IPOTESI SU GESÙ: ARES RIPUBBLICA IL BEST-SELLER DI MESSORI. SEMPRE PIÙ ATTUALE.

14 Ottobre 2019 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Sono un autore e un libro che non hanno bisogno di presentazioni: Vittorio Messori e la sua esplosiva “Ipotesi su Gesù”, che finalmente viene pubblicata di nuovo- per i tipi della Ares – dopo che sono passati anni e anni dalla sua uscita. Nelle righe che seguono, Vittorio ci spiega – brani tratti dalla sua premessa, e da un primo capitolo – che cosa è accaduto. Pensiamo che la ristampa sia un’opera di grande carità cristiana verso il mondo; tutti noi dobbiamo essere grati a Vittorio per quello che ha scritto e fatto, per la luce di razionalità e di oggettività con le quali ha cercato di illuminare un grande mistero. Personalmente, gli sono grato per avermi fatto capire che la Chiesa cattolica è un “et…et”, e non un “aut…aut”. Purtroppo la stagione in cui stiamo vivendo sembra che la Chiesa e i suoi responsabili abbiano volutamente dimenticato o oscurato questa norma di grande antica saggezza, nelle parole, nelle scelte degli uomini, e nei fatti. Un drammatico limite culturale e, soprattutto, umano, che provoca provocherà danni e sofferenze grandissimi. Buona lettura.

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Mentre scrivo sono passati 43 anni dall’uscita di questo libro e le ristampe si sono succedute sino a ora. una longevità editoriale che credo abbia una ragione, se si riflette sul fatto che il tema che qui si affronta (l’esame storico delle radici del cristianesimo, per sondarne la solidità) è e sarà sempre attuale….

Ebbene, dopo decenni e dopo un numero sorprendente di copie vendute (e di traduzioni all’estero), di recente ho cominciato a ricevere telefonate ed e-mail: persone che si lagnavano perché́ volevano acquistare Ipotesi su Gesù̀ ma non lo trovavano. Sulle prime pensai che fosse ancora una volta in ristampa, ma poi seppi che la Sei aveva deciso di concentrarsi soltanto sulla scolastica, unendosi a un’altra antica Casa dello stesso settore, La Scuola di Brescia. Dunque, il catalogo delle «varia», dov’erano anche le mie Ipotesi (assieme ad altri quattro miei libri) era stato soppresso….

§§§

In questa nuova edizione c’è un unico intervento rilevante: la rinuncia al secondo capitolo, dal titolo Un Dio nasco- sto e scomodo, la sola parte del libro in cui oggi – dopo tante altre letture e riflessioni – mi riconosco solo in parte. In- vece di intervenire con modifiche, ho preferito saltare quel- le pagine, distribuendo nelle seguenti ciò̀ che mi sembrava ancora valido. Ho rinunciato così a proporre ai lettori tesi sostenute dal pure amato Blaise Pascal che, alla rilettura, mi sono sembrate troppo segnate dalla foga del convertito recente, quale ancora ero io quando scrivevo queste Ipotesi. Pascal stesso era un convertito da poco tempo e, abbagliato….

§§§

Come mi disse Jean Guitton (uno dei maestri cui devo molto, anche soprattutto per questo libro): «Sono cattolico perché́ voglio tutto, non voglio rinunciare a nulla». Dunque, occorrono insieme filosofi e teologi, sapienti e credenti. Non a caso, nei programmi didattici per i seminaristi cattolici, lo studio della filosofia precede obbligatoriamente quello della teologia. Chi volesse approfondire questo aspetto importante della fede (l’et-et, non l’aut-aut), potrà̀ procurarsi una sorta di piccolo catechismo in cui mi sono azzardato e che ho pubblicato con il titolo Qualche ragione per credere (Ares 2008). Comunque, l’aver tolto qui quel capitolo non pregiudica affatto tutto il resto di queste Ipotesi che sono essenzialmente un lavoro da storico.

§§§

Di Gesù̀ non si parla tra persone educate.

Con il sesso, il denaro, la morte, Gesù̀ è tra gli argomenti

che mettono a disagio in una conversazione civile.

troppi i secoli di devozionalismo. troppe le immagini di sentimentali nazareni con i capelli biondi e gli occhi azzurri: il Signore delle signore. troppe quelle prime comunioni

presentate come «Gesù̀ che viene nel tuo cuoricino».

Non a torto tra persone di gusto quel nome suona dolciastro. È irrimediabilmente tabù.

Ci si laurea in storia senza aver neppure sfiorato il problema dell’esistenza dell’oscuro carpentiere ebreo che ha spezzato la storia in due: prima di Cristo, dopo di Cristo.

Ci si laurea in lettere antiche sapendo tutto del mito greco-romano, studiato sui testi originali. Senza aver però mai accostato le parole greche del Nuovo Testamento.

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La vera storia del Mussa Dagh

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Padre Amorth. Memorie di un esorcista.

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41 commenti

  • Klaus B ha detto:

    L’apologetica è un campo diverso dalla ricerca storica, dagli studi biblici e dalla teologia, anche se chi la fa deve esserne al corrente per quanto può.
    Certe critiche fatte a Messori sono un po’ come affermare che gli Angela non sono all’altezza, per dire, di Rubbia o di Carandini. Con tutta la profonda disistima che ho per i due (padre e figlio), una simile critica, più che essere ingiusta, non avrebbe proprio senso.
    Chi legge e approfondisce il messaggio biblico per conto suo può benissimo fare a meno dei libri di Messori. Anche se quello sul Miracolo di Calandra credo meriti di essere letto da tutti.
    Ma potrà anche accettare il fatto che ci sono persone che, nel dubbio o nell’incertezza o nel pregiudizio ideologico, possono trarne grande beneficio.

  • Mari ha detto:

    Avevo 15 anni quando questo libro mi capitò fra le mani…

    Io ero fornita di un’istruzione religiosa a dir poco scadente e questo libro, che avrà pure i suoi limiti, ebbe per me il merito grandissimo di chiarirmi che Gesù era un personaggio storico VERAMENTE esistito e che c’erano fondati motivi di affermare che REALMENTE fosse il FIGLIO di DIO: e la mia fede, quasi più “familiare” che convinta riacquistò un vigore che né l’istruzione religiosa (scarsa), né la frequenza (domenicale) alla liturgia avevano saputo aiutare.

    Ho poi letto altri libri di Messori e li ho trovati interessanti e utili: “Patì sotto Ponzio Pilato”, “Gli occhi di Maria” e altri; mi piaceva anche la rubrica “Vivaio”: mi permetteva di approfondire in chiave cattolica argomenti che erano solitamente usati per svilire la Chiesa e il suo operato (Galileo, crociate ecc. ecc.).

    E se la mia fede è riuscita a resistere tanto da avere la possibilità di assistere, a 50 anni, alla S. Messa della mia primissima infanzia (e scoprirla tanto più rispondente alle verità di fede, e vera, e cattolica, e viva ), lo devo anche a quelle certezze che, a 15 anni, avevano convinto la mia intelligenza e scaldato il mio cuore.

    Messori ha, come tutti, limiti… ma io gli sono riconoscente perché quello che ha scritto è stato una specie di “canotto di salvataggio” che ha permesso alla mia fede di raggiungere un sospirato approdo un mezzo a una tempesta che, di anno in anno, va facendosi sempre più spaventosa.

  • Valeria Fusetti ha detto:

    Se con la scusa di fare delle domande si lanciano accuse sarebbe bene, almeno, argomentare.

  • Iginio ha detto:

    Mah, caro Tosatti, non voglio criticare lei ma a me invece tutta la fissazione di Messori per l’et-et non ha mai convinto troppo. Sì, nella Chiesa c’è il grano e c’è la zizzania. Ma c’è anche il sì sì no no. A parte il fatto, poi, che a parlare di aut-aut era Kierkegaard che, benché non cattolico e con tutti i suoi limiti, era un cristiano autentico… Magari ci fosse un Kierkegaard oggi.
    Lascio poi da parte certe ingenuità del Messori che lui ha riciclato da certa pubblicistica di fine Ottocento, come il credere che gli Asburgo rappresentassero una sfumatura di latinità nel mondo germanico (erano in realtà tedeschi tipici, come spiegava il magiaro Istvan Bibò).
    Il merito di Messori è di essere sfuggito alle lusinghe del mondo laicista e di aver dato voce alle ragioni della fede in un momento in cui la religiosità veniva buttata alle ortiche come antiquata o retrograda o reazionaria. Diciamo che lui ha fatto il lavoro che anche altri avrebbero dovuto fare. Però a volte è un po’ troppo centrato su di sé. E commette qualche ingenuità, come quando in uno degli ultimi libri scrive che è andato dal Garda a Torino guidando la macchina malgrado non stesse bene in salute perché “chiamato” soprannaturalmente dal beato Faà di Bruno e poi provvidenzialmente solo al ritorno, una volta finito il convegno in onore del beato, si è sentito male per la fatica: sarebbe bastato prendere un treno.

  • Diana ha detto:

    È IL libro sulla storicità dei Vangeli. Infatti si è meritato la citazione di Benedetto XVI nel suo Gesù di Nazareth (“L’importante libro di Vittorio Messori”). Ha portato fuori dagli ambienti accademici il tema centrale della nostra civiltà, incredibilmente ignorato in tutti gli studi superiori.

    Ricordo ancora il silenzio sceso nell’aula del prof. Tullio De Mauro quando chiese chi aveva trascorso 40 giorni nel deserto. Era stupefatto che un’intera classe di laureandi non sapesse rispondere e che pertanto non possedesse alcuna chiave di lettura della realtà, della cultura e della storia del proprio Paese, dell’Europa, del mondo. Che di fatto è contro o a favore di Cristo. Effetti della soffocante egemonia culturale dei figli di Gramsci.

    • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

      Mi perdoni, Diana ma la cultura marxista non avrebbe raggiunto quella egemonia ( peraltro effimera, e sostituita da altro, come previsto, per primo, da Del Noce ) se la cultura, in senso lato, di origine cattolica non si fosse autodisintegrata, a cavallo tra i ’60 e i ’70. All’ epoca l’ ideologia socialista era gia’ in crisi negli USA e nel Nordeuropa. Duro’ un po’ di piu’ in Francia, per la spregiudicatezza politica di Mitterand. In Italia, liberali e cattolici si divisero tra una maggioranza ” collaborazionista ” e una minoranza che ” si butto’ alla destra estrema “. Messori fu tra i pochi che accettarono la lotta culturale, senza alzare bandiera bianca ancor prima di combattere, come fecero gli accademici, intimiditi dal clima nelle universita’. Se si rileggono i saggi di filosofia che uscivano, negli anni di “Indagine su Gesu’, per esempio, nelle edizioni di Vita e Pensiero ( Univ. Cattolica ) si comprende che un intero mondo culturale, che avrebbe potuto, e dovuto, mettere in campo una tradizione spirituale e intellettuale enormemente superiore a quella laicista-marxista, vergognandosene, si mise sulla strada di un patetico ” aggiornamento “. Oggi capiamo che, morto il marxismo (vivo negli incubi di qualche conservatore….) per debolezza intrinseca, nella cultura cattolica restano tutti i danni di quella strategia suicida. La prova ? Che accoglienza avra’ questa ristampa nel mondo accademico cattolico? Che accoglienza, all’ opposto, essa avra’ tra la massa dei fedeli, abbandonata da quel medesimo mondo?

    • deutero.amedeo ha detto:

      Pro e contro la storicità dei Vangeli fino addirittura a negare che Gesù sia realmente esistito c’è una bibliografia di dimensioni enciclopediche. Forse a qualcuno il libro di Messori avrà fatto bene, ma andiamoci piano prima di dargli il valore di una pietra miliare nella storia di Gesù Cristo.
      Perdiana!

      • Diana ha detto:

        Deuterio, mi riferivo al fatto che è un testo divulgativo, che ha avuto grande diffusione

      • Pro Vittorio Messori ha detto:

        Senta, il libro di Messori non è una pietra miliare né un testo scientifico. È un libro divulgativo che espone alcuni importanti argomenti apologetici, rielaborati in modo semplice, snello e comprensibile per chiunque. Il libro ha aiutato molti, moltissimi, a superare pregiudizi diffusi e li ha aiutati ad aprirsi alla fede. Lo stesso Autore non fa altro che offrire gli spunti con cui lui stesso si è aperto al dono della fede.
        Questi molti lettori chiaramente non abitano nella ricca biblioteca da cui lei scrive e nemmeno avrebbero il modo di leggere i milioni di libri sull’argomento.
        Quindi per molti il libro di Messori è stata e potrà essere una sorta di manna dal cielo.
        Sappiamo tutti che lei è un erudito biblista, storico, filologo, esegeta, aziendalista, gastronomo, astronauta, numismatico e che ha preso lezioni di Sacra Scrittura direttamente dagli Evangelisti. Però, visto che questo libro non lo ha nemmeno letto, la smetta di rompere le scatole con la sua saccenza e se non le interessa passi oltre. Se si può vivere senza Messori, maggior ragione vivremo senza leggere i suoi commenti sterili.

        Detto ciò, suggerisco a chi non lo abbia ancora letto, di fregarsene di certi commenti e di comprare il libro e sperimentare di persona.

        • deutero.amedeo ha detto:

          Sono altri che hanno espresso critiche. Il mio se mai può essere un inopportuno e azzardato giudizio di valore. Per quanto riguarda i suoi sarcastici apprezzamenti sulla mia persona, posso capire che quanto ho scritto possa averla irritata, però un po’ più di rispetto tra gentiluomini non guasta mai; e in più l’ira è uno dei sette vizi capitali e un buon cattolico come lei dovrebbe evitarla come la peste. Ossequi.

          • consolatore ha detto:

            Caro Amedeo, diciamo che il suo snobismo questa volta non è stato apprezzato. In genere lo dirige verso bersagli invisi agli utenti e quindi riceve applausi; questa volta lo ha diretto verso uno che per questa genete è una specie di eroe e semidio, quindi non è sato apprezzato. Non se la prenda e ci allieti sempre con le sue barzellette. 🙂

      • Luca Antonio ha detto:

        Ma come si fa, dico io, a intervenire piu’ volte , e con sicumera critica avendo dichiarato sin dal principio che non si e’ letto il libro?.
        La prudenz a e’ una virtu’ importante, applichiamola noi che ci definiamo cristiani.
        saluti

        • deutero.amedeo ha detto:

          È come si fa, senza averne letto altri a sostenere che un libro è indispensabile nella biblioteca di un cattolico che si rispetti? Se poi lo si deve fare per esprimere gratitudine all’autore…. beh se ‘sto libro ha avuto la diffusione che si dice, non ha certo bisogno di essere sostenuto dalla mia elemosina.

          • Luca Antonio ha detto:

            E come si fa (!) , mi perdoni, lo dico affettuosamente, a pensare che coloro che hanno apprezzato un libro che Lei non conosce non ne abbiano letti altri?
            Benefetto xvi lo ha definito “libro importante” e detto da lui cosi’ circostanziato, prudente e colto qualcosa vorra’ pur dire.
            Mi creda, aldila’ delle polemiche inutili, si faccia un regalo, lo legga, ne vale la pena.
            Cordiali saluti.

  • Grog ha detto:

    Questo libro è il “responsabile” di innumerevoli conversioni.
    Fosse soltanto per questo, a titolo di riconoscenza, a mio parere non dovrebbe mancare nella libreria di ogni cattolico che si rispetti.

    • deutero.amedeo ha detto:

      Ma, io nella biblioteca di ogni cattolico che si rispetti prima dei libri di Messori (con tutto il dovuto rispetto) ci metterei tante altre cose. Però… unicuique suum!

  • Mac ha detto:

    Libro bellissimo ( e cattolicissimo ) e fortemente controcorrente per l’epoca e per l’ambiente culturale in cui viveva l’autore ( e molti di noi )
    Ho amato anche gli altri suoi scritti in particolare “Dicono che è risorto” e “Pensare la storia”

    Saluti.

  • Luca Antonio ha detto:

    ” …e venne un uomo e il suo nome era Vittorio. Egli non era la Luce ma doveva dare testiminianza alle Luce.
    Tornava , grazie a Vittorio, per me Luca Antonio, al mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo…”
    Questa parafrasi mi venne in mente quando tanti anni fa lessi questo libro meraviglioso che ha cambiato per sempre la mia fede e di conseguenza la mia vita.
    La fede in Cristo non e’ contraria alla ragione ma e’ la Ragione stessa , il logos, che si invera nella Storia. Messori dimostra in modo straordinariamente chiaro e semplice che Fede e Ragione in Cristo trovano la loro sintesi e diventano una cosa sola.
    Leggetelo e leggete anche gli altri in particolare ” Pati’ sotto Ponzio Pilato ” e “Dicono che e’ risorto”.
    Vi ritroverete una forza nuova.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Non ho letto mai il libro di Missori. Ma a dire la verità non ne sento il bisogno. Di “Vite di Gesù” e opere similari ne sono state scritte a decine se non a centinaia, ma, a tagliare la testa al toro, a me basta una sola affermazione :” Gesù è lo stesso, ieri e oggi e nei secoli” (Ebrei 13,8) . E per conoscerlo e amarlo bastano i Vangeli. Datemi pure dello sciocco.

    • boh.... ha detto:

      …a dire il vero non è una “vita di Gesù”…

      • deutero.amedeo ha detto:

        Grazie, lo so!

        • boh.... ha detto:

          e allora che senso ha il suo commento, scusi?

          • deutero.amedeo ha detto:

            Che la conoscenza di Cristo parte dai Vangeli e non dai suoi derivati.

          • anacleto ha detto:

            Il libro di Messori non ha lo scopo di “far conoscere Gesù” né si propone come un surrogato del Vangelo. Ma non fa prima a leggerselo e poi commentare? Si legge anche in un giorno e costa 14 euro. Se ha bisogno glieli regalo io….

  • Adriana ha detto:

    A Veritiero ,
    – partito in quinta –
    vorrebbe specificare ? ( Altrimenti sono totalmente inutili le sue
    numerose e umili dichiarazioni di ignoranza e di desiderio di imparare ) .

    • Il veritiero ha detto:

      Ripeto, ho letto il ragionamento su “et et aut aut” non mi é piaciuta ciò che si é cercato di far passare, che la chiesa è tutto e il contrario di tutto, come una contraddizione.
      Certi ragionamenti elaborati mi hanno ricordato molto i ragionamenti dei teologi modernisti.
      Volete fruastarmi per questo?

      • Mac ha detto:

        Libro bellissimo e fortemente controcorrente per l’epoca e per l’ambiente culturale in cui viveva l’autore ( e molti di noi )
        Ho amato anche gli altri suoi scritti in particolare “Dicono che è risorto” e “Pensare la storia”

        Saluti.

      • LucioR ha detto:

        Sbaglia, caro Veritiero, Quel «et-et» non è il «ma anche…» del politicastro che messo di fronte ad un fatto incontrovertibile a lui sgradito è costretto giocoforza ad ammetterlo, liquidandolo però subito dopo con una giravolta che indirettamente lo neghi.

        Quel «et-et» è una esplicitazione della duplice natura divino-umana della Chiesa. Per cui per esempio possiamo dire che la Chiesa è santa, ed è peccatrice; è divina ed è terrena, ecc.

        C’è un bellissimo libro del prete inglese convertito dall’Anglicanesimo Robert Hugh Benson, «Paradossi del Cattolicesimo», dove illustra con maestria questa apparente assurdità, che fa discendere direttamente dalla natura paradossale del suo Capo, Uomo-Dio, che appunto “paradossalmente” non ha “una” natura, ma una “doppia” natura, Divino- umana come la Chiesa da Lui fondata.

      • Alberto ha detto:

        Et et è, secondo Messori e i vari super cattolico ci, la cifra del cattolico vediamo. Peccato che quando lo trovano applicato nel magistero di Bergoglio non ci capiscono niente, gridano alla confusione e applicano l’aut aut (tra quello che gli piace e quello che non gradiscono).
        Non si tratta comunque di modernismo ma di caratteristica propria delle fare Cristiana, che crede in un Dio et uno et Trino e in un Cristo et Dio et uomo. Il resto è logica conseguenza. Saluti.

  • alice ha detto:

    Le fusioni tra case editrici sono all’ordine del giorno. Solo ieri mi sono accorta che la Claudiana e la Paideia sono diventate un’unica casa editrice.
    Ma mi domando : tutti i libri appunto non scolastici della SEI che fine faranno ? Ho qui un bellissimo libro per bambini , appunto della SEI, dal titolo i Libri di Mosè. L’autrice è Milli Vai. Adatto ai piccoli delle prime classi elementari . C’è qualcuno che conosca un editore disposto a ripubblicarlo ? L’originale è stato stampato nel 1979. Quello in mio possesso è la ristampa del 1984. Ma è un libro sempreverde….

  • Rafael Brotero ha detto:

    Pascal soppresso, ma sempre più attuale. Se la Chiesa riesce a sopravvivere a Berggy e a Burke, sarà senz’altro canonizzato.
    Per lui era chiaro che nelle cose della fede, la tradizione e il magistero, però nei fatti la ragione. L’esatto opposto di quello che fanno i conservatori bergogliani, che per trattare un punto di fatto come la rinuncia (invalida, Deo gratias) di Benedetto XVI mettono la loro fede distorta e mandano via la ragione.

  • hotmail ha detto:

    Ma Guitton era realmente – cattolico- ortodosso ( nel senso di cattolico ) ? ho alcuni dubbi pensando ai suoi scritti sulla Annunciazione . Era certo un eccellente intellettuale ,ma un pò oieno di sè , e con vocaziona a fabbricare ipotesi da sè, senza esser teologo.

    • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

      Mi permetto di consiglire, a Lei, e a tutti coloro che volessero accostarsi a Guitton, 3 libri: ” Problema e Mistero di Giovanna d’ Arco “; ” Dialoghi con il signor Pouget “; ” Il Mio Testamento Filosofico ” (quest’ ultimo, uno dei piu’ intelligenti e divertenti libri che io abbia mai letto). Purtroppo, trovarli non e’ facile, le librerie cattoliche hanno gli scaffali pieni di Grun, Maggi, Martini…..

    • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

      P.s. gli intellettuali francesi, tutti, tendono alla sicurezza di se’, perche’ la tradizione francese da loro un ruolo che in ogni altro paese si fa piu’ fatica a raggiungere.

  • Il veritiero ha detto:

    Ma e’ un modernista mascherato? Un protestante che ancora non ha trovato la sua strada?

    • Giorgio ha detto:

      @il-Veritiero
      A me sorge il dubbio che sia tu un protestante sotto mentite spoglie!
      Chi sei, tu che sei tanto “veritiero” da ignorare la Verità?
      Hai letto – per caso – questo libro, che a dir poco è meraviglioso?
      Io l’ho letto poco dopo la sua prima uscita, e negli anni l’ho r-i-l-e-t-t-o parecchie volte! Permettimi di dirti che, forse, ti farebbe bene leggerlo almeno una volta, con l’intento di capire chi era Gesù!
      Io ho avuto La Fortuna di conoscere Gesù, per altre vie, sia prima che dopo la lettura del libro di Messori, e posso assicurare che la lettura di “Ipotesi” ha sempre rinforzato e chiarito le mie conoscenze.

      • Il veritiero ha detto:

        Ho letto una recensione, non mi é piaciuto quello xhe viene insinuato sul “et et aut aut” non mi sono sembrate parole di un cattolico.

        • Catholicus ha detto:

          Anche a me non piace l’et et, anche se dicono che è cattolico; troppo difficile d comprendere per un cattolico piccolo piccolo, alla Guareschi; è bene che le cose dello spirito siano comprensibili a tutti. Messori spesso è troppo cervellotico, lontano dal livello intellettuale del lettore medio, di scarsa istruzione ma di tanta fede (le “vecchie zie” del libro di Alessandro Gnocchi, che ci salveranno, secondo lui). Anche qael “grigio” di cui parla riguardo al colore della fede, ad una certa incredulità che sarebbe giustificata dalle difficoltà del credere non mi ha mai convinto del tutto. Gesù parlava per parabole semplici semplici, comprensibili a tutti, arrivava al cuore; nessuna astruseria cervellotica, nessun inutile intellettualismo, ecco, questo non lo riscontro in Messori, per il resto un ottimo cattolico, come sua moglie, d’ altronde.

    • MASSIMILIANO ha detto:

      Ma Lei veritiero di chi sta parlando? Non di Vittorio Messori? Dico bene, giusto? Saluti.
      Massimiliano