PADRE CAVALCOLI COMMENTA E SPIEGA L’INTERVISTA DEL CARD. SARAH.
11 Ottobre 2019
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, padre Giovanni Cavalcoli ci ha inviato una sua riflessione-commento sull’intervista che il card. Robert Sarah ha rilasciato nei giorni scorsi, e di cui abbiamo già parlato su Stilum Curiae. Buona lettura.
§§§
Caro Tosatti,
che cosa ha inteso dire il card. Sarah con quella frase lapidaria «chi è contro il Papa è fuori della Chiesa»? Se prendiamo questa preposizione «contro» in senso assoluto, come mi pare qui la si debba intendere, il significato mi sembra evidente: chi è contro il Papa innanzitutto in ciò che lo riguarda in quanto Papa, ossia come Pastore della Chiesa, ma anche – se pensiamo al dovere della carità – come uomo. Si può essere col Papa, se lo si disprezza come uomo?
Tuttavia occorre precisare che propriamente e formalmente è contro il Papa e quindi fuori della Chiesa non tanto chi lo critica nei suoi lati umani, ma chi nega maliziosamente la sua autorità soprannaturale, chi gli si ribella come a maestro della fede e come guida della Chiesa, chi non è in comunione con lui, chi lo odia, gli nutre rancore, gli è nemico o lo disprezza in quanto Papa. Chi lo offende nella sua umanità non va direttamente contro la Chiesa, se non di riflesso, in quanto quell’uomo è il Papa.
Ora è chiaro che per essere in comunione con la Chiesa, per amare la Chiesa, occorre amare il Papa, obbedire al Papa, essere in comunione con lui: dalla nostra comunione col Papa dipende la nostra comunione con la Chiesa. Peccare contro il Papa nella carità ed obbedienza verso di lui, è peccato contro la Chiesa: è peccato di scisma. Se poi gli si disobbedisce nella dottrina della fede, è eresia.
Il Papa, che è la «roccia» sulla quale è edificata la Chiesa, ha ricevuto da Cristo le chiavi del regno dei cieli e l’incarico di confermare i fratelli nella fede della Chiesa, è il custode del mistero della Chiesa. Egli ci insegna che cosa è la Chiesa, come si ama la Chiesa, come si entra e si vive nella Chiesa, come le si appartiene e come si esce dalla Chiesa. Egli fonda la comunione ecclesiale, si prende cura del bene dei fedeli, li difende dai pericoli, comunica loro la grazia della Chiesa e scomunica gli indegni e i ribelli, gli scismatici e gli eretici.
Queste sono le prerogative del Papa, queste sono le sue funzioni, questi i suoi doveri. Sorge però in molti questa domanda: Papa Francesco assolve a questi doveri? Occorre distinguere doveri ai quali ogni Papa non può non assolvere in quanto assistito dallo Spirito Santo e doveri invece ai quali può venir meno per vari motivi volontari o involontari.
I primi riguardano l’insegnamento delle verità di fede e la cura essenziale dei fedeli, che riguardano la sussistenza e la permanenza dell’essenza stessa indistruttibile della Chiesa. I secondi curano il miglioramento della Chiesa, il suo progresso, la sua santificazione, la sua vivacità, la sua espansione, il suo rigoglio, la sua fecondità.
Sul primo punto nessun Papa può mai venir meno e di fatto mai è venuto meno; invece nel secondo punto il Papa può sbagliare, può cedere, può mancare, può deflettere, può tradire, può peccare, può dare scandalo, può creare confusione, può causare divisioni, può gettare la Chiesa nello sconforto e nella sofferenza.
Assegnare le responsabilità in una situazione ecclesiale disastrata come la presente, così complessa, confusa ed intricata, influenzata sia da forze moderniste che da forze reazionarie, non è impossibile, è cosa doverosa o almeno da tentare, se vogliamo venirne fuori, ma è cosa ardua, dove facilmente ci si può sbagliare e occorrono speciali criteri di giudizio e metodi pratici, che riassumerò brevemente sotto.
Il card. Sarah è molto franco nel denunciare i mali della Chiesa e questo per noi è cosa assai utile ed illuminante, dato anche il prestigio morale di questo Porporato, la sua sapienza, l’ottima fama, la sua pietà e l’altissima carica che riveste.
Infatti, il parere dei modernisti è significativamente del tutto opposto a quello del Cardinale: per loro la Chiesa «non è mai andata così bene come oggi». E si capisce perché: perché comandano loro. È peraltro cosa assai significativa che questa frase sia scappata pochi mesi prima della morte a uno dei membri del mafia di S. Gallo, il card. Martini, ne Il Corriere della sera, dove egli precisò che «la Chiesa di Benedetto XVI è rimasta indietro di due secoli» aggiungendo una lode a Rahner.
Indubbiamente, però, alla denuncia del card. Sarah segue la domanda: ma chi sono i maggiori responsabili di questo disastro? Si possono immaginare certi teologi o alcune guide della Chiesa e qualcuno pensa addirittura al Papa. Ma il Cardinale non fa nomi e invece pronuncia la frase che ho riportato all’inizio.
Il che ha provocato l’intervento indignato o deluso di alcuni lettori, i quali hanno forse maliziosamente sospettato che Sarah tema di perdere la poltrona. Effettivamente non sarebbe il primo caso. Papa Francesco è piuttosto suscettibile; ma non dobbiamo pensare male di lui. Francesco ha capito benissimo a chi si riferisce Sarah e questo basta. Occorre pertanto fare un atto di fiducia soprannaturale nell’autorità del Papa e nella sua saggezza, da buoni cattolici.
Al riguardo mi permetto di suggerire il metodo che sto applicando con successo nei blog da sei anni. Ho lavorato in Segreteria di Stato dal 1982 al 1990 e so come ci si deve rivolgere al Papa. Anche come accademico pontificio e docente emerito di teologia, con molte pubblicazioni alle spalle, so fin dove posso spingermi e qual è il confine che non devo valicare per non cadere nel torto, nello scisma o nella ribellione.
Bisogna avere ben chiaro cosa vuol dire essere «contro» il Papa, per non scambiare la fedeltà con la piaggeria e l’insulto con la critica. Forse che S. Pier Damiani, S. Brigida, S. Caterna da Siena, S. Bernardo, Savonarola, la Beata Caterina Emmerick o i veggenti della Madonna della Salette, nonostante le loro forti parole, erano «contro» il Papa o non hanno piuttosto accettato di essere odiati o ammazzati dai falsi amici del Papa per amore del Papa?
Chi segue le mie pubblicazioni sa benissimo che io non risparmio critiche a Francesco, ma con tutto ciò mi si lascia libero di esprimere il mio pensiero perché sono io il vero amico del Papa, al servizio della Chiesa e delle anime. I miei Superiori sanno che se disturbo modernisti e reazionari è un buon segno, perché, forte dell’esperienza da me fatta in Segreteria di Stato, difendo il Papa dai suoi nemici, i primi, finti amici, e i secondi, nemici dichiarati.
Inoltre il mio metodo non è tanto quello di attaccare il Papa, anzi cerco sempre di evidenziare i lati buoni, soprattutto nelle omelie della Messa, quanto piuttosto è quello di attaccare i nemici della verità e della Chiesa, i veri nemici del Papa, cosa che faccio da 40 anni, soprattutto martellando senza tregua le posizioni rahneriane. Qui non si devono risparmiare colpi. Il fatto che non si siano mai fatti vivi con me, vuol dire che non sanno contrattaccare. Se mi ignorano, la mia voce suona ancora più forte per chi sa ascoltare.
Nel mio blog mi dedico in modo particolare a tutte quelle questioni che riguardano il problema dell’atteggiamento che occorre mantenere nei confronti del Papa e di come valutare il suo comportamento e il suo insegnamento. A parte i messaggi che ricevo dai cattolici normali, che trattengono un normale rapporto col Pontefice e non offrono problemi, considerando la tendenza modernista e quella preconciliare, abbondano molto di più i messaggi di quest’ultima che della prima. I modernisti per lo più mi snobbano prendendomi per un reazionario.
La riverenza di fede che io ho per Francesco è ben diversa dallo stolto fanatismo e dall’uso strumentale che essi fanno della sua figura. Io venero il Papa come Vicario di Cristo dotato del dono dell’infallibilità dottrinale. A loro non interessa affatto l’infallibilità del Papa e non ci credono per nulla, perché da buoni storicisti ed evoluzionisti non credono neanche nell’immutabilità e nell’oggettività della verità, ma lo ammirano solo perchè lo prendono per un modernista o per un capopopolo o per un leader politico, pronti ad abbandonarlo un domani che non soddisfa più le loro brame e i loro complotti.
Invece tra i tradizionalisti vi sono alcune anime oneste ma smarrite o scandalizzate, che mi ascoltano, quando mostro a loro che il Papa non smentisce affatto la Tradizione, ma che semmai difetta nella pastorale o nella condotta morale; mentre vi sono altri spiriti rancorosi, ostinati e presuntuosi, che, visto che faccio critiche al Papa, vorrebbero trascinarmi con loro nel loro estremismo o vorrebbero che io acconsentissi ai loro insulti al Papa, al che rispondo con rimproveri, fino ad interrompere, se necessario, la conversazione.
Occorre inoltre ricordare che se il Papa, ogni Papa è infallibile nella dottrina della fede, tutti gli altri fedeli, a cominciare dai Padri della Chiesa, ai Dottori, ai più grandi teologi come S. Tommaso d’Aquino e poi tutte le somme autorità della Chiesa, dal Segretario di Stato al Prefetto della CDF, non godono di quel carisma, per cui possono cadere nell’eresia, e di fatto alcuni vi sono caduti.
E se Papa Francesco non li ferma, può essere ingenuità, negligenza o rispetto umano, ma può essere anche perché, con tutta la buona volontà, non è capace di fermarli. Quanti Papi, anche santi e potenti, come un S. Gregorio Magno, un Innocenzo III o un S. Pio V o un S. Pio X, non sono riusciti a distruggere del tutto le forze dell’eresia! Anche un Papa santo come S. Paolo VI non è stato capace di fermare i rahneriani. E Gesù Cristo è forse riuscito a convertire i farisei? E perché non li ha fulminati?
Dunque, criticare o rimproverare o accusare un Papa di cattiva condotta o di malgoverno della Chiesa non significa necessariamente essere «contro» il Papa. Al contrario, lo si può fare proprio per amore del Papa e della Chiesa. Abbiamo in ciò l’esempio di molti santi riformatori, quali quelli che ho detto sopra. Cattivo esempio invece è Lutero o Calvino. Quale la differenza?
- Che i primi non vollero abolire il papato, ma che fosse come deve essere;
- Non attaccarono il Papa nella dottrina, ma solo nella pastorale e nei suoi costumi morali;
- Si mantennero umili, pazienti e docili al Papa, accettando umiliazioni ed evitando superbia e presunzione;
- Sapevano fin dove potevano spingersi nelle critiche e dove dovevano fermarsi. Un Papa può essere criticato, richiamato o corretto nella sua condotta personale o nel governo della Chiesa, ma non nell’insegnamento del Vangelo come Vicario di Cristo. Chi accusa un Papa di eresia è eretico egli stesso. Un Papa non può insegnare il falso o andare contro la Tradizione e la Scrittura in materia di fede. Se così può apparire, vuol dire che ci sbagliamo nel giudicare. I pochi casi storici sono stati risolti.
- I veri riformatori cominciarono col riformare se stessi e poi proposero al Papa quella condotta che essi stessi già praticavano;
- Proposero al Papa cambiamenti che partivano da una giusta analisi della situazione della Chiesa e del papato, da un giusto concetto di Chiesa e dei poteri e dei doveri del Papa, sicchè proponevano mutamenti doverosi e realizzabili, che non deformavano, non falsificavano, nè peggioravano, ma correggevano e riformavano, ossia mantenevano l’essenziale e lo miglioravano.
Bisogna sapere che cosa nella Chiesa può cambiare e che cosa non può cambiare. Il progresso deve avvenire nella continuità. Conservatorismo e modernismo sono la rovina della Chiesa. La riforma dei santi migliora la Chiesa conservando l’essenziale; la falsa riforma degli eretici la peggiora, cambiandola nell’essenziale. Oggi la Chiesa è messa male perché invece di prendere esempio dai Papi santi e dai santi riformatori si prende esempio da Lutero e dai Papi mondani e temporalisti.
- Sapevano soffrire per la Chiesa, portavano luce, conforto e speranza e non aumentavano la confusione e le sue sofferenze con una polemica estremista o sovversiva o fondamentalista o reazionaria o imprudente, menando colpi a destra e a manca, senza equilibrio e carità e mossi da spirito di vendetta o da inconfessata aspirazione al successo personale e al dominio sulle coscienze.
- I veri riformatori sono modesti e coraggiosi ad un tempo. Modesti perché sanno di poter sbagliare. Coraggiosi, perché non temono l’ira degli uomini. Rifuggono sia la piaggeria che la tracotanza. I loro giudizi sono sempre imparziali, spassionati, improntati alla carità ed all’amore per la verità e la giustizia. A volte sono ispirati direttamente dallo Spirito Santo con doni profetici; sempre fondati su solidi princìpi teologici, e in comunione con la Chiesa e col Papa, più spesso i loro pareri e consigli sono effetto di lunghi studi, verifiche, meditazioni, esperienze, confronti, consultazioni, preghiere, prove superate. Giovanni Cavalcoli Fontanellato, 10 ottobre 2019.
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(Prima di tutto vorrei scusarmi in anticipo per gli errori possibili ma l’italiano non è la mia lingua materna).
Vorrei intervenire in particolare su un paragrafo di padre Cavalcoli :
“E se Papa Francesco non li ferma, può essere ingenuità, negligenza o rispetto umano, ma può essere anche perché, con tutta la buona volontà, non è capace di fermarli. Quanti Papi, anche santi e potenti, come un S. Gregorio Magno, un Innocenzo III o un S. Pio V o un S. Pio X, non sono riusciti a distruggere del tutto le forze dell’eresia! Anche un Papa santo come S. Paolo VI non è stato capace di fermare i rahneriani. E Gesù Cristo è forse riuscito a convertire i farisei? E perché non li ha fulminati?”
E soprattutto l’ultima phrase che per me è una aberrazione del pensiero. Non si deve esprimere così riguardando Gesù. Gesù non a riuscito ! Da lì alla conclusione “Gesù a fallito” non siamo lontani. Forse mi sbaglio ma Dio propone non imporre nulla. Non è che Gesù al riguardo dei farisei non ha saputo esprimersi, ma i loro cuori erano induriti. Non è Gesù che ha fallito, sono loro che hanno fallito à Gesù perché per di più, si erano preparati tutta una vita per aspettare il Messia. Gesù non è venuto per fare i miracoli (e tra l’altro fulminare la gente) ma per salvare e fare conoscere l’amore del padre alla gente.
Quando padre Cavalcoli dice che i Papi non sono capaci di fermare qualcuno o qualche idea il Papa attuale lo contradice in pieno (e meno male che ci sono dei Papi che gli hanno combattuto le eresie, ma padre Cavalcoli con un’impreco di linguaggio passa da “distruggere del tutto” e “fermare” per gli altri Papi, al “ingenuità, negligenza o rispetto umano”).
Con le sue scomuniche il Papa dimostra perfettamente che può, visto che anche uno scisma non li fa paura. Ma li distribuisce a suo piacimento dando così un significato di ricatto.
E vero che nella fede il dogma dell’infallibilità del Papa c’è. Ma c’è il Papa (il Papa per se), il Papato (che fa si che il Papa ha la qualità di Papa) e tale Papa (Papa Bergoglio).
Credo anche che lo Spirito Santo, durante il conclave inspira gli cardinali nella scelta del Papa, ma al seguito di mons. Livio se non abuso, credo che benché lo Spirito “propone” nello stesso tempo lascia interamente libero l’uomo à decidere.
E non è che alla fine esca un Papa d’ispirazione divina. Non sto dicendo che Papa Bergoglio non sia Papa, ma mi chiedo da dove “viene” questo Papa. Perché sull’infallibilità del dogma ho dei dubbi. Ho letto che certi vescovi in Germania permettono la comunione dei divorziati. Se facciamo i farisei, cioè seguire la legge è soltanto la legge, il Papa non ha detto che è lecito. Dunque infallibile ancora. Ma se vogliamo vedere la realtà in faccia, un Papa che lo sa che esiste di fatto questa situazione, e non gli scomunica dopo ammonimento, (visto che uno scisma non li fa paura ormai) vuol dire che condivide in pieno. Dunque se non ha fallito nel dogma negli “scritti” ha fallito negli “atti” e Gesù ci dice à proposito di giudicare gli atti.
A volte, a forza di volere teorizzare tutto si dimentica la realtà !
Mi scusi Padre Cavalcoli, Lei ha parlato della mafia di San Gallo e del card Martini. Se la storia degli inconri, nella località svizera, è vera, in quanto mai smentita anzi avvalorata del card. Dannells, perchè sarei fuori dalla Chiesa se bergoglio non è papa anzi è scomunicato, San Giovanni Paolo docet, insieme ai suoi compari?
Verifichi in Vaticano, visto che sa muoversi nel dedalo degli uffici, e ci tolga quei dubbi che le parole, i gesti, i fatti, lettere Apostoliche ci fanno venire. Ci faccia sapere, grazie.
Mi pare che la difesa fatta da Cavalcoli nei confronti di Bergoglio sia, a mio modo di vedere, alquanto penosa. Qui siamo difronte a un papa che ha detto di Gesù “faceva lo scemo”, che ha negato il dogma dell’Immacolata concezione, che no ha risposto ai 4 cardinali dei dubia, che rilascia a ripetizione interviste eretiche e blasfeme ad un comunista ateo, facendo finta ogni volta (6 volte) di smentirle. Bergoglio ha trattato i Frati e le suore dell’Immacolata in modo indegno. Apostrofa con disprezzo i cosiddetti “tradizionalisti”, considerandoli degli appestati. Ha detto inoltre delle cose terribili su Gesù: “nelle sue vene scorreva sangue pagano”, “si è fatto peccato per noi”, “ha mancato la legge” (episodio dell’adultera). Perchè non si inginocchia MAI davanti al Santissimo Sacramento e si prostra a baciare i piedi ai musulmani? Una persona normale e non certo prevenuta considera costui un falso profeta e come predetto dal Beato Fulton Sheen in una profezia riguardo all’elezione al Trono di Pietro “….e satana lo assumerà tra i nostri vescovi”. Un prelato di tale livello, non ha letto queste profezie, che a cominciare da Fatima, passando per San Pio, alla beata caterina Emmerich, Garabandal, ecc.. avevano previsto questo sfacelo e chi ne sarebbe stato l’artefice principale? La Madonna e i Santi ci hanno avvisato ripetutamente, ma pare che gli unici che non conoscono questi fatti siano proprio gli uomini di Chiesa che dovrebbero esserne a conoscenza. Stiamo procedendo a passo di corsa verso la venuta dell’anticristo e costoro fanno finta di niente, come se fossero periodi di normale amministrazione? La nebbia di satana ha fatto perdere l’orientamento e la fede alle gerarchie ecclesistiche che non si accorgono, o non vogliono ammettere che oltre ad essere immersi nel secolo di satana predetto da Papa Leone XIII, ci stimo avviando a vivere l’Apocalisse di Giovanni? Chi sono i visionari, i pochi non consacrati che vogliono rimanere fedeli al Valgelo e alla Parola di Dio, o i consacrati che pare abbiano perso del tutto fede e ben dell’intelletto?
Caro Roberto,
ciò che ci consente di criticare o disapprovare il Papa sono proprio quei princìpi di dottrina evangelica che egli stesso ci insegna.
Il padre si arrampica sugli specchi. Ho letto l’autobiografia di Hans Kung, ebbene il papa sta realizzando esattamente il programma di riforme del teologo, quel programma che ha sempre sostenuto e diffuso in tutto il mondo nella sua lunga vita. Non solo, si capisce che ne condivide, da bravo gesuita, anche le posizioni teologiche, che sono la negazione del cristianesimo, considerata una religione fra le altre, con le quali deve cooperare nel dialogo ecumenico per la pace mondiale e la giustizia sociale. Scalfari non ha travisato le parole di Francesco, ha capito benissimo, e si tratta appunto dell’interpretazione “storica” , e quindi l’unica vera, di Gesù, che è presente in tutta l’opera di Kung.
Cara Maria,
non mi arrampico sugli specchi, ma sto facendo una scalata di sesto grado, col rischio – mi rendo conto -. di precipitare. Ma i paletti sui quali appoggio i piedi sono quella Roccia sulla quale Cristo ha fondato la sua Chiesa.
P.Giovanni
Mi scusi Padre.forse dovrei confessarmi perche’ talora mi lascio andare perche’in quell’uomo io vedo il male. E questo e’soggettivo.Ma oggettivo e’che lui ha presenziato a quel rito alla madre terra con tanto di divinita’falliche.ora.che deve pensare una pecora.e’quello il mio pastore?Puo Dio essere arrivato a tanto?o per qualche oscura ragione ha forse ragione Socci e questo spiega e la coesistenza di due papi:perche in realta solo uno e’Pietro?peraltro il terzo segreto parrebbe dire proprio questo:in quanti si e’davanti a uno specchio?due.quanti sono reali?uno.saluti.
Mi sembra che l’esposizione sia correttissima.
Rimane un grande dubbio:
Se ti accorgi che tante – troppe – cose non vanno che fai?
Se ti accorgi che uno va CONTRO l’insegnamento di chi l’ha preceduto, non fa egli stesso un’azione contro il PAPA?
Se uno pseudo teologo come GRILLO (ma da un po’ di tempo questo nome è una jattura!) si trova in linea con Francesco è forse colpa nostra?
Ricordo quando leggevo i testi di Martini sul Corriere della Sera.
Mi rattristava leggere parole di diprezzo e umilianti per il Papa d’allora che questo consacrato scriveva.
Allora lui non avrebbe dovuto essere sottomesso al Papa?
Non vorrei che anche la Chiesa si sia trasformata in una cupola mafiosa dove a chi sta dentro è permesso tutto, e a chi sta fuori si fa aleggiare lo spettro della scomunica.
Comunque Cavalcoli ha fatto un bell’articolo (e me lo salvo sul pc). Ma … ORFANO di qualcosa
Mi sembra che quest’articolo
AMERIO:
TANTO DOGMA, TANTA CHIESA.
NIENTE DOGMA, NIENTE CHIESA
di Enrico Maria Radaelli
sia utile per comprendere l’attuale situazione:
Questo è un delitto d’omissione, compiuto da tutti i Papi che si sono susseguiti sul Trono di Pietro dopo Pio XII, delitto cui si aggiunge quello del falso ideologico: di aver utilizzato appositamente il grado di insegnamento appena inferiore al dogmatico, quello di ‘magistero pastorale’, o ‘ordinario e autentico’, proprio per le sue due precise caratteristiche:
1), di non essere dogmatico, ossia di non essere punto infallibile e irriformabile, così da avere la prerogativa di non chiamare in causa Dio, il che rassicura i suoi utilizzatori sulla propria vita, ben sapendo che non si chiama impunemente Dio a controfirmare una propria asserzione se essa non è più che vera (nel pronunciamento dogmatico Dio è chiamato in causa con l’uso del plurale maiestatico papale, il “Noi” dei due Soggetti: il papale e il divino);
2), però di poter ancora esigere, da tutta la Chiesa e da ogni fedele, un’obbedienza comunque forte, qual è in ogni caso quella del ‘religioso ossequio’, di fronte ad affermazioni che la Chiesa ritiene ‘verità connesse’, ossia verità direttamente discendenti dal dogma, come sono sempre state le verità insegnate prima che il Modernismo si fosse intronizzato dove mai avrebbe potuto con mezzi leciti.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2612_Radaelli_Niente_dogma_niente_Chiesa.html
Caro Olivetanus,
Radaelli trova l’eresia dove non c’è.
Riguardo l’infallibilità del papa la costituzione dogmatica Pastor Aeternus del Concilio Vaticano I (4,4.6) che la proclamò dice che
l’infallibilità papale non è una licenza per cambiare la dottrina:
Lo Spirito Santo infatti, non è stato promesso ai successori di Pietro per rivelare, con la sua ispirazione, una nuova dottrina, ma per custodire con scrupolo e per far conoscere con fedeltà, con la sua assistenza, la rivelazione trasmessa dagli Apostoli, cioè il deposito della fede.
E continua:
Fu proprio questa dottrina apostolica che tutti i venerabili Padri abbracciarono e i santi Dottori ortodossi venerarono e seguirono, ben sapendo che questa Sede di San Pietro si mantiene sempre immune da ogni errore in forza della divina promessa fatta dal Signore, nostro Salvatore, al Principe dei suoi discepoli: “Io ho pregato per te, perché non venga meno la tua fede, e tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli”.
Un ultima osservazione, preti, suore, vescovi, cardinali, papi per me SE non fanno ciò che Dio vuole sono parassiti, buffoni e pattume umano. E oggi ci sono innumerevoli esempi.
E’ molto importante tener presente questa dottrina.
Gentile P. Cavalcoli, mi esprimo con semplicità e in estrema sintesi:
-Il suo ragionamento sarebbe perfetto
se non fosse per un particolare non credo trascurabile e cioè che una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo NON HA PRECEDENTI NELLA STORIA DELLA CHIESA. Non è dunque che i cosiddetti ‘tradizionalisti’ alzano la voce contro il papa in quanto vicario di Cristo, ma in quanto vicario che non agisce in conformità agli insegnamenti di Cristo. Credo sia sotto gli occhi di tutti ciò che, in un crescendo incontrollabile, esce fuori continuamente dall’azione bergogliana: scritti e parole, esortazioni, rimbrotti spesso astiosi verso i difensori della dottrina di sempre, azzardi oltre la linea della ortodossia, proposte per riforme a dir poco indecenti, aperture a mondi e situazioni contro natura con relativa condiscendenza e apprezzamento per prelati (e non solo) sostenitori e difensori di tutto questo innaturale marasma. Solo un cieco o un sordo può non accorgersi che si sta percorrendo una via sbagliata, una via che mai prima era stata percorsa da chi, anche a costo della vita, era stato preposto a difendere quella giusta. È questa l’enormità che fa rabbrividire e che induce a combattere pure disobbedendo. Le pare giusto e ragionevole obbedire a una guida che con ostinazione avvia verso un precipizio? Sarebbe una questione di vita o di morte, tanto più che qui si tratta di morte spirituale, la peggiore rovina perché eterna. Amare il papa è certo compito di ogni cattolico e pregare per lui perché non cada fra le mani del nemico è necessario e doveroso, ma questo amore non può diventare una sottomissione incondizionata a qualsiasi idea bislacca e fuori dai confini che la Santa Madre Chiesa ha sempre insegnato. Anche Gesù ha affermato che purtroppo, per l’evidenza dell’esito finale, un cieco non può condurre un altro cieco.
Se non si obbedisce a un papa che sbaglia si è fuori dalla Chiesa? Mah… la mia povera ragione non riesce a comprendere tanta altezza.
http://www.lafedequotidiana.it/la-rete-panamazzonica-celebra-rituali-pagani-e-sincretici-in-una-chiesa-romana/
Questo rito è un offesa portata dentro alla Chiesa, un rito magico, pubblico , in chiesa!
Mi dite dov’è la continuità con la Tradizione e la Dottrina?
Come facciamo noi a non giudicare , a non arrabbiarci? Dovremmo proprio essere ignoranti e chiechi.
Con tutto il rispetto che merita padre Cavalcoli, le sue parole, in questo caso, mi richiamano alla mente le acrobazie di un funambolo sispeso sull’abisso.
In sintesi: Francesvo, o megkio, Bergoglio non rispetta il Papa, non ama il Papa, non fa il Papa.
Se prendi un lupo e lo traversti da pecora, rimane un lupo.
Se prendi un Eretico e lo vesti da Papa, rimane un Eretico.
Se anche per una Grazia speciale dello Spirito Santo il lupo viene reso incapace di azzannare il Gregge, lo farà fare liberamente a quelli del suo Branco.
Se anche per una Grazia speciale dello Spirito Santo, quando il Papa parla ex Cathedra (Cioè mai, eccetto nel 1950) o quando fa appello al suo Munus di Pastore Universale della Chiesa (rarissime volte in un pontificato), per il resto il suo insegnamento, pur eminente, è fallibile.
Gesù ci ha dato la regola d’oro:
“Dai loro frutti li riconoscerete”
Quali frutti sta generando questo Pontificato?
Discordia
Confusione
Separazione
Ambiguità dell’annuncio
Contraddizione
Doppiezza
Protestamtizzazione
Maldicenza (es. i continui insulti di Bergoglio ai Cattolici)
Panteismo
Sincretismo
Francescolatria
Scisma de facto
Etica della Situazione
Elevazione Gerarchica di personaggi di dubbia moralità e sostenitori di eresie conclamate
Plauso del Mondo (“Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo AMEREBBE ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia.”)
Potrei continuare, purtroppo, molto a lungo.
Ho da poco fatto un ritiro spirituale in un monastero, il fondatore, uomo di eccelsa cultura e di fede e vita integerrime, in una delle nostre chiacchierate, mi ha confidato:”Non so se Francesco sia l’Anticristo profetizzato, di sicuro è un diavolo, prego sempre che il Signore lo converta o ci dia un Papa Cattolico.”
Il vostro parlare sia sì siì no no, il resto viene dal demonio.
Per me sia Sarah sia Cavalcoli girano intorno al problema e ai fatti dicendo e non dicendo. Troppe parole, troppa diplomazia
Bravissimo, mi viene in mente una canzone di Mina quando leggo questi ecclesiastici, Parole parole parole, soltanto parole…..
Sono d’accordo. Ritengo inoltre che questo reggente NON trasmette le verita’ di fede contenute nel Vangelo, e’ andato contro Maria Santissima, La Bibbia, i vincoli ed e’ molto selettivo nei confronti dei fedeli a cui rivolgersi.
No, ogni Papa trasmette le verità del Vangelo infallibilmente assistito dallo Spirito Santo.
Caro Marcellino Pene e Vino, ti dispiace se continuo l’elenco dei frutti di Bergoglio, andando “terra terra”:
– chiese deserte
– confessionali vuoti
– ateismo dilagante
– dottrina della fede cattolica bombardata nei contenuti essenziali, compresi i Vangeli che vengono distorti e interpretati come si vuole
– cristiani perseguitati e martirizzati come non mai nel mondo
– favoreggiamento dell’invasione programmata delle terre cristiane da parte dei c.d. migranti, per la stragrande maggioranza islamici
– lobby omosessuale clericale ai più alti vertici della Chiesa per l’accettazione di ogni perversione con la copertura, anzi la promozione dei più pervertiti
– silenzio assoluto sulla normalizzazione nel mondo di divorzi, aborti, unioni tra omosessuali, adozioni di coppie omosessuali, agenda gender LGBT, utero in affitto, ecc.
– chiese diventate teatri, cinema, ristoranti, pizzerie, ecc.
Caro Marcellino Pane e Vino, ti dispiace se continuo l’elenco dei frutti di Bergoglio, andando “terra terra”:
– chiese deserte
– confessionali vuoti
– ateismo dilagante
– dottrina della fede cattolica bombardata nei contenuti essenziali, compresi i Vangeli che vengono distorti e interpretati come si vuole
– cristiani perseguitati e martirizzati come non mai nel mondo
– favoreggiamento dell’invasione programmata delle terre cristiane da parte dei c.d. migranti, per la stragrande maggioranza islamici
– lobby omosessuale clericale ai più alti vertici della Chiesa per l’accettazione di ogni perversione con la copertura, anzi la promozione dei più pervertiti
– silenzio assoluto sulla normalizzazione nel mondo di divorzi, aborti, unioni tra omosessuali, adozioni di coppie omosessuali, agenda gender LGBT, utero in affitto, ecc.
– chiese diventate teatri, cinema, ristoranti, pizzerie, ecc.
Il Papa dev’essere ascoltato non solo quando proclama un nuovo dogma, ma anche quando insegna il Vangelo nel suo magistero ordinario e quotidiano.
Lei Padre Cavalcoli è sempre così rassicurante, cristallino, accessibile, lineare, comprensibile, essenziale, rigoroso, evidente…
Sinceramente non condivido il punto 4:”. Un Papa non può insegnare il falso o andare contro la Tradizione e la Scrittura in materia di fede. Se così può apparire, vuol dire che ci sbagliamo nel giudicare. ”
Non credo che questa sia una verità assoluta.
Il 4 ottobre nei Giardini Vaticani abbiamo assistito a un rito magico-pagano, come cattolico cosa dovrei pensare?
Oppure se il punto 4 è vero, il vescovo vestito di bianco non è papa, per quel poco che vedo.
Tante volte ho chiesto: papa Francesco, ossia Bergoglio, ha mai detto di essere il Vicario di Cristo? E mai ho avuto risposta.
A Fatima affermò di essere il vescovo vestito di bianco, come al solito questa dichiarazione può essere interpretata in molte maniere.
Tutto bello, tutto vero.
Ma tutto torna se Bergoglio non è Papa.
Mah ! , forse padre Cavalcoli ha compreso il senso metafisico di : ” No Francis , no party ” .
Io studiando il diritto canonico non ho visto da nessuna parte scritto ” chi é contro il papa é scomunicato “. Se qualcuno può postare qui l’articolo di diritto canonico o il decreto che lo dice , sono contento, così mi i segna qualcosa che non sono riuscito a trovare da solo.
Anche perché prima di tutto Bergoglio dovrebbe essere un vero papa, cosa che invece non è.
E ben presto capirete perché.
La questione è molto semplice.
Un Vero Papa si inginocchia davanti al Santissimo.
Da dove evinci questa regola?
Che domanda! Dal Corano, naturalmente!
Questa non è una regola. È un fatto! Controlla!
Devo controllare che cosa esattamente?
Paoli’, c’è devi arriva’ da solo!
E non cambiare sempre nome, ti di riconosce dalle str…..te (puntini che ammé WP me censura) che scrivi
Ogni ginocchio si pieghi nei Cieli , sulla Terra e sottorerraced ogni lingua confessi che Gesu’ e’ il Signore…..
E al contrario Non serviam, disse Satana , non serviro’ .
Le pare normale che un papa si inchini e baci i piedi a musulmani, criminali, politici e non all’ Eucarestia? Maria Cristina
“Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità.” (Giovanni 4, 23).
Magari qualcuno (o molti) ha dimenticato queste parole. E magari il Papa gliele vorrebbe ricordare, magari in un modo inconsueto. Chi lo sa…
O magari è solo una questione ortopedica. Chi lo sa…
Perché bisogna per forza indagare su tutto ?
Forse bisogna solo imparare a leggere i segni, anche se non corrispondono ai nostri paradigmi. Chi lo sa…
Io perlomeno mi sono interrogato su quelle parole di Gesù. E per me è già qualcosa…
Amen.
Detto dai negatori della Verità. M a vi accorgete come siete falsi. Vi rimane lo spirito del mondo, non avendo più fede nella potenza dello Spirito che opera per le mani dei sacerdoti come pecore matte andate rincorrendo ogni manifestazione che lo simula.
@Mario
Se veramente avesse letto la Valtorta, tante domande e questioni nemmeno le scriverebbe.
Non mi sento di condividere tutto quello che dice Padre Cavalcoli specialmente se mi metto nella mente del Papa quando dice che è giusto seguire nelle azioni la propria coscienza. Affermazione solo parzialmente condivisibile .Prendiamo il caso di chi scrive che ritiene sin dal 2013 che questo papa abbia posizioni eretiche. Attenzione questa è una mia opinione pronta ad essere modificata se qualcuno mi dimostra con il ragionamento che è errata. Non voglio citare S. Paolo quando dice :” se anche un angelo ………” perché si ritornerebbe al punto di partenza ma con un punto di vantaggio a mio favore perché le parole del vangelo hanno avuto una interpretazione consolidata. Ma torniamo alla mia coscienza che mi dice che un opinione sul Papa , come quella di S. Brigida o S. Caterina da Siena che è aperta alla modifica se correttamente criticata , non è un peccato , anzi è un merito se manifestata perché è tesa al ravvedimento se supportata da persone irreprensibili come in realtà sta avvenendo ( cito ad esempio il Catd. Brandmulller).
La mia coscienza mi dice che se seguo fedelmente i precetti della Chiesa in merito ai sacramenti della Confessione e Eucarestia mi sento pienamente a posto pur avendo reali e ferme opinioni di eresia nei confronti del papa in quano tale , ma peccaminose secondo Padre Cavalcoli.
Pere Paolo Anelli – Mi rivolgo a Lei in quanto chiamata in causa dal suo ultimo intervento.
Ho affermato, e lo ribadisco, che sono convinta che Bergoglio abbia asserito, nel colloquio con Scalfari “la mancanza della divinità nella natura umana di Cristo” e questo lo sosterrò finchè il Papa non si deciderà a informarci delle parole precise dette nell’ incontro. Peraltro Scalfari ha già dichiarato, per etica professionale, che quanto ha scritto è il risultato del colloquio avuto col Pontefice’. Forse è lei che può impedirmi di esprimere i miei convincimenti?
Per quanto riguarda il suo sospetto che io abbia bisogno di visibilità, la informo che ho altri interessi nella vita. Forse è lei che sentendo la necessittà di fare un ulteriore intervento SOLTANTO per mettere in luce la mia asserzione dimostra di …… SOFFRIRE DI PROTAGONISMO !!!!
Se fossi Paolo Anelli le risponderei “faccia come crede”.
Perche’ , per fugare ogni errata interpretazione , non chiedere a gran voce che il Papa Francesco faccia una solenne e pubblica professione di fede nella dottrina cristologica del Credo cattolico?
Credo..in un solo Signore Gesu’ Cristo, unigenito figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli, Dio da Dio , luce da luce, Dio vero da Dio vero, genito non fatto della stessa sostanza del Padre per il quale tutto e’ stato fatto. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal Cielo e per opera dello Spirito Santo si e’ incarnato nel seno della Vergine Maria e si e’ fatto uomo. Crocifisso sotto Ponzio Pilato , mori’ e fu sepolto. E risorse il terzo giorno, sali’ al cielo , siede alla destra del Padre e di nuovo verra’ nella gloria per giudicare i vivi e i morti e il suo Regno non avra’ fine.
Non lo farebbe mai, piuttosto preferirebbe la tortura, o accuserebbe di essere nemici del papa. Non ci vuol molto a capire di che pasta è fatto, e quale è il suo gioco. Solo un cieco o uno che vuol essere tale può negare una realtà tanto evidente. Ma tutti gli vanno dietro, come i topi dietro al pifferaio magico, pronti a gettarsi nell’abisso se lui lo chiede loro; e il bello, o meglio il brutto, è che tra questi ciechi che vogliono guidarci nell’abisso ci sono anche elementi come Sarah, Cavalcoli, e tanti altri papolatri fino al midollo (o forse solo impauriti, terrorizzati?). Non seguiamoli, amici e fratelli in Cristo, che se ne vadano per la loro strada, dietro all’impostore, ma senza di noi. Christus Vincit! anche senza di loro !
I papolatri sono i modernisti, ai quali non interessa affatto l’infallibilità dottrinale del Papa, perchè non credono neanche nell’immutabilità della verità. Essi si fanno del Papa il loro idolo solo perchè a loro fa comodo e lo interpretano come se fosse un modernista.
Credere nell’infalliblità pontificia non è idolatria, ma atto genuino di fede cattolica nel carisma di Pietro.
Dunque io non sono affatto “papolatra”, ma lo rispetto dove va rispettato e lo critico dove va criticato.
Molti ipocriti invece si erigono a giudici del Papa fingendo di fare i moralizzatori, mentre in realtà confondono il divino con l’umano e il sacro col profano e odiano il carisma di Pietro.
La fa già a messa. Presumo che lei ci sia andata a messa e sappia che vi si recita la professione di fede.
Cara Maria Grazia,
Scalfari è notoriamente un ateo inaffidabile. Il grave errore del Papa non è stato quello di negare la divinità di Cristo – ci mancherebbe!!! – ma è quello farsi prendere in giro per la quarta volta in modo così degradante per un Sommo Pontefice.
P.Giovanni
Cosa deve fare in concreto il sacerdote cui un uomo che convive con altra donna dopo essersi separato chiede di potersi accostare all’Eucarestia? A quale magistero si deve essere fedeli in questo caso?
Si deve applicare il principio per cui se sei in grazia puoi accostarti se non lo sei non puoi.
Per verificare se sei in grazia occorre verificare se la condotta costituisca peccato o meno, valutando quindi condotta materiale e ricorrenza di condizioni soggettive e criteri di imputabilità.
Se all’esito risulta non essere in grazia occorre valutare la confessione. Se il soggetto è pentito e gli atti di adulterio non corrispondono ad una sua intenzione di proseguirli si dà l’assoluzione e poi la comunione.
Procedura certificata da duemila anni che i moralisti conoscono bene e quelli che parlano senza competenze non conoscono.
“Se il soggetto è pentito e gli atti di adulterio NON CORRISPONDONO AD UNA SUA INTENZIONE DI PROSEGUIRLI si dà l’assoluzione e poi la comunione”
Ma chissà perché in AL c’è scritto altro…
Cesare Baronio, per favore: intervenga!
Grazie a padre Cavalcoli, per intanto.
Ossequi.
CB è impegnato con una sfilata di saturno vintage.
🙂
Il solito Cavalcoli.
Logorroico, autocontraddittorio, inconcludente, ripetitivo. Specialista di dialoghi fra sordi. Infatti nessun teolgo lo contesta più: si sono stufati tutti.
Arrampicatura sugli specchi allo stato puro.
Ma bisogna essere fedeli al papa o alla Verità?
Ogni giorno diventa sempre più evidente che le due cose non stanno contemporaneamente in piedi. O si sta con la certezza e la solidità del Vangelo oppure con la liquidità del “si, no, non so, fate voi” (citofonare bergoglio).
Ma padre Cavalcoli ha deciso dove stare? E basta con questa manfrina di coloro che vogliono a tutti i costi tenere il piede in due staffe. Di cerchiobottisti ne vediamo quotidianamente fin troppi.
Domanda:
Ma bisogna essere fedeli al papa o alla Verità?
Risposta ortodossa: se trovi divergenze tra il Papa e la Verità, o non sai la Verità o non hai capito il Papa. Tertium non datur a meno di essere eretici.
Curioso: nascondi la possibilità che il papa non serva la Verità. O credi questo impossibile?
Tertium datur, eccome.
Io sto con un Papa che in quanto Papa mi insegna il Vangelo, ma devo riconoscere che in quanto uomo talvolta è un opportunista fazioso in cerca di popolarità.
Se la Chiesa fosse solo per ex appartenenti alla Segreteria di Stato che sanno come ci si deve comportare col papa e che conoscono quello che nella Chiesa può cambiare o meno, sarei tranquillizzato da Padre Cavalcoli. Ma la chiesa è fatta soprattutto da poveri cristi che a malapena conoscono i dieci comandamenti e che hanno difficoltá a discriminare gli errori dottrinali da quelli della morale. E se un papa lancia messaggi confusi, ora pare addirittura sulla divinità di Cristo, non si può pretendere che si mettano freddamente e scientificamente a sezionare le sue affermazioni per capire in quale campo cadono. Un papa così non li aiuta affatto.
Io ho accennato alla mia esperienza in Segreteria di Stato appunto per insegnare a chi lo desidera come ci si deve comportare con un Papa e con quali criteri lo si deve giudicare.
Se la Chiesa fosse solo per ex appartenenti alla Segreteria di Stato che sanno come ci si deve comportare col papa e che conoscono quello che nella Chiesa può cambiare o meno, sarei tranquillizzato da Padre Cavalcoli. Ma la chiesa è fatta soprattutto da poveri cristi che a malapena conoscono i dieci comandamenti e che hanno difficoltá a discriminare gli errori dottrinali da quelli della morale. E se un papa lancia messaggi confusi, ora pare addirittura sulla divinità di Cristo, non si può pretendere che si mettano freddamente e scientificamente a sezionare le sue affermazioni per capire in quale campo cadono. Un papa così non li aiuta.
Però è divertente, caro Tosatti. Oggi ho letto almeno sei commenti dei suoi lettori che consitnuano a dire “ma se il papa ha negato la divinità di Gesù”. E dire che anche lei ha pubblicato la notizia della smentita (pur giudicandola poco efficace)….
In buona sostanza, il trend è: so che è una panzana (o quanto meno che è assai dubbia), ma continuo a parlarne come se fosse vero, così posso scrivere le mie 15 righe di sfogo quotidiano. Chissà Sarah cosa penserebbe…..io penso che lei stia dando spazio a gente insulsa che farà più male che bene alla causa.
Caro Paolo, il problema, ahimè, è proprio questo. Che la fiducia delle persone si è erosa a poco a poco. E non per colpa delle persone.
Beh poco a poco mica tanto. Sono andato a ritroso e vedo che più o meno da 5 anni dite sempre le stesse cose. Qualcuno già dal giorno dell’elezione.
E pensi che un sacco di gente che allora ci considerava fanatici, oggi si ricrede alla grande.
Passi magari a farsi una visitina alla messa blasfema con la pachamama e veda quante belle persone pludenti ci sono. Magari qualcuna di loro le spiegherà l’arcano.
Commentanto poco sotto il post di EA dicevo che ci sono molti, anzi moltissimi che si ostinano a non voler vedere. Eccone un esempio, che non solo non vede, ma da anche dell’insulso a chi ci vede bene e addirittura li vorrebbe bannati dal dottor Tosatti! Che dire, così va. Saluti.
Massimiliano.
Ovviamente non è una panzana, come vogliono i berggyboys. Si tratta di arianesimo, lo stesso arianesimo proclamato con tutte le lettere dall’eretico ufficiale dell’antipapa, Enzo Bianchi. Una eresia hollywoodiana che vedrà entro poco pubblicata dalla tipografia vaticana con prefazione dello stesso antipapa. È tutto un sistema gesuitico e ipocrita per distruggere la Chiesa mentre gli imbecilli e codardi fan finta di non vedere.
L’arianesimo non sostiene che Dio diventa uomo. Vada a studiare possibilmente non da don Minutella.
Che Enzo Bianchi sia un eretico, sono d’accordo e l’ho anche dimostrato in isoladipatmos, ma non che lo sia anche il Papa. Il difetto di questo Papa è che, pur non essendo egli stesso eretico, lascia fare agli eretici.
Il papa dice tutto e il contrario di tutto, ma alla fine si vede dove vuole arrivare, e penso che Scalfari lo abbia compreso.
Il card. Bergoglio presto dovrà scendere dal trono di Pietro che occupa illegalmente, stia tranquillo, manca poco.
Infatti. La spiegazione di Scalfari spiega molti comportamenti d8 questo papa: che non crede alla divinita’ Di Gesu’ ma vuole la Religione Unica Mondiale, come firmato ad Abu Dabi.
Scalfari è un empio sfrontato ed un millantatore bugiardo. Quello che mi meraviglia e mi amareggia è come mai il Papa, che già più volte è stato beffato da Scalfari, non riesca o non voglia liberarsi da questo pericoloso impostore, e si lasci impelagare ancora una volta nelle sue trame, senza darci chiara ed inequivocabile smentita alle sue menzogne, con grave danno per la Chiesa e pregiudizio dell’onore e della buona fama della sede apostolica.
Leggendo il commento di Padre Cavalcoli, non posso dire altro che è ineccepibile. Ma adatto a tempi per così dire normali. Stiamo vivendo un periodo eccezionale per la storia della Chiesa e del mondo con la presenza contemporanea di due legittimi pontefici da oltre 6 anni. Quello che è successo nel 2013 è per me rimane ancora un mistero Divino e non è stato a mio parere ancora sufficientemente compreso anche dal punto di vista teologico. Padre Cavalcoli si riferisce al Pontefice come soggetto monocratico ma il papato lo è ancora? In questo stato di eccezione può essere Uno dei due Papi eretico?
No, il legittimo Pontefice è uno solo: Papa Francesco; l’altro è Papa emerito, ossia che ha cessato dal servizio. Si potrebbe dire «Papa a riposo». Pertanto, adesso come adesso è solo Francesco che possiede il dono dell’infallibilità, anche se il suo magistero desta preoccupazioni, a differenza di quello di Benedetto, assai più affidabile. Ma i piani di Dio non sono i nostri.
Come la mettiamo con i papi scomunicati nella storia della Chiesa?
Papi scomunicati? Oh ma ne avete di fantasia qua dentro!!!
E’ vero. Infatti errano coloro che dicono che Papa Onorio fu scomunicato dai Concili dopo la sua morte. In essi si legge soltanto che Onorio fu «instrumento» di «colui che fin dall’inizio fu l’inventore della malizia e che, trovando un aiuto nel serpente, per mezzo di esso introdusse la velenosa morte nella natura umana» (III Concilio di Costantinopoli), e che fu «sconfessato» dal Concilio di Nicea.
Tuttavia, essendo formalmente errato dire che Onorio fu scomunicato, non ci vuole neppure tanta fantasia se lo si dice in modo improprio.
Per esempio, sbaglierò se lo dico in senso letterale, ma certamente non se in senso improprio, figurato, metaforico, nell’uso generalmente usato dal popolino al quale facciamo parte, se dico che da un paio di giorni c’è stata un’ondata di scomuniche da parte di alcuni torquemada (in riferimento più a quello della leggenda che della realtà) impietosi ma impeccabili nella loro scienza e conoscenza teologica, i quali con espressioni che denoterebbero estrema arroganza, presunzione, e aderenza al detto “ciuccio e presuntuoso”, se non uscissero dalle loro ispirate ed infallibili bocche, si sono avventati con santo zelo sulla massa dei poveri peccatori che osano esprimere qualche dubbio (errando, s’intende… sempre errando) sulla situazione, nella Chiesa di Cristo, che da ignoranti qual sono sembra loro quanto minimo confusa, equivoca, litigiosa ed altro, ed invece è di una chiarezza, di una serenità, di una tranquillità tale, quale mai è stata da duemila anni a questa parte.. Nel loro santo zelo essi arrivano, giustamente, a tacciare i poveri utenti di questo blog – che assomiglia ad una barca alla deriva di appestati tra i quali essi si aggirano con una benda al naso intrisa di aceto per non acquisire i germi letali e non sentire il fetore che emana da quel mucchio perduto – e sollecitano il nocchiere di “questa” barca di dare «una stretta alla moderazione», di sforzarsi «di pubblicare commenti meno ignoranti e che mettono in ridicolo la causa», e soprattutto di non «concedere diritto di parola» a queste povere anime perse.
E noi non possiamo che ringraziare l’opera evangelizzatrice di queste dotte e sante persone, ovviamente senza che si preveda alcun caso di proselitismo, perché è proibito, pena una irrimediabile scomunica.
Si capisce che per i modernisti, che oggi comandano e fanno affari nella Chiesa, coloro che, appellandosi alla Tradizione, si lamentano di come vanno le cose nella Chiesa, oggi così moderna, allegra e avanzata, come diceva il Card.Martini, vengono considerati dei cupi brontoloni rompiscatole, dei nostalgici arretrati, dei profeti di sventura, tristi laudatores temporis acti.
Però attenzione alle sirene del lefevrismo e dell’anticonciliarismo, perchè ciò dà giusti pretesti ai modernisti.
Erano antipapi. Un Papa legittimo, per esempio Francesco, può scomunicare, ma non può essere scomunicato. Scismatico o scomunicato è chi si separa da lui; ma egli stesso non può essere scismatico. Dovrebbe separarsi da se stesso o scomunicare se stesso?
Padre Calvalcoli avrà pure mille virtù. Ma ha un difetto terribile: quello di essere troppo lungo. Il vino buono sta nelle botti piccole, non in quelle troppo grandi. Padre, stringa, accorci, sintetizzi…
Prendete esempio dai messaggi di Anguera: poche parole, molto chiare, quanto mai efficaci.
E di Anguera ci si può fidare.
https://gloria.tv/video/s6UVTaQQhfGY3Du7ixyPKvpPc
Messaggi di Anguera: “poche parole, molto chiare, quanto mai efficaci”, nel sostenere e promuovere la divisione.
Pedro Regis: amico di Minutella.
Ma non vedi che nonostante le mie lunghe spiegazioni sono stato frainteso?
Se mai si uscirà da questo casotto, bisognerà che la Chiesa sancisca una forma assolutamente inequivocabile con cui esprimere il Magistero infallibile, non basta più nemmeno “anathema sit” ci vuole proprio una roba da notaio moderno smaliziato.
L’assoluta e massima certezza che una data proposizione del magistero del Papa in materia di fede è proprio di fede divina e teologale, la possiamo avere solo grazie alla solenne dichiarazione ex cathedra, ossia dalla cattedra di Pietro, con la quale il Papa – evento raro – definisce infallibilmente, con l’assistenza dello Spirito Santo, esser di fede quella data proposizione. Esistono però anche gradi inferiori di certezza di fede, senza bisogno di far riferimento a quegli eventi eccezionali. Infatti, esiste anche un insegnamento pontificio ordinario, che tocca le verità del Vangelo, insegnamento certamente connesso con la fede: innanzitutto i documenti più importanti di Papa Francesco, ma poi anche le omelie o le udienze generali. Anche qui possiamo esser certi che il Papa c’insegna la verità, salvo a volte la necessità di dare una corretta interpretazione o l’imperfezione del suo linguaggio.
Ha ragione il Padre Cavalcoli. Povero Santo Padre, nessuno lo capisce… Poco importa che proclami urbi et orbi, da Papa, tramite il maggior giornale d’Italia, poi tradotto e divulgato in tutti i giornali e TV del mondo che Gesù Cristo non è Dio, che l’anima dei peccatori impenitenti spariscono e non vanno in inferno, che tutte le religioni sono buone e salvifiche, ed altre monumentali eresie. Che importa se i fedeli leggono queste imbecillità e dicono: oggi la dottrina cattolica è questa, lo dice il Papa e tutti i cardinali, vescovi e sacerdoti tacciono?
E che dire di presunti teologi che non capiscono che difendere la legittimità di queste bestialità bergogliane non è difendere il papato, ma contribuire per la sua distruzione e della salvezza di miliardi di anime?
Che Dio abbia pietà del vergognoso clero cattolico di oggi.
Di Scalfari e delle sue menzogne ho già parlato. Il difetto grave della pastorale di Francesco non è il fatto che egli sia personalmente eretico, ma il fatto che egli non si cura né personalmente né per mezzo di sani ed efficaci collaboratori, come potrebbe essere la Congregazione per la Dottrina della Fede, di togliere quella che Benedetto XVI chiamò la «sporcizia», che, come un immenso tsunami, oggi sommerge la Chiesa, nei capi e nelle membra, ma soprattutto nei capi, contaminando dappertutto idee, pratiche e costumi.
Dunque, ragioniamo con la mente a Dio e i piedi per terra.
Se mentre sto guidando la macchina, il mio amico seduto a fianco a me mi dice: -Amedeo, rallenta perchè qui c’è il limite di velocità, la strada è video sorvegliata e tu stai andando troppo veloce- sono autorizzato a dargli un pugno in faccia e dirgli che si sta comportando come mio nemico, o non dovrei piuttosto ringraziarlo e rallentare?
Al Santo Padre l’infallibile risposta!
Altra domanda.
Se il Papa oggi dice che una cosa è bianca e domani dice che è nera, quale delle due affermazioni devo interpretare come inoppugnabile per effetto della sua infallibilità?
Forse qualcuno mi dirà che l’affermazione valida è sempre l’ultima.
Vabbé. Ma se il Papa fa cinque discorsi e una predica ogni santo giorno e per di più twitta e concede interviste, un povero contadino come me come fa a tenersi aggiornato sull’ultima verità?
L’infallibilità riguarda solo le verità di fede, circa le quali, grazie a Dio, Francesco è sempre nostro maestro. È invece imprudente e incoerente nella pastorale. Frainteso, non rettifica
Infatti il Papa fa male a trattare da «nemici», o ad offendersi per coloro che, emergendo liberamente sul conformismo imperante e sfidando la sorveglianza e il potere dei modernisti, da veri amici del Papa, lo richiamano, sulla base di buoni princìpi e una giusta analisi della situazione, al compimento dei suoi doveri, mentre Francesco si circonda di soggetti malfamati e corrotti, che gl’impediscono di vedere la realtà, lo lisciano e lo illudono di essere il Papa «profetico» e «rivoluzionario», della «svolta epocale» e del «nuovo paradigma», «leader della sinistra internazionale».
Egli ci insegna che cosa è la Chiesa
https://www.youtube.com/watch?v=7PEvrkFkX0g
Padre Cavalcoli, come ogni altro teologo, non ha il carisma dell’infallibilità perciò il prossimo che scriverà il contrario avrà sicuramente ragione.
Ma qui non espongo un’opinione personale. Questa è dottrina della Chiesa. Resta poi a vedere quanto Francesco assolve a questo dovere.
Padre Cavalcoli fa delle distinzioni fra uomo e ministero che purtroppo non sono più sufficienti per assolvere papa Francesco.
Dopo avere assistito al rito non so dire se più ridicolo o più tragico dell’adorazione di Priapo e della Venere amazzonica nei giardini vaticani, con la sciamana che invocava non so quale spirito e il rito della prosternazione all’albero sacro appena piantato da Bergoglio, adornato di pappagalli finti, cosa manca per dire che questo papa è totalmente indegno a custodire il deposito della fede? Se anche ogni tanto dice qualcosa di cristiano o di cattolico, è un caso o una strategia. Nell’area dei giardini vaticani venivano martirizzati i primi cristiani, fra cui l’apostolo Pietro, proprio perché si rifiutavano di partecipare a dei riti pagani comunque più evoluti di quelli dell’altro giorno. Bergoglio invece i riti pagani li promuove e vi partecipa compiaciuto. Padre Cavalcoli, è arrivata la peste e non si può discettare come Don Ferrante che la peste non esiste o che non è contagiosa.
Eh si. E’ proprio così. Ma in molti si ostinano a non voler vedere. Saluti.
Massimiliano.
Riti pagani: non li ha certo organizzati il Papa. Penso abbia altro di più importante a cui pensare.
Era così compiaciuto, che si è persino rifiutato di leggere il discorsetto finale. Preparato da chi ?
Saluti.
Non li ha preparati il papa, ma il suo grande amico ed elettore, Claudio Hummes, quello a cui ha dato la regia di tutto lo spettacolo sinodale insieme ad altri, come Krautler…non prendiamoci in giro. SE ha voluto questo – che è un sinodo locale – a Roma ci sarà un motivo. E se lo fa allestire da certa gente, non può dire che non sapeva. Troppo comodo.
Tosatti, è già tanto che Mario non abbia ritirato fuori la storiella che, venendo dall’argentina, il papa è poco al corrente delle usanze locali…
https://lanuovabq.it/it/hanno-portato-via-il-signore-lamazzonia-entra-in-chiesa-con-un-culto-pagano
Siamo davanti a un nuovo atto dissennato, che va ad aggiungersi ai numerosi precedenti, prodotti ormai a getto continuo, che si stanno succedendo da sei anni a questa parte. I cattolici normali che non hanno perso la testa si chiedono angustiati che cosa inventerà la prossima volta. Eppure è il Papa. Eppure Cristo gli ha detto: Tu es Petrus. Ma lui come corrisponde? Mai la Chiesa è andata soggetta ad una prova del genere. Si sono avuti Papi con tutti i vizi, ma mai Papi che tentassero o turbassero i fedeli nella fede.
Scusate la mia ignoranza, ma è la prima volta che io sento nominare questo sacerdote.
L’impressione che ho avuto, leggendo la sua riflessione, è che cerchi di ” non uscire dal seminato”. Dà “un colpo alla botte e uno al cerchio” sembra che voglia dimostrare a qualcuno, che va “oltre noi”, che è una persona assennata e convincente, ma, per quanto mi riguarda, NON MI CONVINCE.
Per quanto concerne Papa Francesco dice che “c’insegna cos’è la Chiesa” ma se sostiene che la vita terrena di Gesù era priva di divinità ?
Padre Cavalcoli afferma che il nostro Papa ” …è il custode del mistero della Chiesa..” Per me, invece, il mistero consiste nel fatto che non so come abbia potuto assurgere al Soglio di Pietro!
Inoltre il Sacerdote sostiene che “occorre fare un atto di fiducia “soprannaturale” nell’autorità del Papa, nella sua saggezza. ” Ma chi l’ha mai vista la “saggezza” in Bergoglio??? Mi rifiuto di fare “un atto di fiducia soprannaturale!!” Ma che discorsi sono questi?! Però, poi prosegue “Ho lavorato in Segreteria di Stato dal 1982 al 1990….. so come ci si deve rivolgere al Papa, …so fin dove posso spingermi …. forte dell’esperienza fatta in Segreteria di Stato, difendo il Papa dai suoi nemici…”. Adesso mi è tutto più chiaro, capisco maggiormente il senso del suo discorso! Inoltre poco sotto il prelato dichiara “… ai tradizionalisti smarriti o scandalizzati dico che il Papa NON SMENTISCE AFFATTO LA TRADIZIONE SEMMAI DIFETTA NELLA CONDOTTA MORALE”, ….. Ma perchè provocarci in questo modo????
Padre Cavalcoli è il domenicano che tre anni fa è stato cacciato in malo modo da Radio Maria per aver parlato di “castighi” divini nei giorni seguenti il terremoto che distrusse Amatrice.
A parte l’empia panzana di Scalfari e alla quale ho già accennato, riguardo al rapporto del Papa con la Chiesa, non ho inteso dire solo ciò che il Papa sta facendo effettivamente, ma quello che dovrebbe fare.
Cara Maria Grazia, non do affatto un colpo al cerchio e uno alla botte, ma aiuto a distinguere nel Papa il positivo dal negativo. Non dico sì e no alla medesima cosa, ma dico sì ad una e no all’altra. Ti sembra che io mi barcameni tra il vero e il falso e invece ti aiuto distinguere il vero dal falso, il lecito dall’illecito. Tra reazionari e modernisti non bisogna scegliere per forza come tra il bene e il male, tra i buoni e i cattivi, ma c’è una terza possibilità, che è quella giusta: i cattolici normali, e io sono uno di quelli, i quali, essendo uomini di pace, aperti al dialogo, che mediano fra le opposte fazioni, fanno la figura davanti ai faziosi di fare il doppio gioco e invece prendono il buono dagli uni e dagli altri e ne fanno una cosa sola, che unisce gli animi nell’unica fede e nella pace. Sembra a te di essere assennata e convincente nel vedere nel Vicario di Cristo solo il male (vero o presunto) e niente di bene? È, questa, carità cristiana, soprattutto verso il Papa?
ma Francesco I ha mai parlato o scritto in forma dogmatica ? Mi pare proprio di no, anzi ; i suoi documenti sono solo istruzioni pastorali… se poi si tratti di pastori che , alla vista dei lupi, se la svignano……magari in silenzio, ecco che si profila un problema grosso come una casa .
Mi perdoni ma è dal Vaticano II che la Chiesa ha abbandonato quel linguaggio definitorio che per secoli è stato il bastione per custodire il deposito della fede. Ora non è che ci si possa nascondere dietro a un dito e dire il tale documento riguarda la pastorale e non la dottrina, visti i devastanti effetti l’adozione di un linguaggio non definitorio ha avuto sulla fede. Non si può, dopo che per 70 anni qualsiasi amenità è stata fatta passare come spirito del concilio, appoggiandosi su formulazioni ambigue dei documenti del Vat II, andare a dire “eh, ma il tale linguaggio non è dogmatico, ergo il papa non è formalmente caduto in eresia” oppure “eh, ma parlava a braccio”, le interviste non contano, e i fatti nemmeno. Che aspettiamo, che si affacci per l’Angelus e dichiari di essere ateo?
Anche questa è una grave carenza di Papa Francesco, ormai evidente a molti: egli non si cura del primo dovere di un Papa, che è quello di essere il sommo maestro e zelante custode, interprete, diffusore, espositore, difensore della sana dottrina di Cristo. Il suo cattivo esempio ha fatto scuola ed effettivamente oggi i pastori lo imitano in questa trascuratezza e negligenza e in questa incuria, con gravissimo danno delle anime e soddisfazione dei nemici della Chiesa interni ed esterni. Oggi la Chiesa è turbata nella fede proprio da colui che dovrebbe confermarla nella fede.
Mi allaccio a Giulia Anna Meloni, secondo Padre Cavalcoli possono sussistere due papi?
Due capi per un solo corpo che è la chiesa?
Se la risposta è no (e non può essere diversamente) chi dei due è il falso papà?
Se tu sei il MARIO/1 (perché mi sembra che ci sia anche un MARIO/2), ti sarai accorto che in genere ti contraddico.
Questa volta insieme ti dico che, per questa domanda, meriteresti un monumento in mezzo a Piazza San Pietro (al posto dell’obelisco). Chi dei due è il VERO Papa ??? Io lo so; mentre dubito che lo sappia anche tu.
Sono MARIO/1 e non ho scritto io il commento sopra.
Per fortuna peraltro, perché sai che brutta fine quel povero obelisco. Con la mia effige poi… Anche quei pochi (turisti) di Piazza S. Pietro se la darebbero a gambe. E allora povero anche Papa Francesco !
Saluti.
E così abbiamo due MARIO. Come se uno solo non bastasse !!!
No, il legittimo Pontefice è uno solo: Papa Francesco; l’altro è Papa emerito, ossia che ha cessato dal servizio. Si potrebbe dire «Papa a riposo». Pertanto, adesso come adesso è solo Francesco che possiede il dono dell’infallibilità, anche se il suo magistero desta preoccupazioni, a differenza di quello di Benedetto, assai più affidabile. Ma i piani di Dio non sono i nostri.
Cerchiamo di usare anche un minimo di quel buon senso della realtà sempre praticato dai Santi sunnominati: questo papa ha avuto e condiviso una certa formazione che va da Arrupe a vari teologi della liberazione “al suo caro Ranher”, Schillebeeckx, Moltmann ecc. E forse nemmeno troppo approfondita vista la tendenza a parlare per slogan senza adeguate chiare argomentazioni. Idem per “ i cattivi collaboratori” che LUI si è costantemente scelto per evidente sintonia di vedute.
Poi se le “uscite a braccio” si spingono fino a negare la divinità di Cristo, che cosa dobbiamo fare? Obbedire e tacere o fargli presente che sbaglia? Forse Interpretare l’errore (eresia) a suo favore per non intaccare l’infallibilità dottrinale? Forse lo Spirito Santo in questo caso e per es. nel caso eclatante del documento di AbuDabi sarà d’accordo con lui? Esiste, specie per un domenicano, la Carità senza Verità? Questo e molto altro ci sarebbe da dire contro alcune delle posizioni qui espresse che paiono sfociare in una specie di fideismo.
Cfr https://www.antoniosocci.com/
Ho già precisato nel mio articolo dov’è che un Papa può sbagliare e dov’è che non può sbagliare. Socci interpreta sempre in un senso troppo negativo tutto quello che dice o fa il Papa.
Cavalcoli dice: «per essere in comunione con la Chiesa, per amare la Chiesa, occorre amare il Papa, obbedire al Papa, essere in comunione con lui: dalla nostra comunione col Papa dipende la nostra comunione con la Chiesa. Peccare contro il Papa nella carità ed obbedienza verso di lui, è peccato contro la Chiesa: è peccato di scisma. Se poi gli si disobbedisce nella dottrina della fede, è eresia».
Io, che sono Cattolico-apostolico-romano, “mi sento obbligato” ad essere d’accordo con lui. Ma questo forzando la mia volontà. Ma la “ratio” se ne va per conto suo, non può essere imbrigliata nemmeno dalla volontà; lei analizza i fatti; non c’è un interruttore che la spenga; non c’è un radar che la porti ad evitarli, i fatti, se le vengono sbattuti in faccia. E poi per essere Cattolici adulti (ma adulti veramente, non come l’intendono quelli) non bisogna conciliare il dono della fede con l’assenso della ragione, termine imprescindibile per aderire al vero culto, e che lo stesso Signore ci comanda di usare per mostrare il vero amore per Dio (“Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”)?
E allora, un povero “cristo”, che intenda con tutto il cuore e non solo con la volontà aderire a quanto giustamente affermato da Cavalcoli, a quali sofferenze, o meglio a quali martirî si deve sottoporre per cercare di mantenere aperto il cuore e ferma la volontà, quando si trova di fronte a situazioni, fatti – non chiacchiere – come quando gli stessi Vescovi, i Principi della Chiesa, i successori degli Apostoli interpretano un Atto di Magistero pontificio chi in un modo e chi nel modo opposto? Quando fonti anticattoliche riferiscono affermazioni eretiche fatte dal Vicario di Cristo, e non ricevono una smentita chiara, netta, “gridata”, ma solo borboglìi impacciati che mortificano le aspettative dei credenti in Cristo? Non voglio versare sale nella ferita aperta, ma questo stato di confusione, di situazioni equivoche per le quali non appare la volontà di chiarirle non finirà, a lungo andare, col minare la saldezza della fede dei credenti, quanto meno dei più “piccoli”, e negli altri provocare quanto meno sentimenti di amarezza quando non di disgusto? Certo, la responsabilità è personale a dispetto delle occasioni esterne che la sollecitano, e Cavalcoli dice, e certamente è così, che può portare al «peccato contro la Chiesa», al «peccato di scisma», all’«eresia». Ma di chi sarà la responsabilità di aver indotto tante povere anime a questi peccati?
È impossibile che l’obbedire al magistero pontificio in materia di fede e di morale richieda la rinuncia a ciò che appare evidente alla ragione, sia in dati di fatto o sia in teorie razionali. Se ci sembra che nel caso di Papa Francesco le cose stiano così, vuol dire o che la nostra ragione non funziona bene o che non abbiamo capito che cosa egli vuol dire.
Sono d’accordo con padre Cavalcoli.
Però non capisco perché il Papa in Monzambico, in un incontro privato con dei giovani gesuiti, abbia definito i peccati contro il 6° comandamento come leggeri, quando la Chiesa ha sempre affermato che sono sempre gravi.
E’ vero che quelle parole non sono magistero ufficiale, ma sono da ritenere il pensiero del Papa (altrimenti preciserebbe).
Perciò, se quelle parole le ha dette e le voleva dire veramente, così come sembra dai termini usati (criterio dell'”angelicità” come aggravante dei peccati, ma i peccati sessuali sono carnali), ha detto una cosa sbagliata.
In tal caso, o il Papa come dottore privato può sbagliare, o, se non può sbagliare, Francesco non è il vero Papa (cosa che io non credo affatto).
Francesco è il Papa, per cui l’unica alternativa per salvare capra e cavoli, è far finta che lui intendesse dire che i peccati contro il VI comandamento sono sempre gravi ma, di fatto, chi li commette potrebbe non averne la piena avvertenza o il deliberato consenso.
Resta il fatto che però il Papa NON ha detto questo e, infatti, tutti hanno capito che certi peccati sono veniali. Come la maggior parte dei peccati dovuti alla golosità.
Ci si può attaccare al fatto che quando si sente libero di parlare il Papa si esprime confusamente e che sia Scalfari e Spadaro, sebbene riportino le parole del Papa virgolettate, in realte lavorano sempre di fantasia, ecc.
Ma sono argomenti labili, buoni a farci tenere i piedi in due staffe.
In ogni caso, anche il Papa fosse stato sempre e comunque male interpretato e dica solo e sempre cose secondo la Tradizione, nei fatti, anche se non nell’insegnamento, pare alleato ai modernisti.
Sembra quasi che speri che vincano loro… O no?
Certamente si può notare una differenza fra quando il Papa parla a braccio o nei discorsi quotidiani e quando insegna nei documenti ufficiali di alto livello. Trovare eresie nell’Amoris laetitia, per esempio, è sbagliato, benchè essa sia infetta di lassismo. Le frasi scandalose o faziose si notano solo negli slogan e nelle esternazioni improvvisate, dove si vede che talvolta parla senza riflettere od orecchiando esegesi filoprotestanti.
Farebbe meglio a tacere, ma si vede che non riesce a trattenersi. Benchè in realtà egli non sia modernista, né potrebbe esserlo, dato che il modernismo è un’eresia, non c’è dubbio che Francesco piace ai modernisti, che vorrebbero tirarlo dalla loro parte. Ed egli purtroppo fa ben poco per chiarire ed evitare questo tremendo equivoco e questa enorme sciagura. Per esempio il Card. Kasper, della mafia di San Gallo, afferma che «dopo gli ultimi Papi imperatori finalmente abbiamo oggi un Papa normale», normale come lo intende lui. Cioè manovrabile, di plastilina?
Sig. Astore, riguardo al 6° comandamento, a me sembra che il Papa abbia voluto fare una distinzione tra peccati “più gravi” e “meno gravi” (testuali parole) a secondo della loro origine (maggiore o minore “angelicità, mente o corpo…)
Però dire “meno gravi”, con riferimento a questa particolare distinzione, non significa automaticamente dire “veniali”. Nei peccati “meno gravi” ci possono essere quelli la cui materia è comunque grave (es. 6° comandamento) e quelli la cui materia è lieve (es. gola).
Facciamo un altro esempio: se dicessimo che i peccati contro lo Spirito Santo e i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio sono “più gravi” degli altri, questo non vorrebbe assolutamente dire che gli altri sono “veniali”.
Saluti.
Il Papa non ha detto affatto che i peccati carnali sono veniali o leggeri, ma che sono meno gravi di quelli spirituali, che ha chiamato «angelici», perché, essendo peccati di superbia, possono essere ispirati dal demonio, che è un angelo decaduto. Il Papa non ha affatto escluso, benché non lo abbia detto, che la colpa dei peccati carnali possa essere leggera, non per la materia, che è sempre grave, ma per la mancanza di avvertenza o del deliberato consenso a causa della violenza della passione.
Buonasera a tutti. Vorrei sapere da Padre Cavalcavoli se quanto scritto nell’Evangelii Gaudium circa l’Alleanza tra Dio e il Popolo Ebraico corrisponda o meno all’insegnamento costante della Chiesa. Se tale atto, ovvero le Esortazioni Apostoliche, rientrino negli insegnamenti di questo Pontificato, se possa considerarsi insegnamento infallibile.
Grazie
Si parla di un’«Alleanza mai revocata», espressione nuova, in sé valida, ma che va chiarita perchè può prestarsi all’equivoco. Infatti tradizionalmente la Chiesa, basandosi sulle stesse parole di Cristo, ha sempre parlato e parla di una «Nuova Alleanza»,che sostituisce la precedente mosaica e che anche gli Ebrei devono accettare per salvarsi, come dice S.Paolo, perché non ci si salva senza Cristo.
Allora che vuol dire «Alleanza mai revocata»? Lo spiega il Papa stesso (n.247) citando S.Paolo: «i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili» (Rm 11,29), vale a dire che l’Antica Alleanza contiene per Israele una promessa irrevocabile, che è confermata dalla Nuova Alleanza, e cioè la predilezione di Israele fra tutti i popoli.
Ma allora perchè Cristo parla di una Nuova Alleanza? Perché l’Antica Alleanza è confermata a patto che Israele accetti il Messia, cioè la Nuova Alleanza. E invece a questo punto il demonio ha escogitato un’insidia per ingannare il popolo ebraico e i responsabili del falso dialogo interreligioso, e cioè istillando la falsa idea che gli Ebrei, essendo già in possesso di un’Alleanza «irrevocabile», possono salvarsi senza Cristo.
Nessuno, qui, è “contro il Papa”. La questione è un’altra, e l’hanno ben spiegata il Card. Burke e Mons. Schneider
http://lanuovabq.it/it/la-fedelta-al-papa-ci-impone-chiarezza-sulla-fede
“Nessuna persona onesta può più negare la confusione dottrinale – quasi generale – che ai nostri giorni regna nella vita della Chiesa. Ciò è dovuto in particolare alle ambiguità riguardanti l’indissolubilità del matrimonio, relativizzata attraverso la pratica dell’ammissione alla Santa Comunione di persone che convivono in unioni irregolari; a causa della crescente approvazione degli atti omosessuali, che sono intrinsecamente contrari alla natura e alla volontà rivelata di Dio; a causa di errori riguardanti l’unicità di Nostro Signore Gesù Cristo e la sua opera redentrice, relativizzata attraverso affermazioni erronee sulla diversità delle religioni e in particolar modo a causa del riconoscimento di diverse forme di paganesimo e delle loro pratiche rituali tramite l’Instrumentum Laboris per la prossima Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica.
Alla luce di questa realtà, la nostra coscienza non ci permette di rimanere in silenzio. Noi, come fratelli del Collegio episcopale, parliamo con rispetto e amore, in modo che il Santo Padre possa inequivocabilmente rifiutare gli evidenti errori dottrinali dell’Instrumentum Laboris per la prossima Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica e ricusare l’abolizione pratica del celibato sacerdotale nella Chiesa latina attraverso l’approvazione dell’ordinazione dei cosiddetti “viri probati”.
Con il nostro intervento noi, pastori del gregge, esprimiamo il nostro grande amore per le anime, per la persona di papa Francesco stesso e per il dono divino dell’Ufficio Petrino. Se non lo facessimo, commetteremmo un grande peccato di omissione e di egoismo. Se rimanessimo in silenzio, avremmo una vita più tranquilla e forse riceveremmo persino onori e riconoscimenti. Tuttavia, se tacessimo, violeremmo la nostra coscienza. In questo contesto pensiamo alle note parole del futuro Santo Cardinale John Henry Newman (che sarà canonizzato il 13 ottobre 2019): “Brinderò, se volete, al papa; tuttavia, prima alla coscienza, poi al papa” (Lettera al Duca di Norfolk in occasione della recente rimostranza del Sig. Gladstone). Pensiamo anche a queste parole memorabili e sincere di Melchior Cano, uno dei vescovi più colti al Concilio di Trento: “Pietro non ha bisogno della nostra adulazione. Coloro che difendono ciecamente e indiscriminatamente ogni decisione del Sommo Pontefice sono quelli che più minano l’autorità della Santa Sede: distruggono, invece di rafforzare le sue fondamenta”.
In tempi recenti, si è creata un’atmosfera di quasi totale infallibilità delle dichiarazioni del Romano Pontefice, vale a dire di ogni parola del Papa, di ogni suo pronunciamento e dei documenti meramente pastorali della Santa Sede. In pratica, non si osserva più quella regola tradizionale che distingue i diversi livelli delle dichiarazioni del Papa e dei suoi uffici con le loro note teologiche e con il corrispondente obbligo di aderenza da parte dei fedeli.
Nonostante il dialogo e i dibattiti teologici siano stati incoraggiati e promossi nella vita della Chiesa negli ultimi decenni dopo il Concilio Vaticano II, ai nostri giorni non sembra esserci più alcuna possibilità di un sincero dibattito intellettuale e teologico o la possibilità di esprimere dei dubbi su affermazioni e pratiche che offuscano e danneggiano gravemente l’integrità del Deposito della Fede e della Tradizione Apostolica. Tale situazione porta al disprezzo della ragione e, quindi, della verità.
Coloro che criticano le nostre espressioni di preoccupazione usano sostanzialmente solo argomenti sentimentali o di potere. Apparentemente non vogliono impegnarsi in una seria discussione teologica sull’argomento. A questo proposito, sembra che spesso la ragione sia semplicemente ignorata e il ragionamento soppresso.
Un’espressione sincera e rispettosa di preoccupazione riguardo a questioni di grande importanza teologica e pastorale per la vita della Chiesa di oggi, indirizzata anche al Sommo Pontefice, viene immediatamente schiacciata e proiettata sotto una luce negativa con rimproveri diffamatori di “seminare dubbi”, di essere “contro il papa” o addirittura di essere “scismatici”.
La Parola di Dio ci insegna, attraverso gli Apostoli, ad essere certi, fermi e senza compromessi riguardo alle verità universali e immutabili della nostra Fede e a mantenere e proteggere la Fede di fronte agli errori, come ebbe a scrivere San Pietro, il primo Papa: “State in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall’errore degli empi” (2 Pt. 3,17). Ed anche san Paolo lasciò scritto: “Affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell’errore. Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo” (Ef 4, 14-15).
Bisogna tenere presente il fatto che l’apostolo Paolo, ad Antiochia, rimproverò pubblicamente il primo papa su una questione meno grave rispetto agli errori che ai nostri giorni si diffondono nella vita della Chiesa. San Paolo ammonì pubblicamente il primo Papa a causa del suo comportamento ipocrita e del conseguente pericolo di mettere in discussione la verità secondo cui le prescrizioni della legge mosaica non sono più vincolanti per i cristiani. Come reagirebbe oggi l’apostolo Paolo se leggesse la frase del documento di Abu Dhabi che afferma che Dio vuole nella sua saggezza ugualmente la diversità di sessi, nazioni e religioni (tra le quali ve ne sono talune che praticano l’idolatria e bestemmiano Gesù Cristo)!? Tale affermazione produce, in effetti, una relativizzazione dell’unicità di Gesù Cristo e della sua opera redentrice! Cosa direbbero San Paolo, Sant’Atanasio e le altre grandi figure del cristianesimo se leggessero una frase del genere e gli errori contenuti nell’Instrumentum laboris per la prossima Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica? È impossibile pensare che rimarrebbero in silenzio o si lascerebbero intimidire da chi li rimproverasse e accusasse di parlare “contro il Papa”.
Quando papa Onorio I nel VII secolo ebbe un atteggiamento ambiguo e pericoloso riguardo alla diffusione dell’eresia del monotelismo, che negava la volontà umana di Cristo, San Sofronio, patriarca di Gerusalemme, mandò un vescovo della Palestina a Roma, istruendolo di parlare, pregare e non tacere fino a quando il Papa non avesse condannato l’eresia. Se San Sofronio vivesse oggi, sarebbe certamente accusato di parlare “contro il Papa”.
L’affermazione sulla diversità delle religioni del documento di Abu Dhabi e in particolare gli errori nell’Instrumentum Laboris per la prossima Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica, contribuiscono al tradimento dell’incomparabile unicità della Persona di Gesù Cristo e dell’integrità della fede cattolica. E questo accade davanti agli occhi di tutta la Chiesa e del mondo. Una situazione simile si ebbe nel IV secolo, quando complice il silenzio di quasi tutto l’episcopato, la consustanzialità del Figlio di Dio fu tradita a favore di ambigue affermazioni dottrinali del semi-arianesimo, un tradimento a cui anche Papa Liberio partecipò per un breve tempo. Sant’Atanasio non si stancò mai di denunciare pubblicamente tale ambiguità. Papa Liberio lo scomunicò nell’anno 357 “pro bono pacis”, vale a dire “per il bene della pace”, per vivere in pace con l’imperatore Costanzo e con i vescovi semi-ariani d’Oriente. Sant’Ilario di Poitiers riferì questo fatto e rimproverò Papa Liberio per il suo atteggiamento ambiguo. È significativo che papa Liberio, a differenza di tutti i suoi predecessori, fu il primo papa il cui nome non venne incluso nel Martirologio Romano.
La nostra dichiarazione pubblica corrisponde alle seguenti parole del nostro Santo Padre Papa Francesco: «Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro. Nessuno dica: “Questo non si può dire; penserà di me così o così…”. Bisogna dire tutto ciò che si sente con parresia. Dopo l’ultimo Concistoro (febbraio 2014), nel quale si è parlato della famiglia, un Cardinale mi ha scritto dicendo: peccato che alcuni Cardinali non hanno avuto il coraggio di dire alcune cose per rispetto del Papa, ritenendo forse che il Papa pensasse qualcosa di diverso. Questo non va bene, questo non è sinodalità, perché bisogna dire tutto quello che nel Signore si sente di dover dire: senza rispetto umano, senza pavidità» (Saluto ai Padri sinodali durante la Prima Congregazione Generale della Terza Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, 6 ottobre 2014).
Alla presenza di Dio che ci giudicherà affermiamo: siamo veri amici di Papa Francesco. Abbiamo una stima soprannaturale della sua persona e del supremo ufficio pastorale del Successore di Pietro. Preghiamo molto per Papa Francesco e incoraggiamo i fedeli a fare lo stesso. Con la grazia di Dio, siamo pronti a dare la nostra vita per la verità della fede cattolica sul primato di San Pietro e dei suoi successori, qualora i persecutori della Chiesa ci chiedessero di negare questa verità. Guardiamo ai grandi esempi di fedeltà alla verità cattolica del primato petrino, come San Giovanni Fisher, vescovo e cardinale della Chiesa, e San Tommaso Moro, un laico, e molti altri santi e confessori, e invochiamo la loro intercessione.
Più fedeli laici, sacerdoti e vescovi si atterranno all’integrità del Deposito della Fede e lo difenderanno, più, di fatto, sosterranno il Papa nel suo ministero Petrino. Perché il Papa è il primo nella Chiesa a cui si applica questa ammonizione della Sacra Scrittura: “Prendi come modello le sane parole che hai udito da me, con la fede e la carità che sono in Cristo Gesù. Custodisci il buon deposito con l’aiuto dello Spirito Santo che abita in noi” (2 Tim. 1, 13-14).
24 settembre 2019
Festa della Madonna della Mercede
Raymond Leo Cardinale Burke
Vescovo Athanasius Schneider”
Non bastava il link ?
Apprezzo l’intervento e l’onestà di Padre Cavalcoli, ma credo che le parole del Cardinale Burke e del Vescovo Schneider facciano piazza pulita di ogni dubbio e remora nel valutare alla giusta luce le parole e l’operato di papa Bergoglio.
Già la nostra fede è continuamente messa in discussione dall’operare del maligno nella vita di tutti noi, continuamente indotti nell’errore e nel peccato e, come non bastasse, ora la Chiesa si trova pure alle prese con questa ennesima prova, rappresentata da un Pontefice che semina dubbi e sconcerto tra i fedeli.
Nessun dubbio che Bergoglio sia Papa per disegno divino: chiediamoci piuttosto quale sia questo disegno e ritorniamo alle parole del Padre Nostro che non a caso, a questo punto, si volevano modificare: “non ci indurre in tentazione”. Che sia, questo, un tempo di prova?
Nella Chiesa che frequento, Chiesa di periferia, di un paesino insignificante, nessuno ha mai pensato, nemmeno per un istante, di recitare un Padre Nostro diverso da quello che abbiamo appreso da piccoli.
Caro Alberto,
il Signore permette questo Papa perchè impariamo e ci abituiamo a distinguere nel Papa i suoi limiti di uomo fallibile e peccabile, dove c’è libertà di critica e di dissenso, dal suo ministero petrino di annuncio del Vangelo, infallibile, sicuro e vincolante.
P.Giovanni
«Guai ai pastori che distruggono e disperdono il gregge del mio pascolo», dice l’Eterno.
Perciò così dice l’Eterno, il DIO d’Israele, contro i pastori che pascolano il mio popolo: «Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ne avete avuto cura; ecco, io vi punirò per la malvagità delle vostre azioni», dice l’Eterno.
«Ma radunerò il resto delle mie pecore da tutti i paesi dove le ho disperse e le ricondurrò ai loro pascoli, e saranno feconde e si moltiplicheranno.
Costituirò su di esse pastori che le pascoleranno, e non avranno piú paura né spavento; non ne mancherà neppure una», dice l’Eterno.
«Ecco, i giorni vengono», dice l’Eterno «nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da re, prospererà, ed eserciterà il giudizio e la giustizia ne paese.
[…]
Il mio cuore è rotto dentro di me a motivo dei profeti, tutte le mie ossa tremano. Sono come un ubriaco, come un uomo sopraffatto dal vino, a causa dell’Eterno e a causa delle sue parole sante.
Poiché il paese è pieno di adulteri, a causa della maledizione il paese è in lutto, i pascoli del deserto sono inariditi. La loro corsa è perversa e la loro forza non è retta.
«Tanto il sacerdote che il profeta sono corrotti; sí, ho trovato la loro malvagità nella mia stessa casa». dice l’Eterno.
«Perciò la loro strada sarà per loro come sentieri sdrucciolevoli; essi saranno sospinti nelle tenebre e in esse cadranno, perché farò venire su di loro la calamità nell’anno della loro punizione», dice l’Eterno.
«Tra i profeti di Samaria, ho visto stupidità: profetizzavano in nome di Baal, e traviavano il mio popolo Israele.
Anche tra i profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adulteri, camminano con falsità, rafforzano le mani dei malfattori, e così nessuno si converte dalla sua malvagità. Per me sono tutti come Sodoma e i suoi abitanti come Gomorra».
[…]
«La mia parola non è come il fuoco?», dice l’Eterno, «e come un martello che spezza il sasso!
Perciò ecco», dice l’Eterno, «io sono contro i profeti che rubano gli uni agli altri le mie parole.
Ecco». dice l’Eterno, «io sono contro i profeti che usano la loro lingua e dicono: Egli dice
Ecco, io sono contro quelli che profetizzano sogni falsi», dice l’Eterno, «e li raccontano e traviano il mio popolo con le loro menzogne e con le loro millanterie, benché io non li abbia mandati né abbia dato loro alcun ordine; perciò non saranno di alcuna utilità a questo popolo», dice l’Eterno. (Geremia 23 1,5-9,14-30,32)
Si rammenti padre Cavalcoli, che adesso fal’avvocato del diavolo di quanto scriveva non troppo tempo fá insieme al suo amico don Ariel su un blog che non nomino perché reputo non degno di considerazione.
Stiano molto attenti coloro che parlano a nome di Dio con lingua biforcuta.
Presto, molto presto, verrà la Santa Vergine Maria e gli schiaccerà come serpi velenose sotto il suo Santo Piede.
E stiano attenti pure i tanti tiepidi perché saranno vomitati dalla bocca di Dio (Apocalisse)
In quanto alla questione dell’eresia, caro padre Cavalcoli, lei dimostra di ignorare una banale regola matematica ossia quella che dice: La somma di 2 valori negativi da come risultato un valore positivo (- + – = +)
Anche a Sant’Atanasio nel IV° secolo vennero affibbiate 4 scomuniche per essersi parato contro l’eretico Ario che deteneva il potere, ma la verità come lei m’insegna fa’ l’uomo libero e alla fine sempre s’impone sulla menzogna, oggi il primo è Santo e dottore della Chiesa mentre il secondo è dannato in eterno a scontare la propria eresia.
“Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio”. (Luca 9, 62)
Di quale regola parla? In algebra la somma di due o più numeri relativi di segno negativo è sempre un numero negativo; semmai è il prodotto di due nuneri negativi che diventa positivo
Puro discorso matematico: -4 + -8 = -12
La somma di due numeri negativi dà un numero negativo.
Devo essere sincero: aldilà dell’errore matematico, non ho capito il senso della frase.
Se non l’hai capita fa’ conto che non abbia detto nulla!
Buon fine settimana
oops! chiedo scusa: meno x meno fa più:
– x – = +
oops! chiedo scusa: meno x meno fa più:
– x – = +
D’altronde in matematica sono sempre stato un ciuco
…e non solo!
«La somma di 2 valori negativi da come risultato un valore positivo (- + – = +)»
Beh… E’ stato un lapsus: il prodotto di due numeri negativi dà un risultato positivo.
Errare umanum est…
Ti ringrazio per la gentilezza e ti auguro ogni bene!
Mah! Questa lettera mi sembra un penoso tentativo di conciliare “A” con “Non-A”.
“Dobbiamo ubbidienza al Papa” è una specie di ritornello che riecheggia nei discorsi di tutti i preti da un mesetto a questa parte. Probabile ordine di scuderia, divenuto addirittura conditio sine qua non per ricevere l’assoluzione dai peccati e la Comunione. Messo addirittura nell’inno di ingresso della messa che ha dato inizio al sinodo straordinario pro Amazzonia; un versetto col quale si implora: –al Papa la grazia, ai fedeli la sottomissione–….
La cosa è molto semplice, almeno in linea di principio: vi son cose nelle quali dobbiamo al Papa obbedienza fino al prezzo della vita e ve ne sono altre, circa le quali siamo liberi o addirittura obbligati in coscienza a dissentire o criticare, anche a costo della vita. Da sei anni nei blog sto spiegando quali sono le une e quali sono le altre.
stimatissimo padre Cavalcoli ,grazie della illuminante spiegazione.Le pongo una domanda: come si può giustificare questo secondo papa dal momento che Benedetto XVI ,alla sua firma ,aggiunge anche P.P.
Certo è che Benedetto XVI è Pontefice Massimo,mi spieghi cosa è Bergoglio secondo il Vangelo di Cristo.
Benedetto è ancora Papa, ma Papa a riposo o, come egli ama chiamarsi, «emerito», mentre Francesco è Papa in carica o in esercizio. Un po’ come in certe diocesi c’è il Vescovo in carica e il Vescovo emerito, che ha cessato dal governo della diocesi, ma non per questo non è più Vescovo di quella diocesi. E Benedetto, con le sue dimissioni, ci ha chiarito – caso mai verificatosi in precedenza – che se un Papa dà le dimissioni, resta Papa, benché non governi più la Chiesa e debba obbedienza al nuovo Papa che è succeduto al suo posto.
“Inoltre il mio metodo non è tanto quello di attaccare il Papa, anzi cerco sempre di evidenziare i lati buoni, soprattutto nelle omelie della Messa, quanto piuttosto è quello di attaccare i nemici della verità e della Chiesa, i veri nemici del Papa, cosa che faccio da 40 anni, soprattutto martellando senza tregua le posizioni rahneriane.”
Ma se il Papa stesso si circonda di questi nemici della verità e della Chiesa, come può essere seguito e confermato nella fede?
Non si tratta solo di pastorale, ma di dottrina e fede. Non ci si può più nascondere dietro un dito.
È come un capo di una grande azienda, per esempio, che fa ricadere le responsabilità al suo vice o all’amministratore delegato che poi si prende le relative condanne, ma non lui.
Fino a Benedetto siamo stati abituati alla sana fede e Tradizione, contro tutti gli attacchi interni ed esterni, per cui mai si è preso in considerazione una defezione dottrinale del Papa.
Ma lei si è mai chiesto il significato profondo delle parole di Gesù: il Cristo quando tornerà sulla terra troverà ancora la fede?
Pensa che siano rivolte solo ai semplici fedeli?
E comunque la situazione non va sottovalutata, poiché al di là di anche una mancanza di rispetto nei confronti del pontefice regnante, siamo difronte ad una situazione di coscienza di molti che non riescono, anche sforzandosi, a pensarla diversamente.
Penso che il Papa possa essere infallibile a condizione che lo voglia essere. Ma se vuole prendere posizioni per così dire protestanti, lei pensa che lo Spirito Santo lo impedisca?
Se questo le da una pace teologica interiore, lo pensi pure
Il Papa è circondato da impostori – quelli che il Card.Mueller chiama il «cerchio magico» – e che più tradizionalmente sono chiamati «cortigiani», un po’ perché se li cerca lui e un po’ perché costoro tentano la folle impresa di instaurare il modernismo alla S.Sede, in ossequio a quello che fu l’auspicio del famoso modernista Ernesto Buonaiuti all’inizio del secolo scorso.
Tuttavia, nonostante le mene dei modernisti, il Papa, quando soffia lo Spirito, per renderlo infallibile nell’insegnamento di qualche verità cattolica, non può resistere al dolce e forte impulso dello Spirito, che lo tiene lontano dall’errore, perché lo Spirito stesso muove infallibilmente la volontà del Papa a voler dire la verità. Nessun Papa intende mai ingannare i fedeli nella fede. È bestemmia il solo pensarlo.
Nessun Papa, pertanto, grazie al dono del ministero petrino, può voler rinunciare, nell’occasione opportuna, alla sua infallibilità, non per negligenza o falsa umiltà, ma proprio in ossequio al suo dovere di confermare i fratelli nella verità di fede. Lo Spirito Santo gli impedisce di peccare nella fede senza costringerlo, ma per il bene della Chiesa. Un Papa può avere tutti i vizi, ma non quello dell’incredulità o dell’eresia o dell’apostasia. Francesco non è privo di peccati, ma in fatto di fede non può sbagliare. Fidiamoci e cerchiamo di capirlo anche quando è poco chiaro o ambiguo. Critichiamolo su tutto, ma non nella fede. Soprattutto aiutiamolo nella guida della Chiesa e preghiamo per lui.
Mi sembra che Padre Cavalcoli non prenda atto dei fatti