UNA REPLICA AI PASDARAN (SEMIPROTESTANTI) DEL NOVUS ORDO.

30 Marzo 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, siamo presi da vicende drammatiche, che ci fanno trascurare cose anche importanti. Per esempio qualche giorno fa la Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato due decreti che intervengono sul Messale tradizionale (quello del 1962, liberalizzato dal Motu Proprio Summorum Pontificum), inserendovi sette nuovi prefazi utilizzabili ad libitum, e disciplinando le modalità per celebrare i Santi canonizzati dopo il 1962 (per ulteriori informazioni, si può vedere qui). La cosa, in questi tempi di pandemia, è passata un po’ in secondo piano; ma ha ugualmente scatenato la solita reazione furibonda del prof. Andrea Grillo, un liturgista che ha addirittura promosso una specie di petizione per ottenere la revoca dei decreti. Andrea Grillo è un liturgista molto presente sui social, in particolare Facebook, dove ostenta spesso il suo livore nei confronti di Benedetto XVI e di qualunque cosa abbia anche un lontano odore di tradizione cattolica.. Al di là della caratura del personaggio,  si tratta comunque di una presa di posizione che merita qualche risposta.

Una prima risposta viene da Marco Sgroi.

“Dal mio punto di vista, mi pare che la lettera aperta del prof. Grillo, – unitamente ad ad un altro intervento sullo stesso tema, durissimo, pubblicato il 26 marzo sempre su Munera – dimostri almeno tre cose:

1) che Grillo stesso abbia la percezione, per lui estremamente irritante, della vitalità della liturgia tradizionale, la cui celebrazione è in costante espansione a partire dal 2007, tanto da non accettare che di tale vitalità si sia preso atto operando interventi “manutentivi” del Messale del ‘62. Se la liturgia antica fosse davvero cosa per «pochi reazionari con aderenze altolocate» (così il Grillo del 26 marzo; altri ci definiscono carinamente “pizzofili”) non se la filerebbe nessuno, non tanto nella Curia Romana, ma nelle diocesi e nelle parrocchie dove è sempre più frequentemente accolta;

2) che per Grillo – che è un esponente di una scuola di pensiero che si propone come autentica interprete dello spirito della riforma liturgica, sicché il suo parere è autorevole – il Messale del ‘69 e il Messale del ‘62 (rectius: la liturgia riformata e quella tradizionale) sono in aperta opposizione. Ne segue che per lui l’ermeneutica della rottura è l’ermeneutica “giusta”, secondo la quale vanno interpretate tutte le riforme derivanti dal CVII, e che la riforma liturgica è e deve essere la riforma della rottura. Constatare che essa si presta a questa lettura non può non far riflettere;

3) che per Grillo – soprattutto quello del 26 marzo – i cattolici del Summorum Pontificum, che sono comunque una porzione del Popolo di Dio…, sono un corpo estraneo nella Chiesa odierna («…un rito del 1962, che dal 1969 è “fuori uso”, se all’improvviso qualcuno vuole di nuovo utilizzarlo, si trova inevitabilmente ricacciato nel 1962… »), del quale non si può che attendere – e  auspicare – l’inevitabile progressiva estinzione. Infatti, dice Grillo, «il Messale del 1962 non si rianima, non può essere rianimato. E’ morto. Pensare di “rianimarlo” è il sofisma di Summorum Pontificum, che però è un documento piccolo piccolo, con una vocina esile esile, che  è contraria alla voce squillante del Concilio, della Riforma Liturgica e della esperienza del popolo di Dio di 50 anni, in 5 continenti diversi». Alla faccia, mi permetto di dire, di quanti accusano i “tradizionalisti” di essere divisivi! E di aggiungere che noi poveri zombi del Summorum Pontificum ci auguriamo di essere portatori se non della «esperienza del popolo di Dio di 50 anni, in 5 continenti diversi», di quella dei quasi 2000 (anni) precedenti – e, magari, anticipatori di quella dei 1000 futuri…”.

§§§

E inoltre è certamente interessante e puntuale quello che scrive don Mario Proietti:

Caro Dott. Tosatti,

in una lettera aperta pubblicata online su Munera del 27 marzo, il prof. Andrea Grillo finalmente si decide a dare testimonianza di ciò che è stata la riforma liturgica di Bugnini: un colpo di spugna alla cattolicità romana.

Infatti, a seguito della pubblicazione dei due decreti con cui si aggiorna il Messale Romano del 1962, il detto professore si fa promotore di una petizione nazional popolare tra i suoi simili al fine di far ritirare i due decreti. Tra le motivazioni spicca:

“Il massimo della distorsione delle intenzioni iniziali si nota oggi in quei seminari diocesani, dove si pretende di formare i futuri ministri contemporaneamente a due diversi riti: al rito conciliare e a quello che lo smentisce”.

Ma i due riti non erano in continuità?  Ora, se l’antico messale smentisce il nuovo, è segno che il nuovo innova e non rinnova la liturgia cattolica. Se innova e non rinnova, come la innova?

Il professore continua: “la Congregazione della Dottrina della Fede …. Sembra trascurare, pro-prio sul piano dogmatico, il grave conflitto che si crea tra lex orandi e lex credendi, poiché è inevitabile che una duplice forma rituale conflittuale induca una significativa divisione nella fede”.

Stando a Grillo, la riforma Bugnini ha operato una innovazione di tipo dottrinale. Visto che il vecchio e il nuovo ordo non hanno naturale continuità, cioè sono incompatibili,  il nuovo rito (lex orandi) produce una novità di fede (lex credendi).

Quale novità?

Quella di aver trasformato il cattolicesimo romano in un protestantesimo cattolico.

Questo svelamento della verità (finalmente) dovrebbe convincere i sacerdoti a usare la testa e verificare bene cosa sia rimasto di cattolico nell’arte del celebrare e porsi la legittima doman-da di Gesù: “Quando tornerò, troverò ancora la Fede sulla terra?”. A quale Fede si riferisce? A quella cristiana in generale o a quella Cattolica Romana? E se non si riferisce a quella cattolica romana, allora sei convinto che la Fede Cattolica Romana possa essere una tra le tante mani-festazioni della fede cristiana?

Le risposte sono importanti, perché se ci si salva per fede, essa non può essere generica.

Don Mario Proietti, C.PP.S.

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19 commenti

  • giovanni battista Marcarini ha detto:

    a STILUMCURIALE EMERITO:
    mi pare evidente che si tratta di un Ostensorio Arcobaleno

  • Iginio ha detto:

    Continuo a non capire come mai questo Grillo faccia il docente di liturgia ai sacerdoti e ai monaci benedettini, lui che è un semplice laico… Come se uno studente pretendesse di fare lezione al professore. Boh.

  • GMZ ha detto:

    È stato recentemente edito in lingua italiana, per i tipi del Centro Librario Sodalitium, il libro del reverendo (e sedevacantista) Anthony Cedaka “Frutto del lavoro dell’uomo”: mi sentirei di consigliarlo a tutti coloro che desiderano cimentarsi con una scorrevole e ben documentata critica al Novus Ordo.

    https://www.sodalitiumshop.it/epages/106854.mobile/it_IT/?ObjectPath=/Shops/106854/Products/071

    Cedaka è molto critico, ma il suo libro pone più di una domanda anche ai sostenitori del Summorum esponendo le difficoltà e contraddizioni scaturite – per tutti! – dal conciliabolico Vaticano II.
    Ossequi.

  • Valeria Fusetti ha detto:

    Ma in fondo, che dice mai di nuovo, e di strano, codesto professor Grillo ? Nulla. Da un punto di vista diametralmente opposto, l’vevano già dichiarato, e dimostrato con autorevolezza a Papa Paolo VI, i cardinali Ottaviani e Bacci. Cosa ha fatto Paolo VI ? L’ ha approvata : ha approvato lo scempio. Poi la vulgata che circola fuori e dentro al mondo della Tradizione, è che il povero Papa fu ingannato dal cattivo Bugnini… e lo scempio fu compiuto ! Ma per favore ! E le lettere del vescovo Siri al medesimo pontefice ? Per tacere della spinosa questione apertasi con mons. Lefebvre…per cui appioppare a Bugnini la Messa Novus Orror è, non solo ingeneroso, ma anche falso. La responsabilità è del capo che l’ ha commissionata, e poi approvata, non del mezze maniche che l’ha faticosamente elaborata. Ed ora quest’ altro Grillo ( che cognome fatale !) la difende strenuamente ? Sta raccogliendo firme ? Ma và !? Un metodo originalissimo per confutare l’ operato della Congregazione per la Dottrina della Fede… non cattolico, questo è evidente, ma sicuramente è originale. Infatti, questo mirabile prof, chi chiama in causa come “appoggio” dogmatico-teologico alle sue mirabolanti pensate ? Il Vangelo ? una inedita registrazione, ritrovata a Qumran, di nostro Signore ? Eh no, molto di più: nientepopodimeno che dall’ esperienza cinquantennale del mitico “Popolo di Dio” ! Caspita ! Che raccolga firme sino a ricoprire tutto il Vaticano, davanti a Dio è un signor nessuno, caduto come folgore come il suo degno signore.L’ unico consiglio possibile è che approfitti della grazia ricevuta con il sacramento del Battesimo, si penta, si confessi e che viva. Dio è misericordioso, sempre, anche davanti alle bestemmie più atroci e agli atti più nefandi, basta pentirsi.

    • GMZ ha detto:

      È davvero curioso che i pasdaran del Concilio siano pronti ad accogliere qualsiasi stravaganza (riti amazzonici, neocatecumenali, presidenti in monopattino o tangheri, etc.) ma perdano la trebisonda non appena sentono riecheggiare un po’ di latinarum!

  • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

    https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/ancora-grillo-sulla-transustanziazione.html
    Qui si comprende l’ obiettivo vero di questi attacchi. Il NOM permette molto più facilmente del VOM il lento (c’è molta , molta scaltrezza nei neo-modernisti) scivolamento dal significato cattolico a quello protestante (che poi “protestante” non vuol dir nulla, vuol dire solo che ciascun fedele dà il proprio personale “significato” alla parole del “presidente” durante la celebrazione, di oggettivo non accade nulla!).
    L’ obiettivo è, una volta per tutte, arrivare al più assoluto volontarismo esistenzialista.

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    Che codesto Grillo abbia voce autorevole nella Gerarchia cattolica, anziché essere sprofondato nella più profonda cella dei sotterranei di Castel Sant’Angelo, la dice estremamente lunga su come siamo combinati

  • gaetano2 ha detto:

    ma chi è sto grillo? n’altro accoglione?

    • MARIO ha detto:

      Ma no, è uno dei tuoi famosi grilli…, che ti è sfuggito di mano e ha deciso di darsi alla bella vita. Beato lui…

      • Gaetano2 ha detto:

        Mariuccio, io grilli non ne ho mai avuto, mi sollazzavo diversamente fin quando potevo. A proposito evita il Priapo che lì ormai è tutto contagiato. Don Ciccio ha perfino rotto i famosi ponti e innalzato muri.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    OT. L’avevo già notato guardando in diretta l’adorazione di venerdì scorso, ma ora lo vedo ancora meglio nelle foto di questo articolo e mi chiedo: che significano quei colori che si vedono nei raggi dell’ostensorio?

  • Fabio ha detto:

    Dobbiamo ringraziare Grillo per averci mostrato con chiarezza il vero fine della riforma liturgica: cambiarci la Fede .
    Non a caso Bergoglio disse che il più bel frutto del concilio era la nuova Messa scaturita dalla riforma liturgica e ci sta mostrando nei fatti quale è la vera applicazione del concilio.

  • Marco Matteucci ha detto:

    Siamo veramente alla frutta!
    ..e pensare che in oltre 2 millenni la Chiesa ha insegnato ben altro!

    SANT’AGOSTINO D’IPPONA – ESPOSIZIONE SUL SALMO 91
    La carità più eccellente della fede e della speranza.

    “È Dio che lo ha voluto! Se Dio non lo avesse voluto, io non avrei peccato. È mai possibile che egli ti esorti in tal modo che tu non solo non debba ascoltarlo per non peccare ma che possa anzi accusarlo quando pecchi?
    Orbene, che cosa ci insegna questo salmo? È bene confessare al Signore. Che significano le parole: Confessare al Signore?”

    SE VUOI LEGGERE TUTTO:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/il-salmo-91-invocare-la-protezione-dellaltissimo/