RISERVATO: IL RAPPORTO DELLA CEI SU GOVERNO, MESSA E CHIESE.

20 Marzo 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali il documento che alleghiamo qui sotto è molto interessante. È la storia – narrata dalla Segreteria della Cei – di come si è arrivati alla proibizione della messa in tutto il Paese, a partire da quelle feriali (che, oggettivamente, sono in genere tutt’altro che affollate…). Le sottolineature del testo sono nostre, in questo rapporto preparato dalla Segreteria Generale della Conferenza Episcopale e condiviso con tutti i vescovi italiani. Vedrete dal rapporto come si è arrivati alla situazione attuale; mi sembra di poter dire che la Chiesa ha accettato un’imposizione del governo, come si può intuire da questa frase: “Dalle 14 alle 18 il confronto della Segreteria Generale è serrato, finché il Tavolo governativo – a cui partecipa il Comitato scientifico e tecnico – chiude definitivamente la discussione”. Una conclusione che a molti era parsa evidente, ma che era stata rigettata dalla Chiesa. E se leggete fra le righe, forse potete ricavare anche voi l’impressione che la Segreteria di Stato abbia giocato un ruolo in questa resa incondizionata. Anche perché non dimentichiamoci che il governo Conte non ha seguito – finora – l’esortazione dell’Unione Europea a far pagare l’ICI alla Chiesa. Conte, allievo e coinvolto in Villa Nazareth, l’istituto gestito dalla Segreteria di Stato…Buona lettura.

§§§

Brevi note della Segreteria Generale

 

Scriviamo questi appunti sommari mentre attendiamo il Decreto-legge di sostegno a imprese, famiglie e lavoratori, rinviato a più riprese e nuovamente discusso oggi in Consiglio dei Ministri. È il fronte che ha visto maggiormente impegnata la Segreteria Generale in questi giorni, per evitare che il mondo del Terzo settore e quello degli Enti religiosi civilmente riconosciuti non venissero penalizzati con la loro esclusione.

Il pensiero solidale va soprattutto ai Pastori e alle Diocesi della Lombardia e più in generale del Nord Italia, provati in modo gravissimo nei loro preti e nei loro fedeli, oltre che nelle loro stesse persone. Sono il segno e lo strumento di una Chiesa che condivide fino in fondo la sofferenza della gente, senza smettere di offrire un contributo essenziale di preghiera, di speranza e di carità.

Rispetto a tutto questo, le righe che seguono restano senz’altro secondarie; servono, forse, a esprimere una condivisione che vuol andare oltre le misure, i comunicati e le iniziative assunte.

***

Il 23 febbraio, mentre la Chiesa italiana rientrava dall’Incontro del Mediterraneo vissuto a Bari e culminato nell’incontro con il Santo Padre Francesco, un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – che verrà rafforzato da quello del 25 febbraio – introduceva “misure urgenti in materia di contenimento e gestione epidemiologica da Covid-19”.

Per voce dei Pastori subito si susseguono alla Segreteria Generale le richieste di linee comuni anche per le comunità ecclesiali. La Presidenza della CEI, dopo un confronto con le Istituzioni civili, esce il 24 febbraio con un comunicato in cui chiede a tutti “la massima disponibilità nella ricezione delle disposizioni emanate per contenere il rischio epidemico”. Davanti al Paese, “la Chiesa che vive in Italia rinnova quotidianamente la preghiera: preghiera di vicinanza a quanti sono colpiti dal virus e ai loro familiari; preghiera per medici e infermieri delle strutture sanitarie, chiamati ad affrontare in frontiera questa fase emergenziale; preghiera per chi ha la responsabilità di adottare misure precauzionali e restrittive”.

Il confronto fra la Segreteria Generale e le Istituzioni del Paese si fa più intenso: a partire dalla comune preoccupazione per la salute di tutti, la Chiesa offre la sua collaborazione per ridurre smarrimenti e paure; nel contempo, rappresenta ai politici le attese delle comunità cristiane.

Nella serata di domenica 1° marzo il Governo emana un nuovo decreto per contrastare la diffusione del Coronavirus. Alla luce delle indicazioni del Comitato scientifico e tecnico, vi si legge che le misure resteranno valide fino a domenica 8 marzo e sono modulate su tre livelli: a) i paesi più colpiti; b) le loro province (Bergamo, Cremona, Lodi, Piacenza, Savona, Pesaro – Urbino) e regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna); c) l’intero territorio nazionale.

Nelle tre regioni sono stabilite limitazioni anche per i luoghi di culto, la cui apertura è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone; sono escluse durante la settimana le Messe feriali.

“A questo punto, il pieno rispetto delle disposizioni governative esprime la doverosa disponibilità a condividere fino in fondo le difficoltà che il Paese sta attraversando – commenta in un comunicato del 2 marzo il Card. Gualtiero Bassetti –: è il momento di una corresponsabilità nella quale la Chiesa porta il suo contributo di preghiera, di speranza e di prossimità. Questa prova deve poter costituire un’occasione per ritrovare una solidarietà che affratella”.

Un nuovo decreto esce il 4 marzo: vengono chiuse tutte le scuole e si inizia a parlare di interventi finalizzati ad arginare il sovraccarico del sistema sanitario. Nelle tre regioni e nelle province sopraricordate, il testo stabilisce limitazioni anche per i luoghi di culto, per la cui apertura richiede l’adozione di misure tali da evitare assembramenti di persone.

Alla luce del confronto con le Autorità governative, la CEI si fa tramite della richiesta che, durante la settimana, in queste realtà non vi sia la celebrazione della Santa Messa feriale; richiesta indirettamente rafforzata dall’ “espressa raccomandazione – contenuta nel Decreto –a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.

Il 5 marzo la situazione del Paese induce la Presidenza della CEI a posticipare la sessione primaverile del Consiglio Episcopale Permanente, prevista per i giorni 16-18 marzo, ad aprile, riducendola al pomeriggio del giorno 16 e alla giornata del 17.

È in questo clima – dove si inizia ad avvertire quanto le misure adottate dal Governo mettano in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali – che si arriva allo scorso fine settimana.

Le giornate di venerdì 6 e sabato 7 marzo vedono un ripetuto contatto con la Presidenza del Consiglio e con alcuni Ministri: le Istituzioni governative stanno preparando un Decreto con “misure urgenti, applicabili sull’intero territorio nazionale”. La Segreteria Generale insiste fortemente soprattutto per evitare che venga proibita la celebrazione della Santa Messa, quasi la Chiesa nei suoi sacerdoti temesse di esporsi davanti al pericolo.

Si alternano promesse, rassicurazioni, rinvii, in un’altalena che nella notte tra sabato 7 e domenica 8 porta alla stesura definitiva del testo. La Segreteria Generale lo riceve, con i “dispiaceri” della politica, alle 3.30 del mattino. Il Decreto, a livello preventivo, sospende da subito – e fino al 3 aprile – sull’intero territorio nazionale “le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”. Era il punto su cui, alle 23 della sera precedente, ci era stato richiesto di inviare un comunicato con procedura d’urgenza a tutti i Vescovi, perché proibissero in tutto il Paese le Sante Messe fin da quelle del primo mattino della stessa domenica.

Entro le 8.30 di domenica 8 un Vescovo di ciascuna Conferenza Episcopale Regionale è raggiunto da un messaggio che gli condivide il provvedimento. Le ore della mattinata registrano la chiamata di decine di Vescovi, che si rivolgono alla Segreteria Generale per chiedere delucidazioni, rappresentare stupore, criticità e contrarietà. Alle 12 la Segreteria Generale interloquisce nuovamente con la Presidenza del Consiglio: oltre a far pesare le difficoltà registrate, sottolinea la confusione con cui il Decreto è recepito dalle stesse Prefetture.

Il Governo convoca una riunione chiarificatrice alle ore 13.

Dalle 14 alle 18 il confronto della Segreteria Generale è serrato, finché il Tavolo governativo – a cui partecipa il Comitato scientifico e tecnico – chiude definitivamente la discussione. La Segreteria Generale, informato telefonicamente il Presidente della CEI, la Nunziatura e la Segreteria di Stato, esce in serata con un comunicato in cui scrive: “L’interpretazione fornita dal Governo include rigorosamente le Sante Messe e le esequie tra le ‘cerimonie religiose’. Si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli. L’accoglienza del Decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica”.

È un concetto ribadito nel comunicato della Segreteria Generale di martedì 10 marzo, che dà voce al “rammarico e disorientamento” suscitati “ nei Pastori, nei sacerdoti, nelle comunità religiose e nell’intero Popolo di Dio” a seguito dell’ “estensione a tutto il Paese delle misure restrittive”: si ribadisce che sono accettate solo “in forza della tutela della salute pubblica”.

Intanto, lunedì 9 marzo avviene una proficua condivisione in Segreteria di Stato. Raccogliamo suggerimenti, proposte e indicazioni, che nei giorni a seguire troveranno attuazione. Soprattutto, si afferma la reciproca volontà di una collaborazione cordiale ed efficace.

Le notizie della violenta diffusione dell’epidemia – che colpisce pesantemente soprattutto il Nord e si estende ad altre zone del Paese – documentano il lutto che colpisce famiglie e comunità; in particolare, emerge la testimonianza generosa di prossimità e dedizione offerta da Pastori e sacerdoti – anche fra questi ultimi si registrano ormai molte vittime – di volontari, infermieri e medici, in prima linea nel soccorrere i bisognosi e curare gli ammalati.

La risposta della Chiesa – evidenzia il comunicato della Segreteria Generale del 10 marzo – non è “né rassegnata né disarmante”: piuttosto, “è prossimità che si esprime nell’apertura delle chiese, nella disponibilità dei sacerdoti ad accompagnare il cammino spirituale delle persone con l’ascolto, la preghiera e il sacramento della riconciliazione; nel loro celebrare quotidianamente – senza popolo, ma per tutto il popolo – l’Eucaristia; nel loro visitare ammalati e anziani, anche con i sacramenti degli infermi; nel loro recarsi sui cimiteri per la benedizione dei defunti.

Ancora, questa prossimità ha il volto della carità, che passa dall’“assicurare a livello diocesano e parrocchiale i servizi essenziali a favore dei poveri, quali le mense, gli empori, i dormitori, i centri d’ascolto”, come scrive Caritas Italiana, che aggiunge l’attenzione a “non trascurare i nuovi bisognosi e anche chi viveva già situazioni di difficoltà e vede peggiorare la propria condizione”.

Ai media della CEI viene chiesta un’attenzione ancora maggiore, insieme a sussidi e palinsesti che “possano accompagnare la preghiera personale e familiare, come pure di piccoli gruppi di fedeli”.

Va in questa linea l’apertura di https://chiciseparera.chiesacattolica.it, un nuovo ambiente digitale, promosso dalla Segreteria Generale e aggiornato dall’Ufficio per le comunicazioni sociali, dal 12 marzo rilancia le buone prassi messe in atto dalle nostre diocesi, offre contributi di riflessione – a partire da lettere, messaggi e video dei Vescovi –, condivide notizie e materiale pastorale.

Muovendosi sulla scia delle “norme speciali” emanate l’8 marzo dalla Segreteria di Stato e dal Governatorato, “in coordinamento con i provvedimenti varati dalle Autorità italiane”, anche la Segreteria Generale emana disposizioni e orientamenti circa il personale, sospendendo le trasferte di direttori e responsabili, rinviando appuntamenti con persone presso le sedi della CEI, estendendo a tutti i dipendenti le agevolazioni concernenti smart working, permessi e ferie. Un testo su tale disciplina l’11 marzo viene condiviso a tutti i Vescovi, in risposta alle molte richieste pervenute sia da parte di Curie diocesane che di Tribunali ecclesiastici. Si precisa che si tratta di “passi che vengono condivisi a titolo puramente esemplificativo, offrendoli al discernimento di quanti vorranno prenderli in considerazione nell’affrontare la propria situazione, apportandovi tutti gli adattamenti del caso”.

Lo stesso giorno, facendo tesoro di suggerimenti della Segreteria di Stato, vengono inviati anche alcuni orientamenti per i Seminari, quale risposta a quanti chiamano esprimendo preoccupazione per la condizione della vita del Seminario (seminaristi, formatori, personale, docenti…) e chiedono indicazioni sulle modalità con cui affrontare l’emergenza sanitaria e, eventualmente, impostare in maniera responsabile la gestione della vita comunitaria.

Dopo un rapido sondaggio, condotto in sinergia con l’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni tra coordinatori e responsabili dei Seminari Maggiori, si offre ai Vescovi un quadro assai variegato, sia quanto alla percezione del pericolo costituito dalla diffusione del virus, sia nelle misure con cui cercare di arginarlo. Si spiega che, accanto a chi ha scelto la chiusura, chiedendo ai seminaristi di rientrare in famiglia, vi sono realtà in cui ci si sottopone a una quarantena volontaria, che in altre si è trasformata in obbligatoria.

Tra le proposte per continuare ad assicurare la formazione culturale anche da “remoto”, si segnala la conoscenza di una soluzione gratuita, ormai comprovata che permette di costituire una classe virtuale.

In particolare, viene condivisa a tutti la comunicazione data dal Seminario Arcivescovile di Milano, puntuale nel mettere a fuoco una serie di misure.

Il giorno seguente, giovedì 12, la Segreteria Generale dispone la chiusura delle sedi della CEI. In Circonvallazione Aurelia rimane il Segretario Generale con due sacerdoti; in Via Aurelia 796, il direttore di Caritas Italiana con pochi collaboratori.

La catena di morti, l’espandersi dell’epidemia – dichiarata pandemia –, il timore per un possibile tracollo del sistema sanitario, prospettato soprattutto da diversi Vescovi del Sud del Paese, porta a una nota della Presidenza del 12 marzo: in questa situazione gravissima sul piano sanitario e, di conseguenza, su quello economico, si ribadisce la presenza attiva della Chiesa, tanto nelle migliaia di iniziative di preghiera che animano il territorio e vengono condivise in rete, quanto sul versante della carità, con tanti volontari delle Caritas, delle parrocchie, dei gruppi, delle associazioni giovanili, delle Misericordie, delle Confraternite… che si adoperano per sollevare e aiutare i più fragili.

In tale contesto di limitazioni a cui ogni cittadino è sottoposto a tutela della salute pubblica, la Presidenza arriva a prospettare – affidando la scelta all’Ordinario – “anche la decisione di chiudere le chiese. Questo non perché lo Stato ce lo imponga, ma per un senso di appartenenza alla famiglia umana, esposta a un virus di cui ancora non conosciamo la natura né la propagazione”.

Nel contempo, nel testo si ribadisce che “i sacerdoti celebrano quotidianamente per il Popolo, vivono l’adorazione eucaristica con un maggior supplemento di tempo e di preghiera. Nel rispetto delle norme sanitarie, si fanno prossimi ai fratelli e alle sorelle, specialmente i più bisognosi”, mentre “da monasteri e comunità religiose sappiamo di poter contare su un’orazione continua per il Paese”.

Venerdì 13 marzo esce un nuovo comunicato – anche questa volta a partire dalla valorizzazione di suggerimenti raccolti in Segreteria di Stato – che rilancia le conclusioni di un prolungato confronto con la Conferenza Italiana Superiori Maggiori (CISM) e l’Unione Superiore Maggiori d’Italia (USMI), a tutela di religiosi e religiose.

Le telefonate e le mail di tanti Pastori ci consegnano la sofferenza, la preoccupazione e la solitudine che tanti di loro stanno vivendo; ci coinvolgono, condividendo lettere, messaggi, video, iniziative, proposte, contenuti che vengono caricati e rilanciati sul sito e sui social.

È all’interno di questa condivisione che alcuni Vescovi suggeriscono la promozione di un momento di preghiera per tutto il Paese. Il 12 marzo la proposta si concretizza nella preghiera del Santo Rosario, fissata alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia e Patrono di tutta la Chiesa. Nelle intenzioni dei Pastori, l’appuntamento acquista un significato simbolico di supplica che nella fede unisce l’intero Paese, coinvolgendo fedeli, famiglie, comunità religiose, unite alla proposta di esporre alla finestra delle case un piccolo drappo bianco o una candela. Tv2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera.

Il 13 marzo la Presidenza della CEI, raggiunta telefonicamente dalla Segreteria Generale, approva un intervento straordinario, richiesto da Caritas Italiana, arrivando a stanziare dai fondi 8xmille 10 milioni di euro, destinati alle Caritas diocesane per fronteggiare l’emergenza.

Nella stessa giornata, la Presidenza torna ad esprimersi per venir incontro alle difficoltà rappresentate dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus: destina 500 mila euro a favore di 7.500 strutture caritative, che sostengono circa un milione e mezzo di persone.

Sempre venerdì 13 la Segreteria Generale consulta per posta elettronica i Membri della Presidenza per raccogliere orientamenti di metodo e di contenuti con cui celebrare la Settimana Santa.

Sabato 14 la consultazione è estesa ai Presidenti delle Conferenze Episcopali Regionali, per fornire elementi da sottoporre alla valutazione della Segreteria di Stato.

Sul fronte dei rapporti con le Istituzioni del Governo, la settimana trascorsa è caratterizzata dall’impegno a seguire il decreto legge, che prevede la cassa integrazione in deroga e le misure di sostegno, inizialmente previste solo per imprese e aziende. La Segreteria Generale ha fatto quadrato per rappresentare la necessità inderogabile di includere le realtà del Terzo settore e degli Enti religiosi civilmente riconosciuti, sottolineando come ne vada della tutela di migliaia di lavoratori e dei servizi annessi. Nel corso dei giorni, fino alla tarda serata di domenica 15 marzo, si ribadisce che una loro esclusione sarebbe impensabile: spieghiamo che creerebbe dei precedenti veramente irrecuperabili e indifendibili agli occhi della Chiesa e degli Enti collegati, oltre a costituire una grave ingiustizia.

 

La Segreteria Generale

 

Roma, 15 marzo 2020

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49 commenti

  • La Verità vi farà liberi ha detto:

    Tosatti, non conosco la sua mail, ma la prego ascolti con molta attenzione questa intervista al dott. Montanari di Bologna.

    https://youtu.be/x6Auyo2Uvs4

  • Nicola Buono ha detto:

    Per la serie SOLO I RICCHI POSSONO

    http://www.rinocammilleri.com/2020/03/tampone/

    • Adriana ha detto:

      GIULIA ,
      grazie per l’articolo che esprime molti dei miei pensieri ,
      dove però -peccato- manca ogni accenno al trattamento
      lassista delle autorità nei confronti delle ” preziose risorse ” che hanno il diritto di assembramento e di barbecue pubblico sulla pubblica strada perchè , tanto , ldichiarano e gridano di esser protette da Allah.
      A questo ,punto visto il silenzio blindato del Boss e le ideologiche esternazioni di Sorondo , non mi rimane che supporre che tutta la Curia dia loro ragione . ( Illuminata dalle vibrazioni energetiche della Madre Terra amerinda .

  • GIORGIO VIGNI ha detto:

    Ripropongo: il mondo vuole un cristianesimo smorto e pusillanime, ansioso di ottenere diritto di cittadinanza in una società che lo disprezza. A. Frossard
    La CEI collabora, prona.
    Per conferma, si veda mio post nel caso Cerveteri, missa interrupta.

    G.Vigni

  • Sconsolata ha detto:

    Fuori tema, ma di stringente attualità.
    Al tempo del coronavirus ecco il suggerimento del papa per sopperire all’impossibilità di accedere alla confessione sacramentale, seguito ad un altro aneddoto tratto dai ricordi personali su una canzone di Carlo Buti (l’interprete di “Faccetta nera”) per avvalorare il suo commento al Perdono del Padre. Dall’omelia di oggi a Santa Marta al link segnalato dopo il seguente stralcio.
    «Io so che tanti di voi, per Pasqua, andate a fare la confessione per ritrovarvi con Dio. Ma tanti mi diranno oggi: “Ma padre, dove posso trovare un sacerdote, un confessore, perché non si può uscire da casa? E io voglio fare la pace con il Signore, io voglio che Lui mi abbracci, che il mio papà mi abbracci … Come posso fare se non trovo sacerdoti?”. Tu fai quello che dice il Catechismo. È molto chiaro: se tu non trovi un sacerdote per confessarti, parla con Dio, è tuo padre, e digli la verità: “Signore ho combinato questo, questo, questo … Scusami”, e chiedigli perdono con tutto il cuore, con l’Atto di dolore e promettigli: “Dopo mi confesserò, ma perdonami adesso”. E subito tornerai alla grazia di Dio. Tu stesso puoi avvicinarti, come ci insegna il Catechismo, al perdono di Dio senza avere alla mano un sacerdote. Pensate voi: è il momento! E questo è il momento giusto, il momento opportuno. Un Atto di dolore ben fatto, e così la nostra anima diventerà bianca come la neve».
    https://messadelpapa.com/il-papa-prega-per-i-medici-e-gli-operatori-sanitari-che-stanno-dando-la-vita/

    • Sconsolata ha detto:

      Il Decreto del card. Sarah per le celebrazioni del triduo pasquale
      https://gloria.tv/post/xGdMvyLWBnTT39pFoaS7MseLu

    • Gabriele ha detto:

      Il Papa ha perfettamente ragione: nell’impossibilità di trovare un sacerdote disponibile, il penitente è perdonato se si pente sinceramente dei suoi peccati e si ripromette di confessarsi appena possibile al sacramento. Bergoglio stavolta l’ha detta giusta, sono le basi del mestiere.

      • Sconsolata ha detto:

        Non basta un atto di dolore a far diventare l’ anima bianca come la neve. Ah ! Se si fosse fermato prima del finale … consolatorio…. alla sua maniera…

        • Iginio ha detto:

          Beh, vabbe’, calma, se è per questo non basta nemmeno la confessione sacramentale per ritornare gigli candidi. Molte volte si commettono e si confessano sempre gli stessi peccati. Evitiamo i processi alle intenzioni.
          Il punto è un altro: è che queste uscite tutte zucchero&candore oggi non le comprendono i più, fanno ridere la gente, dati il cinismo e il materialismo edonista imperanti.

    • Iginio ha detto:

      Ce lo vedere il famigerato Spadaro, già noto come cyberteologo che ascoltava il rock su internet, commuoversi per una vecchia canzone degli anni Quaranta presa da Youtube? Io no.
      Può sembrare una battuta, ma invece la dice lunga sul cinismo e l’aridità di questa gente. Bergoglio è un uomo nato in un’altra epoca, ha l’età di mio padre, e questo a me lo renderebbe anche simpatico, chiaramente viene da un’epoca in cui la famiglia era importante e una realtà vissuta e concreta, però il problema è che lui non sa motivare intellettualmente i suoi slanci emotivi. E quindi finisce regolarmente raggirato dai vari Spadaro, Kasper, Marx eccetera.

  • Sconsolata ha detto:

    Il documento sembra essere la relazione asettica su una lenta agonia descritta con un linguaggio tecnicistico.
    Non rivela altro che non avessimo intuito e criticato, suscitando la reazione di qualche moralizzatore, fin dalle prime avvisaglie di un’operazione che si stava conducendo in porto in concorso con gli alleati di “gestione” della “cosa” di interesse pubblico e simil religioso.
    Il documento è peraltro la conferma, come è stato fatto notare nei commenti precedenti, di una situazione ecclesiale senza soluzione di continuità, e imbarazzante, ma in tutta evidenza non per chi occupa posizioni apicali in seno alla Chiesa.
    Intanto si moltiplicano le interviste di Bergoglio, ieri una anche al canale televisivo spagnolo “La Sexta”, come riferito da Dagospia. Mentre la riforma dei media vaticana – unica e sola, finora; e questo non è un dettaglio irrilevante – ha svelato fin qui la reale portata di quella che si è rivelata essere una falsa urgenza, gestendo il diretto interessato una comunicazione che dimostra nei fatti la ridondanza di un eccessivo dispiegamento di addetti e di risorse di ogni genere.

  • Iginio ha detto:

    A me già il fatto che esista una cosa chiamata Consiglio Episcopale Permanente fa venire l’orticaria… Ma dubito che alla Cei abbiano autoironia.
    Sul resto, che dire? Un governo allo sbando ricatta la Chiesa dicendole che, se non lo appoggia, le darà la colpa di favorire il contagio. Ecco la squallida realtà.
    Grazie a tutti i sagrestanelli, pretonzoli e vescovonzoli che hanno votato PD, e in particolare i sindaci geniali delle città lombarde dove ora imperversa il contagio e qualche settimana fa imperversava “abbraccia un cinese”, “non ci fermiamo”, baldorie varie per strada a scopo dimostrativo.

  • shalom ha detto:

    Dato il tema trattato, mi si permetta di ripetere, con rispetto e schiettezza, alcune mie personali opinioni. Le raccolgo in tre punti.
    1) poiché l’assistenza al malato non è integrale e non rispetta la dignità e i diritti della persona umana se non nella completezza inscindibile di assistenza medica e religiosa (cura del corpo e dello spirito), a me pare che gli interventi succeduti al diffondersi del COVID19 non abbiano tenuto in sufficiente considerazione l’assistenza spirituale, non solo da parte delle Istituzioni Civili e Sanitarie ma neppure (con mia meraviglia purtroppo!) da quelle Ecclesiastiche
    2) per diverse settimane, le disposizioni emanate dalla CEI e dagli Episcopati si sono limitate ad essere “disposizioni restrittive” (chiusura delle chiese, sospensione della Messa, sospensione del precetto, abolizione dello scambio della pace e delle acquasantiere, … ) senza alcuna “disposizione propositiva” su come e cosa si dovesse conservare della vita sacramentale e della pastorale ai malati (sacramenti nelle forme canoniche di grave necessità, adorazione o comunione eucaristica individuale, Sacerdoti e Ministri dell’eucaristia nelle famiglie non in quarantena, …. ), pur esigendo il doveroso adempimento delle norme emanate dalle Autorità civili, assunte e valutate responsabilmente ma non subite passivamente. Le seconde sono poi giunte, ma per lo più, come concessioni alle richieste di numerosi Fedeli e Sacerdoti giunte talvolta fino ad una aperta quanto discutibile disobbedienza
    3) Molti, come me, constatano che, tutt’ora, la conversione richiesta dai Vescovi è indirizzata ai costumi sociali e agli stili di vita invece che, come richiede la Quaresima, innanzitutto a loro stessi e alla stessa Chiesa. I Pastori (anche ai piani alti e vaticani…) non sanno ancora vedere i “coronavirus ecclesiali” almeno altrettanto mortali, pandemie che si sono subdolamente diffuse nella Chiesa e nella sue Membra: nella dottrina sulla fede cristiana inopportunamente affiancata a quella (ammesso che lo sia) di altre religioni o a idoli pagani, negli abusi sacramentali e liturgici praticati dai Sacerdoti talvolta fino al sacrilegio, nei fumosi “nuovi parametri interpretativi” che hanno distorto la morale prematrimoniale e famigliare, nelle convivenze e alterazioni (benedette!) sulla natura e fine della sessualità, nelle condizioni necessarie per ricevere l’eucaristia senza compiere ulteriori gravi peccati, nella formazione al celibato nei Seminari e Facoltà di Teologiche, ecc…
    Ricordino allora i Pastori che: la mancata vigilanza per il loro guardare altrove – i loro silenzi sconcertanti e ambigui – certi loro documenti presentati ingenuamente come “aggiornamenti” di formulazioni della fede divenute inadeguate – certe loro iniziative pastorali più “umanitarie” che “evangelizzatrici” – il loro stesso modo di presentarsi dettato più da stolto esibizionismo che da saggia modestia, ecc… li trasformano (senza che neppure se n’accorgano!) in pericolosi “portatori contagiosi di coronavirus ecclesiali” verso i Fedeli… E ricordino che il rinnovamento della Chiesa lo hanno sempre fatto, lo fanno e lo faranno ancora i Santi e i Dottori della Chiesa, non i “progetti pastorali nelle periferie”, cittadine o esistenziali che siano! Ritornino a parlarci di “valori non negoziabili col mondo” (ne è scomparsa perfino la dizione!) e del Catechismo della Chiesa Cattolica!

  • Rafael Brotero ha detto:

    Diceva il fiero Huysmans, convertito di recente: il Cattolicesimo non è ” une religionette de bon ton “. Che è la più perfetta definizione del bergoglismo. Ergo…

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    E’ morto mio cognato . Vi chiedo di recitare per lui un Requiem.
    Per quanto riguarda l’argomento ( Tosatti perdoni la lunghezza) questo è l’elenco dei luoghi biblici in cui si trova la parola preghiera, che non finisce, e nemmeno inizia , col Padre Nostro e col Rosario.
    1 Gdc 13: 9| 9] Dio ascoltò la preghiera di Manoach e l’angelo di
    2 1Sam 1: 10| era afflitta e innalzò la preghiera al Signore, piangendo amaramente. ~
    3 1Sam 1: 12| Mentre essa prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli
    4 2Sam 7: 27| ardire di rivolgerti questa preghiera. ~
    5 1Re 8: 28| 28] Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua
    6 1Re 8: 28| Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza
    7 1Re 8: 29| il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza
    8 1Re 8: 45| ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi
    9 1Re 8: 49| della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi
    10 1Re 8: 52| attenti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e del tuo
    11 1Re 8: 54| rivolgere al Signore questa preghiera e questa supplica, si alzò
    12 1Re 9: 3| disse: “Ho ascoltato la preghiera e la supplica che mi hai
    13 2Re 19: 4| ha udito. Innalza ora una preghiera per quelli che ancora sopravvivono”. ~
    14 2Re 19: 20| quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re
    15 2Re 20: 5| tuo padre: Ho udito la tua preghiera e visto le tue lacrime;
    16 2Cr 6: 19| 19] Tuttavia volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua
    17 2Cr 6: 19| Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo innalza
    18 2Cr 6: 20| tuo nome, per ascoltare la preghiera che il tuo servo innalza
    19 2Cr 6: 29| 29] ogni preghiera e ogni supplica fatta da
    20 2Cr 6: 35| ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi
    21 2Cr 6: 39| della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi
    22 2Cr 6: 40| tue orecchie attente alla preghiera innalzata in questo luogo. ~
    23 2Cr 7: 12| disse: “Ho ascoltato la tua preghiera; mi sono scelto questo luogo
    24 2Cr 7: 15| miei orecchi attenti alla preghiera fatta in questo luogo. ~
    25 2Cr 30: 27| voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la santa dimora
    26 2Cr 33: 18| gesta di Manàsse, la sua preghiera a Dio e le parole che i
    27 2Cr 33: 19| 19] La sua preghiera e come fu esaudito, tutta
    28 Ne 1: 6| aperti per ascoltare la preghiera del tuo servo; io prego
    29 Ne 1: 11| tuoi orecchi attenti alla preghiera del tuo servo e alla preghiera
    30 Ne 1: 11| preghiera del tuo servo e alla preghiera dei tuoi servi, che desiderano
    31 Ne 11: 17| intonava le lodi durante la preghiera; Bakbukia che gli veniva
    32 Tb 3: 1| Poi presi a dire questa preghiera di lamento: ~
    33 Tb 3: 16| quel medesimo momento la preghiera di tutti e due fu accolta
    34 Tb 12: 8| 8] Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l’elemosina
    35 Tb 12: 12| quando tu e Sara eravate in preghiera, io presentavo l’attestato
    36 Tb 12: 12| l’attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del
    37 Tb 13: 1| Allora Tobi scrisse questa preghiera di esultanza e disse: ~”~
    38 Gdt 9: 12| creature, ascolta la mia preghiera; ~
    39 Gdt 12: 6| uscire la tua serva per la preghiera”. ~
    40 Gdt 13: 3| sarebbe uscita per la sua preghiera e anche con Bagoa aveva
    41 Gdt 13: 10| secondo il loro uso, per la preghiera; attraversarono il campo,
    42 Est 4:17h| 17h]Ascolta la mia preghiera e sii propizio alla tua
    43 1Mac 3: 46| Masfa era stato luogo di preghiera in Israele. ~
    44 1Mac 4: 30| accampamento, innalzò questa preghiera: “Benedetto sei tu, o salvatore
    45 2Mac 1: 23| sacerdoti si posero allora in preghiera, mentre il sacrificio veniva
    46 2Mac 1: 24| 24] La preghiera era formulata in questo
    47 2Mac 10: 25| il capo di polvere per la preghiera a Dio e, cintisi i fianchi
    48 2Mac 10: 27| 27] Terminata la preghiera, presero le armi e uscirono
    49 2Mac 12: 42| 42] ricorsero alla preghiera, supplicando che il peccato
    50 Gb 15: 4| religione ~e abolisci la preghiera innanzi a Dio. ~
    51 Gb 16: 17| mani ~e pura è stata la mia preghiera. ~
    52 Gb 30: 24| nessuno tende la mano alla preghiera, ~né per la sua sventura
    53 Sal 4: 2| pietà di me, ascolta la mia preghiera. ~
    54 Sal 6: 10| Signore accoglie la mia preghiera. ~
    55 Sal 17: 1| 1] Preghiera. Di Davide. ~Accogli, Signore,
    56 Sal 17: 1| Porgi l’orecchio alla mia preghiera: ~sulle mie labbra non c’
    57 Sal 28: 6| ascolto alla voce della mia preghiera; ~
    58 Sal 31: 23| ascoltato la voce della mia preghiera ~quando a te gridavo aiuto. ~
    59 Sal 35: 13| riecheggiava nel mio petto la mia preghiera. ~
    60 Sal 39: 13| 13] Ascolta la mia preghiera, Signore, ~porgi l’orecchio
    61 Sal 42: 9| innalzo il mio canto: ~la mia preghiera al Dio vivente. ~
    62 Sal 54: 4| 4] Dio, ascolta la mia preghiera, ~porgi l’orecchio alle
    63 Sal 55: 2| l’orecchio, Dio, alla mia preghiera, ~non respingere la mia
    64 Sal 61: 2| grido, sii attento alla mia preghiera. ~
    65 Sal 65: 3| 3] A te, che ascolti la preghiera, ~viene ogni mortale. ~
    66 Sal 66: 19| attento alla voce della mia preghiera. ~
    67 Sal 66: 20| che non ha respinto la mia preghiera, ~non mi ha negato la sua
    68 Sal 69: 14| Ma io innalzo a te la mia preghiera, ~Signore, nel tempo della
    69 Sal 84: 9| eserciti, ascolta la mia preghiera, ~porgi l’orecchio, Dio
    70 Sal 86: 6| orecchio, Signore, alla mia preghiera ~e sii attento alla voce
    71 Sal 88: 3| Giunga fino a te la mia preghiera, ~tendi l’orecchio al mio
    72 Sal 88: 14| mattino giunge a te la mia preghiera. ~
    73 Sal 90: 1| 1] Preghiera. Di Mosè, uomo di Dio. ~
    74 Sal 102: 1| 1] Preghiera di un afflitto che è stanco ~
    75 Sal 102: 2| Signore, ascolta la mia preghiera, ~a te giunga il mio grido. ~
    76 Sal 102: 18| 18] Egli si volge alla preghiera del misero ~e non disprezza
    77 Sal 109: 4| accuse, ~mentre io sono in preghiera. ~
    78 Sal 116: 1| ascolta ~il grido della mia preghiera. ~
    79 Sal 130: 2| attenti ~alla voce della mia preghiera. ~
    80 Sal 140: 7| Signore, la voce della mia preghiera”. ~
    81 Sal 141: 2| incenso salga a te la mia preghiera, ~le mie mani alzate come
    82 Sal 141: 5| malvagità continui la mia preghiera. ~
    83 Sal 142: 1| quando era nella caverna. ~Preghiera. ~
    84 Sal 143: 1| Signore, ascolta la mia preghiera, ~porgi l’orecchio alla
    85 Prv 15: 29| empi, ~ma egli ascolta la preghiera dei giusti. ~
    86 Prv 28: 9| la legge, ~anche la sua preghiera è in abominio. ~
    87 Sap 18: 21| armi del suo ministero, ~la preghiera e il sacrificio espiatorio
    88 Sir 3: 5| esaudito nel giorno della sua preghiera. ~
    89 Sir 4: 6| creatore esaudirà la sua preghiera. ~
    90 Sir 7: 10| mancar di fiducia nella tua preghiera ~e non trascurare di fare
    91 Sir 7: 14| ripetere le parole della tua preghiera. ~
    92 Sir 21: 5| 5] La preghiera del povero va dalla sua
    93 Sir 28: 2| prossimo ~e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. ~
    94 Sir 35: 13| anzi ascolta proprio la preghiera dell’oppresso. ~
    95 Sir 35: 16| con benevolenza, ~la sua preghiera giungerà fino alle nubi. ~
    96 Sir 35: 17| 17] La preghiera dell’umile penetra le nubi, ~
    97 Sir 36: 15| 16] Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi, ~secondo
    98 Sir 38: 34| cose materiali, ~e la loro preghiera riguarda i lavori del mestiere. ~
    99 Sir 39: 5| Altissimo, ~apre la bocca alla preghiera, implora per i suoi peccati. ~
    100 Sir 39: 6| parole di sapienza, ~nella preghiera renderà lode al Signore. ~
    101 Sir 50: 19| il Signore altissimo ~in preghiera davanti al Misericordioso, ~
    102 Sir 51: 13| assiduamente la sapienza nella preghiera. ~
    103 Is 37: 4| ha udito. Innalza ora una preghiera per quel resto che ancora
    104 Is 37: 21| quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re
    105 Is 38: 5| padre: Ho ascoltato la tua preghiera e ho visto le tue lacrime;
    106 Is 56: 7| gioia nella mia casa di preghiera. ~I loro olocausti e i loro
    107 Is 56: 7| tempio si chiamerà ~casa di preghiera per tutti i popoli”. ~
    108 Lam 3: 8| aiuto, ~egli soffoca la mia preghiera. ~
    109 Bar 2: 14| Ascolta, Signore, la nostra preghiera, la nostra supplica, liberaci
    110 Dn 3: 25| Azaria, alzatosi, fece questa preghiera in mezzo al fuoco e aprendo
    111 Dn 9: 4| 4] e feci la mia preghiera e la mia confessione al
    112 Dn 9: 17| ascolta, Dio nostro, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche
    113 Gio 2: 8| ricordato il Signore. ~La mia preghiera è giunta fino a te, ~fino
    114 Ab 3: 1| 1] Preghiera del profeta Abacuc, in tono
    115 Mt 17: 21| si scaccia se non con la preghiera e il digiuno]”. ~
    116 Mt 21: 13| casa sarà chiamata casa di preghiera ~ma voi ne fate una spelonca
    117 Mt 21: 22| chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete”. ~
    118 Mc 9: 29| alcun modo, se non con la preghiera”. ~
    119 Mc 11: 17| casa sarà chiamata ~casa di preghiera per tutte le genti? ~Voi
    120 Mc 11: 24| quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo
    121 Lc 1: 13| temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie
    122 Lc 3: 21| lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì ~
    123 Lc 19: 46| La mia casa sarà casa di preghiera. ~Ma voi ne avete fatto
    124 Lc 22: 45| 45] Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li
    125 At 1: 14| assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne
    126 At 3: 1| salivano al tempio per la preghiera verso le tre del pomeriggio. ~
    127 At 4: 31| Quand’ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati
    128 At 6: 4| invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola”. ~
    129 At 10: 30| quest’ora, stavo recitando la preghiera delle tre del pomeriggio
    130 At 11: 5| 5] “Io mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e
    131 At 12: 5| in prigione, mentre una preghiera saliva incessantemente a
    132 At 12: 12| numero di persone raccolte in preghiera. ~
    133 At 16: 13| ritenevamo che si facesse la preghiera, e sedutici rivolgevamo
    134 At 16: 16| 16] Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una
    135 At 16: 25| mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre
    136 Rm 10: 1| desiderio del mio cuore e la mia preghiera sale a Dio per la loro salvezza. ~
    137 Rm 12: 12| tribolazione, perseveranti nella preghiera, ~
    138 1Cor 7: 5| temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a stare
    139 1Cor 11: 13| conveniente che una donna faccia preghiera a Dio col capo scoperto? ~
    140 2Cor 1: 11| vostra cooperazione nella preghiera per noi, affinché per il
    141 Fil 1: 4| gioia per voi in ogni mia preghiera, ~
    142 Fil 1: 19| salvezza, grazie alla vostra preghiera e all’aiuto dello Spirito
    143 Col 4: 2| 2] Perseverate nella preghiera e vegliate in essa, rendendo
    144 1Tm 4: 5| dalla parola di Dio e dalla preghiera. ~
    145 1Tm 5: 5| consacra all’orazione e alla preghiera giorno e notte; ~
    146 Gc 5: 15| 15] E la preghiera fatta con fede salverà il
    147 Gc 5: 16| essere guariti. Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza. ~
    148 1Pt 4: 7| sobri, per dedicarvi alla preghiera. ~

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Per chi volesse andare a leggerli, questo è il link da cui partire:

      http://www.vatican.va/archive/ITA0001/G1.HTM

    • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

      CARISSIMO STILUMCURIALE EMERITO.
      QUI IN VENEZUELA ABBIAMO LA TRADIZIONE D’ OFFRIRE UN “NOVENARIO”, NOVENA DEI SANTI SACRIFICI SUBITO DOPO VENIRE MANCARE QUALCUNO. SICCOME NEMMENO IN QUESTI GIORNI, COME QUI, AVETE LA SANTA MESSA, SE GRADISCE E VUOLE MI DICA IL NOME DEL SUO COGNATO, PERCHE IO SÌ CONTINUO CELEBRARE ED ANCHE CON DEI FEDELI PRESENTI. NON CREDO CHE CI SARÀ UN PROBLEMA DIRMILO. POI RIGUARDO LEI E MI CONSENTA QUESTA…NON POSSO CONFESSARLO ATTRAVERSO INTERNET…E NON SI OFFENDA MA, DAVVERO LEI HA 90 ANNI?…NON TANTO PER EVIDENTE LUCIDITÀ ED INTELLIGENZZA, CULTURA E SOPRATUTTO FEDE, MA PER LA VITALITÀ, SUOI INTERVENTI QUI SEMBRANO D’UOMO MOLTO PIÙ GIOVANE…ALLORA CON MOLTO PIACERE DA DOMANI POSSO CELEBRARE I 9 SANTI SACRIFICI PER SUO COGNATO. PURE SE VUOI LO SCRIVA AL CARO MARCO E NE SONO CERTO CHE NON LI DISPIACERÀ FARMILO PERVENIRE. ORMAI STILUM CURIÆ PURE È UN’ APOSTOLATO…

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Il suo nome è Andrea . Ma non è l’Andrea che di tanto in tanto scrive qui, nè tanto meno Tornielli.
        Grazie.
        PS. Sono nato il 3 luglio 1930 e la matematica non è un’opinione.

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          NB.: il 3 luglio è la festa di San Tommaso Apostolo, quello che non credeva se non vedeva. Forse è per questo che anch’io ho la sindrome di San Tommaso.

          • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

            Che bel disegno sua vita:

            03 DONI DELLO SPIRITO SANTO 30

        • Maria Grazia ha detto:

          @DEUTERO.AMEDEO – Caro Amedeo, mi unisco, con partecipazione e fede, alla preghiera dei Stilumcuriali per la pace in Cristo di tuo cognato Andrea.

        • Lucia ha detto:

          Signor Deutero le faccio le mie condoglianze .Leggo sempre le sue considerazioni e si come il Padre venezuelano anch ‘ io non immaginavo che avesse 90 anni.Spero di continuare a leggere ancora per altri….90 anni almeno le sue considerazioni , riflessioni sulla Chiesa e non solo .Buona giornata

      • Sheovan ha detto:

        Gentile Padre, non scrivo mai ma leggo spesso il blog e i commenti.

        Se può ricordare anche mia cugina Giulia, morta improvvisamente la scorsa settimana (aveva 35 anni).

        Grazie mille.

        Un saluto in Cristo
        Stefano

        • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

          Con radoppiato piacere caro Stefano. Subito prendo nota d’ Andrea e Giulia, e da domani un “novenario” in sofraggio per tutte e due cari. Adesso metto il biggliettino sull’ altare che stò appunto sistemando per l’ indomani. Sgre. Stilumcuriale Emerito: questa fu fatta PARROCCHIA DELLO SPIRITO SANTO E NOSTRA SIGNORA DELL’ ANTICA IL 3 LUGLIO 1974…STANDO ALLE MATTEMATICHE !

  • Alessandro Mrabelli ha detto:

    Grazie, dr. Tosatti, per la pubblicazione di questo documento. Servirà soprattutto agli indecisi e chi fino al 2019 ha devoluto l’8 x 100 alla Cei. Quest’anno, dopo aver letto il rapporto, non lo farà più,

  • Adriana ha detto:

    Parigi , 1793 : Cerimonia del ” Culto della Ragione ” e della Libertà in nome dell’Ente Supremo ( a Notre Dame una graziosa cantante lirica impersonava la dea Ragione )
    Roma , 2020 : niente cerimonie,( è sufficiente la CEI .)
    Nessuna graziosa cantante ma l’orrido feticcio della Pachamama .
    L’Ente Supremo è in salute più che mai .
    La chiesa di Notre Dame è carbonizzata .
    Questo è il ” progresso ” dei “processi “…ora non ci resta che attendere i processi a questo magnifico
    progresso .

    • Francesco ha detto:

      Adoraverunt Pacha mama Baal: come Alcimo papa e vescovi ignobili e idolatri, hanno profanato il Tempio Santo

  • GMZ ha detto:

    Una S. Messa senza assemblea non è un problema (tranne che per i pasdaran della rivoluzione).
    Quanto a noi fedeli, possiamo offrire la nostra sofferenza quaresimale a Gesù. Certo che ci manca la S.Messa, ma possiamo farcela finché non mancheranno le S. Messe.
    Ossequi!

  • GIONA E NINIVE ha detto:

    Mi sembra una pezza giustificativa dei loro palesi errori.

    Come al solito, si sono gettati alle spalle l’intera Tradizione:
    – si ignora l’atteggiamento della chiesa di fronte alle autorità civili ed ecclesiali (vedi Atti degli Apostoli);
    – si ignora l’atteggiamento dei Santi (san gregorio magno, santa rosalia, san carlo borromeo (patrono dei vescovi! di Milano!), san giovanni bosco, e tanti tanti altri) che in tempi di peste (quella vera, non questa robetta) hanno dimostrato a tutto il mondo che cos’è la vera fede vissuta e incarnata, che smuove le montagne dell’incredulità, che cos’è la vera carità (quella divina) che si spinge fino all’eroismo di donare la vita per gli altri.

    Ma si sa, la Tradizione ormai è un bel quadretto antico, da appendere al muro, guardare, contemplare, farne dei bei discorsi filosofici, e poi tirarlo giù e buttarlo in cantina a prendere polvere e muffa.

    Vorrei criticare ogni singola riga di questo documento artificioso della Segreteria, ma ho capito che è quasi inutile, perchè ciò che si deve compiere si compirà, chi vuole vedere vedrà, chi vuol rimanere cieco rimarrà, luce e tenebre diventeranno sempre più luminose per gli uni e sempre più fitte per gli altri, e ciascuno riceverà quanto avrà veramente voluto, consciamente o inconsciamente, perchè la giustizia divina si deve compiere, per tutti, nessuno escluso, dai laici fino al papa, dai sindaci fino ai presidenti, dal piu povero al piu ricco, dal semplice fino all’esperto, dal primo fino all’ultimo, dal piccolo fino al grande.

    Solo così si compirà la purificazione preannunciata da secoli.

    Nell’attesa, eccoci preparati un bel po di castighi se non ci convertiamo:

    • stefano raimondo ha detto:

      I vescovi attuali non sanno rinunciare all’applauso sociale, figuriamoci se hanno la forza di andare controcorrente e l’eroismo di donare la vita! Mi sa che siamo diventati tutti ingenui, non abbiamo ancora capito con chi abbiamo a che fare, forse inconsciamente vogliamo credere che si tratti pur sempre di uomini di fede ma sappiamo che non è così, dobbiamo guardare in faccia la realtà, una realtà che è molto diversa da quella di decenni fa. Possiamo contare solo su noi stessi: il popolo santo (non a caso, così chiamato…).

    • Luisa S. ha detto:

      perchè ciò che si deve compiere si compirà, chi vuole vedere vedrà, chi vuol rimanere cieco rimarrà, luce e tenebre diventeranno sempre più luminose per gli uni e sempre più fitte per gli altri, e ciascuno riceverà quanto avrà veramente voluto, consciamente o inconsciamente, perchè la giustizia divina si deve compiere, per tutti, nessuno escluso,

      Apprezzo massimamente questo paragrafo, infatti ho smesso di condividere, anche con persone a cui sono legata da sincera amicizia, qualsiasi commento o articolo critico verso questa “nuova chiesa” non serve a nulla. Dio terrà conto del nostro sincero dolore e della loro altrettanto sincera obbedienza, ma temo per i pastori un giudizio terribile. Assieme ai moribondi e alle anime del purgatorio, sono le persone per cui prego di più, ( secondo l’ordine di giustizia ovviamente viene prima la mia famiglia).

      • Lucia ha detto:

        Cara Luisa S .credo anch ‘ io sia inutile discutere a questo punto di scandali e stupidaggine dette e fatte da preti , vescovi e cardinali .Ormai chi vuole approfondire dubbi sulla frase choc X del vescovo di Milano o di Palermo , dell ‘ iniziativa( dubbia) del monastero y lo puo fare con un click accedendo ad una marea di documenti , se non vuole farlo e perche ha scelto da che parte stare .Mia zia suora mi dice spesso che questo e il tempo delle scelte e riferendosi agli scandali sessuali e ai vari padre martin che Dio sta vagliando e quei tizi in pratica andranno incontro al loro destino come chiunque di noi in base a cio che scegliamo.Io ho pensato molto a Papa Benedetto negli ultimi anni e alla sua decisione di lasciare il ministero petrino , secondo me lui aveva capito che l ‘ umanita e la Chiesa stessa erano ad un tale livello disastroso che egli con le sue encicliche elevate spiritualmente , i suoi documenti , epistole che tanto studio gli costavano erano assolutamente inutili nell ‘ arginare il disastro e avra pensato come hanno fatto tanti Santi : Mio Dio pensaci tu adesso , questa e la tua Chiesa .Fiat voluntas TUA .!!! E questa tragedia del coronavirus sembra dimostrare a mio parere che Dio lo ha ascoltato .Questa pandemia cambiera molte cose nel male ma anche nel bene .Ad es sempre mia zia mi ha fatto notare che tanti giovani a causa della quarantena non andranno in discoteche e night a drogarsi e ad ubriacarsi schiantandosi magari al ritorno contro qualche muro o peggio rimettendoci la vita o facendola perdere ad altri , chissa qualcuno rivedra la sua scala di valori , qualcuno scoprira la fede ( non nella pachamama) .Senza contare che non dobbiamo h24 leggere di migranti e ambiente ……non ne potevo piu.!!! Buona giornata

  • Francesco ha detto:

    i Vescovi ci hanno defraudato della Messa, o traditori del Sangue di Cristo.

    • stefano raimondo ha detto:

      In effetti “traditori” è l’unica parola che si addice a questi signori. È inutile fare tanti giri di parole.

  • de matteis cosimo ha detto:

    Gentile Tosatti,
    nel rinnovare il grazie per il suo lavoro –attraverso questo Sito ed anche attraverso “la Nuova Bussola”- vorrei dire che questo lungo Rapporto che lei oggi pubblica è altamente significativo dello stato confusionario –diciamo così- in cui versa la Cei ai suoi vertici.
    Io credo che se è vero che questa epidemia ha colto tutti di sorpresa – tutti e quindi anche i Vescovi – è pur vero che la Cei da tempo ha dato prova di pericolosi sbandamenti. E penso che tutto questo era –ed è- facilmente rilevabile e riscontrabile suoi Organi ufficiali ossia “Avvenire “ e “Tv2000” già da diversi anni.
    In particolare sento di dover sottolineare la linea intrapresa da Tv2000 con l’avvento di Galantino che ha coinciso con la Direzione affidata a Paolo Ruffini. L’attuale Presidente del Dicastero Vaticano della Comunicazione –ancora non riesco a capacitarmi che quell’uomo guidi la informazione della Santa Sede!!!- ha modellato a sua immagine e somiglianza la televisione della Cei.
    Concludo dicendo che tale confusione ai massimi vertici ecclesiali è stata ben descritta da Sandro Magister, in particolare in un articolo di ieri (Vaticano allo sbando. Per due volte il papa dà un ordine e poi lo ritratta. Qui il link: http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/03/19/vaticano-allo-sbando-per-due-volte-il-papa-da-un-ordine-e-poi-lo-ritratta/).
    E’ un dolore per tutti noi cattolici leggere certe cose ma purtroppo è la realtà. E comunque in tale confusione che, tengo a dirlo, GIA ESISTEVA , il corona virus ha solo acuito ed evidenziato i limiti dei nostri Pastori.
    Concludo con un interrogativo: Era proprio questa la risposta che Gesù si aspettava dai Vescovi italiani?

    https://spuntidiriflessione220069297.wordpress.com/2020/03/15/coronavirus-era-proprio-questa-la-risposta-che-gesu-si-aspettava-dai-vescovi-italiani/

  • Maria Cristina ha detto:

    Caro Tosatti non so se ha visto l’ abominevole tweet di Padre Bartolomeo Sorge , che ci tiene a dare ’ la colpa della diffusione del virus alla “ regione piu’ ricca” e non ai “ migranti” , mettendo dunque ricchi contro poveri. I “ricchi “ , che poi sarebbero gli onesti e attivi lavoratori Lombardi , oltre che odiati da questa Chiesa ora vengono pure colpevolizzati per il Coronavirus! Come ai tempi del ‘ 68 in cui i “ borghesi’ erano gli unici colpevoli di tutti i mali del mondo. E i bergamaschi che muoiono come mosche per Padre Sorge sono meno esseri umani dei migranti, se fossero morti migliaia di migranti sai che alti lai ! Per i bergamaschi indifferenza perche’ erano “ ricchi”
    Ma quanto danno arrecano alla Chiesa persone come Padre Sorge e altri gesuiti oggi al potere ? Dopo la fine dell’ epidemia dovremo ricostruire non solo dalle macerie della societa’ , ma anche dalle macerie a cui costoro hanno ridotto la Chiesa Cattolica .
    Padre Sorge si vergogni!

    • Lucy ha detto:

      @ Maria Cristina
      Il fatto è che questi pseudo sacerdoti attempati rivoluzionari , e ce ne sono tanti e in genere anziani ,odiano , sono imbevuti di odio fin nelle midolla , odio politico , sociale , religioso ( verso i cattolici senza aggettivi ), odio aggravato dal fatto che chi sta più in alto di loro tace , anche perchè , sotto sotto , condivide , ma tace per quel residuo di ipocrisia che è ” l’ultimo omaggio che il vizio rende alla virtù” .

  • alberto giovanardi ha detto:

    Bergoglio, nel corso della sua visita al crocifisso miracoloso della chiesa romana di San Marcello al Corso, nel congedarsi si è fatto il segno della croce con la sinistra, come documentato da un primissimo piano. Ma anche fingendo di ignorare eresie e apostasie, un Papa così rimbambito da non sapere più distinguere la destra dalla sinistra è ancora in grado di reggere il peso del Pontificato ?

  • Donna ha detto:

    Una Chiesa che non riconosce più Dio,la sua onnipotenza,il suo Tutto…non più sale,non più luce per le genti… questo succede quando si rinnega Dio in favore dell’Uomo e degli altri idoli.

  • Doroti ha detto:

    I Vescovi hanno dato fiducia al governo ma non hanno dato nessuna fiducia in Dio! Oggi più che mai servono vere testimonianze di fede! Convertitevi e credete al Vangelo! Non proibite la Santa Messa! È l’unica preghiera efficace. Il governo non può nulla , solo Dio può.