CRONACHE DALLA PESTE DI MONSIGNOR ICS. CORONAVIRUS.
25 Febbraio 2020
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, e troll vari – che come avrete visto però sono stati messi spesso in quarantena, mica siamo Giuseppe Conte e sodali vari, noi….- monsignor Ics come sa che segue Stilum è in viaggio nel Nord Italia. E ci ha inviato queste sue riflessioni e notizie dai luoghi della peste. Buona lettura.
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Cari lettori di StilumCuriae, ieri pomeriggio son stato a visitare la mamma anziana di un vecchio amico, residente nella zona basso lodigiana, presidiata dai bravi e gentili responsabili dell’ordine. La prima sensazione che ho provato è stata di sconcerto per la atmosfera surreale, da film catastrofico. La seconda è stata di pietà per le persone coinvolte, ho letto nei loro volti la paura, la paura del mistero di questo virus che potrebbe cambiare la loro vita. E mi sono chiesto quanto conforto spirituale necessitassero queste persone smarrite, e mi sono molto rammaricato nel saper che persino le chiese erano state chiuse dai vescovi locali, per prudenza.
Capisco, ma così si privano i fedeli bisognosi di conforto di fronte al Santissimo, così si ostacolano la direzione spirituale e la confessione.
La storia ci parla di ben due avvenimenti assimilabili, avvenuti sempre nella zona di Milano. La prima pestilenza del 1576, quando SanCarlo Borromeo era Arcivescovovo di Milano. Tutti fuggirono, anche, o per primi, i governanti spagnoli, solo SanCarlo restò per confortare la popolazione pregando con loro, diventando l’”unico refrigerio “ per i malati.
La seconda pestilenza è quella del 1630, quella narrata nei Promessi Sposi del Manzoni. Vescovo di Milano era il cugino di SanCarlo, Federico Borromeo, altro gigante della fede, che addirittura promosse processioni per invocare la intercessione di Maria e la grazia di Dio. Purtroppo dette processioni,cui parteciparono malati e non, aggravarono la pestilenza. Vede Tosatti, grazie all’avvenimento riferito a Federico Borromeo, oggi si chiudono le chiese spiegando che non si vuole che succeda quel che successe nel 1630. Comprendiamo con riserva.
Ma i medici negli ambulatori e negli ospedali son presenti e rischiano la vita continuamente. Molti di essi son stati messi in quarantena, molti son soggetti al “tampone”, molti son già caduti malati. I medici sono i veri eroi di questo evento –coronavirus –, come lo furono i famosi pompieri di NY nel 2001 salvando persone dopo l’attentato alle due torri.
Mentre leggiamo sui giornali che Presidente del consiglio e Presidente della regione Lombardia si buttano addosso responsabilità e litigano come i famosi “galli di Renzo” ( sempre nei Promessi Sposi di Manzoni). Ecco mentre i polli della politica italiana si beccano, i coraggiosi medici rischiano la vita.
MI permetta caro Tosatti, pertanto, di esprimere un ringraziamento ai medici ed alle forze dell’ordine. Mi permetta di esprimere riserve sull’operato dei colleghi vescovi. Mi permetta di esprimere un rimprovero ai politici che si preoccupano solo della loro immagine per le prossime elezioni.
Grazie signori medici!
Mons.ICS
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Tag: coronavirus, ics, peste
Categoria: Generale
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Curlo ha fatto sapere che
“Questo è un estratto relativo alla parte che più rileva ai nostri fini:“Fatto salvo quanto gia’ disposto con le norme e le ordinanze sopra indicate per i Comuni di Codogno, Castiglione D’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano, PER IL RESTANTE TERRITORIO DELLA REGIONE LOMBARDIA valgono le disposizioni contenute alle lettere c), d), e), f) ed i) dell’art. 1, comma 2 del decreto-legge 22 febbraio 2020, n. 6 ovvero:
c) la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico sportivo e RELIGIOSO, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico”.
Ho detto che l’estensore dell’ordinanza è un pazzo, perché, come ha detto anche l’arcivescovo Nosiglia, non ha senso tenere i centri commerciali e i bar aperti, e sospendere le “manifestazioni (…) anche di carattere culturale, ludico sportivo e RELIGIOSO, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico”, in tutta la Regione Lombardia.
A questo punto non interessa più che CR abbia riportato in modo errato le disposizioni ministeriali.
Avevo scritto sopra che certi vescovi, mi si consenta, si son calati le braghe con una sollecitudine eccessiva, che rasentava il disinteresse, o, in certi casi, la soddisfazione.
Oggi, 28 febbraio, Zambrano scrive sulla NBQ https://www.lanuovabq.it/it/stop-alle-messe-il-balletto-tra-governo-e-vescovi:
“Al quinto giorno di sospensione forzata delle Messe in tutto il nord Italia qualcuno ha iniziato a rialzare la testa: «Riaprite le chiese», chiede il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia appellandosi alla comprensione del governatore Zaia. «Almeno la Messa feriale, dove di solito c’è meno gente, speriamo che comprenda». A Milano invece il Duomo riaprirà lunedì ma solo ai turisti, non per il culto. A Bologna ci saranno le Messe, ma il vescovo esonera comunque dal precetto festivo.
Si va in ordine sparso, con la scusa dei decreti regionali.
Il punto è che i governatori potrebbero riaprire le chiese per il semplice fatto che non hanno nessuna autorità nel chiuderle e non avevano nessuna autorità nel predisporre la sospensione forzata delle Messe.
Così non si comprende se a dettare questa settimana “surreale” – come l’ha chiamata Moraglia – di digiuno eucaristico, sia stata più la forzatura del governo centrale nell’esigere dalla Chiesa di rinunciare al culto pubblico o la disponibilità incondizionata dei vescovi a svuotare le chiese prim’ancora di aver capito se il governo potesse effettivamente chiederglielo.
La questione è meramente giuridica, ma si è giocata a livello politico.
I vescovi hanno agito in ordine sparso perché in questa vicenda non c’è stato un coordinamento centrale da parte della Cei. Così ogni vescovo ha emesso disposizioni autonome – diverse le une dalle altre – in qualità di moderatore della liturgia della diocesi, giustificandosi con le disposizioni regionali, che nascono dal decreto urgente del governo approntato per fronteggiare l’epidemia di Coronavirus.
Ma nel decreto legge 6/2020 – che ora è in riconversione parlamentare – non si parla affatto di sospensione di Messe. All’articolo 1, comma c, si parla di «sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico».
Il punto è capire se le S. Messe rientrino nelle categorie di “manifestazioni, eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato”.
Se anche fosse stato nelle sue intenzioni, il Governo non avrebbe potuto includervi le chiese per il semplice motivo che questo contrasta con la lettera tanto del Concordato tra Stato e Chiesa quanto della Costituzione. E in secondo luogo avrebbe dovuto esserci a monte un accordo tra lo Stato italiano e l’autorità ecclesiastica, solitamente rappresentata dal presidente della Cei o dalla Segreteria di Stato vaticana. Tutto questo non è avvenuto: c’è stata più semplicemente una adesione/iniziativa spontanea delle Diocesi piuttosto che un adempimento di un ordine dell’autorità civile.
Ordine che non sarebbe potuto nemmeno partire. L’articolo 2 del Concordato del 1984 stabilisce che “La Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare, è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica”.
Vi è poi la Costituzione che non permette alcuna limitazione della libertà religiosa per motivi di igiene o salute pubblica. L’articolo 19 ad esempio, stabilisce che tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitare in privato e in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
È la contrarietà al buon costume l’unico limite per i riti, non è quindi prevista la salute pubblica, che invece pone limitazioni alla libera circolazione nell’articolo 16, che è alla base del decreto del governo.
Questo non significa che l’autorità pubblica non possa limitare quando non proibire manifestazioni religiose tout court. Se, ad esempio, si trattasse di processioni o anche di Messe svolte in un luogo pubblico, uno stadio o un palasport, il questore potrebbe vietarle anche per ragioni di sanità pubblica come dice l’articolo 26 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza.
Ma la Messa in chiesa è una cosa diversa.
In luogo pubblico significa all’aperto. Al limite una chiesa può essere considerata un luogo aperto al pubblico, non un luogo pubblico perché gode di una sorta di extraterritorialità garantita dalla legge. Si tratta di una distinzione sancita da una sentenza della Corte Costituzionale del 1957 (la n° 45) che affermò – a proposito di una confessione evangelica – che per le cerimonie e processioni in luogo pubblico c’è obbligo di preavviso del questore, mentre l’autorità civile non ha alcun potere se le cerimonie si tengono in un luogo non pubblico.
Insomma: leggendo i riferimenti normativi sembra proprio che Governo, Regioni e sindaci non avessero alcun potere di vietare le Messe con concorso di popolo negli edifici di culto. Di conseguenza, la decisione di sospenderle è direttamente attribuibile ai Vescovi.
Resta da capire la ratio con la quale il governo ha citato nel suo decreto anche gli eventi a carattere religioso. Se non ha pensato ai limiti posti dalla Costituzione e dal Concordato o se invece ci ha pensato, ma ha voluto eluderli, usando termini niente affatto chiari: in effetti, parlando di “riunioni in luogo pubblico o privato anche di carattere religioso” svolti in “luoghi chiusi aperti al pubblico” potrebbe far intendere di riferirsi anche alle funzioni religiose (la Messa) svolte all’interno delle chiese senza dirlo espressamente, proprio perché sapeva che non poteva affatto vietarle. E i vescovi avrebbero potuto aspettare – perlomeno – prima di applicare queste misure draconiane anche in diocesi dove ad oggi non c’è un solo contagiato da Coronavirus.
Una cosa è chiara: il Governo non aveva un diritto pieno nel pretendere la chiusura delle chiese, i vescovi lo hanno, diciamo così, aiutato, sacrificando le normative concordatarie e costituzionali. È un precedente che potrebbe costare caro quando lo Stato dovrà tornare a farsi vivo per impedire o limitare un diritto di culto in forza di una qualunque altra esigenza di igiene o ordine pubblico”.
Cioè, molto laicamente, anche a prescindere dalle Messe, quello che a me dà fastidio, e quando posso lo evito, è essere preso per i fondelli.
Con l’occasione, segnalo la situazione di Londra:
https://www.lastampa.it/esteri/2020/02/28/news/coronavirus-londra-sceglie-la-normalita-tutto-aperto-1.38525470
A negozi e supermercati aperti non c’è un assembramento?
Il metrò di Milano non è chiuso: lì non c’è l’assembramento di gente?
I bar e i ristoranti non sono chiusi: lì non c’è l’assembramento? C’è, ma i baristi e i ristoratori e i loro clienti votano e dunque bisogna tenerseli stretti. I cattolici, invece, sono notoriamente un gruppetto di poveracci che va dietro a tutto quello che gli viene ordinato.
Per quanto riguarda il sito che cita vescovi dell’Ottocento alle prese col colera, osservo che però quei vescovi, pur adottando misure cautelative circa le cerimonie, invitavano a pregare per placare lo sdegno di Dio e andavano a visitare i malati. Cose del tutto assenti dai “comunicati” e dai comportamenti dei vescovi settentrionali di oggi. Il che è a suo modo eloquente.
A negozi e supermercati aperti non c’è un assembramento? NO: NON CI SONO SCORTE, NON CI SONO CLIENTI
Il metrò di Milano non è chiuso: lì non c’è l’assembramento di gente? NO, SEMIDESERTO E I POCHI CHE CI VANNO SONO PER LO PIU’ CON LA MASCHERINA
I bar e i ristoranti non sono chiusi: lì non c’è l’assembramento? NO, SONO DESERTI. I BAR HANNO IL COPRIFUOCO ALLE 18.00 PER EVITARE APERITIVI E TRANSUMANZE VARIE
C’è, ma i baristi e i ristoratori e i loro clienti votano e dunque bisogna tenerseli stretti. FORSE SI CERCA DI NON PROVOCARE FALLIMENTI A CATENA ESERCIZI COMMERCIALI-FORNITORI E DIPENDENTI A SPASSO
I cattolici, invece, sono notoriamente un gruppetto di poveracci che va dietro a tutto quello che gli viene ordinato. VOTANO ANCHE I CATTOLICI, ALCUNI DEI QUALI POSSIEDONO BAR. RISTORANTII ED ALTRI ESERCIZI COMMERCIALI
Per quanto riguarda il sito che cita vescovi dell’Ottocento alle prese col colera, osservo che però quei vescovi, pur adottando misure cautelative circa le cerimonie, invitavano a pregare per placare lo sdegno di Dio e andavano a visitare i malati. Cose del tutto assenti dai “comunicati” e dai comportamenti dei vescovi settentrionali di oggi. Il che è a suo modo eloquente.
A PARTE IL FATTO CHE I COMUNICATI DELLE DIOCESI APPLICANO LE DISPOSIZIONI DI LEGGE E QUINDI SI RIFERISCONO AGLI EVENTI CHE COMPORTINO COMPRESENZA DI MOLTE PERSONE, ANDARE A TROVARE I (GIA’) MALATI E’ UNA COSA, METTERE ASSIEME NUTRITI GRUPPI DI PERSONE ALCUNE DELLE QUALI POTREBBERO ESSERE MALATE, MA NON ANCORA CON SINTOMI EVIDENTI, E’ SEMPLICEMENTE DA IDIOTI, SOPRATTUTTO SE SI TRATTA DI UN VIRUS CHE SI CONOSCE SOLTANTO DA DUE MESI. I PROVVEDIMENTI VOGLIONO EVITARE IDIOZIE COME QUESTA, NON CERTO EMARGINARE CHI MALATO LO E’ GIA’.
Tu che sai sempre tutto, mi sai dire se il motivo per cui non ci sono piu’ mascherine da queste parti potrebbe maari essere questo: https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/20_febbraio_03/vaticano-dona-cina-settecentomila-mascherine-857b3410-46a6-11ea-afe7-221784afa655.shtml ?
No, perché le mascherine inviate dal Vaticano non sono quelle che vendono le farmacie italiane, dove si potevano trovare mascherine prodotte nientemeno che a…wuhan. Ritenta e sarai fortunato.
Bene, e visto che sai tutto ci spieghi dove sono state prodotte quindi?
E come fa il Vaticano ad avere 700,000 (dicesi settecentomila) mascherine da spedire agli amiconi cinesi? Quando qui ne avranno vendute si’ e no centomila?
Grazie, attendiamo con trepidazione.
Non ci sono assembramenti? E le file per fare le scorte, che cosa sono?
E se non c’è in giro nessuno, come si nutre la gente?
E soprattutto, se in giro non c’è nessuno, che tengono aperti a fare negozi e metro?
E il virus entra in servizio solo dopo le ore 18? Timbra il cartellino?
E che cosa impedisce di dire: se vuoi, non venire a messa, però noi la facciamo lo stesso perché invochiamo il Signore Gesù e in Lui abbiamo fede che ci salverà?
Telepace trasmetterà la Messa senza popolo del Vescovo di Verona, preceduta dal rosario, da domani alle 18:30.
da CURLO
25 Febbraio 2020 alle 5:57 pm
Guarda che a Milano hanno deliberato: chiese aperte, messe senza popolo, funerali e matrimoni ammessi i parenti, chiusura oratori. Il tutto in adempimento del decreto legge. Vivi su internet, almeno informati….
Curlo, non capisco cosa intendi…
Tossani, Le ho fatto quelle precisazioni perché in più commenti ha dato da intendere che non fosse a conoscenza del reale contenuto del provvedimento dicoesano. Non è corretto parlare di “sospensione delle messe”, ma di sospensione della partecipazione del popolo dalle messe (slavo, per matrimoni e funerali, una deroga per quanto riguarda i parenti stretti). Da nessuna parte si dice che i sacerdoti non celebreranno.
Siccome mi sembrava disinformato, la cosa mi ha stupito perché lei sembra uno dei più informati qua dentro, tanto da gestire un blog, peraltro interessante.
Un saluto.
@Curlo
capisco. Non la faccio lunga, io avevo solo detto che avevo commentato così:
“Leggo qui https://www.lanuovabq.it/…/coronavirus-la-pastorale…
“Se il vescovo di Lodi ha deciso di sospendere tutte le Messe nelle parrocchie dei comuni del lodigiano coinvolti nell’epidemia di Coronavirus, avrà avuto avuto sicuramente le sue buone ragioni. Precisamente, le ragioni sono quelle del Prefetto della cittadina lombarda che ha deciso di proibire tutte le manifestazioni pubbliche. Tra queste vi sono anche le Messe, quindi il vescovo non ha fatto altro che applicare alla lettera il dispaccio governativo.
Stessa cosa per Cremona: anche sotto al Torrazzo niente Messe. Mentre a Milano e Padova, il vescovo ha disposto di non usare l’acquasantiera e di prendere la comunione rigorosamente sulla mano”.
Se effettivamente è stato deliberato e attuato questo, questo articolo di Breviarium mi pare pesantemente ideologico e contraddittorio, perché, descrivendo i provvedimenti presi a suo tempo dal Venerabile mons. Angelo Ramazzotti, nella circostanza dell’epidemia di colera del 1850, e parimenti nella diocesi di Lucca dall’arcivescovo mons. Giulio Arrigoni, non si evince – fino a prova contraria – che però essi avessero, a suo tempo, “sospeso tutte le Messe”, come è invece accaduto oggi. Credo che quello odierno sia stato un evento senza precedenti, in questo senso. Certamente Breviarium potrà dirci come andarono effettivamente le cose ai tempi del colera. Francamente la sospensione odierna delle Messe mi è parsa sproporzionata, rispetto al contesto”.
Quindi, m’ero semplicemente rifatto a quanto riportato sulla NBQ, dove ci sono anche i link alle disposizioni diocesane per Lodi e Cremona, e avevo evidenziato l’incongruenza di quanto scritto, devo purtroppo dire ideologicamente, su Breviarium. Tutto qui.
Nella circostanza, segnalo oggi un articolo su Corrispondenza Romana, ancora sul tema della pastorale catto-igienista:
https://www.corrispondenzaromana.it/coronavirus-chiese-chiuse-bar-e-centri-commerciali-aperti/
Tossani, non so perché ma è saltata la mia risposta.
Le avevo riportato il testo integrale dell’ordinanza ministeriale da cui si evince che, diversamente da quanto afferma l’articolo di Corrispondenza Romana, il divieto di eventi pubblici, anche religiosi, non è affatto limitato ai comuni della “zona rossa” (che erano stati interessati da un provvedimento precedente, ma è esteso a tuttal la Lombardia, con disposizioni anche su negozi, bar e centri commerciali.
Mi sono permesso di riportare il testo integrale, ritenendo doveroso evidenziare l’erroneità dell’articolo che aveva linkato, già a partire dal titolo “chiese chiuse”…
Il testo dell’ordinanza si trova qui:
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=73351
Questo è un estratto relativo alla parte che più rileva ai nostri fini:
“Fatto salvo quanto gia’ disposto con le norme e le ordinanze sopra indicate per i Comuni di Codogno, Castiglione D’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano,PER IL RESTANTE TERRITORIO DELLA REGIONE LOMBARDIA valgono le disposizioni contenute alle lettere c), d), e), f) ed i) dell’art. 1, comma 2 del decreto-legge 22 febbraio 2020, n. 6 ovvero:
c) la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico sportivo e RELIGIOSO, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico”
Un saluto cordiale.
@Curlo
Caro Curlo,
mi permetto di darti del “tu”, se ti sta bene, sono un po’ abituato in questo modo, e ti chiedo di fare altrettanto con me, se sei d’accordo.
Dunque, questa faccenda del virus sta diventando davvero paradigmatica del nostro modo di essere società civile, nel senso di laica, e anche di essere chiesa, e quindi val la pena di approfondirla. Mi perdonerai se faccio uso esteso di copia e incolla, ma senno’ non ne levo le gambe.
1. Ho cominciato questa discussione su SC riferendo di un mio commento su un articolo di Breviarium, che mi aveva irritato moltissimo, perché aveva approcciato la questione in modo del tutto ideologico, 1. analogando i provvedimenti di salvaguardia igienica di due vescovi del 1800 a quelli di alcuni vescovi lombardi di oggi, cosa che invece non risultava dai fatti narrati; 2. liquidando come “eversivi” i fedeli che avevano espresso delle perplessità sulla celerissima chiusura delle chiese ad opera dei pastori, in ossequio alle disposizioni prefettizie. Questo il link a Breviarium, dove chi vuole può leggere l’articolo, e anche il mio commento fb https://www.breviarium.eu/2020/02/24/colera-1854-angelo-ramazzotti-giulio-arrigoni/.
2. Corrispondenza Romana dice qui https://www.corrispondenzaromana.it/coronavirus-chiese-chiuse-bar-e-centri-commerciali-aperti/:
(Mauro Faverzani) Nessun Comune della provincia di Cremona rientra nella «zona rossa», che ha viceversa bloccato ingressi e uscite in e dai Comuni delle province di Codogno e Lodi. Cremona non è isolata. Nella piazza principale, pur con alcune limitazioni orarie, i bar sono aperti, molti si fermano a bere un caffè tra amici, seduti serenamente ai tavolini, fanno capannello nei pressi dell’edicola, passeggiano spensierati, pochi sono muniti di mascherina, unico indizio di una città in allerta per la degenza presso il locale ospedale di due casi accertati di coronavirus «Covid-19» e di altri tre provenienti dal Lodigiano.
In funzione preventiva, come nelle altre realtà lombarde, il Sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, con un’ordinanza ha chiuso tutte le scuole per un paio di settimane, sospeso il mercato pubblico, le manifestazioni sportive e gli eventi pubblici. Chiuse anche le università e i cinema. In Prefettura si riunisce periodicamente il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, per monitorare costantemente la situazione. I centri commerciali però, pur essendo luoghi di aggregazione per eccellenza, senz’altro tra i più frequentati, sono affollati, i negozi pieni e le farmacie stracolme, soprattutto di gente a caccia di mascherine e disinfettanti, peraltro già esauriti ovunque: e tutto questo in quanto la stessa Prefettura non ha ravvisato, al momento, «elementi tali» da determinare la «chiusura di imprese o di esercizi commerciali», che dovranno tenere le serrande abbassate solo di sabato e domenica, trovandosi ora Cremona in «zona gialla». Eppure, con sorprendente tempestività, già sabato scorso il Vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, ha disposto in tutta la Diocesi l’immediata sospensione di qualsiasi celebrazione della Santa Messa a qualsiasi ora di qualsiasi giorno, festivo o feriale che sia, dispensando «i fedeli dall’obbligo del precetto festivo». Ma non solo: allo stesso modo ha cancellato catechesi, incontri di preghiera o eventi culturali e chiuso gli oratori, blindatissimi «fino a nuova disposizione». La stessa celebrazione dei funerali «è consentita invitando i familiari a circoscrivere la partecipazione ai soli parenti stretti».
Il giorno dopo un’ordinanza, firmata dal ministro della Salute, Speranza, e dal presidente di Regione Lombardia, Fontana, ha disposto sì la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, «comprese le cerimonie religiose», ma solo nei Comuni della “zona rossa”, quelli cioè isolati ovvero Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano. Non Cremona, dove paradossalmente si può fare l’aperitivo con gli amici, trovarsi in pizzeria e recarsi al centro commerciale, ma non ricevere l’Eucaristia, né riunirsi in chiesa in preghiera, per chiedere protezione contro il coronavirus. Incredibile, eppure paradigmatico: l’esempio di mons. Napolioni ha fatto “scuola” ed è stato, infatti, seguito a ruota anche dal Vescovo di Piacenza, mons. Gianni Ambrosio, e dall’arcivescovo metropolita di Milano, mons. Mario Delpini, che pure hanno chiuso al culto edifici sacri ed oratori, sospendendo di conseguenza anche le funzioni quaresimali. Prevedibilmente altri seguiranno.
Al confronto più lungimirante appare persino la diocesi di Hong Kong, dove, pur a fronte di ben altra emergenza rispetto a quella italiana, quanto meno parrocchie e cappelle sono rimaste aperte e sono state organizzate adorazioni quotidiane del Santissimo Sacramento, per invocare la fine del pestilenziale morbo. Inoltre viene assicurata la celebrazione di matrimoni e funerali.
San Gregorio Magno, nel 590, a fronte della grave epidemia di peste, che colpì Roma, decimando la popolazione, per implorare l’aiuto divino promosse una solenne processione per tre giorni consecutivi presso la basilica di Santa Maria Maggiore. Ed il morbo scomparve, come annunciatogli dall’Arcangelo Michele, che, in cima alla Mole Adriana, gli apparve nell’atto di rinfoderare la spada.
Fu addirittura l’autorità civile ovvero il Senato palermitano, invece, a sostenere, il 9 giugno 1625, contro la peste dilagante, la processione pubblica promossa dal cardinale arcivescovo Giannettino Doria con l’arca contenente le ossa di Santa Rosalia, come disposto dalla stessa Santa apparsa a Vincenzo Bonelli. Processione, che valse a debellare il morbo. Gli esempi potrebbero continuare… C’è anche chi va controcorrente, come informa il blog Messainlatino: il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, mons. Massimo Camisasca, anziché chiudere le chiese, ha invitato tutti i fedeli ad unirsi a lui nella recita, lunedì scorso, del Santo Rosario nella Basilica della Ghiara, invocando la protezione della Beata Vergine Maria per il popolo cinese colpito dal coronavirus, per gli ammalati ed affinché l’epidemia venga tenuta lontana dall’Italia.
Se San Gregorio Magno ed il card. Doria avessero ragionato come i Vescovi di Cremona, Piacenza e Milano, mai sarebbero state fatte le processioni e la peste, anziché essere fermata, avrebbe proseguito indisturbata nella propria azione devastatrice. Oggi, però, anziché riunire i fedeli nelle chiese per pregare Dio d’esser risparmiati dall’epidemia, magari anche con l’adorazione al Santissimo Sacramento, c’è chi preferisce darsi alla fuga, urlando «si salvi chi può». Ma non v’è fuga che tenga per chi si dimentichi di Dio”.
3. Ora tu mi segnali che
“Le avevo riportato il testo integrale dell’ordinanza ministeriale da cui si evince che, diversamente da quanto afferma l’articolo di Corrispondenza Romana, il divieto di eventi pubblici, anche religiosi, non è affatto limitato ai comuni della “zona rossa” (che erano stati interessati da un provvedimento precedente, ma è esteso a tutta la Lombardia, con disposizioni anche su negozi, bar e centri commerciali.
Mi sono permesso di riportare il testo integrale, ritenendo doveroso evidenziare l’erroneità dell’articolo che aveva linkato, già a partire dal titolo “chiese chiuse”…
Il testo dell’ordinanza si trova qui:
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=73351
“Questo è un estratto relativo alla parte che più rileva ai nostri fini:“Fatto salvo quanto gia’ disposto con le norme e le ordinanze sopra indicate per i Comuni di Codogno, Castiglione D’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano,PER IL RESTANTE TERRITORIO DELLA REGIONE LOMBARDIA valgono le disposizioni contenute alle lettere c), d), e), f) ed i) dell’art. 1, comma 2 del decreto-legge 22 febbraio 2020, n. 6 ovvero:
c) la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico sportivo e RELIGIOSO, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico”
4. Ma è proprio questo il punto: chi ha stilato l’ordinanza ministeriale è un pazzo. Giustamente dice il direttore di NBQ Riccardo Cascioli qui https://www.lanuovabq.it/it/prudenza-si-panico-no Prudenza si, panico no. Questo governo di incapaci ha toppato in pieno la gestione dell’emergenza, e se permetti questo lo faccio dire da Mario Adinolfi, che ne sa più di me https://www.facebook.com/mario.adinolfi/posts/10157861984860428, e ora questo (s)governo vorrebbe proibire di dir Messa in tutta la Lombardia?!? Ma siamo matti?… Vogliamo consentire al fatto che le celebrazioni eucaristiche sarebbero dei potenziali pericolosi focolai di Coronavirus?… Ma per piacere. Il responsabile di ciascuna chiesa è perfettamente in grado di gestire la cosa, con le normali precauzioni delle quali ha parlato il direttore Cascioli. E, se in Lombardia già cominciano le deroghe per i bar https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/coronavirus-bar-1.5047216, vediamo, vediamo oggi, se, ancora in Lombardia, i centri commerciali saranno aperti o chiusi. Riparliamone a fine giornata di oggi 27 febbraio 2020. Anzi, si legge qui di un caos normativo che pare già esteso: https://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/coronavirus-1.5045571. Ridicoli, come nella più classica tradizione italiota.
5. Leggevo del tutto casualmente qualche giorno fa, che al tempo del Terzo Reich i nazisti avevano provato a far chiudere una chiesa dove c’era un prete scomodo, con la scusa che c’era in giro un’epidemia di tifo. Non so se mi spiego. Tornando a noi oggi, quello da cui dissento, è che di fronte a tutto questo, alcuni pastori siano stati celeri a “calarsi le braghe”, senza fare domande, e nemmeno farsele, senza interpellare il ministero, senza provare a ragionare e far ragionare le istituzioni. Anzi, così celeri da parere contenti.
Ricambio i tuoi cordiali saluti.
Scusa, ma….
Un conto è dire che l’estensore dell’ordinanza è un pazzo.
Un conto è l’articolo di C.R. dove si dice che l’ordinanza non riguarda tutta la lombardia ma solo alcuni comuni e quindi che ad essere pazzi sono i vescovi delle altre diocesi che si sarebbero “inventati” provvedimenti non necessitati dalla normativa.
Ecco un italiano terrorizzato:
https://it-it.facebook.com/gaisimone/videos/588550271727468/
Concedi a noi, o Signore, te ne preghiamo,
l ‘effetto della devota supplica,
e divenuto a noi propizio, allontana la peste e la carestia: affinché i cuori dei mortali conoscano che tali flagelli scoppiano per il tuo sdegno, mentre cessano per la tua misericordia”,
così il Messale ambrosiano fa pregare il Sacerdote sull’Altare nella Messa per il tempo di carestia e di penitenza (Orazione sopra il popolo)
@ Antonio Cafazzo
Querido. Domandavi ieri l’altro: “Dal punto di vista “teologico” PERCHE’ in Europa il coronavirus aggredisce l’Italia piú delle altre nazioni?”.
Ti rispondo io.
Perchè l’Italia ha per capitale Roma. Roma è la città “che si adagia su sette colli”. Sui sette colli è seduta una PROSTITUTA (“La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d’oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione”). Prostituzione = fornicazione = “segreta intesa con avversarî, concorrenti e simili“ (vocabolario Treccani).
Se vuoi altri dettagli consulta “Bibbia, Apocalissi, Cap. 17”.
Se vuoi sapere come va a finire consulta il Cap. 18 (un piccolo anticipo: “È caduta, è caduta Babilonia la grande ed è diventata covo di demòni, carcere di ogni spirito immondo, carcere d’ogni uccello impuro e aborrito e carcere di ogni bestia immonda e aborrita. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua sfrenata prostituzione, i re della terra si sono prostituiti con essa e i mercanti della terra si sono arricchiti del suo lusso sfrenato”).
Saludos.
Mah, è più facile che gli altri stati stiano zitti.
Milano è diventata una,città di appestati, ci vorranno mesi per recuperare un’immagine passabile.
Che roba è, protestantesimo spicciolo?
Forse è solo la lettura di un brano biblico…
Certo, l’Apocalisse si legge poco nella Liturgia…
Mi chiedo : Si ordina di evitare la celebrazione delle Sante Messe in maniera pubblica, nei luoghi delle zone cosiddette “rosse”, evitare la Santa Comunione in bocca, lì dove è permesso ancora partecipar alla Santa Messa, quindi invitare a comunicarsi ricevendo la particola tra le mani, togliere l’acqua santa dalle acquasantiere, non scambiarsi il segno della pace… Ma non coincide forse, in diversi punti, aal programma della massoneria? Ricordo che coincide perfettamente… A ciascuno le debite conclusioni.
bravssima Anna Maria, hai capito . Grazie
La mia Sardegna è piena di torri di avvistamento dei Saraceni, che venivano nella nostra isola per depredare i villaggi, uccidere chi si opponeva e rapire donne uomini e bambini per farli diventare schiavi in Tunisia😂😂😂😂
Infatti l’ex presidente tunisino morto recentemente aveva origini sarde.
Bergoglio, Spadaro, Parolin, Bassetti ed il mio conterraneo Becciu,vogliono accogliere i modo indiscrinato il 99% di musulmani che non vogliono integrarsi e ai rinnegheranno la loro fede. Pezzo Grosso, pur esasperando i toni, ha ragione, ci nascondono parecchie cose e citrattano come sudditi😁😁😁😁
il discorso del meticciato poi è un discorso che a voler ben guardare implica che la gran maggioranza dei maschi ( musulmani) che arriva in Italia faccia figli con le italiane , in modo da avere una nuova generazione di figli di coppie miste padre musulmano marocchino o tunisino, madre italiana cattolica o ex cattolica.
Cui prodest? Certo non alla religione cattolica, tantomeno alla civiltà italiana, erchè dove vi è un capofamiglia musulmano m oglie e figli si devono adeguare alle regole islamiche e non possono certo scegliere liberamente la religione e neppure il tipo di vita. Dunque la CEI e BERGOGLIO augurandosi il meticciato tra i popoli del Mediterraneo si augurano un futuro aumento dei musulmani e una futura diminuzione dei cattolici e ritengono che sarà positivo avere future generazioni “meticce”.
Io penso che loro davvero vogliano questo. iIL perchè ,lo sa solo Dio. O il diavolo .
qui Deus perdere vult dementat
Caro amico all’elenco che hai fatto io aggiungerei anche Penna Bianca che sta sempre zitto sulle porcate dei musulmani e sul fatto che i vari nordafricani siano degli emeriti clandestini illegali. Salvo poi alzare la voce CONTRO il razzismo ed i populisti e sovranisti che sono gli unici a difendere il Paese e la sua identità ( anche con i loro limiti e debolezze). Ma si sa , lui sta dalla parte di chi lo ha eletto e dalla parte di Bruxelles.
Mi riferisco a GENE nel mio post.
Dall’alto dei miei quattro volte venti più dieci anni, faccio le mie considerazioni.
Mentre i vescovi fanno proclami sulla contaminazione da virus, in Vaticano, stamattina, hanno discusso di robotica e di intelligenza artificiale persone che non hanno mai provato in vita loro a progettare un regolatore automatico o un robot, o a creare un programma per un computer. Pazienza!
Ma la loro supponenza non ha limiti in nessun campo. Secondo le ultime statistiche la popolazione italiana ammonterebbe a 60,501,878 persone con una età media di 46 anni. Bene: questi circa 60 milioni di persone (maschi, femmine, bisex, trans, bambini, mezza età e vecchi, cardinali, vescovi, preti e laici) entro 100 anni saranno tutti (o quasi tutti) morti. Facciamo (a spanne) una media di 600.000 all’anno, cioè circa 1600 al giorno, 68 all’ora, 1virgola qualcosa al minuto. Per 7 o 8 morti in una decina di giorni stiamo paralizzando intere regioni, rendendo problematico persino l’approvvigionamento di generi alimentari e di prima necessità, paralizzando l’economia dell’intero paese, bloccando ospedali e pronto soccorsi per persone che ne hanno veramente necessità e non solo paure. E vescovi con una cultura men che medievale chiudono le chiese e pretendono anche di giudicare i fedeli che protestano.
Mah, posso dire mah?
Adesso che sono finite le mascherine, hanno dichiarato che non sono poi tanto necessarie .
A 10 km da casa mia ci sono le camionette militari che bloccano il transito verso Codogno. Nessuno dei militari indossa la mascherina.
L’infezione virale (per favore dott.Tosatti , non la definisca peste) è già fuori dalla zona rossa.
L’ origine del panico è che le persone non credono più al discorso ufficiale dei governi e dei mass media. Mentire sistematicamente per decenni ha un costo.
Condivido in pieno l’articolo di Mons. X.
Posso anche capire che nelle zone colpite e in quarantena si possa pensare ad una sospensione per motivi prudenziali, ma che tutta la Lombardia venga messa in “quarantena spirituale” è una cosa fuori da ogni logica e, francamente, una vera e propria mancanza di fiducia in Dio e di fede. Sarebbe proprio il momento in cui la nostra gente dovrebbe essere chiamata a pregare e unirsi per affidarsi all’amore di Dio, altro che sospendere le messe.
Non faccio il tifo per un fideismo bieco e cieco, ma neanche posso condividere che tutto sia messo sul piano dell’isolamento sociale e spirituale che sembra muovere gli intenti di molti vescovi.
Un sostegno, anche se solo morale e nella preghiera, al confratello parroco che ha incitato la sua gente a pregare tutti insieme, anche se lontani e che ha portato il Santissimo sulla piazza della sua chiesa per benedire e affidare il suo popolo al Dio della misericordia.
caro Tosatti, nel comunicato qui sotto riportato da UE ,mi ha incuriosito il riferimento sprezzante verso i disobbedienti definiti TARDO-PATARINI . Chissà se è stato solo un lapsus o una inconscia confessione. Infatti i PATARINI , che tra l’altro nacquero proprio nel milanese nel XI secolo , furono un movimento nato grazie a esponenti del clero più ortodosso e intransigente , al fine di lottare contro la SIMONIA, NON CASTITA’ , CORRUZIONE MORALE E MATERIALE , dei preti e vescovi. Che l’estensore di questo comunicato , ironicamente , lo abbia voluto riconoscere ?
Calma Mons. X, calma…
Patarino è una cosa, Tardo-Patarino è un’altra: la descrizione che fa lei riguarda i Patarini, ma con Tardo-Patarino si intende la deriva ereticale assunta da quel movimento e poi disintegrata da Urbano II. Presumo che l’estensore dell’articolo intendesse riferirsi all’atteggiamento ribellistico verso la Sacra Gerarchia e, al tempo stesso, l’inconsistenza degli argomenti portati contro di essa.
Domanda: oggi la Gerarchia è ancora SACRA?
Risposta: bisogna chiedere al buon Dio.
io lo chiederei al nostro amico : -CALMA – , che puzza un pò di estensore della nota riportata . Tra un pò ci spiegheranno che ci sono i bergogliani e i tardo-bergogliani . I luterani e i tardo-luterani .Ovviamante inventandosi le ragioni di distinzione .
” Esplode l’epidemia di Corona Virus in Africa ! ”
“Perchè AgenSir , l’Agenzia di Informazione della Conferenza Episcopale Italiana ha cancellato l’articolo?
Arrivata la cazziata dal Vaticano ? ” ( Francesca Totolo ) .
L’arcivescovo di Udine, pur prendendo atto dell’ordinanza della regione e ministero di vietare tutte le adunanze anche per motivi religiosi, nel suo comunicato ha invitato i parroci ha celebrare comunque la messa con uno o due ministranti, invitando gli altri fedeli ad unirsi in preghiera col suono delle campane.
Eppure continuo a chiedermi il perché i supermercati e GDO varia non sia ancora stata chiusa per pericolo contagi. Per par condicio mi sembrerebbe corretto…
La gente deve pur mangiare, o no???
Provi stare lei 15 gg senza fare la spesa.
Mi hanno detto che nei supermercati della zona rossa fanno entrare solo a piccoli gruppi perciò la gente fa la fila all’esterno.
Ottima idea, così non solo infettati nella fila ma pure raffreddati.
e quello non è un assembramento?
Il metrò di Milano non è chiuso: lì non c’è l’assembramento di gente?
I bar e i ristoranti non sono chiusi: lì non c’è l’assembramento? C’è, ma i baristi e i ristoratori e i loro clienti votano e dunque bisogna tenerseli stretti. I cattolici, invece, sono notoriamente un gruppetto di poveracci che va dietro a tutto quello che gli viene ordinato.
Iginio, i cattolici rispettano quello che decide la Diocesi e la Diocesi decide rispettando la legge e le disposizioni della pubblica autorità.
Il fatto che certi esercizi non abbiano limitazioni (in realtà ne hanno eccome) può essere una carenza, ma non certo un motivo per dire che è sbagliato sospendere la partecipazione del pubblico dalle Messe.
La cosa vergognosa è che in nessuna ordinanza regionale viene scritto di non celebrare la S. Messa ma i solerti pastori hanno applicato in senso becero restrittivo tale disposizione limitata ad iniziative ed eventi religiosi tra i quali non può rientrare il sacrificio Eucaristico quotidiano con la partecipazione dei fedeli.
In realta’ la rabbia della banda Bassetti e di Bergoglio e’ che il Coronavirus ha rubato loro la prima pagina dei giornali, in questi giorni comprensibilmente nessuno si e’ filato Il Congresso di Bari sul Mediterraneo ,il mare del dialogo , tema vagheggiato in maniera del tutto retorica , utopica e antistorica come mare del meticciato di civilta’ . Avrei voluto vedere Bassetti e Bergoglio quando i pirati saraceni solcavano il Mare Nostrum , sbarcavano armati sulle coste dell’ Italia per depredare e razziare e stuprare, e rapire donne e bambini per il mercato degli schiavi, meticciato si’ ma con la violenza! Altro che dialogo, scimitarre a gogo’.
Insomma questi poveretti ed ignoranti di storia avrebbero voluto far bella figura col loro Congresso sul Mediterraneo e invece l’ attenzione dell’ opinione pubblica era tutta rivolta al Coronavirus!
Ach , questo non ci voleva! C’ e’ sempre qualcosa che rompe le uova nel paniere, nel Sinodo sull’ Amazzonia il tuffo della Pachamama nel Tevere, nel Congresso sul Mediterraneo il Coronavirus! Non gliene va bene una alla banda Bassetti -Bergoglio ! Persino, la sfortuna ha voluto che la fedele schiaffeggiata in Piazza San Pietro dal papa fosse cinese, cosicche’ ora le battute sarcastiche si sprecano !
Comincio sempre più a comprendere quanto scritto in Genesi 7
https://www.ilgiornale.it/news/roma/adesso-fiabe-leggono-drag-queen-lannuncio-comune-roma-1831471.html?update=1
E certo. Ho commentato a dovere, stamattina, su un sito dove dicevano:
“La decisione, irreprensibile sul piano canonistico, di numerose diocesi dell’Italia settentrionale di disporre la sospensione temporanea delle Celebrazioni eucaristiche con concorso di popolo nei territori maggiormente afflitti dalla diffusione del Covid-19 è stata sorprendentemente accolta da alcuni fedeli non con spirito di rinnovata e deferente unità intorno a pastori chiamati a compiere scelte gravose e difficili volte a salvaguardare il gregge loro affidato con paterna sollecitudine, bensì con ostinato e talora insolente atteggiamento di disobbediente dissenso e contrapposizione. Alcuni hanno, purtroppo, preferito indugiare in una sterile propensione alla contestazione di sapore tardo-patarino nei confronti della gerarchia ecclesiastica, fomentando contro di essa pulsioni eversive, laddove è dovere di ogni cattolico, specialmente nella grave ora presente, manifestare filiale obbedienza e condivisione verso le disposizioni dell’episcopato, il quale, avendo la responsabilità di guidare la porzione di popolo di Dio affidata ai rispettivi Ordinari, ha piena contezza di quale sia il bene dei fedeli, ben più dei critici indocili che, esprimendo con rara presunzione un’eterodossa concezione superstiziosa dei Sacramenti, rivendicati come oggetto di diritto, pretendono di giustificare l’irresponsabilità e l’immaturità di una fede poco educata e formata con lo svilimento della Celebrazione eucaristica a rito “magico” anti-contagio, discostandosi dall’insegnamento e dal credo professati della Chiesa”.
Capita l’antifona?…Il vero pericolo di temuto contagio è dunque quello del dissenso dal magistero di questo pontificato.
“dissenso dal magistero di questo pontificato”
…interessante notare che nella dichiarazione citata e commentata non si parla minimamente di “dissenso dal magistero di questo pontificato”, ma di contestazioni relative ad una misura precauzionale adottata da alcune diocesi. Il dato interessante è come certi commenti rivelino la matrice effettiva del solito vociare. Chissà perché le è venuto in mente il magistero del pontefice….mah…chissà….
dài, lo sappiamo benissimo tutti che la questione è quella
Cioè…la questione è che il coronavirus e relativi provvedimenti sono un pretesto per dire male del papa, che c’entra meno di zero? Sicuro che debba essere intesa così, la questione??
La questione è che i fedeli non essendo ciechi e sordi non hanno più fiducia nei loro pastori, nella loro guida spirituale e, per dirla tutta, nelle loro intenzioni. Triste, ma è la realtà.
“papa”, sarebbe il biancovestito che idolatra pachamama?
..no caro -question- ,gli intervenuti prima di lei volevano solo dire che il papa ne ha solo profittato per togliere la messa … e chiudere le chiesa . Cioè quello che sta cercando di fare da 7 anni. Null’altro , tutto qui .
potrebbe citare il sito dove lo ha letto ? Grazie
@Mons. Ics
vabeh non volevo personalizzare troppo la cosa
https://www.breviarium.eu/2020/02/24/colera-1854-angelo-ramazzotti-giulio-arrigoni/
trova anche il mio commento
E’ preso da Breviarium.eu. L’articolo è interessante perché riporta alcuni esempi storici di provvedimenti analoghi, assunti da piissimi sacerdoti preconciliari.
sì, ma ho commentato su quel sito che ne stavano facendo una questione ideologica, perché negli esempi storici da loro citati non erano state sospese le Messe. Invece adesso sì. In più, ne facevano una pappardella ulteriormente ideologica, perché chi si è espresso contro la sospensione delle Messe, secondo loro era un eversivo della gerarchia cattolica.
Monsignore, l’articolo – citato ad usum delphini pro polemica – da EU dice anche:
“Preme brevemente precisare che le S. Messe continueranno ad essere regolarmente celebrate nelle parrocchie dei territori colpiti dal contagio, senza la convocazione e la partecipazione dell’assemblea, ed il Sacrificio eucaristico continuerà ad essere offerto per tutta la Chiesa, con la possibilità dei fedeli di unirsi spiritualmente nell’orazione e di sostare in adorazione dinnanzi al tabernacolo nelle chiese, che continueranno a rimanere aperte”.
Premessa la fedele ricostruzione della situazione – ben diversa dalle fake che continuo a leggere, purtroppo, anche qui – come vede l’autore dell’articolo fornisce un suggerimento identico al Suo: comunione spirituale.
AVE
Sì Eminenza, però io nel mio commento su quel sito ho detto che mi riferivo a quanto avevo letto, così:
“Leggo qui https://www.lanuovabq.it/…/coronavirus-la-pastorale…
“Se il vescovo di Lodi ha deciso di sospendere tutte le Messe nelle parrocchie dei comuni del lodigiano coinvolti nell’epidemia di Coronavirus, avrà avuto avuto sicuramente le sue buone ragioni. Precisamente, le ragioni sono quelle del Prefetto della cittadina lombarda che ha deciso di proibire tutte le manifestazioni pubbliche. Tra queste vi sono anche le Messe, quindi il vescovo non ha fatto altro che applicare alla lettera il dispaccio governativo.
Stessa cosa per Cremona: anche sotto al Torrazzo niente Messe. Mentre a Milano e Padova, il vescovo ha disposto di non usare l’acquasantiera e di prendere la comunione rigorosamente sulla mano”.
Se effettivamente è stato deliberato e attuato questo, questo articolo di Breviarium mi pare pesantemente ideologico e contraddittorio, perché, descrivendo i provvedimenti presi a suo tempo dal Venerabile mons. Angelo Ramazzotti, nella circostanza dell’epidemia di colera del 1850, e parimenti nella diocesi di Lucca dall’arcivescovo mons. Giulio Arrigoni, non si evince – fino a prova contraria – che però essi avessero, a suo tempo, “sospeso tutte le Messe”, come è invece accaduto oggi. Credo che quello odierno sia stato un evento senza precedenti, in questo senso. Certamente Breviarium potrà dirci come andarono effettivamente le cose ai tempi del colera. Francamente la sospensione odierna delle Messe mi è parsa sproporzionata, rispetto al contesto… ecc. ecc.”.
Guarda che a Milano hanno deliberato: chiese aperte, messe senza popolo, funerali e matrimoni ammessi i parenti, chiusura oratori. Il tutto in adempimento del decreto legge. Vivi su internet, almeno informati….
E PERCHE’ ALLORA BERGOGLIO & CO. CONTINUANO A VOLERE I PORTI APERTI A TUTTI ?
Forse pensano che i meticci da loro tanto desiderati saranno di forte e sana costituzione.
Vabbè, che lo ripetiamo a fare…
Chiese chiuse per prudenza…Il virus sta facendo bene il lavoro affidatogli dal Padreterno: ora si vedono chiaramente quelli che, nella sua Chiesa, sono morti nel cuore, cadaveri che camminano, proprio i pastori che Lui ha scelto… Povero popolo di Dio!
https://www.ilgiornale.it/news/roma/adesso-fiabe-leggono-drag-queen-lannuncio-comune-roma-1831471.html?update=1
Dobbiamo , figlioli, riscoprire la COMUNIONE SPIRITUALE , quella che acevano ininterrottamente i prigionieri di guerra cattolici , Sprattutto quelli imprigionati nelle carceri comuniste e naziste .
si, ma credo sia anche bene non farci prendere per i fondelli dallo Stato… anzi, calarsi le braghe davanti allo Stato per eccesso di zelo.