IL SEGRETO DI BENEDETTO XVI. IL NUOVO LIBRO DI ANTONIO SOCCI PONE DOMANDE INQUIETANTI. IN ATTESA DI RISPOSTE.
27 Novembre 2018
Marco Tosatti
Oggi esce l’ultimo libro di Antonio Socci: Il segreto di Benedetto XVI, per i tipi di Rizzoli. È un’opera avvincente; diremmo di più, sostanzialmente inquietante, nel senso letterale della parola, e cioè che annulla lo “stato di quiete” con cui tutti noi che abbiamo vissuto e seguito le drammatiche dimissioni di Benedetto XVI abbiamo accolto – si può dire, con naturalezza – un evento tanto drammatico. E soprattutto, se non ci sbagliamo nell’interpretazione, questo libro vuole infrangere lo “stato di quiete” dell’attuale gestione della Chiesa, del Pontefice regnante e della sua corte.
Si parte da una constatazione evidente a molti: e cioè che la Chiesa cattolica la “Santa Madre Chiesa è dinanzi a una crisi senza precedenti in tutta la sua storia” come ha scritto padre Serafino M. Lanzetta. Anche R. Emmett Tyrrell Jr., sul Washington Times, usa la stessa immagine: “È arrivata l’ora che papa Francesco riconosca che è stato a capo della Chiesa Cattolica in un momento di crisi senza precedenti”.
Giustamente rimarca l’autore che “La dolorosa serie di scandali per abusi che la travolge – con un vertice vaticano che non l’affronta – è solo la punta dell’iceberg di un grande smarrimento spirituale”, il segno di una perdita di fede, e di fiducia in quella che è stata, ed è ancora per molti, la dottrina cattolica. E sottolinea: “Il dramma, più vasto e profondo, ha come nodi la crisi di credibilità del papato di Jorge Mario Bergoglio, fonte di immensa confusione tra i fedeli, e il rischio incombente di deviazioni dalla dottrina cattolica che potrebbero portare la cristianità all’apostasia e allo scisma”.
Socci pone le dimissioni di Benedetto XVI nel loro contesto storico. Fino al momento della rinuncia la Chiesa non aveva ceduto allo spirito del mondo e alle tempeste partite da lontano, dai tempi della rivoluzione francese, e da due secoli di attacchi iper laicisti e anti cattolici. Era stata l’unico bastione a opporsi allo globalizzazione delle coscienze. Benedetto compreso.
“Per questo la Chiesa ha sempre cercato – per quanto possibile, nell’ostile buio del mondo – di impedire che le potenze mondane potessero minare la purezza della fede, della dottrina cattolica e snaturare la missione divina della Chiesa. La quale ha sempre saputo che avrebbe subìto la persecuzione, non avendo da temere da essa se non il martirio del corpo. Ma ha sempre cercato di guardarsi dai poteri mondani e dalle eresie che attentano all’anima della Chiesa”.
Con la presidenza di Barack Obama/Hillary Clinton – in continuità con le presidenze di Bill Clinton degli anni Novanta – si è imposta su scala planetaria un’ideologia laicista, mascherata da ideologia politically correct, a supporto dell’egemonia planetaria degli Usa e della globalizzazione finanziaria. Dunque il pontificato di Benedetto XVI è diventato un ostacolo. E la chiesa cattolica si è trovata totalmente indifesa, senza alleanze…
“Con la presidenza di Barack Obama cambia la musica […], ci si scontra […] intorno ai matrimoni omosessuali, all’aborto, alla ricerca sulle cellule sta- minali. La stessa Conferenza episcopale nazionale non si ritrova con l’Amministrazione di Washington intorno alla riforma sanitaria o alla cosiddetta agenda «liberal»”.
“Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi”. Tutti ricordiamo quella frase, così misteriosa e inquietante di papa Benedetto. Ricorda Socci che “Il papa indicava così una serie di elementi da tenere presente: apostasia nella Chiesa, odio della fede da parte del mondo, l’anticristo e «la fine (perversa) di tutte le cose”. E ricorda anche ciò che Benedetto ha voluto dire del suo incontro con l’altro grande avversario dei Poteri che cercano di impadronirsi del mondo, corpo e anima:
“[Con Putin] abbiamo parlato in tedesco, lo conosce perfettamente. Non abbiamo fatto discorsi profondi, ma credo che egli – un uomo di potere – sia toccato dalla necessità della fede. È un realista. Vede che la Russia soffre per la distruzione della morale. Anche come patriota, come persona che vuole riportarla al ruolo di grande potenza, capisce che la distruzione del cristianesimo minaccia di distruggerla. Si rende conto che l’uomo ha bisogno di Dio e ne è di certo intimamente toccato. Anche adesso, quando ha consegnato a papa Francesco l’icona, ha fatto prima il segno della croce e l’ha baciata”.
Le dimissioni di Benedetto restano ancora per molti un grande punto interrogativo, un quesito dalle molteplici concomitanti risposte. Socci offre qui la tesi dell’analista Germano Dottori: “Pur non avendo alcuna prova, ho sempre pensato che Benedetto XVI sia stato in- dotto all’abdicazione da una macchinazione complessa, ordita da chi aveva interesse a bloccare la riconciliazione con l’ortodossia russa, pilastro religioso di un progetto di progressiva convergenza tra l’Europa continentale e Mosca. Per ragioni simili, credo sia stata fermata anche la corsa alla successione del cardinal Scola, che da patriarca di Venezia aveva condotto le trattative con Mosca”.
“Nessuno ha cercato di ricattarmi. Non l’avrei nemmeno permesso. Se avessero provato a farlo non me ne sarei andato perché non bisogna lasciare quando si è sotto pressione”. Così disse Benedetto. Ma è interessante l’analisi di Germano Dottori. Siamo comunque di fronte a un progetto di un mondo unipolare a egemonia americana – che quindi deve piegare una Russia tornata indipendente e autonoma – è l’ultima follia ideologica partorita dal Novecento dei totalitarismi…È un progetto imperialistico suicida per gli Stati Uniti e pericolosissimo per il mondo, ma impregna così in profondità l’establishment americano (sia nella fazione neocon sia in quella liberal) che perfino Donald Trump – il quale ha vinto contro di loro e contro questa ideologia – deve oggi venire a patti e si trova pesantemente condizionato da questo blocco di potere, che sembra più forte del presidente eletto perché ha in pugno il Deep State.
Sono importanti da ricordare, e fa bene Socci a farlo, le manovre dell’amministrazione Obama-Clinton per organizzare una “rivoluzione” nella Chiesa. Una rivoluzione, in effetti, c’è stata, come abbiamo visto, e come vediamo. E non sono pochi quelli che la collegano ai poteri forti finanziari e ideologici a cui dava fastidio la Chiesa di Benedetto, e a cui davano fastidio i vescovi americani, schierati in una battaglia culturale, che li fa definire “cultural warriors” in tono dispregiativo dalla stampa prezzolata – e non è un modo di dire – dell’attuale Regime.
Anche per questo “Benedetto XVI, durante gli anni del suo pontificato, è stato sottoposto ad attacchi sistematici e continui e si è trovato in una condizione di isolamento palese, sempre più pesante, fino a non avere più neanche il potere reale all’interno della Curia”. Dimissioni, e poi il Conclave; e una delle riunioni chiave per organizzare l’elezione di Bergoglio si svolge – come se non ci fossero aule e conventi e istituti religiosi a Roma! – nell’Ambasciata britannica. Nota Socci:“È alquanto singolare questo ruolo diretto giocato da una potenza che è storicamente anticattolica (peraltro è pure la culla della massoneria). Chiunque conosca un po’ la formidabile e «imperiale» politica estera britannica può facilmente essere indotto a ritenere che ci sia stato un forte interesse politico, di quell’importante Paese, a far eleggere Jorge Mario Bergoglio”.
Accenniamo solo di passaggio, per motivi di spazio, alle analisi molto interessanti relative a quanto sta accadendo in Europa e nel mondo, al progetto di rendere inesistenti confini e identità, per gestire più facilmente le nuove masse finalizzate a servire un capitale senza volto. E veniamo al nodo dell’opera: le dimissioni di Benedetto, ma soprattutto che cosa hanno significato, e in che misura, e da che cosa si è dimesso.
“Così, per Benedetto XVI dobbiamo chiederci: ha davvero rinunciato del tutto al ministero petrino? Non è più papa?”. Risponde Socci: “Dal punto di vista soggettivo possiamo dunque affermare che la sua intenzione – che è decisiva per definire l’atto che ha compiuto – non era quella di non essere più papa… È evidente che – pur avendo fatto una rinuncia relativa al papato (ma di che tipo?) egli ha inteso rimanere ancora papa, sia pure in un modo enigmatico e in una forma inedita, che non è stata spiegata (almeno fino a una certa data)”.
E in effetti bisogna ricordare che Benedetto disse, parlando del pontefice romano: “Il “sempre” è anche un “per sempre” – non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero non revoca questo”.
Ha ragione l’autore a sottolineare che questa distinzione, “Giusta o sbagliata”, non è stata presa sufficientemente da conto da parte degli osservatori, e – lasciando da parte noi giornalisti, per definizione faciloni e un po’ somari, brillanti magari ma somarii – soprattutto da parte di studiosi e canonisti.
“Alla luce di quel suo ultimo discorso si comprende perché Joseph Ratzinger è rimasto «nel recinto di Pietro», si firma tuttora Benedetto XVI, si definisce «papa emerito», ha le insegne araldiche papali e continua a vestirsi da papa”.
Quindi, a differenza di ciò che è accaduto prima nella storia della Chiesa, oggi ci sono de facto due papi; che si riconoscono, in modo più o meno ambiguo, una reciproca legittimità. Una situazione eccezionale e inedita.
Si pone a questo punto un altro problema, enorme. “E a questo punto c’è chi si chiede – attenzione – se per il diritto canonico… una rinuncia dubbia non sia di fatto una rinuncia nulla, con le conseguenze colossali che intuiamo”.
Non è il solo problema legato a quella decisione di papa Benedetto. Nota l’autore: “D’altra parte fu anche una fretta contraddittoria perché la rinuncia, quell’11 febbraio, non fu immediata come avrebbe dovuto, ma decorse a partire dalle ore 20.00 del 28 febbraio successivo, senza al- cun motivo, cioè senza che vi fosse nessuna ragione tecnica o pastorale (né evidente, né dichiarata) in quella validità posticipata di diciassette giorni”. Si apre proprio per questo l’ipotesi della possibile nullità dell’atto: “La ragione per cui gli actus legitimi, come l’accettazione o la rinuncia non tollerano l’apposizione di condizioni o termini” afferma un esperto “risiede nel fatto che si tratta di atti che si compiono mediante la pronuncia di certa verba, come dicevano i giuristi romani, tali da risultare logicamente incompatibili con un rinvio – quale la condizione o il termine comportano – degli effetti dello stesso che con quei certa verba si compie. Dunque, l’incasellamento dell’accettazione e della rinuncia in questa categoria giuridica comporta la nullità radicale dell’atto (vitiatur et vitiat)”.
La conclusione del canonista è chiara: “Oggetto della rinuncia irrevocabile infatti è l’execution munerismediante l’azione e la parola (agendo et loquendo) non il munus affidatogli una volta per sempre».
E “la rinuncia limitata all’esercizio attivo del munus costituisce la novità assoluta della rinuncia di Benedetto XVI”.
Elementi confermati dal prefetto della casa Pontificia, mons. Georg Gänswein secondo cui la «rinuncia» di Benedetto XVI – il quale “decise di non rinunciare al nome che aveva scelto» – è diversa da quella di papa Celestino V il quale – dopo il suo abbandono del papato – «era ridiventato Pietro dal Morrone”.
E continuava con una delle affermazioni più sorprendenti e clamorose: “Perciò, dall’11 febbraio 2013 il ministero papale non è più quello di prima. È e rimane il fondamento della Chiesa cattolica; e tuttavia è un fondamento che Benedetto XVI ha profondamente e durevolmente trasformato nel suo pontificato d’eccezione (Ausnahmepontifikat)”.
È il nodo del doppio ministero, cioè il punto in cui si prospetta la “dimensione collegiale” del ministero petrino, “quasi un ministero in comune”.
Un concetto che è necessario che prima o poi venga dipanato. Ma chi avversa e volesse impugnare questa concezione dei fatti – si ritroverebbe a fare i conti con la domanda sulla validità di una rinuncia dubbia o parziale. È questo il pacchetto esplosivo che Antonio Socci getta, con questo suo libro, sul tavolo della discussione sulla e nella Chiesa di oggi. Una serie di questioni e domande che attendono risposte precise.
Oggi è il 93° giorno in cui il Pontefice regnante non ha, ancora, risposto.
“Quando ha saputo che McCarrick era un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?”
“È vero, o non è vero, che mons. Viganò lo ha avvertito il 23 giugno 2013?”
Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi e risponda”.
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Tag: antonio socci, benedetto XVI, papa, papa francesco
Categoria: Generale
Non mi pronuncio sul libro di Socci che non ho letto ma non mi sembra che aggiunga fatti nuovi a quel che da anni afferma, il titolo mi sembra pretenzioso come può pretendere di conoscere “il segreto” di Benedetto XVI, solo Papa Benedetto ha la risposta a tutte le domande che continuiamo a porci, quando ha rinunciato ci ha detto perchè e come si ritirava, ci ha lasciato quel : “Il “sempre” è anche un “per sempre” – non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero non revoca questo” con quella distinzione fra esercizio attivo e passivo del Papato che effettivamente è nuova e fa discutere.
A me sembra evidente , ma è solo il mio pensiero, che abbiamo “due Papi” ma uno solo che esercita in modo attivo il mandato ricevuto dal Signore, l`altro essendosi ritirato in preghiera.
Questa situazione è anomala, con la sua rinuncia Benedetto XVI ha “permesso” l`arrivo di Jorge Bergoglio e della sua rivoluzione da tempo preparata dalla “mafia di San Gallo” ma chi conosce i disegni del Signore?
Perchè il Signore impone alla Sua Chiesa questa prova ?
Perchè lascia Bergoglio libero di agire, di demolire, di seminare la confusione nel Suo popolo?
Perchè ci “infligge” questo papa?
Io non lo so , posso solo credere che questa crisi profonda e lacerante ce la siamo meritata e che dobbiamo bere l`amaro calice fino in fondo per potere ripartire .
Due Papi non sono possibili, in ragione della divina costituzione della Chiesa che è monarchica.
Un Papa contemplativo non esiste perché il Papa, avendo la funzione di vescovo e di Vicario visibile facente funzioni di Cristo capo della Chiesa, deve avere funzioni di governo e di supremo magistero.
Il resro sono chiacchiere. O è papa uno o è papa l’altro.
Vedo che Socci sta diseducando molta gente. Magari al prossimo giro farà un libro per dirci che siccome ci sono due Vicari allora ci devono essere due Cristi, uno attivo e l’altro che prega; col dubbio che uno si sia fatto crocifiggere per finta e l’altro si sia fatto crocifiggere barando.
Papa Benedetto XVI non ha pronunciato quelle parole senza averci prima ben riflettuto, e a me quelle parole sembrano chiare, un mandato ricevuto dal Signore, quel mandato, non può essere revocato, “Il “sempre” è anche un “per sempre” – non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero non revoca questo”., mi ricordo l` ironia sottile con cui Benedetto XVI ha risposte alle domande surrealiste di Tornielli sul perchè aveva conservato il suo abito bianco, sì nella Chiesa oggi ci sono due Papi , uno che si è ritirato in preghiera e uno che agisce e governa, una realtà scomoda, un precedente che apre porte che avrebbero dovuto restare chiuse e che crea confusione nei fedeli, ma questa è la realtà, anche se si vorrebbe che fosse diversa.
Oggi abbiamo un papa in esercizio attivo e uno in esercizio passivo, ma domani potremo averne sempre uno e uno solo come papa attivo e due e perchè no tre in esercizio passivo, ritirati in Vaticano o altrove…e temo che non sia fantareligione.
Papato a tempo determinato insomma.
“Vedo che Socci sta diseducando molta gente” O forse a diseducare molta gente è stato Benedetto XVI decidendo di mantenere vestito bianco, stemma papale etc etc? O forse Bergoglio che continua a chiamarlo papa? O forse altri prelati con Georg Gänswein (segretario della casa pontificia le dice qualcosa?) in prima fila che parlano di munus e altre “corbellerie” di questo tipo da almeno 5 anni? Vede signor bonhomme, affermazioni come la sua trasudano ignoranza che quando viene affermata in questa forma si trasforma in superbia. La superbia di parlare di cose che non si conoscono. Si informi, legga, studi e mediti, vedrà che le cose le saranno più chiare. Saluti.
Massimiliano.
«Vedo che Socci sta diseducando molta gente».
Mi pare che abbia una ben misera considerazione del prossimo, se pensa che basta un libro di Socci, acquistato, spero, in piena libertà, per essere “diseducato”. E che! sono una massa di deficienti quelli che leggono i libri di autori che non vanno bene a Lei?
Ho comprato il libro ieri e ne ho letto la meta’. E’ un libro che fa riflettere a 360 gradi e contestualizza la vicenda anche nel panorama politico mondiale. Per quel che ho capito io, e mi posso sicuramente sbagliare, e per le convinzioni che mi sono andate formando nel tempo, la faccenda, detta in modo brutale, starebbe cosi’. Il papa della Chiesa cattolica e’ il Pontefice, il ponte, il collegamento tra l’uomo, nel mondo, e Dio. Benedetto XVI con le proprie dimissioni avrebbe di fatto rinunciato solo al rapporto col mondo ed a tutte le beghe logistiche ed amministrative che il ruolo di papa anche contempla (ministerium). Si sarebbe lasciato per se’ solo il rapporto privilegiato con Dio (munus). Lui solo in relazione con Dio, nel ruolo di mediatore per la Chiesa a prescindere da come la Chiesa opera nel mondo in senso materiale (ma anche liturgico). Ha offerto la sua sofferenza di Papa, e la sua preghiera per la Chiesa, sfidando la chiesa del mondo. Sembra dire a Bergoglio ed ai suoi: io parlo solo con Dio, voi parlate col mondo (perche’ tanto altro non sapete fare) e poi vedrete come va a finire, io lo so gia’. Cosi’ facendo pero’ a Bergoglio (gli era noto, come a tutti del resto, che sarebbe stato lui il suo successore) non ha lasciato il munus, perche’ sapeva che non avrebbe saputo che farsene. Nella sostanza ora come ora abbiamo due mezzi papi, (ammesso e non concesso che sia valida l’elezione di un mezzo papa), uno col munus ed uno col ministerium. Se la Chiesa e’ il paradigma di Cristo, ora e’ sul Calvario, si sta facendo un gran buio e presto esalera’ l’ultimo respiro, forse insieme a Benedetto. Rimarranno in pochi sotto la croce, ma quel piccolo resto sara’ sufficiente a giustificare il non prevalebunt. Poi la risurrezione. Perche’ non puo’ essere che cosi’: la vittoria finale di Cristo non e’ in discussione. Oremus
Bene cari amici, adesso che avete parlato, mi pregio di concludere.
DUE PAPI NON POSSONO ESISTERE.
UNO SOLO LO È, L’ALTRO NON LO È.
Il tutto indipendentemente da come si comportano e cosa dicono i vari attori della vicenda. E’ una verità di fede contro cui non si può andare. Se Benedetto pensava a un doppio papato, questo progetto era irrealizzabile.
Che tutta la vicenda sia pericolosamente diseducativa è certo, anche con qualche responsabilità dell’Emerito. Potete leggere delle critiche organiche in Brandmuller, La renuntiatio papae, reperibile in rete.
Qui l`analisi, se non l`opinione, di Brandmüller:
https://gloria.tv/text/GkMqzHuXnnAE2s2SzjnAZsLeQ
Dunque la rinuncia di Bendetto XVI era possibile ma era moralmente lecita?
I suoi motivi erano oggettivi, istituzionali, orientati verso il bene comune della Chiesa o erano motivi personali?
Ci vorrà un futuro regolamento giuridico della rinuncia papale?
Comunque la si pensi una situazione che c`è solo da sperare non succeda mai più.
Scusate! Se Benedetto XVI è ancora Papa (e lo è), il suo silenzio sul dossier Vigano è grave tanto quanto quello di Bergoglio. Saluti!
Ma veramente Benedetto XVI non ha nulla da dire; mica Viganò si è rivolto a lui. Se tace vuol dire che quello che ha riferito Viganò per la parte che lo riguarda è corretto.
Eh già….
Ad ogni modo abbiamo il fatto che dopo le “dimissioni” del Papa è a tutti manifesto la situazione in cui ci si trova.
Ed anche, che è certamente strano che si possono demolire centinaia o migliaia di anni di Magistero della Chiesa, quindi supponendolo invalido, mentre non è assolutamente possibile supporre che di non valido c’è solo l’elezione di un papa, pianificata da tempo dalla “mafia di san gallo” e simili, bah
E’ innegabile che il pontificato di Francesco riveli una sua positività nell’emersione dell’eresia latente. Ciascuno di noi, posto di fronte all’enormità di prassi consolidate e non più dissimulate o mitigate dallo sforzo per contenerle, è costretto a prendere posizione: caldo, freddo o tiepido/indifferente.
La terza opzione fa vomitare Dio.
Sulla prima e la seconda si radicano l’inusitata papolatria degli attuali entusiasti e la salutare conversione all’essenziale (centralità di Dio) richiesta agli altri.
Non ho letto la tesi che Antonio Socci vuole illustrare e sospendo ogni opinione sul nuovo libro.
Non escludo affatto tuttavia che Benedetto XVI abbia scelto di fare quel che sta facendo, non per paura, per ricatto o per debolezza di fronte a questo o quel potere terreno, ma semplicemente per fede e sulla scorta di qualche segnale o messaggio che non ha a che fare con la terra.
In questo senso la positività del pontificato di Francesco consiste nel costituire la classica permissione divina che caratterizza la prova rispetto alla quale chi persevera non cade in tentazione.
Gia’ Gaetano , e’ molto strano che si ingoi con facilita’ un cammello , lo stravolgimento di migliaia di anni di Magistero della Chiesa, la rivoluzione della dottrina, e si faccia tante storie per un moscerino ( se si parla di papi , di rinuncia invalida, di elezione invalida) . Certa gente non ha alcun problema a digerire tutto, anche quello che ribalta la propria fede , tranne quello che riguarda i papi
Sulla rinuncia di Benedetto sembra sia vietato pensare, vietato farsi domande, vietato approfondire. Di cosa si ha paura? Forse di scoprire che il Re e’ nudo. E come Re intendo il papa attuale . E quindi fanno quadrato in difesa , tipo testuggini, il Papa attuale non si tocca. Non sia mai che a qualcuno possa venire in mente di contestare la valita’ Dell’ elezione. Tutto si puo’ sopportare ma non questo.E perche’ mai? Quando lautorita ’ morale e spirituale del Papa viene meno ci si attacca all a autorita’ formale . Mai come oggi si puo’ dire che la religione cattolica e’ stata degradata a “ papismo” o papolatria. Ma un tempo non era cosi’. Dante poteva serenamente mettere diversi papi all’ Inferno e deprecare la Santa Sede e la Curia Romana, ed essere perfettamente cattolico.
Well said, Maria Cristina! They put their heads in the sand and do not even want to allow anyone else to delve into the situation or look closely, because they may find that the “empire has no clothes”!… and they are so poorly catechized that they do not know how to compute if it is so and so they are terrified. Therefore, they have to hide their heads in the sand, covering their eyes and ears and they make others do the same, so that they do not have to face the bare, naked, exposed reality. However, it’s high time to expose the truth. The Truth will set you free. Just like the innocent, truthful child in the story was free to be honest and witness to the truth, we have to live in truth and expose the falsehoods.
A me, sinceramente, che ci siano due, tre o anche quattro papi contemporaneamente non me ne frega più niente. Basta che mi lascino Cristo. Egli ormai è l’unico che mi ispiri fiducia. Dalla zattera di Pietro sono già sceso da tempo. Preferisco raggiungere la riva da solo, nuotando.
Caro Direttore:
“Ma il credere non mi impedisce di usare la ragione, e quando sarà venuto il momento – speriamo presto – io credo che Qualcuno mi chiederà non se ho creduto, ma se ho fatto bene il mestiere che mi ha messo a fare. E vorrei rispondere: scadente, lo so, ma ci ho provato. Con onestà.
Certamente. Il problema è averlo presente con una certa continuità, anche quando può essere costoso…”
Blog, sito web, commenti, risposte. Renditi utile…? È una perdita di tempo…? Nessuno convince nessuno e ognuno resta nella posizione: Gesù Cristo che era Dio e Uomo e ha fatto grandi miracoli, non andò molto bene”.
Blog, sito web, commenti, risposte. Renditi utile…? È una perdita di tempo…? Nessuno convince nessuno e ognuno resta nella posizione: Gesù Cristo che era Dio e Uomo e ha fatto grandi miracoli, non andò molto bene.
Saluti.
Socci è un genio e il suo canonista di fiducia anche. In 5 anni e mezzo nessuno si era accorto che le dimissioni non avevano effetto immediato. Nessun canonista, nessun avvocato, nessun cardinale, nessun vescovo, nessuno di nessuno, tranne Socci e il suo canonista di fiducia (ma sarà lo stesso delle schede attaccate al Conclave?).
Bisognerebbe chiedere al canonista di fiducia dove sta scritto che la rinuncia del Papa va fatta con i “certa verba”, perché nel codice non c’è…….
A proposito: com’è la faccenda di Benedetto XVI che ha dichiarato recentemente che i cristiani non devono fare “missione” tra gli ebrei ma solo “dialogo”? L’ha detto per sottrarsi alle solite accuse di essere contro gli ebrei. Come se un ebreo per salvarsi non avesse bisogno di Cristo. Ecco, io vorrei che si discutesse di questo, a tutti i livelli.
E tu sei sicuro che abbia detto Benedetto XVI?
Mah, Socci è uno che va in escandescenze non appena qualcuno osa fargli notare che ha scritto qualcosa di sbagliato (il che è accaduto non di rado) o comunque gli pone obiezioni o critiche, anche se amichevolmente.
Non mi pare un modo di fare, il suo, di una persona che possa pretendere di essere presa sempre sul serio.
Anni fa, sempre con questa faccenda di Fatima, si impuntò a dare retta a un sedicente “intellettuale cattolico” di nome nientemeno che Solideo Paolini, poi finito in carcere per molestie sessuali. Socci e costui pretendevano che si inviasse una montagna di lettere al “sacro tavolo” (!) di B XVI per pretendere non ricordo quale rivelazione su Fatima.
In questo caso osservo: 1. il pastrocchio l’ha combinato BXVI con la sua quasi-rinuncia, un unicum giuridico abbastanza ingarbugliato; 2. presumo che BXVI si sia fatto da parte perché con la montagna di accuse che continuamente gli venivano rovesciate addosso (p. es. quella di proteggere i preti pedofili, che adesso invece a Bergoglio viene risparmiata, mentre è proprio lui che di fatto li protegge) non riusciva più a governare la Chiesa; 3. mi riesce arduo immaginare gli inglesi che tramano per far eleggere un argentino (i due Paesi sono in rapporti tutt’altro che buoni da decenni) come papa; 4. a simpatizzare per un accordo con gli Ortodossi ci sono anche molti bergogliani; 5. la Russia di Putin è tutt’altro che un “Paese cristiano”: è la solita Russia con velleità di grande potenza (vedi come tratta l’Ucraina, dove i cristiani non sono meno degni di rispetto di quelli russi, anzi… Pensiamo solo alle vessazioni subite dai greco-cattolici ucraini da parte degli ortodossi).
guarda che la famiglia reale inglese aveva molti parenti nelle altre famiglie reali europee… e, forse i contatti potevano arrivare fino all’allora arcivescovo di Buenos Ayres….
Da ciò che si può dedurre il libro di Socci è basato su ipotesi che, secondo me, hanno un grado di probabilità estremamente basso.
In questo mio giudizio mi baso anche (ma non solo) sulle parole di Papa Benedetto.
Ma anche ammettendo che vi fosse la possibilità che le cose stiano come dice Socci, noi sappiamo che Gesù ha detto che non abbandonerà la Chiesa per cui, alla fine, le cose si sistemeranno. Occorre solo aspettare, pregare e testimoniare la fede di 2000 anni di storia, che nessuno può cancellare.
Tale fede, che il Magistero della Chiesa ha sviluppato teologicamente, ha delle evidenze alla ragione che nessuno può più mettere in dubbio, nemmeno un Papa.
Ad esempio, se il dogma dice che la Madonna è assunta in Cielo, nemmeno un Papa validamente eletto può proporre un dogma per dire che non è più così.
Su questa fede irreformabile occorrerebbe andare avanti.
Ma io preferisco, in questo campo, attenermi ai fatti più probabili (e di gran lunga).
Preferisco guardare in faccia quella che mi si presenta come la realtà più evidente.
Papa Francesco è il vero Papa.
Non solo, per me è anche un Papa sincero e per molti aspetti, ad esempio quando parla di povertà, è un buon Papa.
Però su alcuni punti mi lascia perplesso.
Mi lasciano perplessi serti suoi silenzi, il non intervenire sul lassismo imperversante nella Chiesa, la mancata risposta ai “dubia”, la critica alla Casistica e perciò anche a certa morale della Chiesa, le sue nomine di cardinali omosessualisti, le sue prese di posizione apparentemente terzomondiste (che, se fossero realmente, non mi dispiacerebbero), ma di un terzomondismo molto simile a quello dei vari Obama, Clinton, Soros. Ecc.
L’idea che mi sono fatta, che sono pronto a rivedere all’evidenza dei fatti, è che egli sia stato influenzato dalla teologia della liberazione.
Non vuole andare contro la Tradizione, ma prova a “saggiare” là dove la Tradizione non è, forse, ancora definitivamente consolidata a livello dogmatico per “aprire” una possibilità. Cosa che forse ha fatto senza la dovuta prudenza.
Forse a livello personale alcune sue idee non collimano col Magistero precedente, come riguardo al preservativo, di cui preferisce non parlare anche se glielo chiedono. Ma queste cose non le insegna. Per cui certamente non è eretico.
Il suo Papato, però, specialmente con la mancata condanna dell’omosessualità come peccato, ha accentuato una crisi che già c’era, ma che oggi sembra non avere più, neanche nel Papato, un vero baluardo.
Le soluzioni facili non mi piacciono. Ma una soluzione che va sempre bene è la preghiera.
Mi sembra un intervento equilibrato 😜 (detto da me).
Le questioni son 2 o Dio e’ o non e’. Secondo me Dio E’ e le porte degli inferi non prevarranno. Poi ognuno analizzi come vuole ma non ci salviamo DA SOLI. Come non hanno rianimato Cristo 2000 anni fa, ma fu un miracolo, così sara’ per il regno di Dio (CCC). Io comunque di piantare paletti di frassino nel cuore di vampiri / anticristi non ne avrei possibilita’ 🤣
Non ho mai sentito citare questa frase “ le porte degli inferi non prevarranno” cosi’ tanto come in questi ultimi anni. Il fatto stesso che si continui a dire questa frase ( che non si diceva cosi’ tanto per esempio sotto Paolo VI o Giovanni Paolo II ) vuol dire che forse qualche problema c’ e’ . Infatti nessuno direbbe in continuazione ma tanto la casa non crollera’ Se non ci fosse lla paura che crolli.
Non capisco poi quelli che continuano a dire cche l’unica soluzione e’ la preghiera, quasi che coloro che pregano potessero fare solo quello. Tutti preghiamo per la Chiesa, probabilmente anche Socci, anche Vigano’ , anche il card. Burke., anche Tosatti, Aldo Maria Valli ecc. Ma il pregare per la Santa Chiesa non impedisce di PENSARE. Invece sembra da quando e’ papa Bergoglio che pensare con la propria testa e anche criticare sia un delitto di lesa maesta’ e quasi una attivita’ proibita.Invece il pregare per la Chiesa e il riflettere sulla situazione della Chiesa non sono attivita’ incompatibili.
. Non capisco poi gli insulti a Socci di essere un mentitore , quasi fosse un falsario. Nel libro di Socci che sto leggendo ( e che certo nessuno dei detrattori puo’ aver letto tutto in due giorni. Quindi lo stroncano senza averlo letto, cosi’ a prescindere! ) non trovo nessuna falsita’ . Socci cita parole di Ratzinger, parole del Segretario Gaenswein, documenti. Dove sarebbero le falsita’ ? Vorrei che i detrattori invece di insultare dicessero: a pag tale questa frase e’ falsa.
Invece cosi’ le critiche sono sterili.
Ai criticoni di Socci poi vorrei chiedere : voi avete capito proprio tutto della rinuncia di Benedetto? E ‘ tutto cosi’ CHIARO ? allora fateci partecipi della vostra conoscenza. Se invece come tutti non ne sapete un bel nulla, e come tutti navigate nel buio, perche’ mai un giornalista non potrebbe fare delle ipotesi su qualcosa di enigmatico e non spiegato ?
E’ tutto scritto nel catechismo e nel libro di Socci “la profezia finale). Il regno non verra’ per evoluzione ma per un intervento divino sullo scatenarsi ultimo del male. Ora-visti i tempi- quel paragrafo ha valore relativo ?🤣 Che vuole che le dica?! Io oggi continuo a sperare per tutti. Che l’ anticristo non sia una persona (perché non io ). Potrebbe essere la tecnica, il nichilismo…..la confusione. CERTO C E CONFUSIONE. MA LA UNICO CHE NON CI ABBANDONA E’ DIO. Non ho mai creduto in un regno DEFINITIVO fatto dall’ uomo. Se Gesu’ e’ morto per redimersi si vede che manco San Francesco, senza Gesu’, si salvava! Ne sono convinto. Ciò mi pare e’ ciò che ci divide dagli ebrei , una cosa . Per alcuni di loro il messia verra’ quando tutti avranno osservato COMPLETAMENTE un sabato, un grande ebrei diceva: detta così mi sa non arrivera’ mai. Si chiamava Paolo Debenedetti e lo disse proprio in una conferenza sulla escatologia ultima. (A 1 anno dalla morte di Sergio Quinzio)
Ma come si fa a scrivere… “se Gesù è morto per redimersi”….?
Questa è una grande bestemmia
A GIUSEPPE P.
Ma dài! Si vede chiaramente dal contesto che è un errore di battitura… Voleva scrivere “redimerci”, o no?
Redimerci. Ho GROSSI problemi con il correttore automatico. Tanto che, mi rendo conto, i miei post sono illeggibili.
Chiedo scusa a Savonarola, ho compreso solo dopo che era stato un errore di battitura.
Ieri leggendo i vari commenti a questo articolo (mi riferisco a quelli di insulti verso Socci in stile progressista) è stato un susseguirsi di spiacevoli sensazioni. Poi mi è capitato l’errore di battitura ed è stato come aver ricevuto una sassata in pieno volto.
Ad ogni modo chiedo scusa. Ma meglio che ci sia stato un chiarimento
Brava Maria Cristina, saggio intervento. Grazie.
Solo una considerazione:
Dalla maggior parte dei commenti che leggo mi pare di essere in un blog di Cattolici progressisti (quelli della neochiesa).
Voglio dire: sarà forse vero che Socci sia quell’essere miserabile qui descritto (in gran parte degl’interventi), ma è possibile che tutti abbiano letto in una sola nottata il libro di Socci, facendogli peraltro un grosso piacere, tanto da fornire con tono apodittico i loro giudizi negativi?
Ci sono addirittura coloro che gli suggeriscono cosa dovrebbe fare Socci invece che lo scrittore: uno perfino gli suggerisce di andare «nei magazzini di amazon», avendone evidentemente una grande esperienza e forti aggangi.
Un altro poi si rivolge al gestore di questo blog e, professandosi suo amico con del miele sopra e sotto la pasticca avvelenata («Caro… con immutata stima»), e definendosi tesoriere dello Spirito Santo lo accusa di fare «da falso bordone a Socci» (all’anima della stima immutata, evidentemente ha stima sì, di Tosatti, ma pessima). Se – a quanto si deduce dalle parole di questo campione dell’amicizia – anche lui non ha letto tutto d’un fiato come avviene per un testo affascinante il libro di Socci, evidentemente per lui non sono ancora spenti i roghi di Calvino, ed immedesima Socci in Michele Serveto vedendolo con gran piacere gia sulla catasta pronta ad essere accesa .
Io non so se acquisterò il libro di Socci, non ne ero propenso, ma le “ottime” referenze che leggo in questo blog mi fanno quasi cambiare idea.
Wow Lucior, anche tu grande intervento, sottoscrivo tutto!!!!!
Il vero papa è Don Ezio!
Io e Tosatti pubblicheremo presto un libro: ”Il Papa Spettro”.
🙂
Infatti sembra magro. Tanti saluti don Ezio. Lei poi non e’ delle parti di fra dolcino? Vogliamo papa spettro I. 🤣
Don Ezio Spettro è magrissimo. Prima di farsi prete insegnava scienze naturali ed ha imparato a nutrirsi solo di miele e locuste selvatiche. Sarebbe proprio un bravo Papa, anche perché è abituato ad avere a che fare coi marmocchi e quindi sa come trattare con certe persone…
Non proprio in tema, se non per quella che mi sembra una strana coincidenza: proprio oggi il card. Mueller rilascia un’intervista a Tornielli, con la quale – se non sono io incapace di lucidità nella lettura, pur riconoscendomi confusa – sembra smentire le dichiarazioni di qualche giorno fa a Lifeseitenews.
Sinceramente la “telenovela” non mi appassiona affatto; questo “parlare” ondivago abbassa la già
ridottissima credibilità nei membri della gerarchia ecclesiale.
Forse e’ venuta l ora, per chi ha la grazia di aver la fede, di ritirarsi nelle caverne (dell’ anima) e affidarsi a Dio, che non tradisce. Noi uomini siamo fallibili. Quando il figlio dell’ uomo tornera’ troverà la fede sulla terra?
Non e’ che la storia della salvezza sia una passeggiata. Ma senza morte non c e resurrezione. Facciamo penitenza e lasciamo al Supremo giudice che solo sa e solo puo’ eliminare definitivamente il principe di questo mondo.
Ringrazio Savanarola per la considerazione che ha voluto riservarmi. Anche questo incoraggiamento aiuta a focalizzare l’attenzione sulla meta da raggiungere.
E’ questa la mia fede: che uno solo è il Signore, mio Dio; Lui solo il datore della vita e a nessun altro è dato il potere di disporne secondo il proprio “discernimento” o – peggio – a proprio uso e consumo. Che, alla fine dei tempi sarà Lui, e solo Lui, a dire a quelli che avranno meritato di essere alla Sua destra «venite, benedetti dal Padre mio» e per quelli alla sua sinistra – secondo il Suo , e solo Suo infallibile giudizio – non ci sarà che un’ unica destinazione… quel posto dove sarà «pianto e stridore di denti». Con la certezza che Lui, sì, non tradirà le promesse e condannerà nella stessa misura chi – nessuno escluso – avrà condannato su questa terra una Sua creatura indebitamente e ingiustamente.
Non è facile superare alcuni macigni che ostacolano il cammino in tale direzione, posso però riconoscere e affermare che il Signore finora non mi ha fatto mancare la forza morale, anche se troppo spesso messa a dura prova anche dallo stress fisico. E’ soltanto con il Suo aiuto che cammino in questa “valle oscura”.
“Fino al momento della rinuncia la Chiesa non aveva ceduto allo spirito del mondo e alle tempeste partite da lontano, dai tempi della rivoluzione francese, e da due secoli di attacchi iper laicisti e anti cattolici.”
Dov’è stato Socci negli ultimi cinquant’anni?
Ha mai sentito parlare del Concilione?!
Una volta parlai con Socci di 1 TS. Mi basano sugli studi laici di Mauro pesce (più antica dei vangeli, originale ecc.). Poi nell’ anno paolino, Ratzinger fece una catechesi citando la come tra le più antiche testimonianze cristiane (50 d.C.), e di come oggi-a suo dire- appaia a noi un po’ incomprensibile
Socci gentilmente mi scrisse non e’ la più antica ecc.
Ma siamo tutti in ricerca . Poi la fede non si basa SOLO sull’archeologia ecc. 2 TS ad es. per Pesce sarebbe storicamente apocrifa, non di Paolo.
Caro Savonarola, concordo con lei che la Fede non si basa sull’affidabilità, e che la Prima !ettera ai Tessalonicesi sia, o non sia, lo scritto più antico del Nuovo Testamento, quello che importa è che per tutti gli scritti della Sacra Bibbia vale la regola dell’ inerranza. Per cui sono tutti scritti ispirati, e che la Tradizione apostolica ha trasmesso come tali. Senza la dottrina dell’inerranza si può entrare nella logica del “libero esame”, varata da un certo sig. Lutero. Infatti egli decise che la lettera di San Giacomo era “di paglia” perché non è “paolina” e parla di “opere” . Per la stessa ragione aveva problemi pure con la Seconda Lettera di San Pietro e con l’Apocalisse… Insomma questo è un metodo utile per sceglie quello che ci piace e ci fa comodo e quadra con le nostre idee, anziché lasciare che sia il Signore a cambiare noi. E questo è il “metodo scientifico” che viene usato nella teologia modernista, e che serve a seminare dubbi, non a rendere un servizio ai fedeli che non possono avere la stessa preparazione dei pastori. Una bella spiegazione dell’argomento si trova nel CCC ai nn. 101 a 141.
La Storia e il Signore giudicheranno l’operato di Benedetto XVI. C’è qualcosa di molto importante che evidentemente non conosciamo. Probabilmente di minacce immani per i cattolici semplici. Comunque mi è molto difficile, anche se non posso escluderlo del tutto in via puramente teorica, ritenere bergoglio il Sommo Pontefice. Tra l’altro, in una trasmissione di qualche mese fa in argentina, è stato affermato, senza smentite successive, che sia massone: ciò renderebbe invalida la sua elezione. Ma, al di là di questo, quando un papa si dimette, toglie il disturbo. La frase di Ratzinger, detta pochi mesi dopo le dimissioni, sull’abito bianco- “non ce ne era un altro disponibile in vaticano di diverso colore- è emblematica, nonché un chiaro messaggio. Penso ci sia stato un accordo col potere anticristico mondiale; in cambio di una non persecuzione su scala mondiale dei fedeli cristiani, BXVI ha accettato di farsi da parte per consegnare il governo della Chiesa ad un rappresentante dei poteri di cui sopra. Bergoglio può svolgere la sua opera di distruzione, sotto gli ordini dei suoi superiori luciferini-che sappia esattamente cosa siano costoro non è in fondo così importante, deve soltanto fare “bene” il compito assegnatogli- pur non essendo il reale pontefice ma solo un’immagine di esso ( vedi lo specchio nel terzo segreto di Fatima) utile per le masse; anche se è vero che governa di fatto la Chiesa. Tuttavia i suoi pronunciamenti pastorali o dottrinali non hanno alcun valore. Capiremo tra qualche anno, probabilmente dopo la terza guerra mondiale.
Temo che quanto affermato sia ben più di un’ipotesi…
“Essere sudista significa percepire, sentire che una delle più grandi catastrofi dei tempi moderni fu la presa di Atlanta, l’avvenimento irreparabile, il fatale scambio della storia, la vittoria dei barbari. Da quel giorno il mondo è in lutto…. Dopo gli yankee non rispunta nulla. È finita, è il versante ghiacciato della storia degli uomini che prevale. L’enorme America sarà la loro preda e anche la loro creazione. E tutti gli uomini sentiranno sulla nuca il soffio freddo dell’inumano. È il razionalismo che trionfa e con lui tutti i grandi principi che si proclamano e che non si applicano e, dopo di essi, il dollaro di cui si installa il culto”.
Socci, un altro che dovrebbe andare a lavorare insieme a Baronio nei magazzini di amazon… a me Bergoglio non è mai piaciuto, ma se Socci gli dà contro mi diventa simpatico… ma com’ è possibile che qualcuno creda alle panzane di Socci? Lui che, nel primo anno bergogliano, difendeva fortemente il papa dalle critiche (quelle sì giuste e razionali) di Gnocchi e Palmaro. Tutte panzane, quelle socciane, scritte, come ha già rilevato qualcuno, per far quadrare il bilancio e far vedere di esistere. Benedetto XVI, in questi cinque anni, ha più volte riconosciuto la legittimità del suo successore, e allora perché continuate a mancargli di rispetto, facendolo passare per un imbecille che non è stato capace di dimettersi in modo legittimo o ha fatto finta di dimettersi, che non sa di essere il vero papa, o se lo sa finge di non saperlo? Tutte balle per far passare il tempo e per riempire pagine di blog o di libri in mancanza di meglio da fare.
E’ pure sfortunato. Il giorno prima che uscisse il suo libro complottista, Benedetto ha scritto e pare stia bene. 🤣
Ancora con questa storia di Benedetto che “riconosce” Francesco?
Ma secondo te, uno costretto con minacce a dimettersi, poi piglia su e NON riconosce il successore?
Quindi è un vile che lascia tutti nell’inganno?
E secondo te Celestino V non fu minacciato di silenzio, invano, per poi essere incarcerato. Ora invece gli fanno scrivere un libro con Peter Seewald (ultime conversazioni), partecipa a dibattiti su riviste teologiche…incontra gente ….e nessuno dice che e’ imprigionato. Quando era in pzza San Pietro per qualche beatificazione non poteva urlare? Io non lo avrei fatto andare fossi stato Bonifacio VIII o Bergoglio. Ratzinger “ha perso la testa”. Le dimissioni gliele fece fare Bergoglio? Il papato emerito? L abito bianco? La battuta? L angelus…..che regia!!
Ho iniziato a leggere il libro di Socci e non solo non mi pare che sia stato scritto da un povero pazzo, e tanto meno da un visionario, come vorrebbero far credere alcuni, ma al contrario da una persona molto razionale che fin dall’inizio ha sempre osservato col la ragione i fatti, inediti per la chiesa cattolica, successi. negli ultimi sei anni.
il libro di Socci parla di FATTI ACCADUTI, di cui tutti siamo stati testimoni e cerca di dare una interpretazione di questi fatti sconcertanti , di cui nessuno, peraltro, ha finora saputo dare una interpretazione valida . E’ un fatto che la rinuncia di Benedetto, fin da subito è sembrata da una parte strana, dall’altra quasi inevitabile ed attesa ,orchestrata, e che quel suo rimanere a vivere in Vaticano , vestirsi di bianco, mantenere il titolo di Sua Santità, tutti questi gesti enigmatici , hanno fin dall’inizio inquietato molti, anzi irritato e preoccupato soprattutto i fautori di Bergoglio.
Alcuni di loro l’hanno anche detto pubblicamente: era meglio se si ritirava a vita privata in un convento in Germania, quasi che la sola presenza del papa emerito gettasse una ombra strana sul papa regnante. La SOLA PRESENZA del predecessore sembra talvolta innervosire il successore, e siamo onesti ,con ragione! pensate alla foto dei due vestiti identici, che pregano inginocchiati fianco a fianco, sembrava di vedere doppio!
Provate a pensare se un altro papa della storia si fosse comportato così. Se Celestino V avesse continuato a vivere in Vaticano a pochi passi da Bonifacio VIII, a vestirsi come si vestiva da papa, a farsi chiamare Sua Santità, a dire pubblicamente che uno se è stato papa poi è papa per sempre . A parte che ai tempi di Bonifacio VIII l’avrebbero subito fatto fuori con un veleno, ma sicuramente gli storici avrebbero affermato che come minimo era AMBIGUA la volontà di dimettersi.
E che la volontà di dimettersi di Benedetto XVI appaia ambigua ai contemporanei non è certo una pazzia. A volte le dimissioni di Ratzinger sono sembrate normali ,altre volte assurde, altre volte certe parole dette specialmente dal suo Segretario sono suonate agli orecchi di tutti ( anche dei sostenitori di Bergoglio) piuttosto enigmatiche.
Socci cerca di dir la sua su questo enigma: non credo per volontà di gloria , o di arricchirsi vendendo libri, se voleva fare carriera l’avrebbe fatta più sicuramente entrando nella cerchia dei laudatores e cortigiani del papa regnante.
purtroppo viviamo in un momento di assoluta mancanza di chiarezza, e questo non solo da parte del Magistero liquido di papa Bergoglio, che un giorno dice una cosa e il giorno dopo la contraddice, ma anche del papa emerito.
mancanza di chiarezza, ambiguità, chiamatele come volete. Socci non è un pazzo visionario è uno che osserva e dice: ci sono questi indizi , certo non la prova fumante , che fanno pensare che Ratzinger dimettendosi volesse farlo e insieme non volesse
E una dimissione così ambigua, è valida?
Cara, che Socci sia demente o pazzo è impensabile: basta vedere quanto vendono i libri con le sue teorie.
L’altro su Francesco, oltre a basarsi su un pettegolezzo, conteneva tesi giuridiche a dir poco imbarazzanti. Eppure ha fatto parlare per due anni.
Adesso se ne esce con questa ”bomba”…premettendo di non avere prove di quel che sostiene. Eppure qualcuno l’ha comprato.
Socci è un lucido calcolatore, tutt’altro che in matto visionario.
Ed un cinico.
Tanto cinico da continuare a scandalizzare la ”plebe” con storie aberranti e impossibili come questa dei due papi (impossibili, hai letto bene).
Tanto cinico da continuare a distruggere l’immagine del suo amato Benedetto, che per vigliaccheria o inettitudine avrebbe consegnato la Chiesa a un antipapa, inventandosi la mostruosità del doppio papato, ingannando tutti i fedeli, provocando un potenziale scisma.
Tanto cinico pure con sé stesso: sostenere l’ipotesi dei due papi, oltre ad essere una confessione di suprema ignoranza (e ignorante non è), è un evidente ripudio del libro precedente sull’invalidita dell’elezione di Francesco. Anche qui mediante assurdità giuridiche.
Chissà se nella prefazione spiega questo plateale ripudio o se lascia che il prodotto nuovo sostituisca il vecchio facendo finta di niente. Chissà se vuole bene a qualcuno. A sè stesso certamente no.
Dal libro di Socci: citazione del teologo Andrea Grillo, progressista e fautore della Riforma bergogliana :
“ Una dimissione dal ministero petrino, diversa dalla morte, deve avere caratteri di morte molto piu’ accentuati. Il silenzio nella preghiera deve essere totale e deve coinvolgere anche i collaboratori. I segni esteriori come la veste bianca devono tramontare. La lontananza dall’ autorita’ deve essere piena e radicale, non solo sul piano formale ma anche su quello geografico “
( Andrea Grillo “ Papa Benedetto: luci e ombre di una successione senza morte” )
Ma perche’ per i fautori del nuovo corso come Andrea Grillo e’ cosi’ importante che il Papa emerito sia come “ morto” , stia zitto, e zitti i collaboratori, senza vestito bianco, e senza vicinanza geografica con l’ autorita’ . ????COSA TEMONO da un vecchietto novantenne ormai senza potere?
E perche’ invece il Papa emerito e’ stato irremovibile e soavemente testardo su questi punti ?
Sono domande a cui nessuno ha dato risposta. Nessuna risposta CONVINCENTE.
Ma razionalmente si puo’ pensare che il vivere DENTRO il Vaticano, la veste bianca , e il non mantenere un silenzio stretto, siano stati punti fondamentali per Benedetto.
Perche’ ?
Insomma chi vive con gli occhi , le orecchie, e la bocca chiusa come le tre scimmiette, ha gran dispetto a sentir far queste domande: non solo oggi non si devono fare domande , ma non si deve neppure usare il cervello. Oggi si insegna e si pretende che il cristiano sia un beota che nulla chiede e che segue pedissequamente l’ autorita’ .
Ma Cristianesimo vero vuol dire liberta’ vera: liberta’ vera di pensiero anzitutto, il vero cristiano e’ meno conformista ed ottuso di quello che le attuali potenze ecclesiatiche e mondane vorrebbero.
Viva Socci che pensa, che si pone domande, che cerca di rispondere. La Verita’ vi fara’ Liberi, la prona e ottusa accettazione della “ narrazione dominante” vi farà ’ schiavi.
La Verita’ vi fara’ Liberi
Quando Socci dirà qualcosa di vero, io dirò Viva Socci.
Nel mentre, lo lascio dire a te.
Maria Cristina Grillo in quel caso e’ stato tradizionalista. Tu dici che Bonifacio viii era cattivo? Può darsi ma non con Celestino. Egli disobbedi in tutto al Papa (era pronto a salpare a Oriente) e per evitare scismi e confusioni fu ridotto al silenzio.
@ Maria Cristina
Scusa ma se vuoi sapere perché non leggi Seewald o le esternazioni di Benedetto ? Cioe’ Socci saprebbe cose che non sa Benedetto? mah!
PS: io lo volevo prendere come libro di svago, ieri Ratzinger mi ha fatto passare la voglia. Lui non si pone il problema, non e’ prigioniero. Socci e’ più papista del papa emerito?
Ai tempi di Bonifacio lo chiusero in galera perché finisse di parlare e non si avesse il problema di 2 papi, mi pare. Poi se Celestino fu ucciso non so….Invece Ratzinger parla ma non mi pare contro Bergoglio…
“Pur non avendo alcuna prova”
Fine del film. No comment.
Caro Marco
sono certo che non leggerai queste mie parole. O se lo farai ti guarderai bene dal rispondermi. Ci conosciamo da tantissimi anni. Ma permettimi che ti dica due cose:
1. Mai avrei immaginato che facessi da falso bordone a Socci, che poveretto non sa più cosa inventarsi per “esistere”. Fate i conti con lo Spirito Santo per favore. E se non ci credete non parlate di queste cose.
2. Consenti che di dica tutto il mio dolore per aver sponsorizzato mons. Viganò.
Marco caro vorrei vederti. Ma ti prego, sulle cose di chiesa non fare il cronista. Io credo. E mi basta. Con immutata stima.
Caro Ireneo, forse credo anche io. Ma il credere non mi impedisce di usare la ragione, e quando sarà venuto il momento – speriamo presto – io credo che Qualcuno mi chiederà non se ho creduto, ma se ho fatto bene il mestiere che mi ha messo a fare. E vorrei rispondere: scadente, lo so, ma ci ho provato. Con onestà.
È la mietitura dove ognuno di noi si incontrerà con il Signore. Sarà un incontro e ognuno di noi dirà al Signore: “Questa è la mia vita. Questo è il mio grano. Questa è la qualità della mia vita. Ho sbagliato?” In realtà tutti dovremmo dire questo, perché tutti sbagliamo dovremmo dire al Signore: “ho fatto cose buone”, perché tutti facciamo cose buone e un po’ far vedere al Signore il grano.
Certamente. Il problema è averlo presente con una certa continuità, anche quando può essere costoso…
Certo che di fronte alla Chiesa riempita di pederasti ecc…, il problema è Marco che avrebbe “sponsorizzato” Viganò…
Secondo me Papa Benedetto conoscendo tante profezie , avendo parlato e avendo avuto contatti con grandi mistici anche quelli a noi sconosciuti ha preso la sua decisione.D ‘ altronde anche prima di diventare Papa aveva detto chiaramente che lui al posto di Papa Giovanni Paolo 2 non sarebbe rimasto Papa e alla luce di quello che si sapeva gia nell ‘ ultimo periodo , del fatto che in vaticano c ‘ era chi approfittava della malattia del Papa , figurarsi lui che ci viveva .Penso che Papa Benedetto abbia vissuto un martirio crudele a vedere come certi vescovi e cardinali si facevano beffe di Giovanni Paolo e naturalmente anche di lui.Chissa se ha mai accennato qualcosa , ma non credo , avra pensato che sarebbe stata un ‘ altra sofferenza per Giovanni Paolo 2 .Ciao
La cosa più incredibile di questo momento storico è vedere che ancora oggi ci sono persone o “personaggi” che tendono a normalizzare tutto. Dimissioni papail con entrambi i soggetti che vestono di bianco, cambiamenti di preghiere dopo secoli, messe danzate cantate schitarrate, omelie da circolino del paritto comunista nelle parrocchie e da Segreteria del PCUS in Vaticano, chiese costruite come centri commerciali (brutti tra l’altro), blasfemie di ogni tipo tra registratori che non c’erano, sodomie amorevoli e migrazioni indotte, etc etc. E’ davvero sbalorditivo se non fosse che eravamo stati avvertiti. Forse è meglio un martirio fisico che ascoltare questi qua. E la prova non sembra avere fine… Va bene don Ezio e compagnia cantante, è vero, siamo noi che vogliamo vedere il marcio in ogni cosa, siamo noi che cerchiamo la famosa pagliuzza senza guardare l’altrettanto famosa trave, siamo noi, insieme a Tosatti, Aldo Maria Valli, Magister, Socci, Mattei etc. che non abbiamo capito niente. Chiedo perdono… Saluti.
Massimiliano
Caro Massimiliano , i “normalizzatori “ sono molto, molto indaffarati . Se tutto fosse cosi’ normale non dovrebbero neppure esistere . La loro esistenza e’ la prova che non stiamo vivendo una stagione normale.
Il Re e’ Nudo , grida qualcuno. Solo allora escono fuori i normalizzatori che si affannano a spiegare che no il Re non e’ nudo. Se davvero il Re non fosse nudo loro non esisterebbero neppure.
Sono d’accordo con lei, Massimiliano.
Aggiungo: i normalizzatori che non si sorprendono più di ciò che accade attualmente nella Chiesa mi ricordano molto quegli illusi che, cadendo dal ventesimo piano, cercano di diffondere tranquillità urlando a tutti, fino al primo piano, che per ora va tutto bene.
Libro inutile da un certo punto di vista, poiché se si chiedesse a papa Benedetto se è lecita l’elezione di Bergoglio a suo successore, risponderebbe certamente di si. E così ha risposto ad un mio amico benedettino, nel senso della frase di circostanza, durante una visita in Vaticano, prima al Papa regnante e poi a quello emerito.
Se poi in tutto questo c’è un disegno divino di fare emergere finalmente il mistero dell’iniquità, questo non lo sappiamo.
Che Joseph Ratzinger sia sempre stato un uomo di grandissima intelligenza penso sia indubbio. Però attribuirgli la bella idea di dimettersi seminando come Pollicino tante briciole per portare alla conclusione che non si è mai dimesso è come dargli del deficiente: non bastava non dimettersi? Sento già l’obiezione: lo hanno costretto. Ma allora è come dichiararlo il peggior Papa di sempre, che di fronte a qualche misteriosa minaccia si è messo in pensione lasciando libero il campo ai suoi ricattatori (e tacendo continuerebbe, fra l’altro, a rendersi loro complice).
La Sua rinuncia è stata funzionale a far venire alla luce tutto il marcio che ha pervaso la chiesa:
“Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. [8] Solo allora sarà rivelato l’empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta, l’iniquo, [9] la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, [10] e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi. [11] E per questo Dio invia loro una potenza d’inganno perché essi credano alla menzogna [12] e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all’iniquità” (2 Ts 2, 3-12).
Questa può essere una lettura. Ma non e’ detto che Bergoglio sia il mistero dell iniquita’. Ma che questo sia il caos, la confusione, il nichilismo, il figlio della perdizione (direbbe Galimberti). Eccome era già in atto sotto Wojtila! Se pensa che la congregazione con più vocazioni erano I LEGIONARI DI CRISTO! Dio viaggia molto più alto di noi. De Andrè direbbe tira fuori i fiori dal letame. Me compreso. E’ tutto scritto. Da Dio. Io non dico che certi cattivi impenitenti si Salvini, ma che Dio trae fuori il bene dal male: senno’ sarebbe Dio? 🙂
Argomentazioni ripetute mille volte.
L’attuale pontificato rientra nel disegno del Signore per punirci: è giusto visto che siamo stati zitti per decenni dinnanzi a distruttori e degenerati vari. Tuttavia, é altrettanto chiaro che il buon Dio se ne serve per far uscire questi personaggi allo scoperto per poi cacciarli e rinnovare seriamente la Chiesa.
Tutto valido.
Socci infine sbaglia grandemente nel disegnare il ruolo dell’Inghilterra, qualcuno gli ricordi che l’epoca vittoriana é passata da un pezzo.
Mi dispiace, ma non credo che la visione imperiale dell’Inghilterra sia scomparsa definitivamente. Come tutte le brave casalinghe di una certa età, ho assistito alle ultime nozze della casa reale inglese. E mi permetto di farle notare che, anche se l’Impero non è più quello dell”800, ciononostante, nel velo della sposa erano ricamati i simboli delle varie nazioni del Commonwealt. Ovvero l’impero ha cambiato forma, ma esercita ancora un dominio per così dire spirituale, se il termine non disturba i miei dottissimi intelocutori.
I punti in cui il cristianesimo anglicano e la chiesa di Roma si differenziano sono molti. Innanzitutto il matrimonio dei sacerdoti. Ricordo una visita dell’allora primate Rowan Williams in Vaticano. E ricordo con quale e quanta abilità i cameramen RAI riuscirono ad escludere velocemente la sposa del Primate dalle inquadrature successive alla prima… restrinsero il campo, in modo che la signora scomparisse rapidamente e velocemente dal teleschermo.
Inoltre c’è la questione della convivenza con l’Islam. Non penso che il modello inglese sia esportabile, perché ha portato al diffondersi della legge islamica, la cosiddetta sharia nel tessuto sociale inglese. Ovvero i musulmani hanno creato i propri tribunali dove giudicano non in base alla legge vigente per tutto il popolo inglese, ma bensì in base alla legge islamica.
Poi gli inglesi, quando si sono accorti che, anche per loro la situazione diventava insostenibile, hanno inventato la Brexit. Ovvero ad errore hanno aggiunto errore.
Nel Commonwealt la convivenza tra cristiani ed islamici è necessaria per la sopravvivenza stessa dell’Impero. Quindi un papa che facesse credere al popolo bue che l’invasione islamica fosse cosa buona e saggia per tutti era necessaria per l’esistenza del Commonwealt.
Cara Alice,
Come mai considera un errore la “Brexit”? Io un po’ ‘sta cosa gliela invidio, agli inglesi.
Circa il resto, sono d’accordo con lei.
Ossequi.
Forse la signora pensa che l’ opinione pubblica abbia commesso un errore perche sarebbe ancora piu esposta al potere dei poteri forti.Io invece penso che dentro o fuori noi in Europa occidentale siamo schiavi della massoneria , ma l ‘ anno prossimo ci sara la fine dell ‘ Ue , cosa ci aspetta non so .Ma sara divertente vedere gli euroburocrati prendere una sberla colossale , purtroppo questo ripeto non significhera che la massoneria ritorni all ‘…..inferno, ma tant’ e.Ciao
A mio avviso l’Unione Europea è un bene : per questo Colui che tutto vede e provvede, l’ha permessa, perché l’uomo può architettare e progettare qualsiasi cosa, ma quella che si compie è la volontà di Dio.
Ma così come l’abbiamo congegnata, non funziona. Abbiamo fatto la moneta unica, ed è anch’essa un bene, ma abbiamo lasciato le legislazioni dei diversi paesi così come si trovavano e quello che ne è seguito è un enorme ingiustizia.
Sempre in televisione, qualche giorno fa, hanno diffuso una statistica in cui si ordinavano i paesi maggiori esportatori. Prima la Germania, seconda l’Olanda, terza l’Italia. Mi sono stupita : come mai al secondo posto c’era l’Olanda e non la Francia ? Poi ho pensato che è proprio in Olanda che la Fiat ha portato la sua sede. Quindi le esportazioni Fiat figurano, evidentemente come esportazioni olandesi e fanno salire l’Olanda nella graduatoria dei paesi esportatori. Ma è giusto questo ? è giusto che una fabbrica sposti la sua sede legale solo per pagare meno tasse ? Non sarebbe giusto che nell’unico stato Europa le tasse fossero uniformi su tutto il territorio nazionale , ovvero in tutti gli stati aderenti all’Unione ? Non sarebbe giusto che un operaio metalmeccanico fosse pagato nello stesso modo sia che lavori a Torino o in Polonia ? E si è ricordato il disadattato Marchionne che tanto odiava l’Italia, che la Fiat non era solo degli azionisti, ma anche di tutti coloro che ci avevano lavorato e che avevano contribuito a farla grande ?
Cara signora Alice,
In Uk ci ho vissuto per alcuni anni. Nessuno ha davvero aspirazioni o desideri imperialistici, sebbene ricordino quel periodo con orgoglio. Anzi, hanno proprio sentore di aver perso voce in politica estera per colpa del vero imperialismo tedesco.
Solo che i tedeschi, a differenza degli inglesi, un Impero non lo sanno né governare né far durare.
Mi chiedo:
“Tu sei Pietro e su questa pietra (“IO GESÙ”) costruirò la MIA Chiesa”
Tu sei Cefa: Pietra, Roccia, che è qualcosa di fermo, stabile, sempre uguale, non in evoluzione, duro, esattamente tutto ciò che padre Bergoglio e padre Sosa rifiutano della figura del pontefice e della
Dottrina della Fede.
Su questa pietra “Io” costruirò: quindi è Gesù che costruisce, non Pietro, Pietro è chiamato ad essere Roccia, a non muoversi di li, a non cedere, perché se la pietra di fondazione diventa sabbia, diventa liquida cede tutto l’edificio, che un Altro sta costruendo.
La vocazione di Pietro è stare fermo, essere rigido, appena si muove distrugge l’opera di Dio ed è proprio quello che sta accadendo.
Meglio di così non si poteva dire. L’aveva intuito anche Chesterton 100 anni fa “Non abbiamo bisogno di una Chiesa che si muova col mondo, come dicono i giornali ( anche allora….) ma di una Chiesa che muova il mondo “.
La frase citata da Lucy contrasta con l’immobilità di Pietro sottolineata dall’altro utente: per far muovere il mondo, occorre che Pietro si muova, perché di Motore Immobile ce n’è uno solo.
L’emeritato è una invenzione post Vaticano II e che trova le sue radici nel decreto Christus Domunus. Prima di allora non esistevano i vescovi emeriti e nessun vescovo era tenuto a presentare la rinuncia all’ufficio pastorale di una diocesi o ad un incarico di curia. Così come è una trovata (poco felice) di Paolo VI escludere i cardinali ultra ottantenni dalll’elettorato attivo in conclave (nonda quello passivo, non esiste alcuna norma che impedisca di eleggere un Papa ultra ottantenne). Pure invenzioni canonistiche. Nel passato ci sono stati casi di Papi che si sono dimessi e sono tornati ad essere cardinali. Celestino V no perchè egli non fu mai cardinale. Ancora nel 1943 Pio XII – che aveva firmato la rinunzia sotto condizione – disse al card. Cerejeira che se fosse stato fatto prigioniero egli sarebbe tornato ad essere il card. Pacelli. Il Papa emerito è una invenzione canonistica di Benedetto XVI. Lui avrà ragionato così: se ci sono i vescovi emeriti, allora se io mi dimetto divento Papa emerito. Ma nel 2001 Giovanni Paolo II disse: “Non c’è posto nella Chiesa per un papa emerito”.
Qualche versetto al giorno…. leva il diavolo di torno.
Salmo 27, 1.3
[1] Di Davide.
Il Signore è mia luce e mia salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?
[3] Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me divampa la battaglia,
anche allora ho fiducia.
Amen
Qualche annotazione, per punti:
1. “È arrivata l’ora che papa Francesco riconosca che è stato a capo della Chiesa Cattolica in un momento di crisi senza precedenti”.
– Siccome è stato lui a far peggiorare la crisi, che già c’era, e non ha mai risposto a Dubia, appelli filiali e quant’altro, è chiaro che, al 99,99%, non riconoscerà un bel nulla.
2. Secondo me non ci sarà nessuno scisma, nemmen lontanamente. Noi si aspetta serenamente, fedeli alla Dottrina, respingendo al mittente tutte le eresie bergogliane: AL, Lutero, Padre Nostro cambiato, finché venga un Papa decente, e non è detto che sia il prossimo.
3. “Fino al momento della rinuncia la Chiesa non aveva ceduto allo spirito del mondo e alle tempeste partite da lontano, dai tempi della rivoluzione francese…”
– è bene ricordare che le tempeste son partite da ben prima, dal Rinascimento:
http://www.rassegnastampa-totustuus.it/cattolica/?p=38550
4. “…l’egemonia planetaria degli Usa e della globa- lizzazione finanziaria”…
– Si sa, gli imperi sono imperi, gli USA, come la Cina e la Russia… interessante notare come l’impero americano porta più o meno avanti la medesima politica di Obama sotto Trump, che ha bombardato la Siria di Assad e, mi pare, seguita a sostenere i terroristi islamici contro il legittimo governo siriano, in combutta con Israele… c’è sotto anche il grande gioco sionista, mondiale e finanziario. Sì, capisco il Deep State, ma ci sta che Trump fosse convinto personalmente di far bene a bombardare Assad e fare la voce grossa con i russi, mentre invece bastava che si metteva d’accordo con loro e tutti i terroristi sparivano… ma già, a quel punto, finiva anche il lucroso affare della fabbricazione delle armi!..
Putin in qualche modo ha senz’altro salvato la situazione in MO, ma, in quanto non cattolico, non lo si può certo definire un Carlo Magno.
5 – “Dal punto di vista soggettivo possiamo dunque affermare che la sua intenzione – che è decisiva per definire l’atto che ha compiuto – non era quella di non essere più papa… È evidente che – pur avendo fatto una rinuncia relativa al papato (ma di che tipo?) egli ha inteso rimanere ancora papa, sia pure in un modo enigmatico e in una forma inedita, che non è stata spiegata (almeno fino a una certa data)”
e
“…Quindi, a differenza di ciò che è accaduto prima nella storia della Chiesa, oggi ci sono de facto due papi; che si riconoscono, in modo più o meno ambiguo, una reciproca legittimità. Una situazione eccezionale e inedita.
Si pone a questo punto un altro problema, enorme. “E a questo punto c’è chi si chiede – attenzione – se per il diritto canonico… una rinuncia dubbia non sia di fatto una rinuncia nulla, con le conseguenze colossali che intuiamo”.
Non è il solo problema legato a quella decisione di papa Benedetto. Nota l’autore: “D’altra parte fu anche una fretta contraddittoria perché la rinuncia, quell’11 febbraio, non fu immediata come avrebbe dovuto, ma decorse a partire dalle ore 20.00 del 28 febbraio successivo… ecc. ecc.”
– Dissento nel modo più categorico da questa interpretazione, che è assurda. Benedetto si è voluto dimettere, in intenzione esplicita e di fatto, e la circostanza del ritardo di una quindicina di giorni non inficia certo la sua decisione… i cavilli posti da Socci in merito sono inconsistenti, e se Gänswein parla di “collegialità”, ha perso il capo pure lui, ai vertici della Chiesa ce n’è un’epidemia, di casi psichiatrici… Benedetto è emerito, e di pontefice effettivamente, sia pur infelicemente, regnante, ce n’è uno solo. Altrimenti si nega l’evidenza.
6 – Volendo concludere in positivo, una volta che stiamo fermi nei canoni eterni della Dottrina, respingendo le palesi deviazioni eretiche, stiamo sereni e operosi nella carità e, dal punto di vista della politica, della quale si è parlato in questa sede, consideriamo la “Società partecipativa” secondo Dottrina sociale:
https://www.rassegnastampa-totustuus.it/cattolica/wp-content/uploads/2015/09/LA-SOCIETA-PARTECIPATIVA-P-L-Zampetti.pdf
… ci sarebbe di grandissimo aiuto!…
Cari amici vicini e lontani, mi permetto di farvi notare che, all’interno dei servizi di intelligence degli Stati Uniti, c’era qualcuno che voleva opporsi alle politiche mediorientali di Bush e per questo scelsero Obama perché era un sangue misto : ovvero non pregiudizialmente ostile all’Islam. Obama stesso nel suo ecumenico discorso di insediamento, al suo primo mandato, affermò la sua amicizia per l’Islam, amicizia che ribadì all’Università del Cairo, dimostrando così, nei fatti la sua sottomissione all’ideologia islamica e provocando le successive catastrofi mediorientali. Il trattato con l’Iran fu il capolavoro della sua politica estera. L’Iran vuole raggiungere lo stato di grande potenza e dominare le altre nazioni mediorientali. Ora, da decenni, i rapporti ecumenici tra gli Ayatollah ed il Vaticano sono molto buoni, anche se non so quanto questo fosse gradito a Ratzinger. Occorreva quindi a capo del Vaticano un qualcuno che potesse appoggiare, con furbizia, le mire espansionistiche dell’Iran. E se queste mire espansionistiche avessero previsto la distruzione di Israele, tanto peggio per Israele.
Esiste appunto da decenni un progetto Vaticano di cancellazione di Israele e di trasformazione di Gerusalemme in una città stato, come appunto la Città del Vaticano.
PIME POM PUM .
Ma cos’è? Sono i bambini ( gnari) che giocano alla guerra ?
No sono le Pontifice Istituzioni che si occupano delle Missioni. Non fa niente se poi persino in Italia mancano i preti per tenere in piedi millenarie parrocchie, e se in Vaticano ci sono due Papi. L’importante è avere il PIME il POM e il PUM, con tanto di monsignori presidenti, segretari e membri.
Solo un appunto: se non ci fosse il PIME, non ci sarebbe AsiaNews e non avremmo il 90% delle notizie sulle perescuzioni in Cina…
Beh! E’ l’unica cosa che gli è rimasta da fare visto che «il proselitismo è una solenne sciocchezza».
Ah no! Installa anche «ospedali da campo», come fa Soros con le sue ONG.
Per me c’è solo un papa e questo è Benedetto XVI.
Due papi non possono esserci, come non c’erano due Pietro. A uno solo Cristo ha detto ” tu sei Pietro e su questa pietra edifichero’ la mia chiesa” , quindi un solo Pietro, una sola ” pietra”, una sola Chiesa.
E una riflessione sorge spontanea pensando al terzo segreto di Fatima dove si parla di due figure: del papa e del vescovo vestito di bianco; se vera la visione, e non ne dubito, allora nel delineare i fatti delinea anche le figure …ergo non vi sono due papi , ma un Papa e un vescovo vestito di bianco….come, se non erro, si definì lo stesso Bergoglio.
Posso sbagliare, ma comunque credo che le perplessità siano molte, e quindi ringrazio Socci, Tosatti e co. che con i loro libri/interventi/articoli contribuiscono a fare un po’ più di luce in questo buio in cui è pricipitata la chiesa e molti dei suoi ministri.
Per me c’è solo un papa e questo è Benedetto XVI.
…per me ce n’è tre…
per me ce n’è 4: così quando devono votare un’eresia possono andare in pareggio e convocare un concilio
Io proporrei una nuova versione della nuova versione del Padre nostro: non ci abbandonare in questa confusione.
Ah ah ah
Sicuramente “scarpe grosse” si fa meno problemi e vive meglio 🙂
Dottor Tosatti,
di certo Antonio Socci ha rinunziato ad usare la materia grigia del proprio cervello.
La rinunzia e le modalità della rinunzia differita non inficiano la rinunzia, nonostante qualunque giurista affermi il contrario sul differimento di 17 giorni. Avviene così anche per le dimissioni dei sindaci per esempio: diventano esecutive dopo 20 giorni.
Non è il nome o l’abito che fa il Papa. Quanto all’emerito è un titolo che vale per tutti gli ecclesiastici e non fa papa chi ha rinunziato. Benedetto XVI alludendo che non abbandonava il ministero intendeva che rimaneva come uomo di preghiera in essa. La scelta di rimanere nel recinto di Pietro probabilmente è per evitare di dover subire processi in Germania e Stati Uniti per la presenta copertura di casi di pedofilia. Tutto ha contribuito alla rinunzia di Benedetto XVI, non di mano fu un atto del tutto libero.
Caro Don Spettro, probabilmente occorrerebbe spiegare all’illuminato canonista che il Papa non è soggetto ai principi comuni del diritto canonico ma solo ed esclusivamente al diritto divino, di cui è peraltro unico e sommo interprete. Pertanto, le regole sulla validità degli atti non valgono per Papa Benedetto (a) sia che si tratti di regole di diritto comune alle quali il Papa può sottrarsi come e quando vuole; (b) sia che si tratti di regole di diritto divino, perché é il Papa a decidere ncome si interpretano e come si applicano.
Ergo: se il Papa Benedetto, nel pieno delle sue funzioni, aveva deciso che le sue dimissioni avrebbero avuto efficacia dopo qualche giorno, così è ciapa sù e porta a cà.
Sorvolo sulle altre empietà scritte in merito al doppio papato: questa, come quella sopra, sono frutto di abissale ingoranza su cosa sia il Papato.
Mi chiedo solo se Socci si renda conto o no di che danno sta facendo alla fama del povero Benedetto.
Invito tutti a pregare ardentemente per il Papa Emerito che mai come in questo periodo si sta unendo alla Passione di Nostro Signore, subendo il flagello di chi dice di amarlo.
Ma Ovidio non fu il poeta scurrile dell’Ars Amatoria? Che c’entra con Benedetto XVI ?
Ah! Mi ero dimenticato che oltre al PIM al POM e al PUM c’è anche il PISS (Pontificio Istituto Spettri e Similari) . Buona sera don Ezio.
Adesso devo scollegarmi perché in ottemperanza alla Laudato sì devo collegarmi con la banca per compilare l’ F24 della seconda rata della TARI. Il Signore me ne renderà certamente merito.
Non arriveranno mai risposte, purtroppo, ma solo vaghe allusioni di gente che parlerà a suocera perché nuora intenda. Ovviamente, poche (per non dire nessuna) di tali allusioni saranno in accordo con il Magistero perenne. Resta però un punto su cui vorrei dilungarmi: il fatto che la Chiesa, ancora sotto Benedetto XVI, fosse un baluardo contro il secolarizzazione ed il liberalismo. Purtroppo, questa era una battaglia destinata ad essere persa, anzi già persa da decenni per il semplice motivo che la Chiesa non è solo un insieme di norme morali, ma si fonda sui Sacramenti ed, in primis, sul Santo Sacrificio dell’Altare. La rivoluzione di Bugnini, purtroppo non contrastata ma solo arrestata da Benedetto XVI (che pure ci ha donato il Motu Proprio “Summirum Pontificum”), è alla radice della decadenza di fede e spirituale prima anche che morale in seno alla Chiesa attuale, dal momento che si trattò, e ancora lo è, della maggior vittoria del neomodernismo e del protestantesimo contro il cattolicesimo. Mutare la Dottrina e la liturgia dall’interno, in modo rivoluzionario, non dall’esterno, in modo bellico e che avrebbe portato ad un inasprimento delle difese.
L’ argomento del canonista sull’invalidita a causa del rinvio potrebbe ricevere una formulazione austiniana: la rinuncia e’uno speach act performattivo, e come tale ammette soltanto il verbo nel presente, come la consacrazione nella messa o il battesimo.
E, cio che e’ ancora piu grave, nel giorno indicato, la rinuncia e’ stata silenziosa, senza nessuna declaratio, dunque invalida.
Io, caro direttore, un’idea per risolvere il problema ce l’avrei, basterebbe chiedere a coloro che hanno cambiato le parole del Padre Nostro e del Gloria di
cambiare anche quelle della Consacrazione:
“…In unione con le cooperative dei papi, dei vescovi e dei santi e con tutti quelli altri che ci stanno”.
Certo che si potrebbe, come no?! …bacchettoni che non siete altro!!!
Lei insieme a quei pochi giornalisti onesti che non vi siete mai adagiati sull’ipocrisia e su una comoda adulazione ai poteri forti (anche dentro la chiesa) fatelo sapere a quei soloni che si adeguano a tutte le stagioni.
Benedetto XVI: raffinato teologo, fine intellettuale, uomo con eccezionali doti di studioso. Ma non uomo di governo. Formò un’accoppiata vincente con Giovanni Paolo II. Ma non era un leone, a differenza del suo immediato predecessore, di Pio XI e di Pio XII. Fin troppo mite, sostanzialmente debole. E la debolezza si platealmente manifestò quando non volle sostituire Bertone (così gli consigliò il suo amico Meisner) nel 2009 al compimento dei 75 anni. La sua debolezza si manifestò inoltre nel maggio 2012 quando fu cacciato dallo Ior, benedicente o indifferente Bertone, Gotti Tedeschi, uomo di fiducia del Papa. Forse fu quella la spinta decisiva verso l’abdicazione, la goccia che fece traboccare il vaso. Il viaggio in Brasile per la gmg dell’anno successivo era solo un pretesto . Quando si rese conto che non riusciva più a governare il suo segretario di stato decise di lasciare. Che squallore vedere un segretario di stato che va per conto suo….
@ Alessandro
Il tuo intervento è lucido e preciso. I toni sono un po’ forti, ma la sostanza la condivido. La vicenda che riguarda Gotti Tedeschi è significativa perchè fu sollevato dall’incarico da Benedetto nonostante la loro perdurante reciproca stima. Ancora oggi Gotti Tedeschi, quando parla di Papa Ratzinger, lo chiama “Benedetto il Grande”.
Ma in definitiva, cosa c’è di nuovo rispetto a tutti gli articoli che Socci ha già scritto e pubblicato in questi anni riguardo a questo argomento?
Mi sembrano cose già dette
si vede che doveva far quadrare il bilancio
prove, prove, prove . Socci ( chi io peraltro stimo molto ) deve portare prove , ne basterebbe una . Ma dette elucubrazioni ( già lette e rilette su vari siti americani) non sono una novità , e pur essendo realistiche , non faranno altro che scatenare la reazione di p. Sosa , A.Tornielli , p.Spadaro, Melloni , contro i “nemici” del Papa e potranno servire a preparare controprove prima delle prove stesse . Prove provabili , su cui “taluni” invece stanno lavorando da tempo.
Anch’io stimo Socci. E trovo che in ogni libro porta nuove tessere al mosaico della verità. Ma le prove richieste da Franz temo che siano ben difficili da trovare. Nessuno di noi si sarebbe immaginato l’esistenza della mafia di San Gallo. Al conclave sembrava che il nome più gettonato dovesse essere Scola, ma la mafia agiva nell’ombra. E non sappiamo neppure quanti siano con esattezza gli appartenenti a questo gruppo e quali siano esattamente i progetti che intendono portare a termine.
L’email partita subito dopo il conclave, in cui ci si complimentava con Scola per la sua elezione, attesta che almeno una ”mafia” c’era…..
Una mafia anche pasticciona evidentemente. Il che fa capire meglio i cinque anni successivi fino ad oggi.
Comprerò il libro per leggere le argomentazioni di Socci. Tuttavia non posso non notare che anche Benedetto XVI ha disatteso il comando di Cristo a riguardo del parlare (e agire, ovviamente) che DEVE essere chiaro, cristallino, e non fonte di dubbi e ambiguità.
Si dimette…attende qualche tempo prima di lasciare l’ufficio…rimane vestito da papa e abita in Vaticano…si firma come se fosse papa e non smentisce alcune parole (ambiguissime) che sembra lo vedano come ancora papa orante o qualcosa del genere…quindi non dimesso. Ma che è sta roba!!?? Ma la volete smettere, voi del clero, di essere oscuri e ambigui? Noi laici abbiamo bisogno di chiarezza, di verità, e non di giochini che si addicono di più alla peggiore politica. E imitatelo, almeno una volta, Cristo! Ma che crede, Ratzinger, che Dio non gliene chiede conto per ogni anima che ha messo in confusione con queste sue scelte? Su, su…è ancora a tempo per rimediare e ci dica la motivazione del suo agire sennò forse è meglio che faccia come dicono gentaglia come Andrea Grillo che desidererebbe si levasse dalle scatole…
Mi annovero fra gli ignoranti su questi temi e mi chiedo se nel tempo futuro questa scissione fra ministero papale in forma attiva e contemplativa celi una visione sulla Chiesa futura che il Papa emerito ha intuito . Il catechismo ci dice che prima della la parussia ci sarà apostasia nella Chiesa. Nella Chiesa cioé non fuori. Coloro che manterranno la fede avranno il riferimento di un Papa contemplativo anche se non con esercizio attivo e visibile? Di fronte alle forze che lo hanno eliminato dalla scena attiva, B16 col suo modus operandi ci prepara a questa possibilità ?
Cara Monica hai centrato il punto .In questi giorni mi sono fatta un giro di profezie ma non del mago otelma , quelle di La Salette , di Amsterdam , di Bruno Cornacchiola , di Finca Betania e quelle ad una suora del 1600 in Spagna .Sono tutte a veggenti di apparizioni riconosciute o a persone proclamate beate .Ebbene tutte dicono che ad un certo punto la fede non esistera in Francia , Italia ecc e che a Roma si installera l ‘ anticristo e nessuno avrebbe potuto farci nulla .Ma ci sarebbe stato un resto che avrebbe mantenuto la fede ,sembrerebbe ad un livello interiore , non in modo visibile , di vescovi vestiti di bianco in fuga .Ebbene la Madonna dice che sara lei ad un momento x e in modo imprevisto a riportare tutto in ordine.Io credo che Papa Benedetto abbia capito che questo era il momento che la Madonna a questi veggenti ha detto essere il momento piu oscuro della storia umana , dopo non ce ne sarebbero stati altri cosi brutti, e abbia deciso di farsi da parte .Non mi meraviglierebbe si sapesse un giorno che Papa Benedetto abbia parlato con qualche mistico a noi magari sconosciuto e gli abbia detto “Santita , il momento che aspettavamo e arrivato.” Lui si e rimesso alla volonta del Cielo.Siamo noi che non abbiamo mai pensato che la chiesa visibile situata in vaticano potesse perdere la fede.Ma Gesu non ha mai detto ” Pietro , i tuoi successori non saranno mai traditori ” ha solo detto ” Su di te costruisco la mia Chiesa una cosa ben diversa.Ma poi se tradi lucifero , l ‘ angelo piu …perfetto , figurarsi …chi lavora alla santa sede.! Ciao
Brava Lucia, la penso come te. Doveva dimettersi perche’ devono compiersi le Scritture. E’ cosi difficile credere che ha ubbedito al Cielo, anche nelle modalita’ ? Grazie a Socci e a Tosatti per il loro impegno.
Trattasi della seconda Epistola ai Tessalonicesi. Tutti possono leggerla e farsi un’idea.
28 febbraio 2013:
SE IL PAPA SCAPPA…
SI EL PAPA HUYE…
https://lossegadoresdelfindelmundo.blogspot.com/2013/02/si-el-papa-huye.html
Socci ha scoperto l’acqua calda. È dal dopoguerra che i papi sono scelti in funzione della politica americana. Da GIovannone XXIII funzionale al periodo di disgelo con l’URSS’, al tempo del progressismo moderato dei Kennedy con Paolo VI, a Giovanni Paolo II che doveva dare una spallata allo sgretolarsi dell’impero sovietico… Ratzinger si è trovato a remare contro il ritorno del progressismo con Obama, ed è durato poco. Ora il nuovo governo USA sta tentando di delegittimare Bergoglio con gli scandali pedofili coperti. Vedremo se ce la fa.
Ma è il tristissimo spettacolo che non è da oggi di una chiesa asservita alle logiche dell’impero vincitore…ma forse è stato così sempre…
POTRESTE DIRMI COSA NE PENSATE?
E’ dai tempi dell’Editto di Milano di Costantino il Grande che il potere politico si serve del potere religioso per farsi forza.
-In hoc signo vinces- non vi dice niente?
Secondo me hai centrato un punto importante, di cui si parla poco: la chiesa si rende conto che non può esistere senza una legittimazione politica, una volta dell’Imperatore, oggi del nuovo impero, solo che purtroppo questo nuovo impero non è più cattolico. Il vero problema, da cui nasce tutta la crisi della chiesa contemporanea, compreso il CVII, è solo questo.
…. e se il cattolicesimo, così come è sviluppato e abbiamo vissuto fino ad ora fosse stato in qualche modo “costruito” o perlomeno fortemente indirizzato dal potere politico dei secoli passati? E’ un terribile sospetto che vivo di questi tempi in cui è palese la strumentalizzazione politica sul modo di intendere e “leggere” il messaggio cristiano.
E’ esattamente quello che forse in modo poco chiaro volevo dire io. Non fu con l’editto di Costantino ed altri simili che ne ricalcarono la sostanza, il potere religioso che si impadronì del potere politico, ma fu il potere politico che si impadronì del potere religioso e lo usò come sgabello su cui far crescere sé stesso, strumentalizzando la già presente religiosità delle masse a proprio vantaggio.
Ma allora cosa farebbe di diverso papa Francesco se si adegua al potere oggi vigente? Cambierà la dottrina, cambierà la morale per assecondare le esigenze dell’impero… poco male diranno che è uno sviluppo della comprensione della rivelazione… ma come fa allora la chiesa a presumere di essere la custode fi questa fantomatica rivelazione?
“Stato di quiete” ? Opportune, come non mai, le virgolette! La quiete come il mare quando è calmo… e invoglia ad una rilassante immersione fra le onde, tanto per… continuare a godere di un “abituale divertimento”.
Sebbene le dimissioni di Benedetto mi abbiano infastidito (per non dire peggio), talvolta mi lascio sedurre da una suggestione ricorrente: e cioé che Benedetto non abbia “abdicato” per viltà, ma per assecondare un disegno più grande che solo lui ha avuto la capacità di vedere: assicurare che la Chiesa potesse contare su un papa degno anche nei tempi derelitti che stiamo vivendo.
S’è dimesso per paura, per prostrazione, o per troppo amore? Temo questa domanda possa essere fallace e nasconda un intento consolatorio, ma ciò non ostante non riesco ad eluderla.
Al netto di tutte le perplessità che personalmente dedico ai papi del concilio, m’è di conforto sapere che Benedetto continua a fare ciò che al papataz risulta indigesto: pregare per la Chiesa.
Detto questo, testimonio come per me i papi siano due: non solo “de facto”, ma anche “de iure”. Situazione scabrosa, ma non più orripilante di altre schifezze partorite dal Vaticano II.
Quanto a Socci, trovo convincenti le sue argomentazioni (non ho ancora letto il libro, ma sappiamo dove egli martelli); oggi il minculpop vaticano le deride, ma chissà che in futuro la Chiesa non torni sui suoi passi e chieda scusa a Socci.
Ossequi.
Risposte ? Bergoglio mai risponde. Bergoglio insulta e perséguita.