ICS AL PAPA: IL PARALITICO A BETSAIDA NON ERA PIGRO IPOCONDRIACO…
25 Marzo 2020
Marco Tosatti
Cari amici e soprattutto nemici di Stilum Curiae, ieri sera stavamo finalmente pensando di aver chiuso una lunga giornata di lavoro per e con voi (se pensate che scrivere impaginare inviare articoli e moderare decine e decine di commenti non sia un lavoro, venite a provare…) mi ha scritto monsignor ICS. Non ci siamo sentiti per telefono, mi ha scritto piuttosto indignato. Sapete perché? Perché dopo una giornata tutta curve anche per lui aveva finalmente letto l’omelia che il Pontefice regnante aveva tenuto a Santa Marta la mattina. Ve ne offriamo una parte, il resto potete trovarlo sul bollettino della Santa Sede di ieri. Ha detto il Pontefice:
“Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Trentotto anni lì, aspettando la guarigione! Fa pensare, questo, no? È un po’ troppo… Perché uno che vuole essere guarito si arrangia per avere qualcuno che lo aiuti, si muove, è un po’ svelto, anche un po’ furbo… Ma questo, trentotto anni lì, al punto che non si sa se è ammalato o morto… «Gesù, vedendolo giacere», e sapendo la realtà, che era da molto tempo lì, «gli disse: “Vuoi guarire?”» (v. 6). E la risposta è interessante: non dice di sì, si lamenta. Della malattia? No. «Rispose il malato: “Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi – sto per prendere la decisione di andare – un altro scende prima di me”» (v. 7). Un uomo che sempre arriva in ritardo. Gesù gli dice: «Alzati, prendi la tua barella e cammina» (v. 8). «All’istante quell’uomo guarì» (v. 9).
Ci fa pensare l’atteggiamento di quest’uomo. Era malato? Sì, forse, qualche paralisi aveva, ma sembra che poteva camminare un po’. Ma era malato nel cuore, era malato nell’anima, era malato di pessimismo, era malato di tristezza, era malato di accidia. Questa è la malattia di quest’uomo: “Sì, voglio vivere, ma…”, stava lì. E la sua risposta non è: “Sì, voglio essere guarito!” No, è lamentarsi: “Sono gli altri che arrivano prima, sempre gli altri”. La risposta all’offerta di Gesù per guarire è una lamentela contro gli altri. E così, trentotto anni a lamentarsi degli altri. E non facendo nulla per guarire”.
Ecco. E monsignor ICS ha tenuto a precisare, non senza una certa veemenza…:
§§§
L’omelia del Papa alla messa di oggi, il paralitico, e la piscina. Ho letto quello che commenta Bergoglio. No non è che “non sia normale”, come mi ha detto dopo averla sentita un amico indignato. No, è ignorante e pure un po’ blasfemo.
In tutti i commenti del Vangelo, che io conosco, questo episodio della piscina di Betsaida (Giovanni 5, 1-16) è il simbolo della PERSEVERANZA di questo poveretto che resta lì, sul bordo dell’acqua per trentotto anni nella speranza di guarire, senza mai allontanarsene.
È simbolo anche della pazienza che dobbiamo avere con noi stessi nella lotta interiore contro i difetti dominanti.
Un autore, riferendosi a questo passo del Vangelo, spiegava che il Signore ci può chiedere anche trentotto anni per crescere in una virtù, avendo Egli pazienza con i nostri difetti.
Se il paralitico fosse stato un pigro indolente lamentoso (e un po’ ipocondriaco, sembra di capire…), il Signore non lo avrebbe aiutato.
L’uomo protagonista del Vangelo di oggi PERSEVERA trentotto anni, non PECCA DI ACCIDIA per trentotto anni.
Non solo, sarebbe rimasto li fino alla fine dei suoi giorni, se non avesse avuto il premio di di incontrare Gesù, proprio per la sua costanza.
Sempre questo episodio spiega l’importanza dell’evangelizzazione (proselitismo per papa Bergoglio).
Infatti questo passo evangelico è sempre stato utilizzato per spiegare che nessuno dovrebbe confessare “Signore non ho nessuno”, poiché il passo evangelico si riferisce – e deve essere interpretato come riferimento – agli infermi nello spirito.
L’espressione del paralitico “HOMINEM NON HABEO” (“non ho l’uomo “) è diventata, o forse è sempre stata nei secoli, in ogni commento evangelico, il significato della INDIFFERENZA SPIRITUALE verso il prossimo bisognoso nell’anima.
Significa che tutti sono stati indifferenti davanti i bisogni della sua anima, tranne il Salvatore, e l’esortazione è infatti l’evangelizzazione.
Certo non cure ortopediche o psicoanalitiche (come Bergoglio avrebbe preferito ) per agire da solo, solo con la propria volontà.
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Tag: betsaida, papa, paralitico
Categoria: Generale
Almeno non ha usato lo stesso metodo logico con l’Annunciazione: era troppo accidiosa per … !
Ma è sempre lo stesso! Non avete capito dopo sette anni con chi abbiamo a che fare? Vi ricordate il commento di Bergoglio sul miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci?
“Nel miracolo dei pani e dei pesci, questi non si moltiplicarono, semplicemente non finirono, come non finì la farina e l’olio della vedova. Quando uno dice moltiplicare, può confondersi e credere che faccia una magia”.
Bisognerebbe dirgli invece che i pani e i pesci erano in numero finito e come, tant’è che di essi furono riempiti 12 canestri e non di più. Quindi per Bergoglio Gesù compì una magia.
Comunque 38 anni a bordo piscina sono tanti… sembra quasi un un castigo per qualche colpa, a noi sconosciuta ma pur ventilata nel passo evangelico.
Infatti alla fine Gesù dice al paralitico: “Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio.” Non mi sembra che Gesù abbia usato spesso una simile espressione.
Per cui se il castigo dovesse avere qualche analogia con la colpa, magari il Papa, ispirato dallo Spirito Santo, potrebbe anche averla imbroccata giusta. Chissà…
Ah Mario, ancora con sto Bergoglio ispirato dallo Spirito Santo?
In duemila anni nessuno ha fatto un commento così cretino a quel passo evangelico.
Grazie, Mario.
Apprezzo la tua ricostruzione. Interessante.
Inoltre, aggiungerei che nuove letture del testo evangelico, chi meglio del papa potrebbe proporle? Ovviamente non sono vincolanti, ovviamente non possono piacere a tutti, ma in fondo piacere a tutti è un po’ rischioso per la propria anima… 😉
A parte questo (scambio tra Betzaeta e Betsaida)
la spiegazione di mons. ICS è vera, logica.
Mentre quella del Bergoglio purtroppo stride parecchio, ma tanto non se ne accorge nessuno. Tranquilli
va bene,
però Betzaetà è il nome della piscina (significa “casa della misericordia”) e stava a Gerusalemme.
Betsaida invece è una città.
La città natale di Pietro, Andrea suo fratello e di Filippo. (Gv 1,44)
Tra le tante “interpretazioni ” delle Scritture di Bergoglio ( ormai si potrebbe scrivere un libro ) una delle peggiori e devastanti per la Fede è stata l’equiparazione tra Corano e Vangelo. Disse in un’intervista a la Croix :” l’idea di conquista è inerente all’anima dell’Islam “…..e fin qui bene , ma poi continuò “si potrebbe interpretare con la stessa ( notare STESSA) idea di conquista la fine del Vangelo di Matteo ” mettendo così evangelizzazione cioè l’invio dei discepoli in tutte le nazioni e la conquista scimitarra in mano sullo stesso piano .Falsità storiche e teologiche si fondono in queste frasi che sono state la fase pre-eretica dell’idillio con l’Islam culminata con la eretica dichiarazione di Abu Dhabi.
Le omelie di Papa Francesco non mi meravigliano più. Come non mi meraviglia la resa di molti Vescovi e Prelati, che si sforzano di amplificare ogni minima cosa che il Papa compia quando vagamente somigli ad un fare cattolico. Ad Assisi, quest’anno, alla festa della Perdonanza ho visto cose raccapriccianti : uno spettacolo in cui il Saladino faceva la lezione a S. Francesco, con due isufi che giravano su se stessi. Una vergogna a cui partecipava un Frate /Sacerdote Francescano, proprio davanti alla Chiesa di S. Maria degli Angeli. Ho l’impressione che il Papa non preghi v eramente, ma faccia l’atto di pregare. Non c’è trasporto nella sua preghiera, non c’è spiritualità, non c’è preghiera. Come se non credesse a quello che dice. E questa sensazione si fa sempre più forte quando parla, apparentemente a vanvera, ma sempre con lo scopo di distruggere le basi della Fede. Ogni volta fa danni alla Dottrina, ogni volta lascia un graffio sulla Tradizione, con letture sì nuove, ma insulse, della Sacra Scrittura. Ma cosa aspettarci da uno che bacia i piedi ai musulmani? E poi non si inginocchia mai davanti al Santissimo perché dice di avere mal di schiena. Meno male che c’è Papa Benedetto. Cosa avrebbe potuto fare questo Papa o un altro modernista se non ci fosse stato un caposaldo della Fede ancora in carica, come Papa Benedetto? Il Suo ritiro è stato voluto dal Cielo, dice Papa Benedetto. Ed è certamente così perché senza di lui, che rappresenta la Tradizione vivente di S. Madre Chiesa, questi modernisti ci avrebbero distrutto già. Che il Signore voglia tenere Papa Benedetto ancora a lungo tra noi. Ne abbiamo un disperato bisogno come Cristiani
Cattolici ed anche come cittadini di una società che è ancora fortemente permeata di Cristianesimo.
Dio la benedica sig. Sergio. Che dire poi dell’interpretazione data tempo fa alla parabola del figliol prodigo con riguardo al figlio buono e fedele, che onora e serve il padre diversamente dal fratello egoista e sperperatore? Lì si, davvero la sua omelia trasudava di acredine astiosa contro quel figlio ritenuto un “rigido”, perché si era permesso di ricordare al padre (cosa molto umana e Gesù nel raccontare le parabole non trascurava mai i sentimenti e le reazioni umane) che lo aveva sempre devotamente servito e lui non gli aveva mai dato un capretto per far festa con i suoi amici. Per Bergoglio contava solo evidenziare la “rigidità ottusa” di quel figlio, ma non una parola dedicò all’amorevole, premurosa e riconoscente risposta del vecchio padre a quel figlio fedele. Bergoglio manipola la scrittura strumentalmente ad uso e consumo dei propri fini. Quanto alla sua fede in Dio (cioè al Dio Cattolico Uno e Trino che per lui non esiste) nutro anch’io forti dubbi. Le parole profetiche del beato Fulthon Sheen riguardo a quel personaggio che Satana avrebbe scelto fra i Vescovi della Chiesa per assestare micidiali colpi alla Sposa di Cristo oggi sembrano acquistare un senso concreto.
Qualcuno non ce la fa più e non resiste e quindi viola il divieto e si va a prendere il caffè al bar….
https://youtu.be/lnoglkik58U
Lourdes …speriamo sia un segno di speranza proveniente dal Cielo…. Preghiamo.
Nicola
https://youtu.be/I_f4Y3OkBts
Il commento pseudo-esegetico di Bergoglio è in linea con quello in cui dice che Gesù fa un po’ lo scemo.
Non si può neanche parlare di cattiva applicazione del metodo storico critico.
È il parlare semplicemente non sotto l’azione dello Spirito ma alla maniera puramente umana, deviando in tal modo anche da una semplice interpretazione letterale del testo.
Così si inventa l’accidia del povero paralitico.
Sarebbe stato più coerente se avesse paragonato il paralitico all’emigrante, che nessuno vuole aiutare.
Comunque mai dalle parole di Bergoglio c’è un qualche cosa di consolatorio e sostentamento spirituale.
È vero. Quello di Bergoglio è un parlare che non ha neanche più velleità spirituali, si tratta di concetti che possiamo tranquillamente sentire al Bar Sport, senza offesa per gli avventori dei Bar Sport. 😀 Mi chiedo, a questo punto, a cosa serva avere (ed ascoltare) un Papa. Perché non si dimette?
Minimo:
https://m.my-personaltrainer.it/salute-benessere/ciclotimia.html
Il punto del Vangelo di Giovanni che spiega chiaramente la risposta data a Gesù dal paralitico è il seguente:
–[2]V’è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, [3]sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. [4]Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo ad entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto]. [5]Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. [6]Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?». [7]Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me».
Ieri, in un precedente articolo di Monsics avevo definito l’omelia di Francesco (di cui avevo dato anche il link per chi avesse voluto leggerla per intero) una omelia che fa rabbrividire, ma senza aggiungere alcun commento.
Oggi, visto che Monsics ha ripreso l’argomento, aggiungo qualcosa di mio.
Lo scopo per il quale l’evangelista Giovanni racconta questo episodio risulta chiaro leggendo il seguito. Non è la fede del paralitico, nè la sua poca intraprendenza nel cercare una soluzione al suo problema il cuore del discorso, bensì il fatto che questo miracolo Gesù l’ha compiuto di sabato, suscitando l’ira dei giudei. Questi infatti contestano al paralitico “E’ sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio” e cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera sempre e anch’io opero». Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
A dire il vero se leggi il commento di Sant’Agostino (Commento a Giovanni, omelia n. 17) vedi che quello che tu definisci “LO” scopo in realtà è uni dei tanti aspetti implicati dal testo (al di là del condividere o meno le specifiche esegesi di Agostino e/o del Papa, che personalmente ho apprezzato come taglio di lettura interessante).
Lei ha apprezzato quel taglio? Ma si rende conto di cosa va cianciando? Ma non si vergogna davvero? No, non si vergogna. Come non si vergogna Bergoglio. Ormai è alla luce del sole. Bergoglio… Il falso profeta. E che che se ne dica ne è pure ben consapevole. Ma come tutti i superbi non ha (ancora) fatto i conti con Dio e probabilmente non si rende neanche conto che il fallo di Priapo è con pachamama incinta nei giardini vaticani la goccia che ha fatto traboccare il vaso… Ovviamente il signor (signor..?) precisazione avrà apprezzato anche il taglio di quelle cerimonie… Saluti.
Massimiliano.
Non solo il taglio interpretativo di Francesco è sbagliato e fazioso, ma se proprio vogliamo sottolineare il fatto che il paralitico era là da 38 anni, dobbiamo dire che ciò mette in evidenza la discrasia tra Gesù e i Giudei. Infatti in trentotto anni nessuno di costoro aveva dato un aiuto al povero paralitico per buttarsi per primo nella piscina e invece lo rimproverano perchè di sabato stava trascinando via il suo lettuccio dopo la miracolosa guarigione. Invece Gesù era la prima volta che lo vedeva e subito lo guarì. Francesco a chi assomiglia di più?
E’ chiara in tutto il Vangelo di Giovanni, cominciando dal prologo, la “preoccupazione ” di far risaltare la divinità e la potenza di Gesù, e valorizzare la sua vita, passione e morte come massima manifestazione dell’Amore di Dio per l’uomo. Pertanto accetto la precisazione e correggo: non lo scopo tout court, ma lo scopo principale.
La predica di Bergoglio non ha alcun senso.
Il iSignore Gesu’ si avvicina appunto , nella piscina di Betseida, al piu’ misero dei miseri, al piu’ sfigato degli sfigati, e lo aiuta come solo Dio puo’ aiutare. L’ uomo non aiuta VERAMENTE, l’ altro uomo, e’ solo Dio che si china sul misero e lo aiuta, lo salva. Bergoglio fa del povero paralitico un NEVROTICO, lascia capire che forse non era neppure paralizzato ma solo un falso paralitico un isterico , ma su cosa basa questa interpretazione? E’ una sua personale visione, avulsa da tutto il contesto, e si deve secondo me ascrivere alla sua esperienza di nevrosi e psicanalisi.
Ma il Vangelo non e’ un compendio di psicopatologia, il Livello Del Vangelo e’ QUELLO SPIRITUALE. livello spirituale che Bergoglio sembra essere incapace di cogliere.
Le sue prediche sono sempre ppiattamente moralis tiche, non vi si coglie MAI il soffio dello Spirito, semmai il soffio di Freud e di Marx
A parer mio Francesco ha usato il commento al Vangelo come pretesto per sfogare in pubblico la sua ira per le lamentele di cui i suoi comportamenti sono ormai da tempo ( e particolarmente in questi giorni) oggetto, da parte anche dei cattolici. Freud, se c’entra, c’entra un po’ di straforo.
Ogni giorno mi collego a Stilum Curiae e mi rincuoro nel leggere i vari ed interessanti interventi, ma vi confesso che mi angoscia e rattrista quando leggo gli interventi di Bergoglio nello spiegare il Vangelo od altro.
Mi dispiace ancora quando volontariamente massacra il Vangelo o le Sacre scritture, perché è un continuo bombardamento di 2000 anni di cristianesimo.
Povera Chiesa in mano a quest’uomo, perciò questo sarà l’appellativo che userò per quest’uomo venuto da lontano ma che purtroppo ci sta vicino….che amarezza e che tristezza…
Non ne possiamo più dei vaneggiamenti dell’argentino. Che torni da dove è venuto dando prova della virtù di andare in periferia!
E non caro PG. Qui in America no. Bastano le devastazioni boff-pachaimmonda. Caso mai domandate a Silvio berluscò, che non so se ha finito i rintocchi cosmetici a San Gallo, mentre Voi soffrite il coronacina19, se c’è in quella casa della salute solo per onusiani-sorosiani-bilderbergogliani extra ricchi, extra luxe, il riparto per ricovero malatie mentali.
Caro padre Luis Eduardo, cosa vuol dire nel suo intervento?
Un saluto dalla Sardegna, che soffre per questo virus, ma che spera nella Madonnina delle Grazie a cui il vescovo ha rinnovato l’invocazione come durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale su Sassari, che venne risparmiata.
Un segnale che non tutti i vescovi si tirano indietro😊
Salve caro Gene. Ecco il burricu venezuelano. Non capisco se mi domanda su mia risposta sopra per Pezzo Grosso che implora rimandino via nell’ Argentina quello, e chiaramente li sto rispondendo a PG che qui in America, non lo facciano rientrare. Nella sua Argentina non lo vogliono, dicono, l’80 % dei suoi compatrioti. C’ è il rischio che se non lo riceverano ci lo mandino qui in Venezuela dove passò qualche tempo cacciato appunto dall’ Argentina suo idolo perón. E quindi suggerivo a PG appunto che sicuro si muove in quei livelli, di domandare al Silvio, di recente notizia non era ad Arcore con Francesca ma a San Gallo, Svizzera, con la nuova, nella clinica del lusso faccendossi rintochi cosmetici (mentre in Italia il disastro coronavirus19). E dunque se li ci fosse un reparto per malatie mentali, visto sarebbe giusto finire li berORGOGLIO, che accettò portare avanti questo Colpo di Stato Vaticano.
E mi dice sul suo buon vescovo usando bene il termino che ha rinnovato una consacrazione della Sardegna alla Madonnina delle Grazie, sarebbe in relazione al mio lungo commento nel primo articolo d’oggi su Fatima. E certamente non ho scritto che il 100% dei vescovi sono come sono, e dunque qui precisso il 99% ovve nel 1 restante si trova il suo. E non scoraggiamoci fratello, già è capitato in altri drammi della Chiesa, come lo strappo allora l’eresia arriana che durò secoli e da quel ceppo chi l’ avrebbe detto, oggi il neoarreanesimo della portata di questo 99%…pure al 99% lo strapo di Enrico VIII con inautita maggioranza dei vescovi inglesi dietro lui. Ecc. Un piacere fratello sardo, e la benedizione.
Nicolás Maduro nasce nel 1962 a Caracas, da madre colombiana e padre venezuelano
Bravo, lo accompagnerrei volentieri pur di liberarci della sua presenza.
L’ho sempre detto, oltre a fare innervosire è PERICOLOSO.
Concordo. E la pericolosità è aumentata dalla instabilità psichica (non c’è nulla di male a quell’età, bisognerebbe però esserne consapevoli). I fedeli di oggi di tutto avevano bisogno meno che di un Papa del genere.
Il pelagianismo gesuitico in tutta la sua gloria.
Bravo Brotero, magari condito con il risultato dell’ultima seduta psicoanalitica ..
Ma infatti ho sempre notato come, in base alle sue dichiarazioni, il vero pelagiano fosse Bergoglio, non quelli che lui critica… Rinfacciando ad essi i difetti suoi (cosa molto diffusa, peraltro). Però non so perché nessuno ha mai fatto notare la contraddizione. Sarebbe ora di evidenziarla apertamente.
Consideriamo inoltre come, il Vicario di Cristo, “plagerà” goccia a goccia, gradualmente, ogni giorno , tutti i fedeli credenti, che ignari parteciperanno in diretta alla Santa Messa!!! Ogni giorno e per diversi mesi!!! Quale migliore occasione per diffondere le sue eresie!!! Forse per questo hanno pensato di togliere ai fedeli la partecipazione diretta alla Santa Messa, così sarebbe stato più facile raggiungere milioni di persone ed “indottrinarli” , alla maniera delle dittature di sinistra.
Ho tentato senza successo di impedire a mia madre di seguire la Messa dell’ineffabile, da oggi su Rai Uno. Ora, per lei e per gli altri, confido nel senso di estraneità e pochezza intellettuale che sempre suscitano i fervorini del Sommo, di solito sconnessi viaggi terra terra nella psiche di Jorge Mario, che nulla aggiungono alla banalità del quotidiano. Ottime penitenze, devo riconoscere.
Il Vangelo del cieco nato, per me, soprattutto nella giovinezza, ha avuto sempre un grande impatto emotivo, al quale seguiva una profonda riflessione spirituale ed infine si aggiungeva una “forza” interiore di Grazia che diveniva “incoraggiamento” per riprendere il “cammino di fede”, spesso irto di difficoltà. ho sempre pensato infatti : anche se quell’uomo “ha dovuto” attendere (non per propria negligenza) per ben 38 anni, prima di ricevere la Grazia di incontrare Gesù, Signore della Vita e del Creato, ne è valsa la pena!!! E’ da lodare fortemente la pazienza di quell’uomo e la fiducia in Dio che lo avrebbe salvato, infatti desiderava da sempre giungere alla piscina “miracolosa”, era un buon ebreo credente nell’intervento di Dio! Non è mai troppo tardi per incamminarsi sulla Via della fede!!! Gesù ha amato profondamente quell’uomo cieco e ne ha lodato la sua pazienza. Al termine è commuovente come ringrazia profondamente Gesù e lo “riconosce” Signore!!! Quale pigrizia!!! Quale negligenza!!! Magari tutti avessimo la fede del “cieco nato”. Prima che essere “segno” , il miracolo è un fatto in sé, reale, un evento accaduto “realmente”, che dona gioia e stupore !!!
Guardi che l’invettiva del Papa contro chi si lamenta prende pretestuosamente spunto dalla guarigione dell’infermo alla piscina di Betesda (Gv 5, 1-9) non da quella del cieco nato (Gv 9, 1-41). Anzi, il cieco nato lo ha contrapposto all’infermo di Betesda come buon esempio da seguire.
Ma dai caro SE…non dividere in questa guerra. Il merito di San Pio V fu appunto mettere d’ accordo veneziani, spagnoli, ecc. Poi si ripetè con il Beato Innocenzo XI ed il Beato Marco d’ Aviano, un secolo dopo. Ed il Cielo fecce dei miracoli sia per vincere Lepanto che Vienna. Dunque non vogliamo apparire dei saggi che la sappiamo tutta, o ricercando dove gl’ altri commentatori possono fare errori; anche questo è vera carità, vero amore. Dunque arricchiamoci con i commenti. Oggi già ho offerto per Andrea, Giulia e Maria Iginia, continuando Santi Sacrifici in sofraggio delle loro anime. Saluti.
CARO MONS ICS , IO SONO PSICHIATRA , MA HO STUDIATO PSICOANALISI , QUESTO COMMENTO DI BERGOGLIO E’ STATO PROBABILMENTE SCRITTO DOPO UNA SEDUTA PSICOANALITICA DOVE L’ANALISTA GLI HA SPIEGATO CHE SI DEVE USARE LA VOLONTA’ ANZICHE LA PREGHIERA. E lui lo ha messo nell’omelia .
Son d’accordo , Io sono psicanalista , pentito dopo la conversione, Avrei scritto le sue stesse parole caro collega . Questa interpretazione del Vangelo è frutto di sedute di psicoanalisi freudiana.
L’uomo religioso anela alla salvezza, quello psicologico al benessere.
Lo sa che mi è capitato, anche in tempi non sospetti, sentire pie donne e gente di Chiesa invitare ad andare dallo “psicanalista”? In realtà intendevano lo psicologo, ma non cambia poi di tanto, dato che la maggior parte degli psicologi, anche se non freudiana, è materialista e segue il politically correct… Che ne pensa?
segnalo l’ultimo Baronio
https://opportuneimportune.blogspot.com/2020/03/corruptio-optimi-pessima-un-parallelo.html
“…Questo sdoppiamento del potere trova la sua manifestazione della grottesca farsa offerta da un Presidente del Consiglio che, dopo esser stato eletto in una già precaria alleanza tra Lega e Movimento Cinque Stelle miseramente naufragata, è stato riesumato dal Quirinale, senza elezioni, come espressione dello schieramento opposto, in cui lo stesso Movimento si è alleato con il Partito Democratico che fino alla vigilia combatteva. Parodia di homo novus che ha poi rivelato un penoso curriculum nelle retrovie della sinistra e del cattolicesimo progressista, l’Avvocato Conte ha dato prova – secondo alcuni – di totale inadeguatezza nella gestione dell’epidemia, tenendo al proprio fianco un personaggio assurto alla notorietà grazie ad uno dei più discutibili format televisivi, il Grande Fratello. Ma quella che apparentemente può esser considerata come la sciagurata incompetenza di un egocentrico senza capacità è altresì il frutto di una scelta strategica pianificata nei minimi dettagli, in cui l’inetto, l’inesperto, il vanesio occupa il posto cui è destinato non per un errore di valutazione, o per la soverchiante imprevedibilità di una sciagura presente, ma perché proprio quella inettitudine, quella mancanza di esperienza, quella vanità inane lo rendono perfetto per portare a compimento un programma stabilito fin nei minimi dettagli. Prendendo a prestito l’espressione che Aldo Maria Valli impiega nel qualificare per antifrasi le nomine di Prelati in seno ai vertici della Gerarchia, ci troviamo dinanzi all’uomo giusto al posto giusto. Poiché lo scopo del Presidente del Consiglio non è più quello per il quale esiste questa carica, ma il suo esatto contrario, ossia la distruzione del tessuto sociale, la rovina dell’economia nazionale, la diffusione del disordine tramite l’invasione di clandestini senza senso civico, senza rispetto delle leggi ed assolutamente alieni alla nostra cultura e religione e – non ultima – la propagazione dell’epidemia come strumento grazie al quale rendere inevitabile la limitazione delle libertà dei cittadini, la loro schedatura col pretesto del vaccino reso obbligatorio e la totale sudditanza alla superiore tirannide europea, sotto il gioco politico ed economico franco-tedesco.
E a sua volta quella infame sudditanza ad un’Unione Europea di burocrati senza volto al soldo dell’alta finanza e delle multinazionali è espressione di un governo mondiale che prelude all’instaurazione dell’Anticristo in modo così evidente, da seguire pedetemptim anche il marchio della Bestia di cui parla la Sacra Scrittura, oggi sponsorizzato dalla Bill Gates Foundation, peraltro teorizzatrice delle politiche di controllo delle nascite e promotrice delle vaccinazioni di massa. Un intrico di scandalosi legami tra politica, amministrazione pubblica, banche e società finanziarie, case farmaceutiche, informazione e propaganda che viene oggi chiamato deep state.
É curioso che quello che fino a ieri veniva semplicisticamente liquidato proprio dalle élites come complottismo trovi conferma oggi nelle notizie che vanno diffondendosi su internet, specialmente dopo la rimozione degli algoritmi di censura di Google, i cui vertici si sono guarda caso dimessi proprio recentemente, assieme ad una miriade di altri CEO e Presidenti delle più importanti multinazionali mondiali. Così la conspiracy theory che screditava i suoi sostenitori qualificandoli come fanatici si va via via palesando ed è rafforzata dai dossier di Wikileaks e dai provvedimenti giudiziari cui sono sottoposti, in numero sempre maggiore, gli autori del complotto.
Ma occorre ricordare che fu proprio Wikileaks a svelare, assieme ad altri scandali, lo scambio di email con cui Hillary Clinton e John Podesta teorizzavano una primavera della Chiesa che, dopo aver costretto Benedetto XVI alle dimissioni, riuscisse ad imporre l’elezione di un Papa gradito al mondialismo e a cambiare la Fede e la Morale adeguandole all’agenda massonica. Oggi vediamo che quel progetto, del quale superficialmente ridevano in molti, ha trovato la sua realizzazione puntuale in Jorge Mario Bergoglio, giunto con la Dichiarazione di Abu Dhabi a riconoscere la legittimità di tutte le religioni, con Amoris Laetitia la liceità dell’adulterio e del concubinato, con Querida Amazonia la deroga al Sacro Celibato e la possibilità di ammettere le donne agli Ordini Sacri. E con il Sinodo lo scandaloso, vergognoso e immondo culto dell’idolo della Madre Terra, tanto caro agli ambientalisti e alla cosiddetta Greta Inc.
Ed è evidente che la cosiddetta Mafia di San Gallo, composta da Prelati ben noti per le proprie posizioni ultraprogressiste – ammesse anche in pubblico e mai censurate dalla Santa Sede – non solo costituisce una conferma della terribile congiura contro la Chiesa ad opera dei suoi stessi vertici, ma non è estranea nemmeno al turpe intrico di vizi e ricatti e crimini che accomuna personaggi come il Card. McCarrick a tanti, tantissimi esponenti della politica, dell’alta finanza, delle multinazionali, della società civile, del mondo dello spettacolo e dell’informazione. Una vera e propria cloaca che va inesorabilmente scoperchiandosi grazie ad un’opera perseguita con tenacia da chi, in quelle stesse istituzioni, è rimasto onesto, fedele al giuramento prestato e – significativamente – animato da un ideale morale e spirituale.
Ma torniamo alle miserie del nostro Paese. Abbiamo appreso, con dovizia di prove inequivocabili, che il Governo non solo era stato informato dai servizi di intelligence dell’imminente diffusione del Coronavirus, ma che con Delibera del 31 Gennaio aveva dichiarato lo stato di emergenza sanitaria, senza che alcun provvedimento venisse assunto per garantire né il blocco delle frontiere, né la fornitura di presidi sanitari in vista dell’epidemia, né l’allestimento di strutture ospedaliere per il ricovero dei contagiati, né la protezione dell’economia nazionale tramite la chiusura della Borsa per evitare speculazioni internazionali. Al contrario, abbiamo visto e sentito politici, personaggi pubblici, sedicenti esperti ed altre comparse della pièce deridere ed accusare di razzismo o fascismo chi, pur all’oscuro degli allarmi ancora tenuti nascosti, giustamente chiedeva tutele e provvedimenti efficaci. Abbiamo visto e sentito Conte rassicurare gli Italiani, salvo poi correre ai ripari – o piuttosto: fingere di farlo – promulgando vere e proprie gride contraddittorie, confuse, inefficaci e atte a seminare un senso di insicurezza e di panico tra i cittadini. Si sono fatti annunci di provvedimenti ancora non emanati, diffuse bozze di decreti di là da venire, tenute conferenze stampa in cui non si diceva nulla di utile. Si sono lasciati aperti i porti e gli aeroporti, le stazioni e i traghetti, e quando mezza Italia si era spostata lungo la Penisola si sono chiusi i negozi, gli uffici, le scuole, le chiese, gli stadi, i teatri, i musei. E in tutto questo caos si è lasciata crollare la Borsa, si sono promessi fondi ancora non disponibili, si sono lasciati i medici e gli infermieri senza mascherine e senza protezioni. Per giungere ad ottenere il risultato voluto: l’aver cioè creato scientemente le premesse per rendere inevitabile il ricorso al MES, il Meccanismo di Stabilità Europeo, sulla falsariga di quanto già avvenuto nel recente passato – con identiche modalità – in Grecia. Tema: come ottenere i risultati di una guerra senza usare le armi. Svolgimento.
Chi osservasse lo svolgersi dei fatti in modo imparziale e scientifico dovrebbe riconoscere che le iniziative prese dal Governo, nella totale latitanza del Presidente della Repubblica e dell’Unione Europea, acquista una sua logica solo se si parte dal presupposto che esse siano state programmate esattamente in questo modo e per ottenere esattamente questo risultato: una Nazione confinata in casa, il blocco delle attività produttive e commerciali, l’aggressione finanziaria da parte di speculatori internazionali, l’assoggettamento dell’Italia ai vincoli economici della Troika, il controllo delle masse addirittura con l’intercettazione dei cellulari e delle carte di credito e l’uso di droni, la militarizzazione del territorio, la liberazione dei detenuti dalle carceri e, per finire, lo spadroneggiare di orde incontrollabili di immigrati clandestini nelle città ormai deserte, per conseguire il quale la stessa Unione Europea ha raccomandato che le frontiere fossero chiuse a tutti, fuorché a costoro.
Ovviamente vi sono stati i profeti di sventura, gli allarmisti, i fascisti come Salvini, Meloni, Bagnai, Borghi ed altri che hanno gridato al tradimento, inascoltati Laocoonti mentre si brindava lungo il Naviglio, si abbracciavano i Cinesi, si postavano selfie con gli involtini primavera, si scaricavano carrettate di profughi senza controlli con l’incoraggiamento di Santa Marta. Ma chi lanciava l’allarme – deplorato da chi oggi latita terrorizzato e si rivolge alle cliniche private dopo aver distrutto la sanità pubblica – ricorda in questo angosciante parallelo altri Laocoonti in filettata, che non dissimile allarme lanciarono per la Chiesa, all’interno della Chiesa, denunciando un’epidemia ben più grave. Faccio notare ancora una volta l’analogia tra Stato e Chiesa perché mi pare che sia ormai innegabile non solo nei principi generali, ma anche nei provvedimenti specifici.
Sconcerta che, dinanzi all’epidemia, la Gerarchia di tutto il mondo – chiaramente sull’esempio emblematico della Sede Apostolica – si sia prodigata nell’assecondare, ed anzi quasi nell’anticipare questa corsa ai ripari proibendo la celebrazione pubblica delle funzioni in tutte le chiese, con la immediata conseguenza di privare i fedeli del necessario, indispensabile soccorso dei Sacramenti proprio nel momento di maggior bisogno. Come scrivevo in un mio articolo precedente, abbiamo avuto l’impressione che questa decisione possa esser paragonata ad una vera e propria diserzione di massa della Gerarchia, lasciando basso Clero e fedeli senza le loro guide: «E se è considerato indegno un medico che neghi l’epidemia ed anzi la propaghi, cosa si dovrà pensare del medico dell’anima che tace dinanzi alla peste morale, si adopra per diffonderla tra quanti ricorrono a lui e che chiude non uno, ma tutti gli ospedali?»
L’atteggiamento dell’Episcopato italiano (e non solo) si qualifica da sé, se solo lo si compara con quanto fecero i Sacri Pastori del passato in presenza di epidemie e pestilenze. Senza mai sottovalutare i pericoli concreti di contagio, ma anzi considerando la peste come un flagello inflitto da Dio al Suo popolo per punirlo delle sue colpe, i Papi ed i Vescovi di una Chiesa ch’era ancora Cattolica chiamavano alla penitenza e al digiuno il loro gregge, ed invocavano dal Cielo di risparmiarlo: Parce Domine! Parce populo tuo! E ai regnanti della terra intimavano, con l’autorità di Dio e sprezzando lo spirito del mondo, di inginocchiarsi anch’essi e riconoscere la divina Maestà offesa dai peccati del loro popolo. Voti solenni per implorare la cessazione della pestilenza fecero erigere i templi più belli, gli altari più fastosi, a testimonianza di una Fede non solo dei singoli, ma anche delle Nazioni, dei Re, dei Principi, dei Senati e dei Magistrati, delle Università e delle Corporazioni.
Oggi ci siamo ridotti a dover guardare qualche sacerdote che celebra attraverso il computer, come mendicanti che scrutano dalle vetrine di un ristorante chi è seduto a tavola, ad immaginare non il profumo di una bistecca per illuderci di sfamarci, ma il Pane degli Angeli ch’è negato anche ai moribondi. I pochi che hanno la grazia di un sacerdote che li assista nel travaglio della morte non compensano i molti costretti a chieder perdono a Dio senza potersi confessare, a desiderare un Viatico che è lasciato chiuso nel tabernacolo. Onore ai buoni Ministri che mettono a repentaglio la propria vita per non tradire il mandato ricevuto il giorno della loro Ordinazione; ma vergogna, mille volte vergogna per i Vescovi che temono più la morte corporale di quella dell’anima. Discedite a me maledicti in ignem aeternum, qui paratus est diabolo, et angelis ejus: esurivi enim, et non dedistis mihi manducare: sitivi, et non dedistis mihi potum. […] Amen dico vobis: Quamdiu non fecistis uni de minoribus his, nec mihi fecistis.(Mt 25, 34-35 e 45)
Maledetti, sì. Maledetti perché se è importante il pane che nutre il corpo, è ben più importante e necessario il Pane eucaristico che nutre l’anima e la fortifica nel momento della prova; se è importante l’acqua che bagna le labbra inaridite, ben più dissetante è la parola del sacerdote che assolve l’anima, la consolazione della sua mano che benedice.
Ed ancor più maledetti perché temete il carcere inflitto dai potenti della terra, ma non la dannazione eterna; perché vi prostrate ad adorare l’idolo immondo della Pachamama e osate affermare che la terra si vendica, mentre negate a Dio il diritto di far Giustizia e insieme Misericordia, tacciando di paganesimo i Prelati che invece ribadiscono quel che la Chiesa ha sempre insegnato, anche nella sua liturgia, a proposito dei flagelli. «Incendi, terremoti… la natura sta mostrando la sua collera in modo che ci prendiamo cura di lei»: non sono le parole di uno stregone dell’Amazzonia, né i farneticamenti di uno sciamano adoratore del vento e della folgore, ma quanto ha affermato colui che siede sul Soglio del Principe degli Apostoli. E costui, nel delirio dell’hybris più sciagurata, lungi dal chieder perdono per il sacrilegio compiuto nella Basilica Vaticana, si innalza ebbro di notorietà nella deserta piazza di San Pietro, novello Simon Mago: «Ho speranza nell’umanità, negli uomini e nelle donne, ho speranza nelle nazioni. Sono molto fiducioso. Persone che trarranno lezioni da questa crisi per ripensare la propria vita». Non una volta ha parlato di Dio, dei peccati pubblici, del vizio eretto a modello, né dei sacrifici umani che, nel blocco totale delle attività di tutto il pianeta, continuano ad esser offerti nelle cliniche in cui si abortisce, in cui bambini innocenti sono smembrati ed uccisi senza che costui si senta in dovere di condannare questo massacro. E se in Laudato si’ egli chiede di ascoltare «il grido della terra e il grido dei poveri», chi ascolterà il grido dei piccoli e degli indifesi? la sua Pachamama? l’ONU, intorno alla quale scodinzola, sperando di rimediare la presidenza della Religione dell’Umanità? (…)
ma andate a leggerlo integrale sul suo sito
Costui crede di sapere mentre non sa; io almeno non so, ma non credo di sapere. Ed è proprio per questa piccola differenza che io sembro di essere più sapiente, perché non credo di sapere quello che non so.
(Socrate)
TOSSANI ,
a Baronio applausi ! Quindi non è affatto strano che ieri , rivolto agli Italiani , Conte abbia parlato dell’opportunità per i singoli di meditare sulla propria vita per scoprire , finalmente chi si è . Un pastone para-socratico in salsa “burosaurica “.
Perfetto intetrscambio di ruoli : Conte parla come Bergoglio e Bergoglio come Conte .Ognuno fa il mestiere dell’altro .Lo scopo ,però, è unico : distruggere tutto quello che si può ( uomini e fede).
Curioso come Bergoglio ha interpretato questo passo del Vangelo. Mai nella storia è emersa una simile interpretazione blasfema , fuorviante , erronea . Giustamente sotto cura psicoanalitica. Bergoglio ha messo nella interpretazione evangelica se stesso ? , perla a se stesso o a qualcuno a lui vicino ?, dimenticandosi secoli di esegesi ? . Quello che temo è che se va avanti così riscriverà l’interpretazione dei Vangeli ,da capo a piedi . Questo è l’inizio del revisionismo evangelico ??
Bravo mons.ICS , bellissima lezione di dottrina a Bergoglio . Peccato che non la leggerà mai. E non la leggerà mai perchè le persone intorno a se, che potrebbero aiutarlo – ad avere l’uomo- che lo mette nella piscina , di cui ha tanto bisogno, non lo fanno. E non lo fanno perchè non amano la figura del Vicario di Cristo, amano solo il loro posto di potere .
PERFETTO ! l’autore della omelia ha dichiarato quanto conosce i Vangeli. ZERO. E li reinterpreta secondo Freud , Così peraltro aveva insegnato Karl Rahner …