CASTELLANO. IL COVID 19, UN SEGNO DEL MATERIALISMO EGEMONE.
30 Marzo 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, grazie alla cortesia del collega Matteo Orlando vi offriamo la traduzione di questa intervista che il prof. Danilo Castellano ha rilasciato a Bogotà nei giorni scorsi. Buona lettura.
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Negli ultimi giorni di febbraio, presso il quartier generale El Claustro di Bogotá, si sono svolte l’undicesimo Congresso Internazionale della Associazione Colombiana dei giuristi cattolici e la sesta Giornata Hispánicas di Diritto Naturale. Sponsorizzate dall’Università cattolica della Colombia, le due iniziative hanno registrato la partecipazione di esperti in varie materie, provenienti da Italia, Spagna, Cile, Brasile, Argentina, Francia, Ecuador e Colombia, che hanno approfondito questioni importanti e attuali legati al tema dell’economia cattolica alla luce della legge naturale e della dottrina sociale della Chiesa. Tra i vari relatori, l’unico oratore italiano è stato il professor Danilo Castellano, Professore emerito di Filosofia del Diritto presso l’Università di Udine e Preside emerito della Facoltà di Giurisprudenza della stessa Università, membro corrispondente straniero della “Real Academia de Ciencias Morales y Políticas” nonché membro onorario della “Real Academia de Jurisprudencia y Legislación” del Regno di Spagna.
Il professor Castellano ha diretto, dal 1986 al 2007, l’Institut International d’Etudes Européennes “A. Rosmini” di Bolzano, di cui attualmente è Vice-Presidente. Attualmente è direttore di Collane scientifiche e curatore di diversi volumi, è autore di una ventina di libri e di oltre quattrocento pubblicazioni scientifiche (alcune delle quali tradotte in diverse lingue). Lo abbiamo intervistato.
Professor Castellano lei è stato l’unico italiano a parlare durante il convegno internazionale dei giuristi cattolici tenutosi a Bogotà nelle scorse settimane. Quali sono state le tematiche affrontate?
“Il convegno era stato preparato da tempo da un Comitato scientifico presieduto dal prof. Miguel Ayuso di Madrid, ora Presidente emerito dell’Unione Internazionale Giuristi Cattolici. «Diritto naturale ed economia» era il tema di questo incontro, al quale parteciparono studiosi provenienti dall’Europa e dalle Americhe. Esso non si prefiggeva di approfondire la legislazione sull’economia, oggi chiamata impropriamente «Diritto dell’economia». Lo scopo era piuttosto quello di esaminare e discutere il rapporto che intercorre fra Diritto ed Economia. Ovviamente l’esame e la discussione non erano «astratti». Era richiesto di considerare – come è avvenuto – anche il diritto positivo relativo all’economia, ma per «comprenderlo» alla luce dei principî giuridici che vanno oltre la dogmatica (positivistica), le teorie del diritto o le sue clausole generali”.
«Ordine naturale ed economia». Questo è stato il titolo del suo intervento. Può riassumerci, in poche parole, la sua riflessione.
“La mia relazione, essendo introduttiva, era chiamata a illustrare per grandi linee il rapporto intercorrente fra ordine naturale ed economia. Essa, pertanto, ha considerato innanzitutto che l’economia non può essere un «sistema» assolutamente autonomo, vale a dire un «sistema» che trova in se stesso le ragioni e i criteri per la sua applicazione. Inoltre, ha considerato il doppio rapporto intercorrente fra economia e ordine naturale. Ciò è stato considerato, infatti, sotto il profilo della relazione intercorrente fra economia e ordine ontico e fra economia e ordine proporzionale. La questione è rilevante, perché non consente un’identificazione oggi molto diffusa, soprattutto nelle società occidentali: l’identificazione di economia e finanza”.
Lei dice che oggi l’economia viene scambiata con la pura finanza. Può farci qualche esempio e spiegarci come si può superare un tale stato di cose?
“La finanza non è l’economia. Può essere un settore dell’economia. Scambiare l’economia con la finanza – cosa propria dell’economia capitalistica portata alle estreme conseguenze – significa assegnare all’economia il solo fine del profitto, il quale viene eretto a criterio di giustizia anziché essere da questa regolamentato. Scompare, in altre parole, il «giusto» profitto che, per essere tale, deve ammettere un criterio trascendente la finanza e la stessa economia. La relazione (come si potrà vedere leggendo il testo che sarà pubblicato nel volume degli Atti del convegno in uscita prossimamente presso l’editore Marcial Pons di Madrid) porta diversi esempi a proposito di questa questione; esempi che investono riforme e norme ma anche scelte pratiche quotidiane”.
Professor Castellano perché, secondo lei, non si produce per soddisfare bisogni naturali ma solamente per accumulare ricchezza?
“Perché si opera con il solo criterio del profitto. Si creano, a tal fine, bisogni indotti che bisogni non sono. Essi servono alla finanza e sfruttano l’uomo ridotto simultaneamente a strumento di produzione e di consumo”.
Professore, sembra che oggi l’uomo sia concepito solo come consumatore. È davvero così? Ci sono alternative al capitalismo?
“È sotto gli occhi di tutti che l’uomo è oggi ridotto a consumatore. Esso è strumento del capitalismo. Serve, in altre parole, per produrre ricchezza fine a se stessa. Trattasi di un «sistema» economico-finanziario disumano, cioè applicato «contro» l’uomo, non a «favore» dell’uomo. Ciò vale sia in contesti sociali liberali sia in contesti sociali organizzati su basi marxiste. Basterebbe considerare quello che avviene in Cina, paese nel quale il «capitalismo» di Stato applica il liberalismo economico in un contesto collettivistico”.
Su quali basi si può lanciare un’economia «cattolica»?
“Non si tratta di «lanciare» un’economia «cattolica». Si tratta di riconsiderare in profondità la natura e il fine dell’economia. In altre parole va «rilanciata» un’economia umana. La dottrina cattolica può concorrere egregiamente allo scopo. Non penso solo al Magistero della Chiesa a questo proposito e ai grandi pensatori cattolici del passato. Anche nell’epoca contemporanea ci sono autori cattolici che hanno offerto (e possono offrire) utili riflessioni sul tema dell’economia”.
Qual’è la sua opinione da giurista e da osservatore della realtà sull’epidemia internazionale da Coronavirus?
“Non ho opinioni scientifiche a questo proposito. Quello che va considerato è che l’epidemia è conseguenza di scelte di vita che vanno riconsiderate. Sotto il profilo politico, osservo invece che essa ha fatto emergere un dato sociologico molto diffuso sia in Oriente sia in Occidente: l’economia è diventata regola della politica. Il primato dell’economia sulla politica è un’assurdità, ovviamente. Un grosso errore. Un segno del materialismo egemone. Sotto il profilo etico e deontologico essa ha originato «pareri» molto discutibili sia perché le «speranze di vita» non sono facilmente individuabili, sia perché le cure vanno prestate a tutte le persone che ne hanno bisogno, sia perché non esistono spartiacque determinati da statistiche, indagini sociologiche o da età anagrafiche”.
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Tag: bogotà, castellano, ECONOMIA
Categoria: Generale
il prof. Castellano e’ un signore e non si spinge a dire quella che e’ la cruda realta’ : un’oligarchia si sta impossessando, attraverso la finanza, dell’intero pianeta..
La finanza e’ un mezzo ma persone senza scrupoli , grazie a politici e parlamenti prezzolati, l ‘ hanno fatta diventare un fine, anzi “IL ” fine…marchio inconfondibile questo – il rovesciamento dei mezzi con i fini- del principe di questo mondo.
La finanza, il denaro , dovrebbe servire a facilitare lo scambio di beni e servizi , dovrebbe essere il fluidificante del sistema produttivo, ma purtroppo ha utilizzato il suo punto di forza , di indotta criticita’ sistemica , per sottomettere il suo naturale padrone , l’economia al servizio dell’umanita’.
Faccio un es. per cercare di arrivare a tutti: …immaginate di essere in viaggio a bordo della vostra auto … ad certo punto si accende la spia dell’ olio…naturalmente vi fermate al primo distributore che trovate e chiedete al gestore che vi rimbocchi l’olio necessario al proseguinento del viaggio …ma che questi vi risponda : …eh …senza il mio olio non puoi proseguire il viaggio, altrimenti il motore fonde e ti tocca buttare via la macchina …
facciamo cosi’ …tu mi intesti la macchina , a quel punto io ti metto l’olio e tu prosegui il tuo percorso pagandomi un noleggio per l’utilizzo di quella che d’ora in poi e ‘ la mia auto.
Questo e’ in definitiva quello che sta succedendo da qualche decennio a questa parte al nostro paese.
Avendo rinunciato irresponsabilmente alla possibilita’ di stampare denaro attraverso la nostra banca d ‘ Italia, ci troviamo di fatto nelle mani del benzinaio , che si sta comprando tutta la nazione per qualche lattina d’olio.
Prima ha chiesto la lana , gli interessi, adesso , visto che la lana e’ finita – il pil e’ fermo- passa direttamente alla macellazione.
Alla finanza non interessa il futuro ma solo il presente, anzi il nanosecondo….e’ un sistema predatorio .
Nella valutazione delle aziende le scuole di pensiero sono fondamentalmente due: il critero reddituale/patrimoniale , cioe’ quando vale un’azienda sommando redditi prospettici e patrimonio, e il sistema di cassa- cash is king , dicono gli americani- , cioe’ quanto posso ricavarne di denaro ora, in questo momento… e se in questo momento la mia resa maggiore e’ la carne la bestia/azienda si macella.
Domani non si avranno ne’ lana ne’ agnelli ?…pazienza …business is business.
Il criterio del massimo profitto nel piu’ breve tempo possibile coincide , di fatto , con la morte.
La vita nasce e si sviluppa attraverso il dono, attraverso la gratuita’….da Dio a noi…da noi ai figli , agli altri ..dai figli ad altri ancora.
La finanza, l’utilitarismo, in definitiva l’avidita’ e l’egoismo, portano alla morte.
Non si posono servire Dio e mammona insieme perche’ non si possono servire la vita e la morte nello stesso tempo.
OT chiese chiuse ed extracomunitari clandestini in giro….risultato :
https://www.ilgiornale.it/news/milano/coronavirus-nuovi-casi-contagi-nel-centro-migranti-9-infetti-1847688.html?update=1
Fuori Tema. Per EGD. Ho trovato questo Interessante articolo di Vittorio Messori su Maria d’Agreda.
http://www.vittoriomessori.it/blog/2014/04/21/la-signora-in-blu-che-converti-i-pellerossa/
“Anche nell’epoca contemporanea ci sono autori cattolici che hanno offerto (e possono offrire) utili riflessioni sul tema dell’economia”.
Ricordo sempre che c’è la “Società partecipativa” secondo Dottrina sociale
https://lafilosofiadellatav.wordpress.com/i-maestri-2/pier-luigi-zampetti/
Sì sì, le teorie sono una bella cosa ma solo se servono alla pratica. Altrimenti sono quanto di più inutile.
Oggi, per esempio, se non hai il coronavirus non sei un ammalato importante. Lo dico per personale esperienza.
Che tristezza!!!!!
Ho più vollte ascoltato di persona e anche scambiato saluti col prof Danilo Castellano, sempre con vero godimento intellettuale, grazie alla sua solidissima formazione filosofica alla scuola del grande Cornelio Fabro. Questo vuol dire essere intellettuali cattolici, senza se e senza ma.