APPUNTAMENTI DA RICORDARE: LA BABELE DELL’ERA BERGOGLIO E LA VII EDIZIONE DELLA BUONA STAMPA CATTOLICA.
18 Aprile 2019
Marco Tosatti
Cari amici e soprattutto nemici di Stilum Curiae, oggi, prima di entrare nel Triduo pasquale e in qualche giorno di riflessione, e, pensiamo e speriamo, di attività del nostro blog un po’ più ridotta, vogliamo darvi notizia di due appuntamenti che si sembrano molto interessanti e che certamente non troverete pubblicizzati su Avvenire o sui siti delle diocesi interessate.
Il primo si svolge il 25 aprile. Ecco il comunicato che lo annuncia:
“Una giornata davvero ricca che – alla luce della continua crescita della partecipazione negli scorsi anni – abbiamo deciso di trasferire in una nuova sede più ampia: la Locanda Sant’Ambrogio, hotel con annesso ristorante tipico, a Rivalta (Reggio Emilia). Ecco di seguito il programma 2019 (la nostra quinta edizione!), intitolato LA BABELE DELL’ERA BERGOGLIO – CRISI NELLA CHIESA, CRISI NELLA SOCIETÀ:
ore 10 arrivo ospiti e apertura banchetti librari
ore 10,30 presentazione dei lavori e saluto degli amici dell’Associazione Pietro e Marianna Azzolini
ore 11 Vita est militia. Percorsi della rivoluzione e percorsi della restaurazione cattolica, dialogano don Curzio Nitoglia e Piergiorgio Seveso, modera Luca Fumagalli
ore 12,30 ricreazione e pranzo (30€, SU PRENOTAZIONE: invitiamo a farlo per tempo)
ore 14,15 intermezzo musicale acustico
ore 14,30 Messa… da parte. “Il Paradiso può attendere”: percorso guidato dall’apostolato all’apostasia, dialoga Kyriakos Enòsas (il “misterioso” autore di COSA VOSTRA) con Gabriele Colosimo e Lorenzo Roselli
ore 16 Dall’evangelizzazione al colonialismo. Dalla decolonizzazione all’ invasione, dialoga Massimo Viglione con Alessandro Luciani e Charlie Banyangumuka
ore 17,30 chiusura lavori e canto del “Noi vogliam Dio”
PRENOTAZIONI, info e costo per l’accreditamento degli espositori: radiospada@gmail.com / 366.2949035
Ω Ω Ω
Il secondo appuntamento avrà luogo una settimana più tardi, a Linarolo. È la settima edizione di un incontro organizzato da Summorum Pontificum, Unione Giuristi Cattolici e il Sodalizio Pio XII:
VII Giornata della Buona Stampa Cattolica
Si terrà a Linarolo (PV), presso la Parrocchia di S. Antonio Abate, in via Roma, 4, la VII Giornata della Buona Stampa Cattolica organizzata anche quest’anno dal Sodalizio Pio XII, in collaborazione con il Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum, nonché con l’Unione Giuristi Cattolici di Pavia “Beato Contardo Ferrini”.
Il tema dell’edizione 2018 Verità e giustizia: la dottrina sociale della Chiesa è affidato a personalità di grande prestigio: Stefano Fontana, Direttore dell’Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina Sociale della Chiesa, Marco Ferraresi, dell’Università di Pavia, e Ettore Gotti Tedeschi, economista, già Presidente dello IOR. Gli illustri relatori saranno introdotti da don Marino Neri, parroco di Linarolo e, così, padrone di casa dell’evento.
La giornata avrà inizio alle h. 9,30 con la registrazione dei partecipanti. Seguiranno, alle h. 10, gli interventi degli illustri relatori e il pranzo; nel pomeriggio, alle h. 15, un tavola rotonda tra i relatori della mattinata, seguita, alle h. 17, dalla S. Messa.
E’ necessario iscriversi all’indirizzo mail giornatabuonastampa@gmail.com; il contributo di iscrizione, da versarsi in loco e comprensivo del pranzo, ammonta ad € 15,00.
(Foto di Lorenzo Paruccini)
Oggi è il 233° giorno in cui il pontefice regnante non ha, ancora, risposto.
Quando ha saputo che McCarrick era un un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?
È vero o non è vero che mons. Viganò l’ha avvertita il 23 giugno 2013?
Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi, e risponda”.
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LIBRI DI MARCO TOSATTI
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Viganò e il Papa
FATIMA, IL SEGRETO NON SVELATO E IL FUTURO DELLA CHIESA
SANTI INDEMONIATI: CASI STRAORDINARI DI POSSESSIONE
PADRE PIO CONTRO SATANA. LA BATTAGLIA FINALE
Padre Pío contra Satanás
La vera storia del Mussa Dagh
Mussa Dagh. Gli eroi traditi
Padre Amorth. Memorie di un esorcista.
Inchiesta sul demonio.
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Tag: radio spada, summorum pontificum
Categoria: Generale
Quando a Papa Francesco gli fu chiesto un giudizio sul preservativo, rispose che occorreva la giustizia sociale. La giustizia sociale, per lui, avrebbe sistemato tutto.
E’ vero l’esatto contrario.
Come non è l’amore umano a farci scoprire l’amore di Dio, ma è l’amore di Dio a farci riscoprire l’amore umano, e come non si ama Dio per amore del prossimo, ma si ama il prossimo per amore di Dio, così non la la giustizia sociale che ci dà la giustizia morale, ma la giustizia morale che permette la giustizia sociale. Ciò non toglie che le due cose siano intimamente unite e vadano INSIEME.
Così, se la famiglia in un certo senso può essere vista come riflesso della Trinità, la società come un riflesso e prolungamento della famiglia.
Per questo la morale coniugale è fondamentale anche riguardo alla società.
La volontà di Dio è una volontà di amore e la legge di Dio è legge di amore. Famiglie moralmente sane favoriscono una società giusta e onesta.
Ma chi è ottenebrato dall’ideologia non capisce.
Analisi perfetta. Purtroppo, dietro il Papa agiscono personaggi che, incredibilmente non contrastati nei precedenti pontificati, oggi possono completare il loro “golpe” modernista.
In ordine sparso tra filosofia e teologia:
1) l’esistenza di Dio e’ fuori dalle possibilita’ della ragione umana. (contro il Vaticano I )
2) Dio non e’ sottratto al divenire universale. (Hegel)
3) la Redenzione avviene, non col Sacrificio della croce, ma con l’incarnazione.
4) La Redenzione non e’ dal peccato, ma dalle “fragilita’” intrinseche alla condizione creaturale.
5) Il male non e’ stato causato da un atto libero volontario, quindi
contingente, ma e’ necessario, perche’ “presente al momento della creazione”.
6) Insomma, e’ come se Dio avesse anch’ Egli una “storia”, un “processo” ; l’onnipotenza si realizzerebbe nel tempo, “assieme” al cammino dell’ uomo.
6) bis (una variante piu’ ” raffinata” della precedente) Il vero significato dell’incarnazione e’ un’ atto di autonegazione dialettica, naturalmente necessaria, di Dio, verso la liberta’.
Riconosco che e’ difficile sentire tali affermazioni, esplicite, e tutte assieme; tuttavia, avendole in mente, tante prediche, tante meditazioni odierne risultano chiare e coerenti.
Secondo me il nocciolo del neomodernismo e’ il ripudio del pensiero dell’ onnipotenza, e della trascendenza di Dio.
Scusate, e’ saltata la coda.
Dicevo, dato quel principio, e’ ovvio che non si possa piu’ distinguere tra amore per Dio e per l’uomo, tra amore di Dio e dell’ uomo. La conseguenza e’ quella detta bene da Astore.
E’ dura, è vero, ma temo che sia proprio così.
Forse si è intrapresa questa “modernizzazione” senza avere piena coscienza di dove avrebbe condotto e dove potrebbe ancora condurre, ma fosse anche così, denoterebbe una disaffezione alla fede. Quasi che la fede non fosse opera divina.
È vero , mi immagino lei , che vede le cose chiaramente , andare dalle donne in mezzo alla guerra senza casa cibo acqua in mezzo a.pestilenze , piu di la che di qua tenere un sermone sulla contraccezione. Perché è di questo caso che stava.parlando il giornalista. Da qui la risposta raddrizza il resto è poi parliamone.
Io vedo chiaramente che il Papa NON HA RISPOSTO.
Poteva dare un giudizio morale, poi fare le sue specificazioni.
Ad esempio poteva specificare che al di fuori del matrimonio, in rapporti che sono comunque moralmente illeciti, l’uso del preservativo può addirittura essere consigliato dalla morale della Chiesa come male minore.
Non sapendo ancora che la pillola anticoncezionale potesse essere abortiva, lo stesso Papa Paolo VI ne permise l’uso alle suore dell’allora Congo Belga in percolo di violenzza carnale.
Ma questo è un altro discorso.
Rimane il fatto che il Papa parla, e giustamente, tutti i giorni dei poveri e in 6 (dicasi SEI) anni non ha mai (non mi pare abbia mai) condannato con chiarezza l’uso del preservativo nel matrimonio o, anche, l’omosessualità come peccato grave (se sbaglio mi corregga che ne prenderò atto con soddisfazione).
Dati i tempi che corrono, non è proprio un’approvazione, ma il Papa non brilla certo nel difendere la fede.
“…la fine di Notre Dame indichi simbolicamente la fine di un’epoca e l’inizio di una svolta senza precedenti verso uno sconosciuto “nuovo che avanza” che ha rotto ogni legame col passato. In altri termini e per essere più diretti il significato metaforico di quella guglia che cade rovinosamente fra le fiamme mentre la cattedrale viene divorata dal fuoco non è solo il collasso di Notre Dame, ma anche e soprattutto della civiltà cristiana in Europa.”
( dal sito Campari&DeMaistre )
Caro Dott. Tosatti parto da questa riflessione per suggerirle di approfondire la questione “Notre Dame” perchè l’edificio sarà ricostruito,
ma,temo, non sarà più quello che era; fosrse neanche più un edificio “cristiano”.
Già sotto la presidenza Hollande l’architetto Perrault presentava le sue idee di un rinnovamento dell'”Ile de France” con diversi progetti e guarda caso ( ma il caso non esiste ) dalla nuova cattedrale scompare la grande guglia con la croce.
Non si trovano i soldi per una ristrutturazione ma per un cambio di “destinazione d’uso” arriveranno a pioggia.
Per ultimo, se ha voglia, provi a dare un occhiata al cortometraggio d’animazione ” “I pet goat II” relalizzato nel 2012 da tale Luois Lefebvre :
va dall’ 11 settembre (con Bush in una scuola elementare ) all’avvento di uno strano Cristo: in un quel momento crolla una cattedrale ( dal minuto 6 del video) osservi la Guglia.
Saluti.
Quando Papa Bergoglio si presentò come il Papa dei POVERI, ho nutrito grandi speranze.
Poi le sue scelte POLITICHE hanno cominciato a farmi sospettare che il suo amore per i poveri forse solo filantropia, magari anche con coinvolgimento emotivo, ma nulla più, o poco più.
Un amore IDEOLOGICO. Ma se l’amore è ideologico, è PARZIALE, e se è parziale, NON è amore.
Poi il Papa, entrando nell’agone delle fazioni politiche, è arrivato perfino a fare dichiarazioni contrarie al reddito di cittadinanza.
Uno la può pensare come gli pare sul reddito di cittadinanza, ma non si può negare che sia una PRIORITA’ fare in modo che non ci siano poveri ASSOLUTI, che non possono neanche avere una dentiera, e ricchi. A QUALUNQUE costo.
Per questo quando ho sentito il Papa dichiararsi cinicamente contro certe politiche a favore della sopravvivenza dei poveri assoluti, sono rimasto agghiacciato.
Forse davvero il suo amore per i poveri è solo IDEOLOGIA.
Sperando che mi smentisca…
Il Papa si fa vanto di essere REALISTA.
Se è così, allora sa bene che, REALISTICAMENTE, per aiutare i poveri a livello sociale, occorre cambiare il sistema liberista, tanto caro al PD. E sa benissimo che se si aspetta una eventuale ripresa, i poveri assoluti fanno in tempo a morire tutti.
Perciò parlare di combattere la povertà attraverso una fantomatica ripresa, che dovrebbe essere garantita dai partiti europeisti, che sono anche i più liberisti, è REALISTICAMENTE IPOCRITA
“Sperando che mi smentisca…”
Ancora?
Ancora speranze su questo papa?
Va meglio “Sperando che si converta”?
Abito a RE… sarei interessato a partecipare, eventualemte con mia moglie (cattolica ma ‘Bergogliana’ DOC); potrebbe indicarmi le modalità di adesione all’iniziativa ?
Eventualmente può mandarmele per mail.
Grazie
http://www.summorumpontificum.org/vii-giornata-buona-stampa-cattolica
Fratres, io ci sarò. Sempre disposto ad aromatico scambio di toscani e aqua vitae, come suggerisce il Deutero . Ben venga lo spirito di vino.
G.Vigni