DISPACCI DALLA CINA: HONK KONG, ELEZIONI, STRAVINCONO I DEMOCRATICI
25 Novembre 2019
Marco Tosatti
Il Maestro Aurelio Porfiri è a Hong Kong, in questi giorni, ma a dispetto del jet-lag non ha rinunciato a mandarci i suoi Dispacci dalla Cina. Un’attenzione certamente molto apprezzata dai lettori di Stilum Curiae, e di cui lo ringraziamo. Buona lettura!.
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Elezioni del 24 novembre 2019 in Hong Kong
Molti aspettavano le elezioni per i District Councils in Hong Kong del 24 novembre per valutare che impatto avrebbero avuto le proteste sul governo di Hong Kong. La risposta penso sia stata molto chiara: alle ultime elezioni avevano votato poco meno del 60% degli aventi diritto, per queste siamo oltre il 70%. I candidati pro democrazia e che oppongono il governo locale hanno stravinto praticamente ovunque. Alle 7 (ora locale) di lunedì, la fazione pro democrazia aveva vinto 278 seggi, mentre quella pro establishment 42. I consigli distrettuali sono qualcosa di simile alle circoscrizioni da noi e da essi provengono anche candidati per il parlamento vero e proprio di Hong Kong. Ho potuto constatare, nel giorno delle elezioni, la lunga fila di fronte ai seggi elettorali. La cosa buona è che queste elezioni hanno portati anche una tregua nelle proteste e nelle conseguenti violenze, qualcosa a cui tutti tenevamo.
Stampa libera
Per capire come la stampa governativa cinese vede le elezioni in Hong Kong, farà piacere leggere questo articolo dedicato del “China Daily”, edizione internazionale. I candidati pro democrazia dipinti come teppisti, nessun accenno alla evidente vittoria del fronte anti governo e anti establishment. Devo dire che mi ha incuriosito andare a guardare il sito di questo giornale per una ragione molto pratica; stamattina stavo facendo colazione in albergo qui a Hong Kong e c’era una copia del “China Daily”. Volevo proprio vedere come avrebbero titolato e ho sbirciato. Il titolo principale era una lode al governo di Hong Kong in quanto le elezioni si erano svolte ordinatamente. Questo mi fa pensare che sono veramente grandi.
Il Papa in Giappone
Il Papa, nelle ore in cui scrivo queste righe, è in Giappone dopo aver visitato la Thailandia. Non possiamo non ricordare, come il Giappone sia molto legato alla Cina anche per l’epopea missionaria, specialmente nel XVI secolo. Molti missionari, specialmente tra i gesuiti, visitarono quelle terre per portare la parola del Vangelo e l’annuncio della salvezza in Cristo. Ricordiamo Alessandro Valignano (1539-1606), grande figura missionaria per Cina e Giappone. Nella sua omelia alla Messa del 24 novembre a Nagasaki, Papa Francesco ha detto : “Queste terre hanno sperimentato, come poche altre, la capacità distruttiva a cui può giungere l’essere umano. Perciò, come il buon ladrone, vogliamo vivere l’istante in cui poter alzare le nostre voci e professare la nostra fede a difesa e a servizio del Signore, l’Innocente sofferente. Vogliamo accompagnare il suo supplizio, sostenere la sua solitudine e il suo abbandono, e ascoltare, ancora una volta, che la salvezza è la parola che il Padre vuole offrire a tutti: «Oggi sarai con me nel paradiso». Salvezza e certezza che hanno testimoniato coraggiosamente con la vita San Paolo Miki e i suoi compagni, come pure le migliaia di martiri che segnano la vostra eredità spirituale. Sulle loro orme vogliamo camminare, sui loro passi vogliamo andare per professare con coraggio che l’amore dato, sacrificato e celebrato da Cristo sulla croce è in grado di vincere ogni tipo di odio, egoismo, oltraggio o cattiva evasione; è in grado di vincere ogni pessimismo indolente o benessere narcotizzante, che finisce per paralizzare ogni buona azione e scelta”. Ecco, ricordiamo che i missionari sono coloro che sacrificando la loro vita hanno edificato la Chiesa come realtà vivente in terre spesso ostili all’annuncio cristiano. Essi sono coloro che hanno capito che la vita terrena non è il bene supremo se messa accanto alla vita eterna.
I giochi della politica
Chissà se Donald Trump firmerà l’Hong Kong Democracy Bill, approvato in modo bipartisan da democratici e repubblicani e che mette Hong Kong sotto stretta osservazione. Il governo di Pechino non è certamente contento ma sicuramente comprende che le ingerenze che tanto condanna da parte degli Stati Uniti sono inevitabili se si considera il ruolo centrale che ancora ha questo paese nello scacchiere mondiale. Ora, si può certamente contestare questo ruolo e aspirare a subentrare alla potenza americana, possibilità che al momento sembra remota, per equilibri geopolitici difficili da scardinare. Ma se si desidera la leadership, bisogna anche far capire cosa si offre. La Cina non è un team player, fanno la loro partita in modo molto personale e questo può anche andar bene quando sei per conto tuo; ma la leadership mondiale non è solo questione di potenza economica, ma anche di capacità culturale e abilità diplomatica; in queste cose, la Cina non ha e penso non avrà nel futuro prossimo la capacità di impatto internazionale degli Stati Uniti. Dovrebbero farsene una ragione e studiare una strategia a lung(hissim)o termine per rimediare.
Aurelio Porfiri
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Tag: dispacci, hong kong, porfiri, trump
Categoria: Dispacci dalla Cina
“… La Cina non è un team player, fanno la loro partita in modo molto personale e questo può anche andar bene quando sei per conto tuo; ma la leadership mondiale non è solo questione di potenza economica, ma anche di capacità culturale e abilità diplomatica; in queste cose, la Cina non ha e penso non avrà nel futuro prossimo la capacità di impatto internazionale degli Stati Uniti. Dovrebbero farsene una ragione e studiare una strategia a lunghissimo termine per rimediare”.
Preghiamo la Madonna di Sheshan che interceda per far crollare, senza che venga sparso altro sangue, il regime totalitario cinese, del quale il popolo è stanco, e che la Cina possa ripartire su nuove basi, finalmente umane. Basta aborti.
OT ma sono arrabbiata: il nostro (purtroppo) arcivescovo Mario Del Pini va a trovare personalmente Don De Capitani CONDANNATO per diffamazione nei confronti di Salvini e gli esprime solidarietà e vicinanza.
La Curia dice che è solo una visita di cortesia ad un prete anziano.
Ma guarda che coincidenza!!!!
Di che ti meravigli: fa esattamente il paio con lo sdoganamento dei pretonzoli sinistrorsi alla Padre Boff, fatto dal capomandamento in persona.
Raffaella ,
come potrebbe , il misericordioso Arcivescovo , non andare ad onorare l’umile , mite e silenzioso ispiratore di :
” Odierai il tuo prossimo ” ?
I Cinesi, descritti così bene da Terzani già trent’anni fa come ex confuciani oggi materialisti senza più educazione né radici, sono diventati turbo-capitalisti peggio degli americani, perché privi del loro idealismo e dello spirito cristiano (anche se poi molti wasp di alto livello sono massoni). Purtroppo però temo che l’America annaspi e sia pericolosamente al tramonto: si agita incoerentemente come una bestia ferita.
Per MARIO e CARLONE; ZANCHETTA e GALANTINO; PAGLIA, CARBALLO e PADREPASQUALE;
e per tutti quelli che negano l’evidenza in quanto ignari, ottusi, allocchi, succubi, collusi o leccapiedi.
Una dedica speciale per il SOMMO MISERANDO (per nulla affatto ELIGENDO)
https://cronicasdepapafrancisco.files.wordpress.com/2019/09/08-bergoglio-ombra-2.jpg
e per gli altrettanto MISERANDI che operano come PASDARAN presso la CIVC-SVA
http://www.congregazionevitaconsacrata.va/content/vitaconsacrata/it/congregazione/organigramma.html
DAI MESSAGGI MARIANI di ANGUERA:
https://www.apelosurgentes.com.br/it-it/mensagens/
https://gloria.tv/video/s6UVTaQQhfGY3Du7ixyPKvpPc
«L’Eucaristia è il Grande Tesoro della Chiesa. Difendete Gesù. Non permettete che i nemici vi contaminino con le loro false ideologie» (Messaggio, 21 novembre 2013).
Come già ampiamente risaputo, si preannuncia un attacco dottrinale e pastorale alla Santa Messa. Possibile che questi neo-modernisti al potere sono talmente “bergogliosi” da sfidare “il nucleo atomico” della fede cattolica, apostolica, romana?