DISPACCI DALLA CINA. UNA CINA CHE SEMBRA PIÙ LONTANA…
18 Marzo 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, il M° Aurelio Porfiri ci parla, nei suoi Dispacci di oggi, della difficoltà di scrivere sulla Cina, nel momento così drammatico che stiamo vivendo a causa della pandemia del Coronavirus. E cerca di dare qualche elemento per capire come tutto questo sia potuto accadere. Buona lettura.
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Un virus globale
Devo dire che non è semplice scrivere di Cina quando il tuo paese sta vivendo un momento così drammatico come quello di questi giorni di metà marzo, tempo in cui siamo segregati nelle nostre case per paura del contagio dovuto alla pandemia del covid-19. La Cina in questi giorni sembra ancora più lontana. Eppure è necessario dire qualcosa per cercare di capire come mai tutto questo è potuto accadere.
Voglio innanzitutto riferire di notizie che provengono da Hong Kong e Macao, dove ho naturalmente molte conoscenze. Nella ex amministrazione portoghese di Macao, il contagio non è stato particolarmente severo, anche se recentemente è stata annunciata una recrudescenza dei contagi. Più colpita Hong Kong, anche se a oggi i contagiati sono 162 con 4 morti (al 17 marzo). Malgrado questo, il capo dell’esecutivo ha fatto capire che le scuole non riapriranno neanche il 20 aprile, data che era stata fornita in un primo momento, forse per paura di possibili recrudescenze.
Questo ci deve far riflettere anche su quello che potrebbe accadere da noi per quanto riguarda la scuola, la cui riapertura vedo molto lontana. Le mie conoscenze in Hong Kong mi comunicano anche uno stato di ansia e paura. Una signora cattolica che collabora con me mi ha detto di essere andata alcune volte in uno studio medico per consulti e di esserne uscita sempre con un senso di angoscia.
Questo perché dovreste sapere che i medici di famiglia hanno spesso i loro studi a livello stradale, in locali che sono spesso piccoli e in cui la sala d’attesa vede riunite in pochissimo spazio tante persone. Considerando che in questo periodo va dal medico chi ha sintomi influenzali, non dissimili spesso da quelli del covid-19, si può immaginare che se ci fosse un contagiato sarebbe veramente semplice prendersi il virus.
Anche il centro di fisioterapia dove mi sono servito in Hong Kong avverte che se si torna in Hong Kong dopo il 17 marzo venendo da qualunque parte del mondo, si chiede di non andare nel centro per almeno 14 giorni. Questo virus globale sta sconvolgendo la vita di tutti. Un articolo di “AsiaNews” così spiega: “Hong Kong introduce restrizioni agli ingressi dall’estero per combattere il coronavirus. Dal 19 marzo, tutti i viaggiatori che arrivano nella città autonoma da altri Paesi saranno messi in quarantena o sottoposti a controllo medico per le successive due settimane. Tali misure non si applicheranno agli arrivi da Macao e Taiwan; a chi giunge dalla Cina è richiesto di isolarsi presso la propria abitazione.
Nell’ultima settimana, l’ex colonia britannica ha avuto 57 nuovi casi di contagio, 50 dei quali sono persone arrivate da altri Stati. La crisi epidemica partita in Cina si è trasformata in pandemia. A oggi, sono circa 180mila i casi di infezione nel mondo, con oltre 7mila morti e 80mila ricoverati. Ieri, nel territorio cinese sono stati registrati solo 21 nuovi contagi, la maggior parte importati dall’estero, e 13 decessi. Nell’Hubei, epicentro dell’infezione polmonare, si è avuto un solo caso ufficiale. Europa e Stati Uniti sono diventati il principale fronte di espansione del virus: Italia e Spagna sono rispettivamente il secondo e quarto Paese più colpito.
Forti limitazioni agli arrivi dall’estero sono state introdotte da molti Stati. Il Giappone vieta l’ingresso a coloro che provengono da Cina, Corea del Sud, Iran e Italia, e hanno sostato in questi Paesi nei 14 giorni prima dell’arrivo. Seoul impedisce l’ingresso ai viaggiatori dall’Hubei. A Singapore non possono entrare visitatori da Cina, Corea del Sud, Italia, Francia, Germania e Spagna. La Malaysia non permette ad alcun cittadino straniero di entrare nel Paese fino al 31 marzo. L’India vieterà l’ingresso dal 18 marzo a coloro che arrivano dall’Unione europea, dal Regno Unito e dalla Turchia”.
Insomma, come ho detto altrove, noi non diremo che “abbiamo fatto la guerra”, ma se sopravviviamo, potremo dire di essere passati in mezzo ad una pandemia. E non è tanto meglio.
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Tag: cina, coronavirus, hong kong
Categoria: Dispacci dalla Cina
Caro Tossani ,
avrai veduto qualche filmato su cosa mangiano tantissimi Cinesini …, ti arrostiscono vivi perfino i cani ! Nella gran parte delle campagne non esiste alcuna norma igienica .
Quanto alla moderna città di HongKong su Dagospia esiste un unteressante filmato su un edificio di più do 30 piani che ospita dalle 10 alle 15 mila persone . E ti domandi come mai tanti contagi vengono dall’Oriente ?
https://www.dagospia.com/rubrica-38/viaggi/alveare-cemento-ndash-impressionanti-immagini-mostruoso-edificio/
medici colpiti nella bergamasca
https://voxnews.info/2020/03/18/coronavirus-strage-di-medici-ma-ci-sono-230-disertori-video/
chiese e moschee, due pesi e due misure
https://voxnews.info/2020/03/18/coronavirus-moschee-non-chiudono-per-islamici-non-vale-quarantena-video/
più agli immigrati che alle partire iva
https://voxnews.info/2020/03/18/cura-italia-agli-immigrati-1-000-euro-piu-soldi-che-a-chi-ha-perso-lavoro/
segnalo l’ottima dottoressa Silvana De Mari
Dal blog di Maurizio Blondet:
“Ron Paul : “E’ un trucco autoritario”
A noi non resta che riferire che Ron Paul si aggiunge alla fila di quelli che dicono che il coronavirus è un “trucco” per instaurare un regime autoritario.
Ron Paul, che è medico di famiglia, dice: “Non significa che la malattia sia innocua. Senza dubbio le persone moriranno di coronavirus. Coloro che appartengono a categorie vulnerabili dovrebbero prendere precauzioni per limitare il rischio di esposizione. Ma abbiamo già visto questo film. Il governo ingigantisce la minaccia come una scusa per strapparci ancora un po’delle nostre libertà. Quando la “minaccia” è finita, tuttavia, non ci restituiscono mai le nostre libertà.
Un panico studiato, in cui interi stati si mettono in auto-isolamento, “e per cosa?”, dice il dottor Ron Paul: “Un virus che finora ha ucciso poco più di 5.000 in tutto il mondo e meno di 100 negli Stati Uniti? E dov’è il panico per la la tubercolosi, una vecchia malattia tornata in forza, che nel 2017 ha ucciso quasi 1,6 milioni di persone? Perché della TBC si discute così poco sui media?”
Se dice che la Cina ha pronto il vaccino per il coronavirus. Lei ne sa qualcosa? Includerebbe il microship finalmente?
Grazie Maestro Porfiri.
In Italia sono morti in molti, e anche male, di asfissia polmonare.
Certo, mi vien da pensare, una guerra è molto peggio… si sa che solo nell’assedio di Leningrado, 1941-44, morì un milione di persone, quasi tutte per fame.
Ora l’unica cosa è davvero stare a casa
https://www.popolodellafamiglia.lazio.it/archivio/articolo/coronaviruslockdown-o-sono-guai.html
Diciamo che intanto, altre cose a parte, in questa sede, ne usciremo con l’economia a pezzi
ecco l’intervento di Mario Adinolfi di Samanim dove propone l'”helicopter money”:
https://www.facebook.com/mario.adinolfi/videos/10157934187070428/
In conclusione, sarebbe interessante capire a fondo le ragioni per cui spesso i virus arrivano da oriente