IL PAPA E L’ERGASTOLO. IL COMMENTO DI UN AVVOCATO, GIOVANNI FORMICOLA.
15 Settembre 2019
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, troll vecchi e nuovi, e vecchi sotto mentite spoglie, l’avvocato Giovanni Formicola ha inviato a un gruppo di amici una sua riflessione su una delle ultime esternazioni populiste e demagogiche del Pontefice regnante, quella relativa all’ergastolo, pronunciata nei giorni scorsi. Pensiamo di farvi cosa gradita condividendo le riflessione di una persona che conosce bene quel mondo, a causa della sua professione, e che di conseguenza può parlarne a ragion veduta, e con cognizione di causa, a differenza di altri. Buona lettura.
***
“L’ergastolo non è la soluzione dei problemi – lo ripeto: l’ergastolo non è la soluzione dei problemi -, ma un problema da risolvere” (Francesco, Discorso alla polizia penitenziaria etc., 14 settembre 2019).
Purtroppo, quando indossa questi pensieri che provengono dal sovversivismo (genere “disarmo della polizia”) e radicalismo anni 1960-1970, si fa davvero difficile.
Di quale “problema” l’ergastolo NON sarebbe la soluzione? L’ergastolo è una sanzione. Punto. E in che senso sarebbe un “problema”? Se lo è, lo è solo perché quasi sempre è – come vorrebbe LUI – tale solo a parole.
Solo due esempi, giusto per dare l’idea.
Il signor Bozano, dopo aver massacrato una ragazzina di tredici anni (ma lui ci pensa alla vittima, e alle altre vittime condannate, loro sì, ad un ergastolo davvero “fine pena mai”: non vedranno mai più figli, genitori, fratelli, sorelle, mariti, mogli, etc.?), viene condannato all’ergastolo, ma dopo pochi anni, nonostante un periodo di latitanza, viene ammesso alla semilibertà. E così può dedicarsi all’aggressione sessuale verso un’altra minorenne.
Il signor Izzo, dopo aver violentato e torturato insieme a due ignobili compari due ragazzine, uccidendone una e riducendo in fin di vita l’altra, che si salva solo perché creduta morta, viene condannato all’ergastolo. Ma questo non dura. Lui si “pente” e viene scarcerato, e così può uccidere una madre e sua figlia, e chissà – a suo dire – quante altre persone.
Chi parlerà con LUI di queste due povere donne, morte uccise per dare “speranza” a un ergastolano? Sono solo due esempi. E le vittime – morte e viventi nell’ineliminabile dolore – ringraziano per la “soluzione” del “problema”.
Solo due esempi, per dimostrare come, con un ergastolo vero, il “problema-Bozano” e il “problema-Izzo” sarebbero stati risolti, con non poca soddisfazione per chi invece li ha incontrati, suo malgrado, lungo la propria strada.
Dando una torsione forte al suo “pensiero” – ch’è di solito il modo più sicuro per misurare un’idea -, se un Hitler fosse stato catturato, [in realtà era stato catturato: se impiccato o almeno all’ergastolo vero, quale catastrofe sarebbe stata risparmiata al mondo!] non sarebbe stato lecito né giustiziarlo (contro la Parola e le parole della Chiesa ritiene la pena di morte immorale in sé stessa), né condannarlo all’ergastolo, e così prima o poi, se la morte non l’avesse intanto ghermito per fatti suoi, avrebbe ripreso a circolare per strada. Che ne dite?
Ve lo dico per esperienza: il “fine pena [davvero] mai” è l’unica cosa che temono i criminali. Ed in ogni caso, con la pena di morte, l’ergastolo [vero] è una sanzione, l’unica, proporzionata a certi crimini, e una misura di profilassi e prevenzione sociale, tendenzialmente non surrogabile. La “misericordia” è cosa delle persone, non delle istituzioni, perché in tal caso – vedi le vittime secondarie alla “misericordia” di stato – sarebbe come quel tipo particolare di sodomia praticata con le parti anatomiche altrui.
Pena di morte e ergastolo sono anche steli innalzate per ricordare ai colpevoli e all’intera società, a tutti, i profondi abissi del male e delle capacità malvagie del mysterium iniquitatis che alberga nel cuore di ciascuno di noi. Abbatterle significa relativizzare “misericordiosamente” il crimine e la cattiveria. E’ il proprio delle persone che non hanno la virilità per sostenere le conseguenze del mistero della libertà e della responsabilità che ne deriva. Fino in fondo, come per l’inferno, che non a caso neppure tollerano concettualmente in quanto senza fine. Peccato che esso sia nei Vangeli la realtà di gran lunga più nominata ed evocata da Gesù. Ma senza registrazioni non ne siamo poi così sicuri, e magari parlava in quel modo perché gli uomini del suo tempo questo linguaggio comprendevano, mentre noi uomini di oggi, evoluti e ormai adulti, abbiamo capito meglio e possiamo correggerlo.
***
SE PENSATE
CHE STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE
CHE SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
ANDATE ALLA HOME PAGE
SOTTO LA BIOGRAFIA
OPPURE CLICKATE QUI
Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto. Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.
Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.
L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto.
Se invece volete aiutare sacerdoti “scomodi” in difficoltà, qui trovate il sito della Società di San Martino di Tours e di San Pio di Pietrelcina
LIBRI DI MARCO TOSATTI
Se siete interessati a un libro, cliccate sul titolo….
Viganò e il Papa
FATIMA, IL SEGRETO NON SVELATO E IL FUTURO DELLA CHIESA
Fatima El segreto no desvelado
SANTI INDEMONIATI: CASI STRAORDINARI DI POSSESSIONE
PADRE PIO CONTRO SATANA. LA BATTAGLIA FINALE
Padre Pío contra Satanás
La vera storia del Mussa Dagh
Mussa Dagh. Gli eroi traditi
Padre Amorth. Memorie di un esorcista.
Condividi i miei articoli:
Tag: ergastolo, formicola, papa
Categoria: Generale
La lunga diatriba sull’argomento mi sembra conclusa ma non ho letto la cosa essenziale : la giustizia e’ amministrata dallo Stato per conto dell’offeso ! .
Andando alle origini delle societa’ era un diritto/dovere da parte del pater familias uccidere colui che aveva ucciso un membro della comunita’ a lui affidata- vedere ad es. la Fontana della vergine di Bergman per avere un’idea di come si puo’ essere veri cristiani nella giustizia- .
Successivamente i singoli, in questo come in altri ambiti, hanno delegato a dei rappresentanti , poi organizzatisi In apparato statale, l’amministrazione del rendere giustizia alla persona offesa.
Di questo non vi e’ traccia nel dibattito appena concluso.
Tu giudice devi rendermi giustizia ! , come ricordato nel vangelo da Gesu’ stesso nella parabola della vedova e il giudice.
Il pontificare sulla legittimita’ di questa o quella pena da parte di coloto che non hanno subito il lutto di un caro ucciso , si sta parlando di ergastolo, e’ ipocrita ed e’ una ingerenza inammissibile.
In alcuni paesi il giudice e’ ancora a carica elettiva. Sono paesi perlopiu’ di ordinamento common low; l’ Italia, erede dell’impianto giustiniano- civil low- fatto tutto di pesi e contrappesi ed estremamente butocratizzato, ha perso un po’ di vista l’origine della funzione giudiziaria e si e’ infilata , mi sembra, nel ginepraio dell’ideologia.
Ai maestrini del “non giudicare e non sarete giudicati” che frequentano anche questo sito e’ agevole rispondere : chi vi da il diritto di giudicare coloro che invocano giustizia?
Avete mai subito sulla vostra pelle la ferita , mai rimarginabile , di un marito, un figlio, una moglie , un genitore assassinati volontariamente ?
E come osi , tu falso papa, intrometterti tra la sofferenza delle vittime e la giustizia che , attraverso l’ergastolo, e’ stata loro legalmente riconosciuta ?
Solo la vittima puo’ assolvere il suo carnefice, nessun altro.
Magari “LAW” anziché “low” (che significa basso) sarebbe più appropriato.
Si è dimenticato che secondo la scuola penale classica, la pena , per i reati, ha una duplice funzione: retributiva e rieducativa, Oggi l’accento è tutto spostato sulla rieducazione e si omette, quando non si irride l’altra funzione , ma la sanzione afflittiva che , in rarissimi casi può giungere all’ergastolo, non è altro che la segnalazione che un crimine, oggettivamente, gravissimo è stato compiuto e lo stato , nel perseguire l’autore , adempie la suo primo e fondamentale compito che è mantenere l’ordine pubblico ed impedire la vendetta privata. Per questo definire la legge del taglione una barbaria non è corretto , la legge del taglione è semplicemente ,una formulazione grezza della retribuzione: subisce il male chi il male ha fatto.
La retribuzione ci è indigesta perché ricorda che esistono , un bene e un male oggettivi , conoscibili dagli esseri umani il libero arbitrio , la possibilità di fermarsi prima di commettere fatti gravissimi ed , in ultima analisi rimanda all’idea di un Dio che è giusto giudice, ma noi preferiamo la versione per cui Egli è , semplicemente, misericordioso!,
Caro dottore.tosatti e amici di questo blog. Qualcuno mi può aiutare a trovare la BIBBIA DI GERUSALEMME ED 1974 come consigliato da un intervento su questo blog dal biblista licenziato .grazie
Fai una ricerca sui siti di vendita dell’usato specificando l’edizione e verificando le immagini pubblicate e le informazioni sul prodotto.
Comunque il buon ladrone disse sulla croce che quella era la giusta punizione per i crimini commessi e poi di rivolge a Gesù per chiedere perdono così il buon ladrone grazie al supplizio della croce è andata direttamente in Paradiso senza passare per il Purgatorio perché la pena per i suoi delitti l’aveva scontata sula croce. Solo i non credenti sino contro la pena di morte perché il loro orizzonte è questo mondo non quell’altro che riguarda la sorte eterna.
Contrario alla pena di morte… alla fine sarebbe sufficiente fargli fare i lavori più umili e massacranti, vita natural durante.
E se non producono a sufficienza, legnate e a dormire a stomaco vuoto.
Alla fine la pena di morte è uno spreco: giustiziarli costa, lavorando possono rendere !!!
Senti Borghese pasciuto o giuseppe rigorosamente minuscolo, come preferisci, osserva bene e vedi che la pena di morte è sempre in vigore contro gli innocenti. Ogni giorno vengono ammazzate persone, e questo anche grazie a gente come te che di fatto protegge gli assassini ostentando un falso buonismo (laico o “religioso” non fa differenza)
Quindi, siccome la pena di morte è sempre in vigore contro gli innocenti a causa mia e di quelli come me, lei vuole aggiungerci anche quella legalizzata dalla stato e, stando a quel che leggo qui dentro, addirittura consentita dal vostro dio?
Le ricordo, a lei e ai suoi sodali, che l’art. 27 della Costituzione italiana (in vigore da più di 70 anni) non ammette la pena di morte e che in Italia tale barbarie era già stata abolita a fine ‘800 (tutti orfani di dio, eretici, modernisti e comunisti ante litteram, i parlamentari di allora?), salvo essere tragicamente recuperata dal fascismo.
Se la pena di morte cioè l’uccisione di un colpevole è una barbarie cosa e’ allora per lei l’aborto che è l’uccisione di un innocente per opera della madre stessa?
Senti Borghese pasciuto o giuseppe rigorosamente minuscolo, come preferisci, prima di intervenire cerca di capire quello che ho scritto.
Gateano, mi permetto di suggerirLa quanto ho appena detto a @qwertyu
No longer feed the troll, pls.
Davide hai ragione, ma devo dirti che nel mio caso mi hanno spinto ad apprezzare la Chiesa più i bigotti ed ottusi cogl…. sedicenti atei, laici ecc…, con la loro ristrettezza e chiusura mentale, che la moderna “pastorale” e leggere qui quello che scrivono mi conferma nella fede
Guarda caso, la posizione del Povero Santo Padre sull’ergastolo è la più politically correct…
avevi dei dubbi forse?
La cosa più triste in certi interventi di questo soggetto vestito di bianco (e in certi dibattiti che ne seguono) è che Costui riesce a gettare un’ombra di discredito anche sulla Divina Misericordia.
E ciò avviene perché ne parla in maniera più ideologica che teologica, più protestante che cattolica, gettando così alle ortiche la riscoperta di questo Messaggio evangelico, operata da Giovanni Paolo II sulla scia di importanti rivelazioni private, concesse dal Cielo per il bene della Chiesa e del mondo.
Questo benedetto (o maledetto) uomo non sa né parlare, né stare zitto.
E quando Costui parla di pena di morte o di ergastolo o di detenzione, lo fa più dalla prospettiva di un Marco Pannella (cioè secondo una ideologia di tipo radicale), che non dalla prospettiva di un San Tommaso d’Aquino (cioè secondo una solida teologia morale).
Questo benedetto (o maledetto) uomo ha la pretesa di azzerare per completo il secolare cammino dottrinale della Chiesa Cattolica.
Quando parlano di misericordia non si riferiscono a quella di cui parlava suor Faustina, alle cui rivelazioni in Vaticano non credono (lo so perché un monsignore che lavorava lì le qualificava di “presunte rivelazioni” malgrado la suora sia stata canonizzata). Tutto ciò perché questa gente disprezzava Giovanni Paolo II, lo chiamano per scherno prima “il papa polacco” e poi “il santo”. Va detto, però, che il fastidio verso GPII e poi verso Ratzinger/Benedetto XVI era presente anche in preti non sinistrorsi, ma che semplicemente facevano gli schizzinosi perché il papa non era italiano o faceva qualche mossa che non condividevano. Comportamento idiota, ma che aiuta a spiegare il caos in cui siamo caduti.
Ho scoperto perche Bergoglio di é interessato dei carcerati. “Hanno arrestato il pizzaiolo del papa”, truffava gli anziani.
Scherzi a parte, é una coincidenza alquanto divertente. Lo choamano cosi perche il papa ha mangiato la sua pizza e da quel giorno é diventato famoso anche all’estero. Ecco l’articolo:
https://www.ilvaloreitaliano.it/arrestato-il-pizzaiolo-del-papa-truffava-gli-anziani/
Caro papa Francesco, lascia stare immigrati, ergastolani e foreste amazzoniche varie. Vuoi invece dirci qualcosa sullo scempio avvenuto per mano di un suo tirapiedi, tale Paglia, all’Istituto che fu Giovanni Paolo II sul matrimonio e la famiglia?
Tutto normale? A me non sembra. Dove sono la miserikordia, il dialogo e il rispetto delle diversità? Per i cattolici fedeli al Vangelo tutto questo non vale?
Luigi, hai visto l’affresco nella Cattedrale di Terni commissionato da Paglia?
http://blog.ilgiornale.it/franza/2018/02/08/affresco-omoerotico-nella-cattedrale-di-terni-un-obbrobrio-artistico-e-teologico-dellargentino-ricardo-cinalli-eseguito-per-volere-dellarcivescovo-vincenzo-paglia/
Giusto per capire con chi abbiamo a che fare, per capire chi Bergoglio ha posto a capo di questo istituto
E come no Milli. Se qualcuno avesse ancora dubbi su questo papato basterebbe vedere chi sono gli uomini che lo sostengono. Paglia è il soggetto tipico.
Luigi, hai visto l’affresco nella Cattedrale di Terni commissionato da Paglia?
http://blog.ilgiornale.it/franza/2018/02/08/affresco-omoerotico-nella-cattedrale-di-terni-un-obbrobrio-artistico-e-teologico-dellargentino-ricardo-cinalli-eseguito-per-volere-dellarcivescovo-vincenzo-paglia/
Giusto per capire con chi abbiamo a che fare, per capire chi Bergoglio ha posto a capo di questo istituto.
Il timore della prigione a vita è l’unica cosa che ferma i criminali. È l’unico deterrente valido, la paura di finire in prigione a vita li ferma dal commettere omicidi e crimini gravi. Abolire l’ergastolo significa ritrovarsi con stragi e carneficine assicurate.
Perché purtroppo c’è gente che ragiona cosi ” io 10 anni di prigione me li faccio volentieri per togliermi di mezzo uno che odio” . Sapete quanti rapinatori di banche hanno fatto rapine e nascosto i soldi della rapita e li sono andati a riprendere dopo 5-6 anni di prigione? E avevano programmato tutto, avevano programmato anche la prigione e hanno valutato accettabile fibire in prigione per 5 anni però avendo 300.000 euro quando escono. Tanto per farvi capire cone ragione certa gente….se il gioco vale la candela se li fanno volentieri 10 anni di carcere.
L’ergastolo é l’unico deterrente che non trasforma le strade d’italia come le zone di guerra in Siria.
Poi per avere un ergastolo devi fare un genocidio quasi, devi fare qualcosa di veramente orribile. Come uccidere una persona e farla a pezzi e metterla in una valigia. Un omicidio classico difficilmemte viene punito con più di 15-20 anni.
Posso rivolgermi ai lettori del forum piu’ convinti della bonta’ della rotta intrapresa dalla ” barca di Pietro” ? Ormai appare evidente una grave questione, attorno alla quale, secondo me, si puo’ trovare un punto di accordo anche con i piu’ entusiasti “fans” del nuovo corso, guidato da S. Marta. Mi spiego; sospendendo la discussione e il giudizio sui discorsi (di qualunque natura e destinazione) pontifici, e’ comunque impossibile negare, da parte di chiunque, che solo per un fatto di QUANTITA’, l’ attenzione, l’ interesse, per non dire il rispetto per un tale profluvio di parole e’ letteralmente impossibile! e cio’ porta al rischio di una perdita di autorita’, per non dire di un crollo di essa. Non mi riferisco agli avversari della Chiesa, i quali utilizzano cio’ che serve loro per i propri scopi, ma mi preoccupo per l’ effetto presso i fedeli, dovuto a tale inflazione di parole, riguardanti, tra l’ altro gli ambiti piu’ diversi dell’ universo mondo….
Non sottovaluto i molteplici motivi di allarme provocati dai contenuti dei discorsi (e dai silenzi…) del Papa, ma desideravo rilevare quest’ altro aspetto. E ci sarebbe molto da dire, pure sul carattere “personalistico” dei discorsi medesimi.
Insomma, non credo che siano molti i fedeli veramente convinti dell’ utilita’ di questo continuo e inarrestabile intervenire su….. tutto!
Ormai i fedeli si bevono di tutto perche: a) non conoscono più il catechismo e la Dottrina b) non hanno più il sensus fidei perché ormai la pensano come il mondo c) non seguono gli avvenimenti della Chiesa e se anche lo facessero non potrebbero capirli perché come detto precedentemente gli mancano le caratteristiche dei punti a) e b) menzionati in precedenza. Invece coloro i quali posseggono tutti e 3 i punti elencati in precedenza, e che hanno già intuito il ” cambio di paradigma ” in atto nella Chiesa, sono manganellati senza pietà in quanto “rigidi” , ” senza misericordia ” ,” tradizionalisti ” ( il peggiore degli insulti…..manco fossero appestati ) , ” che erigono muri contro il dialogo con i fratelli ” ecc ecc
Avrei voluto scrivere dell’ergastolo, ma serve dire d’altro.
Prima di scrivere, ho voluto fare leggere il post a qualcun altro per essere sicuro di aver capito bene.
“Ed in ogni caso, con la pena di morte, l’ergastolo [vero] è una sanzione, l’unica, proporzionata a certi crimini, e una misura di profilassi e prevenzione sociale, tendenzialmente non surrogabile”.
Salva l’ipotesi che ad aver capito male siamo in due (ma le parole sopra riportate mi sembrano inequivocabili), credo sia il post più mortificante che io abbia mai letto in questo sito.
Non credevo di leggere, nel 2019 in un sito di cattolici, ancorché fondamentalisti, una difesa non solo all’ergastolo (e vorrei discuterne), ma addirittura della pena di morte.
In primo luogo, non si capisce perché un avvocato debba avere un’opinione più meditata di qualsiasi altro cittadino sul tema in questione, che in realtà riguarda le coscienze ancora prima che il diritto … bizzarra convinzione del blogger.
In secondo luogo, ma voi non siete quelli che condannano il suicidio e l’eutanasia, quelli che solo dio dà e toglie la vita ecc. ecc.?
Mi sono perso qualcosa?
No, credo di no.
Non sono io quello che ha dimenticato che una società civile non può mai porsi sullo stesso livello di barbarie di chi, in base alle sue leggi, pretende (giustamente) di punire.
E più del post, è sconcertante che nessuno dei “bravi cristiani” che frequentano questo blog abbia alzato il dito per dire: “No, fino a questo punto no!” (anzi: v. commento di E. Botti 4.37 pm).
Non voglio credere che sia così. Mi auguro che qualcuno ci sia.
Il comandamento è: “non uccidere l’innocente”.
(2261 CCC)
Perché parlare di ciò che non si conosce?
Dei comandamenti non mi importa, non ho bisogno di Mosè per provare a vivere con onestà e rispetto.
Parlo, ovviamente, di principi laici della convivenza civile, del tutto sconosciuti qui dentro.
Come “dei comandamenti non mi importa”?
Afferma una presunta incoerenza dei cattolici rispetto ai propri principi (“ma voi non siete quelli che condannano il suicidio e l’eutanasia…”) ma poi neppure conosce questi principi (per es. che una cosa è l’uccisione dell’innocente e un’altra la pena di morte) ?
Qualcosa mi dice che lei non ha studiato filosofia 😀 😀 😀
No, è un troll laicone di prima categoria che spera di fare molti danni da noi…
Così facendo date solo importanza a giuseppe/borgesepasciutto (minuscolo obbligatorio) importanza che non merita affatto.
Ignoratelo, come sto facendo io, ed al limite rispondetegli solo quando posterà, finalmente qualcosa di intelligente.
Non lo farà mai: è solo un troll, quindi non è interessato alle vostre risposte ma solo a seminare odio ed a deviare la discussione dove vuole lui. Ignoratelo e tornate a scrivere dell’argomento dell’articolo, per piacere.
Si certo, come no. Poi però vi piace tanto tanto l’aborto… Ovviamente per la libertà… Di uccidere innocenti! Siete necrofori e venite a fare i moralisti in un blog cattolico… Non c’è speranza. Solo Dio può provare a cambiarvi, ma credo che farebbe fatica anche Lui…! Saluti.
Massimiliano.
Ps. Ma poi ci penso e mo rendo conto che il problema non siete voi senza Dio. Il problema sono i cattolici che la pensano esattamente come voi e pensano di essere la “vera chiesa”, a cominciare dalla maggioranza dei cardinali e dei vescovi. Questo è il problema. Un ateuccio pensi ciò che vuole, non mi cambia certo la vita. Ma quando ti volti e ascolti i consacrati dire le stesse identiche cose usando però un linguaccio felpato e falso, allora si che mi Massimiliano
… Che mi addoloro! Saluti.
Massimiliano
” ..una società civile non può mai porsi sullo stesso livello di barbarie di chi , in base alle sue leggi , pretende
( giustamente ) di punire ” : che significa ? Si riferisce all’Islam ? Agli Stati Uniti ? Alla Cina ? Alla Corea ? Mah ?
In ogni modo Giuseppe Beccaria , contrario alla tortura ,
non lo era affatto per la pena di morte agli autori di efferati delitti .
Faccia leggere ” Dei delitti e delle pene ” al suo caro amico…
Mi riferisco a chi è fa favorevole alla pena di morte, alla barbarie della legge del taglione.
Mi sembra chiaro.
Non è affatto chiaro visto che ci aggiunge un
” giustamente ” inserito in una parentesi che indica una sottolineatura aggiuntiva . Lei sarebbe molto adatto a fare il magistrato moderno per la precisione e la perspicuità delle sue asserzioni apodittiche . :-))
Provo a fare un disegno?
Una comunità (in senso generale) stabilisce delle leggi che devono regolare la civile convivenza dei suoi componenti.
Queste leggi prevedono, fra l’altro e GIUSTAMENTE, che chi sbaglia debba subire una pena.
Da qui in poi quella comunità deve (DEVE!) sforzarsi di essere superiore a quelli che GIUSTAMENTE intende punire e questo sforzo consiste nel non scendere mai al loro livello.
Ossia, nemmeno chi si sia macchiato del reato più grave, l’omicidio, potrà mai essere ripagato con la stessa moneta.
Questo fa una società civile.
Non Trump, non l’Islam, non la Cina ecc., con i quali LEI – e non io – condivide la giustificazione della pena di morte, se non ho inteso male.
Tutto questo era già chiarissimo fin dal primo intervento, tanto per intenderci.
La sua civiltà ideale e fantasiosa…sempre fede e sogni nelle sue parole, mai razionalità
Guardi, non ho tempo di fare una ricerca più approfondita e aggiornata.
Mi limito a osservare che nel 2017 oltre cento paesi avevano completamente abolito la pena di morte, una sessantina la mantenevano formalmente, ma erano molti di meno quelli che la applicavano (dati di Amnesty International).
Utopia? Idealismo? Fantasia?
No, numeri e fatti.
Quanto a Beccaria, forse in 250 anni l’umanità qualche passo in avanti lo ha fatto, cosa dice?
O ha nostalgia, per esempio, di quando le donne non votavano?
L’ha fatto? In che senso? Si comprano e si vendono esseri umani, le persone sono sfruttate, la giustizia è ingiusta il più delle volte…e la lista potrebbe continuare. Il mito del progresso verso le sorti magnifiche e progressive, lei davvero ci crede? Uno così razionale? Ma dai…
Eccome se l’ha fatto, pur fra tante contraddizioni, fra le quali metto anche lei e i suoi fedeli compagni di pensiero.
Affermazione di puro stampo fideistico, come peraltro molte delle sue argomentazioni.l
Si comprano e si vendono anche pezzi – sfusi – degli esseri umani …
Si comprano a basso prezzo e li si vendono a caro prezzo .
Non dimentichiamo il prof .svedese Soderlund che esorta al cannibalismo in nome del progresso…ecc. , ecc …
” Affermazioni di carattere fideistico ” : vero . L’ex Giuseppe che desidera attuare conversioni al ” suo ” laicismo , mi ricorda , nel suo disprezzo verso noi poveri , il Vescovo di Roma quando parla di ” cani selvaggi ” .
Naturalmente si chiamava Cesare , ma , per desiderio di omaggiarla , ho scritto Giuseppe : futuro autore di un
testo illuminante sul diritto penale .
Mi scusi ma lei delira. A parte che esattamente come L inquilino di S Marta non dice nulla di concreto ma farnetica di barbarie ed emancipazione morale come fosse antani, ci racconta una soluzione alternativa ai problemi esemplificati nell articolo che garantisca la giusta proporzione (proporzionalità è un principio fondamentale in diritto) di pena e salvaguardi i cittadini? O anche lei vuol fare il misericordioso col c@@o degli altri?
Se lei è in grado di farlo – e mi sembra che lo sia – si vada a rivedere con calma il “Catechismo della Chiesa Cattolica” al n. 2266 (sul diritto penale); e al n. 2267 (sulla pena di morte). Si legga però la versione originale e ortodossa di Giovanni Paolo II, del 1992; e non quella edulcorata e adulterata di Bergoglio, del 2018. Buona lettura.
Dovrebbe aver capito che del catechismo della chiesa cattolica non mi importa un bel nulla.
E allora vada a rompere gli zebedei da qualche altra parte.
Per BORGHESE PASCIUTO
Se lei è in grado di farlo – e mi sembra che lo sia – si vada a rivedere con calma il “Catechismo della Chiesa Cattolica” al n. 2266 (sul diritto penale); e al n. 2267 (sulla pena di morte). Si legga però la versione originale e ortodossa di Giovanni Paolo II, del 1992; e non quella edulcorata e adulterata di Bergoglio, del 2018. Buona lettura.
Le risponderò io che, come vede, a differenza sua, ci metto nome e cognome. Senza entrare, in poche righe, in argomenti complessi come quello della pena della morte e dell’ergastolo, le dirò che lei ha scelto perfettamente il suo nickname e che tra la sua cultura e quella cattolica non c’è possibilità di alcun incontro. Esiste un salmo che esprime molto bene la sua mentalità: l’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono. Lei, ovviamente, si fa venire le convulsioni di fronte alla pena di morte inflitta a chi si è macchiato di atroci delitti, ma passa avanti tranquillamente ad un feto fatto a pezzi, magari al nono mese, colpevole soltanto di non essere voluto da sua madre o, più facilmente, dal padre, magari borghese pasciuto come lei, che, conseguentemente, non può rinunciare alle proprie vacanze. Lei è uno di quelli per cui l’educazione sessuale da dare ai figli consiste nell’usare bene gli anticoncezionali, poi fa pure quello che ti pare; se poi qualcosa va storto c’è l’aborto. Per lei, se il feto è malato, va abortito, così poverino non soffrirà tutta la vita (= non soffrirò io ad assisterlo) e la stessa cosa, naturalmente, la applicherà ad anziani e malati. Lei è perfettamente coerente, caro signor Borghese pasciuto: rappresenta benissimo gli ideali di vita della borghesia medio alta: pancia e portafoglio pieni, divertimenti, problemi il meno possibile, in una parola egoismo allo stato puro. E’ il Cristianesimo che ha umanizzato la società pagana. Voi avete buttato via, insieme a Cristo, quei valori che la società pagana, a modo suo, conservava, per costruire una società a misura del vostro egoismo.
Prima di scrivere a vanvera, dovrebbe informarsi sull’origine del mio nickname.
Quanto al merito, se mai condividessi un’opinione con un prete (ed è capitato, naturalmente), non sarebbe con lei.
Vedo anche che la mia speranza di sentire una voce contraria è stata mal riposta.
Mi arrendo: ne ragionerò con mio figlio.
Che ha 13 anni.
Da giurista: gradirebbe, per favore, esporre le ragioni per le quali, laicamente, lei sarebbe a priori contrario all’ergastolo? Mi pare che Lei abbia esclusivamente esternato la propria indignazione a fronte del breve testo dell’avvocato Formicola, il quale, in termini certamente semplicistici e riduttivi, espone una visione che ogni giurista non ideologizzato (ormai merce rara) fa propria. Gradirei un chiarimento da parte sua.
Tengo a precisare che la discussione in merito ad un istituto proprio del diritto penale deve essere svolta in termini giuridici e, per tanto, laici. La giustificazione teologica, da cattolico, la lascio ai teologi.
Guardi che il mio pensiero sull’ergastolo non l’ho proprio espresso.
Avrei voluto farlo, ma ho preferito (dovuto!) replicare alla mostruosità della difesa della pensa di morte.
Quanto al taglio da dare al ragionamento, quello teologico non mi interessa affatto.
Sotto il profilo politico-giuridico è dimostrato che la pena di morte non funge in alcun modo da deterrente, quindi è un istituto assolutamente non funzionale alla maggior sicurezza dei cittadini.
Sotto il profilo etico e morale, una società civile non può mai attribuire alla pena una funzione meramente afflittiva, ma deve sempre avere come obiettivo la riabilitazione e il reinserimento del condannato. Non sempre ci riuscirà, ma è un dovere provarci.
Le assicuro che mio figlio è assolutamente in grado di comprendere questi basilari concetti di civiltà.
Guardi, non è in discussione che cosa lei pensa della pena di morte, che è un argomento estremamente delicato e rispetto al quale non è possibile fornire una risposta univoca.
Io lo interrogata in merito all’ergastolo, e lei non mi ha risposto.
Le faccio osservare che sbaglia a non voler attribuire a determinate sanzioni un valore meramente afflittivo: lei ragiona esclusivamente per imperativi facendo riferimento a ciò che, a suo parere, dovrebbe essere la società. Si dà tuttavia il caso che la società reale non corrisponde al modello da lei contemplato e che, per quanto sia auspicabile il recupero dei criminali, né tutti i criminali posso essere recuperati né dinnanzi a taluni reati si può minimizzare l’altissimo valore sociale che è rappresentato dalla compensanzione del reato mediante una sanzione meramente inflittiva. Valore, quest’ultimo, che è contemplato anche dal nostro ordinamento laddove ammette l’ergastolo, pur con tutte le restrizioni del caso, e che è oltretutto fondante della disciplina occidentale in materia di reati, Beccaria o non Beccaria. Sì legga a tal proposito Stephanos Bibas, che non è l’avvocato Formicola ma un ex docente di Princeton. Tenga a mente che non sto sostenendo che la pena deve avere necessariamente un carattere meramente afflittivo, ma che tale possibilità non può essere esclusa, sulla base di semplici ed immediate considerazioni pratiche, per quanto concerne le sanzioni che disciplinano talune circostanze. Provi un po’ lei ad occuparsi di diritto penale nella prassi quotidiana e scoprirà che, purtroppo, non tutto il mondo è composto da uomini agognanti alla redenzione e che vi sono reati rispetto ai quali lo Stato ha il dovere primario di sanzionare beni giuridici offesi ben superiori alla possibilità di redenzione (beninteso: in senso laico) del reo.
Innanzitutto, mettiamo un po’ d’ordine su chi ha detto cosa.
Lei scrive da ultimo: “Io l’ho interrogata in merito all’ergastolo, e lei non mi ha risposto”.
Non è vero.
Lei non mi ha chiesto che cosa pensassi dell’ergastolo; mi ha invece messo in bocca un giudizio che fino a quel momento non avevo minimamente espresso (“Da giurista: gradirebbe, per favore, esporre le ragioni per le quali, laicamente, lei sarebbe a priori contrario all’ergastolo?”).
E infatti io le ho risposto: “Guardi che il mio pensiero sull’ergastolo non l’ho proprio espresso”, perché mi ero pronunciato sulla più grave pena di morte.
Ciò precisato, ci provo ora, facendo un doloroso esempio.
Anders Breivik, ricorderà, qualche anno ha ucciso settantasette persone su un’isola norvegese.
Questo criminale, pur ritenuto in grado di intendere e di volere, è stato condannato a soli 21 anni di carcere (pur prorogabili in caso di ritenuta, persistente pericolosità), perché questa è la pena massima secondo l’ordinamento norvegese.
Naturalmente la legge non poteva essere modificata in corsa, dato il principio di retroattività della sola legge penale più favorevole (che immagino valga anche in Norvegia), quindi l’esito non sarebbe potuto essere diverso.
E tuttavia non ricordo nemmeno di avere letto di sommovimenti popolari per la tenuità della condanna, pur in una situazione così dolorosa.
Ecco: io penso che sarebbe molto facile giustiziare uno come Breivik e ancor più facile (normale) condannarlo quanto meno all’ergastolo, “buttando via la chiave”.
Ci vogliono invece coraggio, lungimiranza, schiena dritta e una grande dignità, oltre che un sistema penale e soprattutto penitenziario di prim’ordine, per non dubitare nemmeno in questo caso, molto probabilmente disperato, della missione di provare a “recuperare” al vivere civile un criminale di tal fatta.
Prima che lei scriva che non le rispondo, sappia che l’ho fatto, ma il blogger censore censura a caso.
Ps: senza entrare nel merito dell’educazione di suo figlio, vorrei farle osservare che difficilmente un ragazzino di tredici anni potrà comprendere considerazioni di natura costituzionale e politico-criminologiche. Se poi dovesse puntare esclusivamente sul discorso di natura morale, temo che esso non potrebbe che propendere per la legittimità dell’istituto considerato. Tuttavia un discorso di carattere meramente morale, tanto a favore che contro, rischia seriamente di cadere nella banalità di ideologie forcaiole o scioccamente umanitarie, a maggior ragione se svolto con un ragazzino e da parte, debbo supporre, di un soggetto non qualificato. Dunque veda lei.
Le oponioni che vanno bene, ovviamente, sono solo quelle uguali alle sue. Sì, effettivamente lei dev’essere senz’altro un troll, che si diverte a provocare. Forse, l’unica cosa da fare (e mi permetto di suggerirlo anche agli altri visitatori) è quella di non tisponderle più.
Si arrende? Vuol dire che si toglie dai piedi? 📣📣🎶🎶
Assolutamente no.
scusi , ma perchè legge e interviene su questo sito che le fa schifo ? anche lei prende 10euro per commento filobergoglio sui blog anti ?
L’ho già scritto mille volte: essendo ateo, di Bergoglio e dei preti, in linea generale, mi importa poco, se non in quanto soggetti “politici”.
Intervengo perché mi piacciono le sfide impossibili: per esempio riportare anche uno solo di voi sulla “retta via”, eh eh.
E poi, nel caso specifico di questo sconcertante post, ci sono argomenti contro i quali non si può tacere. Uno di questi è la difesa della pena di morte.
P.s.: sconcertante … in realtà sono io quello ingenuo… dopo tanto tempo, non ho ancora capito di quali pensieri siete capaci!
Lei continua a dire cose di puro sentimento e fede. Niente che abbia attinenza alla razionalità. Se ne rende conto?
Le ho già risposto sopra.
Casomai più leggiamo i suoi predicozzi laiconi, più ci rafforza nella fede eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh Ma tanto questo non lo capisce.
Profetico e Grandioso Papa Pio XII Enciclica Mediator Dei. Aveva profetizzato il Nuovo Umanesimo avvertendoci. Dal sito Duc in Altum di Aldo Maria Valli.
..
https://www.aldomariavalli.it/2019/09/14/a-futura-memoria/
Il vangelo di oggi era la parabola del figliol prodigo.
Ed ovviamente e’ stato , da parte della neochiesa apostata, tutto uno sdilinquamento estasiasiato , quanto stucchevole , sulla misericordia di Dio.
Quello che invece non si e’ detto- anzi non si e’ voluto dire, perche’ politically incorrect- e’ che questa e’ una delle pagine piu’ severe di tutti i vangeli.
Mentre la parabola della pecorella smarrita e’ indicativa dello smarrimento dell’ innocente che, non per suo volere, ha perduto la strada e viene ricercata dal Pastore, la parabola di oggi e’ la metafora di colui che VOLONTARIAMENTE si allontana dal Padre.
Ma quello che nessun predicatore da anni non mette piu’ in evidenza e’ un particolare essenziale che fa crollare tutta la finta miseriocordia : il Padre non cerca mai- e chi ha figli capisce il dolore che intendo- mai, il figlio.
Aspetta, aspetta che egli si ravveda e ritorni , ma non lo cerca. Non manda nessun servo , pur avendo le risorse per farlo, ad informarsi sulle sue condizioni.
Aspetta perche’ occorre prima, per il bene del figlio, che questi prenda coscienza della propria miseria, dell’ essere creatura.
Occorre prima il pentimento- in primis dalla presunzione luciferina di poter fare a meno del Padre-.
La chiesa in uscita, che preventinamente perdona e quindi approva tutto , e’ una impostura satanica, o forse, semplicemente , una idiozia- comincio a pensare anche questo- , che non salva nessuna anima.
Il pietismo per la pena inflitta dal potere temporale e’ un atteggiamento di falsa pieta’ ed e’ intellettualmente miope.
Ma stupirsi di questo ormai , al punto in cui siamo, sarebbe altrettanto, intellettualmente, miope.
Proprio l’altro giorno ricordavo quella poveretta (in tutti i sensi: era povera e aveva bisogno di lavorare) vigilatrice di Rebibbia ammazzata vigliaccamente dalle Brigate Rosse che farneticavano di “nemici del popolo”. Qualcuno degli assassini è, incredibilmente, ancora in galera per l’ergastolo, ma non manca in internet chi ciancia di “necessità di far parlare anche loro” (gli irriducibili delle BR ancora in galera).
Ecco, magari la polizia penitenziaria avrebbe anche potuto fare lo sforzo di citare quella vicenda a papa Francesco, anziché fornire il pretesto per l’ennesimo sfoggio di buonismo pseudointellettuale e pseudocristiano.
La misericordia non toglie la giustizia. Dio è misericordioso non perché faccia finta di niente ma perché permette che la giustizia si affermi anche grazie ai colpevoli che spontaneamente le si sottomettono ammettendo le loro colpe. Altro che “siamo tutti buoni” o “siamo tutti colpevoli”.
Rottamate anche le esequie e le preghiere in suffragio dei defunti? Sembrerebbe di sì , stando a quanto detto stamattina da S.S. all’Angelus : “Dio, quando perdona, perde la memoria, dimentica i nostri peccati, dimentica. ” E allora a che cosa serve pregare per i defunti? Perché all’Angelus recita un Requiem? Mah?
E’ proprio il caso di dire : ” Mah ? ” . Penso alla cerimonia funebre per i defunti imperatori e imperatrici della casa d’Asburgo . Per tre volte l’accompagnatore del feretro doveva bussare al portone della Cripta dei Cappuccini di Vienna . Dall’interno il religioso addetto chiedeva chi fosse il defunto . La prima risposta elencava tutti i titoli del potere e …non gli veniva aperto . La seconda risposta indicava quelli essenziali e…non gli veniva aperto . La terza risposta diceva solo che si trattava dell’anima di un povero peccatore…la porta si apriva .
A far ricordare ai defunti che Dio ” dimentica” i peccati .
Con le preghiere ci si ricorda di ciò che si è inteso con la Rivelazione.
Ma al defunto che gliene importa? La parabola del ricco Epulone e di Lazzaro dice chiaramente che una volta di là’ non è più possibile pentirsi e ottenere perdono e misericordia. Il vallo tra condannati e beati e invalicabile e nulla potrà essere fatto dai beati a favore dei dannati. Per la salvezza è necessario PENTIRSI E REDIMERSI IN QUESTA VITA, CREDENDO ALLA LEGGE E I PROFETI IN QUESTA VITA.
Un giorno a Trento :
Se qualcuno afferma che a qualsiasi peccatore pentito dopo che ha ricevuto la grazia della giustificazione, viene rimessa la colpa e cancellato il debito della pena eterna in modo tale che non gli rimane alcun debito di pena temporale da scontare o in questa vita o in quella futura in purgatorio, prima che gli siano aperte le porte del regno dei cieli: sia anatema” (DS 1580).
Si può e si deve pregare per accorciare il purgatorio. Anche ai già defunti. Il resto è inutile.
L eterno è accorciabile? Cambio lo “stato”non il tempo o il luogo.
Rottamiamo anche il Purgatorio?
Allora Santo Francesco (quello vero) per cosa ha creato la Perdonanza di Assisi?
Considerazioni di sapore farisaico, considerando che la frase è stata estrapolata da un discorso un po’ più complesso.
Non è la prima volta che lo dice, PorRastello, e sembra senza senso come la prima volta. Ha finito di brindare alla riapertura del traffico? Mi complimento. Di farisaico direi che c’è, soprattutto, il comportamento di certi sedicenti cattolici che hanno pietà solo per i malfattori. E gli altri, chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto…Complimenti di nuovo.
Sapore farisaico? E che vuol dire?
I farisei erano una setta potente nel Sinedrio, ricca, sfruttatrice di poveri, che si vantava di essere santa perché rispettava i 613 precetti.
È la setta che , pur conoscendo le profezie, sapendo che Gesù era nato a Betlemme, operava miracoli come mai si era visto in precedenza, lo ha ucciso (tramite Roma) per invidia e timore di perdere il proprio potere.
Gesù non ha mai abolito l’espiazione e la riparazione, semmai ha detto che l’amore copre una moltitudine di peccati.
Ora uno può essere condannato all’ergastolo, ma pentendosi veramente e facendo penitenza, fare molta strada nel cammino di conversione.
Ma è necessario un grande discernimento degli spiriti, per evitare i casi già sopraindicato o anche il caso famoso recente di Igor il russo, nella mia città di Ferrara, dove all’apparenza del pentimento è emersa la tragica realtà.
Non dimentichiamoci poi San Giuseppe Cafasso, il “prete della forca” che a Torino, nell’Ottocento, seguì alla lettera l’opera di Misericordia “visitare i carcerati”, tanto che non esitava a seguirli fin sotto il patibolo. Fu il formatore di San Giovanni Bosco, tra le altre cose, e peraltro uno dei più feroci avversari del rigorismo di stampo giansenista; eppure, pur non negando mai la necessità della pena di morte come retribuzione per alcuni crimini gravissimi, mai ebbe a sottrarsi all’accompagnare spiritualmente i condannati a morte, tanto che molti di loro morirono in odore di santità. Li confessava, portava loro l’Eucaristia, addirittura a volte passava la notte in carcere e, appunto, non esitava ad accompagnarli fino al disotto della forca. Quella era vera riabiltiazione, quello era vero pentimento, come quello del fu ladrone (cioè del rivoltoso ed assassino) San Dima, che confessò a Cristo la sua fede e lo supplicò di perdonarlo in punto di morte, ottenendo da lui la grazia di andare in Paradiso. La Dottrina cattolica mai, mai prima di questo papato ha negato la liceità della pena di morte per gravi e comprovati crimini, mai ha negato pure il conforto umano e spirituale per chi si trova in tale situazione, di cercare di recuperare, anche a pochi passi dal patibolo, chi ha commesso crimini (e peccati) terribili.
No, farisaico no. E’ ingiurioso e perciò bisogna andarci cauti. Se lei trova nel contesto un solo appiglio per dimostrare che l’estrapolazione altera il senso della frase, rendendolo diverso da quello da me discusso, allora sono pronto a chiedere scusa. Ma in realtà lo peggiora, perché, rivolgendosi ai detenuti, neppure in modo allusivo e indiretto li invita a pentirsi seriamente del mal fatto, e a riconciliarsi prima con Dio e poi con le vittime dei loro crimini.
Caro Formicola, fa bene a rispondere, ma è un lavoro di Sisifo con PorRastello. È talmente incistato nelle sue idee e interessi – tutti d sinistra, ovviamente – che se capisce comunque non modifica il suo atteggiamento. Rispondergli è un cammino purgatoriale…
Grazie per questo articolo,
avevo già letto questo pensiero “malato”
davanti a tante frasi fatte, che ripete, mi domando sempre: ma si renderà conto di ciò che dice?
o i politici nazionali e fuori nazione, i suoi amici di loggia dei quali lui è il portavoce, lo esaltano?
è Papa? è teologo? è psicologo? è politico?
è economista? è ecologista? NOOOO!!!!!!
è tuttologo ? così vuole apparire!
Ma io son di Cristo e Cristo è di Dio.
«C’è sempre una vita nuova. Per tutti. Anche per voi». Proprio così. «C’è sempre un futuro di speranza», dice papa Francesco. Parole non solo da ascoltare ma da concretizzare. Facendo riprendere il cammino alla riforma carceraria, promuovendo nuovo lavoro per i detenuti, sostenendo l’impegno difficile e prezioso degli agenti, rilanciando le pene alternative e il ruolo degli affidamenti esterni, investendo soprattutto sui minori per evitare che il carcere sia una scuola negativa. Un progetto che unisca sicurezza e umanità, giustizia e speranza.
Ma …non è tutto oro quello che riluce!
Infatti l’indirizzo della pagina che, togliendo i trattini tra le parole da l’informazione più confacente al pensiero del papa : ‘giustizia e speranza la vera via del carcere papa francesco mira’
M’è venuto da ridere! e il PENTIMENTO ,,un OPTIONAL!
Non è che sia proprio questa osannata “mira” del papa a fare quasi sempre cilecca!
avvenire.it/opinioni/pagine/giustizia-e-speranza-la-vera-via-del-carcere-papa-francesco-mira
Anche Josip Vissarionovich Giugasvilj – detto Sosso – venne arrestato ma si salvò in convento ( quello dei padri Mechitaristi di Venezia ) .
Dal suo discorso pare che Bergoglio vagheggi una bella lavanda dei piedi a Oseghale , proprio in quanto peccatore e perciò Innocent .
Scusate : ” peccatore ” oggi non va proprio . ” Efferato assassino ” ? : non si può dire . Allora diciamo : ” Fragile “.
Ecco ! Fragile e bisognoso di ” accogliente accompagnamento ” …
Fragile e flessibile, come un frassino. Mai rigido come una quercia. Guai ai rigidi, disse Gesù di Buenos Aires, benedetti voi che siete flessibili perche vostra sarà l’Amazzonia.
In queste cose lui è espertissimo: basti pensare che è riuscito a trasformare il boletus satanas in boletus edulis.
Diversamente penitente
Stalin a Venezia? Crediamo alle favole?
Iginio , vada all’ isola dove sta il convento dei Padri Mechitaristi – se possiede un pass personale – .
Troverà cose interessanti , oltre a una suggestiva marina del pittore Sciltian , documenti e foto con dedica del giovane Stalin .
E’ lei che si compiace di credere alle favole .
Guardi che la storia a cui allude è tutt’altro che dimostrata.
E poi Stalin era georgiano, non armeno (come i padri di cui sopra).
I Padri Armeni davano ospitalità anche a studenti non armeni . Il giovane Sosso , inoltre , aveva alle spalle studi religiosi . All’Isola di S. Lazzaro fece anche il campanaro
La documentazione c’è : visibile . Non si capisce perchè lei voglia negarla . Dia almeno un’occhiatina in rete .
Ho esperienza di penitenziari. Il papa ha ragione , l’ergastolo
e’ un problema da risolvere . Sa come ? Con la pena di morte per determinati reati. Quelli evocati da Formicola. Così il problema dell’ergastolo è bello che risolto. Con risparmi di costi elevati , non solo con delinquenti irrecuperabili destinati a tornare a delinquere . Oddio , come mi sento perverso ! Chissà i trolls di Stilum curiae come mi annienteranno ora ….
Azzardo una ipotesi . Dopo aver organizzato le ONG per il traffico di migranti, Bergoglio vuole organizzare prigioni private da affidare a preti disoccupati , da strutturare all’interno di chiese vuote . Loro sì che saprebbero risolvere il problema ergastolani ..?.
Ho avuto anche un altro intuito . Quando ho letto che il presidente Cei , Basseti, ha commosso il mondo intero difendendo il diritto di non crepare dei nostri vecchi , ho subito pensato che volesse proporre di trasformare canoniche , conventi, ecc. In case per anziani che non vogliono essere eutanasizzati . Business , sempre business , per misericordia e amore per il prossimo. Penso male Tosatti ?
Sentire parlare Bergoglio è una continua mortificazione.
La sua ignoranza e la sua becere retorica comunista sono sconvolgenti.
Veramente i comunisti non è che a ergastoli e pena di morte ci andassero leggeri. O ci vadano leggeri, dove tuttora sono al potere.
Non è comunismo, è radical chic.
Bisogna distinguere i comunisti quando sono al potere, da quando non. In quest’ultimo caso sono demolitori dell’autorità, ipergarantisti, rifiutano pena di morte, ergastoli, pene severe, la stessa certezza della pena, etc. Et pour cause. In questo senso e riferito a quest’attitudine, si può dire “comunista” il rifiuto dell’ergastolo e di tutto quanto sopra.
Gent.mo avvocato Formicola,
Ho avuto il piacere di ascoltarLa a Bergamo accanto a mons. Livi e a Gotti Tedeschi, nel corso di un convegno tenutosi poco più di un anno fa, e Le rinnovo le mie congratulazioni. Tuttavia credo che in questo sia in errore a derubricare come “comunista” un’ideologia che è sì ascrivibile al progressismo, ma non a quello di matrice marxista in senso stretto.
Il marxismo storico fu una religione che predicava ” le magnifiche sorti e progressive ” per i comitati rivoluzionari
in nome del proletariato . Quello attuale predica le stesse cose , ma dirette ai comitati del Capitale, in nome degli extracomunitari .
E’ sempre il medesimo fantasma che si aggira per l’EU .
Cambia solo la maschera .
Gent.ma Adriana,
Non me la sento di sottoscrivere la sua affermazione. Credo che il comunismo e il liberalismo radicale, per quanto entrambi utopistici, abbiano fondamenti culturali diversi e anche finalità differenti. Affermare che l’attuale sinistra sia comunista denota il medesimo pressapochismo di chi definisce “fascista” la destra.
Bisogna utilizzare una certa proprietà di linguaggio nel difendere la Verità, altrimenti il rischio è difendere la propria verità personale.
Chi andrebbe a lezione di matematica da uno che a malapena sa contare fino a dieci?
Ecco, la stessa cosa è andare a lezione di morale da un papa che chiude le cattedre di teologia morale e indice sinodi sulla deforestazione.
permissivismo anarcoide, svalutazione e denigrazione dello Stato a prescindere, in nome di un’ideologia falsamente perdonista e buonista. “Perdonare” sempre e comunque a nome e per conto delle vittime, è la stessa ipocrisia che dice di “accogliere” sempre e comunque, tanto gli “accoglienti” non hanno mai da confrontarsi vis à vis con gli “accolti” per strade solitarie di notte, su mezzi pubblici fruibili a biglietto (mai pagato), accanto ai falò di sesso e droga…