RVC: PAPA BERGOGLIO STA PENSANDO A UNA PATRIMONIALE…
22 Aprile 2020
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae Romana Vulneratus Curia ha letto l’omelia che il Pontefice regnante ha pronunciato ieri a Santa Marta, e ne è rimasto tanto colpito che ha voluto scrivercene un commento. Che naturalmente sottoponiamo alla vostra approvazione…
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LA “PATRIMONIALE “ al mondo cattolico ANNUNCIATA DA BERGOGLIO, AFFAMATO DI SGHEI, SENZA IDEE, SENZA EVIDENTE FEDE, MA CON MOLTA INVIDIA PER IL CARD.BURKE…
Caro Tosatti, nell’ultima omelia, (qui allegata), Sua Santità Bergoglio annuncia, di fatto, una patrimoniale sul mondo cattolico e sulle strutture ecclesiali (congregazioni, movimenti, prelature…). ma anche una specifica personale sul Card. Raymond Burke.
Io spero che qualche anima candida gli faccia leggere questo mio commento, così il nostro buon Papa potrà per una volta almeno ridere di se stesso.
Ah ! se gli volessero davvero bene le persone che lo circondano, quante “santepapalisciocchezze” lo aiuterebbero ad evitare..
Nella allegata omelia, come al solito, invece di parlare di Dio o delle virtù teologali e cardinali, parla stavolta di soldi, eredità e lussi.
Ma lo fa in modo tale da lasciar prevedere una imposta Patrimoniale sull’intero mondo cattolico. Così non solo questo mondo cattolico dovrà difendersi da prelievi sui propri risparmi, suggeriti velatamente da Mario Monti e premeditati da questo governo PD (comunista), ma dovrà difendersi anche dalla “patrimoniale” del Papa. Altrimenti dopo aver loro tolto le chiese, la messa, l’Eucarestia, potrebbe anche togliere l’estrema unzione…. Bergoglio la prende alla larga, per sembrare un sacerdote, così nell’omelia che potete leggere sotto, parte indicando l’origine del male che sono le tentazioni mondane e non più il peccato.
Ma voi pensate, in tempi di pandemia dove stiamo isolati, segregati, lui parla di “tentazioni mondane”!!!
Hai voglia! Ma le tentazioni mondane evocate, permettono di capire meglio dove vuole arrivare quando le identifica con <soldi e vanità> (vedremo più oltre, la vanità di chi). Per rafforzare le ragioni del prossimo prelievo papale, finalmente Bergoglio si riferisce al Vangelo. In specifico al brano degli Atti degli Apostoli ove si narra che (gli apostoli) mettevano tutto in comune, beni e soldi, privandosi della PROPRIETÀ (la proprietà è un furto ?) cosicché nessuno possedesse beni, nessuno avesse bisogni, nessuno venisse discriminato.
Questo, dice Bergoglio, è il modello ideale, meraviglioso ! Magari dimenticandosi che stava parlando degli apostoli di Cristo che vivevano con Lui e che oggi tale modello sarebbe a dir poco demenziale persino per un tardocomunista filoteologialiberazione. Data questa fondamentale premessa, segue spiegando, con convincenti apostolici argomenti, che il <denaro divide>, <discrimina soprattutto i poveri> (perbacco !).
Ma va oltre, (anticipando il suo prossimo libro di aggiornamento papale del Capitale di Marx ??), se la piglia con il valore dell’eredità, quello che stimola a produrre valore per i propri cari. L’eredità è un male, dice, perché divide all’interno della famiglia, gli eredi.
E ciò accade effettivamente quando si è mal educati nella dottrina cattolica. Ma va oltre l’immaginabile, dice che i soldi dividono anche nella chiesa (attenzione !) perché generano “deviazioni dottrinali”. (Lutero ! pure tu l’hai fatto per soldi?).
A ‘sto punto è evidente che mi sorge il dubbio che stia pensando (su suggerimento del card. Marx) di fare, come in Germania, un prelievo forzoso del 2% sui redditi dei cattolici (altrimenti non danno loro i sacramenti).
Ma non basta, forse sta pensando, affinché non siano tentate da “deviazioni dottrinali”, anche a un ben più cospicuo prelievo forzoso sulle ricche strutture ecclesiali,(movimenti, cammini, prelature..).
Ma sia chiaro, ciò per il loro bene. Così senza soldi non ci si mondanizza e non ci si divide. Senza eredità da dividere, non si litiga e non ci si divide in famiglia. E senza ricchi patrimoni le istituzioni ecclesiali non rischiano appunto <deviazioni dottrinali> (e non si dividono).
Poi, fra le righe,ma in modo evidentissimo, rivolge un pensierino specifico al card Burke, parlando di lussi nel vestire, celebrando la messa. Invita a disprezzare misericordiosamente chi celebra messa come un vanitoso pavone, con abiti lussuosi (naturalmente non indossati per onorare Dio,ma solo per sfoggiarli mondanamente…).
Ma non solo; secondo me per il card. Burke in specifico, lui ha in testa una speciale patrimoniale, perché a “Report” hanno spiegato che riceve fiumi di dollari dai cattolici americani (che poi condivide con Salvini).
Se Sant’Ireneo (130 d.C. -202 d.C.) avesse letto detta omelia, nella sua famosissima opera “Contro le eresie“, riferendosi a Bergoglio avrebbe scritto : “Parla di pace e produce guerre. Filtra il moscerino e ingoia il cammello. Quale castigo per il danno prodotto dalle divisioni (che lui provoca)?“.
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Tag: bergoglio, chiesa, patrimoniale, povertà
Categoria: Generale, Romana Vulneratus Curia
Cioé fatemi capire : il Papa avrebbe associato i paramenti sacri alla vanità dei sacerdoti che li indossano? Ma c era alla lezione di catechismo sul peccato di vanità? Gli facciamo un sunto con le parole diSan Vincenzo de Paoli che diceva proprio ai sacerdoti: “È questo quello che voi cercate? Salite in cattedra non già per predicare Dio, ma per parlare di voi stessi e per servirvi (cosa gravissima!) di una cosa così santa come la parola di Dio per alimentare e accrescere la vostra vanità!”.
La Madonna stessa quando appare lo fa’ in abiti belli e a volte con rose ai piedi (d oro!): l abito riveste qualcosa di simbolico, lo fa’ capire anche la Emmerick nella visione sulla vita di Maria. E l abito bello e simbolico é legato alla liturgia e gloria di Dio. É sempre l intenzione a doversi valutare (non noi che non conosciamo in profondità i cuori) ma ciascuno di noi lo sa ed il sacerdote avvisa sul pericolo dell intenzione. La bellezza per Dio non é vanità così come , al contrario, la vanità può trasparire anche dall uomo vestito in modo semplice ma che glorifica se stesso anziché Dio.
Comunque, per tornare a cose serie , speriamo non sia l annuncio di una prossima rivoluzione liturgica in cui i sacerdoti dovranno vestire con peli di cammello.
Povero cardinale Burke… Neanche il Povero Santo Padre lo capisce… Aiuto celebri intellettuali! Una supplica filiale urgente in favore del povero – o ricchissimo? – cardinale Burke!
Questa falsa chiesa è proprio una commedia.
Ma non pensa solo al card. Burke, pensa soprattutto al mons. Viganò, il quale ha ereditato una discreta fortuna dai suoi genitori, e per questo suo fratello gli aveva mosso causa.
scusi , non dica imbecillate ! . Si informi meglio da fonti veritiere. E’ successo il contrario esatto . A meno che lei sia un “amichetto” di qualche impiegato vaticano che mons.Viganò ha fatto licenziare perchè rubacchiava…
La proprietà privata era accettata anche dalla prima comunità cristiana tanto è vero che che Anania e Saffira morirono “fulminati” non per essersi trattenuti qualcosa per loro, ma per aver INGANNATO, facendo credere che avevano versato tutta la somma della vendita dei loro beni.
Del resto non risulta che le comunità cristiane visitate da san Paolo praticassero la comunione dei beni, né che san Paolo l’avesse.
Perciò quello che la prima Chiesa aveva capito del messaggio di Gesù non era tanto che la proprietà privata non deve esistere, ma che chi ha dei beni non ne è il padrone e li deve usare per aiutare gli altri, beninteso dopo aver provveduto alla propria famiglia.
La Chiesa ha visto nella proprietà privata ad uso famigliare non un male, ma un bene. Ma come ogni cosa va usata bene e va regolata, in modo che nessuno deve chiedere col cappello in mano e nessuno deve dettare le sue regole perché ricco. Anzi, le regole vanno fatte soprattutto per garantire i deboli.
Per san Francesco perfino i religiosi, liberi da vincoli famigliari e nonostante il voto di povertà, hanno il DIRITTO inalienabile di usare ciò che serve. Un diritto che va oltre il riconoscimento della legge degli uomini, perché è un diritto naturale.
In tal senso la stessa natura riconosce il principio alla proprietà privata.
Lo stato non può permettere o meno la proprietà privata, ma la può solo garantire e regolare a beneficio di tutti.
Uno stato comunista, che dispensa dall’alto ciò che è di diritto personale ma che, nello stesso tempo, nega il diritto alla proprietà privata, spersonalizza i cittadini negando loro di essere signori del creato, pur nel rispetto di esso, che appartiene a Dio, e degli altri uomini.
Per questo l’uguaglianza comunista è ingiusta, mentre l’uguaglianza cristiana, che mira al bene comune ma anche alla realizzazione personale di ognuno (la stessa salvezza avverrà attraverso un giudizio personale), è giusta.
Lo stato deve regolare la proprietà privata in modo che garantisca una vita dignitosa per TUTTI, ad esempio con una buona legge antitrust o con una che limiti l’accumulo esagerato di beni e che contrasti il latifondo, ma non abolirla e inibire l’iniziativa privata.
I settori strategici devono rimare dello stato, cioè devono appartenere al popolo, cioè a tutti (meglio: a ognuno), e questo propio per favorire la legge della sussidiarietà.
Tutto l’inverso della concezione comunista materialista che passa con la stessa facilità da uno statalismo sfrenato, a privatizzare (nel senso di rendere di fatto privati) perfino i beni essenziali e che, perciò, sono di tutti, come l’acqua.
Anche in questo il Papa appare confuso e un medico confuso non può che dare una cura sbagliata. E siamo solo all’inizio
G.F. a Santa Marta: Mannaggia la miseria! Siamo riusciti per ora a fermare Salvini, ma ci risiamo! Chi se l’aspettava sto Carognavirus!? Ha fatto saltare l’affare “meticciato” in cui Soros ci pagava, per la tratta degli schiavi, 50 euro/giorno per ogni internato in immobile religioso. L’affare degli ultimi due secoli. E vabbè, mannaggia la miseria, faremo come sta già facendo la Chiesa Tedesca: Sacramenti a pagamento! In fondo anche Lutero e Melantone, quelli che il vaticano mette ai piedi della croce al posto di “Maria Santissima troppo arrabbiata per restarci”, pensarono bene contro le indulgenze di impossessarsi di denaro e terreni della Chiesa Cattolica in Germania. Pare che il contribuente tedesco che si dice cattolico debba sborsare oltre il 6% sei per cento (allo Stato tedesco! che poi lo gira alla Chiesa se fa la brava protestante). Ma si sa. I tedeschi sono tedeschi. Deuthsland uber Alles….. Ma, mannaggia la miseria, come facciamo ad incassare se poche settimane fa ho acconsentito ad eliminare le Messe? L’elettricista mi ha parlato di PayPal. Cos’è? E poi gli italiani invece sono i soliti irresponsabili, l’avevo detto già il terzo giorno di pontificato: Cristiani che venite a fare a Roma? A che serve? State a casa vostra che è meglio…. Qua ne sanno troppa, c’è il rischio che qualcuno si ricordi perfino di cosa sia la Simonia. Occorre qualcosa di più furbo, il già furbo 8 per mille è in crollo. Ci sono troppi anticomunisti in Italia, che non vanno neppure a far la spesa nei grandi supermercati rossi, figurarsi dar soldi alla neochiesa comunista planetaria Bergogliana. Non so che fare! Quasi quasi, prima che tutto crolli e che io finisca alla berlina, ora che finalmente comanda chi mi vuole bene, me ne torno in Argentina! Sono il primo e unico vescovo qui sibi nomen imposuit FRANCESCO Chiesa povera! Chiesa Povera! Chiesa Povera! Mannaggia la miseria.
Decidetevi sull’importo delle percentuali riscosse dallo stato tedesco. RVC ha scritto 2%, Mazzarino 6%. Siete sicuri che non si tratti del 10 % (peraltro previsto in qualche anfratto dell’antico testamento ? ).
Ma non avete capito : In questi anni il Bergoglio ha cercato con acribia piemontese di venire a capo dei conti del Vaticano. Per arrivare alla conclusione che sì, il cardinal Bertone è povero (non ha beni intestati nella Repubblica italica) ma l’ordine dei salesiani è ricco : scuole, chiese, campi sportivi… e tutti questi beni sfuggono alla santa sede.
Stesso discorso per l’Opus Dei : addirittura corrono voci che le proprietà dell’Opus siano intestate a dei laici qualsiasi, in modo che se arrivasse in Italia o in paesi limitrofi un governo del tipo di quello comunista spagnolo, sotto cui nacque l’Ops Dei, non potessero essere fatte confische di alcun genere o tipo.
Così, forse, pensa a una patrimoniale a danno dei vari ordini… sperando che non la estenda, in qualche modo anche a tutti noi.
Già deciso! Sto parlando dello stato attuale ed è per questo che in Germania è in corso il fuggi fuggi di coloro che si dichiarano cattolici all’anagrafe. E per questo l’eretica Conferenza Episcopale Tedesca che gira buona parte degli introiti, tramite lo Stato tedesco al Vaticano, vuole farsi pagare l’Eucarestia. (immagino che prima di dare la comunione, la chierichetta/ministra/diaconessa aspirante sacerdotessa si avvicinerà con un tablet e pretenderà il beep di un codice a barre). Non credono alla Presenza Reale nel Santo Sacrificio e vogliono che si paghi la Cena. Giusto! Tutto torna.
Con animo riconoscente verso gli educatori nella dottrina cattolica, negli anni della mia crescita spirituale fondamentali per temprare il dono della fede, l’omelia in analisi mi rimanda col pensiero al concetto di base: “un cuor solo e un’anima sola”, alla comunione fraterna che ispira – aiutando a tradurla nella realtà quotidiana – la “condivisione” dei beni materiali.
«Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere» (At 2, 42 ). Da qui la spinta propulsiva, quella “grande forza” per rendere “testimonianza della risurrezione del Signore Gesù” sull’esempio di quella prima comunità, degli apostoli che “godevano (tutti) “di grande simpatia” (cf At 4, 32-33). Ragion per cui non sussisteva per loro il rischio del cadere nella “tentazione” di abbandonarsi al “chiacchiericcio”, altro ritornello frequente nella predicazione di Bergoglio che lo ha ripetuto ancora ieri da Santa Marta.
Altre, dunque – a mio avviso – le cause del “divide et impera” e di chi lo interpreta, addossandone la responsabilità ora a soggetti in carne e ossa, ora a entità astratte (es. il denaro) che sarebbero, invece, sotto il dominio di mente e coscienza, saggiamente e cristianamente orientate e coordinate fra loro.
La crisi economica, da tempo registrata in Vaticano ed aggravata dal coronavirus che ha costretto ad interrompere l’attività in quelle che sono fonti di introiti (primi fra tutti i Musei) per lo Stato, trova conferma nella fuoriuscita , con conseguente pubblicazione da parte di organi di informazione, di Documenti degli Organi Superiori con le direttive di spending review che hanno creato allarme e malcontento fra i dipendenti, tanto da favorire nelle ultime settimane notizie di stampa, non “controllate”…
E il papa non si lascia sfuggire occasione per lanciare messaggi criptici…
Mi trovo d’accordo con le pertinenti osservazioni del nostro “Vulneratus”. L’attuale Pontefex Maximus, che ha sempre dichiarato di voler “una chiesa povera per i poveri”, adesso che il Coronavirus gli presta la sua efficace e preziosa collaborazione per poter realizzare i suoi ….. “più profondi ed autentici auspici….” di fronte alle casse pontificie che languono (ricordiamo che anche i Musei Vaticani e tutti gli esercizi commerciali di proprietà della Santa Sede sono chiusi) che fa? Pensa ad una patrimoniale!!! Coerente come sempre il nostro Argentino!!!!
Oltretutto in questo periodo di clausura forzata, anzicchè cogliere l’occasione per meditare sul come portare le anime a Cristo, che fa? Sente la nostalgia della centralità dell’attenzione: il coronavirus è diventato più mediatico di lui!!! E allora …… Via!!! Si parte con le telefonate a domicilio di ignari cittadini!!!! Eccolo telefonare a Lorena Bianchetti nel corso della sua trasmissione ” A sua immagine”: “Sono Papa Francesco!”.
Un normale cittadino lo contatta per raccomandargli la preghiera per la sua città, Siracusa, colpita dal Coronavirus, e lui … che fa? Telefona al cittadino? No…..!!! Non avrebbe la risonanza mediatica che il nostro Pontefice …. merita, telefona quindi al…. Sindaco di Siracusa… ” Sono Papa Francesco…” informandolo che un suo concittadino l’ha chiamato. Recentemente è stata la volta del Presidente della Chimar di Carpi che rispondendo al telefono sente dire dall’altra parte dell’apparecchio: ” E’ il Signor Giovanni Arletti? Sono Papa Francesco … non è uno scherzo!!!”
Sulla prima pagina dell'”Avvenire” di oggi campeggia una grande titolo “Ambiente. Giornata della Terra, una festa multimediale dedicata a Papa Francesco e, appena sotto ” Ecco come seguire le molteplici iniziative sul web e i tanti programmi dedicati alla salvaguardia del pianeta.” Più avanti, nell’articolo, si legge : ” All’Italia il compito di aprire le celebrazioni mondiali dedicandole a Papa Francesco nel quinto anniversario della sua Enciclica “Laudato si”, un documento che ha contribuito, in maniera particolare, a far nascere in tutto il mondo, la consapevolezza sugli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Tema centrale della giornata è il riscaldamento globale. A livello mondiale, sulle piattaforme internet, parleranno personaggi come Barak Obama, Leonardo Di Caprio e Greta Thurnberg”.
Ecco cos’ha recepito l’umanità dell’enciclica papale!!!
Non la premura di Bergoglio per approfondire tematiche evangeliche e teologiche per portare i popoli a Cristo, ma solo le preoccupazioni ecologiche di un ambientalista!!!!
E dire che Padre Cavalcoli si premura di rassicurarci che, attraverso l’attuale Pontefice, lo Spirito Santo ci aiuterà a sconfiggere ….. l’ Anticristo!!!!
Come dicevo già ieri , ecco a voi i temi della telefonata di Macron a Papa Francesco. L’annullamento del debito dei paesi africani ( Italia così cornuta e mazziata; ed il nostro debito? Ecchissenefrega, tanto siamo un paese ricco che può mantenere tutti i clandestini africani in casa nostra .) Ed il secondo argomento è stato la fine delle guerre nei paesi poveri. Certo fa ridere amaro pensando che è stata la Francia a destabilizzare e rovinare l’Africa con la guerra a Gheddafi ed alla Libia. Ma questo è un periodo in cui muore ed ammazzano volentieri la verità.
https://www.ilsole24ore.com/art/telefonata-papa-macron-con-crisi-covid-19-tagliare-debito-paesi-poveri-ADzJElL
P.S. la patrimoniale l’avremo forse noi , visto che la vogliono la UE ed i loro servi del PD .
La patrimoniale a noi… ma, forse, se si potessero tassare i beni ricavati dal vecchio partito comunista e rintanati nelle fondazioni costituite all’uopo dal compagno Briganti (?), forse forse la patrimoniale potremmo risparmiarcela…
Quello che il kompagno pampero non dice è che gli apostoli misero in comune LIBERAMENTE i loro beni, nessuno li obbligò a farlo, ma il concetto per un asino è chiaramente difficile
A proposito dell’omelia papale. Premesso che il primo a sparlare degli altri è proprio Bergoglio con le sue frecciatine che lancia di continuo, se gli piace tanto il silenzio poteva fare a meno tempo fa di criticare i monaci che mangiano stando in silenzio (tra l’altro ormai non lo fa quasi più nessuno) e lo fanno non per misantropia ma per evitare ciarle inutili (che invece piacciono tanto a Bergoglio).
Per quanto riguarda i primi cristiani che mettevano tutto in comune, lasciando da parte l’osservazione di Biffi che poi dopo qualche tempo i cristiani di Gerusalemme finirono in miseria sicché Paolo dovette invitare i cristiani di Corinto ad aiutarli, osservo: il modello del mettevano tutto in comune è appunto quello imitato dai monaci. Sono loro quelli che hanno cercato di avvicinarsi a Dio. O viviamo in tutto e per tutto come loro, o è solo retorica. Oppure ci sono diverse vie per vivere in questo mondo guardando a Dio.
E il monachesimo è , appunto volontario.
Aggiungo: il cardinale Biffi ha fatto notare come S Paolo chieda aiuto economico per la Chiesa di Gerusalemme che si trova in difficoltà economiche a causa della privazione definitiva dei capitali fondiari di produzione. Si può, ed è più conveniente, contribuire ai bisogni della Chiesa offrendo regolarmente una parte (o tutto, secondo coscienza) dei propri guadagni piuttosto che offrire il prezzo della vendita del bene. Dapprima si ottiene una cifra maggiore, ma poi non si ha più il terreno e si finisce in miseria.
Interessante. Allora il modello patrimoniale della sinodalmente ereticale chiesa tedesca avrebbe fatto scuola. Dev’essere anche perché il “superamento delle disuguaglianze” è ormai in grande evidenza nel magistero della chiesa bergogliana.
Meglio farebbe il Pontefice regnante ad occuparsi di quel grande scandalo che non è la pedofilia in certo clero, ma l’omosessualità in certo clero:
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/se-cardinale-era-presente-festino-gay-vaticano-1586969.html
Davvero miserevole e infelicissimo l’accenno ai “lussi nel vestire, celebrando la messa”. Siamo alla paranoia ideologica più totale.
Non c’è, per noi, che convertirsi, pregare, e attendere.
Signor Tossani tempo fa lei su questo blog chiese se in Polonia si e celebrato pubblicamente a Pasqua .Ho chiesto a mia zia suora che ha girato la questione alle consorelle di Cracovia , la risposta e negativa ma proprio ieri sulla pagina fb degli italiani c ‘ era l ‘ annuncio che 2 giorni fa hanno ripreso penso con 5 fedeli come era stato annunciato da prima del lockdown e ai funerali si puo partecipare max 50 persone ( cinquanta) , ma li il governo ha parzialmente riaperto la vita socioeconomica perche ne aveva un grande desiderio , si pensa a causa delle prossime elezioni presidenziali , desiderio che invece di certo non c ‘ e da parte del nostro governo.Negli Usa qualche giorno fa su ” Il timone” un vescovo , quello di Las Cruces ha riaperto al pubblico , come sapra li il governo non entra in questioni religiose , ma il governatore aveva dichiarato le funzioni religiose NON essenziali proprio quando il vescovo ha ” riaperto ” a differenza di tutti gli altri Governatori compresi quelli democratici , per cui invece i servizi religiosi sono assolutamente essenziali.Per quanto riguarda le altre nazioni ho trovato un articolo di Europa today mi pare che affermava che nei Paesi Bassi , Romania e Georgia si era continuato a celebrare pubblicamente ma l ‘ articolo era del 20 marzo circa , quindi non saprei se poi la situazione e cambiata come cambio in Polonia perche prima mons Gadecki aveva annunciato che sarebbero continuate pubblicamente e poi ha chiuso , tranne riaprire 2 giorni fa .Mia zia mi ha anche detto che le consorelle in Camerun le hanno rivelato che da loro le celebrazioni sono state pubbliche , in Centro e Sud- America invece sono state senza popolo .Spero di esserle stata utile .Buona giornata .
Grazie, gentilissima!…
notizie preziose, però, quello che chiedevo io, era dei reportages estesi su come era andata la vicenda delle Messe in Polonia, dove la locale CE aveva detto che avrebbero proceduto, e anche la Spagna, dove il vescovo Reig Pla aveva detto qualcosa in questo senso, e in parte anche sull’Olanda, forse…
ma su tutto questo c’è stata la censura più totale. Suppongo però le cose siano andate bene, perché se ci fosse stato un solo contagiato alle Messe, si sarebbe saputo fino a Marte e oltre, Giove e Saturno…
Un affresco iperrealista che ritrae con incredibile precisione – e verve di gran classe – le miserie bergogliane in cui è stata fatta sprofondare la Chiesa Cattolica.
La Chiesa attuale si dimentica di inserire tra la letture della Liturgia il capitolo 5 degli Atti degli Apostoli, successivo al passo tanto amato (ed equivocato) dai marxisti: Anania e Saffira che muoiono, dopo l’ammonizione e la predizione di S Pietro, per il loro peccato di simonia.
Fingono di dare il ricavato della vendita di tutti i beni alla Chiesa, ma lo consegnano in parte, cercando di ingannare la Chiesa e, quindi, Cristo. S Pietro li ammonisce che non è necessario dare tutto alla Chiesa e mentire a Dio!
Anche S Paolo ricorda che bisogna donare con gioia secondo la propria coscienza. Oggi si fanno simonie politiche speculando ideologicamente sulla Parola di Dio.
da TANTO mi domando: ma P. Bergoglio, si confessa?
Poiché i frutti di questo sacramento non si manifestano, anzi ……….
certo che si confessa ! da Kasper, Sosa, Paglia…
«Anche il Papa si confessa, ogni 15 giorni, perché anche il Papa è un peccatore… il confessore sente le cose che gli dico, mi consiglia e mi dà il perdono. E ho bisogno di questo perdono». Questa l’ammissione di Bergoglio, fin dal 2013, ribadita in varie occasioni nel corso del settennato anche se con parole diverse.