LA VERITÀ SUL CONCLAVE DEL 2005. MARTINI, RATZINGER, BERGOGLIO
2 Maggio 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, un nuovo libro di Peter Seewald, un autorevole biografia di Joseph Ratzinger di più di mille pagine uscirà lunedì prossimo, 4 maggio. Il libro si intitola “Ein Leben”, “Una vita”. Ne parla Maike Hickson, la collega di origine tedesca di LifeSiteNews, in due anticipazioni.
Seewald dice nel suo saggio che Benedetto ha risposto negli anni a molte domande – “anche le più strane” – per questo nuovo libro e che il segretario pontificio Georg Gaenswein gli ha spiegato “con impressionante onestà” e generosamente molte circostanze e background.
Uno di questi elementi ricorda come il cardinale gesuita Carlo Maria Martini cercò inutilmente di bloccare l’elezione di Joseph Ratzinger; una precisazione interessante, perché negli anni passati c’è stato il tentativo, da parte di alcuni, di alimentare la leggenda secondo cui Martini avrebbe deciso a un certo punto di favorire il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Invece…ma leggiamo che cosa scrive Hickson:
<Seewald riassume così la situazione dopo il primo scrutinio del 28 aprile 2005: “Il risultato più importante, però, sono stati i cattivi risultati per l’ala ‘progressista’ del Collegio cardinalizio. Anche il Diario proibito [un diario del Conclave scritto e pubblicato da un cardinale partecipante] descrive come informazione essenziale il tentativo del “Gruppo di San Gallo” intorno a Martini, Danneels, Lehmann e Kasper di stabilire un candidato rivale. Il preteso piano avrebbe aperto la ricerca di un ‘candidato di compromesso’ bloccando Ratzinger”.
Al secondo scrutinio del giorno 2 del conclave, i voti che in origine erano andati al cardinale Camillo Ruini sono stati aggiunti a quelli di Ratzinger in un successivo scrutinio, mentre i voti del cardinale Carlo Maria Martini sono andati a Jorge Bergoglio. Ratzinger aveva 65 voti, Bergoglio 35. Come dice Seewald: “Quando alle 11 del mattino è iniziato il terzo scrutinio, era diventato chiaro che si trattava di una competizione tra due candidati favoriti: Joseph Ratzinger e Jorge Bergoglio”.
È qui che entra in gioco Martini. È stato allora, secondo la ricerca di Seewald, che Martini “sparse la voce” che Ratzinger non era “in grado” di trovare un consenso sufficiente. Se il suo successo non fosse diventato presto chiaro, si sarebbe sicuramente ritirato da solo, per non bloccare il conclave, e allora si sarebbe potuto trovare un candidato di compromesso sperato.
Dopo che Ratzinger ha aumentato i suoi voti a 72 al terzo scrutinio (con Bergoglio che ne ha ricevuti 40), è apparso chiaro che Bergoglio stesso poteva bloccare l’elezione di Ratzinger, dato che deteneva voti sufficienti a bloccare una maggioranza di due terzi per Ratzinger. Qui, ancora una volta, le cose sembravano essere aperte. “Martini appartiene a coloro – cita ancora una volta Seewald nel Diario proibito – che prevedono per il giorno successivo un cambio completo dei candidati”.
“Ma allora non è stato Ratzinger a cominciare a esitare, ma l’argentino”, commenta Seewald. Come dirà poi papa Francesco in pubblico, a un certo punto chiese ai suoi sostenitori di votare per Ratzinger, aggiungendo che vedeva che i tempi non erano “ancora maturi” per un Papa latinoamericano.
Così, durante la pausa pranzo di quel giorno, il 19 aprile, divenne chiaro che Ratzinger sarebbe stato eletto Papa. Seewald – che conosce bene e da vicino Benedetto XVI – descrive come il cardinale fosse in difficoltà con se stesso per questa prospettiva, poiché pensava di aver compiuto “l’opera della sua vita”. Pensava che ci fossero candidati più giovani e migliori.
Ma poi il cardinale Ratzinger si ricordò di una nota che aveva ricevuto poco prima del conclave dall’allora novantatreenne cardinale tedesco Augustin Mayer – “mi è caduta nel cuore”.
In quella nota il cardinale Mayer aveva detto a Ratzinger: “Se il Signore ora vi dicesse: Seguimi”, allora ricordate ciò che avete predicato. Non rifiutate! Siate obbedienti, come l’avete detto a proposito del grande Papa defunto”.
Arriva il pomeriggio e con esso il quarto scrutinio. Il cardinale Ratzinger viene eletto Papa. “Mi sono coperto il viso”, dirà più tardi il cardinale Joachim Meisner. “Mi sono commosso fino alle lacrime. E non ero l’unico”.
Il tentativo del cardinale Martini di bloccare l’elezione di Ratzinger era fallito>.
Come ha detto in un’intervista a LifeSiteNews Paul Badde, corrispondente tedesco di Roma per la EWTN, il Cardinale Meisner ha avuto un ruolo cruciale nell’ostacolare i piani del Gruppo di San Gallo. Aveva appreso da Badde l’agenda e i nomi del Gruppo di San Gallo prima del conclave, ed era riuscito a diffondere questa informazione durante il conclave.
Come Badde ha detto a LifeSite: “Il 17 aprile 2005, però, un prelato del Vaticano mi ha chiamato e mi ha informato di avere le prove di una cospirazione di cardinali che avevano cercato di impedire l’elezione di Joseph Ratzinger a prossimo Papa. Si trattava del cosiddetto Gruppo di San Gallo, come ora so, e il prelato mi ha dato anche una lista con i loro nomi, tra cui il cardinale Achille Silvestrini, il cardinale Walter Kasper, il cardinale Karl Lehmann, il cardinale Godfried Danneels, il cardinale Murphy-O’Connor, il cardinale Audrys Juozas Bačkis e il cardinale Carlo Martini. Nel pomeriggio ho chiamato il Cardinale Meisner e gli ho chiesto cosa fare in modo responsabile, perché non volevo creare uno scandalo. Si è infuriato, ma mi ha detto con calma: “Segui la tua coscienza”>.
Badde ha poi pubblicato, il primo giorno del conclave, un articolo di giornale su questo complotto contro l’elezione di Ratzinger. Lo stesso Meisner portò con sé quell’articolo al conclave insieme a un’immagine del Volto Santo di Manoppello, che aveva visitato qualche settimana prima, insieme a Paul Badde. Quell’immagine è il volto di Nostro Signore che è stato impresso in modo miracoloso su un pezzo di stoffa di seta. Badde racconta come Meisner abbia preso nel conclave “quel mio articolo e abbia combattuto come un leone contro questa cospirazione, per quanto fosse solo, e nonostante il suo italiano limitato”. È stato il giorno più difficile della mia vita” mi disse più tardi, senza però menzionare altri dettagli”.
“Ma quando il conclave finì”, concluse Badde, “divenne chiaro che Meisner era diventato il king maker, o più precisamente, il pope maker”.
Come ha mostrato Gerald O’Connell nel suo libro del 2019, alcuni dei “re-maker” di Papa Francesco al Conclave 2013 sono stati i cardinali Cormac Murphy-O’Connor, Walter Kasper e Oscar Maradiaga.
Uno dei loro compagni, il cardinale Godfried Danneels, più tardi chiamerà questo gruppo di prelati “mafiosi di San Gallo”. Nel 2015, ha dichiarato: “Il gruppo Sankt-Gallen è una sorta di nome elegante. Ma in realtà abbiamo detto di noi stessi, e di quel gruppo: ‘La mafia’”.
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Tag: bergoglio, conclave, martini, ratzinger
Categoria: Generale
al mio precedente intervento aggiungo che in un suo articolo del 28/11/2019 ipotizzava l’invalidità del Conclave 2013 in base all’art. 76 e lo pseudo cardinale Kasper. le dettero riscontro i cardinali interpellati? Aggingo che in base all’art. 81 dello stesso Dominici Grecis il conclave è da ritenersi invalido se si possono provare accordi costrittivi o promesse ante voto, pena la scomunica ai trasgressori, compresi Bergoglio e il clan di s. Gallo. Se poi un papa non dovesse confermare il popolo di Dio nella fede e nella Tradizione in base al Pastor Aeternus – capo IV ciò sia anatema.
Carissimo ed encomiabile dott. Tosatti, voce di chi non ha voce, scrigno di notizie, vorrei possibilmente un suo parere su una ipotesi (o tesi?) di rinuncia di Benedetto XVI in funzione di uno Swift imposto dal potere economico – bancario alla Santa Sede, pochi giorni prima della sua rinuncia, come forma di ricatto. Tale Swift inibiva al Vaticano qualsiasi operazione bancaria e quindi comportava la bancarotta e l’ingovernabilita’ della Santa Sede. Inoltre, sempre a detta di chi ha divulgato la cosa, alcuni giorni dopo la rinuncia forzata del papa, tale minaccia pare sia stata rimossa da chi muove i fili dell’economia. Cosa le risulta? Tale cosa la ritiene fondata o ritiene che sia soltanto una fake news? Inoltre si parla tanto della mafia di s. Gallo: ma e’ possibile che nessuno sia riuscito a raccoglierne prove documentate? Grazie per il suo impegno per promuovere la verita’ che crocifigge ma, nello stesso tempo ci fa risorgere nella Verita’.
Al netto di tutte le giuste considerazioni che leggo, resta il fatto incontrovertibile che Benedetto XVI, al contrario di quanto da lui auspicato, è fuggito di fronte ai lupi. E questa fuga, purtroppo, resterà come una macchia indelebile nella sua vita. Ben altro comportamento ci si aspetta da un Papa che voglia davvero seguire la strada della santità, la strada di nostro Signore.
😂😂
Stavo facendo ricerche quando ho trovato questo. Vale per battuta dai 😂
Angelo Becciu, entra nella Sistina ma non riesce a vedere dal fondo il neo eletto. Mentre guarda i possibili candidati della vigilia e li vede tutti ancora vestiti di rosso, si sente afferrare il braccio. È il cardinale Antonio Maria Vegliò che gli domanda: ‘Eccellenza, cosa ha fatto il Milan ieri sera?’. ‘Ha vinto, Eminenza’, replica Becciu che domanda: ‘Ma chi avete eletto?’. ‘Bergoglio’”.
Poi metto il link dell’ articolo
Invece, se la memoria non mi inganna, Ratzinger dopo l’elezione di Bergoglio disse: “non mi aspettavo che eleggessero lui!”. Se qualcuno può affermare o smentire. Grazie.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/08/03/extra-omnes-i-retroscena-inediti-dei-conclavi-2005-e-2013-dal-voto-a-bertoglio-al-sondaggio-su-ratzinger-fino-agli-interessi-calcistici/5365136/
Caro Direttore Tosatti,
poiché un gran numero di commenti –e relative repliche e controrepliche- sono sostanzialmente “off topic” essendo essi focalizzati non sul Conclave del 2005 ma su quello del 2013, ritengo quindi a sto punto chiarire qualcosa su quest’ultimo.
Io, di mio, sarei propenso a soffermarmi sulle terribili manovre attuate prima del 2005 (col vergognoso lavoro di Martini) ma pare che non ci si scandalizzi ed allora eccomi a ricordare un recente articolo (*) che prende le mossa da “The Election of Pope Francis: An Inside Account of the Conclave That Changed History” un volume uscito negli States e scritto da Gerard O’Connell. Ebbene, in detto libro si propone una lettura –assai verosimile- di quanto sarebbe avvenuto nei giorni che separarono l’annuncio della rinuncia di Benedetto XVI dalla salita al soglio pontificio di papa Francesco.
E qui cito ampiamente: “dal libro di O’Connell sembrerebbe emergere che nei giorni convulsi che portarono all’elezione di Bergoglio un ruolo lo avrebbe avuto anche un laico che oggi riveste una posizione di estrema importanza in Vaticano: Andrea Tornielli, all’epoca coordinatore di “Vatican Insider” ed oggi responsabile della Direzione Editoriale del Dicastero per la Comunicazione, incontrò colui che sarebbe divenuto papa Francesco durante il suo primo giorno romano. Il giornalista e l’arcivescovo di Buenos Aires trascorsero una serata insieme a cena in compagnia di Gianni Valente, altro vaticanista di fama”.
Io non mi meraviglio di tutto ciò ma ancora, grazie a Dio, mi indigno e mi scandalizzo. Ma non è finita. Sentite qui: “secondo quanto scrive O’Connell nel suo libro, gli stessi commensali si sarebbe rivisti il 10 marzo per un’altra cena. Non a caso, Gianni Valente (marito di Stefania Falasca, altra giornalista molto in sintonia con l’attuale pontificato) ricevette una chiamata al telefono di casa dal neoeletto Francesco proprio la sera del 13 marzo.
VI PARE NORMALE TUTTO CIO’?
Proseguo a citare: “Il pontefice regnante frequentava la casa romana della famiglia Valente già da anni: Gianni lo aveva intervistato nel 2002 a Buenos Aires e in quell’occasione nacque una solida amicizia protrattasi negli anni. Anche Tornielli poteva vantare un legame consuetudinario con l’allora cardinale Bergoglio, il quale gli aveva concesso solo pochi mesi prima un’intervista in cui presentava la sua idea di Chiesa ed anticipava alcuni temi e determinati toni che avrebbe poi utilizzato più volte negli anni del suo pontificato: sulla percezione della Curia romana dall’esterno, ad esempio, disse che “i giornalisti a volte corrono il rischio di ammalarsi di coprofilia e così fomentare la coprofagia; che è poi il peccato che segna tutti gli uomini e le donne, cioè quello di guardare sempre alle cose cattive e non a quelle buone”.
Insomma Bergoglio e commensali, tra un piatto e l’altro, parlavano di cose meno profumate.
Vi avviso che, se non siete già disgustati, la chiosa raggiungerà l’obiettivo: “la cena di Bergoglio a casa della famiglia Valente nei giorni precedenti al Conclave del 2013 era divenuta di dominio pubblico già all’indomani dell’avvenuta elezione; il libro di O’Connell ha rivelato, ora, la presenza di Andrea Tornielli e un’altra occasione conviviale in cui sarebbero stati presenti tutti e tre sempre in quei giorni di marzo 2013. A portarli dietro la stessa tavola, probabilmente, un’amicizia nata grazie alla collaborazione comune con la rivista “30Giorni” per la quale scrivevano sia Tornielli che Valente e che ospitò interviste ed interventi anche dell’allora cardinale Bergoglio. Fu Giulio Andreotti, all’epoca direttore del periodico, il “talent scout” che, dopo averlo conosciuto ad una messa da lui celebrata nella chiesa di San Lorenzo fuori le Mura, volle fortemente “arruolare” il futuro papa Francesco tra le “penne” di “30Giorni”.
Ecco.
Capiamo ora perchè la Madonna, nel Giugno del 2012, disse a Jessica Gregori: “il Santo Padre …[ossia Benedetto XVI] purtroppo… non comanda come dovrebbe comandare, sono più i cardinali che decidono più che lui”.?
Lo vogliamo capire o no?
Ed è inutile che la cei e/o bertone o altri cerchino di zittire la Madonna censurando la famiglia Gregori!
Tanto il bene vincerà!
https://ilbenevincera.wordpress.com/2017/10/19/papa-francesco-ha-le-mani-legate-e-davvero-cosi/
Leggo sempre con interesse i post del Dott De Matteis e vorrei da lui una riflessione sulla scelta di Benedetto XVI di dare le dimissioni dall’esercizio del ruolo ma non dal munus petrino, e cioè se tale opzione sia stata dettata dallo Spirito Santo e da una visione profetica sulla Chiesa. La ringrazio
In tutto questo discorso si dimentica che in quel conclave, dal 35° scrutinio bastava la maggioranza assoluta, invece dei 2/3. Dunque nessuno poteva bloccare l’elezione di Ratzinger, che fin dall’inizio aveva la maggioranza assoluta, se i suoi sostenitori avessero deciso di andare avanti fino al 35° scrutinio.
“La Sede di Pietro non può essere giudicata da nessuno, ma Solamente da Dio…
La Chiesa Corpo mistico di Cristo ha solo un capo…”
D’accordissimo!
Ma qui non si tratta assolutamente di questo.
Ma che chiunque abbia ricevuto il battesimo e magari anche un po’ di istruzione del catechismo, proprio quello elementare, di base, va bene anche quello di San Pio X (orrore, orrore) ha il dovere di cercare di riconoscere un vero papa da un impostore che con una “mafia” (tale si sono autodefiniti) di suoi accoliti hanno estromesso un vero e legittimo papa per usurparne le funzioni al fine di depravare e distruggere la Santa Chiesa (e questi sono fatti pubblici e noti). Il Signore non ci ha detto di essere del tutto fessi, può essere che non c’era nemmeno bisogno di chiederlo tanto gli uomini (nel senso di maschi e femmine) riescono ad esserlo da sé…
Era una considerazione ad un commento di LUCIU, in fondo pagina.
Era una considerazione ad un commento di LUCIUS, in fondo pagina.
Come faceva Meisner a avere l’articolo di giornale se lui era in conclave? O l’articolo è uscito prima dell’inizio del conclavo? Non mi sembra chiaro il testo.
Inoltre non dovrebbero esistere “diari” o racconti del conclave… Quale che ne sia l’origine, chi li diffonde trasgredisce a un preciso dovere.
Ricordo che nel 2006 Biffi a un visitatore disse che tutti i resoconti del conclave non dicevano la verità.
Più che altro, occorrerebbe capire il contesto in cui è maturata la rinuncia di Benedetto XVI… Quello sì che è un mistero ben strano, anche se ovviamente gli antecedenti possono essere anche nel conclave del 2005.
A precisa domanda Papa Benedetto XVI ha risposto:
Me lo ha chiesto Dio.
Tutta questa vicenda mi lascia un retrogusto amaro. Quanto siamo lontani dal “veni creator spiritus”!
Bergoglio non ha nessuna colpa circa la sua elezione nel 2013. Semplicemente si è trovato a maneggiare una “cosa” più grande di lui.
Non mi resta che consolarmi con il grande Ratzinger che nel 1997 a chi gli chiedeva se lo Spirito Santo guidasse il conclave, rispose: “Direi che lo Spirito Santo non prende esattamente il controllo della questione, ma piuttosto da quel buon educatore che è, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza pienamente abbandonarci…Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto”.
“…Bergoglio non ha nessuna colpa…”.
Può essere…
Però, guardando il suo comportamento nei confronti del miracolo eucaristico di Buenos Aires, non dà l’impressione di uno che cerchi la verità nelle questioni…
leggo con interesse Seewald. Avevo sempre creduto, le fonti erano buone, che Martini non stimasse per nulla Bergoglio a causa della sua impreparazione…Evidentemente non è così oppure lo usava come testa d’ariete…
Lo usava, credo.
Mi permetto di inserirmi: anche io ritengo che Martini si servisse dell’ambizioso Bergoglio pur non avendone nessuna stima. Se ciò non diminuisce di una virgola la colpa e le responsabilità di Bergoglio che si è prestato a tutto ciò E’ VERO CHE AUMENTANO A DISMISURA LE COLPE DEL CARDINALE MARTINI!
Fin dalla fine del Novecento era il vero “domunus” della antichiesa modernista che già PRE-ESISTEVA .
Anche questo non diminuisce di nulla le gravi responsabilità del caudillo di Santa Marta.
Parliamo del secolo scorso e, nello specifico, del Conclave del 2005 sono le anticipazioni che Tosatti ci offre in questo articolo.
Nessuna –ma proprio NESSUNA- concessione al sedevacantismo e però non fissiamoci sul “povero” e sventurato Bergoglio.
Ritengo l’elezione del vescovo di Roma sudamericano al soglio di S. Pietro formalmente valida.
Ma non parliamo di Spirito Santo nell’elezione dei Papi .
A proposito di elezione “formalmente valida” può tornare utile tenere presente la distinzione fra papa materialiter (essere papa materialmente) e papa formaliter (essere papa formalmente).
«La distinzione tra materia e forma del papato e dell’autorità in genere è “classica” e la si trova in quasi tutti i teologi. Implicitamente la si ritrova nella questione della successione apostolica laddove si tratta della successione materiale e non formale presso gli scismatici e, secondo alcuni, presso gli anglicani. Secondo l’opinione più diffusa, la successione apostolica può essere materiale o formale. La prima è nudo possesso della sede, cioè possesso della sede senza l’autorità, la seconda è possesso della sede con l’autorità. Questa distinzione tra successione materiale e successione formale non potrebbe esistere se non fosse possibile avere il possesso della sede senza l’autorità. Questa distinzione, che gode di grandissima autorità presso i teologi, dimostra come la tesi che stabilisca adeguatamente una reale distinzione tra il possesso della sede apostolica e il possesso dell’autorità apostolica non sia “invenzione astratta” o “spuria” o “artificiosa” come molti hanno detto, ma al contrario una distinzione semplice e chiara tratta dalla filosofia tomista e confermata dalla testimonianza di numerosi teologi di tutte le scuole».
http://matervictoriae.altervista.org/Documenti/Cassiciacum.html
Riguardo alla validità dell’elezione bisognerebbe iniziare a ragionare sulla distinzione di Vescovo di Roma e Papà.
Volevo scrivere Papa
Fin dall’inizio, il vescovo di Roma è il Papa.
Dunque, stando così le cose, viene spontaneo pensare come sia possibile che in quel conclave da cui è uscito papa, Bergoglio, vi fosse contemporaneamente , la “mafia di san Gallo” da un lato e lo Spirito Santo dall’altro .
Probabilmente ad una certa,se non da subito, lo Spirito Santo, si è ritirato ( o non è mai stato presente), non potendo stare dove le tenebre la facevano da padrone, dove quelli che avrebbero dovuto ascoltare la voce di Dio, hanno volto l’ascolto al principe di questo mondo.
E questo, mi pone personalmente, a livello di coscienza , il problema se ritenere valida o meno tale elezione, ma il dubbio sparisce se guardo all’albero o meglio ai frutti…e i frutti prodotti da questo albero hanno nome: modernismo, protestantesimo, relativismo, panteismo, sincretismo, eresie e tradimento. ..questo quando le radici dell’albero non sono ancorate al cielo, ma nel “sottosuolo “.
“… vi fosse contemporaneamente , la “mafia di san Gallo” da un lato e lo Spirito Santo…”.
Semplice, forse c’era solo la “mafia di San Gallo” e già da tempo. Per esempio basti seguire le lotte dei grandi Mons. Romeo e Spadafora in difesa dell’ortodossia. Furono sconfessati da un Papa che pure si era accorto del famoso “fumo” e gli eretici, veri, hanno trionfato e poi dilagato. Il tutto mentre i “cattolici” erano in estasi per le “novità”.
Proprio così!
@ COSIMO DE MATTEIS – Oltretutto Il Card. Martini ha avuto la faccia tosta di chiedere (ed ottenere) di essere sepolto all’interno del Duomo di Milano, seguito poi, nell’esempio, dal Cardinale di sinistra Dionigi Tettamanzi: evidentemente si ritenevano di poter competere con
i Grandi Santi Ambrogio, Gervasio e Protasio a cui fanno compagnia all’interno del tempio milanese.
Alt : i santi Ambrogio ed i due martiri i cui corpi furono da lui ritrovati, cioè i fratelli gemelli Gervasio e Protasio sono nella cripta di Sant’Ambrogio, Tutti e tre insieme, anche se le morti sono avvenute in secoli diversi. Ma, al momento della costruzione della basilica di Sant’Ambrogio, che, non essendo ancora dedicata a lui, veniva chiamata ad martirum , Ambrogio, che ne aveva curato la costruzione, fece scavare in un punto dove si sapeva fossero sepolti dei martiri dei secoli precedenti e vennero ritrovati i corpi dei due santi che si misero subito a profumare, perchè questa profumazione era una delle caratteristiche della santità dei corpi ritrovati. Così i corpi dei due martiri vennero traslati nella basilica che noi oggi chiamiamo di sant’ Ambrogio. Sembra che durante la traslazione un cieco abbia recuperato la vista. Se avviene un miracolo, anche questo è un segno di santità.
Grazie signora Maria Grazia. Gia che ci sono aggiungo qualcosa ancora.
Sebbene l’articolo in questione fa riferimento soprattutto al Conclave del 2005 la più parte dei commenti sono focalizzati sulla attualità o, al più, sul conclave successivo. O non hanno letto l’articolo oppure molti commentatori han dimenticato troppo in fretta il passato e sono fissati col Caudillo. Dunque, riepilogando: Peter Seewald nel suo libro torna alla primavera del 2005: in quel periodo Aldo Maria Valli, simpatizzante della massoneria bianca (che verosimilmente lo collocò prima ad avvenire e poi in rai TG3), aveva già scritto un paio di libri su Martini (altri due o tre li avrebbe scritti dopo). Libri in cui, per capirci, lo dipingeva un santo, un innovatore e via slinguando.
A proposito di turiferari di regime e cerchiobottisti, di varia guisa e mutevoli, in quel 2005 il ciellino (diciamo così) Andrea Tornielli “leccava” il Cavaliere lussurioso ed adultero dalle colonne de “il Giornale” che lo pagava profumatamente (postilla: pecunia non olet vale per tutti ma il ciosotto col tic è particolarmente innamorato dei schei) ed agli occhi di molti italiani, persino Alleanza Cattolica, era considerato il non plus ultra della retta dottrina.
Poi le cose cambiano e…vedete voi dove ora costoro si trovano e cosa scrivono e cosa dicono.
Sono due esempi ma di cerchiobottisti con “sbalzi d’umore” (diciamo così) .
Altro che “great warning” ed americanate simili. Non ci sarà bisogno del soprannaturale per svelare le trame di ognuno di noi, miseri peccatori. E soprattutto guai a chi resterà col cuore indurito nelle scelte sbagliate. Il male fa male. E si va all’inferno.
Il cardinale Martini aveva il diritto di poter chiedere sepoltura. Il boss della Magliana no. Perché laico. (Codice canonico). Pure Nostradamus e’ seppellito in una chiesa provenzale. Occorre vedere il diritto canonico dell’ epoca della sepoltura.
Povero Spirito Santo che dovrebbe essere l’ispiratore indispensabile dell’elezione dei Papi !!! Per spirito di coerenza, i cardinali riuniti in conclave, dovrebbero evitare d’invocarlo a meno che non lo facciano per esimersi, poi, dalle responsabilità che ne deriverebbero a seconda del nome che potrebbe uscire ….. dal “cilindro”. Con tutte le cospirazioni, gli interessi particolari, i calcoli non troppo trasparenti che entrano a far parte integrante delle dinamiche nell’elezione di un Papa penso che l’ultima cosa di cui si preoccupino i vescovi elettori sia propria la verifica dei requisiti per la custodia del “depositum fidei” come elemento necessario per la nomina papale.
Il fatto è che lo Spirito Santo non impone nulla. Egli è il Consolatore, Dono dell’Altissimo Dio , Fonte viva, Fuoco, Amore, come ben dice il Veni Creator . Lo si può invocare, ma poi da uomini liberi gli si può disubbidire, come certamente hanno fatto i cardinali che hanno votato Bergoglio. Poi, con molta faccia tosta ci si può fare scudo dello Spirito Santo per giustificare agli occhi del popolo il proprio agire, dicendo falsamente che ne è lui l’ispiratore.
@STILUMCURIALE EMERITO – Certamente, tantopiù che lo Spirito di Dio non s’impone, ha un rispetto estremo per la nostra libertà anche quella di non cogliere l’ispirazione per la nomina di un …. Papa.
E se invece fosse stato proprio lo Spirito Santo ad ispirare la nomina di Bergoglio? Conosciamo noi le strade del Signore? I suoi piani? Davvero crediamo che nel Conclave operino solo gli uomini con le loro fazioni, cosche, mafie?
Se siamo arrivati a questo punto, allora davvero meritiamo questo castigo, perchè ciò significa che abbiamo acconsentito a che il male entrasse nella Chiesa. Non ci siamo accorti, o forse abbiamo tollerato, che “un pensiero non cattolico” non solo entrasse nella Chiesa ma se ne impadronisse pure.
Abbiamo convissuto con cosche e mafie e non le abbiamo contrastate con un minimo di Fede: ce le siamo coltivate in grembo senza fiatare. Abbiamo cercato l’approvazione degli uomini e non quella, ben piu’ importante, del Signore.
Abbiamo pensato che la difesa della Fede si potesse fare al bar, tra uno spritz ed un cappuccino o, al massimo, su di un blog pur benedetto ed ispirato come questo.
Noi siamo poveri peccatori, certo, ma il peccato piu’ grave che stiamo commettendo, forse, è quello di accettare di convivere con il male, in una società intera che rinnega Dio ad ogni istante con l’aborto, con il rinnegamento della legge naturale e divina, con l’omicidio del piu’ debole. E’ vero che li abbiamo condannati e continuiamo a farlo (sempre piu’ flebilmente, in vero) ma forse non basta piu’. Non possiamo piu’ pensare di limitarci a questo.
Stilumcuriale Emerito ha descritto esattamente i modi dell’agire dello Spirito Santo: Dio rispetta sempre la nostra libertà, non si impone, non urla; vescovi e cardinali sono liberi di seguire le ideologie, le convenienze temporanee o la loro pusillanimita`; ma essendo onnipotente, rimane Signore della storia e rovescia i potenti dai troni al momento da Lui giudicato opportuno.
Quanto poi alla possibilità che l’elezione di Bergoglio sia nei piani dello Spirito Santo, giudichiamo l’albero dai frutti.
L’apostasia della pachamama e del documento di Abu Dhabi (Gesù è morto soffrendo una passione tanto crudele quanto inutile: ci si salva senza di Lui aderendo a qualsiasi credo: la verità della nuova religione mondiale non divide…), i documenti preparatori sulla nuova religione sincretista dell’onu che non citano mai Gesù, l’eresia espressa ambiguamente in amoris laetitia per cui si può mangiare e bere indegnamente il Corpo e il Sangue di Cristo senza mangiare e bere la propria condanna, le interviste inquietanti, eretiche, dottrinalmente sciatte e mai smentite con mons. scalfari, le definizioni dir poco irriguardose ed eretiche sui secolari titoli di fede attribuiti alla Madonna, non più Madre di Dio e Regina del Cielo e della terra, ma solo discepola…il silenzio voluto nel non difendere mai la vita, la famiglia naturale, il diritto all’educazione cristiana dei genitori, la difesa di prelati indifendibili ma a lui fedeli, le frasi e i gesti di di approvazione per il mondo gender senza annunciare la Parola di salvezza per la loro anima ma anche per la pace con se stessi, personaggi dalle ideologie antiumane come geoffery sachs -che propone aborto, contraccezione, sterilizzazioni di massa per risolvere la povertà elimindo i poveri-, accolti nelle accademie vaticane come campioni di dottrina sociale, pannella e bonino presentati come modelli di virtù (?) al posto dei desueti e superati Santi della retrograda Fabbrica, fedeli che si impegnano nella conversione accostandosi degnamente alla Grazia dei Sacramenti continuamente umiliati a favore dei nemici della Chiesa. .. mi fermo per non affliggermi ulteriormente.
Non abbiamo il potete canonico di destituirlo, ma un pontefice che afferma eresie così evidenti decade da papa e non siamo tenuti a seguirlo nell’errore.
Preghiamo, convertiamoci, facciamo penitenza: il Signore provvederà.
Abbiamo il dovere di muovere insieme le ali della fede e della ragione, non possiamo esimerci dal discernimento: Dio non vuole fedeli privi di intelligenza critica e libera volontà nell’amare le Sue Leggi e rifiutare la comoda mentalità mondana.
S Paolo ha scritto parole ispirate che ci guidano nell’attuale prova: “Se anche noi o un angelo dal cielo vi annunciasse
un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema!”.
Si riferiva al collegio apostolico di allora il cui pontefice era un certo San Pietro.
“Povero Spirito Santo che dovrebbe essere l’ispiratore indispensabile dell’elezione dei Papi…”
Però se i votanti hanno invocato la “rugiada” di pachamama, tutto torna.
D’altronde, ho sempre pensato che il Padreterno premia e soprattutto castiga concedendo quello che si chiede.
PRIMO SABATO DEL CUORE IMMACOLATO.
SANT’ ATANASIO.
NON È IL VERO ED UNICO SPIRITO SANTO CHE SCEGLIE L’IMPOSTORE; È LI PER COLPO DI STATO VATICANO (ED UNICA FORMA POSSIBILE) E PER SUOI PIÙ GRANDI MISTERI, LO CONSENTE.
DAL MIO COMMENTO A MONS. VIGANÒ IL
29 Aprile 2020 alle 11:16 am:
“…se Benedetto XVI avrebbe ascoltato per esempio suo grande amico il cardinale Joachim Meisner, di mandare via il mafioso bertone…e non ho niente per adulare Lei che nemmeno conosco e sicuramente invece mi mette in più cattiva “luce” da parte di quelli delle tenebre…ma è elementare…uno che ha fatto il nunzio in USA, e lo ha fatto bene, tanto bene che da questi cacciati, e veramente ha confrontato cose gravissime negli Stati Uniti…un colosso in ogni senso, invece a COLPO DI STATO VATICANO compiuto, ovve non mancò il contributo appunto di bertone, grande traditore, subito chiamato da questa Venezuela il parolin per fare segretario di questo Colpo di Stato Vaticano quando nei suoi 4 anni qui, davanti a questo pure Colpo di Stato venezuelano, non fecce proprio niente ma solo, nel suo freddo stilo, stare zitto e con sua specialità della sinodalità del male, del silenzio, della segretezza (patti segreti sino-vaticani dixit), della complicità, allora oltre promuovere il Colpo di Stato all’ italiana incoronando suo amichetto il Conte Dracula, perche tutto alla fine si svela sempre di più per quello che di partenza fu ed è: la sinodalità onusiana – massone.
Di Lei si dice che sarebbe ferito per mancata nomina cardenalizia e tolto poi dal parolin dalla nunziatura USA (mettendo suo amichetto francese pierre), e per questo la prende così denunciando quei veri delinquenti uccisori degl’ anime. Anche se sono un sacerdote parroco che non conta niente (agl’ occhi di questo mondo) pure si mi dirà che sono un ferito…ma è la strategia di sempre. Ho conosciuto bene il parolin, e per me nessuna “amicizia” (e mi aggiungeva “fratellanza”) vale più che la Fede e l’ amore per Dio nella Sua Vera Chiesa.
Il mondo è impazzito da molto. E li mancaba solo impazzire completamente il papato. Il problema di berORGOGLIO è sopratutto che è un pazzo scatenato e con tutto il potere materiale della nostra Chiesa, e non può che essere attorniato, servito, ossanato, dai pazzi più vili di lui.
Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, continua pregare per noi.
ET EXPECTO TRIUMPHUS CORDIS IMMACULATI MARIÆ.
Caro Padre Luis ,
non si offenda , ma…non mi faccia soffrire . ” SE Benedetto XVI AVESSE…” ( non l’ha fatto -perciò è un periodo ipotetico della ” irrealtà ” -) .
E perchè dovrei offendermi? E non la faccio soffrire. Credo di ricordare che giorni fa Lei aspirava l’ipotetico caso di Viganò papa…o fu altra signora?…io almeno prendo atto delle consequenzze del Ratzinger inascoltando il vero amico…
Caro padre Luis Eduardo , la ringrazio . No , non ero io .,
COMPITO A CASA (visto il protrarsi dell’inagibilità delle chiese)
Un papa eletto da una cupola di gente di rosso vestita che si autodefinisce “MAFIOSA”
può essere considerato: “IL SANTO PADRE?”
CERTO CHE SI!
Ma solo da parte di coloro che, all’interno della Casa di Dio auspicano uno spirito non necessariamente Santo, ma sicuramente affiliato amorevole di cosa nostra.
Chissà che ne pensa Stilumcuriale Emerito.
Una cosa è chiamarlo Santo Padre e un’altra è considerarlo “Santo” Padre. Come numero uno della Santa Sede chi è o ha la funzione di papa è Santo Padre. Enrico permettendo. Poi che lo sia degnamente o no, legittimamente o no è una cosa che si può discutere all’infinito.
Caro Stilumcuriale Emerito ,
mi pare giusto voler difendere e mantenere la sacralità
della funzione .Il grosso guaio è che ,ora , dovresti scrivere :
” Le loro Santità ” . ( Ahimè )
Ok.
Allora papa Bergoglio è legittimo oppure no?
“… Allora papa Bergoglio è legittimo oppure no?”
“Legittimo”, forse.
Papa, no.
Cioè papa materialiter ma non papa formaliter. Ovvero papa che occupa materialmente il Trono di Pietro ma senza autorità.
Strano caso di uno dottrina ” modernista” di per sé eretica , in quanto in contrasto con L Autorità del Magistero di Leone XIII del 1885 nel quale si stabilisce che “Coloro i quali desiderano di essere veramente filosofi, e i religiosi sopra tutti ne hanno il dovere, debbono collocare le basi e i fondamenti della loro dottrina in S. Tommaso d’Aquino. ”
Difatti tale tesi ” modernista” è in contrasto con la
Tesi XVI di S. Tommaso.
Si ricordano anche le scomuniche dell’ allora Card. Ratzinger .
La Sede di Pietro non può essere giudicata da nessuno, ma Solamente da Dio.La Chiesa Corpo mistico di Cristo ha solo un capo , il suo Vicario,i Vescovi non hanno ricevuto DIRETTAMENTE da DIO la loro autorità ma dal loroVicario, quindi non possono dichiarare nulla l’elezione del Papa qualora questi fosse caduto in eresia,ma possono e debbono NON SEGUIRE le dottrine eretiche, che lui PROPAGA.Mettere il principio della Collegiata’ dei Vescovi allo stesso livello dell’Autorita’,che NOSTRO SIGNORE ha conferito solo a Pietro ,come se in un corpo vi fossero due teste,non corrisponde quindi alla Volontà di Dio.
Ringraziamo Maria Mater Ecclesiae che ha ottenuto l’emergere chiaro di questi fatti.
Ribadirò finché ho voce che il male operato da Martini verso la Sposa di Cristo è IMMENSO.
Ed è grave che ciò venga ancora sottacciuto. Tranne certi magistrali articoli di Luisella Scrosati non mi risultano seri scritti per affermare e denunciare lo sconvolgente operato di Martini.
E ripeterò finché ho voce che molti ex discepoli di Martini (per esempio l’ex vaticanista del Tg3) non hanno ancora oggi, sabato 2 maggio 2020, Primo Sabato del mese, espresso pubblicamente di aver SBAGLIATO a seguire il Vescovo di Milano.
Cosimo de matteis
A proposito della Vergine Maria propongo una vera primizia
https://www.radiospada.org/2020/05/sub-tuum-praesidium-una-preghiera-mariana-del-iii-secolo/