DISPACCI DALLA CINA. LE PERPLESSITÀ SULL’ACCORDO PECHINO-SANTA SEDE NON VENGONO SOLO DAI CATTOLICI.
10 Settembre 2018
Marco Tosatti
Il M° Aurelio Porfiri è appena tornato da uno dei suoi frequenti viaggi a Hong Kong, e ci offre come di consueto i suoi Dispacci dalla Cina. Che oggi gettano una luce diversa sul possibile accordo fra la Santa Sede e Pechino, così problematico. Ma le resistenze e le perplessità non sono solo di parte cattolica…
A proposito di possibili annunci; le resistenze interne all’accordo
Si parlava in questi giorni con persone competenti in Hong Kong del possibile accordo fra Cina e Vaticano che da molti mesi sembra imminente. Mi dicevano che in Cina ci sono molte resistenze per quello che vedono come un tornare indietro rispetto a quello che hanno raggiunto con la Chiesa patriottica. Infatti il Fronte Unito e l’Ufficio per gli Affari Religiosi sarebbero contrari ad un accordo, ma il Ministero per gli Affari Esteri spinge in direzione di Roma, vedendo l’accordo con la Santa Sede come una mossa ulteriore per isolare Taiwan.
Quindi, alla fine, se ne deduce che per la Cina è meramente una questione politica, posizione del tutto comprensibile dalla loro prospettiva. Simone Pieranni su “eastwest.eu” del 5 settembre così commentava le restrizioni in materia religiosa e la prospettiva sulla religione della Cina: “Questi atteggiamenti ci mostrano una Cina complessa, anche da punto di vista della ricerca da parte della popolazione di una più precisa possibile identità e le recenti misure del Pcc sembrano colmare gli spazi che il “sogno cinese” e la Nuova via della seta lasciano indietro. Un’opera di convincimento coatta che bolla le religioni come potenziali e pericolose influenze occidentali, per riportare tutti i cinesi sotto l’unica grande chiesa concepita dalla dirigenza: il partito comunista”. Insomma, mai come in questo caso, la prudenza non è mai troppa.
Cinafrica
Si è recentemente svolto l’incontro fra il governo cinese e i rappresentanti dei Paesi africani, Paesi in cui la Cina sta investendo notevoli risorse. Interessante questa strategia cinese che gli consente una presenza oramai dominante nel continente africano, con notevole dispendio di risorse economiche, ma con ritorni importanti per ciò che riguarda lo sfruttamento logistico ed economico possibile in questi Paesi di cui, come nota l’economista Alberto Forchielli, sono pronti a prendersi in carico il debito. E in effetti il presidente Xi ha annunciato pesanti investimenti in Africa. I cinesi, va detto a loro merito, sono molto concreti in ciò che fanno, non molto idealisti. Questa è la prospettiva giusta per capire anche i loro comportamenti in altri ambiti, come quello del rapporto con le religioni.
Canto gregoriano
Ho visitato un seminario luterano ad Hong Kong e nei giorni precedenti incontrato molti cristiani, cattolici e non. Al contrario di quello che si potrebbe pensare, c’è molto interesse per il canto gregoriano, anche se alcuni portano avanti la narrativa per cui certi popoli non dovrebbero essere esposti al canto gregoriano perché “non lo possono capire”. Quello che non si può capire è come certe persone continuino a portare avanti la propria versione della realtà senza curarsi minimamente dei fatti. Eppure….contra factum non valet argumentum.
Cambiamento impercettibile
Ho spesso citato con interesse François Jullien e il suo libro “Essere o Vivere”. Lo ritengo veramente un libro adatto per comprendere che cosa sia la Cina e per capire il modo in cui i cinesi pensano e ragionano; una realtà che noi pensiamo di capire ma che in realtà ci sfugge. Ecco un passaggio sul cambiamento: “Non è forse una trasformazione silenziosa tutto ciò che si definisce con quel termine, che sembra il più neutro ma è in verità così pesante e poco sottile, opaco, che è “realtà”? In natura non si percepiscono i fiumi scavare il loro letto, né i venti erodere le cime, tanto la loro azione è diffusa e continua, eppure sono loro che hanno disegnato a poco a poco il rilievo che abbiamo sotto gli occhi e che forma il paesaggio. Oppure prendiamo il riscaldamento climatico. Esso mette in gioco, nella durata, tanti di quei fattori diversi e correlati (ed è un fenomeno di tale globalità) che non percepiamo la terra riscaldarsi; solo dopo si constata che i ghiacciai si sono sciolti e che i banchi di pesci sono risaliti più a nord o si sono immersi in acque più profonde”. Questo, secondo lo studioso, è il modo di procedere dei cinesi, e forse ci dice molto anche sull’approccio con il fenomeno religioso: non annunci clamorosi ma lavoro per fare evolvere la situazione nella loro direzione.
Vero e verosimile
Il mondo cinese è molto diverso dal nostro. Il concetto di vero e falso – così marcato nella nostra cultura – è concepito in modo più sfumato dai cinesi. Ecco allora prende senso questa citazione da “Pillole di Cina”di Massimo Donda: “I cinesi sostituiscono al nostro principio di “veridicità” un principio di “mediazione nel contesto”, che tenga conto delle relazioni interpersonali e del fatto di salvaguardarle evitando l’esposizione al conflitto. La comunicazione è dunque strategia del nascondere e del far intravedere, quindi anche strategia del leggere tra le righe”. Quando si tratta con loro, per affari o per altre ragioni, è bene non dimenticare questo fatto.
Spionaggio
Interessante articolo su “CBSnews” di cui offro la traduzione dell’inizio: “Il principale funzionario del controspionaggio del Paese, William Evanina, afferma che la Cina sta dedicando “risorse pazzesche” e impiegando sempre più mezzi “non aggressivi” e “più diversificati” modi non tradizionali per condurre attività di spionaggio contro gli Stati Uniti”. È persistente come tantissimi granelli di sabbia”, ha detto. “Colpiscono il nostro mondo accademico, la nostra industria, il nostro sviluppo e ricerca, e ovviamente il nostro governo. L’FBI ha arrestato decine di individui nell’ultimo anno circa, e tutti spiavano per conto della Cina”. Non siamo sciocchi pensando che le altre nazioni non facciano lo stesso, ma è vero che quando ci si mettono i cinesi sanno essere molto più che abili ed imprevedibili.
Cos’è la fede
Bell’articolo di “AsiaNews” in cui un sacerdote dell’Henan, regione particolarmente colpita dalle restrizioni in materia religiosa, ci fa capire, fra le altre cose, cos’è la fede: “Cos’è la fede? La fede è il gioiello che bisogna custodire per tutta la vita! Ciò che si può abbandonare o tradire, non è fede; ciò che si può negoziare, non è fede; ciò che non si può affermare e difendere in pubblico, non è fede! Non siamo accettati dal mondo; non siamo amati dal mondo; siamo spesso stati boicottati con grande opposizione, questo è normale. Quando siamo perseguitati, la gente gioisce e applaude, questo è normale: quindi, non c’è niente da meravigliarsi, bisogna perseverare”. Una bella testimonianza, come ce ne sono molte di cui forse non sapremo mai.
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SANTI INDEMONIATI: CASI STRAORDINARI DI POSSESSIONE
PADRE PIO CONTRO SATANA. LA BATTAGLIA FINALE
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Categoria: Dispacci dalla Cina
Buon compleanno dottor Tosatti!!!
Grazie mille!
Tosatti wanted
Roma invasa dai cinghiali
Vaticano invaso dai pappataci
Viganò disperso
Citazione:
per la Cina è meramente una questione politica
Commento:
ma per la Chiesa non dovrebbe esserlo. Salvo la questione del tributo a Cesare (Mt 22,15-22), nei Vangeli non si parla mai di politica.
Quando Gesù ha ordinato “….Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura….”
Non penso che volesse dettare regole per il mondialismo., forse negli esercizi spirituali ignaziani si insegna ciò.
Un’ora fa, leggendo quanto segue ho pensato : toh, il Papa sta venendo dalla nostra parte.
PAPA FRANCESCO
MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA
DOMUS SANCTAE MARTHAE
La grande novità
Lunedì, 10 settembre 2018
(da: http://www.osservatoreromano.va)
-La grande novità» di Cristo è assoluta e va presa tutta, non a metà come fosse -una ideologia-, perché -non si fanno negoziati- mondani con la verità e non si -annacqua l’annuncio del Vangelo-. Per la sua meditazione nella messa di lunedì mattina 10 settembre, a Santa Marta, Papa Francesco ha preso spunto da un’”arrabbiatura” di Paolo per la “doppia vita” dei cristiani di Corinto. E ha osservato che si finisce per essere “ipocriti” se non si coglie la differenza -fra “la novità” di Gesù Cristo e “le novità” che il mondo ci propone-.
Ma poi leggendo il finale mi sono dovuto amaramente ricredere. Leggete:
La strada di coloro che prendono la novità di Gesù Cristo — ha ricordato Francesco — è la stessa di Gesù: la strada verso il martirio; sia il martirio cruento sia il martirio di tutti i giorni. -È la testimonianza del martirio; quella è la strada, non ce ne sono altre. Quella è la strada, “perché i nemici — come dice il Vangelo — osservavano Gesù, per vedere se guariva nel giorno del sabato per trovare di che accusarlo”. E dietro di loro era il grande accusatore: satana. Anche -noi siamo in strada e siamo guardati dal grande accusatore che suscita gli accusatori di oggi per prenderci in contraddizione-.
(La lingua batte dove il dente duole: lui è il martire!)
😂😂 che tristezza! !!
A quanti deve rispondere?😧
le situazioni delle religioni nel continente cinese sono state peggiorate durante il negoziato sino vaticano. Ovvero la decisione di Bergoglio di raggiungere un “accordo” a tutti i costi non ha comportato alcun risultato utile, ma soltanto confusioni tra la gente e peggioramento del macroclima religioso presente dì.
se il governo cinese è furbo, approfitta del dossier viganò
per spostare l’attenzione da viganò papa ciccio potrebbe anche accettare un accordo con la cina al 99% favorevole al governo, che ammazza la chiesa patriottica. Così passa alla storia come il papa che ha fatto l’accordo con la cina, entra nei libri di storia come il più grande papa della storia della chiesa, e sparisce dai giornali lo scandalo viganò, anche grazie alle markette che farebbero andreonzo lecca lecca piegakukkiai e le metastasi sue compagne di merende