SUPER EX. CHIESE CHIUSE, CHIESE APERTE? IL PAPA DEL “NI”.
16 Marzo 2020
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, dopo un lungo periodo di silenzio abbiamo il piacere di ospitare di nuovo un intervento di Super Ex. Ex di Movimento per la Vita ed ex di Avvenire, oltre che ex di varie manifestazioni di cattolicità, ma non ancora ex cattolico, per fortuna. La spinta a prendere in mano la tastiera gliel’ha data il singolare balletto di responsabilità fra il Pontefice regnante e il suo Cardinal Vicario, De Donatis, sulle chiese di Roma: un po’ aperte e un po’ chiuse…Buona lettura.
§§§
La cifra di questo pontificato è la doppiezza. In Argentina lo chiamavano l’uomo del ni: “il tuo parlare sia ni ni, na na, il resto è troppo cattolico”. Ni: né no, né sì. La Verità è cristallina, limpida, non semplicistica ma semplice. Il Bene e il male; ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Bergoglio invece non si vuole compromettere. Come Pilato. Del resto l’esempio calza a pennello: Pilato è un politico e Bergoglio ragiona sempre da uomo politico. Non so chi sia il suo sondaggista (immagino la coppia Tornielli-Spadaro), ma è certa una cosa: anche i dittatori facevano fare i sondaggi, pur non potendo temere le elezioni. Dovevano tastare il polso delle masse. Ebbene, Bergoglio sonda: e poi si muove di conseguenza.
L’ultima è la chiusura delle chiese: Roma, la capitale della Cristianità, chiude le chiese. La gente insorge, e Bergoglio prende le distanze dalla decisione: presa da chi? Davvero immaginiamo il cardinale vicario “Agnello” De Donatis assumersi una simile responsabilità da solo? Qualcuno lo vede il pavido e ondivago Bassetti, rispetto a cui don Abbondio era un “cuor di leone”, bisbigliare qualcosa senza il consenso del Sommo? E’ stato de Donatis stesso a scriverlo: decisione di chiudere presa insieme a Francesco! Ma come si diceva: la gente insorge e Francesco finge di essere non colui che ha detto di chiudere, ma colui che impone di ri-aprire!
Una scena vista infinite volte: al sinodo sulla famiglia si poteva dire sì alla dottrina cattolica, o no. Bergoglio ha detto ni, in una nota. Gettando confusione. Che è ciò che vogliono da sempre i modernisti: nella nebbia, agiscono i farabutti, perché gli onesti amano la luce del sole.
Sinodo sull’Amazzonia? Tutto pronto per un altro ni (sì in Amazzonia ma no altrove), che avrebbe dovuto preparare ulteriori scivoloni, ma il libro di Ratzinger-Sarah e il suo successo, hanno spinto l’Amleto argentino ad un altro “contrordine compagni”: “La frase: è bene che i sacerdoti si sposino”, va letta “E’ bene che i sacerdoti -per ora non- si sposino”.
E va beh, lo abbiamo capito tutti. Quello che mi preme dire è che questo riguarda anche la battaglia sulla vita. Lo ribadisco perché qualcuno continua a credere che almeno riguardo all’aborto il papa sia un sincero pro life. Le sue dichiarazioni fortissime, dure, sembrerebbero confermarlo.
E invece la realtà è all’opposto. Anche riguardo alla sacralità della vita la sua risposta è: ni. Declinata in tanti modi: no all’aborto, a parole, ma anche agli antiabortisti (ipocriti, facce tristi, come dichiarò il suo uomo Galantino); no all’aborto, ma no anche ai Family day, e sì ai neomalthusiani. No all’aborto, ma viva la Cina comunista dove la vita dei bambini non ha alcun valore. No all’aborto, ma viva Sanders, il democratico americano che invoca più aborti per “salvare il pianeta”. No all’aborto, ma viva l’ecologismo pagano, di ispirazione nazista, che mette i bruchi, le farfalle, i lombrichi prima degli uomini! No all’aborto, sempre a parole, ma sì ai governi di sinistra che combattono la vita ogni giorno: a partire dalla sua Argentina!
Come è noto, infatti, con un papa argentino, l’Argentina vedrà l’introduzione dell’aborto, grazie ad un presidente coccolato, vezzeggiato, elogiato da Bergoglio!
E qui, con somma tristezza, mi viene da concludere con un ricordo storico, diretto al pontefice che ogni tanto ripete un ritornello stanco, secondo il quale in Europa starebbe tornando il nazismo di Adolf Hitler.
Non c’è bisogno che cerchi fantasmi in Europa, guardi la sua Argentina: lì si rifugiò, negli anni Cinquanta, lo sterminatore nazista, Josef Mengele. Chi abbia mai letto la sua storia, sa che fa tremare le vene e i polsi. Vedere in azione Mengele significa vedere un’ evidente espressione del demoniaco. Ebbene, nella Germania nazista, tra le altre cose, Mengele uccideva feti nell’utero materno, per fare esperimenti o per motivi eugenetici. Nel suo paese ciò era legale.
Una volta scappato in Argentina aprì una clinica per aborti clandestini. Legali o clandestini, gli aborti sono sempre omicidi. Ebbene se oggi Mengele fosse vivo potrebbe fare quello che faceva tranquillamente nella Germania nazista, e che invece non poteva fare, se non di nascosto, in Argentina. Oggi, in Argentina, potrebbe aprire una clinica con il consenso di un presidente che gode dell’amicizia e del sostegno esplicito di chi siede sul trono di Pietro.
I nazisti oggi non frequenteranno le chiese (che i papi chiudono), ma di certo frequentano la più importante sacrestia!
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Tag: chiese, coronavirus, de donatisi, papa
Categoria: Super Ex
The abomination that depopulated: Hebrew: הַשִּׁקּוּץ מְשׁוֹמֵֽם, ha-shikkuts meshomem, Latin: abominatio desolationis – https://wp.me/p8RVwU-vz
Super Ex , Grazie , grazie,
che Bergoglio e compagni possano sentire il grande “urlo silenzioso” di questi bambini sacrificati sul tavolo di “satana”
tra la difficile decisione della donna e la menzogna della legge con la complicità dei medici ………
La qualità della preghiera non può prescindere dalla giusta interpretazione dei segni dei tempi e del rapporto tra il Creatore e le creature. Se assumiamo un Dio che non può castigare per avvertirci e amorevolmente invitarci a conversione e penitenza, cosa potremo chiedere in preghiera e quali frutti di conversione offrirgli? Non potremo chiedergli di alleviare il flagello, poiché non potremmo ammettere presupposta la sua permissione divina. E non potremo offrire penitenza e sacrifici, poiché non ammettiamo che i nostri peccati hanno generato il castigo.
Comunque invito tutti ad unirsi all’iniziativa dei Cenacoli di preghiera ispirati dalla Serva di Dio Natuzza Evolo: alle 22:00 di ogni giorno, Corona di 100 Ave Maria per chiedere l’intercessione di Maria Santissima contro questa piaga.
Grazie.
Apprezzo il commento. Circa il castigo: è stupefacente che qualche pseudo-cattolico non concepisca che Dio possa anche castigare. Che poi, chi asserisce questo, si dà anche la zappa sui piedi, visto che così argomentando configura un castigo soltanto “cattivo”, fatto quasi con sadico gusto, come se il castigo non avesse invece anche finalità buone (tra l’altro il castigo può servire a farci scontare nella vita terrena ciò che altrimenti sconteremmo per l’eternità).
Sembra che il cardinale Scola non creda proprio che Dio possa castigare, punire, ammonire, anche solo a scopo didattico, per far capire alle dure cervici come ci si deve comportare e cosa si deve evitare. Sono diventati tutti luterani, questi alti prelati? hanno accolto la teoria della predeterminazione? il “pecca fortitur, sed fortius crede”?.
Anche Scola era un papabile all’ultimo conclave, e considerato addirittura conservatore…”annamo beneeee” direbbe la Sora Lella, la nonna di Verdone
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3424_Belvecchio_Cardinale_che_non_conosce_Atto_di_Dolore.html
Ti ringrazio, Catholicus, per il commento.
E più che papabile tanti “esperti” in materia ci raccontano che era stato già eletto…e per un colpo d’area finale perfino togliersi l’indosso travestito bianco…per scheda in più e quindi per un soffio passò il Colpo di San Gallo, Colpo di Stato Vaticano. E sarebbe stato peggio che berORGOGLIO…perche più astuto nella continuazione della protestantizzazione della Chiesa, della distruzione. E per una, almeno bisogna riconoscere al berORGOGLIO, nella totale demenza che lo guida, che crede che tutto questo provviene dallo Spirito Santo…e dittatore come è, che non si torna indietro e si va avanti, credono loro, nella distruzione totale della nostra Chiesa. Dunque uno come il milanese avrebbe solo fatto lo stesso più rallentato, e dunque che continui l’ acceleratore, perche più vicino il TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO !
Quo usque tandem abutere, patientia nostra?
E chiedersi, col rischio di peccare di superbia, se questo sia anche l’inavvertito segnale del flagello abbattutosi sull’umanità.
Segnale sbiadito nella solita spavalderia arrivata persino a negare l’ineludibile giudizio – ridimensionato a “bilancio” – alla fine dei tempi (così alla voce citata in “Io credo, noi crediamo”) fatto salvo il diritto a giudicare – e condannare, anche, e pure senza appello – in virtù di un indubitabile discernimento.
Intanto: continua ad andare in scena l’osceno spettacolo di un protagonismo spropositato e esasperante che assesta schiaffi impietosi ad una sofferenza ai limiti dell’umana sopportazione.
Sembra impossibile schiodarsi dal «l’ipocrisia religiosa» di «coloro che cercano l’applauso e l’approvazione del pubblico invece della semplicità del Signore», denunciata da Benedetto XVI nell’ omelia della messa con l’imposizione delle ceneri il 13 febbraio 2013, appena due giorni dopo la fatidica data dell’annuncio della sua “rinuncia” all’esercizio del “ministero petrino”, sentendo venir meno «quella forza che esso richiede».
Ipocrisia che riecheggia la “sporcizia nella Chiesa” denunciata in mondo visione dall’allora cardinale Ratzinger durante la Via Crucis al Colosseo nel 2005.
In tutta sincerità risulta oltremodo indigeribile, oltre che non imparziale, quel costante plauso al merito attribuito – e che sarebbe attribuibile – al pontefice regnante di “non nascondere la polvere sotto il tappeto”, che si leva da appartenenti alle più diverse categorie della società attuale.
La sortita dal Vaticano e il richiamo contro i don Abbondio sono avvenuti dopo che anche in questo blog qualcuno aveva protestato vivacemente contro la vigliaccheria di certa gente che ciancia di Chiesa in uscita e poi chiude le chiese e si barrica in Vaticano.
Caro Tosatti, può essere contento, è probabile che in Vaticano qualcuno ci legga (non il papa, ovviamente, ma qualcuno dei suoi corifei sì)! Altro che “papa Francesco stupisce il mondo”: ha fatto il minimo sindacale e su pressante richiesta.
Altrimenti, che cosa gli impedisce di fare una bella processione in Vaticano? O di celebrare a porte aperte in San Pietro sia pure con poche persone?
Bergoglio aveva dato l’ordine di chiudere tutte le chiese, poi, sollecitato dalle numerose pressioni esterne, si è visto costretto a modificarlo, in parte, dichiarando che solo le Parrocchie, a personale discrezione, volendo, potrebbero tenerle aperte.
Non mi risulta che la Chiesa di San Marcello al Corso, gestita dalla Comunità dei Servi di Maria, dove si è recato a Roma, sia una parrocchia, ne che lo sia la Basilica di Santa Maria Maggiore ( anche se su questo non ne sono completamente sicura), come mai Bergoglio ha infranto l’ordine che lui stesso ha dato?
come disse Albertone nostro: “io so’ io e voi non siete un…”
Ha riaperto le chiese perché tanto i cattolici non possono andarci comunque in base alle nuove disposizioni….
Francesco fa una sortita a sorpresa(?!) dal Vaticano per andare in visita di cortesia (floreale) alla Basilica di Santa Maria Maggiore e sostare altero e senza smancerie di fronte alla Vergine. Poi il “pellegrinaggio” nella chiesa di San Marcello per invocare la fine della pandemia, dove dinanzi a Gesù Crocifisso non fa una piega, in compenso però alla fine si fa il Segno della Croce
…con la mano sinistra!
Del tutto assente il fatto che tali devozioni hanno senso e portano frutti se accompagnate da una promessa di conversione e cambiamento di vita. Qui invece siamo all’intimismo e all’ “accontentiamo i piccoli, che purtroppo non sono cattolici adulti”. Bisognerebbe gridare: “Se non vi convertirete, perirete tutti”.
Anche se il campo dell’inquadratura è stretto il gesto “anomalo” si percepisce bene …non vi sembra?
In Argentina lo chiamavano l’uomo del ni: “il tuo parlare sia ni ni, na na, il resto è troppo cattolico”.
Incipit strepitoso quello di Super Ex, che in 2 righe descrive esattamente il carattere dell’ uomo Bergoglio e del papa Francesco, novello Pilato.
“La frase: è bene che i sacerdoti si sposino”, va letta “E’ bene che i sacerdoti -per ora non- si sposino”
certo che deve essere un lavoro logorante. Però è anche vero che un lavoro stipendiato, a tempo pieno… non è che lo si fa come volontariato, dopo lavoro. Quindi è più gestibile.
La Bonino e Napolitano, “grandi italiani”.
L’improvvido De Donatis, che – in primis a sua personale tutela – avrebbe dovuto, tutte e due le volte, non una sola, dire se parlava anche a nome del superiore, oppure no, è ancora al suo posto. Oppure, a quel punto, meglio faceva a star zitto anche la seconda volta, rassegnandosi a fare il capro espiatorio, senza recriminazioni. Ora, meglio far finta di nulla, lasciar calmare le acque. Ma non c’è pericolo: nessuno gli farà mai, pubblicamente, quella domanda.
Vabeh, in fondo, di tutte queste cose non importa nulla a nessuno… salvo qualche polemista di nicchia. La Chiesa si è voluta fare talmente irrilevante, che il fatto che sia aperta o chiusa non è degno di nota. Anzi, meglio chiusa, è più igienico.
Anzi, per ancora maggior sicurezza e risparmio di risorse – visto che le scarse riserve finanziarie stanno finendo – meglio non riapra neppure. Farà la fine del “Giardino dei ciliegi”.
“la Bonino e Napolitano grandi italiani”
Una abortista e un comunista (che plaudiva all’invasione sovietica dell’Ungheria). I due suddetti non ci tengono neanche in modo particolare ad essere definiti “italiani”: Napolitano è un comunista, quindi internazionalista; la Bonino vuole abbattere i confini, è una “trasnazionale”. Entrambi, poi, antepongono l’Europa all’Italia. Quindi a questi due non gli fai neanche un grande complimento a chiamarli “italiani”. Ciò dimostra l’ignoranza dell’attuale pontefice in relazione alla politica italiana e dimostra che ha dei consiglieri faziosi e scorretti. Ma si ritorna sempre al solito punto: perché hanno eletto Bergoglio Papa?
O.T . Fuori Tema ma di stretta attualità. Nel Lazio ed a Roma, Zingaretti ha fatti di più e peggio di Attila per quanto riguarda la Sanità ed altro. Ecco l’ultima rivelata dalla prima pagina de Il Tempo di Roma di oggi. ZINGARETTI regala l’ex complesso ospedaliero FORLANINI in Roma, ormai in disfacimento da parecchi anni., ai vari Organismi di Cooperazione Internazionale . Ovvero , anziché recuperarlo visti i tempi durissimi che ci attendono in futuro e visto che in passato ha TAGLIATO CENTINAIA DI POSTI LETTO ALLA SANITÀ LAZIALE, lui li regala a quelli che ci invadono di clandestini. Nel passato aveva cercato di svenderlo a destra e a manca per quattro soldi, non riuscendoci. Si era opposta la Raggi che ogni morte di Papa ne fa una giusta.
ah. è coerente. Daltronde, fa bene. qualunque cosa faccia il PD, lo votano comunque.
Sul Forlanini, l’urbanista Ettore maria Mazzola aveva già fatto la proposta di recupero:
http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2020/03/08/a-scherzare-col-fuoco/
anche diversi partiti si erano espressi in questo senso. Anche Adinolfi l’ha detto, qualche giorno fa.
Fa bene Zingaretti a dare il Forlanini alle ONG, così facilita l’invasione dell’Italia, poi dà la cittadinanza ai clandestini nuovi arrivati, che poi voteranno PD. Bilancia questo con i vecchi defunti a causa virus agevolato da lui, e così il PD rimarrà al potere a tempo indefinito.
Non fa una piega come ragionamenti. Perfetto. Saluti.
Caro Super Ex. È vero che berORGOGLIO ICEberg è solo un politico, e politico mediocre.
Ed è vero che siede sulla Cattedra di San Pietro, ma come successore di chávez e per COLPO DI STATO VATICANO.
Anche se Ex Ratzinger, continua essere il Benedetto XVI papa…anche se lasció in affito la Vigna a questi vignaioli criminali. (Uccidono come nell’ aborto, anche l’ anime). Un saluto da Caracas.