DISPACCI DALLA CINA, HONG TAIWAN. SFIDE DEL NUOVO ANNO.
4 Gennaio 2020
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il M° Aurelio Porfiri ci ha inviato i suoi primi Dispacci dalla Cina dell’anno che è appena cominciato. E naturalmente Hong Kong con quello che vi sta accadendo, ha un posto speciale in questo articolo. Buona lettura.
§§§
Un anno nuovo
Un anno nuovo porta sempre nuovi problemi. Questo è un elemento costante nella nostra esistenza, come lo è nell’esistenza delle nazioni. Allora domandiamoci che cosa porterà quest’anno per la Cina. Certamente ci sono delle questioni che rimangono aperte, e di cui parleremo in seguito. Ma io penso che la questione più importante per la Cina è di trovare il suo posto nel mondo, non solo dal punto di vista economico o finanziario, ma anche dal punto di vista culturale. Io sostengo che la Cina ha un problema simile alla Chiesa cattolica nell’era moderna. La Chiesa si è trovata in difficoltà nel modulare il suo impatto con il mondo moderno, la Cina invece ha la stessa difficoltà nei confronti del mondo esterno. Questa difficoltà, per chi conosce la Cina e i cinesi, è anche comprensibile. È un tipo di società che guarda molto al suo interno, non ha interessi spiccati per chi è fuori dal proprio mondo, pur potendo apprezzarne le conquiste e cercando di farle proprie. Ad alcuni questo può disturbare, ma non dovrebbe; dobbiamo pensare che stiamo parlando di una civilizzazione millenaria, che ovviamente si è formata quasi esclusivamente su se stessa, poco a contatto con quelli che stavano al di fuori dei propri confini.
1×2
Se pensiamo a quali sono le questioni aperte per la Cina, possiamo usare una metafora calcistica, possiamo usare un tipo di lettura sul modello del totocalcio. Allora, per i problemi della Cina, se dovessimo dare una previsione, dovremmo senz’altro date una di tipo aperto: 1X2. Quando parlo di “uno“, mi riferisco ai problemi in casa e certamente il suo problema più grande in questo momento è la situazione a Hong Kong. Una situazione che non cenna di placarsi. Non sono certamente gli unici problemi casalinghi, pensiamo al Tibet e allo Xinjiang. Ma sono quelli un poco sotto gli occhi di tutti.
Se penso alla “X“, non posso che fa riferimento a Taiwan. Taiwan infatti da una parte viene considerata fuori dalla Cina, ma dalla Cina stessa è considerato un problema interno. Come ho già detto in precedenza molte volte, il problema di Taiwan e anche al centro del problema di Hong Kong. Ed è un problema, almeno dal punto di vista cinese, di grandissima importanza. Infatti, per la cultura cinese, una cosa veramente disdicevole e quella di “perdere la faccia”. E con Taiwan, da vari decenni, sentono che stanno perdendo la faccia. Quindi, questo problema sarà ancora al centro dell’attenzione internazionale.
Quando parlo di “due“, certamente parlo dei problemi con il mondo esterno, prima di tutto con gli Stati uniti d’America. Sembra che sia in vista un accordo, così perlomeno è stato annunciato dal presidente americano Donald Trump. Certo, ci potrà essere qualche forma di accordo, ma i rapporti fra le due superpotenze saranno sempre tesi, visto che una cerca di mantenere il proprio controllo sul resto del mondo, mentre l’altra cerca di conquistare una propria posizione. In questa ottica si può leggere il tentativo della Cina di ampliare la propria “blue economy”, il controllo delle rotte marittime, vero snodo per la gestione del potere.
Un missionario a Hong Kong nel XIX secolo
Ho appena terminato la lettura di “I mezzi ed il fine. Un missionario in Cina nell’800”, scritto da Massimo Burghignoli nel 2011 per dare conto della vita di Giuseppe Burghignoli, suo antenato e fra i primi missionari del PIME nell’allora colonia britannica. Una lettura affascinante, che ci fa vedere chiaramente come il compito che spettava ai missionari, un compito pionieristico, era certamente molto arduo, pieno di difficoltà anche nel contatto con la popolazione locale, un contatto certamente pieno di incomprensioni, da una parte dall’altra. Ma è anche la storia di Bologna, città di origine del missionario, della sua famiglia, della famiglia acquisita in Hong Kong, i suoi fedeli che, al momento della sua morte , lo riconosceranno come un grande benefattore di quella comunità.
Diocesi di Hong Kong, un anno dopo
Siamo ad un anno dalla morte dell’ultimo vescovo titolare di Hong Kong, Michael Yeung, ed ancora non è stato nominato un successore, essendo la diocesi retra da un amministratore apostolico nella persona del Cardinale John Tong. Una situazione che dice molto, essendo senz’altro Hong Kong, visto anche gli eventi del 2019, una diocesi molto importante. Una diocesi importante non solo perché la città è importante dal punto di vista finanziario, ma una diocesi importante anche per i rapporti con la Cina continentale. Quindi, ci si chiede: quale partita si sta giocando per Hong Kong fra Cina e Vaticano? Certo, questa è una domanda a cui è difficile dare una risposta.
Aurelio Porfiri
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Tag: dispacci, hong kong, taiwan
Categoria: Dispacci dalla Cina
Adesso la Pontificia Accademia Biblica dovrà aggiungere due versetti al brano riguardante il Giudizio Finale nel capitolo 25 di Matteo
– Ero arrabbiato e non mi avete fermato-
– Ero deriso e non mi avete difeso-
Il primo riguarda il fatto della fedele cinese; il secondo riguarda questo articolo di Stilum Curiae.
Tutto cambia…..
Ho sbagliato articolo. Questo commento doveva stare nell’articolo IL PAPA E LE SBERLE.
MARIO caro .
eppure qualcuno disse : ” Sint ut sunt aut non sint “.
@ADRIANA – Cara Adriana sono convinta che MARIO creda che la frase in latino che gli hai indirizzata sia solo un insignificante scioglilingua!!!
@ Adriana
Più che Lorenzo Ricci, sarebbe meglio citare forse Matteo Ricci (ambedue gesuiti peraltro). A meno che lei non abbia preso lucciole per lanterne…
Matteo Ricci probabilmente avrebbe molto da insegnare a coloro che criticano l’accordo Cina-Vaticano.
E a proposito della sua citazione, perché non si offre per uno scambio alla pari con qualche vescovo scismatico? Pensi che onore…
DEUTERO , ringraziando la Provvidenza , frequento le celebrazioni di un sacerdote VO . Durante la S. Messa , o al suo termine , è il cuore che sta in pace col prossimo , non
la mano .
Vero Adriana! Partecipare assiduamente alla Messa VO e occasionalmente alla Messa NO porta a inevitabili scoperte, come ad esempio quanto inopportuno sia lo scambio della pace, proprio nei momenti che precedono la Comunione. E non aggiungo altro.
@GIAN – Condivido le Sue considerazioni. Normalmente le persone che abbiamo vicine, durante la celebrazione della Messa, sono quelle con cui andiamo d’accordo o che non conosciamo. Aldilà della teatralità, quindi, non vedo il valore che possa rappresentare. Forse nella Messa ufficiale precedente, cioè, del V.O. se ne sentiva la mancanza? E’ forse un valore aggiunto? A che cosa?
MARIA GRAZIA , pensa che in un blog ho trovato un’astiosa definizione del Card. Zen come di un affiliato alle ricchissime Triadi e , quindi , di Cardinale e Cattolico
” fasullo ” . Sappiamo quali sono quelli sedicenti autentici !
@ADRIANA – Carissima, è inevitabile che una persona che dà fastidio alla Santa Sede venga insultata!. Il Cardinale Zen, è innanzi tutto “un uomo di Dio”, davvero raro, di questi tempi, definire così un sacerdote. All’età di 80 anni si era dimesso dall’incarico cardinalizio per raggiunti limiti di età ma non ha mai dimenticato il suo gregge, afflitto dalle persecuzioni del regime ateo cinese.
All’età di 87 anni,potrebbe mettersi a riposo col classico “Ho già dato” e invece no è in prima fila nella denuncia dell’accorto svilente per i cristiani cinesi messo in campo fra Bergoglio e il governo di Pechino.
Senz’altro, per ragioni di età, non mira all’investitura pontificia e allora perchè si espone, in maniera così pericolosa, contro un regime totalitario, senza aver alcun sostegno da parte della Curia romana? Lo dice lui stesso nel suo ultimo libro “…..”per amore del mio popolo” …..NON TACERO’ “.
La Chiesa non ha bisogno di un posto nel mondo, il Posto c’è l’ abbiamo appena battezzati, non abbiamo bisogno delle analisi accademiche… Noi del piccolo resto.
Mi dispiace dirvelo, ma Hong kong non esiste.
Secondo voi la Cina nell’accordo segreto che hanno fatto con il Vaticano non ha messo nelle clausole anche la questione di Hong Kong?
Ma non avete visto anche quel paese indipendente dalla Russia; la Ossezia…. l’Ossezia esiste?
Hong Kong e la Ossezia esistono?
Qualcuno ha mai parlato di evangelizzare l’Ossezia o di dare una chiesa cattolica ai cittadini di Ossezia per pregare?
Lo stesso è con Hong Kong.
Quando il mondo si accorgerà della immensità dei doni che Dio elargirà al Piccolo Resto, vi accorgerete chi evangelizza.
Per adesso meglio lasciarli in mano ortodossa e zenniana che a voi.
Fino a quando potrà durare la vergognosa e silenziosa neutralità di Bergoglio sulla situazione di Hong Kong?
E’ l’interrogativo che ha posto il Card. Zen, vescovo-emerito anticomunista (87 anni) della città-stato che, così, ha criticato l’atteggiamento attendista del nostro Pontefice.
Un silenzio rumoroso, quello del nostro Pontefice, sempre più impegnato a sollecitare l’Europa sull’accoglienza dei migranti e sull’ammonirla (è meno rischioso) sul pericolo dell’antisemitismo come diceva in un’intervista a “La stampa” dello scorso agosto (” Sento discorsi che assomigliano a quelli di Hitler. L’Europa va salvata!”). Su Hong Kong, però, …. silenzio!!!! Se ne guarda bene, Bergoglio, dal denunciare la responsabilità del governo cinese nella vicenda!!!
Hong Kong è un tradizionale ponte tra Cina e Vaticano, è la roccaforte dell’opposizione di ogni accordo fra Cina e Vaticano, scoraggia, attraverso il Card. Zen, gli ecclesiastici cattolici a unirsi alla Chiesa Patriottica Cinese gestita dal regime comunista.
La chiesa di Hong Kong, dal gennaio scorso, è senza vescovo: Bergoglio non vuole nominare un presbitero che possa essere sgradito a Pechino in quanto sarebbero intuibili le conseguenze sull’accordo Cina Vaticano che va ratificato il prossimo settembre se, però, il nominato proseguisse sulla strada dell’intesa con Xi Jinping a scatenarsi sarebbero i cattolici locali guidati dallo scomodo Card. Zen.
Intanto, per allontanare il problema, ad una cittadina di Hong Kong che, a Piazza San Pietro, si ostina a pretendere l’attenzione del Papa sulla situazione dei Cattolici nel suo Paese, è meglio farla tacere….. con uno schiaffo!!!
Già.. Penso che domani andare a messa in certe chiese sarà molto pericoloso, perchè se ti capita vicino qualche cattolico progressista e imitatore di Bergoglio a tutti i costi, al momento in cui il celebrante dirà :- Scambiatevi un segno di pace- tu porgerai la mano il vicino ti darà uno schiaffo . 🙁
@ Maria Grazia
Lei, con la sua consueta presunzione, non perde occasione per insultare il Papa e pretende di pontificare su tutto: Hong Kong, Cina, rapporti Cina-Vaticano, ecc… perfino sulla cittadinanza della signora in Piazza S. Pietro.
E’ esattamente l’atteggiamento opposto a quello di A. Porfiri, il quale, conoscendo molto meglio di lei la Cina e Hong Kong, mi sembra giustamente molto prudente nelle sue analisi, astenendosi dal dare giudizi sommari, come ha sempre fatto.
A. Porfiri, nonostante i problemi enormi che riguardano la Cina, dimostra un grande rispetto verso quella nazione, quel popolo e quella cultura. E questo gli fa onore.
Riguardo alla diocesi vacante di Hong Kong, lo stesso A. Porfiri dice testualmente: “…quale partita si sta giocando per Hong Kong fra Cina e Vaticano? Certo, questa è una domanda a cui è difficile dare una risposta.”
Anche riguardo al card. Zen, mi sembra che A. Porfiri non abbia mai preso apertamente le sue difese.
Ho l’impressione (e non è solo mia…) che il card. Zen abbia la presunzione di parlare a nome di tutto l’episcopato cinese (circa 100 vescovi), condannando il Papa, il card. Parolin e mezzo Vaticano. Ma forse per lui è un po’ troppo comodo pontificare dalla sua posizione protetta di Hong Kong.
Un conto è il giudizio sul regime cinese, un altro conto è il giudizio su un accordo, cioè su un compromesso con il governo di una nazione in cui il peso della Chiesa cattolica (1,5% circa della popolazione) è pressoché insignificante.
E allora è preferibile una Chiesa divisa in due, di cui una non riconosciuta da Roma e quindi scismatica, o una Chiesa unita (seppur nelle difficoltà del momento), con i Vescovi nominati dal Papa (seppur su nominativi concordati)?
@Mario
“Lei, con la sua consueta presunzione, non perde occasione per insultare il Papa”
Non mi sembra che Maria Grazia abbia insultato Papa Benedetto XVI. Magari ce l’aveva con l’impostore eretico Bergoglio. Ha mai sentito parlare della mafia di s. Gallo (località svizzera) dove il Card. Martini, Kasper,Lehman, Danneels, Silvestrini,Van Luyn & co. si riunivano per ” rinnovare” la Chiesa e in tale ottica favorire l’elezione di Bergoglio. Il Card. Danneels prima di morire volle probabilmente liberarsi la coscienza confermando tutto, Pertanto, a norma del Diritto Canonico, latae sententiae, Bergoglio e i componenti di detta mafia sono scomunicati. Bergoglio poi di fatto si è autoscomunicato per tutte le eresie scritte e dette da lui stesso e da tutti i suoi accoliti su cui ha taciuto (Sosa ecc.) Non a caso, molto prima della sua elezione, la Madonna, attraverso diversi veggenti ( Anguera, Carabandal, Auricchia, Civitavecchia, Tre Fontane ecc.) aveva predetto che dopo la rinuncia operativa di Benedetto XVI sarebbe arrivato al soglio pontificio una “pietra nera” ovvero un “impostore”. Apra gli occhi e guardi i frutti di questo pontificato.
Quello che ho sinteticamente affermato vada pure a verificarlo. D’altronde lo stesso Catechismo n.675 illustra una situazione di “apostasia religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia della verità”. Non percepisce nessun riferimento ai tempi che stiamo vivendo?
Cristo, che al momento sembra dormire, magari acciocché il “Mistero d’iniquità venga rivelato”, torni presto a regnare!
Su questa strada non puoi attaccare Mario, lui pensa che Francesco sia il Papa legittimo e lo difende a spada tratta (come farei io del resto). Il problema è come definire con un eufemismo coloro che tutti i giorni insultano pubblicamente il Papa e poi si riuniscono attorno l’ eucaristica col servo di Cristo Francesco, come se quelle parole…. riconciliarsi col fratello prima di fare l’offerta… consentono libertà d’insulto per il suo vicario.
Perché non chiede conferma di quanto scrive al Papa emerito Benedetto XVI? Probabilmente lui ne capisce qualcosa di più, di me sicuramente e di lei anche, forse…
Che poi dica che Cristo sembra dormire…, se fossi in Lui mi sentirei offeso. A meno che non sia troppo sveglio lei…
“Cristo torni presto a regnare!” Le auguro soprattutto nel suo cuore e che le porti un po’ di pace.
@ROBERTO CECCARELLI – La ringrazio per la solidarietà espressa. Lei ha fatto un discorso profondo e convincente …… a MARIO!!! Ci hanno già provato in molti a …… farlo ragionare, ma senza successo.
Del resto il cervello è una macchina perfetta, se…..non funziona….. spesso dipende DALL’AUTISTA!!!!
@ MARIO – Ho solo letto l’inizio della Sua contestazione al mio articolo, di più non meritava.
Immagino che lei abbia voluto usare un pretesto per farsi mandare,gratuitamente, anche per quest’anno a …. quel paese!!! Le garantisco che per il 2020 avrà l’onore del viaggio in “first class” in qualità di assiduo viaggiatore col maggior numero di presenze nel corso del 2019!!!
Approfitto di quest ‘ultimo tuo post per farti i complimenti anche per tutti gli altri sempre ben documentati e ben argomentati come questo sulla Cina. E , naturalmente , grande solidarietà per la ” solita (!?) presunzione ” affibbiata dal solito antico troll.
Naturalmente era per Maria Grazia
@LUCY – Grazie, cara Lucy, per la tua gradita solidarietà e la stima che dimostri nei miei confronti.
Hai capito, come tutti noi, qual è il ruolo di MARIO in questo contesto: QUELLO DI CONCENTRARE SU DI SE’ L’ ATTENZIONE DALLA MAGGIOR PARTE DEI COMMENTATORI. A lui piace……. viaggiare gratis!!!! Peccato che faccia sempre il …… biglietto di ritorno!!!!