LA GUERRA AL GPII. GLI STUDENTI LANCIANO UNA NOVENA. IN TRE LINGUE.
6 Agosto 2019
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, abbiamo ricevuto dagli studenti dell’Istituto Giovanni Paolo II un messaggio, con cui si indice una novena di preghiera. Ci sembra interessante e utile diffonderlo; è in tre lingue, inglese, spagnolo e italiano. Buona lettura.
Ο
“Buongiorno,
Volevamo iniziare a pregare una novena. Come sapete, stiamo vivendo tempi difficili nella Chiesa. E’ soprattutto una battaglia spirituale, per cui non vogliamo smettere di pregare insieme alla petizione: “Chiediamo che il Signore protegga l’Istituto Giovanni Paolo II”.
Iniziamo oggi, giorno della Trasfigurazione del Signore, e finiamo nel giorno di San Massimiliano Kolbe, un santo canonizzato da Giovanni Paolo II.
Vi mando un testo e una preghiera che possono aiutarci a pregare insieme.
Che la volontà del Signore sia sempre fatta.
Saluti e buona giornata,
Studenti GP2
—
Good morning,
We wanted to start praying a novena. As you know, we are living through difficult times in the Church. It is above all a spiritual battle, so we do not want to stop praying together with the petition: “We ask that the Lord protect the John Paul II Institute”.
We begin today, the day of the Transfiguration of the Lord, and we end the day of St. Maximilian Kolbe, a saint canonized by John Paul II.
I am sending you a text and a prayer that can help us to pray together.
May the will of the Lord always be done.
Greetings and good day,
GP2 students
—
Buenos días,
Queríamos comenzar el rezo de una novena. Como sabéis estamos viviendo momentos difíciles en la Iglesia. Es sobre todo una batalla espiritual, por eso no queremos dejar de rezar unidos con la petición: “Pedimos para que el Señor proteja el Instituto Juan Pablo II”.
Comenzamos hoy, día de la Transfiguración del Señor, y terminamos el día de San Maximiliano Kolbe, un santo canonizado por Juan Pablo II.
Os envío un texto y una oración que puede ayudarnos a rezar juntos.
Que se haga la voluntad del Señor siempre.
Un saludo y buen día,
Estudiantes del GP2″.
Ο
Primo giorno. La trasfigurazione del Signore
Parte dell’omelia di Card. Ratzinger nella messa esequiale di Giovanni Paolo II:
“Seguimi” dice il Signore risorto a Pietro, come sua ultima parola a questo discepolo, scelto per pascere le sue pecore. “Seguimi” – questa parola lapidaria di Cristo può essere considerata la chiave per comprendere il messaggio che viene dalla vita del nostro compianto ed amato Papa Giovanni Paolo II, le cui spoglie deponiamo oggi nella terra come seme di immortalità – il cuore pieno di tristezza, ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine.
Seguimi – da giovane studente Karol Wojtyła era entusiasta della letteratura, del teatro, della poesia. Lavorando in una fabbrica chimica, circondato e minacciato dal terrore nazista, ha sentito la voce del Signore: Seguimi! In questo contesto molto particolare cominciò a leggere libri di filosofia e di teologia, entrò poi nel seminario clandestino creato dal Cardinale Sapieha e dopo la guerra poté completare i suoi studi nella facoltà teologica dell’Università Jaghellonica di Cracovia. Tante volte nelle sue lettere ai sacerdoti e nei suoi libri autobiografici ci ha parlato del suo sacerdozio, al quale fu ordinato il 1° novembre 1946. In questi testi interpreta il suo sacerdozio in particolare a partire da tre parole del Signore. Innanzitutto questa: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv 15, 16). La seconda parola è: “Il buon pastore offre la vita per le pecore” (Gv 10, 11). E finalmente: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore” (Gv 15, 9). In queste tre parole vediamo tutta l’anima del nostro Santo Padre. E’ realmente andato ovunque ed instancabilmente per portare frutto, un frutto che rimane. “Alzatevi, andiamo!”, è il titolo del suo penultimo libro. “Alzatevi, andiamo!” – con queste parole ci ha risvegliato da una fede stanca, dal sonno dei discepoli di ieri e di oggi. “Alzatevi, andiamo!” dice anche oggi a noi. Il Santo Padre è stato poi sacerdote fino in fondo, perché ha offerto la sua vita a Dio per le sue pecore e per l’intera famiglia umana, in una donazione quotidiana al servizio della Chiesa e soprattutto nelle difficili prove degli ultimi mesi. Così è diventato una sola cosa con Cristo, il buon pastore che ama le sue pecore. E infine “rimanete nel mio amore”: Il Papa che ha cercato l’incontro con tutti, che ha avuto una capacità di perdono e di apertura del cuore per tutti, ci dice, anche oggi, con queste parole del Signore: Dimorando nell’amore di Cristo impariamo, alla scuola di Cristo, l’arte del vero amore.
Beato te, caro Papa Giovanni Paolo II, perché hai creduto!
Continua, ti imploriamo, a sostenere dal cielo la fede del popolo di Dio e continua a vegliare sull’Istituto Giovanni Paolo II.
Carissimo San Giovanni Paolo II, ti ringraziamo per tutto quello che ci hai dato e per tutto quello che continuiamo a ricevere per la tua intercessione. Ti ringraziamo per essere testimone della misericordia del nostro Padre celeste. Ti ringraziamo per essere un vero amico e discepolo di Gesù che rivela pienamente l’uomo all’uomo stesso e per essere un eloquente strumento dello Spirito Santo, avendo affidato tutto a Maria, la sposa del Santo Spirito: Totus Tuus.
Finiamo con una preghiera di abbandono a nostra madre:
Vogliamo oggi affidarti il futuro che ci attende,
chiedendoti d’accompagnarci nel nostro cammino.
Siamo uomini e donne di un’epoca straordinaria,
tanto esaltante quanto ricca di contraddizioni.
L’umanità possiede oggi strumenti d’inaudita potenza:
può fare di questo mondo un giardino,
o ridurlo a un ammasso di macerie.
Ha acquistato straordinarie capacità d’intervento
sulle sorgenti stesse della vita:
può usarne per il bene, dentro l’alveo della legge morale,
o può cedere all’orgoglio miope
di una scienza che non accetta confini,
fino a calpestare il rispetto dovuto ad ogni essere umano.
Oggi come mai nel passato,
l’umanità è a un bivio.
E, ancora una volta, la salvezza è tutta e solo,
o Vergine Santa, nel tuo figlio Gesù.
Per questo, Madre, come l’Apostolo Giovanni,
noi vogliamo, prenderti nella nostra casa (cf Gv 19, 27),
per imparare da Te a conformarci al tuo Figlio.
“Donna, ecco i tuoi figli!”.
Siamo qui, davanti a Te,
per affidare alla tua premura materna
noi stessi, la Chiesa, il mondo intero.
Implora per noi il Figlio tuo diletto,
perché ci doni in abbondanza lo Spirito Santo,
lo Spirito di verità che è sorgente di vita.
Accoglilo per noi e con noi,
come nella prima comunità di Gerusalemme,
stretta intorno a Te nel giorno di Pentecoste (cf At 1, 14).
Lo Spirito apra i cuori alla giustizia e all’amore,
induca le persone e le nazioni alla reciproca comprensione
e ad una ferma volontà di pace.
Ti affidiamo tutti gli uomini, a cominciare dai più deboli:
i bimbi non ancora venuti alla luce
e quelle provate dalla fame e dalla malattia.
e quelli nati in condizioni di povertà e di sofferenza,
i giovani alla ricerca di senso,
le persone prive di lavoro
Ti affidiamo le famiglie dissestate,
gli anziani privi di assistenza
e quanti sono soli e senza speranza.
O Madre, che conosci le sofferenze
e le speranze della Chiesa e del mondo,
assisti i tuoi figli nelle quotidiane prove
che la vita riserva a ciascuno
e fa’ che, grazie all’impegno di tutti,
le tenebre non prevalgano sulla luce.
A Te, aurora della salvezza, consegniamo
tutti gli uomini scoprano Cristo,
il nostro cammino nel nuovo Millennio,
perché sotto la tua guida
luce del mondo ed unico Salvatore,
che regna col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
Ο
Primer día de la Novena (6 de agosto, Transfiguración del Señor)
Fragmento de la homilía del Card. Joseph Ratzinger en la misa funeral de Juan Pablo II:
«Sígueme», dice el Señor resucitado a Pedro, como su última palabra a este discípulo elegido para apacentar a sus ovejas. «Sígueme», esta palabra lapidaria de Cristo puede considerarse la llave para comprender el mensaje que viene de la vida de nuestro llorado y amado Papa Juan Pablo II, cuyos restos mortales depositamos hoy en la tierra como semilla de inmortalidad, con el corazón lleno de tristeza, pero también de gozosa esperanza y de profunda gratitud.
«Sígueme». Cuando era un joven estudiante, Karol Wojtyla era un entusiasta de la literatura, del teatro, de la poesía. Trabajando en una fábrica química, circundado y amenazado por el terror nazi, escuchó la voz del Señor: ¡Sígueme! En este contexto tan particular comenzó a leer libros de filosofía y de teología, entró después en el seminario clandestino creado por el cardenal Sapieha y después de la guerra pudo completar sus estudios en la facultad teológica de la Universidad Jagellónica de Cracovia. Tantas veces en sus cartas a los sacerdotes y en sus libros autobiográficos nos habló de su sacerdocio, al que fue ordenado el 1 de noviembre de 1946. En esos textos interpreta su sacerdocio, en particular a partir de tres palabras del Señor. En primer lugar, esta: «No me habéis elegido vosotros a mí, sino que yo os he elegido a vosotros y os he destinado para que vayáis y deis fruto, y vuestro permanezca». La segunda palabra es: «El buen pastor da la vida por sus ovejas». Y finalmente: «Como el Padre me amó, así os he amado yo. Permaneced en mi amor». En estas palabras vemos el alma entera de nuestro Santo Padre. Realmente ha ido a todos los lugares, incansablemente, para llevar fruto, un fruto que permanece. «Levantaos, vamos», es el título de su penúltimo libro. «Levantaos, vamos». Con esas palabras nos ha despertado de una fe cansada, del sueño de los discípulos de ayer y hoy. «Levantaos, vamos», nos dice hoy también a nosotros. El Santo Padre fue además sacerdote hasta el final porque ofreció su vida a Dios por sus ovejas y por la entera familia humana, en una entrega cotidiana al servicio de la Iglesia y sobre todo en las duras pruebas de los últimos meses. Así se ha convertido en una sola cosa con Cristo, el buen pastor que ama sus ovejas. Y, en fin, «permaneced en mi amor»: el Papa, que buscó el encuentro con todos, que tuvo una capacidad de perdón y de apertura de corazón para todos, nos dice hoy también con estas palabras del Señor: «Habitando en el amor de Cristo, aprendemos, en la escuela de Cristo, el arte del amor verdadero».
¡Bendito seas, amado Papa Juan Pablo II, porque has creído! Te pedimos que continúes sosteniendo desde el cielo la fe del pueblo de Dios, y continúes velando por el Instituto Juan Pablo II.
Querido San Juan Pablo II, te damos gracias por todo lo que nos diste y por todo lo que seguimos recibiendo por tu intercesión. Te damos gracias por ser testigo de la misericordia de nuestro Padre celestial, porque ser un verdadero amigo y discípulo de Jesús que revela plenamente el hombre al hombre mismo, y por ser un verdadero amigo y discípulo de Jesús e instrumento elocuente del Espíritu Santo, habiéndolo confiado todo a María, la esposa del Santo Espíritu – Totus Tuus.
Se termina con la oración de ofrecimiento a la Virgen María
Cada día de la novena terminamos con esta oración de Juan Pablo II ofreciendo todo a María:
Hoy queremos confiarte el futuro que nos espera, rogándote que nos acompañes en nuestro camino. Somos hombres y mujeres de una época extraordinaria, tan apasionante como rica de contradicciones.
La humanidad posee hoy instrumentos de potencia inaudita.
Puede hacer de este mundo un jardín o reducirlo a un cúmulo de escombros. Ha logrado una extraordinaria capacidad de intervenir
en las fuentes mismas de la vida:
Puede usarlas para el bien, dentro del marco de la ley moral,
o ceder al orgullo miope de una ciencia que no acepta límites,
llegando incluso a pisotear el respeto debido a cada ser humano.
Hoy, como nunca en el pasado, la humanidad está en una encrucijada.
Y, una vez más, la salvación está sólo y enteramente,
oh Virgen Santa, en tu hijo Jesús.
Por esto, Madre, como el apóstol Juan,
nosotros queremos acogerte en nuestra casa,
para aprender de ti a ser como tu Hijo.
¡“Mujer, aquí tienes a tus hijos”!.
Estamos aquí, ante ti, para confiar a tus cuidados maternos
a nosotros mismos, a la Iglesia y al mundo entero.
Ruega por nosotros a tu querido Hijo,
para que nos dé con abundancia el Espíritu Santo,
el Espíritu de verdad que es fuente de vida.
Acógelo por nosotros y con nosotros, como en la primera comunidad de Jerusalén, reunida en torno a ti el día de Pentecostés.
Que el Espíritu abra los corazones a la justicia y al amor,
guíe a las personas y las naciones hacia una comprensión recíproca
y hacia un firme deseo de paz.
Te encomendamos a todos los hombres,
comenzando por los más débiles: a los niños que aún no han visto la luz
y a los que han nacido en medio de la pobreza y el sufrimiento;
a los jóvenes en busca de sentido, a las personas que no tienen trabajo
y a las que padecen hambre o enfermedad.
Te encomendamos a las familias rotas, a los ancianos que carecen de asistencia
y a cuantos están solos y sin esperanza.
Oh Madre, que conoces los sufrimientos y las esperanzas de la Iglesia y del mundo, ayuda a tus hijos en las pruebas cotidianas que la vida reserva a cada uno
y haz que, por el esfuerzo de todos,
las tinieblas no prevalezcan sobre la luz.
A ti, aurora de la salvación, confiamos
nuestro camino en el nuevo Milenio, para que bajo tu guía
todos los hombres descubran a Cristo, luz del mundo y único Salvador,
que reina con el Padre y el Espíritu Santo por los siglos de los siglos. Amén.
Ο
First Day: The Transfiguration of the Lord
Beloved John Paul II, in his homily at your funeral, your dear friend and fellow bishop, Cardinal Ratzinger said:
“Follow me. ” The Risen Lord says these words to Peter. They are his last words to this disciple, chosen to shepherd his flock. “Follow me” – this lapidary saying of Christ can be taken as the key to understanding the message which comes to us from the life of our late beloved Pope John Paul II. Today we bury his remains in the earth as a seed of immortality – our hearts are full of sadness, yet at the same time of joyful hope and profound gratitude.
Follow me – as a young student Karol Wojtyła was thrilled by literature, the theatre, and poetry. Working in a chemical plant, surrounded and threatened by the Nazi terror, he heard the voice of the Lord: Follow me! In this extraordinary setting he began to read books of philosophy and theology, and then entered the clandestine seminary established by Cardinal Sapieha. After the war he was able to complete his studies in the faculty of theology of the Jagiellonian University of Kraków. How often, in his letters to priests and in his autobiographical books has he spoken to us about his priesthood, to which he was ordained on 1 November 1946. In these texts he interprets his priesthood with particular reference to three sayings of the Lord. First: “You did not choose me, but I chose you. And I appointed you to go and bear fruit, fruit that will last” (Jn 15:16). The second saying is: “The good shepherd lays down his life for the sheep” (Jn 10:11). And then: “As the Father has loved me, so I have loved you; abide in my love” (Jn 15:9). In these three sayings we see the heart and soul of our Holy Father. He really went everywhere, untiringly, in order to bear fruit, fruit that lasts. “Rise, Let us be on our Way!” is the title of his next-to-last book. “Rise, let us be on our way!” – with these words he roused us from a lethargic faith, from the sleep of the disciples of both yesterday and today. “Rise, let us be on our way!” he continues to say to us even today. The Holy Father was a priest to the last, for he offered his life to God for his flock and for the entire human family, in a daily self-oblation for the service of the Church, especially amid the sufferings of his final months. And in this way he became one with Christ, the Good Shepherd who loves his sheep. Finally, “abide in my love:” the Pope who tried to meet everyone, who had an ability to forgive and to open his heart to all, tells us once again today, with these words of the Lord, that by abiding in the love of Christ we learn, at the school of Christ, the art of true love.
Blessed are you, beloved Pope John Paul II, because you believed! Continue, we implore you, to sustain from heaven the faith of God’s people, and continue to watch over the John Paul II Institute.
Beloved Saint John Paul II, we thank you for all that you gave us and for all that we continue to receive through your intercession. We thank you for being a witness to the mercy of our heavenly Father, for being a true friend and disciple of Jesus who fully reveals man to man himself, and for being such an eloquent instrument of the Holy Spirit, having entrusted everything to Mary, the spouse of the Holy Spirit – Totus Tuus.
With you, we pray your act of entrustment to Mary…
Each day of the novena ends with JPII’s Act of Entrustment to Mary:
“O Mother, today we wish to entrust to you the future that awaits us, and we ask you to be with us on our way.
We are the men and women of an extraordinary time,
exhilarating yet full of contradictions.
Humanity now has instruments of unprecedented power:
we can turn this world into a garden, or reduce it to a pile of rubble.
We have devised the astounding capacity to intervene in the very well-springs of life: man can use this power for good, within the bounds of the moral law,
or he can succumb to the short-sighted pride of a science which accepts no limits,
but tramples on the respect due to every human being.
Today as never before in the past, humanity stands at a crossroads.
And once again, O Virgin Most Holy,
salvation lies fully and uniquely in Jesus, your Son.
Therefore, O Mother, like the Apostle John,
we wish to take you into our home,
that we may learn from you to become like your Son.
“Woman, behold your son!”
Here we stand before you to entrust to your maternal care
ourselves, the Church, the entire world.
Plead for us with your beloved Son
that he may give us in abundance the Holy Spirit,
the Spirit of truth which is the fountain of life.
Receive the Spirit for us and with us,
as happened in the frst community gathered round you in Jerusalem on the day of Pentecost.
May the Spirit open our hearts to justice and love,
and guide people and nations to mutual understanding and a frm desire for peace. We entrust to you all people, beginning with the weakest:
the babies yet unborn, and those born into poverty and sufering,
the young in search of meaning, the unemployed,
and those sufering hunger and disease.
We entrust to you all troubled families,
the elderly with no one to help them, and all who are alone and without hope.
O Mother, you know the suferings and hopes of the Church and the world:
come to the aid of your children in the daily trials which life brings to each one,
and grant that, thanks to the eforts of all, the darkness will not prevail over the light. To you, Dawn of Salvation, we commit our journey through the new Millennium, so that with you as guide all people may know Christ,
the light of the world and its only Savior,
who reigns with the Father and the Holy Spirit
for ever and ever. Amen.”
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Tag: melina, paglia, pii, studenti GPII
Categoria: Generale
Esprimo il mio apprezzamento agli Studenti dei quali sto provvedendo a divulgare la Lettera. Li invito vivamente a rimanere uniti conservando la consapevolezza della loro preziosa responsabilità nel vigilare e nell’esigere che il proseguimento dell’attività del loro Istituto, conservi, anche dopo il termine dei loro studi, la sua natura di approfondimento, sviluppo e divulgazione del pensiero del Papa san Giovanni Paolo II. Diversamente, si consumerebbe un vero tradimento (personalmente ne noto già qualche sintomo) del fine dell’Istituto affidatogli dalla sua nascita e di quanto lo stesso Papa Giovanni Paolo II ha trasmesso agli Studenti che li hanno preceduti, a loro e alla Chiesa intera. Incoraggiandoli, grazie di cuore.
Sottoscrivo.
Se posso dare un consiglio ai coraggiosi studenti : prendete il testo , che certamente conoscete , del discorso tenuto da Papa Wojtyla a Washington che inizia con le parole ” Ci alzeremo in piedi….”, stampatelo , fate un quadretto e appendetelo nella vostra camera .È uno dei discorsi più belli di Karol , parole che toccano in profondità il cuore e illuminano la mente , in esse c’è tutto il senso della vita e della morale cristiana .Averlo sotto gli occhi ogni giorno sarà uno stimolo , come dice Giandreoli , a ” conservare la consapevolezza della responsabilità nel vigilare e nell’esigere che il proseguimento dell’attività dell’Istituto conservi la sua natura di approfondimento, sviluppo e divulgazione del pensiero del Papa Giovanni Paolo II “. Impresa ardua ma non impossibile con l’aiuto di Dio e della Santa Vergine .
Cari tutti, avete letto dello scandalo di oggi a Cremona, a cura della solita Arci? Drag Queen raccontano “favole” omo ai bambini. Giù le mani dagli innocenti! Basta! Lasciate stare la nostra gioventù!
Il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires è nato un certo J. Mario Bergoglio. Malauguratamente per noi costui è diventato papa, ma il peggio è che nella sua megalomania crede che il mondo sia iniziato con lui. Non pensa che sopra di lui e di noi c’è un Dio che non è mai nato, perchè esiste da un eterno passato, che ha creato l’Universo e che millenni e millenni prima di noi disse all’uomo e alla donna appena creati: — siate fercondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela— (Genesi 1,28). Pagina 4 della Bibbia.
Ho seri dubbi sulla fede di questo individuo.
Non farebbe ciò che fa se nel suo cuore coltivasse il sigillo della sapienza cristiana : il rispetto per il soprannaturale.
da ateo,patriota x l’eguaglianza nazionale,dico solo che questo apolide lobbysta mafioso massone gesuita filo/pedofilo(il signor Bergoglio)venga il prima possibile cacciato a pedate dal suolo italico;la missione di questo soggetto e’ quella di dividere e distruggere la nostra patria trasformandola in una enorme babele;voi credenti sapete cosa vuol dire!urra’ Italia sveglia e combatti!
Ieri era il 5 agosto: qualcuno si è ricordato di recitare il Santo Rosario in aiuto a Salvini a difesa dei nostri valori?
Voglio replicare a chi dice che l’istituto si fece sentire ai tempi dei DUBIA…. La lotta per la chiesa non passa solo attraverso i dubbia.
Passa sopratutto attraverso lo “scandalo Viganò”, passa per il prossimo “sinodo dell’amazzonia”, passa attraverso “l’appoggio ai cardinali coraggiosi che cercano di opporsi alla distruzione della chiesa”, passa attraverso “L’ERESIA DEL TRATTATO DELLA FRATELLANZA UMANA”, passa attraverso il convegno di Roma del 16-6-16 di San Giovanni in Laterano dove Bergoglio ha detto che “il nostro Dio, il nostro Signore Gesù fa lo SCEMO, è che “NON ERA UN PULITO” e che “GIUDA È IN PARADISO” quando lo stesso Gesù nel Vangelo lo chiama fIglio della perdizione che sarebbe stato meglio per lui che non fosse mai nato”.
La lotta della “CHIESA BUONA FEDELE A DIO” passa attraverso tutte queste cose. DOVE ERANO LORO DELL’ISTITUTO GPII?? STUDENTI E DOCENTI??
Certo ora che hanno toccato loro iniziano a piagnucolare. È come se io faccio il barista e vendo il caffè, lo stato raddoppia il prezzo della carne, pasta e pane e io sto zitto perché non mi interessa; poi quando arriva il giorno che mi mettono 0,10 centesimi in più il caffè inizio a lamentarmi…..dai su, facciamo i seri, ma sopratutto facciamo gli onesti.
Non capire male, io non sto condannando questi ragazzi, tutti quanti sbagliano, anche io sbaglio più di tutti. Io sto dicendo queste cose perché voglio che questi ragazzi e docenti finalmente “SI PENTONO PER LE LORO MANCANZE E DI UNISCONO ALLA LOTTA PER SALVARE LA CHIESA ( TUTTA ) IN COMUNIONE CON I LORO FRATELLI FEDELI A DIO” E non solo il loro istituto…..a buon intenditore poche parole…tanto loro studenti questo messaggio lo.leggono sicuramente, sono loro ad aver inviato l’articolo al dottor Tosatti.
Ragazzi, vi esorto a tirare fuori gli attributi e a lottare in difesa della CHIESA e di Gesù Cristo.
P.s. Ricordando la grande esortazione del nostro Santo papa Giovanni Paolo II , in occasione della giornata mondiale della gioventù di Roma “NON ABBIATE PAURA” , visto che siete in vena di citazioni sui matrimoni….citiamo anche le cose che riguardano non solo il matrimonio…”NON ABBIATE PAURA” chi vorrà salvare la sua vita la perderà e chi la perderà a causa mia la troverà.
Non sono sicuro, ma la frase completa non era: “Non abbiate paura di aprire la porta a Cristo”? O qualcosa di simile…
Mi sembra di ricordare ( a memoria, quindi potrei anche sbagliare) che Giovanni Paolo II usò la parola “NON ABBIATE PAURA” parlando del futuro, delle prove e tribolaziono che avremmo dovuto affrontare nel futuro.
Non abbiate paura di aprire le porte a Cristo! Sì, spalancate le porte a lui! Non abbiate paura!
Giovanni Paolo II, Discorso a Tor Vergata– 15 Agosto 2000
La singola frase è quella, ma la frase è presa da un discorso ben più lungo, un discorso lungo 15-20 minuti, e il punto centrale del discorso erano le dure prove che i giovani avrebbero dovuto affrontare nel futuro.
“Vi diranno che siete pochi” “Vi diranno che valete meno di quello che veramente valete” ecc… ecc… ecc…
L’attività omosessuale è una cosa malvagia, non confondere l’attività omosessuale con la tendenza omosessuale che sono cose diverse… cito’ anche queste frasi, tanto per rendere l’idea della pienezza del discorso, il discorso era “il futuro dei giovani”.
La frase di Papa P.G.II.
“APRITE,ANZI SPALANCATE LE PORTE A CRISTO “
Cara Sarah anche quella frase adesso viene rimaneggiata con qualcosa che suona come” Aprite, anzi spalancate le porte a Gesu ….migrante e sbattetele in faccia a Salvini , Trump e Putin …” .Ha visto l ‘ immaginetta di Maria sul gommone ripresa da Aleteia sulla pag del caro padre spadaro per sparare a zero sul ddl sicurezza? Io ci andrei cauta ormai anche a riprendere frasi di Papi meravigliosi perche gli ecclesiastici che comandano adesso interpretano a modo loro anche frasi al di sopra di ogni sospetto e la cosa peggiore e che le usano contro chi non la pensa come loro.
L’istituto Giovanni Paolo II è “specializzato” nella morale familiare e i suoi professori su questo tema stanno facendo il loro lavoro da più di 30 anni e come diceva il professore Fontana nel suo articolo che ho postato e che spero tu abbia letto, questo è il loro campo dove hanno fatto la loro parte. Perciò si sono attirati i fulmini dei misericordiosi. Infatti è da molto che, con la loro difesa della morale cristiana, si sono esposti e oggi sono stati misericordiati. Tacciarli di menefreghismo lo trovo ingiusto.
Ma sempre e solo su wuello che rifuarda il loro istituto e la loro competenza, cioe’ i 0,10 centesimi del loro caffè, ma della carne di mons. Viganò si sono schierati? Della pasta del card. Burke e Muller si sono schierati? Del pane del convegno di Roma del 6-6-16 SI sono schierati? No. Si sono schierati solo sulle cose che li riguardavano da vicino.
Non “quello che riguarda il loro Istituto”, come fosse questione di sesso degli angeli, ma quello che riguarda la morale famigliare secondo il Vangelo. Scusate se è poco da difendere e annunciare.
Io credo che la tua accusa sia piuttosto da dirigere giustamente contro chi è preposto all’ufficio di consigliare e se il caso ammonire il papa: Cardinali e anche Vescovi. Quanti di loro, a parte i venduti e apostati di fatto, stanno zitti aspettando insensatamente che “passi la nottata”? Ad esempio, non mi pare di aver sentito Scola esporsi in difesa dell’istituto Giovanni Paolo II di cui ne ha fatto parte. O mi sbaglio?
Solidarieta’ piena agli studenti e a tutti coloro che nei media tengono desta l’attenzine su questo scandalo. Attenzione, pero’ a non cadere in una insidiosissima trappola; agire cioe’ come se si giocasse una contesa tra due partiti, quello di Woitila (filosofo) e Melina (seguace e interprete del primo) contro quello propugnatore di una diversa scuola, di un nuovo orientamento, ec ec. Se passa tale rappresentazione, i demolitori hanno gia’ vinto; e’ assolutamente necessario, come e’ stato detto meglio di me, che, senza tacere la fedelta’ e l’affetto per i maestri, questi studenti affermino chiaramente che si stanno battendo per la Teologia Morale della Chiesa Cattolica, parte integrante della Dottrina, di cio’, quindi, di cui nessuno, che si dichiari docente cattolico, puo’ insegnare alcunche’ di diverso! (fermo restando che ciascuno puo’ accrescere in efficacia e in intelligibilita’ quell’ UNICO e PERENNE insegnamento, come p.es. negli ultimissimi anni e’ successo con quei commenti alla Humanae Vitae, che ne hanno messo in evidenza aspetti attualissimi e intuizioni preziose, meglio compresi oggi che allora!).
Se si continua a insegnare che la Dottrina “evolve”, “deve seguire il divenire del mondo”, “e’ in continua trasformazione come noi lo siamo”, ec ec , oppure che diverse “interpretazioni” convivono (oppure lottano per la supremazia, come accade, appunto, per le scienze profane) , allora la lotta, quella tra gli uomini, e’ perduta.
Se cio’ che dico fosse superfluo e magari un po’ offensivo, perche’ scontato, mi scuso in anticipo per la ridondanza.
Quando nel Settecento si fecero pressioni per modificare la Compagnia di Gesù, qualcuno (o un Papa o un generale dei gesuiti) replicò: “Sint ut sunt aut non sint”. Non è uno scioglilingua: in latino vuol dire “siano come sono oppure non siano proprio”. E infatti i gesuiti vennero soppressi. Papa Francesco e padre Spadaro farebbero bene a ricordarsi di quello che capitò ai loro predecessori gesuiti, anziché sfasciare l’istituto fondato da Giovanni Paolo II fingendo di “aggiornarlo” per mezzo di un personaggio privo di curriculum scientifico e dal ridicolo titolo di “gran cancelliere” (che, in quanto tale, non avrebbe alcuna competenza in materia didattica). Per non parlare dei cosiddetti aggiornamenti: “scienze della famiglia” (come se esistessero: o forse si tratta di imparare, che so, a cambiare i pannolini?) e “etica della vita” (perché, esiste un’etica della non-vita?).
Cum Jesu itis, non cum Jesuitis.
G.Vigni
“..se si continua a insegnare….” e’ naturalmente da riferirsi ai neomodernisti che hanno occupato le posizioni strategiche nelle universita’ e nei seminari.
Saranno pubblicati i testi anche dei prossimi giorni? Sarebbe bello e utile. Grazie
Se me li mandano, volentieri. Se no può andare sul sito web.
Grazie a questi ragazzi. Assicuro la mia preghiera.
coraggio,satana è potente ma è Dio L’Onnipotente,preghiamo insieme a voi.E’uno scontro apocalittico e sovrumano fra le forze del bene e del male,noi dobbiamo combattere con le armi della preghiera e della penitenza…sia fatta sempre la Volontà di Dio.
Per chi dice che l’istituto Giovanni Paolo II si sta facendo sentire solo ora perché è sotto attacco, consiglio di leggere il contributo del professore Fontana che spiega invece come si fece sentire già durante il sinodo della famiglia:
http://www.lanuovabq.it/it/paglia-figlio-di-kasper-la-guerra-cattolica-al-matrimonio
Almeno qui diciamo come stanno le cose.
Bravi. La preghiera è un’arma potente e in questo caso è più che necessaria. La posta in gioco è altissima, si tratta di contrastare l’apostasia dilagante che ha preso il sopravvento nella Chiesa come profetizzato e che sta attaccando la famiglia cristiana e naturale.
Invito tutti a firmare la lettera di questi coraggiosi studenti, che ci mostrano per Chi e per cosa lottare, altro che la gioventù di Greta e di Carola docili strumenti di ideali sbagliati.
È una battaglia spirituale? E basta? Stanno o no intaccando o no il sacramento familiare? Qualcuno di voi sarà sicuramente un consacrato, la spada a doppio taglio dove l’ avete nascosta?
Spiritualisti! San Paolo mandava lettere immaginarie da spedire con la preghiera? Continuate così, che ci ritroveremo come quelli che sottovalutano i parassiti che hanno nell’intestino e si ritrovano alla fine senza viscere e consumati dal dolore.
ragionevole. Umanamente, gli eretici sono molto potenti. Quindi, d’obbligo ricorrere anche a mezzi sovrannaturali.
Mirabilis, perchè scomodare il sovrannaturale ?
Ricordiamo i Crociati, ergo muniamoci di nodosi bastoni, robusti scarponi da calcio…..Diceva Cromwell: pregate Iddio e tenete le polveri asciutte.
G.Vigni
Questi ancora non lo hanno capito che devono occupare militarmente il vaticano e buttare l’ impostore fuori a calci. Che poi larga parte del lavoro è facilitata dallo stesso impostore, basta rioccupare l’appartamento pontificio, e riaffidarlo al legittimo Papa, l’ impostore rimanga nel suo gay residence.
Mi dispiace per lei, ma il suo linguaggio è letteralmente vomitevole.
Faccio molta fatica questa volta a augurarle
pace e bene.
Faresti bene di non preoccuparti per me e pregare per il bene e la pace di quelli lí.. Quelli lì di quel tal residence, che ha come governante quello lì… Quello lì che ha quel vizio lì… Che a pensar che compie quell’atto lì fa venir quell’effetto lì…
Che dici? Non fan vomitare quelli lì?
Sarebbe bello poter occupare militarmente il Vaticano e mettere a capo della Chiesa un vero Papa. Ma chi dovrebbe o potrebbe farlo? Si è visto che anche gli alti prelati scrivono, esternato, ma non agiscono. I fedeli? Non sono certo una forza tale da occupare militarmente un luogo fra l’altro ben difeso. Lo dico con dispiacere, però prendiamo atto anche del fatto che molti cattolici sono cattocomunisti. Quelli sì, davvero vomitevoli.
Vogliamo fare a botte con loro? A volte prudono le mani ma…Non conviene esporsi al dileggio dei media.
Forse si dovrebbe cominciare con una serie di dimostrazioni, come i gilets jaunes.
Sarebbe un modo per delegittimare e mettere all’angolo questo papato.
Che vi avevo detto?
“Lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio”.
Bravi ragazzi, il Cielo vi assiste!
Vabbe’, su adesso evitiamo invasati che si spacciano per suor Lucia dal Cielo. Così si finisce solo per farci ridere dietro da quegli altri.
Beh, la frase è di suor Lucia… Il tizio con ironia ha riportato una frase scritta nella lettera che la suora spedì al compianto cardinale Caffarra. Saluti.
Massimiliano