LA WATERLOO AMERICANA DI PAPA BERGOGLIO. QUANTO È PROFONDO IL BUCO NERO? A ROMA, CHI È IMPLICATO?
25 Agosto 2018
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, nei giorni scorsi su La Nuova Bussola Quotidiana sono stati pubblicati diversi articoli sullo scandalo dei preti omosessuali USA, e sugli abusi. Ne pubblichiamo qui due ( Uno e Due), perché pensiamo che diano una visione di insieme del dramma, e delle sue ripercussioni, e legami, con il Pontefice regnante. Aggiungiamo tre brevi notizie, che arricchiscono il quadro. Per la prima volta sul Washington Post un commentatore parla apertamente della possibilità, e forse dell’opportunità delle dimissioni di papa Bergoglio. Ecco cosa dice, e questo è il link all’intero articolo: “E con il mea-non culpa di lunedì “tutti sono da biasimare” di papa Francesco, anche il suo nome è in gioco. E la Chiesa sarebbe meglio con due papi in pensione e un uomo nuovo assolutamente dedicato ad appoggiare i riformatori, non a sopprimerli”. L’articolista faceva il nome di due seri vescovi, Chaput di Filadelfia e Gomez di Los Angeles invisi alla cricca dei vescovi e cardinali amici di McCarrick e Wuerl e come tali bastonati.
Poi da un sito para-vaticano impariamo oggi che non ci sarà nessun nuovo testo pontificio su vescovi e abusi, perché quello destinato ai vescovi cileni è esaustivo. Quello in cui si invitano tutti a preghiera e penitenza – anche voi, anche me – per gli abusi, e si accusa il clericalismo…
Infine, della serie cane non morde cane, il card. Blaise Cupich di Chicago, la cui nomina è frutto dei consigli al papa di McCarrick, si è rifiutato di dire alla CBS se Wuerl dovrebbe o no dimettersi a causa delle rivelazioni di coperture fatte dal Rapporto del Grand Jury della Pennsylvania. “È un uomo di buona coscienza”, ha detto il carrdinale…
Buona lettura
Lo scandalo McCarrick, un cardinale che per anni ha abusato o cercato di abusare seminaristi e giovani preti, e le rivelazioni del Rapporto del Grand Jury in Pennsylvania, con la loro orrenda galleria di storie di preti pederasti e di vescovi occupati a tacitare, nascondere e pagare il silenzio segnano – o dovrebbero segnare – il tracollo dell’operazione “America” lanciata sin dall’inizio del suo mandato dal Pontefice regnante.
Papa Bergoglio non aveva e non ha in simpatia i vescovi amati da Giovanni Paolo II e da Benedetto, quelli che i giornalisti del regime bergogliano chiamavano “culture warriors”. Non a caso è stato mandato come nunzio negli Stati Uniti un diplomatico, Christophe George, noto per essere un pedissequo esecutore degli ordini di marcia che provengono dal Centro. E che ha ricevuto istruzioni ben precise: dissuadere personalmente i vescovi che avessero, non si sa mai! la malaugurata idea di invitare, o tollerare l’invito di persone come il card. Raymond Burke. Non solo: stilare una lista ben precisa e aggiornata dei vescovi “conservatori”, quelli non abbastanza “pastorali”, quelli che si battevano contro l’aborto e la cultura gender. Evitare di proporli per promozioni o al cardinalato. Non tenere in conto, per la creazione di nuovi vescovi, dei suggerimenti che dovessero venire dagli appartenenti alla lista dei reprobi. Così come guardarsi da proposte e suggerimenti episcopali di alcune realtà troppo conservatrici…
Lo scandalo McCarrick ha portato alla luce però che la Chiesa “progressista” americana, o per meglio dire, la sua ala liberal e marciante, ha padri molto discutibili. Uno dei consiglieri di Jorge Mario Bergoglio era – e forse è ancora – quel cardinale Roger Mahony che il successore, mons. Gomez (ancora non cardinale, probabilmente perché dell’Opus Dei) sollevò da incarichi pubblici ed episcopali in seguito alla scoperta, tramite documenti, del suo ruolo nella copertura di abusi da parte di sacerdoti. Un brutto affare. Come lo era stato quello di un’altra stella dell’universo progressista cattolico americano, Rembert Weakland, benedettino, arcivescovo di Milawaukee, che pagò 450mila dollari a un suo amante (maschio) per tacitare le sue pretese.
Ma il caso McCarrick è ancora più pesante, da un punto di vista di politica ecclesiale. Grazie a McCarrick è diventato arcivescovo di Chicago – e cardinale – Blaise Cupich. Cupich è un fan e protettore del gesuita attivista LGBT James Martin. Cupich ha pubblicato, sulla questione degli abusi, un lungo intervento sul website della diocesi; e riesce a non usare una sola volta la parola “omosessualità”, quando è evidente – e lo era sin dai tempi del rapporto del John Jay College – che l’80 per cento dei preti condannati per abusi all’epoca erano omosessuali. Grazie alla sponsorizzazione di McCarrick è diventato cardinale di Newark (giusto per opporlo a Dolan…) Joseph William Tobin. E sempre di quel gruppo fa parte il card. Kevin Farrell, nominato prefetto del dicastero dei Laici, Famiglia e Vita. Farrell, che ha vissuto nello stesso appartamento con McCarrick per sei anni (sei anni!) e sostiene di non essersi mai accorto delle inclinazioni del suo protettore…Farrell che fa parlare al Meeting Mondiale delle Famiglie James Martin, sj, sul tema dell’accoglienza alle famiglie LGBT!
E McCarrick trascina con sé un altro capofila dell’ala progressista dei vescovi americani. Cioè il cardinale arcivescovo di Washington, Donald Wuerl. Di cui molti chiedono le dimissioni – dovute, a nostro modesto parere – a causa della sua gestione di preti abusatori quando era arcivescovo di Pittsburgh. Ma che aveva anche nella sua diocesi McCarrick, quando gli è succeduto come arcivescovo di Washington. E se è vero – come ci dicono – che Benedetto XVI avesse imposto, a causa di denunce e lettere, a McCarrick una vita riservata, senza celebrazioni pubbliche e strettamente privata, bisogna vedere se e come Wuerl abbia fatto rispettare la consegna. Certamente sembra che l’operazione “America” del Pontefice si basi su pilastri più marci di quelli del ponte Morandi. E la gente, in America, se ne sta accorgendo, come dimostra la rivolta di molti soci della Papal Foundation, qualche mese fa.
Ecco il secondo:
Non accenna a placarsi la tempesta scatenata dallo scandalo McCarrick, e dal Rapporto del Grand Jury di Pennsylvania sugli abusi commessi da una rete di preti omosessuali negli Stati Uniti. E nella tempesta stanno dibattendosi alcuni dei nomi più noti dell’episcopato: dall’arcivescovo di Washington, card. Wuerl, al card. Tobin, al card. Kevin Farrell, al vescovo McElroy. Migliaia di persone hanno firmato in diverse petizioni affinché il cardinale Wuerl, 78 anni, si dimetta; e altre migliaia, in un’altra petizione, affinché il suo nome venga cancellato dall’emblema della North Catholic High Schhool di Pittsburgh. Il rapporto del Grand Jury è stato impietoso con lui. Copertura di preti abusatori, nessuna trasparenza verso la giustizia. L’Attorney della Pennsylvania, Josh Shapiro, che ha condotto due anni di indagine, ha accusato il cardinale di “non dire la verità”. Wuerl ha affermato che il rapporto avrebbe confermato “che ho agito con diligenza, con preoccupazione per le vittime e per prevenire futuri abusi”.
Shapiro ha risposto seccamente: “Il cardinale Wuerl non sta dicendo la verità. Molte delle sue dichiarazioni in risposta al Rapporto del Grand Jury sono direttamente contraddette dai documenti della Chiesa stessa e dalle note degli Archivi Segreti”.
Il cardinale sente che la sua posizione è in pericolo. Indiscrezioni di varie fonti riferiscono che Wuerl ha invitato a pranzo gli esponenti più importanti del suo staff episcopale e ha discusso apertamente delle sue prospettive future, compresa l’ipotesi di essere rimosso dall’incarico episcopale. Come d’altronde sarebbe ben possibile: Wuerl è scaduto nel 2015, e solo la simpatia papale lo ha mantenuto alla guida della diocesi ben oltre i limiti. E c’è chi, come Michael Hichborn del Lepanto Institute, che chiede non solo le dimissioni: “Sarebbero un buon primo passo, ma non abbastanza. Il cardinale Wuerl dovrebbe essere privato della berretta, tolto dal Collegio dei cardinali e da ogni posizione di influenza nella Chiesa. I dettagli del suo lavoro per proteggere i preti predatori a Pittsburgh sono così nauseanti che lui e quelli con cu lavorava dovrebbero essere rimossi”.
Uno di questi è il vescovo Tobin, che in un’intervista a un giornale locale ha detto che in qualità di vescovo ausiliare di Pittsburgh il problema degli abusi non era di sua competenza. E nel frattempo – di fronte a un nuovo scandalo emerso nella sua diocesi, e portato alla luce da un’agenzia cattolica, la Catholic News Agency, ha inviato una lettera a tutti i suoi preti, ordinando di non rilasciare interviste o dichiarazioni ai giornalisti. Tobin, promosso a Newark (per contrastare l’influenza di Dolan) e fornito di berretta cardinalizia, era uno dei candidati di McCarrick, e ha sostenuto nella lettera che “nessuno…mi ha mai parlato di una ‘sottocultura gay nell’arcidiocesi di Newark”. Dal 1986 al 2000 la diocesi di Newark è stata diretta da Theodore McCarrick; e l’atmosfera di omosessualità nel clero è proseguita con l’arcivescovo John Myers che l’ha retta dal 2001 al 2016. “Semplicemente, non capiscono” ha scritto Elizabeth Scalia, che dirige un programma seguitissimo, The Anchoress, a proposito delle dichiarazioni di Tobin. Un altro di cui si chiedono le dimissioni.
Ma Wuerl e Tobin non sono i soli nel mirino. Un altro vescovo di quelli suggeriti e appoggiati da McCarrick, il presule di San Diego Robert McElroy è nel mirino delle proteste di un numero crescente di cattolici laici in tutto il Paese. McElroy avrebbe saputo dell’attività di predatore sessuale di McCarrick almeno dal 2016, quando Richard Sipe, un esperto nel campo, e che ha giuocato un grande ruolo nello scandalo degli abusi sessuali a Boston, ha mandato una lettera dettagliata a McElroy fornendo dettagli sulle aggressioni compiute da McCarrick verso i seminaristi.
E nell’occhio del ciclone c’è anche il cardinale di Boston, Sean O’Malley, che ha ammesso di aver ignorato una lettera di denuncia degli abusi commessi da McCarrick. Nel 2015 padre Boniface Ramsey, di New York, scrisse una lettera sugli abusi di McCarrick al cardinale O’Malley; che ha negato di aver saputo qualche cosa della lettera, o di padre Ramsey, perché la lettera “è stata gestita da un impiegato dello staff”. Ora O’Mally si scusa con Ramsey “per non aver risposto in un modo appropriato”. Ma per ragoni analoghe a quelle che ora lo vedono protagonista, O’Malley chiese le dimissioni dell’arcivescovo di Minneapolis John Niensted e dell’arcivescovo di Kansas City Robert Finn. Molti ritengono che dovrebbe trarre le conseguenze, e dimettersi.
Benzina sul fuoco ha gettato l’inchiesta di ChurchMilitant.com che ha svelato come per anni dalla Colombia fosse attiva una “pipeline” che faceva entrare negli Stati Uniti seminaristi e giovani preti omosessuali, che si sono poi sparsi in tutto il Paese. Questo grazie a due “case di formazione” della diocesi di Newark – quella guidata dal McCarrick – e lì c’era la selezione: “Seminaristi che erano stati espulsi dai seminari locali per questioni di omosessualità venivano discretamente avvisati che avrebbero potuto trovare la loro via per il discernimento negli USA”.
L’impressione prevalente è che né i vescovi degli Stati Uniti, e neanche Roma si rendano conto del livello di indignazione presente nei laici. Quando si leggono commenti centrati sul “clericalismo” e sul fatto che il Pontefice vuole rispettare la capacità decisionale delle singole conferenze episcopali si ha una misura esatta dell’incomprensione? Che alimenta un’indignazione crescente, che non risparmierà nessuno, né a livello locale né a livello centrale, dovessero emergere coperture e omissioni ad altissimo livello.
Questa percezione è resa molto bene da Phil Lawler, un guru laico del cattolicesimo USA, che su “Catholic Culture” scrive: “Questa nuova messe di scandali ha fatto sorgere molta, molta più rabbia delle precedenti rivelazioni della Lunga Quaresima del 2002. E mentre sedici anni fa il pubblico fu scioccato soprattutto per le disgustose attività dei preti predatori, quest’anno il focus è – giustamente – sui vescovi. I nostri pastori ci hanno tradito. Ci hanno guidati male. Ci hanno detto che avevano risolto il problema, e non lo avevano fatto. Ci hanno detto che non ci sarebbero più state coperture, ma ci sono state. Ci hanno detto che avevano capito il problema, ma non lo avevano capito. E temo che, come gruppo, ancora non lo abbiano capito. Se i vescovi americani capissero l’ampiezza e la profondità della rabbia che sta montando fra i laici cattolici – ed è più evidente fra i più leali, i più attivi, quelli che pregano di più – seguirebbero l’esempio del colleghi cileni, e si dimetterebbero in massa”.
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Categoria: Generale
Caro Dott Tosatti,
Puo’ per cortesia dirci qualcosa sulla credibilita di Mons Vigano’? Dato che il mio criterio per vendere se una persona e Christiana o meno, puo dirci se Mons Vigano e’ pronto di accettare che Papa Francesco non vive da Papa Re u da prete di vita austere?
Dio ci benedica
Joe
E che problema c’è? Bergoglio le notizie negative su di lui non le legge, lo fanno stare male, dunque forse non ha ancora saputo niente. Presto il solito Spadaro proclamerà che è in corso un complotto dei Nemici del Papa e del Popolo i quali sono loschi reazionari “rigidi”, ma non riusciranno a fermare il Nuovo Corso che porta alle magnifiche sorti e progressive.
I dissenzienti verranno fulminati e tutto ritornerà al solito trallallero trallallà. I poveri “migranti” saranno santificati in vita e Satana resterà Salvini.
C’era qualcuno che parlava di “avviare processi”, giusto? Bene, vediamo che processo si avvierà d’ora in poi. Vigiliamo e denunciamo. E, se Dio vuole, magari stronchiamo.
Gentile IM,
che quadro desolante! Queste sono pecore senza cervello: obbedire alle imposizioni di un vescovo indegno. Che pena provo per questi fedeli!
Grande è la responsabilità del laicato. Nelle parrocchie occupate da parroci indegni e stravaganti, i fedeli sono costretti a subire le ordinarie vessazioni, specialmente nel campo liturgico-dottrinale. Ma cosa fanno? O tacciono, o mormorano, ma non prendono apertamente gli opportuni provvedimenti.
Nel caso in cui il vescovo non risponda alle sacrosante richieste dei fedeli,questi cambino parrocchia, e non diano più soldi alla chiesa!
Sono sicuro che la “musica” cambierebbe!
Questa razza di fedeli si meritano ciò.
Per quanto mi riguarda, ho preso da tempo le mie distanze da questi falsi pastori!
Sostengo il vetus ordo e alcuni sacerdoti, veri pastori d’anime. Vi invito a sostenerli!
Il precedente vescovo meganarcisista della mia diocesi seminava molto male e quando in cattedrale c’erano liturgie importanti si riscontrava una esigua partecipazione. Per ovviare a questa perdita d’immagine ha imposto che in occasione di queste celebrazioni in cattedrale si chiudessero tutte le parrocchie. I sacerdoti imponevano agli smidollati parrocchiani la partecipazione e pullman gratis ai provenienti da fuori. Caro Perer mi sa che lo stesso sia stato fatto in Irlanda: sedie occupate da tanti manichini per l’ennesima farsa papale.
È chiaro che l’ attuale papa gaiamente regnante è stato eletto perché fa parte della “cricca” omosessualista.Non importa se come fiancheggiatore o membro attivo. Lo schifo di lettera, la sua provocatoria presenza a Dublino a festeggiare il suo conservo gesuita, il rivoltante Articolo sull’ Avvenire sono un indice forte e chiaro che delle legittime, o meglio delle doverose, indignazioni dei laici non gli importa un fico secco. Non ha nessuna intenzione di lasciare che gli venga imposto ancora di fare il repulisti che ha dovuto fare in Cile. Ha cercato, per quanto gli era possibile di difendere i suoi compari,arrivando ad insultare sia i laici che le vittime.La volpe è furba ed ha cambiato strategia, probabilmente pensa che lo scandalo rimarrà “confinato” negli USA,mentre lui ed il suo cerchio mefitico hanno la possibilità di tenere coperto e sotto controllo ciò che accade, perché accade, in Italia, e soprattutto nel Vaticano.È una volpe che pensa di avere tutto sotto controllo perché tanto Gesù è morto 2000 anni fa, ed ora è lui che comanda… ed è su questa certezza che la volpe dimostra di essere un asino,e su questo casca, lui e gli altri come lui che, da spostati, non sanno discernere i segni dei tempi. La capacità di discernere è fondamentale: quelli sono gli Esercizi a cui dovevano dedicarsi, ed avrebbero difeso e conservato il buon deposito della fede.
Poi ha dichiarato che “la Chiesa ha fallito circa il problema degli abusi”! Io credo che la Chiesa tutta rigetta questa accusa, in quanto ad aver fallito è questa gerarchia compreso il pupazzo bianco vestito! Alla Chiesa oggi non resta che constatare la enormità del problema, che dal 2013 non ha visto nessuna soluzione e pulizia, bensì solo venir fuori altre mostruosità. Perché in alcuni casi si parla di predatori seriali identificati in Eccellenze ed Eminenze. Inoltre mi chiedo come mai per i casi accertati di questi alti gerarchi non c’è la riduzione allo stato laicale, mentre per i sottoposti in alcuni casi ciò avviene? Chi decide cosa, e la gravità dei fatti accertati? Dice un proverbio, che il pesce puzza dalla testa. E il Vaticano è la testa, cioè il covo, fatto salvo qualcuno, almeno credo!
La domanda che mi pongo ogni volta che leggo di questi fatti è: che significa tolleranza zero? Espressione usata più volte dal pupazzo (si potrebbe provare a togliere anche la PU) vestito di bianco, che non ha mai trovato delle vere risposte al problema e come più di qualcuno sostiene è anch’egli parte del problema. Anche lui ha coperto difendendo ad oltranza l’indifendibile, per poi uscirsene con altre parole facendo la figura del demente e del manipolato. Qui il problema è di orientamento morale! E se come più di qualcuno va ripetendo, come Tosatti, Magister, La Nuova Bussola et cetera, il male non lo chiamiamo con il proprio nome e non si affronta seriamente, allora è tutto evanescente e inconcludente. Il pupazzo ogni volta che emergono EVIDENZE ci abbuffa di parole! E guarda caso le evidenze emergono nelle indagini condotte dalla magistratura civile e non di parte. Molti processi sono solo Canonici e guarda caso servono per insabbiare o distruggere chi si vuole. Le farse Vaticane vedono coinvolti nelle indagini e nel giudizio personaggi collusi se non direttamente implicati. E quando lo risolveranno il problema se sono proprio in alcuni casi i lupi a fare la guardia alle pecore? Conosco bene l’ambiente e posso dire che questa gentaglia sono come le ciliegie; uno tira l’altro! Preti semplicemente spostati da una parrocchia ad un’altra, come ci testimoniano le cronache; nascosti per un periodo e poi rimessi all’opera e tanto altro ancora. Io penso che se c’è un problema di abusi deve essere la magistratura ad accertarlo e a infliggere la giusta pena. Alla gerarchia della Chiesa spetta il compito di aiutare con amore pastorale e con persone giuste le vittime e di pensare a strumenti utili a che questi fatti terribili non si ripetano. E allo stesso tempo tendere una mano di vera misericordia verso chi ha sbagliato e vuole che lo si aiuti a venire fuori dal baratro immorale in cui ha vissuto. Ma a questa gente corrotta e che oggi costituisce la gerarchia Cattolica sta a cuore la salvezza delle anime, di vittima e carnefice? Ai posteri l’ardua sentenza! Sia lodato Gesù Cristo!
Pro memoria.
Domani, domenica 26 agosto occhi ben aperti: per la Messa a Dublino ci sarà la prima volta delle “casule LGBT”?
DUBLINO, MEETING FAMIGLIE. SIMBOLI PAGANI MULTICOLORI (ARCOBALENO?) SULLE CASULE PER LA MESSA.
Stiamo a vedere…….
Per tentare di rispondere alla domanda non retorica del titolo, l’identikit potrebbe essere il seguente: persone molto influenti, che hanno ricoperto per anni incarichi strategici, che hanno osteggiato il papato precedente e che hanno pilotato l’attuale vescovo di Roma dove si trova. Anche in passato si sono distinte, quando pur recalcitranti hanno detto qualcosa di più dell’indifferenza all’elefante in sagrestia, per insistere sulla parola pedofilia invece, dati alla mano, dell’omissis.
Qualche profilo si staglia tra le nubi tempestose e non è pareidolia, come non è pedofilia.
Il sito Church Militant parlava ieri dell’importanza per i laici di cogliere il momento, di fare pressione, di fare rumore, di chamare in atto i poteri dello stato di indagare su questi casi di abuso nella Chiesa. La tempestività è essenziale prima che le prove siano nascoste o distrutte.
https://www.youtube.com/watch?v=DIaLnkyLAu4
Se questo consiglio vale in America, vale sicruamente in Vaticano dove il male reclina in gran confort sotto i portici di San Pietro.
Noi laici siamo arrivati alla nausea? Siamo un ‘Popolo di Dio’ come Bergoglio non ha mai visto pronti a fare battaglia fino alle radici del male per i nostri figli? Seguiamo l’esempio americano qui in italia? Oggi? Ora?
Gli Usa sono l’esempio più eclatante di quella “voragine insanabile ” di cui parla Paolo Giuseppe.
Oltre ai nomi che fa l’articolista del Washington Post di “seri vescovi ” come Chaput ( vicino ai 75 anni e per lui non ci saranno proroghe) e Gomez , c’è un altro grande vescovo “cattolico “:Salvatore Cordileone ( nomen omen) vescovo di san Francisco , che nel marzo 2015 condusse un’epica battaglia contro laici e cattolici liberal , come Nancy Pelosi e l’attorney di san Francisco, che volevano fosse destituito.Motivo ? Essere un vescovo “cattolico ” pretendendo di inserire nel contratto degli insegnanti delle scuole cattoliche il rispetto della dottrina della chiesa riferiti alla morale sessuale.Apriti twitter ! Subito furono comprate pagine dei giornali per indire un sondaggio per la sua destituzione .Risultato? Un flop.L’88% disse NO : il vescovo difende la famiglia e il diritto dei genitori cattolici a un’istruzione cattolica per i loro figli nelle scuole cattoliche.
Ora cava gli occhi a un cieco che tra questi vescovi “cattolici ” e altri come McElroy, Cupich,Farrell , De Kesel etc etc etc c’è un abisso tale che viene da chiedersi ,come ha fatto il povero parroco ,ormai ex, di Staranzano :” ma che chiesa è questa ?”.
Hai fatto benissimo a citare il Cardinale Salvatore ( anche qui nomen omen) Cordileone cara Lucy. Bravissima. Me la ricordo anche io la sua epica battaglia di leone indomito. Un gigante. E Come lui ce ne saranno altri nel mondo, solo che sono emarginati. Ma non dobbiamo scoraggiarci ma pregare. P.S. Apriti Twitter……belissima questa….ah ah….
E’ vero. Cardinale Cordileone è stato, e lo è ancora, una grande speranza per la Chiesa a San Francisco. Ma nonostante le sue battaglie la pressione deve essere durissima – ancora oggi ci sono preti omosessuali nella sua diocese. Uno in particolare, ne stavo parlando prorpio ieri, era stato addirittura arrestato per atti osceni in un bagno pubblico…. ma ha una parrocchia tutta sua.
Ma davvero bravo questo Bergoglio! E’ facile accusare vescovi, preti, laici, e chiedere penitenze a noi fedeli senza un suo “mea culpa”!
Ma perchè non si dimette!!!
Mi chiedo: ma a Dublino,i cattolici presenti al raduno delle famiglie, come hanno potuto permettere all’eretico gesuita padre Martin di partecipare come relatore al convegno? Perchè non hanno disertato? Ma che razza di battezzati sono questi.
Ma nessuna domanda, nessuna obiezione rivolta a Bergoglio?
E ancora discutiamo…ma basta per favore con questi traditori del Vangelo che occupano abusivamente le cattedre delle sante Diocesi, profanate!
Questa è la falsa chiesa che vuole imporre un nuovo vangelo! Dobbiamo combatterla con tutte le nostre forze!
Scusate lo sfogo, ma sono disgustato fino alla… nausea. Che schifo!
Una delle caratteristiche personali di Papa bergoglio è questa, se ci avete fatto caso:
Parla in prima persona quando dice cose gli fanno fare una bella figura (sono vicino a chi soffre, penso ai poveri e agli ultimi, prego per voi/loro ecc.)
Parla al plurale (e, spesso, al passato) quando deve riconoscere errori, omissioni, peccatacci di cui ci si deve vergognare, chiedere umilmente perdono ecc.
Anche un certo tipo di Papa, a parer mio, potrebbe essere una ammonizione di Dio per il suo popolo infedele e dimentico della eterna alleanza…..
Peter, in Dublino ci sono due convegni della famiglia – quello dove c’è il papa e James Martin e Farrell e tanti giovani e famiglie presenti. Dall’altra parte della strada c’è il convegno organizzato in protesta da Lumen Fidei Instiute dove c’è Weinandy (che è stato guidato da Gesu’ stesso a dare una strepitosa risposta a AL) Robert Royal etc. Sono in 400 partecipanti. Uno scatto della Chiesa in scisma. Indovina qual’è la vera Chiesa – quella piu piccola, piu pura, più più.
Sarò troppo lontano dal vero affermando che il combinato disposto della lettera di papa Francesco e l’intervento, voluto nonostante tutto, a Dublino di p. Martin siano la prova provata, dopo tanti altri precedenti “esperimenti”, di un metodo mediante il quale e di un obiettivo verso il quale si vuole portare la Chiesa tutta?
Allegria!!
D’altra parte:
– se padre Martin fa il relatore all’incontro mondiale delle famiglie;
– se la sua relazione viene recensita da Avvenire con toni di totale approvazione (vedi Avvenire di ieri);
– se nell’articolo di Avvenire il giornalista (l’ineffabile Luciano Moia) definisce “macchina del fango” e “spazzatura” chi non la pensa come lui e come Martin;
– se Avvenire è il giornale della CEI (ho detto della CEI);
– se il Papa è a Dublino e… come se niente fosse;
– se abbiamo impiegato un’era geologica a prendere provvedimenti circa qualche problemino in Cile;
– se l’episcopato USA sta letteralmente volando per aria e il Papa…come se niente fosse;
– ecc. ecc. ecc. eccetera;
se tutto questo è vero, i casi sono sempre due:
1) O io ho attraversato 75 anni della mia vita senza capire nulla in ordine ai comportamenti omosessuali e alla relativa morale;
2) Oppure io e quelli come me dobbiamo prendere atto una volta per tutte che nella Chiesa non c’è solo una differenza di vedute in materia, ma c’è una voragine insanabile tra una parte cospicua di fedeli, parte alla quale mi vanto di appartenere, e una parte forse maggioritaria di Gerarchia (Papa + vescovi che chiamerei creativi).
Ma in mezzo a tutto questo gay-pride (perchè ormai la Chiesa è un gay-pride) il Papa cosa dice? Tant me gnan ca piova (come se neanche piovesse) cioè il nulla pneumatico.
Non vedono l’elefante in sagrestia… Non ascoltano. Dicono e non fanno. Cambiano le parole (al Padre Nostro e sulla patologia ecclesiale generatrice di scandali) per accomodarle ai loro interessi…
Ciechi, sordi e dislessici (muti no: chiacchierano tanto, ma non rispondono sui dubia). La chiesa franceschina è un mix di impedimenti patologici. L’ospedale (che non) da(‘) (s)campo alle anime che vi si affidano.
Disse loro anche una parabola: Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e due in una buca?
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore.
Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande.
Il card. Tobin non è mai stato ausiliare a Pittsburgh. Il Tobin che era ausiliare a Pittsburgh e che è stato criticato per la sua risposta è Thomas Tobin, attualmente vescovo di Providence https://triblive.com/local/allegheny/13999546-74/providence-bishop-tobin-defends-his-time-in-pittsburgh
Ma questi son dettagli di scarso interesse, giusto?
Grazie per la precisazione. Corretto il dettaglio.