BARONIO A CAVALCOLI. MI ERO ILLUSO ANCHE IO…E PER ANNI NON HO VOLUTO VEDERE.
27 Dicembre 2018
Marco Tosatti
Cesare Baronio ha scritto a padre Cavalcoli quello che probabilmente è l’ultimo capitolo – per quanto lo riguarda – del dialogo molto ricco e interessante che si è sviluppato in queste settimane. Un testo appassionato e appassionante, che ci ha molto colpito per la sincerità e la forza di sentimento che ne emana. Buona lettura.
†
Ut in omnibus honorificetur Deus
Caro e reverendo padre Cavalcoli,
la Sua ultima risposta, nella prossimità del Santissimo Natale secundum carnem del Salvatore Nostro Gesù Cristo mi suggerirebbe un commento articolato, per cercare ancora una volta di confutare le Sue tesi. Ma il mio temperamento incline all’indignatio, assieme al sostanziale disincanto che deriva dall’età e dall’esperienza, contraddirebbero allo spirito delle festività presenti. Mi permetto quindi di condividere con Lei questa riflessione personale, che La prego di voler accettare come una confidenza fraterna.
Da quel ch’Ella afferma a più riprese, mi pare possiamo concordare sul fatto che la Chiesa stia affrontando una crisi mai vista nella sua storia: solo durante l’arianesimo si era giunti ad una tale apostasia, e temo che nell’immediato futuro assisteremo ad un ulteriore incrudelimento dell’eresia e dell’immoralità non solo nei fedeli, ma anche e soprattutto nel Clero. La setta che eclissa la Santa Chiesa è complice ideologica del mondialismo massonico, al quale presta la propria voce per imporre l’ecumenismo irenista, il lassimo morale, il qualunquismo dottrinale e disciplinare, la devastazione liturgica, la desertificazione spirituale.
Da sessant’anni assistiamo ad un’opera di demolizione sistematica di tutto ciò che nei secoli ha reso grande la Chiesa; questa vandalizzazione dei suoi più preziosi tesori non ha risparmiato nulla, dando prova di un odio teologico per tutto ciò che richiama il Vero, il Buono e il Bello. Prova ne sia lo stato di imbarbarimento in cui versano le Nazioni che un tempo furono cattoliche, oggi divenute nemiche di Dio e della Sua santa Legge: un imbarbarimento che non avrebbe potuto diffondersi a questi livelli se non avesse trovato uno zelantissimo apostolo negli ideologi della rivoluzione conciliare, nel consenso di tanti Papi, nella complicità del Clero e nella succube inerzia del popolo cristiano.
Ella ha il merito di riconoscere la crisi, ma si limita a denunziare l’arma senza voler guardare chi la impugna; ed anche quando vede l’esecutore materiale di tanto crimine, non vuol riconoscerne il mandante. Siccome non posso credere ch’Ella lo faccia in malafede, devo presumere che la Sua pervicace difesa d’ufficio del Vaticano II risieda soprattutto nel non voler riconoscere con realismo – e forse con umiltà – d’esser stato vittima di una colossale frode, d’esser caduto nella trappola infernale tesa ai danni di tanti chierici e laici da parte di una minoranza di rinnegati.
Non creda ch’io sia sfuggito allo stesso inganno: formato alla rigida scuola pacelliana e assiduo discepolo di illustri Prelati di sicura fede e spiritualità – tra i quali mi onoro d’annoverare mons. Piolanti e mons. Spadafora, tra gli altri – non potevo credere che ciò che la Chiesa aveva condannato da sempre potesse divenire prassi imposta da un Concilio Ecumenico e dalla Santa Sede. E posso garantirLe che anch’io – com’Ella ancor oggi – ho cercato in tutti i modi di giustificare quel che accadeva arrampicandomi sugli specchi per spiegare che, in fondo, la rivoluzione era frutto di un tradimento del Vaticano II, che gli orrori liturgici erano risultato di abusi mai autorizzati. Quante ore ho perso a leggere gli atti conciliari, le norme applicative della riforma liturgica! E quante ne ho perse a scrivere ai miei Superiori, alle Romane Congregazioni, al Vicariato per chiedere che venissero applicate le leggi, che si imponesse l’uso della veste talare quando previsto; che si esigesse l’uso dell’unico altare consacrato facendo rimuovere quelli posticci; che si proibissero certi eccessi negli incontri ecumenici; che non si profanassero le Sacre Specie dando la Comunione in mano, che si rimuovesse quel professore eretico, che si allontanasse quel sacerdote immorale, che non si ammettessero agli Ordini quei chierici ribelli e dissipati.
Il mio errore, allora, fu il credere nella buonafede di chi era costituito in autorità. Forse, all’inizio, anche alcuni dei Prelati cui mi rivolgevo erano a loro volta vittima dell’inganno, e nemmeno loro osavano pensare che i loro Superiori agissero in malafede, o addirittura col chiaro intento di sovvertire l’ordinamento cattolico per trasformare la Chiesa di Cristo in una anti-chiesa. Ma le pie illusioni furono presto sconfessate dalla realtà, dalla tetragona ostinazione nel precipitarsi verso il baratro, nella volontaria cecità dinanzi alla rovina.
E non parlo, sia chiaro, della sola riforma liturgica, che pure rappresenta il compendio della demolizione perpetrata in tutti gli ambiti ecclesiali. Parlo dell’insieme, dello sguardo generale su come è stata condotta questa battaglia, su come i generali abbiano obbedito agli ordini dello stato maggiore, su come le truppe d’assalto abbiano conquistato posizioni sbaragliando una resistenza pressoché nulla e riuscendo ad esiliarla, a farla dichiarare nemica.
In campo politico, sin dalla sua fondazione, l’Europa aveva come scopo preciso il soverchiare le Nazioni e i popoli, per imporre un governo tirannico che preparasse la sinarchia massonica, preludio dell’avvento dell’Anticristo. In ambito ecclesiastico, sin dal Vaticano II, la neo-chiesa ha usato non dissimile strategia per imporre una tirannide in seno alla Chiesa, costringendo i Vescovi ad abdicare alla loro autorità apostolica a vantaggio di organismi collegiali coordinati da un’élite di corrotti. E come le norme europee impediscono qualsiasi sovranità nazionale in nome di una pretesa democrazia, così le attuali leggi canoniche sono strumentali all’imposizione della dittatura della setta modernista, preludio dell’avvento del Falso Profeta. Chi crede di poter ritornare ai presunti ideali dei padri fondatori dell’Unione Europea correggendo gli errori politici imposti dalla finanza speculativa commette lo stesso errore di chi – come Lei – crede di poter ritornare ai presunti ideali dei padri conciliari correggendo gli errori dottrinali imposti dal cosiddetto postconcilio. Ma non c’è nessun sogno europeo, bensì un incubo dei peggiori, che ha ridotto in miseria intere nazioni e imposto una rivoluzione ideologica ricorrendo a mezzi di coercizione di natura economica. Similmente, non c’è nessun sogno conciliare, ma un incubo che ha causato danni incommensurabili al popolo cristiano, imponendo una rivoluzione dottrinale e morale ricorrendo a mezzi di coercizione per via liturgica.
Uscire da questi due incubi richiede il riconoscimento dell’inganno, e la forza di affrontare una vera e propria rivolta, una forma di resistenza, di obiezione di coscienza, una lotta coraggiosa per difendere la nostra identità e non lasciarci render schiavi della tirannide. Sono due facce della stessa moneta, ed è significativa la perfetta corrispondenza tra quanto impone l’ideologia mainstream e quel che predica la setta. Credo che oggi sia quanto mai evidente che non vi è più alcuna opposizione tra il mondo e la Chiesa, per il semplice motivo che la Gerarchia parla la stessa lingua del mondo, ne condivide le istanze, ne abbraccia l’ideologia, ne sposa le tesi. E se non vi è opposizione tra il mondo e la Chiesa, significa che quella che si definisce tale è una sua turpe parodia, cui presiedono osceni personaggi. E a breve vedremo che le concessioni e le presunte libertà accordate alla Liturgia perenne saranno progressivamente revocate, perché non vi può esser cittadinanza per il Bene, laddove si vuol che trionfi il Male, non vi può esser spazio per la voce della Sposa Immacolata, dove schiamazzano i ribelli e gli impuri servi della controchiesa.
Ciò non significa che la Chiesa non esista più: essa è eclissata, viva in Cristo Sommo Sacerdote, nei Sacramenti e nel Sacerdozio grazie a tanti buoni ministri e ad una moltitudine di anime sante. É grazie a loro che essa risorgerà, quando la Provvidenza si degnerà di concederlo. Ma ripeto: nulla di quella turpe frode potrà esser salvato, perché porta con sé il marchio infame del Nemico; e se qualcosa di buono dovesse esser sopravissuto a questi decenni di apostasia, sarebbe da attribuirsi alla Grazia, che ha potuto operare ed opera ancor oggi nonostante la setta.
Vede, reverendo Padre: la speculazione ci aiuta a comprendere il quadro complessivo della realtà, soprattutto se illuminata dalla Fede e alimentata dalla Speranza. Ma occorre anzitutto che sia la Carità a guidarci. E questa Carità – com’Ella m’insegna – ci permette di capire solo dopo aver creduto, perché l’atto di sottomissione della volontà a Dio deve precedere l’atto di sottomissione dell’intelletto.
Chiunque, speculativamente, può riconoscere che la Messa perenne è la via regia con cui la Chiesa ci conduce dinanzi al trono della Divina Maestà. Ne sono stati capaci anche illustri intellettuali non cattolici, non indifferenti al fascino della lingua sacra, alla ricchezza dei suoi tesori di dottrina, di spiritualità, di poesia e di arte. Ma un’anima che ama Dio, per un’ineffabile miracolo di Carità, non ha bisogno di altra motivazione, che non sia lo stesso amore verso il Signore.
Mi permetta di usare una similitudine. Potrò spiegare ad un giovane quanto sia elegante, quanto sia bella, quanto sia intelligente una ragazza; potrò decantare le sue lodi, elogiarne la devozione, magnificarne l’altera modestia; ma se non scatta quella scintilla, avrò da lui solo un’ammissione del dato in sé, senza ch’egli se ne innamori. Eppure, nell’istante in cui quel giovane si innamora di quella fanciulla, non serviranno spiegazioni di alcun tipo per giustificare i suoi sentimenti, perch’egli sa già ch’ella è l’unica, la perfetta, l’amata. E quell’amore ch’egli prova gliela rende preferibile a qualsiasi altra. Lo stesso avviene nell’anima toccata dalla Grazia divina, in cui il fuoco della Carità che arde nel cuore illumina anche l’intelletto, e fa capire tutto, tutto rende perfetto, tutto meravigliosamente chiaro. E se nei sentimenti umani c’è sempre qualche imperfezione, qualche debolezza; nell’amore verso Dio non c’è nulla di imperfetto, poiché perfetto è l’oggetto dell’amore e perfetta e sovrabbondante la risposta di Dio alla miseria del nostro essere.
Il sacerdote che ascende l’altare ed ama il Signore, al punto di poter dire «Zelus domus tuae comedit me», comprende quale abisso incolmabile vi sia tra la Messa e quel rito in cui «si può intuire la volontà del Liturgista di avvicinare la Messa cattolica alla Cena luterana», come Lei dice. Non occorre nessuna spiegazione, nessuna argomentazione, nessuna prova. Similmente, non occorre nessuna spiegazione nemmeno per rendere impensabile, ad un’anima che arde di Carità, abbassarsi a rivolgersi al Re de Re con le parole che, per quanto teoricamente accettabili sotto il profilo dottrinale, sono parole doppie di un adultero. Perché, in definitiva, il voler accettare la coesistenza di due riti è solo un modo per istituzionalizzare l’adulterio, un sistema per non ripudiare del tutto la Sposa legittima ma tenersi accanto la concubina, credendo di piacere ad entrambe. La nostra Religione non conosce mezze misure, mentre l’adulterio teorizzato da Amoris Laetitia è solo una triste conferma di una mentalità corrotta, che non solo non vuole obbedire alla Legge divina, ma che non è capace di amare Dio. Perché chi ama Dio, pur con tutti i propri difetti, non tollera compromessi, non concepisce nemmeno l’ipotesi che Gli si possa recare offesa servendo due padroni, o presumendo di poter amare entrambi. E chi ama Dio, desidera che tutti Lo riconoscano come loro Signore, che tutti possano condividere quell’Amore infinito, esser consumati dal fuoco della Carità, illuminati dallo splendore della Fede. Ma sono cose che si comprendono solo se si ama e se ci si lascia amare. E quando ciò avviene, diventiamo davvero ejus divinitatis consortes, qui humanitatis nostrae fieri dignatus est particeps. Solo allora comprendiamo che la humanae substantiae dignitas, mirabilmente creata da Dio ed ancor più mirabilmente redenta col sacrificio della Croce, non ci permette di fornicare con gl’idoli: non solo perché ciò è contro la Fede, ma perché ripugna alla Carità, che con quella coincide in Dio.
Il mio augurio più sincero, il mio voto più ardente, è che Ella possa sperimentare questa unicità ineffabile, questo coinvolgimento inesprimibile, questo respiro d’eternità. Ella scoprirà che solo nell’annichilimento della Sua fragilità può risplendere il Sacerdozio di Cristo, facendoLa esclamare con Sant’Agostino: «Admiramini, gaudete: Christus factus sum». Non serviranno più dispute, mi creda.
Santissimo Natale di Nostro Signore,
nell’anno di Grazia MMXVIII.
Oggi è il 122° giorno in cui il Pontefice regnante non ha, ancora, risposto.
“Quando ha saputo che McCarrick era un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?”
“È vero, o non è vero, che mons. Viganò lo ha avvertito il 23 giugno 2013?”
Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi e risponda”.
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Oggi è il 118° giorno in cui il Pontefice regnante non ha, ancora, risposto
“Quando ha saputo che McCarrick era un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?”
“È vero, o non è vero, che mons. Viganò lo ha avvertito il 23 giugno 2013?”
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PADRE PIO CONTRO SATANA. LA BATTAGLIA FINALE
Padre Pío contra Satanás
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Tag: baronio, cavalcoli, chiesa, papa, vaticano II
Categoria: Generale
Caro Direttore:
O’Malley & Dolan:
Archdiocese suspends priest over abuse cases:
https://drive.google.com/file/d/1AXn6VhFIuQd1PVJd6P5nnM9in7MjZRJd/view
https://www.churchmilitant.com/news/article/breaking-omalley-turns-in-dolan-for-abuse-cover-up
Saluti.
Scusi, Tosatti, ma questa gliela devo proprio raccontare: nella parrocchia di Napoli in cui operavano le suore francescane dell’Immacolata, le stesse vengono ora ostracizzate dalle anime pie parrocchiane, alle quali è stato detto che quelle suore sono state commissariate “perché hanno disubbidito al Papa che rappresenta il Signore in terra”. Disubbidienza?!?
Sono queste, ahimè , le cose che rendono la religiosità -non la religione- di certi cattolici incompatibile con la ragione.
Povere suore ….temo che stiano rimpiangendo di non aver fatto come le suore di Laval , loro pero hanno la stima e l ‘ appoggio dei fedeli.Qui in Italia invece la misericordia certi fedeli la riservano solo per migranti e trans…..Se ha la possibilita di parlare con quelle suore dica loro che in tanti siamo dalla loro parte.
Le anime pie parrocchiane hanno il cervello piccolo come quello del pulcino e sanno solo fare pio, pio…
E quante e chi sarebbero queste “anime pie parrocchiane”?
Così, per semplice curiosità…
Fermo restando che se c’è un ordine da commissariare questo dovrebbe essere quello dei Gesuiti, non si pensi che, al di là di una certa persecuzione, non ci siano cose da sistemare nei francescani dell’Immacolata, e specialmente nel ramo femminile.
Vita interna molto da sistemare.
Come comunque in altri ordini e congregazioni.
Senza necessità di commissariamento.
Caro Direttore non lo pubblichi per se gli interessa pubblicare un articolo col tema.
Francesco il Gran Complicità premia con un funzione vaticano a un denunciato per abusi:
https://www.clarin.com/sociedad/escandalo-oran-afirman-obispo-desplazado-denuncias-abuso-sexual-poder_0_ajVGpUSv7.html
Saluti.
Sig.Gonzalez, gli spiriti infernale si riconoscono tra loro,
in coloro che nutrono nel proprio cuore la bugia e la perversione, per poi compiere più male.
Lo Spirito del Signore, al fedele dal cuore puro, rivela il male per combatterlo
Vieni Signore Gesù.
Più:
“La posizione del Papa riceverà un altro colpo se personalmente egli intervenne per aiutare un vescovo della sua Argentina natale trovandolo un lavoro nel Vaticano e dopo sapere che l’uomo aveva accuse credibili di brutta condotta in suo contro”:
https://www.clarin.com/sociedad/vaticano-investiga-obispo-argentino-denunciado-abuso-sexual_0_-WKbjLYQP.html
Buon Tempo di Natale. Vorrei sottoporre a sua Eminenza Cesare Baronio un mio ragionamento che parte dalla logica dello stimatissimo Mons. Antonio Livi, il quale un po’ mi lascia perplesso quando, dopo aver posto saldissime premesse di condizioni storiche attuali di eresia al governo della Chiesa, afferma che il Papa non è eretico perché non può esserlo. Mi viene allora da pensare così: ìl Papa è infallibile e non può essere eretico, sia per la consacrazione che riceve nello Spirito Santo di essere il Vicario di Cristo, sia perché lo Spirito Santo (che è detto anche Spirito di Verità o Spirito di Cristo) lo garantisce con la sua assistenza da ogni errore, sia perché il Papa con suo libero arbitrio vuole essere il Vicario di Cristo e dunque, come prima azione, esercita il suo primato per sottomettersi a Cristo, sia perché lo Spirito Santo lo illumina secondo le necessità del ministero petrino. Questo implica, espresso in forma negativa, che se uno erra pertinacemente compiendo eresia di pensiero, parola, azione, omissione o inducendo maieuticamente all’eresia, ciò è segno chiaro di mancanza di assistenza dello Spirito Santo, o perché non gli è data, o perché non la accetta; egli non si sottomette a Cristo ma esalta se stesso, interrompe la dinamica benefica della propria consacrazione a Dio; ne deriva che egli, non essendo il Vicario di Cristo, ma piuttosto di se stesso, non possiede le prerogative del Papa quindi nemmeno è il Papa; essendo vicario di se stesso non gode nemmeno dell’infallibilità petrina, e nemmeno gode dell’ingiudicabilità, perciò l’evidenza della sua eresia è giudicabile nel foro esterno. Che ne pensa?
Caro Direttore:
Qui ha le due eresie di Francesco e che sono stati eliminate: li conservi come prova della satanica malvagità della Chiesa del profetizzato “Pastore stolto e Falso profeta” Francesco:
1ª:
Il 20 dicembre di 2013 presentò alla MADRE DI DIOadre, alla PIENA DI GRAZIA, come una donnetta isterica richiamando bugiardo e imbroglione a Dio. (E calunniò al Papa Giovanni Paolo II):
“Il Vangelo non ci dice niente: se ella disse o non unisca parola: Ero silenziosa, ma dentro il suo cuore, quanti cuci dicevo al Signore! ‘Tu, quello giorno – questo è quello che abbiamo letto – mi hai detto che sarà grande; tu mi hai detto che gli avresti dato il Trono di David, suo padre, che avrei regnato per sempre ed ora lo vedo lì!’. Il Vergine essere umano! E magari aveva voglia di dire: ‘Bugie! Sono stato ingannata!’: Giovanni Paolo II diceva questo, parlando della Vergine in quello momento”:
http://www.news.va/es/news/el-silenzio-accento-crescere-il-mistero-in-il-esperanz
2ª:
Il 29 maggio di 2015 ritornò nuovamente a presentare alla MADRE DI DIO, alla PIENA DI GRAZIA, come una donnetta isterica, ma questa volta chiamando bugiardo l’Angelo di Dio:
“Molte volte penso anche nella Vergine quando gli portarono il corpo morto di suo Figlio…. E neanche ella capiva…Perché ricordava quello che aveva detto l’Angelo: ” Egli sarà re, sarà grande..” E dentro sé, sicuramente con quello corpo ferito nelle braccia che soffrì tanto prima di morire, avrà avuto voglia di dire all’Angelo: ” Bugiardo, mi hai ingannato!”. http://www.news.va/es/news/el-papa-ricevere-a-un-gruppo-di-bambino-malato-essere-lfeta.”
Estimado Director:
Aquí tiene las dos herejías de Francisco y que han sido eliminadas: guárdelas como prueba de la satánica maldad de la Iglesia del profetizado “Pastor necio y Falso profeta” Francisco:
1ª:
El 20 de diciembre de 2013 presentó a la MADRE DE DIOS, a la LLENA DE GRACIA, como una mujerzuela histérica llamando mentiroso y engañador a Dios. (Y calumnió al Papa Juan Pablo II):
“El Evangelio no nos dice nada: si ella dijo o no una palabra … Era silenciosa, pero dentro su corazón, ¡cuántas cosas decía al Señor! ‘Tú, aquel día – esto es lo que hemos leído – me has dicho que será grande; tú me has dicho que le habrías dado el Trono de David, su padre, que habría reinado por siempre ¡y ahora lo veo allí!’. ¡La Virgen era humana! Y quizás tenía ganas de decir: ‘¡Mentiras! ¡He sido engañada!’: Juan Pablo II decía esto, hablando de la Virgen en aquel momento”:
http://www.news.va/es/news/el-silencio-dejo-crecer-el-misterio-en-la-esperanz
2ª:
El 29 de mayo de 2015 nuevamente volvió a presentar a la MADRE DE DIOS, a la LLENA DE GRACIA, como una mujerzuela histérica, pero esta vez llamando mentiroso al Ángel de Dios:
“Muchas veces pienso también en la Virgen cuando le llevaron el cuerpo muerto de su Hijo…. Y tampoco ella entendía…Porque recordaba lo que había dicho el Angel: ”El será rey, será grande..” Y dentro de sí, seguramente con ese cuerpo herido en los brazos, que sufrió tanto antes de morir, habrá tenido ganas de decir al Angel: ”¡Mentiroso, me has engañado!”.
http://www.news.va/es/news/el-papa-recibe-a-un-grupo-de-ninos-enfermos-sois-lfeta“.
Caro Direttore:
Hanno cercato di eliminare le prove delle due eresie, ma… in Internet e per il momento, quasi sempre ancora qualche prove:
1ª:
https://www.lastampa.it/2013/12/20/vaticaninsider/el-papa-busquemos-el-silencio-que-preserva-la-relacin-con-dios-NFznJZ74r5YaXriQ2ZbupL/pagina.html
2ª:
http://visnews-es.blogspot.com/2015/06/el-papa-recibe-un-grupo-de-ninos.html
Saluti.
Orbene, domandiamoci: come sarebbe oggi il mondo se Gesù non fosse mai nato? Eppure non ha lasciato scritto una parola. E, stando a quanto ci raccontano i Vangeli, i suoi discorsi erano brevi e semplici. Ciò non vuol forse significare che non è la quantità ma la qualità di ciò che diciamo quello che più conta?
Allora tutti ‘sti grandi discorsi si riducono ad una sola questione: il concilio Vaticano II per la Chiesa è stato un bene o è stato un male? E, in seconda posizione: Bergoglio sta dando una mano a Gesù nell’ edificazione della Sua Chiesa, o sta dando una mano al nemico per distruggerla?
Da quanto ho capito per Baronio le risposte sono chiare per Cavalcoli non si sa. E alla fine tutto rimane come prima.
Caro Deutero,
I discorsi del mitologico Gesù sono brevi e semplici perché gli evangelisti erano pigri e di scarsa inventiva.
Senza il Vaticano II oggi staremmo in chiesa a sorbirci passivamente le tirate in “arum” di maleducati che danno le spalle al pubblico.
Quanto a Francesco, che dire? Il papa che ci meritiamo.
Ossequi!
Di scarsa inventiva c’è solo la sua.
Bravissimo GMZ !
In tre righe sei riuscito a sistemare per bene gli irriducibili seguaci di Bultmann (demitizzazione) di Rahner (dubbia storicità ) e della teoria della globalità del messaggio che riducono il Vangelo ad un pressante invito alla socializzazione indiscriminata di tutti gli uomini e il culto domenicale al solo piacere di stare tutti insieme almeno tre quarti d’ora la settimana e alla fine mangiare il biscottino-premio.
Eh eh bisognerebbe vedere cosa ne pensavano i seguaci di Cristo. Ripeto (forse la prima e’ stata censurata per qualche parolaccia): parafrasandi Schillebexx (o come si chiama) e parafrasando Quinzio che parafrasava quest ultimo….il treno (Gesu’ Cristo) non e’ piu’ tornato presto come diceva la “parola di Dio” poi non ripresa dai vangeli perche’ inadempiuta di 1Ts, noi non lo aspettiamo piu’ da- facendo un calcolo sommario- Costantino in avanti. L’ evoluzione morale verso il punto Omega direi alla fantozzi (a ella Teillhard): e’ stata una “agata pazzesca. Magnateve sto biscotto, non siete i primi ne gli ultimi, religiosi naturali 🤣 A tal proposito scrisse un cardinale ma costava 70 euro e non l ho preso. La religione nasce con l uomo. L uso dell ocra ecc. No non l ha inventato Cristo, Mithra, Bar koba, Maometto o Hillel, Ruterford o Miller, Lutero o Serveto. Marx aveva torto: non l’hanno inventata i borghesi. Ma come oppio o biscotto, non e’ male .
Ps: le parole DIMENTICATE di Gesu’ (maiuscolo mio) e’ un opera discreta di Mauro Pesce (non di un autoreferenziato insegnante in forza del concordato delle scuol, nominato dal vescovo). I testi sono anche in lingue antiche (per chi le capisce). Io non abdrei pero’ sugli apocrifi, basterebbe rimanere sui detti di Gesu’ presenti nelle lettere, tipo 1 ts).
Ps: dopo aver fatto l avvocato del diavolo confesso di essere credente, ahime’ senza filologia, latinorum, neurologia, peicanalisi e accesso alla comunione (non per colpa mia, li).
vittorio….ma si rilegge qualche volta? Fa proprio pena. Un pochino di dignità quando? E tutte quelle risatine formato smile….le ricordo ancora che il riso abbonda sulla bocca degli id…..
@DOMANDA/RISPOSTA
ecco gli andreonzi di north korea insider che trollano il blog di Tosatti: andrea, è ovvio che Cavalcoli non ha denunciato pressioni, a chi le denuncia, alla Segnatura che ha bloccato i ricorsi dei Francescani dell’Immacolata per ordine di papaciccio? Alla Congregazione per i religiosi che ha ammazzato in francescani dell’immacolata, quei frati belgi di Leonard, le suore francesi e quelli di ferrara? Se Cavalcoli denuncia di aver subito pressioni, poi chi lo protegge? Non lo avveleneranno come i cardinali tedeschi, forse, ma lo riducono allo stato laicale e lo sbattono in mezzo a una strada, e poi che fa? Pure lui deve campare.
A precisazioncina….si, siamo in diversi a credere che lei prenda soldi per infestare i blog e avvelenarli con la squallida confusione gesuitica volutal suo datore di lavoro.
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=Q1sAfJy0iTsDMwpp0KdHIA__.ntc-as5-guri2a?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1978-12-28&atto.codiceRedazionale=078U0833&elenco30giorni=false
aprire link e vedere art. 34, col menù sul lato sx
Caro Direttore:
SI RITIRA DOPO CAUSARE SCANDALO IN I FEDELI
Il vescovo di Porto chiede non parlare della verginità fisica di María:
http://www.infocatolica.com/?t=noticia&cod=33887
Chi ha domandato a Francesco delle sue due eresi contro la Madre di Dios: 20 dicembre 2013 e 29 maggio 2015…? Nessuno!!!
In quanto a queste cose……ripeto io credo….l assurdo.
Pero’ ho visto varie bibbie. In alcune non dico si menta, ma si ometta. In quella evangelica ad esempio si dice: “e non ebbe rapporti con Giuseppe sin dopo il parto”. Non che poi non li avesse. Giacomo era il fratello del Signore, poi cosa voglia dire non so. Son chiacchiere. Meno male la mia fede non viene dalla ragione. Senno’ sarei ATEO E ANTICLERICALE.
@Vittorio
Ormai la vexata quaestio dei “fratelli ” di Gesù non è più tale sulla base degli studi filologici comparati delle lingue antiche. Per farla breve : nelle lingue ebraica e aramaica che sono lessicalmente molto più povere del greco manca un termine specifico per esprimere il concetto di cugino/a per cui si ricorre alla parola fratello/ sorella in ebraico e aramaico ; da aggiungere che nelle comunità agropastorali i legami di parentela sono strettissimi anche per via della vita in comune.
Poi per quanto riguarda la questione del rapporto tra fede e ragione io penso ( e non solo io) che senza la ragione non si possa credere almeno secondo la fede cattolica.
Credere che Dio entri nella storia non è credere a un fatto irrazionale a cui si aderisce solo per fede.
L’ipotesi dell’Incarnazione , della Rivelazione è una delle categorie della possibilità della ragione.Negare l’ipotesi della Rivelazione come possibile fatto reale , come possibile avvenimento storico è una forma di idolatria della ragione positivistica , il tentativo che fa per dettare lei stessa la misura del possibile e dell’impossibile ; è impossibile che sia accaduto dunque non è accaduto .Così adattando la realtà alle sue teorie , come fanno tutte le ideologie , anche la ragione positivistica diventa ideologia.Non è questa ka ragione alleata della Fede.
Lo disse Papa Benedetto in un passo del suo profondo , bellissimo discorso al Bundestag di Berlino nel settembre 2011
” La ragione positivistica che si presenta come esclusivistica e non è in grado di percepire qualcosa aldilà di ciò che è sperimentabile e funzionale , assomiglia agli edifici di cemento armato dove ci diamo il clima e la luce da soli e non vogliamo più ricevere le cose dal vasto mondo di Dio “
Caro Direttore:
Foto: Dopo e prima del Concilio Vaticano II:
https://www.google.com/search?q=tree&tbm=isch&tbs=simg:CAQSlQEJrEQfRcmTp1YaiQELEKjU2AQaAggVDAsQsIynCBpiCmAIAxIo5hfwFLoK0h7YHtkewRbfFdYe7hT0ObQkiyquOtgrlD-oLa04rjiTPxowc_1-AdmC_1iGgoHFBcc9bgJPuFyyguKwhbNTwByqzI4iT6LyDLYPOqL_1Az-nxp5BmJIAQMCxCOrv4IGgoKCAgBEgQMC9VEDA&sa=X&ved=0ahUKEwiSzayd3sHfAhUCtnEKHft0AxQQ2A4IMSgB&biw=1164&bih=598#imgrc=7cPscJZ9gXQXuM:
@FRANCESCA: noi non sappiamo a quali tremende pressioni è sottoposto Cavalcoli, dai suoi superiori del convento, dell’ordine e da quelli ancora più su, senza contare che qualche andreonzo può avergli detto di pensare alla salute, che è meglio smettere di criticare papaciccio, basta guardare la fine che hanno fatto i due cardinali tedeschi che lo criticavano coi dubia, morti stecchiti di morte assolutamente narturale e non avvelenati.
Baronio è libero, può scrivere quello che davvero pensa, grazie all’anonimato come superex.
Non è un granchè questa analisi. Scrivere pubblicamente non è certo un obbligo, men che meno sul sito di Tosatti. Se padre Cavalcoli pensasse cose diverse da quelle che scrive…gli basterebbe non scrivere. Non credo che il medico gli abbia ordinato di scrivere a tutti i costi, anche a costo di mentire su ciò che pensa.
Questo in termini generali. In termini concreti padre Giovanni scrive esattamente quello che pensa e che dice in privato. E non é certo il ”minus habens” inconsapevole che ci vorrebbe dipingere Cesare Baronio in quest’ultimo articolo, non avendo argomenti migliori per controbattere.
Riguardo a quest’ultimo, l’anonimato serve a far sì che una associazione di persone agisca mascherandosi da anziano prelato cresciuto alla corte di Papa Pacelli. D’altra parte se fosse l’anzianissimo signore che dice di essere: a) lo avrebbero già sgamato, b) con l’età che dovrebbe avere non so che punizione potrebbe temere.
Haaaaa invece i Trolloni scrivono dalla redazione di qualche settimanale cattocomunista ben organizzato informaticamente e grondante miSSSSSericordia capace perfino di fare intimidazioni prontamente però mostrate alle competenti forze dell’ordine…..evviva BARONIO abbasso il lecca piedi vaticani.
Cavalcoli è stato oggetto di intimidazioni e le ha denunciate?
Risposta solo per educazione : si sente chiamato in causa “signor” domandina? Se non ha nulla da nascondere perché si immischia? Non è che La prima gallina che canta ha fatto l’ uovo? E non si preoccupi che so molto bene di cosa parlo.
Non avendo fatto nulla di male a Cavalcoli, le sue illazioni non mi preoccupano. Temo comunque che a una gallina ci assomigli più lei che io.
Dopo Ratzinger pure Cavalcoli e’ sottoposto a pressioni. E il suo collega di sito e’ libero? No, perche’ ricordo alcune cose che scrisse su monsignor Negri…
Negli anni 90 Cavalcoli ebbe un dibattito con padre Penasa. Mi fa piacere che sia ancora qui, Penasa spero stia bene. All’epoca Cavalcoli sosteneva una dottrina che, in base al CCC, oggi ritengo “giusta”. Speriamo Penasa non sia stato fatto fuori da un albino dell’ Opus Dei (come nel codice da vinci🙄)
Ho assistito per la prima volta a una messa celebrata in VO e ho avuto la sensazione di essere stato tradito dalla mia amata chiesa. 38 anni vissuti ignaro dell esistenza di un rito così santo, così sacro. Grazie della disputa cari baronio e calvalcoli, consiglio davvero a tutti coloro che non hanno ancora avuto la Grazia di assistere a una messa VO di parteciparvi. Qualunque disputa crolla di fronte all’evidenza. Restano solo le domande: perché averla sostituita? Per chi? A beneficio di cosa? Non è certo servita a me classe1980, tanto meno a mia moglie, e neppure ad altre famiglie giovani che si stanno svegliando e cercano percorsi radicali. Nuove famiglie, nuovi figli, nel solco della tradizione. I laici si stanno svegliando.
Caro Max, grazie infinite per questa testimonianza!
…e speriamo che qualcuno faccia tesoro del consiglio di Max, così da scoprire il tesoro di cui i seguaci della conciliabolica setta vorrebbero provarci.
Saluti e preghiere per gli eminentissimi vescovi italiani, Perego e Brambilla soprattutto.
Assistero’ volentieri a una messa VO. Non ho mai partecipato. So poche cose del concilio. Una la preghiera del venerdi santo. Certo in italiano suona “male”. Lasciando perdere l etimologia dei termini si deve capire che le masse IN ITALIANO afferrano il senso comune. Mi riferisco alla preghiera per la conversione dei PERFIDI ebrei (alcuni aggiungevano deicidi).
Ironia della sorte Gesu’ era ebreo, Saulo di Tarso pure, pure Pietro. Ora etichettare come perfidi TUTTI gli ebrei…..mah.
Non e’ chi compie l’atto, per la chiesa, il colpevole? Il braccio secolare. Gesu’ fu ucciso dai ROMANI. Cosi come molti eretici, non dai vescovi in persona o papi, ma da MASTRO TITTA!
Porto anch’io la mia testimonianza in merito, al di là delle diatribe tra mons. “Baronio” e padre Cavalcoli: ormai, da più di due anni frequento quasi esclusivamente la Santa Messa tridentina, presso e diretto spiritualmente da un canonico di un noto Istituto. Ho iniziato ad andarci a causa di quanto avveniva nella mia ex parrocchia: laici lasciati a fare ciò che volevano, ogni genere di stramberie liturgica che non valorizzavano certo il culto reso a Dio (dalle “chierichette” al suono molesto e proibito delle chitarre, fino a tabernacoli spostati edi improbabili, diciamo così, “arredi” in chiesa), catechesi delegate in esclusiva ai suddetti laici senza controllo del particolare e così via. Ovviamente, la lingua sacra del rito romano, il gregoriano e così via erano tutti rigorosamente proibito, ed ogni tentativo da parte mia di ripristinare un minimo di liturgia romana cadeva nel vuoto, ho deciso di ininviare a partecipare al rito tridentina, prima parallelamente alla Messa nella mia parrocchia e poi, dopo altri avvenimenti che non vi sto a raccontare, sono passato da lì a nove mesi quasi esclusivamente al rito tridentino. In ogni caso, ho iniziato a frequentare per queste cose, e poi sono rimasto per altre motivazioni: un rito liturgico completo, grandissima attenzione al sacro in tutti i suoi aspetti (dalla liturgia alle catechesi), preti sempre al confessionale quando possibile e mille altre cose.
P.S.: non ho ancora trent’anni, e non avevo mai partecipato ad una Santa Messa gregoriano-tridentina prima di più di tre anni fa, tuttavia io e la mia fidanzata ci sposeremo nel rito romano tradizionale.
Caro Equesfidus,
Ha messo a fuoco un particolare di grandissima importanza: il presidio del confessionale. Frequento la S. Messa di sempre in 4 diverse località, e in ognuna di esse il confessore è sempre disponibile prima o anche durante la S. Messa, e il lavoro non gli manca!
Quando invece frequentavo le celebrazioni Novus Ordo, mi toccava “prenotare” la confessione: e ti credo, la luteranizzazione conciliare ha devastato pure questo sacramento, che ora è moribondo e in attesa di essere misericordiato.
Ossequi.
Esperienza molto simile per me.
Condivido in pieno le osservazioni e la scelta di Equesfidus
@ GMZ: il problema è che questo Sacramento è pressoché sconosciuto e non si sa quali siano le regole per una buona (e santa) Confessione. Altre conseguenze dell’analfabetismo religioso (in particolar modo liturgico e dottrinale) imperante, e sì che bisogna essere ciechi per non accorgersene.
In un commento di un post precedente ho ingiustamente attaccato mons. Betori vescovo di Firenze per la sua omelia natalizia.
Avevo letto solo delle recenzioni laiciste che lo strumentalizzavano e ci sono caduto. Me ne scuso.
L’omelia è stata ddi grande spessore
@ Astore
Cito testualmente dall’Omelia di Natale del vescovo Betori:
“Dobbiamo pur chiederci perché in un popolo da sempre aperto all’incontro e all’accoglienza sta prevalendo l’istinto a chiudersi nel proprio guscio, a negare ospitalità a chi viene da paesi in guerra, impoveriti dalle rapine dei potenti, stremati dalla fame”.
E ancora:
“A Betlemme, per Maria e Giuseppe, se non ci fu posto nell’alloggio, non mancò almeno l’accoglienza in una stalla…non si è ancora riusciti a trovare forme efficaci di risposta che non siano le chiusure dei porti e l’abbandono di fatto all’illegalità”.
L’Omelia è stata di grande spessore?
Come dice Deutero: mah, posso dire mah??
Certo, io credo che non solo si debba accogliere ma anche sfamare l’anima di queste persone parlandogli di Cristo come unica Via e Verità. La chiesa lo fa forse? Dovremmo però prima accogliere i milioni di bambini che trucidiamo nei grembi. O i milioni che nel mondo soffrono perché il nostro governo non ha la forza di imporre Cristo all’Europa. Con la nostra tecnologia e le nostre armi potremmo spazzare via tutte le resistenza delle nazioni infedeli ma il Signore ha fatto in modo che ci fossero 800 anni di differenza tra le Crociate e le nostre armi nucleari e questo perché, forse, dobbiamo erigere Cristo come scopo delle nostre vite prima che altri possano farlo. Ma questi fautori dell’accoglienza hanno figli? Lo sanno cosa vuol dire stare in mezzo a persone che non vogliono integrarsi? E se poi c’è la concomitante presenza di maestri comunistoidi o multiculturalisti ecco che la frittata è fatta. Quando i nodi verranno al pettine nessuno si ricorderà più della costituzione, del Vaticano 2 o delle stupidaggini scritte qua e là. Sarà una caccia prima all’apostata e poi all’infedele e verrà rigettato tutto ciò che ha causato questo e che ha minato la nostra Fede.
Buon anno nel Signore Gesù Cristo!
Eminentissimi , stimatissimi e cavillosi padri com’è tutto chiaro oggi.La Chiesa di Cristo, che il Signore ha voluto a Roma perchè cementata dal sangue di migliaia di martiri ,sempre più nei secoli incrostata di potere,corruzione e ricchezza e attualmente occupata da traditori del Vangelo ,oggi più di prima disprezza le profezie e i messaggi del Cielo che in modo chiaro , semplice e inequivocabile ci descrivono i tempi tragici che viviamo ma ci indicano anche la strada per uscirne,leggiamo e meditiamo quello che il Cielo continua a dirci per la salvezza delle anime e per la Gloria di DIO …”Ma, o dolore che mi fai sanguinare la Ferita del Cuore come quando fu aperta sul Golgota! Ma che vedono i
miei Occhi divini? Non ci sono forse sacerdoti fra le turbe infinite che passano? Per questo sanguina il mio
Cuore? Sono vuoti i seminari? Il mio divino invito non suona più, dunque, nei cuori? Il cuore dell’uomo non
è più capace di udirlo? No. Nei secoli vi saranno seminari e in essi leviti. Da essi usciranno sacerdoti, perché
nell’ora dell’adolescenza il mio invito avrà suonato con voce celeste in molti cuori ed essi l’avranno seguito.
Ma altre, altre, altre voci saranno poi venute con la giovinezza e la maturità, e la mia Voce sarà rimasta
soverchiata in quei cuori. La mia Voce che parla nei secoli ai suoi ministri perché essi siano sempre quello
che voi ora siete: gli apostoli alla scuola di Cristo. La veste è rimasta. Ma il sacerdote è morto. In troppi, nei
secoli, accadrà questo fatto. Ombre inutili e scure, non saranno una leva che alza, una corda che tira, una fonte che disseta, un grano che sfama, un cuore che è guanciale, una luce nelle tenebre, una voce che ripete ciò
che il Maestro gli dice. Ma saranno, per la povera umanità, un peso di scandalo, un peso di morte, un parassita, una putrefazione… Orrore! I Giuda più grandi del futuro Io li avrò ancora e sempre nei miei sacerdoti!
Amici, Io sono nella gloria e pure Io piango. Ho pietà di queste turbe infinite, greggi senza pastori con troppo
rari pastori. Una pietà infinita! Ebbene, Io lo giuro per la mia Divinità, Io darò loro il pane, l’acqua, la luce, la
voce che gli eletti a quest’opere non vogliono dare. Ripeterò nei secoli il miracolo dei pani e dei pesci. Con
pochi, spregevoli pesciolini, e con dei tozzi scarsi di pane – anime umili e laiche – Io darò da mangiare a
molti, e ne saranno saziati, e ve ne sarà per i futuri, perché “ho compassione di questo popolo” e non voglio
che perisca.
Benedetti coloro che meriteranno d’esser tali. Non benedetti perché sono tali. Ma perché l’avranno meritato
col loro amore e sacrificio! E benedettissimi quei sacerdoti che sapranno rimanere apostoli: pane, acqua,
luce, voce, riposo e medicina dei miei poveri figli. Di luce speciale splenderanno in Cielo. Io ve lo giuro, Io
che sono la Verità”…
http://www.scrittivaltorta.altervista.org/10/10629.pdf
Buonasera, quanto ho da condividere non può essere sintetizzato in questo spazio limitato e, quindi, chiedo di avere un indirizzo email dove poter recapitare un messaggio con degli allegati. Mi ritengo un umile servo con un insolito compito in un disegno divino di liberazione, nella volontà di rispettare, senza compromessi, la volontà di Dio che ci è stata rivelata. Chiedendo l’intercessione alla Madre celeste, porgo fraterni saluti.
Eminentissimo Baronio, sono un semplice sacerdote e nell’averla letta in questa sublime esternazione, mi sono sentito confermato nella fede della Verità. Sono figlio della Chiesa del Vaticano II, ho studiato teologia con educatori gesuiti e non le nascondo che quella formazione ha deviato la mia mente e il mio cuore dai buoni consigli e buoni esempi di qualche sacerdote della mia infanzia e giovinezza, che mi parlavano della Sposa di Cristo così come ne ha parlato Lei. Dopo un periodo di vita sacerdotale legato a quel poco di tradizione rimasta dopo il Concilio Vaticano II, ho aperto anch’io la mente e il cuore al modernismo incalzato sempre più dai tanti confratelli sessantottini e di nuova generazione, ed ho conosciuto anch’io il tempo della prostituzione di una Chiesa che ha dimenticato il Suo Sposo e si concede ad ogni seduzione. La Sua analisi è stata per me utile e spero che possa esserlo anche per tanti altri che cercano ancora un raggio di luce in queste tenebre che sono calate. Ci sostenga la preghiera e la custodia della Santa Famiglia! Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l’anima mia!
Reverendo,
non immagina che gioia Ella mi dia, nel sapere che le mie parole hanno saputo toccar le corde giuste. Sono certo che Ella possa condividere la serenità che viene ad un’anima sacerdotale, quando scopre l’immenso tesoro di grazie custodito dalla Liturgia perenne.
Questo tesoro non ci può esser tolto da nessuno, anche sotto le più aspre minacce e le più crudeli persecuzioni. Anzi: più esso è oggetto della furia dei nemici di Dio, più attrae a sé tanti che, nella mediocrità dei passati decenni, lo ignoravano completamente.
Sono certo che il Signore concederà anche a Lei, reverendo, di esser presto testimone della Fede e dispensatore dei Misteri di Dio, permettendoLe di constatare che quanto più il celebrante lascia spazio al Sommo Sacerdote, tanto più copiosi saranno i frutti del suo ministero.
E’ bello vedere che, pur nella crisi presente – anzi, direi proprio a causa di essa – stanno destandosi tanti sacerdoti assetati di Dio, divorati dallo zelo per la Sua casa.
Dialogo tra due preti immaginari… 🙂
Grazie di avermi risposto, caro confratello e che il Signore ci doni perseveranza e fortezza nella battaglia contro le forze infernali che hanno occupato molti cuori tra le pecore del gregge e anche tra i pastori.
@Pino: Almeno noi possiamo dirci sacerdoti, sapendo di esserlo e lasciarlo immaginare, ma di te cosa si può immaginare visto che ti presenti come Pino La Qualunque.
Detto questo preferisco andare oltre come disse Virgilio a Dante: non ti curar…….
Ira Divina….lei è sempre un grande che fa apparire ancora più nanerottoli i pinetti diventati bonsai a causa del lecchinaggio al Kapo supremo argentino..
Mi pare di intuire che ciò che contraddistingue le due posizioni non sia tanto il quid, ma il temperamento, la disillusione più o meno marcata verso il mondo e, di conseguenza, le possibili prospettive, che ne scaturiscono.
Baronio è più propenso ad avere una visione smaliziata, per cui tutto è finalizzato, in maniera anche subdola, a demolire la Chiesa, mentre Cavalcoli sostiene che solo delle coscienze completamente ottenebrate potrebbero arrivare a tanto.
A mio avviso, la crisi odierna prolifera per motivi molto più futili, ma, non per questo, meno terribili di quelli proposti. Ritengo, infatti, che la vera minaccia sia dovuta ad una profonda e capillare ignoranza di fondo, diffusa a tutti i livelli e, soprattutto, laddove, almeno per grado, indirizzo di studi e di cammino vocazionale, non dovrebbe assolutamente esserci.
La realtà è così triste che, in due occasioni, dei seminaristi mi hanno chiesto se stavo affrontando un cammino sacerdotale e, rispondendo loro che sono una donna, abbiano esclamato:- Perché? Non è previsto per una donna?-… Qui non si tratta di protestanti o di pensatori di “larghe vedute”, ma di ragazzi che non conoscono e non sanno interpretare neppure la realtà che stanno vivendo ed hanno sotto il naso. Cosa ci si potrà mai aspettare da questi futuri sacerdoti? E quanti, nella vigna del Signore, pur essendo animati da buone e lodevoli intenzioni, non sanno quello che fanno, figuriamoci quello che dicono!
Credo, però, che il processo di degrado, nella Chiesa, non sia irreversibile. Basterebbe, per contenerlo, una maggiore consapevolezza e, soprattutto, un po’ di serietà: serietà di vita, di cammino e di studi.
Vi ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti.
@ Francesca
Ti ringrazio per il tuo intervento che giudico preciso ed equilibrato.
Direi che tu rimetti le cose a posto, dopo la “vivace” disputa che da una parte vede il “tutto sbagliato, tutto da rifare” e dall’altra il “sì, ma però, forse”.
Credo in definitiva che tutti, almeno qui in Casa Tosatti, compresi i duellanti (in senso buono beninteso) C. Baronio e P. Cavalcoli, conveniamo sul difficilissimo momento che attraversa la Chiesa Cattolica. E’ una situazione che viene da lontano, certamente non imputabile all’attuale pontefice, ma è una situazione che avrebbe bisogno di una Guida salda, carismatica e profetica. Purtroppo siamo alla inadeguatezza più assoluta, per non dire di peggio. A volte mi viene in mente l’ispettore Clouseau e la pantera rosa.
Questa è un po’ difficile da bere… è vero che c’è tanta ignoranza, ma che dei seminaristi non sappiano che una donna non può farsi prete è una boiata… a meno che non ci sia stato qualche equivoco ed abbiano capito che Lei appartenesse a qualche chiesa protestante.
Signor Gabriele invece io ci credo e non penso che sia solo per colpa ‘ ignoranza diffusa in ogni campo.Ieri sera a ” L ‘ esredita ‘ hanno chiesto come si chiamano gli abitanti di Potenza , risposta : forzutisti ……La gente ormai temo non sappia piu ragionare .Ma non credo che i due seminaristi pensino questo solo per mancanza di conoscenze di catechismo di Prima Comunione , no io credo che quel poco che sapevano lo abbiano dimenticato proprio in seminario ascoltando lezioni sulla necessita di celebrare al piu presto il matrimonio gay in chiesa , di accogliere migranti in parrocchia , compreso uno che urli Allah nella funzione di mezzanotte a Natale , di circoncidere i bambini come primo atto sbarcati dal barcone come espressione massima di amore verso chi unici e soli possono definirsi GESU , e di garantire al piu presto il diritto alle donne al diaconato , per il quale gia siamo fuori tempo massimo.Parlando piu seriamente , credo che sia accaduto proprio questo , quei 2 seminaristi sono finiti in un seminario dove stanno gia dando per avvenuto il diaconato femminile .La cosa non deve sorprenderci , molti dei sacerdoti gay in Usa affermano di essere diventati sacerdoti perche qualcuno aveva detto loro che li avrebbero vissuto al meglio la loro condizione gay .Buon anno
Mi é molto piaciuta la similtudine tra la chiesa postconciliare e l’unione Europea: due obbrobri che, credo non a caso, hanno marciato quasi di pari passo.
E di pari passo sono andate nel ….precipizio.Per carita nessun dispiacere per l ‘ ue , sono oltre quindici anni che la disprezzo , non pretendete di piu perche si sa quando si e giovani si e ottimisti , poi si sa andando avanti negli anni si vedono le cose molto piu obiettivamente .Ma vedere la chiesa diventare una succursale della massoneria, questo e dura .Ma vedo che anche servitori della Chiesa come Baronio e padre Cavalcoli non si aspettavano finisse cosi.Vorrei poter dire mal comune , mezzo gaudio, ma io non ….gaudio.Soprattutto perche come dice Baronio siamo solo agli inizi .Chissa se qualcuno di noi sara ancora su questa terra , quando finalmente emergera di nuovo dalle tenebre la Chiesa!?!
D’accordo, però non può pensare che padre Cavalcoli abbia minor zelo per il Signore.
Inoltre non basta reclamare. Oltre a scrivere e scrivere (è ovvio che per iscritto non le abbiano mai risposto: che pretendeva, che ammettessero gli errori?), è mai andato di persona a contestare? E ha mai confutato in modo scientifico i vari teologi, liturgisti, storici? E’ mai andato, per esempio, dai cervelloni della Gregoriana a confutarli punto per punto? Non basta stracciarsi le vesti gridando allo scandalo: quello lo faceva pure il sommo sacerdote che condannò Cristo. Lo sa che un certo storico ecclesiastico di cognome Croce racconta balle del genere: l’Ultima Cena non è la prima comunione degli Apostoli? Invece di usurpare il nome di Cesare Baronio, scriva lei col suo vero nome qualche bel trattato per confutare i neomodernisti punto per punto e persona per persona. Si esponga in prima persona (come fa, per esempio, p. Cavalcoli): certo, ne sconterà le conseguenze, ma ormai alla sua età non avrà più niente da perdere, presumo. A differenza di chi è più giovane di lei e in questi ultimi decenni ha incontrato quasi solo pretonzoli ignoranti e arroganti, bravi solo a prendere in giro chi è serio e colto e a fare i carrieristi opportunisti (vedi UPS, per esempio).
Nell’Udienza del 23 novembre scorso, PAPA FRANCESCO dice che i dubbi di fede sono utili! E dice che lui, di dubbi sulla FEDE, ne ha TANTI!
Nel discorso ai dipendenti della Santa Sede del 21 dicembre scorso, il Papa, riferendosi alla MADONNA e a San Giuseppe, ha detto: “santi non si nasce, si diventa, e questo vale anche per loro”.
Poiché la Madonna è stata concepita senza peccato e piena di grazia, ci troviamo di fronte a un’evidente eresia formale. Senza se e senza ma.
Con un salto carpiato si può interpretare tutto in modo giusto.
Un po’ come quelli che, avendo insegnato al gorilla Lucy il linguaggio dei segni, interpretano liberamente i gesti di Lucy legandoli a concetti che essi credono partoriti dalla sua mente.
Difficile dare troppe interpretazioni a un chiarissimo concetto espresso in un discorso ufficiale che è stato LETTO.
Ma ammettiamo pure che il pensiero del Papa non sia quello espresso con le parole. Ammettiamo, con un certo arbitrio, che lui volesse dire che la santità di Maria e Giuseppe, che erano GIA’, santi, era in continua crescita. A questo punto, vista la confusione che queste parole hanno generato nei fedeli, il Papa dovrebbe PRECISARE.
In ogni caso si ripropone il dilemma: o il Papa può dire eresie, che la ragione può chiaramente discernere in quanto sono in chiara contraddizione col Magistero precedente, e in questo caso il Papa, pur rimanendo Papa, non agisce nelle vesti di Papa, oppure se, come dice padre Cavalcoli, il Papa non può sbagliare mai, anche quando non parla ufficialmente da Pastore universale, se dicesse un’eresia vorrebbe dire che è un falso Papa.
Io a questo punto spero, e voglio credere, che Papa Francesco voleva dire una cosa diversa
Preciso che il mio paragone non voleva essere irriverente verso il Papa, ma riguardava gli INTERPRETI ultra benevoli non solo del pensiero papale, ma anche delle sue parole, che sono chiarissime.
Io posso interpretare benevolmente il pensiero del Papa dicendo che si è espresso male, e già è un po’ faticoso, ma chi volesse interpretare le sue parole, che sembrano senza scampo eterodosse, in modo compatibile con tradizione, deve fare una fatica immane. E il risultato non è detto che sia soddisfacente.
Io, personalmente, penso che Francesco sia il Papa legittimo, che sia infallibile quando parla ex cathedra o spiega il magistero ordinario infallibile. Credo che sia sempre assistito da una specialissima grazia di stato, ma che le sue opinioni personali non necessariamente sono infallibili, anche se le esprime pubblicamente.
Del resto Papa Benedetto disse che i suoi libri su Gesù non erano infallibili e potevano essere criticati (anche se nessuno c’è riuscito).
Questa a me pare sia la dottrina della Chiesa, ma se mi viene dimostrato diversamente, cambio idea
Lucidissima, rigorosa quanto appassionata sintesi delle tristi vicende recenti della Chiesa.
Si legge tutto d’un fiato, anche se lascia l’amaro in bocca. Come spesso le buone medicine…
Complimenti!
UN PICCOLO MANIFESTO DI MODERNISMO, A CURA DI CESARE BARONIO
“Mi permetta di usare una similitudine. Potrò spiegare ad un giovane quanto sia elegante, quanto sia bella, quanto sia intelligente una ragazza; potrò decantare le sue lodi, elogiarne la devozione, magnificarne l’altera modestia; ma se non scatta quella scintilla, avrò da lui solo un’ammissione del dato in sé, senza ch’egli se ne innamori. Eppure, nell’istante in cui quel giovane si innamora di quella fanciulla, non serviranno spiegazioni di alcun tipo per giustificare i suoi sentimenti, perch’egli sa già ch’ella è l’unica, la perfetta, l’amata. E quell’amore ch’egli prova gliela rende PREFERIBILE a qualsiasi altra. LO STESSO AVVIENE nell’anima toccata dalla Grazia divina, in cui il fuoco della Carità che arde nel cuore illumina anche l’intelletto, e fa capire tutto, tutto rende perfetto, tutto meravigliosamente chiaro. E se nei sentimenti umani c’è sempre qualche imperfezione, qualche debolezza; nell’amore verso Dio non c’è nulla di imperfetto, poiché perfetto è l’oggetto dell’amore e perfetta e sovrabbondante la risposta di Dio alla miseria del nostro essere”.
SPERO CHE CESARE BARONIO, CHIUNQUE EGLI SIA, SI RENDA CONTO DELLA GRAVITA’ DI QUESTO, PUR SUGGESTIVO, PARAGONE E DEL PERCHE’ TUTTO IL SUO IPERATTIVISMO TELEMATICO SIA COMPLETAMENTE VANIFICATO DA QUESTA PALESE AMMISSIONE DI SOGGETTIVISMO E SENTIMENTALISMO FIDEISTICO. SPERO CHE NE TRAGGA LE DEBITE CONSEGUENZE.
L’osservazione è giusta, ma da qui a dire che “TUTTO IL SUO IPERATTIVISMO TELEMATICO SIA COMPLETAMENTE VANIFICATO DA QUESTA PALESE AMMISSIONE DI SOGGETTIVISMO E SENTIMENTALISMO FIDEISTICO” sembra più un tentativo di trollaggio che una critica puntuale e circoscritta.
Piuttosto il paragone pare più una licenza poetica per spiegare il fascino anche estetico della Messa di san Pio V, che non una definizione da manuale di teologia.
Salve, non entro nel merito della querelle che per me è un po’ troppo complicata. Solo osservo che effettivamente, da quando è comparso, il sig. Cesare ha fatto largo uso di “licenze poetiche” e queste sembrano di gran lunga superiori ai ragionamenti teologici e liturgici che ha offerto in replica al ben più puntuale e sobrio Cavalcoli. L’altra cosa che mi lascia un tantino interdetto è il punto di caduta – l’estetica – che lei ha evidenziato: detta così sembra che l’asserita superiorità del VO sul NO sia dovuta, più che a motivi di sostanza, alla capacità di sedurre l’astante. Boh…mi sembra un po’ pericoloso…
Caro Simmaco,
temo di esser stato frainteso. La mia similitudine non va intesa né applicata all’attrazione fisica. Non sto parlando di fascino della liturgia: come ho scritto, “un’anima che ama Dio, per un’ineffabile miracolo di Carità, non ha bisogno di altra motivazione, che non sia lo stesso amore verso il Signore“. E’ pur vero che anche da un punto di vista estetico il Rito perenne ha una innegabile forza, ma questo è un aspetto meramente accessorio, che peraltro alcuni cercano di imitare anche nel rito riformato e che altri (duole riconoscerlo) trascurano anche nel celebrare la Messa tridentina. Ma qui non stiamo parlando di estetica né di fascino, perché significherebbe svilire le cose di Dio a basso pretesto per soddisfare il proprio gusto.
Ciò che vorrei far comprendere è la differenza tra la comprensione intellettuale ed il passo successivo – e necessario, direi – che fa sì che quel che la mente comprende sia creduto dal cuore, e ciò ch’è creduto ed amato, venga poi confermato dalle opere.
Per riprendere la similitudine che ho usato nella mia risposta a padre Cavalcoli, il semplice riconoscere le virtù di una fanciulla non ne fa necessariamente l’oggetto dell’amore del giovane. Così come conoscere la dottrina non è di per sé motivo sufficiente per portare un’anima alla Fede.
Viceversa, nell’attimo in cui nasce l’amore quelle virtù acquistano un’altra luce, perché intelletto e volontà si trovano a coincidere nel loro oggetto: l’intelletto riconosce come amabile ciò che la mente ama.
Ovviamente, voler abbassare la nobiltà e la purezza di un sentimento legittimo e santo al livello della concupiscenza è un grottesco travisamento, che purtroppo rivela l’accecamento del vizio. Inutile parlare di amor cortese ad un abbruttito, preda delle più basse passioni. Ed altrettanto inutile parlare di Carità a chi, vivendo nel peccato, è separato da Dio.
Fuor di metafora, quel che vorrei far comprendere è la differenza abissale che vi è tra chi celebra la Messa con freddo distacco (diciamo pure senza amarla nel suo esser voce di Cristo Pontefice al Padre Eterno) e chi invece ne è intimamente compenetrato.
Faccio un esempio. Vi sono momenti in cui il Sacerdote – e gli stessi Ministri che lo assistono e pure i fedeli – comprendono di esser a tal punto coinvolti nell’azione sacra da provare una sorta di mistica commozione. E’ il tocco della Grazia. Nulla di sentimentaloide, sia chiaro. Ma nel pronunciare certe parole, nel cantare ad esempio la sequenza Veni, Sancte Spiritus o l’Adoro te, le si sente talmente alte ed ineffabili da non poter trattenere la commozione. Io non riesco a recitare certe preghiere senza piangere, e non perché sono un romantico (al contrario), ma perché capisco che quando l’Aquinate componeva le parole dell’Adoro te tenendo il capo appoggiato al tabernacolo, non si limitava a metter in metrica tutta la sua sapienza dottrinale, ma era consumato dall’amore per Nostro Signore. Peto quod petivit latro poenitens… Visu sim beatus tuae gloriae… Una preghiera di tale bellezza! Dove la bellezza è inseparabile dalla verità proprio perché Bello e Vero e Buono sono attributi perfettissimi di Dio.
E ripeto: non per un appagamento estetico, ma per un’intima partecipazione a quelle parole, che si comprendono nella loro sublime profondità. E quelle che sono – e giustamente – espressione perfetta della Verità dottrinale comprese dall’intelletto, si assaporano anche come altrettanto perfetta espressione del Bene amato dalla volontà.
Così, quando il celebrante si inchina dinanzi all’altare prima del Vangelo, chiedendo a Dio di purificare le sue labbra come fece al profeta Isaia con un carbone ardente, o quando compie il segno di croce sull’ostia e il calice ad invocare la discesa dello Spirito Santo, egli si sente realmente sacerdote, rivestito di un ministero ineffabile e tremendo (nel senso letterale). Egli non parla al popolo, non è l’animatore di un’assemblea né l’anfitrione di un convito, ma l’alter Christus che si prepara al Sacrificio, che offre la Vittima pura e santa, che l’innalza al Padre, che la consuma. Che non può esser rivolto che a Dio, tralasciando tutto ciò che lo circonda, e tutti attirando verso la Croce.
Quindi, niente soggettivismo né sentimentalismo fideistico: al contrario, sull’altare si compie quel sublime miracolo che, facendo coincidere mirabilmente Fede e Carità nell’atto supremo del culto, non può limitarsi ad essere una puntuale ripetizione di cerimonie, ma deve lasciarsi trasportare dalla dimensione temporale del secolo a quella metafisica della Liturgia perenne, perché il Sacerdote in quel momento è veramente pontefice tra cielo e terra, agendo egli in persona Christi, sommo ed eterno Sacerdote.
Ed anche se la Santa Messa è ovviamente valida anche se chi la celebra non lo fa con devozione; anche se le grazie del Santo Sacrificio si riversano sulla Chiesa a prescindere dal fervore del Ministro, è innegabile che – quoad presbyterum celebrantem, relativamente al celebrante – il rito antico permette un’unione intima con la Maestà di Dio che il rito riformato ha deliberatamente oscurato.
Ecco: io vorrei che i sacerdoti che mi leggono avessero la grazia di comprendere questa differenza, non per una questione di sensiblerie, ma perché amano con il cuore ciò che comprendono con la mente. A quel punto, come scrivevo, non servono più dispute, perché all’altare hanno capito tutto, in quell’abbraccio perfetto che la virtù di Carità rende possibile.
Vogliamo dirlo? La Messa perenne è scuola di santità, di Fede e di Carità. I tanti confratelli che hanno provato questa grazia potranno confermare che il nuovo rito a quel punto si mostra per quel che è: un bronzo che risuona, un cembalo che tintinna.
Scusi se mi permetto sig. Cesare, condivido tutto di quello che ha scritto, tranne un dettaglio: quegli elementi che lei cita per marcare la sublimità della messa VO sono previsti anche per il NO:
– il Veni Sancte… e le altre 4 sequenze sono prescritte anche nel messale di Paolo VI
– l’inchino prima del Vangelo e la preghiera ci sono (la preghiera è abbreviata ma la sostanza resta)
– l’invocazione dello Spirito Santo con segno di croce è presente nell’epiclesi (tranne che in quella del Canone Romano)
– l’Adoro te devote viene utilizzato in chiusura ed è stato raccomandato anche da Giovanni Paolo II (cfr. Ecclesia de Eucharistia)
quindi direi che una messa NO celebrata come si deve non manca di nulla. In questo senso non capisco se lei ce l’abbia col rito in sé o per come viene celebrato normalmente. In questo secondo caso, le raccomando la lettura del “Le tre messe basse” di Daudet, tanto per appurare come anche il VO, messo in mano a persone sbagliate, potesse (e possa tuttora) diventare una burletta. Di sicuro le farà bene e l’aiuterà a idealizzare un po’ meno il passato.
FRANTI DA QUELLO CHE SCRIVE MI PARE CHIARO CHE LEI NON FREQUENTA IL VO, E, MI SA, NEMMENO TROPPO IL NOVUS…
Egregio GameOver,
quando ho letto a mia sorella Giuseppina – ch’è anche mia perpetua – il testo della risposta a padre Cavalcoli, ha profetato: “Mo’ te diranno puro che sei un modernista!”, proprio per via di quella similitudine che Ella cita.
L’occhio implacabile del censore, tuttavia, dovrebbe saper contestualizzare quel ch’io scrivo, senza volervi legger a forza un’intenzione men che onesta. Lungi da me andare a rimestar nella sentina del più vieto modernismo sentimentalista (che mi pare aver più volte deplorato, anche recentemente: https://opportuneimportune.blogspot.com/2018/12/padre-cantalamessa-alla-curia-romana.html).
Quel che credo abbia potuto comprendere qualsiasi lettore non prevenuto, è che come nell’innamoramento la parte speculativa (non meramente razionale, sia chiaro) necessita di un quid non quantificabile né catalogabile, così nell’ambito della Grazia e dell’opera ineffabile della Carità soprannaturale non è sufficiente sapere la Verità, ma occorre anche amarla. E’ proprio la virtù soprannaturale della Carità che permette, quasi istantaneamente, di comprendere, ossia abbracciare con la volontà e l’intelletto, ciò che sino ad un istante prima si limitava ad essere una mera speculazione.
Il 20 gennaio 1842 il giovane Alfonso Ratisbonne accompagnò, per pura cortesia, l’amico Teodoro de Bussière nella Chiesa di S. Andrea delle Fratte in Roma. Mentre l’amico era in colloquio con il Parroco, Alfonso visitava curioso, con sguardo freddo ed indifferente la chiesa. Passati non più di dieci minuti, rientrato in chiesa, l’amico Teodoro trova Alfonso inginocchiato davanti alla cappella di San Michele, profondamente assorto, quasi in estasi. «Ho dovuto toccarlo tre o quattro volte – scrive due giorni dopo al fratello di Alfonso – e poi finalmente volse verso di me la faccia bagnata di lacrime, con le mani giunte e con un’espressione impossibile a rendersi… Poi estrasse dal petto la Medaglia Miracolosa, la coprì di baci e di lacrime e proferì queste parole: “Ah! Come sono felice, quanto è buono Dio, che pienezza di grazia e di felicità!”».
Ecco, caro GameOver, questo è ciò che intendevo: la Carità divina sa render immediatamente comprensibili le Verità della Fede, le sa accogliere tutte e tutte le abbraccia, se solo l’anima si lascia toccare da Dio con umiltà e docilità.
Qui non c’è né sentimentalismo, né ombra di eresia modernista. E’ pura e semplice – ed elementare, direi – Verità cattolica.
E prima di tacciarmi di soggettivismo e sentimentalismo fideistico, provi a rileggersi san Paolo:
Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell’uomo interiore. Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. A colui che in tutto ha potere di fare
molto più di quanto possiamo domandare o pensare,
secondo la potenza che già opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen. (Ef 3, 14-21).
CARO CESARE BARONIO,
DI COSA DICA CANTALAMESSA, COMPRENDERA’, NON ME NE IMPORTA UN FICO SECCO. NON STIAMO PARLANDO DEGLI “ALTRI”, MA DI LEI.
LA SIGNORA GIUSEPPINA E’ SAGGIA E MOLTO SAGGIO SAREBBE STATO LEI SE, INVECE DI LAMENTARSI DI CENSORI INESISTENTI (CHE NESSUNO LA CENSURI E E’ PALESE), AVESSE DATO RETTA ALLA GENTILE PERPETUA.
LEI SA CHE NELLA FRASE CHE HA SCRITTO – FRASE ABERRANTE – SI EQUIPARA L’AZIONE DELLA GRAZIA ALL’EFFETTO DELL’AMOR CARNALE, CHE FA CREDERE ALL’AMANTE CHE LA SUA AMATA SIA “PERFETTA” PUR NON ESSENDOLO.
LEI ORA DICE:
“Ecco, caro GameOver, questo è ciò che intendevo: la Carità divina sa render immediatamente comprensibili le Verità della Fede, le sa accogliere tutte e tutte le abbraccia, se solo l’anima si lascia toccare da Dio con umiltà e docilità”.
MA LEI SA BENE CHE NON E’ QUESTO CHE LEI HA SCRITTO E CHE QUESTA NUOVA “VERSIONE” NON E’ AFFATTO LA PARAFRASI DI QUANTO DA ME STIGMATIZZATO.
LEI, PARLANDO DI “PREFERENZA” HA GETTATO LA MASCHERA ED HA RIVELATO IL PROPRIO FIDEISMO SOGGETTIVISTA, CONDANNATO DALLA PASCENDI DOMINICI GREGIS, E QUESTA SORTA DI “RISCRITTURA” NON ELIMINA MINIMAMENTE L’ERRORE MANIFESTATO IN PRECEDENZA.
ANZI, A BEN VEDERE, REGISTRO UN AGGRAVAMENTO:
“così nell’ambito della Grazia e dell’opera ineffabile della Carità soprannaturale non è sufficiente sapere la Verità, ma occorre anche amarla. E’ proprio la virtù soprannaturale della Carità che permette, quasi istantaneamente, di comprendere, ossia abbracciare con la volontà e l’intelletto, ciò che sino ad un istante prima si limitava ad essere una mera speculazione”
MA QUALE “MERA SPECULAZIONE”?
QUANDO LEI DICE “SAPERE LA VERITA'”, LEI DOVREBBE PARLARE DELLA FEDE, NON DI CIO’ CHE PUO’ PENSARE DI UNA DONNA QUALUNQUE UN ADOLESCENTE CHE NON NE SIA INNAMORATO E CHE SOLO IN FORZA DELL’INNAMORAMENTO LA RICONOSCE COME “PERFETTA”, CIOE’ NEL NOSTRO CASO “VERA”.
CON QUESTA “RETTIFICA” LEI HA FINITO CON LO SCARDINARE LA DINAMICA PAOLINA DI FEDE, SPERANZA E CARITA’, COSI’ COME SPIEGATA SAN TOMMASO (S.T. I-II Q. 62 A. 4). UNA COSA E’ L’ORDINE DI GENERAZIONE (CHE E’ CIO’ DI CUI HA PARLATO LEI, RIBALTANDO LA DINAMICA) ALTRA COSA L’ORDINE DI PERFEZIONE (CHE E’ CIO’ DI CUI MI SAREI ASPETTATO DI SENTIR PARLARE).
CON LA SUA “RETTIFICA”, LEI, TENTANDO DA BRAVO MODERNISTA DI OCCULTARE L’ERRORE, HA MESSO UNA PEZZA CHE E’ PEGGIORE DEL BUCO. UN MODERNISTA MALDESTRO, A QUANTO PARE.
FACCIA AMMENDA, CARO BARONIO E MEDITI SUL PERCHE’ NESSUNO LA CENSURA: LEI RENDE AI MODERNISTI IL MIGLIOR SERVIZIO DI CUI POTREBBERO BENEFICIARE. E DIA RETTA ALLA SIG.RA GIUSEPPINA, CHE CI VEDE PIU’ LUNGO DI LEI!
Ma perché scrivere tutto maiuscolo?
Più che il maiuscolo: ma perché scrivete simili cose e affermazioni?
Basta anche leggere il Cantico dei cantici.
Non uno, ma dieci, cento, mille Cesari Baronii ci vogliono per buttare a mare tutto il marciuma che i modernisti hanno portato dentro la Chiesa di Cristo; che Dio Benedica il nostro mons. Cesare !!!
Correzione.
@game over
Più che il maiuscolo, direi: ma perché scrivere certe cose ?
Da esse non traspare né pace né serenità, solo livore
Concordo con lei, Catholicus! Di Mons. Baronio approvo tutto, tanto che ogni volta che lo leggo, sento il cuore che davvero mi si infiamma. Quello dai molti nomi che scrive maiuscolo (“E CHE SCHERZIAMO, STO PARLANDO IO”), invece, mi dà semplicemente i nervi, tanta è l’acrimonia che manifesta e la grande considerazione di sé (ovviamente ce l’ha perché sa di essere gradito…).
Papa dovrebbe diventare Baronio, altro che!p
Concordo sulla fastidiosità del maiuscolo, ma concordo anche con l’analisi del maiuscolatore. Cesare Baronio, nella peggiore delle ipotesi, ha rivelato una base teologica modernista. Nella migliore delle ipotesi ha parlato da dilettante, di sicuro non istruito alla Scuola Romana di cui parla nel suo intervento (anche perchè non avrebbe mai rovesciato il rapporto fede, speranza, carità difeso dai tomisti).
MA LEGGITI SAN GIOVANNI DELLA CROCE E CAPISCI CHE DEVI USCIRE DAL FREDDO RAZIONALISMO IN CUI SEI IMPIGLIATO… GAME OVER
Sarei curioso di leggere un commento minuzioso di Game Over riguardo ai precedenti interventi di padre Cavalcoli. Se Baronio è un modernista per questa defiance, Cavalcoli allora cos’è, un eretico contumace?
Carissimo mons Baronio, tutta la mia ammirazione e la mia solidarietà sono sempre per lei. E il fatto che molti leccacalzini si affannino a farle continuamente i predicozzi vuole dire che lei è proprio sulla Strada giusta e che colpisce esattamente nel segno. Continuerò a leggerla con grande interesse e a seguirla sulla Strada Stretta della Verità. Sia Lodato Gesù Cristo.
@Game Over dico solo che sei davvero Fuori Gioco, come ti firmi!
Mutatis mutandis ti si potrebbe rispondere con le famose parole (non mi viene in mente l’autore, che, certamente, era un grande!)
: “Quanto è lontana la materia dall’intenzion dell’arte!”
Game over:
non è che chi più strilla contro il modernismo ha più fede. Non funziona così. La verità è quella che è, né modernista, né tradizionalista. E’ la Tradizione che però si manifesta sempre in modo nuovo. E questa continua novità è intrinseca alla Tradizione.
Lei forse ha interpretato le parole di Baronio in modo “eretico”, cioè sbagliato, perché le ha interpretate in modo fondamentalista, cioè alla lettera.
Ma i paragoni non sono dei MODELLI della realtà che si vuole descrivere, ma semplicemente evidenziano delle ANALOGIE di ciò che si vuole mettere in luce.
Altrimenti, quando nella Bibbia si parla del “dito di Dio”, occorrerebbe pensare a un enorme dito in azione.
Siamo seri
Il razionalismo degli attuali teologi, la demitizzazione del Vangelo, la relativizzazione dei dogmi sono senz’altro il frutto di una perdita della fede. Quando ritornai alla Chiesa la mia anima, la mia mente e la mia carne si nutrivano con frequenza della preghiera, della Parola di Dio, dei sacramenti. La mistica serviva ad infiammare la testimonianza di aver ricevuto la Grazia, era impossibile tacere, dinanzi a chiunque, anche a coloro che avevano potere su di me ed erano perplessi per le mie parole.
Quindi se i sacerdoti accolgono i peccatori ma non li spingono al ravvedimento, è perchè essi stessi non credono a ciò che predicano. Per non giudicare lasciano le persone nel loro peccato. Sono complici di omicidio. L’attuale rahnerismo ed irenismo ed ecumenismo è il frutto di un raffreddamento dell’amore verso Dio; lo Spirito di Verità non può trovar posto in chi è già pieno di ragionamenti umani. Con la scusa di amare il fratello che vedo, permetto all’amore a Dio di spegnersi, illudendomi di essere in pace con Lui mentre perverto la carità in umana solidarietà mi illudo di tenere in vita la passione mentre faccio semplici gesti di tenerezza.
Efficace la metafora della fidanzata. Mi guardo bene dal rientrare sul tema della liceità o meno del Novus Ordo, che è stato ampiamente trattato su queste pagine, ma, ogni volta che vi partecipo, per quanto preparato e convinto sia il celebrante, e non è cosa per nulla scontata, osservo quanto il rito sia depressivo, debole e inefficace a trasmettere quello che dovrebbe.
Sarebbe cosa buona almeno cominciare ad ammettere che “…Houston, abbiamo un problema!…”
Ecco le categorie incontrate direttamente o indirettamente in ambito modernista:
– i fedeli laici o religiosi che non hanno conosciuto che il modo e le teorie moderniste. Continuano a prestarsi ma ignari e assopiti dall abitudine
– i fedeli e religiosi che si prestano al filone modernista senza capirlo ma convinti solo che sia giusto modernizzare la Chiesa nella liturgia, in certi contenuti, certi che ciò porterà nuove adesioni al cattolicesimo e riavvicinerà i lontani. Non vogliono saperne di norme canoniche, di magistero e di fronte a ragionamenti anche solo logici per far capire il loro errore sono come sordi, ostinati ma senza contraddittorio convincente da opporre a chi li sollecita a cambiare comportamento.
– i fedeli e religiosi che hanno fatto dei loro pensieri modernisti una ideologia. Nessuna argomentazione logica e di fede potrà spostarli da quella che per loro é una battaglia politica
– i fedeli e religiosi che aderiscono a sette scellerate solo per motivi di potere personale, e da queste si fanno enormemente influenzare senza talvolta capire a fondo il movente ultimo di queste sette
– i fedeli e religiosi che hanno abbracciato la causa di lotta contro la Chiesa, e che operano in tal senso spesso tramite sette scellerate. Agiscono multilivello, a partire dai centri di formazione, per arrivare a piazzare i “loro” fulcri nei posti utili e di potere per operare il cambiamento.
Concilio Vaticano II…..Io, da semplice fedele, non sono mai stato del tutto convinto; anzi, agli inizi, ho fatto molta fatica a capire. Poi, col tempo, mi ero quasi adeguato, senonche’ , nel 2013 (maledetto 13!) e’ avvenuto il fattaccio…..
Ed ora, se non sono nella disperazione, è perché credo che non è il papa che convalida la Chiesa, e non è la Chiesa che convalida la Scrittura, ma è vero esattamente il contrario.
Certo, Amedeo, peccato che è la Chiesa a dirti che cosa sia la Bibbia, da quali libri sia composta, che è ispirata ed inerrante, e perché le si debba riconoscere un’autorità….
Ma no! Istruire chi non sa è un’opera di misericordia meritevole. Ma istruire chi sa non serve a niente. E’ come amare chi ti ama (ogni riferimento a Matteo 5,46 è puramente casuale).
Ciao.
In che senso “peccato che sia la Chiesa a dirti cosa è la Bibbia” ? Sarebbe un peccato se non ci fosse la Chiesa con la sua Tradizione (di cui la Sacra Bibbia fa parte) che da 2000 anni lo dice e lo scrive, confermando la sana dottrina, ed a questa ci si deve attenere. ” Se però, si tratta di una novità eretica che non è limitata ad un piccolo gruppo, ma tenta di contagiare e contaminare la Chiesa intera ? In tal caso il cristiano dovrà darsi da fare per aderire all’antichità, la quale non può evidentemente essere alterata da nessuna nuova menzogna ” Questo è il criterio esposto da S. Vincenzo di Lerins, al quale ci si è sempre attenuti nella Chiesa. Ed anche confermato da San Leone Magno (“In tutte le cose, e nella regola della fede e nell’osservanza della disciplina, si osservi la norma dell’antichità” Epistole), e sempre nel V Secolo ! Ed è stato il criterio a cui si è attenuto il Concilio di Trento non solo per impedire che la lacerazione luterana travolgesse la Chiesa, ma anche per rimettere la Chiesa stessa nell’alveo sicuro di quella Tradizione che ha il suo inizio in Cristo. La Chiesa ha fronteggiato fior di eretici ed apostati, con maggior o minor difficoltà e tempo, quando è stata radicata nella Tradizione poiché la Tradizione è stata voluta, diretta e garantita dallo Spirito Santo. Perciò è la Chiesa che mi insegna, che mi è mater et magistra, e lo è quando si presenta in questa veste. Se qualcuno mi presenta la Bibbia la cui esegesi non ha queste garanzie, ma è frutto di “libero esame”, dimostrando in questo modo di aver illegittimamente cercato di estirpare il posto del legittimo Capo della Chiesa, non posso che dire di no. Senza poter aggiungere ” Grazie”. Con tutto il cuore, e lo dico in senso biblico, “Grazie” oggi lo dico a mons Baronio per l’appassionata e sincera testimonianza, a mons Livi per la sua ultima fatica pastorale malgrado i problemi di salute e al dott Tosatti per lo spazio in cui ci ospita.
Cara Signora, il “peccato che…” era retorico e funzionale a rispondere a quanto detto da deutero.amedeo, che probabilmente crede che la Bibbia sia piovuta da Marte direttamente sul suo comodino e non perché gliel’ha consegnata la Chiesa.
@Precisazione.
Che io creda che la Bibbia mi sia piovuta da Marte sul comodino lo dici tu che sei un non dico cosa. Vai a nasconderti. Tanto il tuo capo la mancetta te la da’ ugualmente anche se non vieni a perdere tempo con me.
Amedeo tu credi davvero che qualcuno spenda soldi per farmi scrivere messaggi a te? Sarà arrivato da Marte anche quel qualcuno…
@Precisazione. No, assolutamente. Infatti ho scritto che la paga la prendi non se scrivi a me ma se scrivi. Sei tu che dovendo scegliere a chi scrivere hai scelto me e ti ostini a scrivere a me . Ma scrivere a me da parte tua è tempo perso. Era già chiaro prima, adesso spero lo sia anche di più .
Riformulo: secondo te c’è qualcuno che spende soldi per farmi scrivere agli utenti di questo blog, in generale? Sempre da Marte arriva!
La mia comprensione del 2013 è affatto diversa: benedetto quell’anno, quando l’impostore ha gettato la maschera e si è manifestato per quello che è.
Sono in debito con papa Francesco; se non era per lui, stavo ancora lì a struggermi sui libri del fine teologo.
Ossequi!
Sottolineo il punto dell’obiezione di coscienza, della lotta coraggiosa, della forza di affrontare una vera e propria rivolta, una forma di resistenza.
In tutta umiltà
L’ “ ermeneutica della continuita’ , cioe’ la continuita’ e non rottura della Tradizione cattolica dal CVII ad oggi, teorizzata da Papa Benedetto XVI e portata avanti da chi voleva in parole volgari “ salvare capra e cavoli” alla prova dei fatti si e’ dimostrata appunto “ non dimostrata” . L’ ermeneutica della continuita’ non e’ riuscita a salvare ne’ capra ne’ cavoli. La Tradizione cattolica e’ stata non piu’ “ tramandata” alle generazioni future ma bruscamente ed inevitabilmente interrotta. Si sono tagliate le radici. Oggi la pianta e’ sciupata e quasi secca, le foglie cadono, non ci sono piu’ ne’ fiori ne’ frutta , si cercano varie cure per rianimarla, ma ancora non si e’ capito che se si tagliano le radici una pianta muore e nulla giova tentare di ravvivarla.
Il fallimento dell’ interpretazione di. Ratzinger, dell’ ermeneutica della continuita’ , deve aver non poco portato anche allo scoraggiamento dello stesso pontefice emerito fino alle sue amare dimissioni.
Leggendo questo post mi sono veramente commosso. Sono questi santi fratelli, che ricolmi di fede e innamorati di Dio i quali non intendono discostarsi dalla Sua Parola e continuano tenacemente a immolarsi per Cristo.
Tante piccole e umili candele che pervicacemente lottano per rimanere accese in questa notte buia dell’apostasia e del rinnegamento della fede, che coraggiosamente si oppongono al vento apocalittico che da troppo tempo spira dalle fauci spalancate dell’anticristo.
Questo Piccolo Resto di cui parlano le Sacre Scritture, un esiguo manipolo di giusti, che alla fine di questa tremenda notte di Dio farà risorgere la Santa Sposa dell’Agnello dalle ceneri dell’impostura anticristiana in cui oggi si sta consumando a causa del peccato mortale dei tanti mercenari che la opprimono, tramando per oscurare la presenza di Dio dentro la Sua Santa Casa e dentro i nostri cuori.
…
“Portae inferi non praevalebunt adversus eam”.
Le porte degli inferi non prevarranno, perché l’umile Barca di Pietro è sorretta da Cristo, edificata sulla pietra viva dello Spirito Santo.
Viva Cristo RE!
Grande Baronio. È proprio così! Condivido. Grazie!
Reverendi Cavalcoli e Baronio;
ho il timore che siamo nella stessa situazione dei capponi di Renzi.
Dal monaco Lutero,passando per la mattanza rivoluzionaria del 1789,alla Massoneria ottocentesca,la desertificazione avanza.
Ha comunque,a mio parere,ragione Lei Rev. Baronio:troppa omertà.Troppi timori.Troppa pavidità.Denunciano la distruzione sistematica ma omettono di indicarne gli artefici.
Papa Francesco è solo l’utlimo in ordine di tempo.
Sia lodato Gesù Cristo.
E anche io, per anni, mi sono trastullato col balocco del “concilio tradito”: è questo il più straordinario artifizio retorico per trattenere nel recinto del conciliabolico Vaticano II anche gli spiriti più critici ed inquieti.
“Spettro del Concilio” e “Concilio tradito”: due facce della stessa medaglia: la prima certifica qualsiasi invenzione, la seconda addomestica qualsiasi critica. Tutte e due perpetuano l’inganno.