David e Jonathan è stata un po’ interpretata da parte di chi ha interesse a interpretarla one way, non crede?

        • cattolico ha detto:

          dr.tosatti legga attentamente samuele1cap 18,1-4.

          • Tola'at ha detto:

            …E lei legga attentamente Rm 1,26 e seguenti…e già che c’è dia un un’occhiata attenta a 1Cor 6,10

            E non dica aberrazioni, per favore…

            Se poi ha capacità di lettura si faccia un giretto fra gli scritti dei padri della Chiesa.

            …e ribadisco: non dica castronerie!

          • mariano ha detto:

            che bravo questo Cattolico. Dove è scritto che tra David e Gionata ci fosse una relazione gay? Perché caricare di significati “altri” le espressioni dell’amicizia tra i due giovani? La Bibbia non è mai ambigua..a meno che non ci mettiamo la nostra malizia nella sua interpretazione. Mala tempora currunt !

  • tola'at ha detto:

    Pur ringraziando l’autore dell’articolo, dissento da questa interpretazione. A motivo del fatto che c’è stato bisogno di fare calcoli e congiunzioni così macchinose!
    Io ben credo che Dio castighi (nel senso buono di Ap 3,19) ma quando castiga per un evento in particolare – tipo l’orrenda adorazione dell’idolo – castiga in primis i fautori dell’atto sacrilego.
    Da quanto ne so, gli autori dell’adorazione non hanno subito nulla dal covid.
    Dio avrebbe dunque sbagliato mira? Avrebbe colpito un sacco di gente innocente dall’idolatria per non colpire i veri protagonisti? Non mi torna…ma è solo la mia opinione

    • bastian contrario ha detto:

      Gentile forumista, le conseguenze della reclusione domestica a cui siamo stati sottoposti in questo periodo devono ancora farsi sentire in tutto il loro impatto dirompente. Parlo delle conseguenze economiche. Se già prima del virus un laureato , anzi un dottorato in storia moderna con profondi studi sulle dinamiche interne del partito comunista italiano, nella sua mentalità vecchio-comunista si permetteva di cercare di perseguitare, anziché i veri ricchi, i piccoli commercianti, cioè i paria della distribuzione, perché, in qualche modo sottraevano clienti alla SUA coop, dopo, non sappiamo ancora cosa ci aspetti. Ma non dilunghiamoci sui tentativi della Cina di allungare le mani su pezzi importanti del patrimonio statale italiano, per soffermarci un attimo sulle finanze del vaticano.
      Come tutti, noi , vaticanisti di complemento, sappiamo, la cura principale del pontefice in questi anni di governo della Chiesa è stato quello di cercare di capirci qualcosa nei conti economici, conti che non conosceva , evidentemente, abbastanza bene. Nei giorni scorsi è però uscito un articolo sul Messaggero, in cui si fanno i conti sull’impatto che verrà prodotto sui conti del Vaticano, dalla chiusura dei Musei. Se Bergoglio voleva una Chiesa povera, è possibile che sia riuscito nel suo intento. Il deficit c’è, ed è anche bello e vistoso. Se fosse un effetto dell’idolatria vaticana ?

    • Giuliana ha detto:

      Legga il capitolo 24 del secondo libro di Samuele… La Sapienza di Dio ci sorpassa. Il mistero della sofferenza degli innocenti da sempre scandalizza…eppure è la base della nostra salvezza. Cristo innocente ha pagato per noi peccatori… I conti non tornano, ma la misericordia di Dio ci sorpassa.

    • Petrus ha detto:

      Dio non punisce il peccato immediatamente certo ma punisce quello impenitente cercando di salvare fino all’ultimo un’anima. Il peccato poi va sempre riparato e a volte Dio chiede il dolore dell’innocente per la riparazione dal peccato perché le sofferenze del giusto ha il potere di redenzione… di redimere. Ns. Signore Gesù Cristo non ha forse preso su di Sé tutto il male, il dolore e tutti i peccati da Adamo fino all’ultimo uomo su questa Terra? Così facendo ha redento tutta l’umanità e ci ha donato la possibilità di poterci salvare. Padre Pio ha avuto al missione di soffrire per riparare ai peccati di coloro che erano consacrati nel Sacerdozio e nella Vita Consacrata. Ai pastorelli di Fatima la Madonna aveva chiesto loro se volevano soffrire per la conversione dei peccatori e la salvezza delle anime. La stessa visone del Terzo Segreto mostra una città distrutta dal castigo di Dio e contemporaneamente le coppe degli angeli che venivano riempite con il sangue dei martiri per purificare le anime e salvarel. E’ una logica dura da accettare solo con uno sguardo umano, ma la ragione illuminata dalla Fede la può capire. Di certo molte cose le capiremo solo in Cielo. Dio comunque ha più a cuore la salvezza delle anime che quella dei corpi.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Scontata la confusione anche in ambito scientifico che non ha certo contribuito – e non contribuisce – a delineare ben definite soluzioni a tutte le conseguenze di questa inimmaginata crisi, di tali proporzioni, la stucchevole presunzione da parte di “bocche della verità” clericali di suggerire programmi infallibili a criticità di ogni genere e in ogni settore del sociale risulta oltremodo insostenibile se comparata al rifiuto di leggere “i segni dei tempi” alla luce degli avvertimenti, quelli sì infallibili.
    Come nella corretta educazione dei figli, la paterna ammonizione precede un qualche… castigo… perché si impari la lezione.

  • La Verità vi farà liberi ha detto:

    Né castigo, né altro, è tutta una balla, è sufficiente ascoltare medici e virologi non allineati per saperlo.
    Il problema è quello che c’è dietro questa immensa impostura.

    • Petrus ha detto:

      Il castigo può essere inteso anche come permissione di Dio di un atto colposo o doloso compiuto dall’uomo. Per cui anche se il virus è stato causato una impostura umana rientra sempre nel castigo come permissione di Dio…. “Non cade foglia… che Dio non voglia”.

    • Luca Antonio ha detto:

      Guardando le cose dal punto di vista della causa e’ , concordo, un’impostura, guardando le cose dal punto di vista degli effetti, un’ “apocalisse” , nel senso di rivelazione definitiva su questa chiesa, un guscio vuoto ormai abbandonata da Cristo, destinata solo ad gettata via e calpestata dagli uomini.

  • Donna ha detto:

    Siccome per Bergoglio Dio è esclusivamente misericordioso , la Sua giustizia viene meno in quanto resa inutile dal fatto che Dio alla fine perdonando tutti a prescindere rende nullo il peccato, dato ciò per conseguenza pensare che la pandemia possa essere considerata, un castigo, un richiamo o un avvertimento, risulta assurdo …se mai è piu logico pensare, sia la risposta della madre terra ,alias Pachamama, ferita dai nostri inquinanti e irresponsabili comportamenti ambientali….new age bergogliana docet.

  • Petrus ha detto:

    Anch’io avevo notato questa coincidenza di date tra pachamana e pandemia, ma oltre all’idolo anche la volontà di papa Francesco di voler aprire sempre nel sinodo amazzonico ai viri probati e quindi un attacco al celibato ecclesiastico. Quindi sia pachamana sia attacco al celibato possono essere state le gocce che hanno fatto traboccare il vaso della Santa Ira di Dio… e se questa chiesa non si convertirà allora ci sarà un altro castigo ancora peggiore. Io avevo detto, quando ci fu la legalizzazioni delle unioni civile a maggio 2016, che dovevamo aspettarci i castighi di Dio sull’Italia e proprio tre mesi dopo c’è stato il rovinoso terremoto in Centro Italia. Ora si vuol fare una legge contro l’omofobia auspicata anche udite udite da Mattarella. Quindi non si potrà più criticare la pratica omosessuale e dire che è peccato. Attenzione che in un futuro non troppo lontano i veri cristiani potrebbero agire nel nascondimento come i ns. primi fratelli che stavano nelle catacombe… che Dio non voglia ma i presupposti sembra che ci siano tutti.

  • Giro ha detto:

    Polmoniti atipiche in numero insolito ce ne sono state anche a Roma nel periodo ottobre – novembre.
    il problema è la dimostrazione dell’ipotesi castigatoria.
    Il”fregno buffo ” comunque aveve trovato la sua giusta collocazione: il Tevere!

  • EquesFidus ha detto:

    Ormai, ogni appello alla CEI o a questo o a quel vescovo o cardinale è ormai troppo in ritardo: come sempre, si arriva, come si dice a Firenze, dopo i fuochi, a cose ormai già fatte e stabilite, per non irritare nessuno. Ormai, questo sarà ricordato (almeno dai cattolici, non dalla maggioranza del popolo italiano, atea o agnostica, che non aspettava altro) come l’Anno senza Pasqua. Quando nel 1816 si verificò il cosiddetto Anno senza Estate (una sorta di mini era glaciale, con buona pace di ambientalisti e complottisti ufficiali vari), la situazione non era affatto comparabile a quella attuale, seppure distrusse larghe parti dei raccolti e condannò buona parte del mondo alla povertà ed alla miseria: infatti, come diceva San Pio da Pietralcina, è più facile che la Terra si regga senza Sole che senza Messa. E’ così, se uno crede (cioè se uno consta una realtà soprannaturale reale ed oggettiva, cominciamo a riappropriarci dell’uso delle parole): l’Anno senza Pasqua è stato più devastante, per il genere umano in generale e per l’Italia in particolare, dell’Anno senza Estate. Questo complici i guardiani della rivoluzione all’interno della Chiesa, non tanto quelli all’esterno da cui alcuna pietà ci si poteva aspettare e da cui, infatti, nessuna pietà abbiamo ricevuto.
    E’ un fatto, incontestabile, che se la CEI avesse svolto la sua funzione, che non è quella di appoggiare i governi (fintamente) amici o di sostituire i vescovi nelle loro Diocesi, bensì dare loro assistenza, a costo di incitare alla ribellione il popolo fedele, oggigiorno noi non saremmo alla pazzia attuale. Capisco bene che lo Stato, i mass-media e le maledette organizzazioni sovra-nazionali (ONG e ONU in testa) hanno fatto di tutto per creare il maledetto stato di paura, che bene o male ci ha influenzati tutti e che io in primis sto accusando; capisco anche, più di quanto si creda, che non tutti, me incluso, abbiano la stoffa dei martiri. E capisco anche, e di più, l’introduzione di norme igieniche (a patto che non interferiscano con la Santa Messa e con l’onore dovuto al Santissimo, ovviamente) straordinarie in caso di epidemia. Quello che non capisco, però, è stata la subitanea, rapida e meschina prostrazione della CEI dinanzi ad un governo dichiaratamente liberal-comunista, senza colpo ferire e senza nemmeno una protesta. Ecco, questo proprio mi è inconcepibile, per una semplice verità: se io, nel mio ambiente lavorativo, dichiarando di essere cattolico la mia carriera è a rischio, i nostri vescovi e cardinali cosa rischiano più di adesso? Tanto più che loro possono far valere due strumenti potentissimi, il Concordato e la Costituzione, rinfacciando quest’ultima proprio ai giacobini, ai pasdaran della “Carta più bella del mondo” ed ai loro sistematici abusi. Invece no, come ho già detto altrove citando Churchill, hanno scelto il disonore per evitare la guerra, hanno avuto il disonore e finiranno per avere la guerra.
    Perché adesso, il secolo, ateo-agnostico se non pagano, sa perfettamente che la Chiesa italiana è debole, quindi chi ci dice che gli accordi tra Stato e Chiesa o la Costituzione non verranno sistematicamente gettati a mare, qualora si dovessero verificare di nuovo stati di emergenza (vera o presunta)? Chi ci dice che, in caso di un’altra epidemia, non si torni ad una sospensione totale e vincolante delle Messe cum populo, con il beneplacito dei nostri pastori (che, in diversi casi, somigliano un po’ di più a dei mercenari)? Chi ci dice che il governo non sia tentato, nel furore anticristico che accomuna liberali e marxisti, a ripetere l’esperimento ed a renderlo una consuetudine ogniqualvolta si presenti un qualunque stato di emergenza (calamità naturale, terrorismo, guerra, epidemia e via discorrendo)? Queste sono domande vere, e gravi, a cui la CEI doveva dare (e pretendere) risposta già il 1° febbraio, ed ogni vescovo doveva impegnarsi affinché, virus o non virus, non ci fossero dubbi riguardo la possibilità di frequentare la Santa Messa nella propria diocesi. Adesso, dopo tre mesi dalla dichiarazione dello stato d’emergenza e quasi due di arresti domiciliari (che, tra parentesi, hanno dimostrato l’inconsistenza della tesi secondo cui le forze dell’ordine in Italia fossero poche e male equipaggiate, come si sono sempre lamentati i sindacati di categoria), con una fede ridotta al lumicino (penso in primis alla mia, ovviamente), con chi doveva vegliare che non ha vigilato e con i responsabili che non saranno mai puniti (in primis proprio quei politici che, violando in seguito ogni accordo e diritto, hanno consentito la rapida diffusione del virus nella seconda metà di febbraio pur di dimostrarsi più buoni degli altri, magari anche nella speranza di innescare una crisi politica come poi è stato per conferire a “Giuseppi” Conte pieni poteri), è troppo tardi.
    Troppo tardi perché ormai il Triduo sacro è andato, mentre i musulmani hanno festeggiato alla grande il loro Ramadan (anzitutto perché si guardano bene dallo stipulare qualsiasi accordo, e poi perché il governo sa bene cosa potrebbero fare un paio di milioni di schiavi di Allah infuriati e a piede libero), a dimostrazione di come l’Islam ormai sia in Italia più influente del cattolicesimo, ed i socialisti il 25 aprile.
    Troppo tardi perché l’autorità ecclesiastica non ha ribadito la sua autonomia dallo Stato liberal-agnostico, evidenziando come la sicurezza delle chiese e le norme di accesso ai Sacramenti sono affare suo e non di un comitato di (presunti) esperti, men che meno di un agnosticuccio prodotto della Sant’Egidio.
    Troppo tardi perché bisognava iniziare ad incalzare lo Stato liberal-agnostico già il 1° febbraio, non a fine aprile e men che meno il 16 di maggio, rinfacciandogli le proprie colpe e le proprie responsabilità a reti unite anzitutto e poi pretendendo chiarezza e libertà.
    Troppo tardi perché l’Italia (come vari Paesi nel mondo formalmente cattolici, Spagna e Irlanda in testa) non è più a maggioranza cattolica da almeno trenta, se non sessanta, anni a questa parte. Ormai, i cattolici in Italia sono una minoranza, dato che di certo non si identificano con il novero dei battezzati e nemmeno con chi va a Messa la Domenica. Realisticamente, forse un 10% della popolazione italiana (di cui una porzione rilevante, ma contrariamente a quanto si pensa non dominante, è composta da ultra-sessantenni) è cattolica. Questa è la realtà, che procede dalle fallimentari pastorale e liturgia post-conciliari, che i nostri pastori hanno fatto finta di non vedere, permettendo angherie e soprusi da parte di chi cattolico non lo è mai stato pur di conservare un’apparenza che non esiste più, almeno da quando la Chiesa ha tentato la fusione col mondo, cioè di conciliare Cristo con Satana. Chi poteva non ha avuto la lungimiranza quando non la malafede di non voler guardare a quanto stava succedendo già a partire dalla fine degli anni ’60-primi anni ’70; mi dispiace, ma è così. Chi lo nega è complice di questo sistema, pur con tutte le sue eccezioni e con la consapevolezza che molti hanno agito in buona fede, senza lungimiranza certo ma almeno in buona fede, ma è così, non si può più negare: questa epidemia ha messo in evidenzia ciò che molti, tacciati come “profeti di sventura”, hanno evidenziato da anni se non decenni, cioè che in Italia non si crede più o, quando ancora si ha una parvenza di fede in Dio, si crede poco e male, e che le colpe di tutto ciò fossero anzitutto da ricercarsi intra moenia e non extra moenia. Checché se ne dica, è stata la Chiesa, nella sua versione mutata e mutante del post-Concilio, la causa dei suoi mali; ora, l’unica cosa che possiamo fare è cercare di rimettere insieme i cocci, possibilmente tramite il kintsugi e non con il vinavil perché un domani il vaso non si rompa nuovamente e peggio.

    • Enrico ha detto:

      Interessantissimo: “con il kintsugi e non con il vinavil”!

      Riparare con l’oro!

      • EquesFidus ha detto:

        Grazie; in effetti, l’arte giapponese di riparare con l’oro è piena di significati simbolici, il primo dei quali è che un disastro può portare ad un inizio nuovo e più prezioso. Per questo, infatti, io non amo parlare di “ritorno alla Tradizione”, ma di Ripristino (con la R maiuscola): questo perché l’inevitabile (ancorché pesantemente osteggiato con ogni mezzo) ripristino della Tradizione cattolica non potrà essere un semplice diniego del Concilio Vaticano II ed una abolizione della rivoluzione liturgica di Bugnini e delle autoreferenziali “pastorali” sorte nel post-Concilio; al contrario, sarà necessario anche prendere provvedimenti definitivi (e, ove possibili, definitori) per evitare che quanto accaduto possa mai più ripetersi. In questo caso, non sarà solo un ritorno alla sana e santa cattolicità ma un vero e proprio Ripristino (quindi, una riparazione con l’oro, migliorativa, e non con il vinavil, peggiorativa e destinata a deteriorarsi) della Divina Liturgia e Tradizione cattolica.