MONS. LÉONARD A VESCOVI E PAPA: NON TOCCATE IL CELIBATO!
17 Gennaio 2020
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’arcivescovo emerito di Marines-Bruxelles, mons. André-Joseph Léonard, ha reso noto tramite il sito “L’Homme Nouveau” un appello rivolto a tutti i vescovi, e naturalmente al Pontefice regnante in primis, affinché non si tocchi il celibato sacerdotale per i sacerdoti di rito latino. L’arcivescovo dà il suo pieno appoggio al libro scritto da Benedetto XVI e dal card. Robert Sarah, e di cui tanto si parla in questi giorni. (Nostra traduzione dal francese). Buona lettura.
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Come arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles, mi astengo da qualsiasi interferenza nel governo delle diocesi di cui ero pastore, Namur e Bruxelles. Ma rimango un vescovo e, in quanto tale, posso esprimere convinzioni dottrinali o pastorali, anche se forse divergono dall’una o dall’altra posizione dei miei ex colleghi di lavoro.
Anche se la cosa è nuova e di impatto infinitamente più elevato, un papa emerito, in questo caso Benedetto XVI, può allo stesso modo collaborare legittimamente in un libro progettato da un cardinale e, in consultazione con lui, esprimere le sue convinzioni teologiche e pastorali, senza venir meno al suo dovere di discrezione. Non si esprime necessariamente più lì come successore di Pietro e la sua posizione non ha autorità magistrale. Ma la sua parola ha comunque un peso enorme.
Il suo contributo attivo al libro progettato dal cardinale Sarah non è in alcun modo un “attacco” contro papa Francesco. Benedetto XVI, proprio come il cardinale non critica il suo successore . Gli hanno rivolto una “supplica” in uno spirito filiale, senza togliere nulla alla loro obbedienza all’attuale papa. Esattamente come quattro cardinali avevano rivolto a papa Francesco la richiesta filiale di dissipare la loro “dubia”, i loro “dubbi”, le loro perplessità, riguardo ad alcuni ambigui aspetti del capitolo VIII dell’Esortazione “Amoris laetitia”, vale a dire quelli che toccano l’indissolubilità di un matrimonio sacramentale valido, con le sue ripercussioni sull’accesso ai sacramenti della riconciliazione e della comunione eucaristica quando ci si trova in una situazione permanente di convivenza coniugale con un partner che non è il proprio coniuge “Nel Signore”.
Altre ambiguità sono sorte in seguito. È perfettamente pertinente rispondere alla domanda di un giornalista affermando in sostanza: “Se una persona omosessuale cerca sinceramente di fare la volontà di Dio, chi sono io per giudicarlo? “. Tuttavia, poiché non è chiaro quale sia questa volontà di Dio e quali siano le conseguenze morali, l’opinione pubblica apprende erroneamente da questa ambigua risposta che le pratiche omosessuali sono ora legittimate dalla Chiesa cattolica. Ciò non è vero.
Allo stesso modo, quando firmiamo una dichiarazione congiunta, con un alto funzionario dell’Islam, che suggerisce che la diversità delle religioni corrisponde alla “volontà” di Dio, non è sufficiente correggere per via orale l’ambiguità di questa formulazione (mentre il testo pubblicato rimane invariato) dicendo che Dio semplicemente “permette” questa diversità. È anche necessario sottolineare in maniera positiva che il dialogo interreligioso non può minare l’assoluta unicità della rivelazione cristiana, in cui il Dio Unico e Trinitario ci offre il suo amore salvifico nella persona di Gesù. Questo non ci impedisce di salutare “semina Verbi” (“semi” della Parola di Dio “), e neppure” reliquia Verbi “(” resti “della Parola) in religioni diverse dal Giudeo-Cristianesimo.
Altre ambiguità sono state introdotte nel recente Sinodo sull’Amazzonia, in particolare per quanto riguarda una certa venerazione della “Pachamama”, della Madre Terra. Ma, su questo punto, dobbiamo aspettare la pubblicazione dell’Esortazione post-sinodale. Possiamo sperare che il nostro Papa Francesco dissipi le ambiguità di questo Sinodo lì.
Una di queste ambiguità riguardava proprio la questione del celibato sacerdotale nella Chiesa cattolica latina. A questo proposito, in comunione con molti altri vescovi, che invito fraternamente a esprimere anche la loro ferma posizione, concordo pienamente con l’appello che il cardinale Sarah, in stretta consultazione con Benedetto XVI, rivolge al Sovrano Pontefice. Abbiamo grande speranza di essere ascoltati, perché Papa Francesco ha chiaramente dichiarato il suo attaccamento al celibato sacerdotale nella Chiesa latina. Ma tuttavia prevedendo le eccezioni … che purtroppo, come in altre questioni, sono rapidamente universalizzate!
Il motivo espresso nel libro in questione è quindi urgentemente attuale e perfettamente legittimo. Il papa non deve mai essere “attaccato”. Al contrario, bisogna sempre rispettare la sua persona e la sua missione. Ma a volte è necessario ed è sempre lecito “pregare” e chiedere “chiarimenti”. Cosa che facciamo
+ André Léonard, Arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles.
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En tant qu’archevêque émérite de Malines-Bruxelles, je m’abstiens de toute interférence dans le gouvernement des diocèses dont je fus le pasteur, Namur et Bruxelles. Mais je demeure évêque et peux, à ce titre, exprimer des convictions doctrinales ou pastorales, même si elles divergent éventuellement de l’une ou l’autre position de mes anciens collègues de travail.
Même si la chose est inédite et d’un impact infiniment supérieur, un Pape émérite, Benoît XVI en l’occurrence, peut semblablement collaborer légitimement à un livre projeté par un Cardinal et, en concertation avec lui, émettre ses convictions théologiques et pastorales, sans manquer à son devoir de réserve. Il ne s’y exprime forcément plus en tant que successeur de Pierre et sa prise de position n’a pas d’autorité magistérielle. Mais sa parole est néanmoins d’un très grand poids.
Sa contribution active au livre projeté par le Cardinal Sarah n’est en aucune manière une « attaque » contre le pape François. Benoît XVI, pas plus que le Cardinal, ne critique son successeur. Ils lui adressent une « supplication » dans un esprit filial, sans rien retrancher de leur obéissance au pape actuel. Exactement comme quatre cardinaux s’étaient adressés au pape François en lui demandant filialement de dissiper leurs « dubia », leurs « doutes », leur perplexité, concernant certains aspects ambigus du chapitre VIII de l’Exhortation « Amoris laetitia », à savoir ceux qui touchent l’indissolubilité d’un mariage sacramentel valide, avec ses retombées concernant l’accès aux sacrements de la réconciliation et de la communion eucharistique lorsqu’on se trouve dans une situation permanente de cohabitation conjugale avec un partenaire qui n’est pas son conjoint « dans le Seigneur ».
D’autres ambiguïtés ont surgi ultérieurement. Il est parfaitement pertinent de répondre à la question d’un journaliste en déclarant en substance : « Si une personne homosexuelle cherche sincèrement à faire la volonté de Dieu, qui suis-je pour la juger ? ». Mais, comme on ne précise pas en quoi consiste cette volonté de Dieu et quelles sont les conséquences morales qui en découlent, l’opinion publique retient, à tort, de cette réponse ambiguë que les pratiques homosexuelles sont désormais légitimées par l’Église catholique. Ce qui n’est pas vrai.
Semblablement, quand on signe une déclaration commune, avec un haut responsable de l’Islam, suggérant que la diversité des religions correspond à la « volonté » de Dieu, il ne suffit pas de corriger oralement l’ambiguïté de cette formulation (le texte publié demeurant inchangé) en disant que Dieu « permet » simplement cette diversité. Il faudrait encore souligner positivement que le dialogue interreligieux ne peut porter atteinte à l’unicité absolue de la Révélation chrétienne, en laquelle le Dieu unique et trinitaire nous offre son amour sauveur en la personne de Jésus. Ce qui n’empêche pas de saluer des « semina Verbi » (des « semences » du Verbe de Dieu »), voire des « reliquia Verbi » (des « restes » du Verbe) dans d’autres religions que le judéo-christianisme.
D’autres ambiguïtés se sont introduites dans le récent Synode sur l’Amazonie, notamment concernant une certaine vénération de la « Pachamama », de la Terre-Mère. Mais, sur ce point, il faut attendre la publication de l’Exhortation post-synodale. On peut espérer que notre pape François y dissipera les ambiguïtés de ce Synode.
Une de ces ambiguïtés concernait précisément la question du célibat sacerdotal dans l’Église catholique latine. À cet égard, en communion avec beaucoup d’autres évêques, que j’invite fraternellement à exprimer eux aussi leur ferme position, je rejoins entièrement la supplique que le cardinal Sarah, en étroite concertation avec Benoît XVI, adresse au Souverain Pontife. Notre espoir est grand d’être entendus, car le pape François a nettement déclaré son attachement au célibat sacerdotal dans l’Église latine. Mais en envisageant quand même des exceptions… Qui, hélas, comme en d’autres matières, sont rapidement universalisées !
La supplique exprimée dans le livre en question est donc d’une urgente actualité et parfaitement légitime. Jamais il ne faut « attaquer » le Pape. Il faut, au contraire, toujours respecter sa personne et sa mission. Mais il s’impose parfois et il est toujours permis de le « supplier » et de lui demander des « éclaircissements ». Ce que nous faisons.
+ André Léonard, archevêque émérite de Malines-Bruxelles.
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OT ma non troppo circa le magnifichesortiprogressive delle “chiese” con clero uxorato
https://www.churchmilitant.com/news/article/canterbury-cathedral-hosts-award-ceremony-for-top-u.k-abortionist?fbclid=IwAR07iarBO1qdtHWuPiGpRkP9ntrh7njAKKWK63XDyqH9ctZpWRG8TPoyqAE
Mi astengo per ora dal dare un giudizio di merito circa la possibilità di ammettere al sacerdozio diaconi sposati di provata virtù, in particolari aree geografiche.
Tuttavia, per dare un piccolo contributo alla discussione, riporto quanto detto al riguardo da Gesù nell’opera maggiore di MARIA VALTORTA “L’Evangelo come mi è stato rivelato”.
Qui Gesù non ne fa cenno quando impartisce agli apostoli una lezione completa sui sacramenti, compreso l’Ordine Sacro (Vol. X – Cap. 635).
Ne parla invece una volta soltanto, in occasione del famoso discorso su “coloro che si fanno eunuchi per il Regno dei Cieli” (Matteo 19, 3-12), di cui riporto sotto l’estratto che interessa.
Da “L’Evangelo come mi è stato rivelato” di MARIA VALTORTA (Vol. V – Cap. 357).
Alla fine della discussione di Gesù con i farisei a riguardo del divorzio, ecco lo stralcio che interessa:
“Questi (= i farisei) se ne vanno scornati, senza rispondere.
«Severo è l’uomo (= Gesù). Se fosse a Roma vedrebbe però che il fango ribolle ancor più fetente», dice un romano.
Anche alcuni di Gadara brontolano: «Dura cosa essere uomini, se bisogna essere casti così!…».
E alcuni più forte: «Se tale è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, meglio stare senza nozze».
E questa ragione ripetono anche gli apostoli mentre ripigliano la via verso la campagna, dopo aver lasciato quelli di Gadara. Lo dice Giuda con scherno. Lo dice Giacomo di Zebedeo con rispetto e riflessione; e Gesù risponde a l’uno e all’altro:
«Non tutti capiscono questo, né lo capiscono bene. Alcuni infatti preferiscono il celibato per essere liberi di secondare i vizi. Altri per evitare di poter peccare essendo mariti non buoni. Ma solo alcuni, ai quali è concesso, comprendono la bellezza di essere scevri di sensualità e di anche onesta fame di donna. E sono i più santi, i più liberi, i più angelici sulla Terra. Parlo di coloro che si fanno eunuchi per il Regno di Dio. Ci sono negli uomini quelli che nascono tali. Altri che tali vengono fatti. I primi sono mostruosità che devono suscitare compassione, i secondi abusi che vanno repressi. Ma c’è infine la terza categoria: gli eunuchi volontari che, senza usarsi violenza, e perciò con doppio merito, sanno aderire alla richiesta di Dio e vivono da angeli perché l’abbandonato altare della Terra abbia ancora fiori e incensi per il Signore. Costoro negano alla parte inferiore soddisfacimento per crescere la parte superiore, onde fiorisca in Cielo nelle aiuole più prossime al trono del Re. E in verità vi dico che non sono dei mutilati, ma sono degli esseri dotati di ciò che manca ai più fra gli uomini. Non oggetto perciò di stolto scherno, ma anzi di grande venerazione. Comprenda ciò chi deve, e rispetti, se può».
Gli ammogliati fra gli apostoli bisbigliano fra di loro.
«Che avete?», chiede Gesù.
«E noi? Noi non sapevamo questo e abbiamo preso donna. Ma ci piacerebbe essere come Tu dici…», dice per tutti Bartolomeo.
«Né vi è interdetto farlo d’ora in poi. Vivete in continenza, vedendo nella compagna la sorella, e grande merito ne avrete agli occhi di Dio. Ma affrettate il passo. Per essere a Pella prima della pioggia».
Allego il link del Capitolo della Valtorta (vedi ultimi capoversi):
http://www.valtortamaria.com/operamaggiore/volume/5/ccclvii-giovanni-a-le-colpe-di-giuda-iscariota-i-farisei-e-la-questione-del-divorzio
Mario la Valtorta non è il Vangelo. E la disonestà, anche intellettuale, è peccato. Glielo scrivo mentre attende di sapere che cosa deve pensare in base al Bergoglio dixit. Che non è Vangelo manco quello.
La Valtorta non è il Vangelo, ma a volte aiuta ad approfondire o a capire meglio.
Quanto all’accusa nei miei confronti di disonestà intellettuale, in base a una sua congettura (peraltro errata), penso che sia lei a peccare. Comunque la perdono…
I primi sono mostruosità…
E perché non li facciamo fuori come gli zoppi, gli spastici, gli epilettici, i deformi, i matti, i gobbi, e tutte le altre mostruosità di natura?
Sante, miti e dolci parole.
VAL TORTA
“I primi sono mostruosità che devono suscitare compassione…”
Tittotatto, perché fai il baro, pur di attaccare la Valtorta?
Consiglio: leggila senza pregiudizio e ne trarrai grande beneficio.
Pio XII, che non era un baro, disse: “Stampatela così com’è; chi legge capirà.”
Condivido Mario.
L’opera di Maria Valtorta purtroppo è stata emarginata per lungo tempo ed è molto più conosciuta ed apprezzata nel mondo che non in Italia, nonostante noi si avesse il privilegio di poterla leggere nella lingua originale.
Vorrei ribadire un concetto nello scritto di Mons. Léonard.
Benedetto XVI/Ratzinger é liberissimo di scrivere ció che crede, quando crede e dove crede, da solo o come co-autore, senza dover chiedere il permesso o dover dar ragione di ció a nessuno.
Chiunque non sia Benedetto XVI/ Ratzinger non puó vantare alcun diritto di essere informato sul perché e per come, e non puó avere la sfacciataggine di chiedere ad alcuno (nella fattispecie al Card. Sarah) la giustificazione formale (contratto etc.) di una pubblicazione fatta con il contributo del papa emerito. Il papa emerito non é diventato proprietá comune di chichessia, tanto meno
dei Pasdaran scatenati e fanatici del Satrapo regnate.
TOSATTI
FACCIO APPELLO AL SUO BUON CUORE.
SPIEGHI AI SUOI OSPITI CHE LE NORME DI RATZINGER NON RIGUARDANO SOLO I PASTORI SPOSATI CHE PASSANO DALL’ANGLICANESIMO AL CATTOLICESIMO, MA PREVEDE ANCHE L’ORDINAZIONE DI PRESBITERI SPOSATI NUOVI!
NOTO CHE QUI CI SONO DUE O TRE SIGNORINE CHE DIVULGANO INFORMAZIONI SBAGLIATE.
Direi di più, sua eminenza: è dovere di un Vescovo anche dire a un Papa “stai sbagliando”.
Tanti preti del dissenso, ora completamente riabilitati come nulla fosse, si sono permessi gli attacchi più sperticati contro Giovanni Paolo II e Benedetto XVI – tra le lodi dei giornaloni; oggi invece fa scandalo – sugli stessi gornali laici!! – la pubblicazione di un libro cattolico (mamma mia! come osano?) da parte di un cardinale e del papa emerito, che pur si mantengono in un atteggiamento di rispetto assoluto e, purtroppo, stridente con la realtà.
@ Pagliaro Non é soltanto un dovere dire ad un papa che sbaglia, che stá sbagliando, ma anche un atto eminente di caritá. Cosí, almeno, i gesuiti giustificarono allora i loro attacchi a Benedetto XVI, che non stava sbagliando, dicendogli che sbagliava. Gli stessi (la parte deviata del gesuitismo contemporaneo, che si é dai tempi di Padre Arrupe impossessata dell’Ordine) sono diventati meno caritatevoli adesso che non dicono a Francesco, che sbaglia, che stá sbagliando. E cosí peccano non solo per mancanza di caritá, ma anche perché non fanno il loro dovere.
Forza vescovi e cardinali, dimostrate di avere la schiena diritta. Possibile che dobbiate restare allineati e coperti. Non va bene se Bergoglio fa di testa sua e disfa i pilastri su cui poggia la nostra fede. Dovete avere il coraggio di dire che non gli è permesso, che è un abuso di potere.
Avete giurato ed è vostro dovere intervenire come pastori del gregge che vi è affidato. Oppure sperate che siano i laici a farsi sentire perché voi restate pavidamente in silenzio? Avete taciuto troppo a lungo e il vostro silenzio è stato un incoraggiamento per Bergoglio che si è sentito autorizzato ad osare sempre di più, esaltandosi in un delirio di onnipotenza, convinto dal vostro silenzio che tutto gli fosse concesso: oltre all’ambiguità del gesuita non rispondere ai dubia, non concedere udienza, ignorare le correzioni filiali, sempre con intollerabile superbia. Basta essere pavidi mentre costui sta demolendo tutto.
@ Gian Bravo Gian! Dica a vescovi e cardinali che devono avere il coraggio di commettere suicidio!
Per i C.I.N.O che prendono a pretesto l’ accoglienza degli anglicani faccio ricordare che il cattolicesimo è un trampolino per arrivare al posto più vicino a Dio. È un cammino per migliorare, non al peggiorare. Il clero anglicano sposato da un livello inferiore di santità (pensatela come volete ma i vergini avranno potere sugli angeli) può approdare, col dovuto indirizzo della spiritualità cattolica, alla completa castità e potrà santificarsi anche la moglie. Coi carnivori probati il cammino si fa discesa, non viene indicata più la Cima, non s’incoraggia più il raggiungimento dei Posti migliori in paradiso, anzi secondo me nella mente del clero odierno si pensa al paradiso come un posto dove tutti sono ricompensati alla stessa maniera. Ricordatevi che ci sono posti liberi alla prossima destra e sinistra del Padre, e questo Bergoglio ve lo nasconde come tutti gli altri sacerdoti infami.
Lo stato uxorato non impedisce il ricevimento del sacramento dell’ ordine, d’ accordo. Vuol dire, cio’, che esser sposato o celibe, per il presbitero, e’ indifferente? No, giacche’ se cosi’ fosse, allora nulla ci sarebbe contro il matrimonio di un uomo gia’ consacrato; ma cio’ non e’ mai stato possibile, nemmeno per gli ortodossi, perche’?, solo per evitare preti fidanzati?, preti corteggiatori? qualcuno lo sa? Dobbiamo convenire che la Tradizione ha ben interpretato le parole di Gesu’, nel senso di una dedizione “radicale” richiesta agli apostoli. Aggiungo che la continenza del vir probatus, et conjugatus, nei tempi prossimi alle celebrazioni liturgiche (ma esiste una disciplina in merito, per gli orientali cattolici?) implica un coinvolgimento della consorte. Mah, credo che tutto si risolvera’ in un generale “fai da te”.
L’ attacco al celibato e’, in fondo, un sintomo (ennesimo) preoccupantissimo, di dottrine luterane : “sacerdozio universale”, negazione del Sacrificio della Messa, negazione della Transustanziazione.
P.s. come interpretare le parole del Mons. Léonard sui “molti Vescovi, che invito fraternamente a esprimere….”?
Che bella coincidenza, avevo appena inviato il mio intervento, quando, su RadioMaria, una conferenza del carissimo, compianto Card. Biffi rispondeva, in modo stupendo alle mie domande! Consiglio a tutti di recuperare e ascoltare questa conversazione
EX COLLEGHI DI LAVORO i confrarelli vescovi che condividono e custodiscono (o dovrebbero) ninetepopodimeno il Depositum fodei…
Che razza di espressione!
Forse c’era dell’ironia, dal momento che più in basso li chiama confratelli.
Eh sì, l’ho notata anch’io questa infelice espressione, come se si stesse parlando di una qualsiasi azienda. Ma non è una novità, ché già qualche decennio fa un pur devoto e attento sacerdote con cui intrattenevo un discorso usò il termine “lavoro” per definire il suo apostolato, la sua cura delle anime, stabilendone per giunta definizioni temporali. Come se provvedere alla salute eterna delle persone rientrasse in determinate ore settimanali al di là delle quali, chi è nel bisogno veda di adattarsi. E, lacuna non trascurabile, senza il supporto di almeno una qualsiasi guardia medica.
Ma seppure di pelo nell’uovo non si tratta, contentiamoci e tanto è che di questi tempi così bui qualche voce cominci a levarsi.
“Ma tuttavia prevedendo le eccezioni … che purtroppo, come in altre questioni, sono rapidamente universalizzate!”
QUALI?
La comunione sulla mano, distribuita anche da persone “probate” mentre magari il celebrante è seduto a guardare. Oramai è diventata la prassi.
Ma questo parla di Bergoglio….
Buonasera Dottore,
In rete ho trovato l’articolo che scrisse Lei all’epoca dell’anglicanorum coetibus.
Senza spirito polemico, vorrei chiederLe perché nel 2009 i preti sposati (peraltro ex scismatici) non La preoccupavano, mentre i viri probati amazzonici (cattolici) sarebbero un problema da fine del mondo.
Ora come allora c’era preoccupazione che l’eccezione diventasse la prassi. Quindi, a parità di preoccupazioni, cosa vede di diverso nei due casi? Perché anglicani sì e indios no?
Grato di una Sua risposta.
Cordialmente,
Alberto.
Credo che la risposta sia semplice. Perché i preti sposati anglicani non rappresentavano una minaccia diretta e rivolta al futuro per il celibato sacerdotale. Mentre i viri provati amazzonici – a cui seguiranno, e credo che già ci siano state allusioni in questo senso – quelli tedeschi, e austriaci, e olandesi e belgi e via probando, lo sono. E come tali sono considerati da molti, primo dei quali Benedetto XVI. Il fine dell’operazione è profondamente diverso.
“Perché i preti sposati anglicani non rappresentavano una minaccia diretta e rivolta al futuro per il celibato sacerdotale”.
PERCHÉ NO?
Perché i viri probati sono della chiesa cattolica romana e appartengono alla chiesa cattolica.
Gli anglicani non sono della chiesa cattolica romana.
Sono degli eretici che sono uscito fuori dalla chiesa cattolica momti secoli fa; per capriccio di un RE adultero che che voleva praticare la bigamia con l’approcazione della chiesa.
“E poi ancora facciamo finta di non capire o di non sapere quale meccanismo si sta cercando di azionare? Ancora facciano finta di non capire cosa c’è veramente dietro ai viri probati amazzonici e al sinodo di germania?”
Vogliamo fare i finti tonti fino all’ultimo?
Ho letto ultimamente di un pastore anglicano sposato (di cui non ricordo il nome) che si è convertito al cattolicesimo. Ebbene, essendo sposato, non è entrato nella chiesa cattolica come prete, ma come teologo laico.
Perché il caso inglese riguardava un numero limitato di pastori anglicani che avevano chiesto di rientrare nella Chiesa cattolica apostolica romana DOPO che quella anglicana aveva introdotto il sacerdozio femminile. Fu fatta un’eccezione per quelli tra loro che erano sposati. Eccezione, destinata a finire con la naturale fine della vita degli interessati.
Falso. Non riguarda solo i pastori di passaggio. Non è un fenomeno che si estingue quando muoiono.
I modernisti ratzingeriano sono pregati di non scrivere menzogne assurde.
Perché sono preti sposati autorizzati da Ratzinger. Ci sono novatori che piacciono e novatori che non piacciono.
Pensa che negli ordinariati ex anglicani, può diventare ordinario uno sposato ed avere le insegne episcopali. Però lo ha fatto Ratzinger, quindi tutto ok.
@brucomela Rilegga la risposta del Dott. Tosatti al Sig. Moroni, ci rifletta un pó sopra, e se dotato dei lumi comuni agli esseri umani, otterrá l'”eureka – effect” da Lei desiderato. Naturalmente si puó continuare a fare i finti tonti all’infinito e farsi spiegare perché una mela é una mela e non una pera, e perché un bruco é un bruco e non una farfalla, e cosí via. Un ciaone da Monsieur Lapalisse!
Al suo già chiaro pensiero sui preti anglicani aggiungo il fatto che tali preti costituiscono una eccezione a termine., i viri probati , ammesso e non concesso che ci si fermi a loro , sono per sempre.
Il mio post è naturalmente per il dott.Tosatti.
Eccezione a termine? Ma che dice???
Ma che dice lei. È evidente che scrive senza alcuna schiettezza intellettuale, fingendo di non vedere la differenza tra un’eccezione ideata per sanare una situazione e un cavallo di Troia.
Diana dire che Ratzinger ha permesso solo il passaggio ai già sposati e che la cosa finisce lì è falso. Leggiti il provvedimento e accertarne di persona.
L’eccezione riguarda gli anglicani che intendono rientrare nella Chiesa, dal momento in cui il provvedimento è stato emesso in avanti, nello stato di vita in cui si trovano.
Ai tanti che ardono dal desiderio di vedere abolito il celibato dei sacerdoti, vorrei chiedere: ma le parole di Gesu’ Cristo “Vi sono alcuni che si fanno eunuchi per il Regno dei Cieli, chi puo’ capire capisca” a chi credere dunque che siano da applicare ?
Se da questo ambito togliamo anche i sacerdoti (e di li a poco suppongo pure le suore), ci troveremmo di fronte a parole che la Chiesa del 2020 ritiene rivolte… a nessuno.
Per la gioia del demone Asmodeo.
Ma no. Un conto è la vita religiosa (suore e religiosi) che prevede i voti di povertà castità e obbefienza, un conto è riceverecil sacramento dell’ordine. Le suore non sono il corrispettivo femminile deo preti!!!
Quando la diplomazia non serve più il fine per cui dovrebbe mediare a servizio del Vangelo, ma si colloca in modo neutrale a favore delle diverse parti contrapposte e benedicendo indistintamente l’una come l’altra, allora potrebbe anche fare a meno di intervenire, non riscuotendo beneficio alcuno a favore della Verità e dei principi che andrebbero invece vigorosamente difesi.
Si pontifica con estremo candore una figura come quella di Bergoglio, problematica come non mai sul piano canonico della elezione e ancora di più su quello dottrinale, distruttivo com’è dall’impianto dogmatico per cui ci si professa cattolici, ma al contempo viene giustificato l’intervento di Ratzinger come di una legittima, libera espressione del proprio pensiero teologico in rapporto ai confusi scenari che si prospettano sul sacerdozio e alla vita sacramentale della Chiesa. La sua pertanto non sarebbe più una Lezione Magistrale perché non più collocata cattedraticamente, come invece spetta a un Papa, questa la ragione per cui entrambi sarebbero liberi di agire conformemente al proprio modo di vedere, senza che alcuna delle loro dichiarazioni vadano in conflitto l’una con l’altra!!!
L’Arcivescovo però non considera il fatto che Ratzinger conserva il titolo di Papa Emerito di cui ovviamente esercita il Munus …..
Ci sarà un motivo per questo o dobbiamo essere così ipocriti da onorare il re senza poter gridare che è nudo?
Inoltre, cosa rimane di cattedratico per un papato che ne rinnega i fondamenti operando la sua metamorfosi in protestantesimo ?
Una metamorfosi catastrofica perché involutiva:
si vuole trasformare la farfalla in un maledetto pipistrello….
È questa la legittimazione silenziosa che ha consegnato il “gregge” ai lupi, venerati però come sacrosanti “pastori”.
«Lo scenario più probabile, ad oggi, è questo: Papa Francesco dovrebbe aver dato l’ok all’ordinazione di uomini di chiara fede nei territori amazzonici». Lo prefigura un articolo de “Il Giornale.it” riflettendo sul contesto della pubblicazione che ha scatenato la controversia tanto accesa quanto disdicevole degli ultimi giorni, che si arricchisce oggi della richiesta al card. Sarah di fornire la prova dell’«effettiva compartecipazione al progetto di Benedetto XVI» pubblicando su Twitter copia del contratto (ne riferisce il medesimo sito).
Ormai è diventato abituale istruire e celebrare processi mediatici…
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-prepara-lesortazione-che-pu-aprire-ai-preti-sposati-1812676.html
http://www.ilgiornale.it/news/vaticano-ora-spunta-giallo-sul-contratto-libro-ratzinger-1812525.html
Vorrà dire che andremo a Messa dai monaci, come gli ortodossi. Nel frattempo preghiera, digiuno e penitenza. Non abbiamo altro.
ma la piantassero una volta per tutte di preoccuparsi di dire cose che possano essere intese come un ATTACCO al papa . La smettessero di continuare a ripetere che il papa non si deve attaccare ecc. Anche Sarh continua a menarla questa storia, ora P.Leonard. E la facessero finita con queste ambiguità . Come non fosse chiaro che da una parte ne evidenziano le incapacità gli errori i pericoli che rappresenta , e dall’altra gli fan sapere che gli vogliono bne lo rispettano pregano per lui . ecc. Molto meglio mons.Viganò che avendo capito chi è Bergoglio, non si preoccupa di scindere la figura del Papa con quella di chi fa il papa.
Se l’autista del pulman è ubriaco, intanto lo si fa scendere, lo si fa sedere su una pietra per farlo riprendere, poi lo si riaccompagna a casa e si prega per lui affinché la smetta di ubriacarsi.
Si comportano come il famoso ottimista che cadendo dal XVI° piano, al quinto dice: fin qui sono vivo.
Il noto Faggioli (soprannominato in America, dove vive, Mr Beans) ha messo un tweet: “altri liturgisti, altri uomini, altri tempi” e sotto una pagina intitolata “La Chiesa in Iran”. A chi allude (nostalgicamente)?
Quanto al povero mons. Leonard, è detestato dai neomodernisti anche di casa nostra. Lo accusavano perché aveva osato scrivere una specie di satira del suo clero. Ovviamente chi invece prendeva in giro Giovanni Paolo II e Ratzinger andava premiato, si capisce.
ma guarda , a me un collega universitario mi diceva che era sprannominato ASSHOLE . chissà perchè …
Mons. Leonard aveva avviato un seminario che – mirabile dictu – raccoglieva un discreto numero di giovani vocazioni.
Essendo Leonard stato pensionato un nanosecondo dopo aver raggiunto i 75 anni, il successore nominato da papa Misericordia ha smantellato il seminario quanto prima possibile; inutili e ignorate le richieste (anche pubbliche) di tanti fedeli grati per il rinascere di parrocchie vive nel deserto Belga: il “pericolo” di avere preti cattolici è stato prontamente debellato, evviva il dialogo e l’avvento di (non meglio chiarite, ma comunque da esaltare) “cose nuove”.
Chiaramente, come ci viene detto, non bisogna aver paura di cambiare, no-no-no!; ovviamente non bisogna neanche chiedere perchè e che senso abbiano le evidenti contraddizioni: vorremo mica essere chiamati rigidi, scherziamo?
Bene, qualcosa si muove; dopo Mons.Schneider anche Mons.Leonard appoggia il Card.Sarah .Speriamo si aggiungano altri nomi per fermare la deriva amazzonica e ribadire l’importanza del celibato sacerdotale.
Ma rimango un vescovo e, in quanto tale, posso esprimere convinzioni dottrinali o pastorali, anche se forse divergono dall’una o dall’altra posizione dei miei ex colleghi di lavoro.
Così anche Benedetto XVI ha tutto il diritto di esprimere le sue posizioni, da papa emerito.
Nessuno si deve arrogare il diritto di tacitarlo.
Una mia modesta riflessione
Cosa sta succedendo alla Chiesa Cattolica?
La Chiesa Cattolica è la Chiesa che conserva la successione Apostolica, cioè è la Chiesa fondata dagli Apostoli. Nel corso dei secoli ha conosciuto scismi, cioè separazioni, dovute a dispute teologiche o ad eresie, tentativi di deviare dalla dottrina o inquinarla. Ricordiamo il grande scisma d’Oriente del 1054, la riforma Protestante del 1517 ad opera di Martin Lutero, lo scisma della chiesa Anglicana ad opera del Re Enrico VIII 1534.
Questa in sintesi la storia che ha visto nei secoli il Cattolicesimo e il Papato attaccati da forze reazionarie e complottiste sia dall’interno che dall’esterno della Chiesa.
E oggi cosa sta succedendo?
Fino a Benedetto XVI il Papato ha custodito la teologia Cattolica da ogni tentativo di inquinamento e di deviazione, conservando inalterato il deposito della fede: le Sacre Scritture, come anche secoli di lavoro teologico di Santi uomini consacrati, che la Chiesa ha voluto chiamare “Padri e Dottori della Fede” e secoli di Magistero. Con la elezione di Bergoglio il 13 marzo 2013, dopo le dimissioni di Benedetto XVI dal ministero Petrino attivo e con la creazione inedita del Papa emerito, qualcosa è accaduto! Si! È accaduto in primis che il papato non è più quello che abbiamo da sempre conosciuto, con il continuo tentativo da parte di Bergoglio di svilirlo del suo contenuto e di ridicolizzarlo. Il Papa con Bergoglio non è più il difensore della fede e dei principi non negoziabili, di una morale oggettiva e di una pastorale dell’annuncio, come anche di una vita sacramentale, ma il fautore di una rivoluzione che vuole scardinare ogni certezza e ogni Verità ricevuta dal Vangelo e dalla tradizione bimillenaria del Cattolicesimo. Il motto di Bergoglio è “Chiesa in uscita”, cioè una chiesa che non sia più ancorata a delle certezze ma che porti avanti “processi”; tutto si può rimettere in discussione.
Ed è quello che stanno facendo lui e i guardiani della rivoluzione! Non è più il Papato e la Chiesa Cattolica che sono attaccati dall’esterno, ma è il Papa stesso e un pezzo della gerarchia che attacca il Papato e la Chiesa. C’è da porsi la domanda: Le dimissioni di Papa Benedetto sono state davvero frutto di una piena libertà e volontà? O sono state spinte da accadimenti che ad oggi non ci è dato sapere? Altro dubbio è sollevato dal fatto stesso della creazione di un “Papa Emerito”! Che necessità c’era e perché Benedetto ha voluto crearlo parlando nelle sue dimissioni di Pontificato d’eccezione? Non è che è voluto rimanere come garante della Verità?
A quest’ultima domanda c’è da porre molta attenzione, anche alla luce degli ultimi interventi di Razinger! Infatti non è la prima volta che Benedetto è dovuto intervenire dal suo eremitaggio della Mater Ecclesiae. I continui tentativi dell’attuale Pontefice di spingere per dei forti cambiamenti nella vita dei Cattolici, come l’apertura alla comunione dei divorziati risposati, o al sacerdozio uxsorato, o a culti pagani (vedi Sinodo Amazzonico), o l’approccio sbagliato al problema della pedofilia e dell’efebofilia nel clero, hanno spinto il Papa emerito a cercare di mantenere la barra del timone della barca di Pietro dritta con i suoi interventi. Dunque Benedetto è e rimane il garante della Verità del Depositum Fidei, è il Katekon, colui che ancora trattiene la deriva verso il male.
Le ultime polemiche sul suo libro scritto con il Cardinale Robert Sarah, “Des profondeurs de nos coeurs” dal profondo del nostro cuore, sono tese a screditare e minimizzare ancora la Sua figura di saggio e dotto Pastore e a mettergli il bavaglio. Ma nonostante tutta questa deriva e confusione, possiamo dire con fiducia con Benedetto e Sarah “dal profondo del nostro cuore”, le parole della visione della Beata Anna Caterina Emmerich : ” ma Dio aveva altri progetti!”
Alcune inquietanti visioni della beata Anna Caterina Emmerich
“Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità… Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo”.
(13 maggio 1820)
“Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta [la massoneria], mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo… Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo”.
“Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola… Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto… C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo…”. (12 settembre 1820)
“Ho visto di nuovo la strana grande chiesa che veniva costruita là (a Roma). Non c’era niente di santo in essa.
Ho visto questo proprio come ho visto un movimento guidato da ecclesiastici a cui contribuivano angeli, santi ed altri cristiani. Ma là tutto il lavoro veniva fatto meccanicamente. Tutto veniva fatto secondo la ragione umana… Ho visto ogni genere di persone, cose, dottrine ed opinioni.
C’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò,
ed essi sembravano avere molto successo. Io non vedevo un solo angelo o un santo che aiutasse nel lavoro. Ma sullo sfondo, in lontananza, vidi la sede di un popolo crudele armato di lance, e vidi una figura che rideva, che disse: “Costruitela pure quanto più solida potete; tanto noi la butteremo a terra””. (12 settembre 1820)
La Messa era breve. Il Vangelo di San Giovanni non veniva letto alla fine.
(12 luglio 1820)
“Vedo il Santo Padre in grande angoscia. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima e vi ammette solo un numero limitato di amici a lui vicini. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di morire. Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi, e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente. Il Santo Padre e la Chiesa sono veramente in una così grande afflizione che bisognerebbe implorare Dio giorno e notte”. (10 agosto 1820)
“Poi vidi un’apparizione della Madre di Dio, che disse che la tribolazione sarebbe stata molto grande. Aggiunse che queste persone devono pregare ferventemente… Devono pregare soprattutto perché la chiesa delle tenebre abbandoni Roma”. (25 agosto 1820)
“Vidi la Chiesa di San Pietro: era stata distrutta ad eccezione del Santuario e dell’Altare principale. San Michele venne giù nella chiesa, vestito della sua armatura, e fece una pausa, minacciando con la spada un certo numero di indegni pastori che volevano entrare. Quella parte della Chiesa che era stata distrutta venne prontamente recintata… così che l’ufficio divino potesse essere celebrato come si deve. Allora, da ogni parte del mondo vennero sacerdoti e laici che ricostruirono i muri di pietra, poiché i distruttori non erano stati capaci di spostare le pesanti pietre di fondazione”. (10 settembre 1820)
“Vidi cose deplorevoli: stavano giocando d’azzardo, bevendo e parlando in chiesa; stavano anche corteggiando le donne. Ogni sorta di abomini venivano perpetrati là. I sacerdoti permettevano tutto e dicevano la Messa con molta irriverenza. Vidi che pochi di loro erano ancora pii, e solo pochi avevano una sana visione delle cose. Vidi anche degli ebrei che si trovavano sotto il portico della chiesa. Tutte queste cose mi diedero tanta tristezza”. (27 settembre 1820)
“La Chiesa si trova in grande pericolo. Dobbiamo pregare affinché il Papa non lasci Roma; ne risulterebbero innumerevoli mali se lo facesse. Ora stanno pretendendo qualcosa da lui. La dottrina protestante e quella dei greci scismatici devono diffondersi dappertutto. Ora vedo che in questo luogo la Chiesa viene minata in maniera così astuta che rimangono a mala pena un centinaio di sacerdoti che non siano stati ingannati. Tutti loro lavorano alla distruzione, persino il clero. Si avvicina una grande devastazione”. (1 ottobre 1820)
“Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione [difatti ora sono tantissimi i cattolici che diventano protestanti o che si lasciano influenzare dalle sette evangeliche, compresi molti sacerdoti].
In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre”. (1820)
“Vedo molti ecclesiastici che sono stati scomunicati e che non sembrano curarsene, e tantomeno sembrano averne coscienza. Eppure, essi vengono scomunicati quando cooperano (sic) con imprese, entrano in associazioni e abbracciano opinioni su cui è stato lanciato un anatema [la massomeria ecclesiastica]. Si può vedere come Dio ratifichi i decreti, gli ordini e le interdizioni emanate dal Capo della Chiesa e li mantenga in vigore anche se gli uomini non mostrano interesse per essi, li rifiutano o se ne burlano”. (1820-1821)
“Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione. Mi sembrava che si pretendesse dal clero una concessione che non poteva essere accordata. Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangevano amaramente. Anche alcuni più giovani stavano piangendo. Ma altri, e i tiepidi erano fra questi, facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto. Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni”. (12 aprile 1820)
“Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova Chiesa… Ma Dio aveva altri progetti”. (22 aprile 1823)
caro IRA DIVINA
a me semplice fedele cattolica la riflessione il discernimento dicono che :
siamo nei tempi annunciati della grande APOSTASIA.
E ‘ molto semplice . la Madonna a La Salette disse le seguenti semplici parole ” Roma diventerà la sede dell’Anticristo”
mi sembra che ci siamo. Mi sbaglierò , però tutti , TUTTIi segni, le profezie concordano che la grande apostasia , l’impostura religiosa che trarrà molti in inganno, inizierà proprio da Roma , cioè dal centro del potere ecclesiastico.
La intronizzazione della PaChamama nei Giardini Vaticani ne è stato l’inizio-
Ho letto tutto l intervento di don Ira. E pure di Cristina. Purtroppo , tra le tante ignoranze che ho vi e’ il valore che possono assurgere in campo cattolico le rivelazioni private. Sulla Emmerick ho sentito che solo poche profezie sarebbero originali, il resto sarebbe romanzato da Brentano. Insomma per molti motivi mi e’ difficile credere, che siamo nei tempi escatologici finali.pero’ devo sforzarmi di essere onesto intellettualmente. Si, i segni sembrano esserci. E’ che io li vidi gia’ troppe volte. E crebbi nel mito che la chiesa venne al posto del Regno di Dio e che il cristianesimo in quel campo sia intellettualmente assurdo. Gesu’ non e’ mai tornato presto (apocalisse). Eppure io credo. Credo in un Dio sconfitto. Spero contro ogni speranza. O come diceva Quinzio, si ama Dio anche se non ci salva. Dovrei fare l’ultimo salto, nel nichilismo, ma qualcosa di irrazionale me lo impedisce ed e’ un principio di fede.
Non sto parlando di Emmerich ma delle parole della Madonna alla Salette, 1860, riconosciuta dalla Chiesa: R oma diventera’ la sede dell’ Anticristo. Le parole della Madonna di Lasalette sono state riconosciute dalla Chiesa.
Mi permetto di aggiungere le profezie di Akita del 1973, anch’esse riconosciute. L’ultima sembra scritta per i nostri tempi.
Permettimi di dubitare. Son state riconosciute LE APPARIZIONI non i segreti. D altronde qui c e gente che non crede nemmeno all ufficiale segreto di Fatima !
Io non penso che ASSOLUTAMENTE l’anticristo debba essere una persona che impone il microchip o ha tatuato il 666.
Essendo il 777 il regno di Dio. Il 666 e’ la falsa salvezza che si fa’ Dio? (il 3 e’ numero divino).
Cos e universale?
Cos e che promette una falsa salvezza a dispetto di un Dio che pare non salvare?
La tecnica. Ormai quasi totalmente globalizzata. Non perché e’ cattiva, ma perché arriva a volte a promettere ciò che una volta, alle origini probabilmente, prometteva Dio.
Sig.Angelo Cattivo, mi pare , mi scusi se mi permetto, che la sua fede sia piena di dubbi e qualche confusione.
Invece di fare il salto nel nichilismo, provi a fare un salto verso una fede più alta.
Provi a lasciare perdere per un po’ i filosofi e si nutra della parola dei santi , mettendoci un po’ di fiducia.
Per es. San Pio da Pietrelcina, Santa Faustina, Maria Valtorta (mistica).
Milli
La mia fede minata da dubbi? Sicuramente quando frequentavo i filosofi ero ateo, senza rendermene forse conto. Non so’ dirle. So’ che ho un anelito di fede, una primizia. Certo non sono in pace con me stesso neppure dal punto di vista personale. Pure i demoni credono! Si figuri io che ho difficolta’ ad accostarmi al sacramento della riconciliazione !
Volevo aggiungere che io non mi riferivo ad Akita ma a La Salette. Una cosa sono le apparizioni approvare, un altra i messaggi. Pure don Bosco e’ santo ma non penso che le sue profezie siano sullo stesso piano di Fatima. Il messaggio di La salette lo conoscevo prima che lo ritrovassero negli archivi vaticani. A differenza dei presunti messaggi di Fatima sembrava coincidere. Lessi pure molto su Melania e Massimino. Non ebbero una vita lineare. Forse si contraddirono. Non possiamo mettere la salette sullo stesso piano di Fatima. Poi magari e’ pure più vero! Ma su Fatima venne messa una “censura” pur riconoscendolo.
Tornando alla lettura gemiatrica? del 666. Il 6 e’ l imperfezione….il 666 e’ l.imperfeziine assoluta che si fa dio (3 numero divino).
Il 777 e’ il Regno di Dio.
Il.mondo si e’ secolarizzato. Ha capito che Dio (per lui) non salva. Perche’ la tecnica, la scienza, non potrebbero essere il nuovo monoteismo che ha conquistato il mondo? Dando una falsa salvezza? Certo questa era la visione di un teologo autodidatta penso credente, a cui si ricevere molti filosofi italiani, pur rimanendo non credenti
Cito ad es. Galimberti nel suo orme del sacro (dedica un capitolo a Sergio QUINZIO).
A me dispiace pensare che l anticristo sia UNA PERSONA e che sia Bergoglio però e’ anche vero che non siamo noi che decidiamo….
Bergoglio non può essere l’anticristo. Egli è colui che gli prepara la strada, il falso profeta, il capo dei giuda che tradiscono la Chiesa come fu tradito Cristo!
Brentano è uno dei più importanti rappresentanti dei lirici tedeschi e non si è inventato nulla. Ma la Emmerich non aveva visioni di eventi in ordine cronologico ma saltava da un periodo.ad un altro anche se precedente in ordine di tempo e di un unico tema. le visioni erano da ricomporre. Pertanto alcune imprecisioni di Brentano sono comprensibili. Molti hanno dubitato sulla visione della casa della vergine ma chi ha provato a ritrovarla in base alle sue indicazioni c’è riuscito e la corrispondenza tra visione e realtà era perfetta. C’e stato un sevizio al riguardo su RAI 3 forse è ancora possibile rintracciarlo sul web
Grazie per l’ intervento. Sa qual è il paradosso? Che io non faccio parte ne della falsa ne della vera chiesa😂
Essendo sposato e avendo famiglia con una divorziata ….le assicuro che vado vicino ai casi di AL…sono criptoprotestante per tutti!
Mi confesso a Dio e faccio la comunione spirituale (che l acquinate non riteneva senza effetto)
Solo delle 2 chiese nessuno mi dice il mio destino escatologico. Cioè dove andro’.
Sono in peccato mortale ma posso fare la comunione spirituale. Non posso confessarmi a un prete. E’ colpa mia? 😂
@ Angelo & Cattivo
I tuoi commenti sono stimolanti, espressione quasi plastica della tua insaziabile ricerca del vero e del bene.
E nel commento sopra, le tue faccine lacrimose sono commoventi, sono come il tuo tormento.
Con un minimo di buona volontà (…come fratello e sorella…), Dio aiuta sempre, nonostante le cadute.
Con l’aiuto anche di confessione (a un prete) e comunione (non solo spirituale).
Gesù ha dato l’Eucarestia anche a Giuda, ma in lui di buona volontà non ne era rimasta nemmeno una briciola e ha rifiutato anche quell’ultimo aiuto…
Pace e bene.
@Angelo Cattivo (17.12.2010/7:36 p.m.) Secondo la critica piú recente bisognerebbe ribaltare il suo giudizio che Brentano sia l’autore della maggior parte delle visioni
(previsioni) della beata Emmerich. L’influsso di Brentano, il grande romantico che ha steso per iscritto il racconto della Emmerich, sembra sia, al contrario, molto limitato.
Belle e giuste parole. Che lo Spirito Santo ispiri molti altri cardinali e vescovi a sostenere il celibato sacerdotale come testimonianza dell’amore sponsale di Cristo alla Chiesa e che
ispiri Francesco a dare le risposte giuste al sinodo Amazzonico che , purtroppo, non ha dato grandi esempi e testimonianze cattoliche.
Certo che lasciare in italiano Pierre , fa pensare a un P.R. …
Puntuale , disinvolto e prudente , ma fermo , lo stile di questo Emerito che si rivolge -indirettamente- ai suoi antichi colleghi di lavoro . Peccato che , come nel nostro Esercito , a parlare siano soprattutto gli ” Emeriti ” ,
Io sto ancora aspettando l’intervento di Apollo! 🙁
Certo che lasciare in italiano Pierre , fa pensare a un P.R. …
Puntuale , disinvolto e prudente , ma fermo , lo stile di questo Emerito che si rivolge -indirettamente- ai suoi antichi colleghi di lavoro . Peccato che , come nel nostro Esercito , a parlare siano soprattutto gli ” Emeriti ” ,
@ Adriana
E certo che rispondono quasi esclusivamente gli emeriti. Loro non possono più essere “segati” alla brutto-cane come i prelati in servizio attivo.