CAVALCOLI, RUSSO. SE NON È UN CASTIGO, È UN AVVERTIMENTO.

28 Marzo 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il nostro Sergio Russo, lo scrittore artigiano (più avanti, quando ci sarà un po’ più di calma sulla terra, vi parlerò delle cose bellissime che fa) ci ha mandato una sua riflessione legata a quello che stiamo vivendo, e alla sua lettura che va oltre il mero aspetto fisico e sociologico. E prima della sua riflessione vorrei condividere con voi alcune righe scritte da padre Giovanni Cavalcoli, in una lettera ad alcuni amici e discepoli. Buona lettura.

§§§

Caro Francesco,

io ritengo invece che sia utile e salutare considerare questa pandemia come castigo divino per i nostri peccati, soprattutto quelli di noi cattolici, da quelli del Papa a quelli dei Vescovi, dei teologi, dei moralisti, dei politici fino all’ultimo di noi.

   Per capire con occhio di fede che cosa sta succedendo, dobbiamo guardare alla storia biblica dei rapporti di Israele con Dio. Ora la Chiesa, che è il nuovo Israele, per capire l’attuale comportamento di Dio nei suoi confronti, deve rifarsi a quella storia. In tal modo impariamo a capire il messaggio che Dio vuol darci con questa pandemia.

 Esso è l’esortazione a liberare la Chiesa dai più gravi peccati, dai virus  più pericolosi che la infestano: la superbia, l’ipocrisia, la doppiezza, l’idolatria, l’empietà, l’eresia, il modernismo, il rahnerismo, il panteismo, lo gnosticismo, il pelagianesimo, l’attaccamento al mondo, la sete di potere, la disonestà, la magia, l’avarizia, l’ingiustizia, il tradimento, l’egoismo, la lussuria, lo scisma, l’apostasia.

 Solo se ci libereremo da tutti questi idoli, Dio ci ascolterà, faremo una buona Quaresima in preparazione della Pasqua imminente. Farò un articolo su ciò nel mio blog.

P. Giovanni   

§§§

AVVERTIMENTI, SEGNI E MIRACOLI: SECONDO IL CIELO HANNO UN PROFONDO SIGNIFICATO!

Perché il coronavirus si può, a ben ragione, considerare come un avvertimento del Cielo?

Per tre semplici motivazioni: la diffusione di questo virus davvero è a livello planetario, ed ogni nazione, in misura maggiore o minore ne è colpita (e se da alcuni paesi non ci giungono notizie di contagi è solo perché lì vi sono regimi che poco o nulla lasciano trapelare); il secondo motivo è dato dalla sua rapidità di espansione che, pur se associata ad una relativa e ristretta mortalità, questa è comunque sufficiente a far riflettere ogni persona sul fatto che, conoscenti ed amici, i quali il giorno prima salutava sani e vegeti, in seguito viene a sapere che sono deceduti, senza neppure esequie e magari sepolti in un altro cimitero, distante dal proprio paese; la terza ed ultima motivazione è la totale impotenza di governi e società civili a fronteggiare ed arginare tale piaga, a cui fanno seguito disorientamento e timore, dilaganti fra le persone che quelle medesime società compongono.

Ma perché il Cielo dovrebbe mandare degli “avvertimenti”? E che significato hanno?

Chi vuol bene ad una persona cara, e la vedesse poi imboccare una strada per lei pericolosa, ma cosa non farebbe pur di svegliarla dall’incoscienza in cui è caduta, dandogli una salutare “scossa”, che la inducesse a riflettere?…

La terra è in funzione del Cielo: i più grandi personaggi dell’umanità, uomini e donne dai nobili ideali e con eccelsi valori, dei quali si è conservato il ricordo, anche dopo secoli e secoli dalla loro dipartita, hanno mostrato, a tutti e a ciascuno, come vada vissuta la vita: questo bene impareggiabile, che ci appartiene totalmente e che, senza ombra di dubbio, è quello più prezioso, essendo gli altri beni a confronto, conseguenti e correlati…

Il Cielo dunque non si stanca mai di far capire ad ogni individuo che la vita su questa terra possiede un senso, e che vi è una notevole differenza tra il corpo, fisico e perituro, e l’anima, spirituale ed immortale, e che la cosa più importante da fare nella vita è quella di compiere il bene e, in una parola, amare: amare Dio, sopra ogni cosa, ed il prossimo, in funzione di Lui…

Chi osserva la vita  e la storia con gli occhi della fede, sa che vi è un Essere supremo: Iddio il quale, sebbene onnipotente ed onnisciente, ha tuttavia donato agli uomini una loro propria libertà, che niente e nessuno (nemmeno persino Egli stesso!) può condizionare – poiché così da Lui stabilito – in un senso o nell’altro, in una direzione o nell’altra…

L’uomo è dunque un essere libero, pur nei suoi propri ambiti e limiti creaturali, di compiere il bene, come anche di scegliere il male…

Ad un certo punto della storia umana sulla terra, Dio ha voluto incarnarsi e apparire nella condizione di uomo, patendo e soffrendo per l’umanità intera (appunto a causa della sua originaria scelta, compiuta dai progenitori, che si sono da Lui allontanati…) in modo di aiutarli a “risalire” la china lungo cui erano scivolati e sprofondati…

Dio si è fatto uomo quindi, e vero uomo… laggiù in Palestina, venti secoli orsono, ma è come – ovviamente parlando alla maniera umana – se fosse rimasto con dei “conti” in sospeso: persone che attraverso i secoli (sino al presente) avendoLo amato, Egli è determinato a ricompensare, mentre ad altre persone, durante lo scorrere del tempo (fino ai giorni nostri) che Lo hanno odiato, o sono state indifferenti nei suoi confronti, Lui pare voglia rivolgersi ad essi per sgridarli un po’ e, strattonandoli, farli rientrare in se stessi…

Ecco che la Dottrina Cristiana allora – in quella scienza chiamata “Escatologia” – e qui mi riferisco alla vera Dottrina di sempre, ha tenuto gelosamente traccia di tutto ciò che Lui, il Maestro, quando era tra i suoi, disse in proposito (demandando poi a Sua Madre il compito di ricordarlo a tutti, di generazione in generazione) e cioè che Egli, una volta risorto, sarebbe tornato sulla terra per vedere in che stato fosse stata accolta la Fede nei suoi riguardi (v. Lc 18,8), ed in special modo presso i suoi “servi e ministri”: che cosa ne abbiano fatto dei talenti loro affidati…

Ed è sempre a questo proposito quindi – avendo lasciato ogni potere a Sua Madre: quello di occuparsi dei suoi figli e di gestire il “tutto” – che vi saranno come dei “passaggi”, prima che il Re ritorni in tutta la sua magnificenza e splendore, e tali sono appunto gli “avvertimenti”, il grande Segno, il Miracolo per antonomasia, la grave tribolazione ed infine il trionfo del Cuore Immacolato di Sua Madre…

È parlando così che i cristiani possono ancora – ma oggi più che mai! – essere nel mondo luce, che rischiara la via e sale, che da senso alla vita, avendo cura però di tenersi ben lontani da un vangelo annacquato ed insipido, capace di parlare solamente di ambientalismo, ecologia, ecumenismo, periferie… (cose tutte che d’altronde, in tempi drammatici e calamitosi come quelli attuali, vengono presto dimenticati, finendo, per loro stessa natura, quale inutile zavorra in fondo al mare della storia)…

È questo dunque ciò che la gente vuole veramente ascoltare (ed anzi, oggi più che in altri tempi): «Parlateci di Dio, e del suo immenso amore… del ritorno del Re e della Regina, degli Angeli santi, della felicità eterna… ve ne preghiamo!»

§§§




 

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36 commenti

  • Carmela ha detto:

    Ringrazio don Giovanni Cavalcoli per aver scritto quella sua breve considerazione! Ecco: cominciamo a rimediare ai nostri peccati imboccando una vita nuova.

  • Memento mori ha detto:

    SIETE CERTI CHE IL VIRUS ABBIA A CHE FARE CON DIO?

    C 3
    O 15
    R 18
    O 15
    N 14
    A 1
    ————
    6 66

    • stefano raimondo ha detto:

      Tutto ha a che fare con Dio. È un assurdo (logico e metafisico) che qualcosa resti fuori dal volere di Dio.

  • stefano raimondo ha detto:

    Se il virus non è un castigo ma (soltanto) un avvertimento significa che il peggio deve ancora arrivare… Pertanto chi considera il virus come *la* punizione è un moderato rispetto a chi implicitamente afferma che il grosso della pena non è stato ancora inflitto. Può anche essere: non è fuori luogo pensare che Dio sia adirato, non è fuori luogo pensare che il coronavirus non esaurisca l’afflizione ma sia solo un antipasto. 🙂

    • Memento mori ha detto:

      Il peggio si chiama INFERNO, infedele! Di virus o di infarto, alla morte ci si arriva sempre e comunque tutti!

      • stefano raimondo ha detto:

        Sì, sì. Il mio era un commento semi-serio. -) Era un approfondimento logico volto a rimarcare la differenza tra avvertimento (a mo’ di ammonimento) e punizione stricto sensu.

        Giusto ricordare che tanto dobbiamo morire. Purtroppo molti, anche tra coloro che dovrebbero guardare all’anima più che al corpo, ragionano e agiscono come se fossimo immortali.

      • Carmela ha detto:

        Sono d’accordo con te. Ma perché nessuno lo grida sui tetti? Va bene cantare fratelli ‘Italia ma qualcuno potrebbe anche dire:”ricordatevi che si muore e che se non siamo nell’amicizia con Dio, se non chiediamo il suo perdono, abbiamo sprecato la nostra vita!”

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Non ho e non pretendo di avere l’autorità di un Padre Cavalcoli, però ritengo che anche il giudizio di un pensionato ex dirigente d’azienda residente in Val Brembana, semplice parrocchiano senza titoli accademici in Teologia, possa costituire un importante feedback per i vertici della Chiesa Cattolica.
    La lista dei peccatacci enumerati da Padre Cavalcoli è, in fondo, una versione attualizzata dei peccati attribuiti ai pagani da San Paolo nella lettera ai romani (Rm 1, 29-32):

    –colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori,

    maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori,

    insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia.

    E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.—
    Padre Cavalcoli giustamente dice che tutti questi peccati sono entrati nella vita corrente di gran parte dei cattolici a partire dai vertici e, per questo, ritiene che non sia sbagliato interpretare la pandemia da coronavirus un avvertimento di Dio. Cosa che io condivido in pieno.
    Ma Papa Francesco pare non essere dello stesso parere poiché ieri nella deludente cerimonia di Piazza San Pietro ha detto: — Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: “Svegliati Signore!”.—
    Mi aspettavo un forte richiamo da parte del Papa al pentimento, alla penitenza, ad una richiesta di perdono dei peccati e un richiamo alla sua divina misericordia. Invece no, è Gesù che deve svegliarsi per rincuorare i discepoli spaventati. Perché lui la pandemia non la può fermare. Non è opera sua, né opera da lui permessa come mezzo di correzione dell’umanità peccatrice: è opera di non si sa che cosa, forse del caso, rifugio dell’ignoranza dell’uomo sulle cose di Dio.

    • Adriana ha detto:

      Caro Stilumcuriale emerito : ” Svegliati Signore ” ,
      mi pare evidente che Dio non è Mandrake , ma il Papa si .

    • MARIO ha detto:

      @ Stilumcuriale emerito.
      Mi sembra che il richiamo alla conversione e di conseguenza al pentimento sia espresso molto chiaramente nel paragrafo successivo a quello da lei citato:
      “In questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: “Convertitevi”, «ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri.”
      Pace e bene.

  • Marco Matteucci ha detto:

    Figli miei, i giorni della Mia Giustizia sono già sopra di voi e saranno molti coloro che si perderanno
    Che ne sarà di voi che avete riposto la vostra speranza e fiducia in questo falso dio?
    Sarete tutti come paglia che brucerà al passaggio del Fuoco della Mia Giustizia!

    SE VUOI LEGGERE TUTTO:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/03/28/i-giorni-della-mia-giustizia-sono-gia-sopra-di-voi-e-saranno-molti-coloro-che-si-perderanno/

  • Iginio ha detto:

    Sulla Radio Vaticana, mentre si trasmetteva l’adorazione eucaristica col Papa, nel momento in cui si cantava l’Adoro Te Devote il canto era soverchiato dal cicalare del giornalista radiofonico coi suoi commenti superflui. Evidentemente persino la Radio Vaticana crede che un canto liturgico in latino (scritto da un tizio qualsiasi noto come san Tommaso d’Aquino) sia tappezzeria di sottofondo.

  • Iginio ha detto:

    Oggi sabato 28 Rai1 ci ha informato che è molto meglio mangiare gli agnelli pasquali di pasta di mandorle che quelli veri. Mi raccomando, eh!
    Poi magari i signori animalisti ci spiegheranno quale sia il loro atteggiamento verso quella forma di vita animale chiamata virus che ha la singolare abitudine di intrufolarsi nell’organismo umano.

    • Gabriele ha detto:

      Il virus non è una forma di vita animale. E probabilmente non è nemmeno una forma di vita. Bisognerebbe studiare prima di parlare. C’è da sempre una discussione tra studiosi se il virus possa considerarsi o no un essere vivente. Ha alcune caratteristiche degli esseri viventi, ma è mancante di altre. La posizione attuale è che si tratti di un qualcosa che si avvicina alla vita, ma non è vita. Sicuramente non è un animale.

      https://www.google.it/amp/s/www.focus.it/amp/scienza/salute/cosa-sono-i-virus

      • Iginio ha detto:

        Un parere alla buona per i semplici:

        Vi è una divergenza di opinioni sulla questione se i virus siano una forma di vita o strutture organiche che interagiscono con gli organismi viventi. Sono stati descritti da un autore come “organismi ai margini della vita”, dal momento che assomigliano agli organismi che possiedono i geni e si evolvono per selezione naturale e si riproducono tramite la creazione di più copie di loro stessi attraverso un meccanismo di auto-assemblaggio il che li farebbe anche definire come “creatori di diversità”. Nonostante possiedano geni, essi non hanno una struttura cellulare, aspetto che viene spesso visto come l’unità base della vita. I virus non hanno nemmeno un proprio metabolismo e necessitano della cellula ospite per realizzare nuovi prodotti. Essi, pertanto, non possono naturalmente riprodursi al di fuori di una cellula ospite. Tuttavia specie batteriche come la rickettsia e la clamidia sono considerati organismi viventi nonostante abbiano la stessa limitazione. Forme di vita accettate come tali utilizzano la divisione cellulare per riprodursi, mentre i virus si assemblano spontaneamente all’interno delle cellule. Si differenziano dalla crescita autonoma dei cristalli per il fatto che ereditano mutazioni genetiche e sono soggetti alla selezione naturale. L’auto-assemblaggio dei virus nelle cellule ospiti comporta implicazioni per lo studio dell’origine della vita, in quanto conferisce ulteriore credito all’ipotesi che la vita possa aver avuto origine da molecole organiche auto-assemblate

        • Gabriele ha detto:

          Ottimo. Al di là di cosa siano i virus, abbiamo appurato che non sono animali. 😃 Ma tu che hai scritto questa dotta dissertazione, sei lo stesso Iginio che sopra ha scritto che i virus sono una forma di vita animale o è un caso di omonimia? Perché se sei lo stesso e sapevi tutte queste cose, vuol dire che quando hai scritto che i virus sono animali l’hai fatto sapendo di mentire solo per fare una vile polemica con gli animalisti perché vorrebbero non farti mangiare l’agnello.😂

      • Iginio ha detto:

        Beh, ma visto che i signori animalisti difendono tutto ciò che ha “sensibilità”, i virus la sensibilità ce l’hanno, no? Poverini, loro cercano solo di farsi ospitare per sopravvivere… No borders…

        • Anonimo verace ha detto:

          Comunque, per stavolta, Iginio, applausi sinceri. Dissertazione Chiara, completa, esauriente. Mi hai insegnato tante cose nuove.

  • Adriana ha detto:

    Va bene , ma a spanne .Mi scusi caro p. Cavalcoli , ma di tutte le nefandezze da lei elencate , non sono , ahimè , colpevole nemmeno di una (per quanto sia piena di difetti e di colpe ogniqualvolta mi esamini con autocritica agostiniana.)
    E ci sono vittime infinitamente migliori di me .
    Vogliamo tornare al Dio biblico che ne uccise a migliaia per un sospetto di scarso ossequio – o , addirittura ,di ossequio non richiesto ( come nel caso dei supponenti figli di Aronne ) ?
    Facciamolo : ma allora finiamola con l’offrire l’altra guancia -secondo una tradizione “para- quietista “- e alziamo le bandiere contro Amalek in nome del Dio degli Eserciti . Perchè , nonostante le depravazioni dei colpevoli , perfino il Dio degli Eserciti sapeva salvare i suoi quando un uomo di fede lo richiedeva .

    • Iginio ha detto:

      Infatti il problema con le argomentazioni sul “castigo” è appunto il fatto che i presunti “castighi” di fatto non colpiscano i veri e grossi colpevoli.
      Così come il problema con chi – papa incluso – fa vedere che ogni tanto eleva una preghiera a Dio per far cessare l’epidemia, è che poi l’epidemia non cessa. E chi non crede continua perciò a non credere perché pensa di aver avuto ragione. Le preghiere per far cessare l’epidemia andrebbero fatte con zelo di conversione – cioè riconoscendo di essere peccatori e chiedendo perdono per sé e per gli altri – e di gettarsi nella mischia per salvare le anime a costo di contagiarsi, non in un clima asettico o come una rappresentazione (del genere: volevate la supplica e ve l’abbiamo fatta, adesso siete contenti?).

    • Cavalcoli ha detto:

      Cara Adriana, non ho avuto la pretesa di elencare tutti i possibili peccati. Però non c’è dubbio, che essendo noi tutti peccatori, qualche peccato ognuno ce l’ha. Quindi Dio con la pandemia ci richiama a fare penitenza dei nostri peccati. Quanto alle persone innocenti, possono offrirsi come vittime di espiazione in unione col Sacrificio di Cristo. Non c’è da dubitare che il Dio biblico vendichi i torti fatti al suo popolo. Lo schiaffo alla guancia non va preso alla lettera, ma significa il dovere che abbiamo di sopportare le persone moleste, come risulta dal contesto.

      • Adriana ha detto:

        Padre Cavalcoli ,
        innanzi tutto la ringrazio per avermi risposto . Quanto alla sua esortazione finale sulle persone moleste da sopportare mitemente,le rispondo che ora non siamo preda di semplici persone moleste ma di individui che ci comandano e che posseggono una notevolissima quantità dei vizi descritti da S. Paolo ( era uno che non le mandava a dire ) qui sopra citati da Stilumcuriale emerito .
        ” Hanno Mosè e i profeti , ascoltino quelli ” ( Luca , xvi , 29 ) .
        Ma noi chi dobbiamo ascoltare ? La Pachamama o Allah ?

      • Amico ha detto:

        Caro Padre, sono uno dei suoi interlocutori di facebook (anche in privato). Lasci perdere: la signora, come molti qui, è specialista nel considerarsi esente da peccati e nel godere delle punizioni divine….inflitte agli altri.
        Il bello è che nel suo elenco si legge “superbia”…ma è inutile discutere.

        • Adriana ha detto:

          Caro AMICO ,
          cosa le fa dedurre che io goda delle punizioni inflitte ad altri ?
          Nulla : salvo il fatto di aver osato citare il Dio “geloso” dell’A.Testamento .
          Non lo si può fare ? Eppure la Bibbia comprende l’antico e il nuovo Testamento . Anche nel Nuovo , del resto , il Cristo si esprime in maniera molto decisa nei confronti degli ” avversari ” .

          • Gian ha detto:

            Brava Adriana!

          • Adriana ha detto:

            Caro AMICO ,
            ha mai letto il ” Tartufo ” di Molière ? Se non l’ha letto lo legga .
            Sarà in grado di fare tante simpatiche ” deduzioni” su di sé .
            Con buona pace.

  • Raffaella ha detto:

    Sono d’accordissimo con Padre Cavalcoli e Sergio Russo, grazie per le loro parole. Ieri ho seguito la preghiera da piazza San Pietro ma quando ho sentito le solite banalità ho spento la tv.
    “Siamo tutti sulla stessa barca…” lo dicono al bar sotto casa da un presunto pontefice mi aspetto di più: parole di consolazione certo ma anche il richiamo al peccato di cui pentirsi col cuore e non a parole.
    Come al solito questo è mancato. Avanti così e l’ammonimento non servirà a nulla.

    • Maria Grazia ha detto:

      @ RAFFAELLA – Condivido. Quel “Siamo tutti sulla stessa barca”, nel modo in cui è stato pronunciato dal Pontefice, a me ha ricordato il detto ” Mal comune, mezzo gaudio”.

    • Cavalcoli ha detto:

      Cara Raffaella, io credo che sia bene accogliere con gratitudine le parole del Papa, che sono comunque di consolazione, anche se ritengo anch’io che in questa circostanza sia bene cogliere l’occasione per fare penitenza dei nostri peccati.

  • Sconsolata ha detto:

    Voglia Dio che, come esorta p. Cavalcoli, da parte di tutti si colga l’occasione per una profonda riflessione su questo flagello per l’umanità in tutti i suoi aspetti – sia quelli evidenti che quelli reconditi – con spirito di umiltà. Per un’analisi delle “malattie”, di cui ciascuno di noi non ha avvertito i sintomi, credendosi “sano”, prima ancora di considerare – o: riconsiderare; dipende da cosa abbia voluto intendere con la sua denuncia ieri sera il papa – la gravità del “ mondo malato”. Finora trascurato, sarebbe il sottinteso? Ma: malato, in che senso? di quei “mali” contro cui ha sempre puntato il dito e che conosciamo fin troppo bene?

  • de matteis cosimo ha detto:

    OT doveroso: Ai tanti, delusi e scioccati, dal fatto che la Cei (attraverso il suo canale Tv2000) abbia CENSURATO la Madonna di Civitavecchia CANCELLANDO dalla programmazione il bel reportage che David Murgia aveva realizzato, CONSIGLIO LA LETTURA DI QUESTO ARTICOLO pubblicato stamane
    :http://mt715.simplesite.com/

  • Ira Divina ha detto:

    Un mio contributo che ho pubblicato per un blog locale delle mie parti, lo offro alla lettura degli amici di Stilum Curiea come condivisione sul tema.

    RIFLESSIONI IN QUARANTENA……

    Dovendo stare in casa e il più delle volte attenti ai notiziari e ai vari dibattiti che si fanno in TV sul corona virus, che tutti ci tiene in apprensione e ai domiciliari, viene spontaneo pensare e riflettere.
    La prima domanda che ci viene alla mente è: Cosa sta succedendo a questa umanità che oggi vive il dramma della pandemia? La seconda poi è: come mai siamo arrivati a tanto?
    Fino a due mesi fa ci sentivamo sicuri, tecnologicamente preparati e forti, in una società europea globalizzata e aggiungerei goliardica. Presi dalla frenesia dei nostri affari e della nostra quotidianità! Alle prime avvisaglie i nostri governanti europei, Italia compresa, sbeffeggiavano chi era preoccupato dalle notizie che venivano dal fronte cinese e gridavano al razzismo e al sovranismo verso chi iniziava ad avere un’attenzione al problema. Poi, pian piano, a uno a uno tutti hanno dovuto serrare i ranghi e prendere misure severe perché il virus fa paura. Si contano i morti non più solo in Italia, ma in tutti i paesi europei. Una carrellata di opinioni nelle settimane scorse da parte di virologi e autorità competenti; mascherina si, mascherina no, tamponi si, tamponi no. Presidi sanitari mancanti e posti ospedalieri di rianimazione insufficienti. Tutti ai domiciliari per necessità sanitaria e una economia che già stentava e ora è paralizzata.
    Ritornando alle due domande iniziali c’è da dire prima di tutto che, quando l’uomo esclude Dio dalla sua vita, ha escluso la ragione della sua esistenza. Esistiamo perché creati da Dio e il nostro fine ultimo è Lui! E quando l’uomo esclude Dio, si maledice e perde il suo rapporto con la sorgente della vita. ( Salmo 35 ) ” in Te è la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce! ” E ( Geremia 17,5 ) ” Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo sostegno! ” Sta succedendo, che ci siamo avvinghiati al nostro egoismo, alla nostra autosufficienza e alle nostre sicurezze. Sta succedendo che abbiamo smarrito la via di Dio abbracciando il relativismo, il modernismo e un globalismo che ci ha portati a mettere in discussione anche la nostra fede con un ‘ecumenismo lineare, dove tutte le religioni sono volute da Dio, come viene affermato nel documento di Abudabi, sottoscritto anche dal capo della Chiesa Cattolica. E non si capisce come mai, se tutte le religioni parlano la stessa lingua, ci sia bisogno ancora di Evangelizzare o di fare proselitismo da parte anche delle varie fedi. Se tutti hanno lo stesso Dio già prima di Cristo, ma Cristo cosa è venuto a fare?
    Il problema è che noi Cattolici abbiamo tradito i valori delle nostre verità di fede e abbiamo mescolato la verità alla menzogna, privilegiando un mondiale sincretismo, dove trova posto anche la pachamama che viene portata in processione nel più importante tempio del Cattolicesimo, la Basilica di San Pietro. L’abominio della desolazione è stato introdotto nel tempio del Signore, come rivelano diverse locuzioni e apparizioni. L’Europa Cristiana non c’è più, ha lasciato il posto all’Europa dei tecnocrati e dei poteri forti, che vogliono farci vivere di mercato e di globalizzazione. Forse anche questo virus è apparso per loro provvido, per decimare un po’ di zavorra e alleggerire le casse degli Stati presi dal problema della sovrappopolazione e dall’allungarsi del tempo di vita degli anziani che costano allo Stato. Un invisibile nemico ci ha messi in ginocchio! Chi ha ancora un po’ di fede ci si aggrappa, altri si aggrappano al patriottismo con lo slogan ” ce la faremo! “; certo supereremo anche questo, ma senza un vero rapporto di fede in Dio e senza un’autentica conversione ci costerà caro tutto questo! E non sarà solo il virus, se non ritorniamo a Dio con un cuore sincero! ( Gioele 2,12-18 ) Fatima ed altre apparizioni e locuzioni ricevute da Santi uomini e donne parlano chiaro, ci siamo chiamati noi queste sciagure e siamo ancora sordi ai richiami dal Cielo.