FATTI CONCRETI. STORIE DI INECCEPIBILE REALISMO. (1).
5 Febbraio 2020
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un amico mi ha mandato questo contributo alla conoscenza e alla lettura della realtà che viviamo quotidianamente. È una persona che gira molto, ha tanti contatti con persone e storie di vita diverse. Il suo nome non direbbe nulla a chi legge; fate conto che queste riflessioni, questi schizzi di vita vissuta li abbia scritti Stilum Curiae. Buona lettura.
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Fatti concreti. Storie di ineccepibile realismo
È inutile negarlo. Viviamo tempi di grandi contrapposizioni. Su numerosi argomenti, che vanno dalla politica alla raccolta differenziata, dall’educazione dei piccoli alla vita affettiva dei preti (anche i teologi, che una volta si scervellavano sul sesso degli angeli, oggi preferiscono occuparsi del sesso dei preti), su ogni argomento possibile si finisce per scontrarsi, muro contro muro, senza spiragli che lascino spazio alla comprensione delle posizioni altrui e al dialogo edificante.
Bisogna pure ammettere che mentre la nostra società brucia incenso sugli altari del dio dialogo, questo dio non cessa di essere nascosto, sconosciuto. Gli uni danno lezioni agli altri. Gli uni insultano gli altri. Coloro che hanno il potere godono nello schiacciare l’avversario mentre coloro che non ce l’hanno cercano di procurarlo con ogni mezzo, lecito o illecito, denigrando, ridicolizzando, hitlerizzando…
Vale dunque la pena, in un mondo dominato da ideologhi idealisti ideologizzati, teorici dello scibile dotati di verità inalterabili, volgere lo sguardo alla concreta, dura, nuda e cruda realtà dei fatti.
È per questo che ho pensato di raccogliere qui alcuni episodi, dialoghi, fatti realmente accaduti che possano sollevare qualche riflessione al di là dei dotti editoriali pubblicati ogni giorno sul giornale unico dell’informazione unica e al di là della narrazione imposta dai vari mezzi statali o continentali (che ormai fa lo stesso) di (ri)educazione di massa.
Pochi fatti, concreti. Pochi commenti, senza voglia di strafare.
Morire in Venezuela ai tempi della Revolución.
Ho incontrato nella mia città due simpatiche signore venezuelane. Mamma e figlia.
Da dove venite?
Da Oslo. Siamo venezuelana ma vivimos en Noruega.
E come va con la lingua?
Mi hija bene perché è lì da dieci anni. Dice l’anziana. Io malissimo…
Lei ha raggiunto la figlia?
Si, appena possibile sono andata via…
Impossibile vivere lì vero?
Non c’è cibo, né medicine. Caracas e Maracaibo sono sempre al buio senza luce! Siamo nella miseria. Due settimane fa è morto uno zio. Abbiamo inviato dalla Norvegia i soldi per il funeral. Tutto è carissimo. Per incenerirlo e seppellirlo serviva una fortuna. Lui ha lavorato toda la vida. Tutta la sua pensione non bastava neanche per comprare las flores. Preghi per la liberazione del Venezuela.
Che dire? Si era intuito che vivere nel paradiso socialista latinoamericano non era roba da consigliare al peggior nemico. Ma non sapevamo che fosse così difficile anche morire. La Revolución di Maduro (nuovo Bolivar in salsa chavista), ha ridotto il ricco Venezuela in miseria, in una landa inospitale governata male da un narco-regime che gode e dell’appoggio della Cuba castrista, dei soldi della Cina comunista e della simpatia della sinistra mondiale. Avete mai sentito da qualche parte appelli in favore della liberazione di quel popolo soggiogato dalla fame, dalla mancanza di medicinali, dove le donne sono costrette a partorire per strada, da dove la gente fugge per avere un futuro? Certo che no! Maduro non si tocca. ALCUNI popoli possono essere sovrani. Consiglio di lettura: “Venezuela l’Eden del diavolo”, dell’amica Marinellys Tremamunno, può aiutare a capire qualcosa.
Antisalvinista o all’inferno!
In un luogo pubblico assisto all’incontro tra un anziano sacerdote e un suo ex penitente. Da tempo non si vedono e l’incontro provoca una gioia spontanea. Il sacerdote – un uomo colto e ben preparato, si capisce da come parla – sembra ben “impostato” anche in fatto di “carisma”. Il penitente (che ha da poco cambiato parrocchia), mostra ammirazione e ossequio anche se i toni sono piuttosto colloquiali e scherzosi. Si parla del più e del meno… mi perdo le battute, non seguo il loro dialogo… Poi sento una frase che richiama la mia attenzione. Parla il sacerdote con fare scherzoso:
Non sarai mica per Salvini? Dimmi di no, altrimenti ti do una scarpata sui denti.
Il fedele nega subito per salvare la dentiera. Il sacerdote tira un sospiro di sollievo: “Bravo!”
Balbettando, con certo imbarazzo, il fedele prova a suggerire che non sarebbe male regolare i flussi migratori… non vuole insistere ma prova ad accennare la cosa… Il prete capisce la gaffe e cerca di rimediare con qualche battuta… “Ma si, ma certo, ma ovvio che…”.
Non combatti Salvini? Rischi l’inferno! Che volete? Povero parroco… Senza volerlo aveva stretto al muro e minacciato un cattolico mentre pensava di avere davanti un democratico, una sardina o al massimo un santeggidio. La battuta gli è venuta male. Ma la cattiveria gli è venuta fuori tutta. Purtroppo non possiamo promuoverlo subito a cappellano di sua maestà Sartori solo perché i candidati a Don Sardina dell’anno (liturgico) sono troppi. Non solo monsignori (e monscrittori): ci sono intere Congregazioni e Ordini religiosi, ma anche giornalisti potenziali “pretisposati” che aspirano a diventare guide spirituali del popolo del “bellaciao” che da scarpate in bocca agli ignoranti di destra. A fin di bene.
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Quel pastore idolo e cattivo pastore indegno del suo ministero, ormai decaduto poiché diventato sacerdote di Satana doveva trovare a me al posto di quel fedele, avrebbe passato sicuramente un brutto quarto d’ora. Se non fosse rinsavito, avrebbe accumulato un po’ di carboni ardenti da aggiungere per la sua futura permanenza all’inferno.
“…fate conto che queste riflessioni, questi schizzi di vita vissuta li abbia scritti Stilum Curiae…”. E’ assolutamente certo, è farina del suo sacco, è il suo inconfondibile stile! (sic).
Por Rastello, mi raccomando, non perda assolutamente la riflessione di Nobile di domani. È tutta per lei.🤣🤣🤣
Ma questo Rastello è uno della Rai?
Un mese meno un giorno fa:
https://www.marcotosatti.com/2020/01/06/lettera-di-un-prete-dalla-periferia-povera-di-caracas/
Sobrietà e pacatezza:
https://lanuovabq.it/it/il-centro-destra-concede-il-patrocinio-al-ragusa-pride
Per la serie: chi comanda veramente…
All’insolenza e al sospetto potremmo far ricorso tutti:
-hai per caso molestato qualche chirichetto?
– no.
– mi pareva, altrimenti ti avrei dato una scarpata ai c…..
Però si vedeva che quel sacerdote tra i denti ammetteva:
– però qualche carezza…
A proposito di attualità:
https://lanuovabq.it/it/sanremo-fiorello-e-la-fede-buona-solo-per-far-ridere
Tanto si sa che i cattolici sono quattro sfigati che fanno ridere… A parte i paracattolici buoni solo a fare la pappetta agli immigrati o, tutt’al più, agli handicappati (del resto il cattolico è una specie di handicappato mentale, quindi con gli handicappati sta bene per forza).
Non è una novità. Anche a me è capitato, due domeniche fa, un sacerdote anzianotto che durante l’omelia cita il fatto che “oggi vogliono farci credere che chi è straniero sia pericoloso”. E’ chiaramente un luogo comune – un “topos” – della retorica ufficiale. L’ho trovato anche in un raccontino pubblicato nell’ultimo numero della rivista dei padri orionini, che fino a qualche tempo fa erano piuttosto equilibrati (a differenza p. es, dei salesiani, confusionari, ignoranti e sbracati).
Purtroppo si basa su una verità, ossia il fatto che Dio è Amore e il suo Amore si rivolge a tutti gli uomini. Ma, appunto, si dovrebbe annunciare l’amore di Dio agli immigrati, non lasciarsi buggerare da chi si approfitta della nostra accoglienza per metterci i piedi in testa o di chi fa venire questa gente per lucrarci sopra. E l’Amore di Dio è diretto anche verso i bambini abortiti, per esempio. O verso i vecchi, i malati, gli handicappati: tutta gente che al fighettume sinistrorso di moda oggi sta sullo stomaco.
Se poi un tizio africano spaccia droga, violenta e uccide non è giustificato solo perché immigrato che avrebbe fame: è colpevole e peccatore punto e basta. Una volta mi è toccato litigare su questo con un monsignore fatto canonico di una basilica romana, tipo maldicente e astioso che però rivolgeva i suoi strali solo da una parte. Qui, tra preti pettegoli e maldicenti da una parte, ignoranti e faciloni dall’altra, più quelli dell’altra sponda, siamo messi proprio bene.
E comunque non sta scritto da nessuna parte che il cosmopolitismo faccia parte della dottrina cristiana: il cristiano è cittadino del Regno dei Cieli, non della Repubblica Italiana.
Che poi il vangelo si rivolge al singolo pellegrino, non incoraggia certo gli esodi selvaggi. Spesso si confonde il privato con il pubblico (che è politico) ma Gesù non ha mai fatto discorsi politici in senso stretto, relativi alla collettività. Ad esempio quando si dice di “amare il nemico”: il vangelo si riferisce all’hostis non all’inimicus, si riferisce cioè al nemico privato non al nemico pubblico (il cristiano non è esentato dal partecipare alla guerra come cittadino di una nazione). Purtroppo certe lingue, come quella italiana, portano a confondere perché non hanno due parole distinte come le ha il latino.
A me è successo che nell’omelia si facesse politica criticando Salvini. Molti miei amici, anche “modernisti”, mi hanno detto: “dovevi alzarti e andare via”. Ma non me la sono sentita di scappare via, in quella chiesa devo ritornarci e volevo fare la comunione. Fortunatamente la messa di solito è celebrata dal parroco e non da quel prete che menziona continuamente Enzo Bianchi… e il parroco è di retta dottrina (il problema è che i due sacerdoti si alternano senza preavviso). Comunque ho notato che i cosiddetti “progressisti” sono più arroganti, fanno più comizi durante l’omelia, mentre quelli di sana dottrina si espongono meno.
Ti capisco, capita spesso anche a me. Vorrei alzarmi e andarmene ma per rispetto a Nostro Signore e per fare la Comunione rimango però con una malsana rabbia interiore.
Quindi forse è meglio uscire? Non so…
Ti ringrazio, Raffaella, per la solidarietà. Oggi non ce l’ho fatta e sono andato via dopo il Rosario (tra l’altro i sacerdoti arrivano dopo un po’ che il Rosario è finito, quindi qualcuno può capire che si resta o si va via in base al “tipo” di sacerdote: uno squallore). Ma poi non è più tollerabile che nella stessa chiesa vengano fatte omelie così diverse; per non parlare del Padre Nostro: uno dice “non c’indurre in tentazione”, un altro dice “non ci abbandonare alla tentazione”. Se la fede non fosse una cosa importante, ci sarebbe da ridere…
La Revolución di Maduro (nuovo Bolivar in salsa chavista), ha ridotto il ricco Venezuela in miseria.
È lo stesso che dire che i governi dell’Iran, dell’Iraq, della Libia e di Palestina hanno portato i loro popoli alla miseria.
A dire la verità la rovina all’Iraq e alla Libia l’hano portata i liberatori occidentali, ora occupati a strangolare l’Iran con le stesse sanzioni democratiche usate per un decennio contro Saddam, poco prima dell’esportazione definitiva della democrazia in quel paese. Quanto alla Plaestina, la rovina l’hanno portata gli occupanti del paese. Gli stessi che hanno fatto dello Stato locale uno Stato confessionale, nel quale gli altri sono ospiti (e l’ospite dopo tre giorni puzza – e loro per quanto molto umani, non fanno differenza in termini di sopportazione)
L’hanno fatto anche in Venezuela. Ma comprendo che questo non sia facile da capire, soprattutto in Europa.
Sono anni che non seguo Il Foglio.Ma in una rassegna stampa ho letto un titolo:Caracas come Shanghai.Centri commerciali strapieni e così via.Chissà che vede l’elefantino tuttologo.
Sarà vera nei suoi termini esatti o no è vera nella sostanza. Quanto odio hanno dispensato tanti preti?Uno ha invitato ad uccidere Salvini altro che denti. Un santo disse di Calvino:spesso dice anche cose giuste ma è il metodo del demonio. Quando Bergoglio avrà sciolto i dubia,ritornerà a parlare di Lutero come eretico e non dono dello Spirito Santo,rinnegherà quanto sottoscritto ad Abu Dhabi,sarà lui a gettare nel Tevere la dea madre,smentirà un arcivescovo americano che ha detto di avere avuto il suo benestare a benedire coppie gay ecc. ecc.,allora si potrà prendere sul serio quello che ha scritto.Intanto,mentre un sacerdote non dette la Comunione a Biden,perché sostenitore dell’aborto,anche se poi un vescovo rimediò,lui l’ha data al presidente argentino.Divorziato,convivente e sostenitore dell’aborto.Non si tratta di essere bergogliosi o no ma di essere cattolici o no.
“purtroppo” devo sottoscrivere
purtroppo, perché fa molto male constatare quali pastori ci pasciano, oggi
Non so se questo commento verrà pubblicato.
Di solito quando provo a dissentire, senza tirare scarpate a nessuno, i miei commenti non li vedo mai pubblicati.
Ma va beh..
Vorrei sommessamente far notare che Papa Francesco durante gli Angelus ha speso eccome parole per il popolo del Venezuela, auspicando la risoluzione dei problemi.
Implicitamente quindi un cambio di guardia.
“Criticare il Papa si può “.
Parole sue
E io a volte lo faccio.
Ma va ascoltato nella sua interezza.
Non solo estrapolando.
Vale per i bergoglisti come per gli antibergoglisti.
Bisogna anche sforzarsi di leggere suoi libri più che fossilizzarsi sui discorsi a braccio.
Io sto leggendo “Ave Maria” il libro con Don Marco Pozza.
Proprio perché alcune sue affermazioni sulla Madonna mi avevano lasciato un po di stucco.
Certo, mette in risalto la “vita normale” di Maria.
La quotidianità.
Ma non è sbagliato poiché aiuta le donne a vivere appunto la loro quotidianità con un esempio sublime.
Tuttavia a livello teologico mariano non sconfessa nulla.
Non mette affatto in dubbio, ma conferma i dogmi mariani.
In conclusione..
Non è il mio Papa di riferimento.
Tuttavia è il Papa.
E con Don Bosco non dico “Viva Pio IX” ma “Viva il Papa”.
Leggiamolo e ascoltiamolo a fondo.
A prescindere dalle nostre idee politiche e culturali.
( anche io sono un Conservatore ).
Qualcosa, seppur poco, che ci eleva a Cristo lo si trova anche in Francesco.
Sono d’accordo ma tenga presente che colla firma ‘Francesco’ci sono scritti di molti poi condivisi o fatti firmare e tra essi qualche catrolico ci sara’ anche.Cio’che resta sono le frasi e gli atti suoi filmati che denotano la sua non credenza nella divinita’di Gesu’Cristo a partire da quel” nelle vene di Gesu scorre sangue pagano”.Quindi era discendente di Ruth quindi figlio di Giuseppe.quindi non figlio di Dio.Ma si puo’aver come papa un non cristiano?????
Crisbiagio, secondo la Tradizione la Madonna discendeva da Davide e tra gli ascendenti di Davide vi erano alcune donne pagane. Il papa non sbaglia quindi nel dire che Gesù aveva sangue pagano, ma è Lei che sbaglia a negarlo.
Le sottolineo che la circostanza non è semplicemente una curiosità “genetica”: Gesù ha assunto l’intera natura umana superando la distinzione tra ebrei e pagani e proprio e la Chiesa, proprio per questo, ha sempre ritenuto che qualche goccia di sangue pagano l’avesse ereditata da Davide mediante Maria. Se Lei nega questo, oltre a contrapporsi alla Tradizione, vanifica il significato sotteriologico universale dell’Incarnazione.
Sig. Gustavo, lei che è esperto, mi sa dire che differenza c’è tra il sangue di un pagano e quello di un non pagano? E di che gruppo sanguigno era lo Spirito Santo ?
Secondo la genealogia riportata in Mt 1, e’ Giuseppe discendente di Davide e non Maria.
L’albero degli ascendenti cresce in progressione geometrica . I genitori sono 2, i nonni sono 4 , i bisnonni sono 8 e così via di generazione in generazione i numeri sono 16,32,64,128,256.
Pertanto i percorsi sono infiniti.
Matteo, il cui vangelo era principalmente destinato agli ebrei, si è preoccupato di dimostrare, a modo suo , che Gesù uomo era figlio di discendenti della stirpe di Davide. Cosa molto importante per gli ebrei perchè se così non fosse stato avrebbero avuto ragione quelli che negavano che Lui fosse il vero, profetizzato, atteso Messia.
Non credo sia più il Papa, perché certe affermazioni e soprattutto l’adorazione della pachamama, che continua ad onorare e promuovere, l’hanno di fatto posto fuori della comunione cattolica.
E poi il favore che Bergoglio ha verso i paesi di sinistra specie del centro e sud America, è fuori discussione.
In effetti Bergoglio, riguardo il Venezuela, è stato l’unico che ha espresso una posizione equidistante tra violenza e democrazia, quando l’ho sentito non volevo crederci. Ma tutti i suoi interventi in politica sono faziosi e grossolani, spesso mettono in imbarazzo gli stessi “progressisti”, Bergoglio sembra essere rimasto ai dogmi della sinistra italiana anni ’70: una commistione di avventatezza e di rozzezza culturale.
Certo che frignare, gemere, piagnucolare che “i miei commenti non vengono mai pubblicati” commentando un articolo che parla dell’ OLOCAUSTO del popolo venezuelano denota egocentrismo, vittimismo e anche un pizzico di stoltezza.
Se poi ci aggiungiamo un titillamento sulla “sublimità” del Bergoglio-pensiero-parola, beh…
E si che, a prescindere, si fa presto oggi a dirsi Conservatore…
La “bestia” massoneria non può permettersi il libero pensiero, ma impone ordinando il MONO PENSIERO.
Santa giornata a tutti
Molto fantasioso il suo ospite Tosatti,..Alla seconda storia su Salvini son propenso a non credere . Tutti i salviniani la raccontano uguale , sempre riferita al prete che ti rimprovera o non ti assolve. Può darsi che ce ne sia qualcuno folle , ma la storia raccontata è sempre la stessa. Fa venire dubbi…
Temo che sia vera, caro Roth. Chi scrive, e che conosco, non avrebbe motivi per inventare.
Oppure sono tanti i rappresentanti della chiesa che agiscono in questo modo
Visto che molti Ministri di Dio sono schierati a sinistra e sono favorevoli alla nuova Chiesa 2.0 , anche io propendo per la veridicità della storia.
Magari, per quantificare i preti folli si potrebbe fare un giro per le canoniche a chiaccherare su Salvini… Poi le sue fantasie vedrà che diminuiscono!