MESSA NEGATA. IMBARAZZATO COMUNICATO DI BASSETTI. LE PROTESTE.

3 Maggio 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, ieri sera abbiamo ricevuto questo comunicato (il neretto è nostro):

Messe con il popolo: condivise le linee di un accordo

Cardinale Bassetti: avanti, senza abbassare la guardia

Esprimo la soddisfazione mia, dei vescovi e, più in generale, della comunità ecclesiale per essere arrivati a condividere le linee di un accordo, che consentirà – nelle prossime settimane, sulla base dell’evoluzione della curva epidemiologica – di riprendere la celebrazione delle Messe con il popolo”.

Così il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Gualtiero Bassetti, commenta la definizione di un Protocollo di massima, relativo alla graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche.

“Il mio ringraziamento va alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – aggiunge – con cui in queste settimane c’è stata un’interlocuzione continua e proficua. Questo clima ha portato un paio di giorni fa a definire le modalità delle celebrazioni delle Esequie, grazie soprattutto alla disponibilità e alla collaborazione del Ministro dell’Interno e del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione”.

Nel contempo, “un pensiero di sincera gratitudine mi sento in dovere di esprimerlo al Ministro della Salute e all’intero Comitato tecnico-scientifico – prosegue il Cardinale Bassetti -: questa tempesta, inedita e drammatica, ha posto sulle loro spalle un carico enorme in termini di responsabilità”.

“Come Chiesa – riconosce – abbiamo condiviso, certo con sofferenza, le limitazioni imposte a tutela della salute di tutti, senza alcuna volontà di cercare strappi o scorciatoie, né di appoggiare la fuga in avanti di alcuno; ci siamo mossi in un’ottica di responsabilità, a tutela soprattutto dei più esposti. Alla vigilia di quella che ci auguriamo possa essere una rinascita per l’intero Paese, ribadisco l’importanza che non si abbassi la guardia ma, come abbiamo ripetuto in questi mesi, si accolgano le misure sanitarie nell’orizzonte del rispetto della salute di tutti, come pure le indicazioni dei tempi necessari per tutelarla al meglio”.

“Al Paese – conclude il Cardinale Bassetti – voglio assicurare la vicinanza della Chiesa: ne sono segno e testimonianza le innumerevoli opere di carità a cui le nostre Diocesi e Parrocchie hanno saputo dar vita anche in questo difficile periodo; ne è segno pure la preghiera che, anche in forme nuove, si è intensificata a intercessione per tutti: le famiglie, quanti sono preoccupati per il lavoro, gli ammalati e quanti li assistono, i defunti”.

Roma, 2 maggio 2020

***

Da quello che capisco, non c’è nessuna indicazione precisa; cioè si conferma la linea di totale adeguamento alle linee di indicazione – peraltro confuse e contraddittorie – del governo. Da notare il tono, che appare ben diverso da quello dei giorni scorsi, dal “disaccordo” espresso dai vescovi della Cei. Non si capisce che cosa possa aver originato questo cambiamento di tono; certo non dei fatti noti e sostanziali, tutt’altro. Forse l’udienza del card. Bassetti dal Pontefice regnante? Siamo sempre nel campo delle ipotesi; il dato certo, di fondo, evidente è la costante prossimità dell’attuale vertice della Conferenza Episcopale Italiana ai partiti di maggioranza, PD, 5Stelle e LEU. Il che porta a risultati paradossali: e cioè che ci sono regioni (come le Marche, a guida PD, e la Sardegna) che si dicono disponibili a riaprire a messe con presenza di fedeli, e i vescovi che dicono “no, grazie”! Come ben si vede da questo articolo di Avvenire:

“Il Protocollo di massima, pare di capire, dovrà essere seguito da altri passaggi. Certo, per usare le parole di Bassetti, non è ancora tempo di fughe in avanti per nessuno. Per questo i vescovi sardi hanno di fatto preso le distanze dall’iniziativa del presidente della Regione, Christian Solinas, di riaprire alle Messe con la presenza dei fedeli fin da domani, demandando ai vescovi stessi (così ha affermato) le linee guida «di contingentamento degli ingressi». «Pur apprezzando l’attenzione che il Presidente Solinas ha rimarcato nella conferenza stampa odierna (ieri per chi legge, ndr) verso l’apertura delle chiese alle “celebrazioni eucaristiche”», scrivono presuli in un comunicato, essi si riservano di «leggere e valutare il testo dell’ordinanza regionale che verrà firmata, tenendo conto che non sono stati consultati precedentemente e che decisioni di questo tipo competono unicamente all’Autorità ecclesiastica»”.

***

Nel frattempo non si placa, anzi, la protesta di fedeli e di sacerdoti verso questa linea di condotta. Qui sotto troverete testimonianze diverse in questo senso, isolate o più o meno organizzate. Viviamo veramente tempi difficili e strani, ma dobbiamo essere pronti ad affrontarli con coraggio e lucidità.

***

“Oggi è il 2 maggio, mancano due giorni all’inizio della famigerata Fase 2 e i cattolici ancora non sanno quando potranno tornare a partecipare alla Santa Messa, il momento cardine della vita di ogni fedele.

Diverse attività produttive potranno ripartire – con le dovute norme di sicurezza – già da lunedì. Altre sono costrette ad aspettare due, tre, quattro settimane, correndo il rischio di fallire, per questo le associazioni di categoria si stanno facendo sentire con il Governo.

Anche la trattativa con la Chiesa Cattolica sulla carta è in atto con un braccio di ferro tra premier Conte e Conferenza Episcopale Italiana. Una trattativa che si muove su due binari, la volontà della CEI e del Governo di mantenere rapporti di reciproca simpatia, e il no secco alla ripresa delle Messe del comitato scientifico, giunto come uno schiaffo dopo il via libera già praticamente annunciato dal ministro dell’interno.

Mentre scriviamo le voci sono di una ripresa probabile delle Messe dal 10 maggio all’aperto, previa misurazione della temperatura dei fedeli col termoscanner, e della probabilità di “imbustare” l’Eucarestia prima di distribuirla ai fedeli. Ma niente è ancora definito, al momento la ripresa delle Messe è considerata superflua tanto quanto andare al cinema, con la differenza che le chiese sono molto più alte, molto più spaziose, molto molto meno frequentate, soprattutto in settimana.

La situazione è ancor più paradossale perché entrambe le parti, sia il Governo che la CEI, sembrano aver dimenticato che è in vigore un Concordato che non permette alcuna ingerenza. Solo i vescovi possono decidere se e quando prendere decisioni di questo tipo e solo loro oggi possono riportare il popolo a Messa. Qualunque “trattativa” in merito svilisce la Regalità di Cristo, che non può essere oggetto di discussioni mondane e la dignità della Chiesa stessa, Sua sposa. Ai vescovi, che cercano di riportare il popolo a Messa negoziando con il mondo che alla fede è ostile, noi diciamo: “Ridateci la Messa”. Lo diciamo attaccando fuori dalle chiese il nostro grido di sofferenza per la mancanza più grande che abbiamo dovuto vivere in questa quarantena. In questi giorni da nord a sud decine di chiese hanno visto comparire sul proprio portone il nostro appello. E non ci fermeremo.

Pastori non svilite la nostra fede con norme che sono prima di tutto contro la ragione!

Non privateci ancora dell’Eucarestia, non privateci della partecipazione al Sacrificio di Cristo, agite con coraggio e ridateci la Messa.

Alcuni fedeli

Comitato “Ridateci la Messa”

Alleghiamo alcune foto; ne potete trovare altre sulla pagina facebook Ridateci la Messa (https://www.facebook.com/Ridateci-la-Messa-102990728061903/)

***

Un sacerdote

Gentile dott. Tosatti, ha già ricevuto lamentele di tutti i generi circa l’impossibilità di celebrare l’Eucaristia con la presenza del popolo: vorrei dire anche la mia, senza aggiungere nulla a quanto già scritto da tanti.

Quello che mi sconcerta è la supina sudditanza che i nostri vescovi hanno dimostrato: certo tutti si riempiono la bocca di belle parole sulla necessità di dimostrarsi docili allo “Spirito Santo” e accettare, anche se a denti stretti, questa situazione, per tutelare la salute pubblica, esaltando la capacità di essere solidali con la nostra gente e tutelare la salute pubblica.

La verità, a mio avviso, è che hanno avuto paura di essere accusati di “diffondere” il virus nel caso avessero preso la decisione di permettere, con le dovute attenzioni, le varie celebrazioni.

Certo: da tante parti si sarebbero alzate voci e grida contro la Chiesa bacchettona che non retrocede neanche davanti all’inevitabile e che mette a repentaglio anche la vita di milioni di persone, pur di continuare le sue pratiche religiose.

Ma non abbiamo sempre predicato che più importante del corpo è l’anima? E dove abbiamo messo i nostri bei principi?

Cosa potremo rispondere un domani quando ci diranno che “per motivi gravi” la messa può essere messa in disparte, come abbiamo fatto noi?

Quali saranno i motivi gravi? La partita di pallone, la gara in bicicletta, la visita dei nonni?…

Io, da parte mia, pur avendo dovuto assoggettarmi a queste restrizioni, sono davvero convinto che noi preti abbiamo fatto una pessima figura. La vergogna di questi mesi ci ricadrà addosso!

Purtroppo mi sento proprio sulla pelle le parole di tanti santi che hanno sempre fatto, in sintonia con la Parola di Dio, il paragone tra i buoni pastori e i falsi pastori.

So che non tutti sono stati “falsi pastori”, come abbiamo avuto esempi di medici, infermieri, volontari, che si sono prodigati per tanti fratelli, ma noi dove eravamo? Nascosti dove?

Mi sento avvilito e umiliato! Che Dio abbia pietà di noi.

Don Sandro

***

Salve,

le segnalo questo messaggio inviato da una mia cara amica al vescovo Solmi perché, a mio giudizio, rispecchia il sentimento di tanti fedeli, amareggiati e delusi.

E’ stato scritto di getto a valle dell’atto di affidamento dell’Italia a Caravaggio, che è stato mostrato ieri da TV2000 (in realtà non si è trattato di una diretta, ma della messa in onda del video registrato lunedì scorso…)

Ecco il testo:

Buonasera, Sua Eccellenza.

Dopo molti tentennamenti, ho deciso di scriverle due righe.

Stasera mi aspettavo la Consacrazione dell’Italia e invece c’è stati un atto di affidamento.

Non é lo stesso…così come una semplice preghiera al Ss. Sacramento non sostituisce la Benedizione Urbi et Orbi.

Ma perché?

La Madonna a Fatima chiese la Consacrazione al Suo Cuore Immacolato.

Non è MAI stata fatta.

Ma perché?!… Forse i Vescovi non vogliono turbare i non credenti?

Ma per i non credenti le due parole “Consacrazione” e “Affidamento” sono ambedue prive di significato…quindi il risultato non é quello di non offendere i non credenti – giacché questi se ne fregano – bensì quello di offendere e prendere in giro noi credenti.

Io mi sono sentita presa in giro. E penso che altri credenti come me potrebbero essersi sentiti presi in giro…ma forse mi sbaglio.

Mi sento presa in giro anche quando vedo che ai musulmani viene concesso l’assembramento per celebrare il loro ramadan, mentre io sono privata dei Sacramenti da due mesi.

Mi sento presa in giro quando i comunisti si assembrano in piazza per festeggiare il 25 aprile mentre io non posso andare a Messa nemmeno dal 4 di maggio in poi, a quanto pare.

Ma soprattutto mi sento presa in giro quando sento dei Sacerdoti che incitano i fedeli a cantare “O bella ciao” dentro e fuori le chiese.

In questi ultimi tempi mi sono sentita ancor più presa in giro…e mi vengono in mente le volte che una donna come Emma Bonino è andata a tenere i suoi comizi dentro alle chiese…e, ancor più indietro nei ricordi, mi viene in mente la profanazione inaudita dell’Eucaristia, quando é stata data a persone come Luxuria, a persone divorziate e risposate, a pubblici peccatori che hanno continuato imperterriti la loro condotta gravemente contraria alle Sante Leggi di Dio.

Ma voi Consacrati, non avete paura del Giudizio?…

Mi perdoni Eccellenza, io non voglio fare nessuna polemica, voglio solo esprimerLe una profonda amarezza per come mi sento trattata da voi pastori d’anime…possibile che non temiate il Giudizio di Dio?…

Le chiedo ancora scusa Eccellenza, ma avevo davvero bisogno di esprimerLe questa amarezza.

Non capisco…Perché non consacrate l’Italia al Cuore Immacolato di Maria?

Non ci credete?

Avete perso la Fede?

Ma non dovevate essere voi pastori a custodire la Fede?…

E così l’Italia non è consacrata.

Ancora una volta mi avete preso in giro.

Fino a quando?

Pazienza se prendete in giro me…

Ma fino a quando pensate di prendere in giro Dio?

Buona serata

Wanda

***

Lettera aperta ai Vescovi della Sardegna.

Alle loro E.R. vescovi della Sardegna

Mons. Antonio Mura (Nuoro)

Mons. Giuseppe Baturi (Cagliari)

Mons. Sebastiano Sanguinetti (Tempio)

Mons. Roberto Carboni (Oristano}

Mons. Corrado Melis (Ozieri)

Mons. Mauro Maria Morfino (Alghero)

Mons. Gian Franco Saba (Sassari)

Mons. Giovanni Paolo Zedda (Iglesias)

e a tutti i vescovi emeriti,

Paolo Atzei, Giovanni Dettori, Giuseppe Mani, Mosè Garcia, Pietro Meloni, Arrigo Miglio, Antonino Orrù, Tarcisio Pillolla, Sergio Pintor, Antioco Piseddu, Ignazio Sanna, Pier Giuliano Tiddia, Antonio Vacca

 

Mi rivolgo a voi, io, ultimo tra i fedeli della Chiesa in Sardegna, costernato, e supplice.

Costernato, perché, in questo tragico momento di pandemia, dove la paura della morte del corpo fa più paura della paura della morte dell’anima, io, come tanti altri fedeli affidati alla vostra paternità, ci siano sentiti abbandonati e lasciati al nostro destino.

Abbandonati è dir poco.

Ci avete lasciato in mano alla paura, e ci avete indicato l’obbedienza al governo come il compito del buon cristiano.

Noi ci aspettavano che ci parlaste di Gesù Cristo che salva.

Avreste potuto dirci che l’amore all’uomo proprio di Cristo, ci chiedeva dei sacrifici, e noi eravamo disposti a farli.

Invece ci avete solo dato come riferimento, per le nostre anime, i governanti, il potere civile, e gli scienziati, il potere tecnologico e scientifico.

Quando il Presidente del Consiglio ha decretato il divieto di celebrare l’Eucarestia, subito avete accettato tale divieto senza colpo ferire, non avete tenuto conto dell suprema tutela che la Costituzione Italiana riserva alla libertà di culto, non avete tenuto conto di quanto dice il Concilio Vaticano II°, peraltro da voi sistematicamente citato come principio ispiratore della vita ecclesiale, quando nella Dichiarazione Dignitatis Humanae afferma che «Il rispetto della libertà religiosa, in quanto tutela della dimensione trascendente della persona umana, consente l’equilibrato sviluppo di tutte le altre libertà e diritti. Pertanto, essa non è soltanto uno dei diritti umani fondamentali; ben di più, essa è preminente fra tali diritti.»

Non avete tenuto conto che, a norma del concordato tra lo Stato italiano e la Santa sede è stabilito che essi sono, nel loro ambito, indipendenti e sovrani, e che quindi il governo avrebbe potuto chiedere la chiusura alle messe o la disposizione di protocolli atti a contenere l’epidemia, ma non potevano imporlo. Così come sono state regolamentate altre attività, vedi negozi alimentari, rivendite di tabacchi e supermercati, così avreste potuto disciplinare l’ingresso in chiesa e la partecipazione alle messe.

Invece ci avete fatto capire che la messa va bene anche in streaming, e in molti casi avete addirittura chiuso le chiese per la preghiera individuale.

Un figlio che vede suo padre tornare a casa sempre ubriaco, o che vede sua madre prostituirsi, come è possibile che cresca equilibrato, giusto, propenso al bene? Gli esempi che riceve incideranno per sempre, salvo miracoli, sulla sua educazione e sulla sua psiche.

E cosa dire, invece, di chi dovrebbe essere nostro padre, nostro maestro, custode, guida, e invece ci consegna nelle mani di chi vuol vietare l’Eucarestia reputandola alla stregua dii un hobby, di un passatempo, di una illusione, di un capriccio, e quindi non necessario?

Anche voi credete che il cibo per il corpo sia necessario, e che quello per l’anima sia un di più? Quante anime si perderanno per la vostra poca fede?

Costernato, infine, perchè quando, di fronte alla pressione e alla richiesta di molti fedeli, il governatore della Sardegna ha deciso di tendere una mano alla Chiesa, non mettendosi in condizione di scontro con i DPCM, ma interpretando come molti di noi lo avevano fin da subito interpretato (differenza tra cerimonie che per la loro natura potrebbero portare assembramenti, e quindi vietate, e funzioni ordinarie che, rispettando tutti i criteri stabiliti per il non diffondersi del virus, possono essere celebrate), ebbene voi vescovi avete fatto come i bambini capricciosi che per ripicca dicono no a quella stessa cosa cui aspiravano.

Adesso che si potrebbe riaprire, pur con le precauzioni del distanziamento fisico, voi avete detto “no, ci penseremo, non sei tu governatore che puoi decidere in casa nostra”. Avete fatto adesso quello che dovevate fare due mesi fa, quando ci è stata imposta la chiusura e voi avete obbedito supini.

Avete risposto sdegnati, quando il governatore non vi ha detto “ve lo concedo”, ben sapendo che non è sua competenza. Il Governatore ha detto che celebrare le messe ordinarie, non è contrario al DPCM, vi ha teso una mano con l’interpretazione.

Voi avete risposto come sappiamo.

E noi, vostri figli, ci siamo sentiti come quelli il cui padre torna a casa ogni sera ubriaco, e la cui madre si prostituisce.

Ci avete lasciato soli, prima per quella che da parte vostra ci è parsa come ignavia, vigliaccheria, e ignoranza delle leggi, poi per il vostro orgoglio e la vostra superbia.

Ci siamo sentiti come se a voi, di noi, vostri figli, non vi interessi nulla, e abbiamo pensato che guardate solo al vostro potere, che ormai non ha più nulla di spirituale.

Io, e con me molti, ci siamo sentiti traditi.

Ho iniziato dicendo che sono costernato e supplice.

Anche a nome di molti credenti, e anche a nome di chi ha paura e, libero dal precetto, potrebbe comunque stare a casa, ma allo stesso tempo potrebbe trarre nuova linfa vitale vedendo la partecipazione all’Eucarestia di molti, e vedendo il vostro ritrovato coraggio e buon senso, VI SUPPLICO, ridateci la Santa messa, ridateci l’Eucarestia.

E in quanto a voi, la cui salvezza desideriamo come un figlio lo vuole per il padre, vi prego, anzi vi preghiamo di convertirvi, di ritrovare quella fede che sembra in voi smarrita.

Per guidare il popolo cristiano non servono dei manager, ma degli uomini unti dal Signore e inginocchiati di fronte a Lui, che ci parlino di Lui, che ci indichino Lui, che attraverso tutte le circostanze ci portino a Dio.

Gesù non ha detto a Pietro “dirigi la mia azienda” ma “pasci i miei agnelli”.

Ricordatevi che anche voi, che guidate le nostre diocesi, (e a norma del diritto canonico avete potestà ordinaria, propria ed immediata sulla vostra diocesi) e anche voi vescovi emeriti, se non farete sentire le vostre voci, ricordatevi che sarete giudicati da Dio. Il vescovo non va mai in pensione, il vescovo è testimone di Cristo, fino al sangue e non fino alla pensione.

Ognuno di voi è responsabile di fronte a Dio per le proprie azioni e per le proprie omissioni.

Che la Conferenza episcopale non sia per voi solo un paravento dietro cui nascondervi.

Sono un figlio che rimprovera il padre, perché si sente solo, e si sente tradito, ma anche perchè non vuole che suo padre si perda, ma vi ho scritto con devozione filiale.

Giorgio Canu, Sassari

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Le fotografie sono state prese in tutta Italia, da Ventimiglia fino a Siracusa. 

 

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75 commenti

  • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

    Per la signora MARIA. Non mi sono espresso bene. Non intendevo riferire quelle parole sull’unità e la verità a lei, ma alla Chiesa postconciliare: uno dei motivi per cui Paolo VI prima e Giovanni Paolo II dopo sono stati “morbidi” è perché temevano per l’unità della Chiesa: ma ha senso mantenere un unità fittizia (vedi Olanda e Svizzera in primis), sacrificando la verità? Si è voluta applicare la medicina della misericordia di Giovanni XXIII. E i risultati li vediamo.
    Se la Chiesa cattolica dei decenni passati conservava ancora qualcosa di cattolico era perché sopravviveva un modo di pensare e di agire precedente allo sfascio. Ora che sono morti o sono vecchi “quelli di prima” trionfano, indisturbati “quelli di dopo” che non sono stati bloccati a tempo debito.

    • Maria ha detto:

      Grazie per la precisazione, ne avevo bisogno.
      E ne approfitto per commentare questa sua affermazione.
      ” Ora che sono morti o sono vecchi “quelli di prima” trionfano, indisturbati “quelli di dopo” che non sono stati bloccati a tempo debito”.
      No, non “trionfano” , credono di trionfare: non hanno loro in mano i destini degli uomini e della Chiesa, che sono nelle mani di Dio.
      Anche Nostro Signore ha patito l’ignominia dell’essere in balia dei nemici… e tale ignominia ora la sta subendo la sua Chiesa.
      Ma noi che conosciamo il vero volto della Sposa di Cristo sappiamo che ora è deturpato dai colpi e dagli sputi del nemico, l’antico nemico di Dio e degli uomini.
      Ma Lei è come Lui, e come Lui conoscerà la gloria della resurrezione.
      A noi è toccato vivere questa situazione dolorosa;il nostro compito è sostenere la “speranza contro ogni speranza” con le armi che Maria Santissima ha affidato ai pastorelli di Fatima: la penitenza e la preghiera.
      E l’essere stati confinati in casa senza poterci accostare alla Santa Comunione è stata una penitenza…ma noi ci daremo da fare col Santo Rosario.

  • Beppe ha detto:

    Non solo messe negate, ma anche atto di affidamento registrato una settimana prima e trasmesso il 1° maggio facendo credere a tutti che era una diretta.
    Che presa in giro!

  • Monica MS ha detto:

    “Sabino Cassese, giudice emerito della Corte, ha ripetuto chiaro e tondo che i decreti di Conte sono illegittimi e, come tali, potenzialmente perseguibili. Cassese, peraltro, non solo è uno dei consiglieri più ascoltati da Mattarella, anche per i comuni trascorsi alla Consulta, ma è pure il mentore riconosciuto dell’attuale presidente Cartabia”.

  • Fausto ha detto:

    E se ogni cristiano inviasse ogni giorno e ogni due ore una mail alla CEI, non li obbligheremo in qualche modo o a chiudere il sito o a pensarci veramente a donarci l’Eucarestia non fra due o tre settimane ma a stretto giro di posta?

  • don Sandro ha detto:

    Gentile dott. Tosatti, la ringrazio per l’ospitalità che ha dato su queste pagine al mio scritto precedente.
    Le invio uno scherzo che ho voluto scrivere: non sono e non mi atteggio a poeta, neanche a Pasquino (tra l’altro non potrei farlo non sapendo il romanesco), ma per sorridere, ma anche un po’ per riflettere. ho scritto questo.
    Se lo vuole pubblicare, la prego di farlo senza citare il mio nome. Grazie.

    Cosa dire, miei signori,
    della pandemia in atto?
    da ogni parte s’alzan cori

    perché certo, è un brutto fatto
    che costringe a stare fermi:
    quasi ne divento matto.

    Siamo tutti quanti inermi,
    non possiamo neanche uscire
    quasi quasi come vermi.

    Ma almeno possiam dire
    quello che ognuno crede
    anche a chi non vuol sentire:

    non crediamo a chi si siede
    su poltrone molto in alto
    e a tutti quanti chiede

    di accettare il grande salto:
    chiusi, immobili, distanti,
    così ognuno perde smalto!

    Queste cose son pesanti:
    le possiamo accettare,
    per un po’ pur se inquietanti,

    ma si può immaginare
    che il nostro isolamento
    deve ormai ben terminare.

    Questo lungo accanimento
    ormai sembra diventato
    solamente un gran tormento.

    Non a tutti è sembrato
    necessario bloccar tutto
    e che cosa è risultato?

    Che hanno danni dappertutto?
    No, ma hanno dimostrato
    che per quanto sembri brutto

    anche l’uomo più ostinato
    non potrà mai dirsi a posto
    e allor sarei tentato

    di annunciarmi bendisposto
    a riprendermi la vita
    senza indugi e al più presto.

    Una cosa sia concessa
    dire a chi senza ritegno
    ci ha lasciati senza messa:

    siete certi che l’impegno
    di guidarci col Vangelo
    sia per voi un vero segno?

    Mi è sembrato, invece, un velo
    per zittir gli accusatori:
    c’è chi pensa a troppo zelo

    quando parlano i pastori
    e li accusano bel bello
    di esser solo degli attori.

    Siate un poco più modello
    di chi segue il Signore
    e propone al fratello

    di fidarsi, pur nel dolore,
    a chi sempre lo sorregge
    e lo guida in fondo al cuore.

    Se pastori siete al gregge,
    non lasciateci da soli:
    questa è la Sua vera legge!

    Or sentiamo i vostri voli
    per riuscire a digerire
    quelli che per noi son vincoli:

    ogni cosa senbra dire
    attenzione a chi è vicino,
    ma in vero, per finire,

    si riduce, tiro mancino,
    a proteggere nel tempo
    solo il vostro bel visino.

    Siamo stufi nel contempo
    di vedere che per voi
    predicare è un passatempo.

    Ci lasciate soli, ahinoi!
    quando viene la bufera:
    ed è subito sera.

  • luthien ha detto:

    Stilumcurialeemerito, non potrei essere piu’ d’ accordo :
    l’autorità religiosa e quella civile_ amministrativa sono degne l’una dell’altra e lo so per triste esperienza personale.
    21 marzo, mia madre presentava sintomi covid compatibili: febbre, tosse secca e persistente, contatto indiretto con soggetti ricoverati per covid. Chiamato il numero d’emergenza regionale, esposta la situazione, risposta : non facciamo tamponi a domicilio, comunque la signora parla e non sembra respirare troppo male. Nessun operatore a domicilio!io, nonostante avessi specificato di aver avuto una febbriciattola.
    Ma mamma ricoverata due giorni dopo, con grave polmonite.
    Mio padre ed io in isolamento domiciliare per i successivi 14 giorni, sostenuti , quasi esclusivamente a mio fratello e da amici.
    _ QuandoHo provato ad obiettare alle regole della quarantena, mi è stato risposto dall’ufficio igiene che nessuno aveva protestato. Da notare che mio padre ed io dovevano indossare una mascherina, se nella tessa stanza, quando le mascherine non si trovavano nemmeno a pagarle oro. Ce le siamo procurati grazie alla bontà di un amico farmacista
    _ nOn sapevamo se avremo sviluppato la malattia , l’unica indicazione: rivolgersi al medico curante per sintomi leggeri, se più gravi al numero emergenza. In sostanza a casa, senza ausili, senza saturimetro anche un uomo di 78 anni, che ha cominciato quasi subito ad avere sbalzi di pressione e crisi di ansia.
    Secondo le regole della qarentna, io non avrei nemmeno potuto stare nella stessa stanza senza che nessun medico abbia visitato mio babbo..
    _ non è stato effettuato nessun tampone, non sappiamo , dopo più di 40 giorni, se siamo positivi, negativi, ci siamo negativizzati
    _Non abbiamo ricevuto nessuna telefonata, da asl,comune, servizi sociali, solo un ‘ impiegata, dopo dieci giorni, ha contattato mio fratello per sapere come stavano.
    _Il parroco è stato molto gentile, umanamente, mi ha telefonato e assicurato preghiere, ma , per affrontare l’ignoto avrei avuto bisogno di confessarmi, anche dopo, quando la quarantena e’ finita,ha suggerito prudenza , prima di tornare in chiesa a pregare( come se le chiese fossero affollatissime in questo periodo.
    De hoc satis.
    Mia mamma, grazie a Dio, alla Madonna , a San Giuseppe, e’ tornata a casa, io sono convinta che grazie alle preghiere di tanti, al sostegnoo di parenti e amici abbiamo, in qualche modo, retto
    . Per questo continuo a mendicare preghiere per lei , che vada tutto bene e per e noi.

  • Gene ha detto:

    Forse non abbiamo capito che vescovi e cardinali son diventati amministratori delegati della Chiesa Cattolica!!!!!!, perciò mica pensano al bene spirituale delle anime, no pensano al tornaconto economico che possono avere spalleggiando questo governo.
    Qualcuno, giustamente ha notato che alla fin ci sarà un resoconto della conduzione dell’azienda- chiesa, io dubito che questi personaggi sappiano che cosa li attende nell’aldilà…
    Forse sono convinti che a loro non verrà chiesto conto delle nefandezze che hanno compiuto? ma solo a noi poveri fedeli smarriti,disorientati, abbandonati da questi farisei….

  • Diana ha detto:

    Mi perdoni dottor Tosatti, ma Bassetti non sembra mostrare alcun imbarazzo. Direi anzi che costoro sono senza alcuna vergogna.

  • Lucy ha detto:

    Scrive Giorgio Canu ” Il governatore (della Sardegna ) Solinas ha teso una mano alla Chiesa …..” ma come hanno risposto i vescovi sardi ? Gelidamente così”..pur apprezzando l’attenzione che del presidente Solinas per l’apertura delle chiese e le celebrazioni eucaristiche si riservano di valutare il testo tenendo conto che non sono stati consultati….”.È intervenuto subito il ministro Boccia che ha già fatto sapere che contesta al decreto del governatore NON l’apertura anticipata in Sardegna peri barbieri e attività affini MA leMESSE.Infatti scrive “Penso all’ordinanza della regione autonoma della Sardegna che dà ai sindaci strumenti per verificare se le funzioni religiose possono essere esercitate .Non funziona così “.
    Di fronte a ciò è agghiacciante che i vescovi sardi non abbiano un sussulto di dignità nel constatare così platealmente calpestate la dignità e la libertà della chiesa.

    • Lucy ha detto:

      Faccio presente che mentre il dcpm mette come data di apertura per i barbieri l’ 1 giugno , il decreto di Solinas anticipa all’ 11 maggio.

  • Monica MS ha detto:

    La moneta nascosta per paura : é stato l atto giudicato peggio nella parabola di NS fra tutti quelli dei vari servitori.

  • Iginio ha detto:

    Secondo Giuseppe Rusconi, “quando in Consiglio dei Ministri qualcuno – un laico – ha prospettato la possibilità di ricominciare con le Messe coram populo, qualcun altro ha subito osservato che allora avrebbe dovuto essere permessi “anche i concerti rock”. Quel qualcun altro sarebbe il ministro dei beni e delle attività culturali, un democristiano fulgido erede da decenni della peggiore Dc di sinistra: si chiama Franceschini Dario e si dice faccia parte dell’area cosiddetta ‘cattolica’ del Pd”.
    Siamo in mano a gente di questo livello.
    E pensare che conosco persone a modo, ossia non scalmanate e anche di chiesa, che dicono di apprezzare Conte o lo mettono tra i “mi piace” di facebook…

    • Alessandro2 ha detto:

      Ma caro iginio, la maggior parte dei miei familiari, conoscenti ed amici, nonché colleghi, tutti sedicenti cattolici, idolatra Conte e ritiene la protesta di chi vorrebbe riaprire la Messa al popolo una richiesta incosciente e irragionevole da parte di una sparuta minoranza di scalmanati integralisti. Non è forse possibile pregare ognuno a casa sua? Cosa vogliamo, diffondere la peste nell’illusione di fermarla, come gli ignoranti milanesi nel seicento? Integralisti!

      Sapesse quante volte, anche prima del virus, mi son sentito dare dell’integralista! Ogni volta che si parlava di liturgia, sacramenti, dottrina in relazione ad aborto, omosessualità, divorzio.. Sempre da cattolici. E badi bene, non ho ancora cinquant’anni.

      Ritengo la “base cattolica”, come molti impropriamente la chiamano, ormai marcia, perduta al mondo. Ma cosa posso fare? Cosa possiamo fare, oltre a pregare? Il Signore ascolta o lascia che tutto si perda del tutto, perché sta per tornare? Me lo chiedo sempre più spesso.

      • Iginio ha detto:

        Leggo solo adesso, non so se leggerà la mia tardiva risposta, ad ogni modo provo a scriverle: siamo all’incirca coetanei, questo contribuisce a rendermela simpatico, siamo verosimilmente passati attraverso esperienze simili in fatto di religione.
        Le confesso che anch’io ormai confido solo nell’intervento diretto del Signore, dato che umanamente parlando il paesaggio è desolante. Spiace particolarmente che la confusione fosse già presente quarant’anni fa, quando eravamo bambini, ma gli adulti facevano finta di niente tra ipocrisia, opportunismo, confusione, ignoranza e mediocrità.

  • IM ha detto:

    Vescovi camaleonti, che cambiano pelle per rimanere sempre e comunque dalla parte del politicamente corretto, CEI = Codardi E Ignavi, organismo che si affanna ad allinearsi a chi di origine è storto, il grande capo tribù argentino, evangelizzatore che cerca di fare proselitismo del dio della confusione e della divisione (pensare che S. Paolo dice che lo S. S. è ordine e comunione): povera Chiesa in mano a siffatta gente! Bergy, burattino dal naso sempre più lungo, che viene mosso dai fili della Consociata Massoneria laico-cattolica, che prende ordini tramite telefonate o con ilari incontri personali da Giuseppi Conte Dracula, che ci sta succhiando il sangue della libertà e che ci sta asservendo, essendo anche lui servo ad un livello più alto (telefonando a Bill Gates per propinarci un vaccino che dovrebbe mirare a colpire un bersaglio fisso mentre sappiamo che il Covid19 è un bersaglio mobile) mettendo al nostro collo campanacci “APP IMMUNI” e legandoci al giogo (con opportuni distanziatori e mascherine che nascondono le identità individuali) per tracciare il solco della nostra perdizione fisica e spirituale. Signore, quando traboccherà il tuo calice? Fino a quando? Maranathà, vieni in nostro aiuto!

  • Iginio ha detto:

    Premesso che anche i musulmani non celebrano e non si assembrano – non è che, siccome sono musulmani, hanno sempre tutte le colpe di questo mondo – e che rivolgendosi a un vescovo si dice “Eccellenza”, non “Sua Eccellenza”, ricordo – come già altri aveva fatto – che l’Italia venne consacrata a Maria nel 1959 (molte città già lo furono in precedenza). Purtroppo poi all’evento non seguì una pastorale adeguata e i risultati furono quelli che furono. C’è un bel libro di Saverio Gaeta al riguardo, in cui si racconta il ruolo determinante di don Gabriele Amorth (che era molto di più di un semplice esorcista).

    Per quanto riguarda l’evento della sera del 1° maggio, ho notato che l’arcivescovo non si è mai inginocchiato malgrado avesse davanti un bell’inginocchiatoio. Forse avrà avuto i suoi motivi, non voglio giudicarlo, però nell’insieme si avvertiva una mancanza di calore, il trasporto dato da una fede viva e ardente. Sembrava più una roba del genere: e va be’, dobbiamo farlo, facciamolo, tanto Dio provvede. Nessun cenno alla conversione come premessa per chiedere l’aiuto di Dio.

    • Michele ha detto:

      Igino, concordo col suo intervento. Vero che la pastorale seguita alla consacrazione del 1959 fu fredda o assente, ma, come si rinnovano le promesse battesimali (ad es. nelle messe pasquali), rinnovare la consacrazione al Cuore Imma6non avrebbe fatto male.
      Aggiungo che nel deserto spirituale di molti consacrati c’è una minoranza significativa che rappresenta un piccolo ma fervente resto che avrebbe preso sul serio tale consacrazione e l’avrebbe saputa diffondere e far fruttificare.

      In base alla mia esperienza noto una maggiore polarizzazione dei credenti rispetto agli anni 70,80,90: c’è molto più indifferentismo, relativismo e ignoranza dottrinale; ma chi crede e frequenta i sacramenti (al netto dei limiti personali, delle divisioni e/o dispute di appartenenza) non lo fa certo per conformismo sociale ed ha una fede e una consapevolezza che nei decenni passati non vedevo.
      Evito ovviamente confronti con le sapienti generazioni sino agli anni ’45-’50: c’era anche conformismo, ma un politico, amministratore o carabiniere per quanto poco erudito o poco devoto, persino anticlericale, non avrebbe mai commesso le enormità cui abbiamo assistito.

      Dopo il periodo dal ’68 agli anni ’80, il pontificato di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, realtà come Medjugorje, Radio Maria (padre Amorth e tanti altri consacrati e laici hanno gettato semi che stanno dando frutti, nonostante gli attuali ineffabili vertici ecclesiastici, e i limiti e i peccati di noi popolo di Dio…).
      La stessa esistenza di blog come Stilum Curiae e il seguito di confronto che genera, mi sembra fosse inimmaginabile nei decenni passati se anche ci fosse stata la possibilità tecnica.

      Trovo significativo lo scritto attribuito a Gianni Vattimo (articolo sul rifiuto dei vescovi marchigiani a riprendere le celebrazioni pubbliche su proposta del presidente pd), che notava come i cattolici dopo duecento anni stessero per vincere l’assedio della modernità e abbiamo ceduto quando il mondo stava per darci ragione; e invitava la Chiesa a restaurare una tradizione che tutti ci invidiano per uscire dall’insignificanza attuale e non a riformare in ritardo.

      La Cei di Ruini ha dimostrato capacità pastorali e sociali effettive: contestata, ma non irrilevante come in Francia. Sapeva essere sale del mondo e lo cambiava, con grande rabbia dei poteri forti. Divideva.

      Che Dio ci guidi nella conversione personale e nell’agire pratico secondo la nostra vocazione.

  • Maria ha detto:

    La sacralità del Giorno del Signore ( perché questo è etimologicamente il significato del nome domenica) sono anni che si va sempre più perdendo, insieme all’orizzonte soprannaturale che, da 50 anni in qua, sta svaporando.

    Erano gli anni 70 e l’obbligo della Messa di precetto, ricordo benissimo, veniva soddisfatto anche dalla Messa vespertina: oh che bello, così possiamo andare a fare una gita in montagna, e, se caso, possiamo anche lavorare la domenica, ma abbiamo la coscienza a posto: alla Messa ci siamo andati.

    E’ stata una Chiesa, una certa Chiesa, che aveva iniziato a “venire in contro al mondo”, che ha svenduto il privilegio di riservare a Dio la domenica, giorno sacro, di adorazione, di riposo, di gioia, giorno che anticipava quel Paradiso che Nostro Signore ci ha riaperto sulla croce, attestando poi la sua divinità e la sua vittoria sulla morte nella Risurrezione proprio la prima domenica di una serie da millenni ininterrotta di settimane.

    Tante modifiche della liturgia hanno portato, pian piano, tanti poveri cattolici ad considerare cosa buona e giusta venire incontro al mondo e salutare il lasciar perdere le asprezze che facevano “cattolica” l’esistenza dei fedeli come una conquista della “modernità”.

    • Iginio ha detto:

      Sì, però mi tolga una curiosità: se le sue amiche o i suoi amici l’avessero invitata alla famosa gita in montagna domenica mattina e lei avesse detto: “Non posso, devo andare a messa”, che sarebbe successo? Vogliamo dire che l’avrebbero presa in giro e nel giro di poco tempo lei si sarebbe ritrovata sola e senza amici da frequentare?
      Il fidanzato a messa ce lo portava? Oppure “la chiesa è roba da donne”? Quest’ultima, a dire la verità, era una convinzione ben diffusa assai prima del Concilio e della riforma liturgica (che anzi, nella sua motivazione più nobile, avrebbe dovuto rimediare proprio a situazioni come quella, anche se di fatto non rimediò a un bel niente e la gente continuò a non andare a messa).

      Il problema dunque è ben più grave che decidere quale messale usare o sognare “messe di sempre” che non ci furono mai.

      • Maria ha detto:

        La curiosità gliela tolgo ben volentieri: sì, l’ho fatto lo, purtroppo l’ho fatto: se ce n’era l’occasione posponevo senza tanti problemi quelli che credevo miei diritti ai diritti di Dio.

        Mi sono poi sempre più ricreduta, e in questo ultimo decennio mi sono fatta la convinzione che, a differenza di quanto crede lei (“Il problema dunque è ben più grave che decidere quale messale usare o sognare “messe di sempre” che non ci furono mai”) il problema affonda le sue radici incredibilmente profonde proprio nella “mutazione protestantica” della Messa.

        Si informi, io l’ho fatto e adesso, con internet, si può .

        Quanto al fidanzato, sì, a Messa ce l’ho riportato, e poi, insieme, abbiamo fatto tante cose che ormai i cattolici non hanno più il coraggio di fare. Se la chiesa era una roba da donne, se voleva sposare quella determinata donna ha dovuto fare così, e non mi sembra che ne sia pentito

        Le mie amiche non mi hanno mai preso in giro perché la nostra era una parrocchietta che un tempo era nota per la devozione… ma mia figlia sì che ha scandalizzato gli amici, quando, durante una vacanza, si è data cocciutamente da fare per trovare una Messa.

        “La chiesa è roba da donne? Questa…. era una convinzione ben diffusa assai prima del Concilio e della riforma liturgica (che anzi, nella sua motivazione più nobile, avrebbe dovuto rimediare proprio a situazioni come quella, anche se di fatto non rimediò a un bel niente e la gente continuò a non andare a messa)”.
        Il che conferma che quando la Chiesa insegnava che il male minore non andava comunque mai accettato in quanto male, (e il tradimento della S. Messa quasi bimillennaria era non era neanche “minore”, anzi) aveva ragione: non solo chi era fuori non rientrò, ma da allora la pratica religiosa andò progressivamente a picco.
        Se almeno avessero continuato ad andarci chi ci andava… ma ormai sono rimasti un’esigua minoranza.

        • Iginio ha detto:

          Non se n’abbia a male, ma forse ha scritto un lapsus: posponeva anziché anteponeva. Vale a dire: se non andava a messa per andare in gita, posponeva i diritti di Dio ai di lei voleri; se invece andava a messa anziché in gita, allora anteponeva i diritti di Dio ai di lei desideri.

          • Maria ha detto:

            Anzi, grazie per la “correzione” ha proprio ragione lei ; ha quindi capito bene cosa io intendessi e di ciò non ho alcun motivo di prendermela a male

    • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

      Lei parla della Messa del sabato sera, detta comunemente prefestiva, perché con Messa vespertina si intende di solito quella della domenica sera. Quest’ultima fu introdotta sotto Pio XII, ma lasciando una certa libertà ai vescovi e il card. Siri non volle inizialmente che fosse celebrata perché diceva che chi vuole andare a Messa ci va e chi non vuole continua a non andarci.
      Forse era un giudizio eccessivamente severo, perché oltre alla gita in montagna o il voler dormire fino a mezzogiorno ci possono essere anche motivi di lavoro o altre necessità oggettive.
      La verità di fondo, però, è che le cose sono importanti nella misura in cui ci crediamo e siamo stati educati a crederci.
      Nella mia famiglia e le parlo appunto degli anni 70, sarebbe stato inimmaginabile non andare a Messa perché non ce ne importava del precetto. Ma già allora quanti miei compagni delle elementari (sono del 1970) non andavano perché le loro famiglie se ne strafregavano di andarci!

      • Maria ha detto:

        Ho usato impropriamente il termina vespertina… mi era venuto un leggero dubbio ma poi non ho controllato, grazie comunque per la precisazione.

        “La verità di fondo, però, è che le cose sono importanti nella misura in cui ci crediamo e siamo stati educati a crederci”

        Vero! Concordo pienamente.

        E le racconterò una cosa: io ho dovuto andare all’università, a 175 km da casa per imparare cose che, ho scoperto tornando a casa, mia nonna sapeva dalla dottrina imparata in una sperduta parrocchietta di montagna che non aveva neanche un collegamento col fondovalle.

        Quindi, almeno nei miei confronti, e in quelli di tutta la mia generazione, chi, nella Chiesa, aveva il dovere di istruirmi ha mancato gravemente ai suoi doveri perché non l’ha fatto.

        Ma non è neanche questo il punto.

        Vede, per certi miei parenti è forse tuttora “inimmaginabile” saltare la messa festiva ma poi, all’atto pratico, hanno finito per accettare convivenze, eutanasia, aborto… bei risultati di 50 anni di messe “riformate”.

        E loro avevano ancora fatto la dottrina come una volta: quindi nessuno potrà togliermi dalla testa che il problema E’ LA MESSA: aveva ( e, purtroppo, ha) una funzione educativa, magari disconosciuta ma fortissima.

        Una Messa cattolica educava cattolici, una messa protestante ha educato protestanti: e lo dimostrano, fra le altre cose, i sacerdoti sposati e le donne sacerdote che si profilano nel desolante orizzonte della nostra amata Chiesa dopo essere comparsi fra le diverse denominazioni protestanti.

        • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

          Anche Gianni Baget Bozzo, nel suo libro del 2001 “L’anticristo”, sostiene che il popolo cristiano fu profondamente ferito dalla liturgia riformata. Ovviamente, non dappertutto accaddero le medesime cose: a Genova il card. Siri cercò di sottolineare il più possibile gli elementi di continuità e volle che le Messe fossero celebrate nel modo più dignitoso. E con lui altri vescovi.
          Sono molti gli elementi che hanno contribuito alla scristianizzazione e volersi fissare su uno solo, per quanto importante, non rende giustizia alla situazione.
          La crisi del postconcilio fu una crisi di fede, nel senso più catastrofico, ampiamente preparata prima (i vescovi e i preti che non vedevano l’ora di buttare tutto all’aria si erano formati sotto Pio XI e Pio XII) e anche di disciplina. Siri diceva che si era uccisa l’obbedienza. Romano Amerio, parlando di Paolo VI, usa l’espressione “desistenza dall’autorità”. In quegli anni, ci sarebbe voluto un Gregorio Magno. Giovanni Paolo II ha silenziato il dissenso con la sua forte personalità, ma esso ha continuato a lavorare sottotraccia. E con Benedetto XVI, anch’egli molto debole nel governo, è riemerso prepotentemente. Il grande errore di Giovanni Paolo II è stato quello di non aver estirpato certi mali e forse nei primi anni ci sarebbe riuscito, perché una parte del clero e dell’episcopato era ancora molto solida.
          E poi vede non è vero che l’unità viene prima di tutto. Viene prima la verità. Olanda, Svizzera, certe diocesi francesi e americane erano eretiche e scismatiche già negli anni Sessanta. Aver voluto convincere con le buone non è servito.
          Medico pietoso fa la piaga ulcerosa. E così è avvenuto, cara Maria.

          • Maria ha detto:

            E’ vero che la ferita della riforma fu profonda e dolorosa: lo so perché un mio antenato, piuttosto che vivere in pace da protestante, abbandonò il suo villaggio, i suoi averi e si stabilì dove ancora oggi vive la mia famiglia.
            Spero di aver ereditato la sua testardaggine nel voler restare cattolico, costi quel che costi.

            Lo so, lo so che l’assalto dissimulato al cattolicesimo precede di qualche decennio la “mutazione” della messa in senso protestante, nella quale non mi sono mai sentita del tutto a mio agio (genetica?)

            E io ammiravo molto Giovanni Paolo II; ma già allora, se voleva la talare per i preti, perché non si è imposto?… e questo è solo un esempio.

            Comunque insisto: è vero che le fondamenta sono state erose per decenni con paziente e perfida ambiguità ma questi nemici interni miravano a neutralizzare la più potente arma e difesa che Cristo ha lasciato alla Chiesa: la Santa Messa.

            Se non le conosce vada a rileggersi le parole di Lutero sulla Santa Messa quale SACRIFICIO DI CRISTO (cioè la sua più intrinseca natura, e che tale dovrebbe essere riconosciuta da ogni cattolico) ma ormai quasi tutti i cattolici hanno perso di vista questa FONDAMENTALE verità perché la Messa è stata manipolata a tal punto che è rimasta solo la gioiosa assemblea del (sempre più ridotto al lumicino) popolo cristiano.

            Vorrei una precisazione: da cosa lei ha potuto arguire che io fossi per “l’unità prima di tutto”? Non sono mica (Dio me ne scampi) una focolarina.

            E lo scrivo perché l’influenza di questo movimento ha finito, alla faccia dell’unità, col dividere i parrocchiani fra quelli simpatizzanti del movimento e quelli che, legati alla Chiesa che avevano conosciuto da sempre, sono stati abbandonati a se stessi.

            So benissimo che la verità viene prima dell’unità, anche se ferisce e fa soffrire; mi chiedo, però, cosa le ha fatto presumere che io sostenessi una tale enormità.

      • Borghese pasciuto ha detto:

        “Ma già allora quanti miei compagni delle elementari (sono del 1970) non andavano perché le loro famiglie se ne strafregavano di andarci!”
        Presente!

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Letto in una parrocchia.
    “Avviso. Con la riapertura delle pizzerie take-awai da domani – 4 maggio – i fedeli che vogliono prendere la comunione possono passare in sacrestia. Saranno distribuite -negli orari consentiti dalla legge – minipizze (ostie) in confezioni individuali, imbustate e sottovuoto. Max una per persona”.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Gente! Se in questo momento fa schifo l’autorità ecclesiastica, non fa meno schifo quella civile e sanitaria.
    Della mia età e delle mie numerose (almeno 5) pericolosissime patologie ho già parlato in un’altra discussione. Ora vi parlo dell’assistenza ricevuta:
    – il medico di base , approfittando dell’età, si è dimesso ed è andato in pensione senza alcun preavviso ai pazienti;
    – la clinica convenzionata SSN presso cui erano prenotate (dal luglio 2019) per il 23/4/ 2020 una visita cardiologica e il controllo del pace maker ( indispensabile) ha telefonato rinviando sine die visita e controllo;
    – i Servizi Sociali del Comune in cui risiedo mi hanno fatto una telefonata di 30″ per chiedermi se avessi bisogno di qualcosa senza praticamente attendere una risposta pensata e ragionata;
    — Un volontario della Protezione Civile mi ha citofonato per avvisarmi che mi aveva messo 2 ( dico 2) mascherine gratuite ( per gli ultra-sessantacinquenni) nella cassetta della posta : si tratta di 2 mascherine usa e getta.
    Da parte religiosa ho ricevuto una telefonata di meno di un minuto da parte del Parroco che mi ha chiesto come stavo, ma alla mia richiesta di che ne pensava della situazione ha tagliato corto dicendomi: – ci sono tante interpretazioni- .
    Dico la verità: non vedo l’ora di andarmene (succeda quel che deve succedere) da questo mondo schifoso.

    • Maria Michela Petti ha detto:

      Sono sinceramente dispiaciuta per la Sua prostrazione che ben comprendo. Forse da domani i Servizi sociali inizieranno a prendere in seria considerazione situazioni come la Sua, caro Emerito, che già mi aveva indignato all’atto della Sua prima esternazione.
      Insista; ad una mia sorella a Milano, per il disbrigo di una pratica giuridica, lo sportello Covid 19 del Comune ha fissato proprio ieri l’appuntamento per la prossima settimana, prima data possibile.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Ma Milan l’è un grand Milan. Ma noter che ‘n s’è de Berghem de che banda gh’em de ‘ndà?

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Cara MARIA MICHELA PETTI, ho mantenuto e mantengo l’anonimato, perchè non voglio gloriarmi di fronte al mondo. Ma in coscienza posso dire di aver dato al mondo molto di più di quanto ho ricevuto e di aver fatto fruttare al 1000% il patrimonio di intelligenza che il Signore mi ha dato. Per questo io credo che Dio, che oltre ad essere misericordioso è GIUSTO, terrà conto nel giudizio del fatto che siamo impediti, non per nostra volontà, di eseguire i nostri doveri verso di lui, sia nella pienezza della vita, che al suo inevitabile tramonto. Dio scruta e conosce nell’intimo ognuno di noi (Salmo 138(139)) e ci condannerà o ci premierà giustamente anche senza l’intermediazione di chi si è fatto prete per convenienza, ma senza fede e senza convinzione.
        Ad meliora.

        • Maria Michela Petti ha detto:

          Bussate… qualche porta “laica” si aprirà… ne abbiamo esperienza.
          Auguri di cuore.

  • Virro ha detto:

    Bergoglio – Bassetti, avete mai letto che quel sinedrio di 2000 anni fa, ORDINARONO a Pietro e gli altri apostoli DI NON PARLARE ASSOLUTAMENTE NE’ INSEGNARE NEL NOME DI GESU’. MA PIETRO E GIOVANNI REPLICARONO: <>. (Atti 4,18-19).
    E’ bene che tutti noi riconosciamo le proprie origini, ma guai a coloro che si voltano indietro dal compito della chiamata, “anch’io mi vergognerò di lui di lui davanti al Padre mio”
    Card. Bassetti, per me personalmente, è questione di grande dolore, Lei mi toglie la vita. Chi uccide un suo prossimo è definito assassino, chi uccide Dio è definito deicida. Lei naturalmente insieme al Suo grande Capo Bergoglio, perché il mio capo e Signore si chiama Gesù Cristo, si prende molta cura di me, e mi fa sentire CONOSCIUTO da Lui stesso.
    Gesù Vieni a salvarci da questa VERA “tenebrosa pandemia” spirituale.

  • Quis ut Deus ha detto:

    Di fronte a questi spettacoli indecorosi dei Vescovi italiani mi auguro anzitutto che le forze politiche di opposizione presentino in parlamento disegni di legge volti a far pagare alla Chiesa Cattolica l’IMU sugli immobili fatta eccezione per quelli destinati al culto come tra l’altro richiesto dall’Unione Europea.
    Per quanto riguarda invece noi privati cittadini: facciamo sentire il nostro disappunto ! Niente 8×1000 alla Chiesa Cattolica! Non solo non bisogna scegliere la Chiesa Cattolica ma è necessario che la scelta dell’8X1000 venga effettuata in favore dello Stato. Per chi non lo sapesse infatti, informo che in caso di mancata scelta, l’ 8×1000 sulle imposte pagate da chi non sceglie viene automaticamente ripartito in proporzione alle scelte degli altri: in altri termini viene assegnato in massima parte alla Chiesa Cattolica. Ovviamente ognuno di noi doni l’equivalente dell’ 8x 1000 ai sacerdoti fedeli alla Tradizione cattolica.
    Proprio quando la notte sembra più oscura e proprio allora che l’alba si avvicina! Ti preghiamo Signore liberaci prestodall’incubo di questo i pontificato!!!

  • Gian Piero ha detto:

    Si dovrebbe fare una minaccia concreta alla CEI : o ascoltate le richieste del popolo dei fedeli oppure scordatevi l’ otto per mille e qualsiasi altra donazione . Dovremmo dirlo in maniera corale, organizzata, non ognuno per se, ma un intero movimento di persone “ no Messe – no otto per mille” oppure per essere piu’ paolini “ chi non lavora non mangia “
    Magari da questo orecchio ci sentono i vescovoni della CEI .

  • CLAUDIO GAZZOLI ha detto:

    tutto giusto, però l’importante è non cadere nel tranello, ormai TUTTE LE REGOLE SONO SALTATE… L’importanza mediatica e non solo che sta avendo questo argomento, pure così importante, della privazione delle messe, fa perdere di vista il fatto più grave e cioè la connivenza della Chiesa con lo Stato nel portare avanti il progetto di scristianizzazione dell’Europa, che si realizza con l’invasione organizzata da parte di popoli islamici, che in questo periodo, non è affatto diminuita. Ora un capo di stato, quale è il capo della Chiesa, ha tutto il diritto di attuare un progetto di “accoglienza”, sulla base, ovviamente, di una programmazione logistica e temporale, sul suo territorio. Vorrei vedere, infatti, se i cosiddetti “migranti” che giungono sulle coste italiane (o che andiamo a prendere..) dovessero essere ospitati nello stato Vaticano, 0,44 kmq. In effetti non sarebbe male se ne ospitassero almeno 100.000 utilizzando, tutti gli spazi coperti, magari con letti a castello su più piani, compresa la cappella sistina, i musei e la basilica di San Pietro… tanto l’hanno già sconsacrata!
    Quando invece un capo di stato, confinante, ossessivamente promuove l’invasione (che, ovviamente, si affannano ipocritamente a chiamare “accoglienza”), questa si configura come “atto di ostilità” o incitamento all’aggressione di uno stato straniero che, se impiegasse l’esercito per la difesa dei confini e non per soccorso alle organizzazioni che fanno lucro con la tratta dei nuovi schiavi, se applicasse le regole della diplomazia internazionale (ma che vogliamo non sta applicando la stessa Costituzione o gli accordi internazionali…) altro che incontri, abbracci, buffetti e prosternazioni, ci sarebbero tutti i presupposti per il richiamo dell’ambasciatore e altro…
    Che cosa ne pensa il generale La Porta ?

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Tutto già visto e sentito. Ridicolaggine: c.v.d.

  • Boanerghes ha detto:

    In questi tempi risulta sempre più incomprensibile, se non addirittura blasfemo, comprendere il significato autentico dell’esortazione : mettersi in ascolto dello Spirito Santo, essere docili allo Spirito Santo e così via.
    Mi domando a chi prestano ascolto tanti pastori odierni, a quale spirito.

  • carlone ha detto:

    Vabbè … però sig Tosatti la si smetta di pubblicare falsità l Italia è stata già Consacrata al Cuore di Maria.
    Lo si debba almeno al ricordo di Padre Amorth che si fece in quattro nel comitato promotore che portò in processioni in tutta Italia la Madonna fino al giorno della Consacrazione.

  • Giorgio ha detto:

    Sono sardo anche io, e sono amareggiato, devastato spiritualmente dall’atteggiamento dei vescovi sardi. Ma come, quando il governo nazionale ha “preannunciato” il suo diktat, la CEI ha annunciato il suo pieno assenso alle “prossime” disposizioni governative senza minimamente, neppure velatamente, rivendicare la propria autorità in materia, e ora la CEI sarda rivendica la sua autorità contro il governatore che si rende disponibile a venire incontro alle esigenze della Fede?
    Di questa assurdità, come del suo atteggiamento sconcertante per non dire scandaloso, i vescovi come CEI e come singolo vescovo certamente dovranno rendere a Dio ma altrettanto certamente anche a tutti e a ciascuno dei credenti, ai quali hanno fatto vacillare, per non dire perdere, la Fede!
    A me sembra che, contrariamente all’insegnamento di Gesù, non solo non viene spenta qualche debole fiammella di fede, e non viene spezzata una canna incrinata, l’atteggiamento della chiesa ufficiale ha tentato di spegnere anche gli incendi e devastato il cannetto!
    Ringrazio il mio omonimo per la Fede che ha dimostrato, la chiarezza e la precisione con cui ha esposto i problemi e gli atteggiamenti contradditori con cui sono stati affrontati da coloro che sono stati preposti a guidare la nostra Fede e a parole si dichiarano impegnati in questo, ma dai fatti concreti dimostrano piuttosto di essere impegnati a distruggere anche la debole fiammella!
    Grazie Giorgio Canu per esserti fatto portavoce della nostra sofferenza!

  • Francesco ha detto:

    È evidente che ci sono due Chiese, una di Lapsi che si è prostituita allo stato ateo e una di veri credenti, una di preti giurati costituzionali che bruciano incenso al tiranno delle Murge e una di fedeli ormai nelle catacombe

  • PAOLO ha detto:

    A – Dal foglietto odierno de “LA DOMENICA”: “PER ME VIVERE E’ CRISTO Nell’Eucarestia “memoriale” non significa solo un ricordo, un semplice ricordo, ma vuol dire che ogni volta che celebriamo questo sacramento partecipiamo al mistero della passione, morte e resurrezione di Cristo”. Papa Francesco B B – «Preghiamo oggi per i governanti che hanno la responsabilità di prendersi cura dei loro popoli in questi momenti di crisi – ha detto introducendo la Messa -: capi di Stato, presidenti di governo, legislatori, sindaci, presidenti di regioni … (…) che quando ci siano differenze tra loro, capiscano che, nei momenti di crisi, devono essere molto uniti per il bene del popolo, perché l’unità è superiore al conflitto». Papa Francesco a Santa Marta

  • Enrico66 ha detto:

    Trattando, trattando col governo la CEI ha ottenuto la libertà celebrare le messe. Due le condizioni per cui sono concesse:
    – che la celebrazione avvenga tra le 2 e le 3 di notte;
    – che si celebri su Marte.
    Alla notizia, La CEI, commossa, ringrazia. Ed il papa invoca la benedizione della pachamama su questo governo illuminato, che consente libertà di culto.

    • Gian Piero ha detto:

      Pare anche che la CEI abbia strappato al governo il permesso di fare processione del Corpus Domini muniti non di croci ed ostensorio ma di bandiere rosse falce e martello e non al canto Piange lingua ma al canti di Bella Ciao, e non con ceri e candele ma con in alto i pugni chiusi e al seguito di preti certificati DOC di sinistra” e/o ecologisti. E di vescovi pro-migranti con stole arcobaleno . A tale condizioni si potranno fare processioni .

    • carlone ha detto:

      Non mi sembra che siano cose che la riguardano.
      Dovrebbero essere cose per un cattolico , ma lei dice di non esserlo.
      Perlomeno cose per cristiani , ma nemmeno di questi lei dice di farne parte.
      E quindi ?

      • carlone ha detto:

        @enrico

        • Enrico66 ha detto:

          La mia era ironia, evidentemente non riuscita.
          Sono cristiano, cattolico, apostolico, di santa romana chiesa.
          Scrivo poco sul blog, ma ci sono da più di due anni ed ho sempre usato il nick Enrico66 (anno di nascita).
          Da qualche settimana è comparso uno che usa il nick Enrico.
          Non sono io, ma forse lei mi confonde con costui.
          Coddiali saluti.

      • Vito ha detto:

        Io non so se Enrico sia cristiano e cattolico, ma anche uno scintoista, un buddista,, o un ateo possono notare l’ignavia, la codardia e il tradimento di quelli che dovrebbero essere i nostri pastori.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    francamente mi pare molto poco dignitoso, per i cattolici, seguitare a interpellare in modo pressante i loro pastori, che palesemente hanno già, fin dall’inizio di questa vicenda, la posizione da fermamente tenere e mantenere.
    Si corre il rischio di diventare ridicoli.

    E’ giusto dare una valutazione pubblica della vicenda, che non va certo taciuta, ma, verso i pastori, credo sia più opportuno mantenere un dignitoso silenzio. Meglio tacere, e attendere cosa vorrà disporre la Provvidenza. E si fa anche più bella figura.

    Nell’attesa, avremo tutto lo spazio per la preghiera, la conversione, e quant’altro.

    Poi, quantomeno nel Giorno del Giudizio, la posizione di ciascuno di noi verrà regolata, secondo giustizia.

    • Vito ha detto:

      Visto che ci avviciniamo al periodo delle dichiarazioni fiscali, facciamo sentire il nostro silenzio anche suk piano economico.
      Togliamo l’8×1000 a chi lo utilizza solo per moltiplicare gli affare legati all’immigrazione e doniamo personalmente a sacerdoti e comunità di cui riconosciamo la fedeltà al Vangelo.

      • carlone ha detto:

        Ricorda una canzone di Jannacci…delle mille lire lire date al barbone …
        🎵…mi raccomando non se le beva ….🎶

      • Antonio ha detto:

        Io sono anni che non verso più l’8 per mille alla Chiesa. Lo dono personalmente a sacerdoti che conosco e dei quali conosco la fedeltà dottrinale, oltre che morale.

    • stefano raimondo ha detto:

      Se nei secoli i cattolici avessero soltanto “aspettato la provvidenza” lei oggi non conoscerebbe neanche il messaggio di Cristo.

    • pierluigi ha detto:

      Io di questi pastori ne faccio a meno e quando riapriranno ai sacri riti cercherò solo pastori fedeli (anche se un po lontani) diversamente seguirò le messe della Fraternità San Pio X o Dogma Tv

  • Fabio ha detto:

    L’ospedale da campo non somministra più le medicine sacramentali, la chiesa in uscita segue il matto grosso che se ne va ad idolatrare la pachamama, gli spregiatori di muri e costruttori di ponti si rintanano dietro le mura vaticane avendo cura di serrare ben bene alle spalle i ponti levatoi
    Dopo essersi rivelato apostata ed idolatra, bergoglio si rivela come anticristo. Ed i vescovi che dovrebbero confermarci nella Fede si rifiutano di guardare la realtà