NOI INVECE CI STIAMO. CREATO UN MICROSITO PER CHI VUOLE FIRMARE IL DOCUMENTO.

12 Luglio 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici di Stilum Curiae,

                                                   qualche giorno fa abbiamo pubblicato una presa di posizione, e una risposta, a Pax Christi inviataci da un gruppo di cattolici in tema di emigrazione. Molti lettori hanno mostrato di voler condividere le riflessioni espresse nel documento. In conseguenza, gli autori hanno creato un microsito, sul quale chi vuole può apporre la sua firma. E, se vuole, può anche lasciare qualche breve riga di commento. 

Ecco il sito su cui firmare, andando a “leave a comment”.

 

Qui sotto ripubblichiamo il testo:

NOI INVECE CI STIAMO

Indirizzandomi a voi, signore e signori che vi riunite in questo luogo da oltre trent’anni, ora, in nome del primato delle realtà culturali del luogo, delle comunità umane, dei popoli e delle nazioni, vi dico: vigilate, con tutti i mezzi a vostra disposizione, su questa sovranità fondamentale che possiede ogni nazione in virtù della sua propria cultura. Proteggetela come la pupilla dei vostri occhi per l’avvenire della grande famiglia umana. Proteggetela! (Giovanni Paolo II, discorso all’ONU, giugno 1980)

Riferendoci alle parole di Giovanni Paolo II che ci invitano a favorire il radicamento geografico e culturale dei popoli come antidoto alle politiche di stampo laicista funzionali a taluni interessi economici e finanziari, desideriamo prospettare qui un punto di vista diverso e integrativo rispetto a quella espresso da alcuni vescovi cattolici firmatari dell’appello di Pax Christi ( qui): tale appello è avverso le decisioni del governo italiano sulla questione immigratoria.

Una quota significativa di cattolici, che qui idealmente rappresentiamo, tuttavia la pensa diversamente.

Non vorremmo infatti che la posizione di Pax Christi, certamente rispettabile, sia percepita come esaustiva dell’intero mondo cattolico il quale invece sul tema presenta posizione ben diverse, se non decisamente divergenti.

A differenza di quanto sostenuto nella lettera pubblicata da Pax Christi dal titolo  “Noi non ci stiamo”  altri laici cattolici riguardo la questione immigratoria, invece ci stanno nel senso che condividono le decisioni prese a questo proposito da taluni ministri di cui non temiamo di fare nomi e cognomi: il ministro Salvini e il ministro Toninelli in particolare.

Dunque noi invece ci stiamo perché non possiamo restare inattivi ad osservare come scriteriate politiche immigratorie non aliene peraltro da probabilissime connotazioni affaristiche, rischino di provocare una serie di conseguenze negative sia sul piano dell’allarme sociale, sia sul livello dei salari, sia sulla qualità dei servizi erogati dallo stato, sia ovviamente sul benessere psicofisico degli immigrati che quasi sempre transitano da una condizione di povertà all’altra senza nulla risolvere dei problemi che li hanno indotti ad emigrare.

Inoltre:

noi ci stiamo perché vogliamo porre fine alle deportazioni da una sponda all’altra del Mediterraneo come hanno numerose volte invitato a fare anche vescovi africani. I quali tuttavia quando si dibatte di problemi legati all’emigrazione trovano scarsa udienza in Vaticano, forse perché sono già disponibili altri esperti in materia di orientamento laicista come dimostra la loro abituale frequentazione con alcuni esponenti della chiesa cattolica;

noi ci stiamo perché  il diritto a non emigrare deve prevalere sul diritto ad emigrare per due motivi: primo perché il diritto a non emigrare è una indicazione posta da Benedetto XVI, personalità da noi altamente stimata; secondo perché il presunto diritto a emigrare in realtà non è un diritto, ma è un obbligo di cui gli emigranti farebbero volentieri a meno se solo qualcuno li aiutasse a restare nello loro terre come peraltro la chiesa si è impegnata a fare per secoli tramite le sue missioni;

noi ci stiamo perché vogliamo evitare clamorosi fraintendimenti sul significato della parola “aiutare”: “aiutare” infatti non significa sostituire ai desideri dell’aiutato le categorie mentali dell’aiutante, ma al contrario considerare le soluzioni che l’aiutato stesso ha elaborato come soluzione ai suoi problemi. Nel caso specifico alla domanda se preferirebbero vivere dignitosamente nella loro terra o essere costretti a emigrare la stragrande maggioranza degli immigrati non avrebbe dubbi a preferire la prima soluzione.  Ed è a vantaggio di essa che noi tutti ci dobbiamo adoperare senza pretendere di imporre razzisticamente le nostre soluzioni sovrapponendole a quelle ideate da chi di aiuto è bisognoso;

noi ci stiamoperché preferiamo affrontare il problema migratorio in termini di cooperazione e collaborazione cioè in una prospettiva  strutturale molto più che in termini di assistenzialismo cioè in un’ottica emergenziale;

noi ci stiamo perché, come correttamente dichiara il catechismo della chiesa cattolica al numero2241:

 Le nazioni più ricche sono tenute ad accogliere, nella misura del possibile, lo straniero alla ricerca della sicurezza e delle risorse necessarie alla vita, che non gli è possibile trovare nel proprio paese di origine. I pubblici poteri avranno cura che venga rispettato il diritto naturale, che pone l’ospite sotto la protezione di coloro che lo accolgono. Le autorità politiche, in vista del bene comune, di cui sono responsabili, possono subordinarel’esercizio del diritto di immigrazione a diverse condizioni giuridiche, in particolare al rispetto dei doveri dei migranti nei confronti del paese che li accoglie. L’immigrato è tenuto a rispettare con riconoscenza il patrimonio materiale e spirituale del paese che lo ospita, ad obbedire alle sue leggi, a contribuire ai suoi oneri.

Siamo peraltro  convinti che proprio dei vescovi cattolici non vogliano venir meno ai precetti del catechismo che, come sappiamo, altro non è se non il compendio degli insegnamenti del magistero cattolico che, in quanto tale, deve prevalere su qualsiasi opinione personale di qualsivoglia vescovo o prelato;

noi ci stiamo semplicemente perché occorre conservare l’esame di realtà il quale ci obbliga a considerare che un processo immigratorio massiccio e fuori controllo anziché favorire la pace fomenta il conflitto specialmente se le sue conseguenze negative ricadono su fasce della popolazioni autoctone già in condizioni di grave precariato materiale e psicologico;

noi ci stiamo perché non è chiaro per quale oscuro motivo l’Italia debba sobbarcarsi un problema così enorme nell’indifferenza  della quasi totalità dei paesi UE che solo recentemente e solo grazie alla prese di posizione del vigente governo, hanno cominciato ad agire;

noi ci stiamo ed oltre a starci ci domandiamo come mai alcune realtà cattoliche accusino di scarsa sensibilità il governo italiano mentre non si sentono in dovere di dire una sola parola sul disimpegno di altre nazioni europee che fino a ieri rifiutavano sistematicamente qualsiasi ingresso sul loro territorio sia da confini marittimi che terrestri. Non vorremmo che tali disparità di trattamento dipendano da posizioni ideologiche preconcette;

noi ci stiamo perché vogliamo che il nostro massimo impegno dedicato al dramma emigratorio sia affrontato in termini di razionalità giacché è noto come solo da una considerazione razionale dei problemi scaturisce anche la sensibilità necessaria per risolverli; viceversa un approccio solo emotivo rende opaca la capacità di trovare soluzioni efficaci.

Sensibilità ed emotività sono due aspetti psicologici che per quanto siano apparentemente analoghi, differiscono profondamente.

Sarebbe infine auspicabile denunciare con forza anche e soprattutto la cause endogene che determinano la fuga dai luoghi natii di masse sempre più sterminate di persone fra cui, oltre alla fame e alla guerra, dobbiamo annoverare l’inettitudine e corruzione di alcuni governi dei paesi di provenienza di cui si parla molto meno di quanto si parli della presunta insensibilità di quelli di arrivo.

Concludiamo questa nostra nella speranza che lo stesso vigore, lo stesso impegno, la stessa volizione investita a proposito della questione immigratoria possa essere impiegata da tutto il mondo cattolico anche su altri fronti che molti credenti laici ritengono di pressante urgenza quali, ad esempio, la tutela della famiglia naturale, l’aborto, le nuove povertà che affliggono gli italiani bianchi o neri che siano, l’invadenza di istanze laiciste militanti nel determinare gli orientamenti etici del paese ormai da vari anni, la vigilanza sulla correttezza dottrinale di certi pastori.

E a proposito di accoglienza non cesseremo mai di operare con la massima energia perché pure gli altri argomenti da noi indicati come prioritari siano anch’essi accolti.

Un gruppo di cattolici cattolici.







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54 commenti

  • Giuseppe Marson ha detto:

    Condivido molte delle cose dette in questo documento, ma sinceramente non condivido ne il metodo ne la firma.
    Rispetto al metodo mi sembra corra il rischio di essere ideologico come è ideologico chi mette la maglietta rossa o redige documenti come quello noi non ci stiamo di Pax Christi
    Infine rispetto alla firma io sono cattolico e basta!
    O meglio imploro la Grazia di essere fedele ogni giorno a Cristo e alla Sua S. Chiesa.
    Per questo non sono né cattolico adulto ne cattolico cattolico.
    Infine ringrazio moltissimo Mari per il suo commento e per le parole citate di San Pio. Bellissime!!!
    Grazie

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    E’ un fatto che il Papa abbia influenzato l’ondata immigratoria senza controllo. E questo non tanto per quello che ha detto, che è condivisibile, quanto per ciò che NON ha detto e ciò che ha lasciato dire da altri Vescovi.
    Come con l’Amoris laetitia. Egli non voleva affermare un’eresia, ma solo aprire un dibattito. Voleva dire: se la MORALE della Chiesa afferma che il peccato, per essere mortale, richiede anche la piena avvertenza e il deliberato consenso, perché non considerare l’ipotesi che anche i credenti divorziati e risposati che non hanno la piena avvertenza di ciò che fanno, possano ricevere la Comunione? Discutiamone.
    In questo non vedo eresia ma, di fatto, il frutto di ciò che è accaduto dopo mi pare negativo, forse anche perché il Papa NON HA DETTO e ha LASCIATO FARE.
    Di fatto egli pare aver rinunciato a ogni dibattito da lui stesso tanto auspicato, tanto che a chi gli ha chiesto chiarimenti neanche ha risposto. E ha lasciato che dei Vescovi permettessero la Comunione a tutti, senza alcun discernimento.
    Una responsabilità non da poco, visto che la posta in palio è la salvezza delle anime.

    • deutero.amedeo ha detto:

      Già la “salvezza”…..
      Solo nei Salmi la parola Salvezza ricorre 71 volte, ma il primo versetto della Bibbia in cui si parla della salvezza è Genesi 49,18:
      -Io spero nella tua salvezza, Signore!-

      IL Santo Padre attuale non la nomina quasi mai, se non come salvezza dalla fame e dalla guerra per mezzo della migrazione.

      Ma lui è il Santo Padre non è un parrocchiano ignorante come noi.

      • Astore da Cerquapalmata ha detto:

        E’ vero. Non la nomina quasi mai. Non perché non ci creda, ma perchè, forse, dà più importanza alle opere che alla grazia. Non lo so. So però che Gesù ha parlato di opere E di grazia.
        La sua predicazione mi sembra sbilanciata. Batte a martello su certi argomenti e su altri parla raramente, anche se non in modo sbagliato. Ma questo tacere è come un incentivo per certe correnti ecclesiastiche moderniste.
        Perché se il Papa parla poco di salvezza eterna, certi Vescovi non ne parlano MAI. O se ne parlano è per mandare all’inferno Salvini, come ha fatto Ravasi.
        Fortunatamente i Vescovi non sono i padroni della Chiesa…

        • deutero.amedeo ha detto:

          E’ un fatto, comunque, che la ricorrenza delle parole ha un suo peso nell’ermeneutica non solo biblica, ma in generale, di qualsiasi testo.
          Ad esempio, nella Bolla di Indizione dell’ormai quasi dimenticato ultimo Giubileo, contro 143 ricorrenze della parola misericordia e 33 della parola perdono, troviamo:
          Salvezza 7
          Giustizia 0
          Confessione 0
          Penitenza 0
          Condanna 0

          Salvo errori & omissioni, naturalmente.

  • Marco Matteucci ha detto:

    Se la chiesa depenalizza un reato commesso da un suo sacerdote, considerandolo prescritto perché troppo addietro nel tempo, vuol proprio dire che siamo al capolinea.

  • Marco Matteucci ha detto:

    LETTO SU AVVENIRE:
    Basta bufale. Ecco cosa fa la Chiesa italiana per i migranti.
    DI QUALE CHIESA SI PARLA??? … di quella di Enzo Bianchi, Galantino, Bassetti, Paglia, Lorefice, Spadaro ecc. ecc.
    …IN EFFETTI QUESTA È UNA BUFALA!!!

  • Marco Matteucci ha detto:

    QUI PUOI LEGGERE L’ARTICOLO ORIGINALE:
    https://plus.google.com/u/0/+MarcoMatteucci-Grafo2000

  • Marco Matteucci ha detto:

    I Vescovi degli Stati Uniti esplodono su Trump, tentennano sull’aborto
    Scritto da Jason Morgan per The Remnant

    Il vescovo Edward Weisenburger vorrebbe addirittura punire canonicamente coloro che sostengono un qualche controllo per gli immigrati clandestini.

    Il 13 giugno, il cardinale Daniel Di Nardo, arcivescovo di Galveston e Houston e capo della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, ha letto a voce alta una dichiarazione durante la riunione primaverile dell’USCC in cui ha denunciato le politiche sull’immigrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del Procuratore generale degli Stati Uniti Jeff Sessions. Il Cardinale Di Nardo è particolarmente ossessionato dalla politica di Trump e dalle sue decisioni di rifiutare l’asilo a coloro che fuggono dalla violenza delle bande e di perseguire chiunque entri illegalmente negli Stati Uniti, una pratica che potrebbe potenzialmente separare i bambini dai loro genitori criminali.

    Secondo un servizio di Religion News Service (RNS), “Di Nardo ha chiesto ai vescovi di applaudire se hanno approvato la dichiarazione. La stanza è esplosa in un lungo applauso.”

    Altri vescovi volevano fare qualcosa di più che applaudire. “Il vescovo Edward Weisenburger di Tucson, in Arizona, [ha suggerito] di applicare sanzioni canoniche per i cattolici” che sono coinvolti in questo “, riferendosi ai bambini che vengono separati dalle loro famiglie al confine. […] “Per la salvezza delle anime di queste persone, forse è tempo per noi di guardare a sanzioni canoniche.” Dal 1973, più di sessanta milioni di miei connazionali sono stati assassinati da abortisti. Per quanto ne sappia, non sono mai state comminate “pene canoniche” contro quei politici “che sono coinvolti in questo infanticidio” o contro le centinaia di milioni di persone che hanno partecipato a “separare quei bambini dalle loro famiglie” votando per i candidati e partiti politici appartenenti a piattaforme pro-aborto. Durante le elezioni presidenziali del 2016, per fare un esempio.

    Durante gli anni in cui sessanta milioni di americani erano stati vivisezionati nel grembo materno, la Chiesa americana è stata invasa da questi criminali. La Chiesa ora vuole scomunicare quelli che dicono che ne abbiamo abbastanza. Ma abbastanza lo è già da troppo tempo. Sono andato a confessarmi e non ho potuto ascoltare il prete a causa di una banda di mariachi con la chitarra elettrica che facevano pratica davanti al tabernacolo. Sono arrivato alla messa per trovare i banchi e le navate disseminate dallo scintillio dei confetti e dal servizio “etnico” in anticipo. Conosco sacerdoti, suore e altri funzionari ecclesiastici che hanno cospirato attivamente con gli stranieri clandestini per aiutarli a infrangere la legge, falsificando documenti, ostacolando la giustizia e nascondendo i crimini. (Quando tutto questo è stato riferito al vescovo locale, non è stata intrapresa alcuna azione). Ho visto edifici ecclesiastici e chiese lentamente distrutti: oggetti sacri rubati.

    La stessa cosa è successa al mio paese, ma su una scala molto più ampia.

    Intere città sono invase da clandestini.

    I pronto soccorso dell’ospedale sono pieni di loro. I contribuenti assicurati devono aspettare, spesso con risultati fatali, mentre coloro che irridono le nostre leggi e sono ingrassati dal denaro espropriato dalle nostre buste paga ricevono cure mediche prioritarie a nostre spese. I poveri americani non riescono a trovare lavoro perché i clandestini si sono lasciati sciamare in tutte le posizioni di primo impiego. Le loro bande barbariche affollano le nostre scuole e le nostre prigioni e la loro spaventosa violenza si riversa nelle nostre strade. Siamo sotto assedio.

    Ma i vescovi sono stranamente silenziosi riguardo a tutto ciò. Coloro invece che lanciano l’allarme contro la pericolosa illegalità e l’abuso di buona volontà all’interno della Chiesa negli Stati Uniti sono accusati, senza alcun accenno di ironia, di essere “crudeli” e “duri”. Come si può spiegare l’incapacità del USCCB di imporre “sanzioni canoniche” a coloro che partecipano all’infanticidio, e la standing ovation che lo stesso USCCB riserva a coloro che insistono affinché l’invasione degli Stati Uniti attraverso il confine meridionale sia intensificata? Per quale motivo tali codardi morali – che non dissero nulla quando paramenti sacri venivano usati in un programma pornografico al Met, ritrovano oggi assurdamente un tale coraggio?

    Ci sbagliamo se continuiamo a vedere l’USCCB, o anche il Vaticano, come organizzazione religiosa. Non è niente del genere. È un corpo puramente politico che non si limita alla difesa verbale di posizioni anti-americane e anticivilistiche, ma sfida proattivamente le leggi legittime, mina l’ordine sociale, promuove l’anarchia e porta fuori strada milioni di fedeli tentando blasfemamente di promuovere la sovversione politica con ecclesiastici per i quali le pene avranno conseguenze eterne.

    In breve, il Vaticano è uno stato canaglia e l’USCCB è il suo agente. Non c’è niente nemmeno vagamente religioso al riguardo.

    Jorge Bergoglio fu debitamente eletto papa.

    Ma il giusto processo non garantisce la purezza del cuore andando avanti di questo passo. Bergoglio potrebbe essere stato eletto da un conclave propriamente costituito, ma ha approfittato dell’ingenuità (e dell’ignoranza volontaria) del Collegio cardinalizio e di un affidabile gruppo di vescovi ossequiosi per realizzare una rivoluzione modernista dall’interno di S. Pietro. Francesco è il Papato della Manciuria. Non è il vicario di Cristo, ma di George Soros.
    Egli fa gli interessi di coloro che sono determinati a porre fine alla sovranità nazionale e istituire un governo mondiale, un mega-stato socialista che sarebbe il culmine del progetto millenario dei modernisti. L’inesauribile ondata di invasori negli Stati Uniti è solo una parte dell’attacco del comunista argentino contro il governo, il buon ordine e il sentimento patriottico. La prigionia ungherese della Chiesa è l’unica crisi più urgente dei nostri giorni e i cattolici devono svegliarsi e rifiutarsi di conformarsi a una Chiesa che, Dio ci scampi, segua i pazzi globalisti e non il Buon Pastore (Colui che, ricordiamolo, sapeva come tenere a bada i lupi).

    Rispondere all’USCCB: difendere la propria patria dall’invasione non è un peccato.

    Preferire la salute della propria famiglia e della propria comunità alla reintroduzione di malattie terribili come la tubercolosi, la peste bubbonica, la poliomielite, la difterite, il colera e la lebbra non è disumano. Costruire un muro e tenere a bada criminali violenti, trafficanti di esseri umani, sfruttatori, stupratori e trafficanti di droga dall’altra parte non è crudele. Essere cattolico e fottere sono due cose diverse. O, dovrei dire, lo erano.

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    Vi segnalo il titolone di Avvenire di oggi, 13 luglio. La viltà e il tradimento sono sempre più la caratteristica di quel fogliaccio, sia in ambito ecclesiale sia in ambito politico. E ricevono 6 milio ni annui di soldi pubblici !

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Ho un sospetto: che forse Pax Christi, come tante realtà ecclesiali e tanti cristiani, manifesti una bontà tanto mielosa per nascondere qualcosa? Come un’esca che deve sembrare attraente per nascondere l’insidia dell’amo?
    Cioè: farsi vedere i primi della classe per nascondere (inconsciamente) il lassismo su fede e morale?
    Che le parole mielose, come quelle di tante ONG, nascondano PECCATO e corruzione? E’ forse un caso che quasi tutti i pacifisti e volontari delle ONG pro immigrazione sono favorevoli all’aborto? Me lo chiedo.
    Immigrazionismo a tutti i costi, anche quello di creare più povertà sia nei paesi di partenza che tra i più deboli dei paesi di accoglienza: questa sì che è ipocrisia!
    L’immigrazionismo è diventato il principio morale che ha sostituito il principio del BENE COMUNE. E’ una nuova forma di DEVOZIONISMO a cui è legata una promessa: chi è favorevole all’immigrazione di massa, è buono a prescindere, anche se promuove l’aborto, se pratica i peccati contro natura (che continuano a gridare vendetta…), ecc.
    Per i cristiani, una vera forma di superstizione.

  • Stellina ha detto:

    Erdogan sta sognando il nuovo impero ottomano con l’europa dentro, se Allah vuole…E noi ci gingilliamo ancora con argomenti stupidi.
    Quando i cretini rinsaviranno saranno già servi dei nuovi padroni.
    Auguri

  • Carmela Mastrangelo ha detto:

    Sono d’accordo con l’articolo “Noi ci stiamo”., ma non sono riuscita a firmarlo.

  • Paolo Danesi ha detto:

    Sottoscrivo il documento “noi ci stiamo” integralmente

  • Michele Pais ha detto:

    Sì emigra per motivi economici quando c’è lavoro e si è disposti ad integrarsi e rispettare leggi e cultura del paese ospitante. In Italia c’è disoccupazione e molti degli immigrati islamici non hanno alcuna intenzione di integrarsi, anzi, alcuni vorrebbero imporci la sharia.

    Se non c’è lavoro o si delinque o si viene mantenuti, ma NON ESISTE IL DIRITTO AD ESSERE MANTENUTI né negli ordinamenti civili né nella dottrina cattolica: il buon samaritano ha aiutato nel momento del bisogno, non ha mantenuto a vita il malcapitato che aveva portato all’albergatore.

    L’albergatore era inoltre un professionista dell’accoglienza ed il buon samaritano ha continuato ha fare il suo mestiere senza diventare un “professionista del volontariato”.
    Michele

    • anonimo verace ha detto:

      dici bene : non vogliono integrarsi. Ma quello che non si dice, abitualmente, è che quelle parole “non integrarsi” sono una conseguenza dei detti del corano.
      Loro non debbono servire un infedele. Non debbono adeguarsi alle leggi dell’infedele.
      Trovano metodi quali il commercio minuto “vu cumprà” o il commercio vero e proprio con l’apertura di negozi spesso di frutta e verdura per poter lavorare adempiendo alle leggi del corano. Gli imam poi cercano di mantenere vive le tradizioni coraniche, proprio per evitare l’integrazione, da loro vista come il male peggiore.
      La nostra è una civiltà ebraico-cristiana, in cui la famiglia è quella formata da una sola coppia uomo-donna. In cui viene esclusa la poligamia, in cui una donna può scegliere di conservare la propria dignità e di non cedere ad una proposta di adulterio. Il corano legalizza la poligamia e quindi… è evidente che i due modelli di civiltà sono incompatibili.

    • Vittorio ha detto:

      E Gesù non ha mai parlato di pillole e preservativi. Io credo nei santi ma da morti. Da vivi fanno danni come gli altri . Così Vaticano e Islam nel 94 al Cairo. A dire il vero la colpa e’ ONU. Pero’ suona falso difendere la morale sessuale? e non difendere la vita che ne deriva.

      PS: quelli che non son morti di AIDS bussano alle porte dell’Occidente.

      • Giuseppina Paussa ha detto:

        Povero Vittorio, i tuoi commenti sono sempre molto deprimenti. Spero che un giorno tu ci arrivi! Non è mai troppo tardi!

  • Mario Armosini ha detto:

    Il vero Teologo
    7. Ora, dunque, siccome ci siamo liberati di quello che è estraneo alla nostra parola e abbiamo ricacciato <> entro la mandria dei porsi che andranno a gettarsi in fondo al mare, ci rimane da fare una seconda cosa: guardiamoci dentro di noi e plasmiamo come se fosse una statua perfettamente compiuta, il vero teologo. Consideriamo anzitutto questo aspetto della questione: che significa questa litigiosità nel discorrere, questa mania nel parlare? Che malattia è questa nuova, questa insaziabilità? Perché se ci siamo legati le mani, abbiamo armato la nostra lingua? Non apprezziamo più l’ospitalità? Non diamo importanza all’amore fraterno, all’amore coniugale, alla verginità, al sostentamento dei poveri? Non ha più valore per noi il canto dei salmi, la veglia durante la notte intera, il pianto? Non travagliamo più il nostro corpo con i digiuni? Non usciamo da noi per andare incontro a Dio con la preghiera? Non sottomettiamo la parte peggiore di noi a quella migliore, intendo dire <> allo spirito, come fanno quelli che pronunciano un giusto giudizio sulla mescolanza che costituisce il nostro corpo? Non facciamo della nostra vita una meditazione della morte? Non ci rendiamo signori delle nostre passioni, memori della nobiltà che ci proviene dal cielo? Non domiamo la nostra ira, che è come una bestia feroce che si gonfia e infuria? Non facciamo altrettanto con l’orgoglio che ci conduce alla rovina, con il dolore irrazionale, con il piacere grossolano, con il riso sguaiato, con la curiosità senza freni, con l’ascolto insaziabile, con il parlare senza limiti, con il pensare cose assurde, con tutti quegli atti che il Malvagio prende da noi e esercita contro di noi, introducendo la morte attraverso le nostre finestre, come dice la Scrittura, vale a dire attraverso i nostri sensi? . No, facciamo tutto il contrario: abbiamo concesso la libertà alle passioni degli altri, come fanno i re che donano il congedo dopo la vittoria; basta che si volgano verso di noi e si muovano contro dio, con un’audacia che supera la devozione. E noi preghiamo una cattiva ricompensa a un’azione che non è buona, vale a dire doniamo all’eresia la libertà di parlare.
    8. Eppure, tu che ti diverti con la dialettica e le chiacchiere, io vorrei porti alcune brevi domande, <> – come disse a Giacobbe colui che dava i suoi oracoli attraverso la tempesta delle nuvole. secondo quello che tu senti dire dalla Scrittura, presso Dio vi sono molte dimore o una sola? Molte, e non una sola, tu mi concederai senza dubbio. E bisogna che tutte siano occupate, oppure soltanto alcune e altre no, in modo che queste dimore rimangano vuote e siano state preparate inutilmente? Senza dubbio, dovranno essere occupate tutte, perché Dio non fa niente senza un scopo. Ebbene, saresti in grado di dirmi cosa sarà questa dimora? Non significherà essa il riposo nei cieli e la gloria riservata ai beati, o invece sarà qualcosa di diverso? No, sarà esattamente questo. Poiché, dunque, siamo d’accordo su questo punto, esaminiamone un altro ancora. C’è qualche cosa che ci assicura l’accoglienza in queste dimore ( e questo è anche il mio pensiero ) oppure non c’è assolutamente niente? Senza dubbio c’è qualche cosa. E quale? E’ il fatto che esistono differenti modi di vivere e scelte svariate: una porta in un posto, un’altra in un altro, in relazione alla nostra fede; e queste sono quelle che noi chiamiamo le <>. Ebbene, dobbiamo percorrere tutte le vie o solamente alcune? Se la stessa persona può percorrerle tutte, bene; se no, quante più può; se no, alcune solamente; e se nemmeno questo è possibile, accontentiamoci di percorrerne bene una: questo è il mio pensiero. Tu ragioni giustamente a questo proposito. E allora? Quando tu senti dire che esiste una sola strada, e che questa è stretta, che cosa ti sembra che voglia significare la parola della Scrittura? Che c’è una sola strada, quella che passa attraverso la virtù: essa è unica, infatti, anche se si biforca in varie direzioni; e in ogni caso è stretta, perché fa sudare e non la percorrono molti, se confrontati col gran numero di quelli che vanno in senso contrario e percorrono le strade del male. Sono anch’io dello stesso parere. Ebbene, mio caro, se le cose stanno in questo modo, perché condannate il nostro discorso con la taccia di povertà ( se così la si può chiamare ) e non vi curate di tutte le altre strade, ma vi volgete solamente a questa e vi urtate per percorrerla ( intendo dire la strada della discussione e della contemplazione, come voi chiamate, mentre, secondo me, non è altro che la strada della chiacchiera e della ciarlataneria )? Accettate i rimproveri di Paolo, il quale, dopo aver enumerato i carismi, condanna proprio questo atteggiamento, allorquando dice: <>, e quel che segue.
    9. Sia pure: tu sei una persona eccellente e al di sopra di quanto vi è di eccellente e ti elevi anche al di sopra delle nuvole ( se vuoi, te lo concedo ): tu contempli quello che non si può contemplare, ascolti <>, ti elevi in alto come Elia e , come Mosè, sei stato ritenuto degno della teofania e, come Paolo, sei stato levato al cielo: perché, sull’istante, tu che vuoi che siano dei santi tutti gli altri cristiani e li eleggi teologi e, per così dire, inspiri in essi la scienza e costituisci svariate assemblee di eloquenti che sono ignoranti? Perché avvolgi i più deboli entro tele di ragno, come se fosse qualcosa di saggio e di grande? Perché aizzi nidi di vespe contro la fede? Perché improvvisi contro di noi una ribellione di dialettici, come i giganti di cui ,parla la mitologia? Perché hai raccolto tutti gli uomini vacui e spregevoli, come un mucchio di spazzatura in una buca e, dopo averli ancor più infiacchiti con le tue adulazioni, hai creato un’inaudita officina di eresia, astutamente raccogliendo il frutto della loro stoltezza? Puoi ribattere anche a queste mie parole? E secondo te il resto non conta niente? Inoltre tu devi tenere a freno la tua lingua, assolutamente – e non riesci a trattenere i dolori del tuo parto di parole? Tu conosci anche molti altri importanti argomenti di discussione: è verso quel campo che tu devi volgere la tua malattia: ne trarrai profitto.
    10. Attacca piuttosto, per favore, il silenzio di Pitagora e le fave di Orfeo e quell’inaudita arroganza che riguarda il motto: <>! Attacca le idee di Platone e i vari modi di metempsicosi e i ritorni periodici delle nostre anime e la reminescenza e gli amori – non certo belli ! – che si manifestano attraverso bei corpi e affliggono la nostra anima. Attacca l’irreligiosità di Epicuro e i suoi atomi e il suo ,piacere, indegno di un filosofo; la meschina provvidenza di Aristotele e la sua arte dialettica e i suoi ragionamenti sulla morte dell’anima e la umana limitatezza delle sue dottrine; attacca la superbia di della Stoa, la ghiottoneria e la cialtroneria dei cinici. Attacca il vuoto e il pieno e tutte quelle chiacchiere che riguardano gli dei, i sacrifici, gli idoli, i demoni benefattori o malefici, tutte quelle invenzioni che si escogitano a proposito della divinazione, della evocazione degli dei, della guida delle anime, delle potenze astrali. E se tu rifiuti questi argomenti indegni del tuo discorso, perché sarebbero banali e già ripetuti più volte: se invece insisti sui problemi che ti riguardano più da vicino e cerchi quanto vi è di nobile in essi, allora io saprò prepararti ampie strade anche a questo proposito. Esercita, ti prego, il tuo ragionamento sul mondo o sui mondi, sulla materia, sull’anima, sulle creature razionali, quelle migliori e quelle peggiori, sulla risurrezione, sul giudizio, sulla retribuzione, sulle sofferenze di Cristo. In questi campi di discussione, infatti, il raggiungere la verità non è cosa inutile, mentre lo sbagliare non comporta pericoli. E in ogni caso incontreremo Dio: per adesso in modo limitato, ma tra non molto tempo, forse, in modo più completo, in Gesù Cristo stesso, nostro Signore: a lui la gloria nei secoli, amen. Gregorio Nazianzeno

  • Luigi Cazzola ha detto:

    Io ci sto

  • Mario Armosini ha detto:

    Scusate un po’ tutti, non son riuscito ad approvare il documento, perché nell’apposito sito hanno dimenticato la mia psw., e la cosa è avvenuta dopo che ho anche riferito un mio piccolo comento, questo: prego per tutti i teologi e professori, perché perdano i loro denti, affinché in tal fine pratichino il digiuno, pentendosi dei peccati d’omissione commessi. Amen

  • franz ha detto:

    va bene , ma perchè non vengono resi noti i nomi dei promotori “cattolici cattolici ” ?

    • Riccardo ha detto:

      Perché sono talmente tanti che dovrebbero comprarsi un server per memorizzare tutti i nominativi. Chiaro?

  • Ira Divina ha detto:

    Ieri Bergoglio ha detto che bisogna mettere l’uomo al centro. È un uomo “illuminato”! E Dio dove lo mette? Bhoooo! Ma poi mi domando; ma perché ci crede? La Pascendi Dominici gregis è proprio la radiografia del suo pontificato! Salviniiii rimpatrialoooo!!!

    • Guido ha detto:

      Frase incriminata di Francesco::
      “L’Europa ritrova speranza quando l’uomo è al centro delle sue istituzioni”
      Frase di Giovanni Paolo II 3.4.1979
      “Le istituzioni comunitarie realizzano un lavoro fecondo solamente mettendo al centro l’uomo”
      Ovviamente la Pascendi non c’entra nulla e Ira Divina farebbe bene a leggerla per scoprire cosa c’è scritto dentro e di cosa si occupa.

      • Ira Divina ha detto:

        La Pascendi io l’ho letta e anche bene. Il Sig. Guido di certo l’ha letta come Bergoglio, cioè per niente. Io ho fatto riferimento alla notizia che hanno riportato i notiziari, che si sono limitati a dire: ” Papa Francesco ha dichiarato che occorre mettere l’uomo al centro” punto. Se l’informazione distorce quello che dice Francesco, allora mi sa che l’unica fonte essenziale di quello che dice rimane Scalfari. Il Signor Guido farebbe bene a leggere la Pascendi Dominici gregis per capire quello che non ha capito fino ad oggi di ciò che sta accadendo nella Chiesa. Mi sa che riprenderebbe, il Signor Guido, lo stesso autore della “Pascendi” accusandolo di non averla mai letta. Che poi la notizia data dai notiziari fosse incompleta mi rammarica e starò più attento per il futuro. Ma ciò non cambia la sostanza di quello che ho detto, visti i frutti di questo”pontificato”! Con buona pace del Sig. Guido.

        • Gabriella ha detto:

          Mi perdoni, non vorrei urtare anch’io la sua suscettibilità. Vorrei solo chiederle che attinenza vede tra la frase del Papa (ed eventualmente anche altre frasi-discorsi) e la Pascendi dominici gregis – che non dubito abbia letto – ed esattamente con quale dei principi filosofici-teologici ivi trattati la vede correlata. O anche con una delle 60 e passa proposizioni esplicative della Lamentabili sane exitu. Le chiedo però di essere preciso e di non rispondere “ma non vede cosa fa la Chiesa” o frasi del genere: vorrei un’indicazione specifica, se può fornirla. Grazie.

          PS come tutti sanno, i giornali storpiano sempre i contenuti. E’ quindi buona norma informarsi bene su ciò che uno ha detto, prima di commentarlo. L’informazione corretta era disponibile urbi et orbi.

          • Ira Divina ha detto:

            Non rispondo ai muti nik! È come rispondere ai testimoni di Geova! Provi a discernere lei su entrambi i documenti, io il mio discernimento l’ho fatto! Mi sembra che la parola oggi in uso nella nuova chiesa sia proprio DISCERNIMENTO. Ecco, lo faccia! E vedrà che il suo avrà un risultato diverso dal mio. Non importa che giungiamo alla stessa conclusione, esempio ne è la conferenza episcopale Argentina che su amoris laetitia ha delle conclusioni diverse da quella Polacca, importa che abbiamo la stessa confusione mentale. Buon trollaggio!

          • Gabriella ha detto:

            Non mi pareva di averla offesa caro utente. Prendo sommessamente atto dal modo che ha di rispondere che non sa di cosa parla. Mi era parso strano che potesse avere qualche argomento concreto per sostenere le assurdità che scrive. L’esempio che fa sui vescovi argentini e polacchi, mi conferma il sospetto che lei abbia una conoscenza molto sommaria della Lettera enciclica che cita. La ringrazio comunque per l’attenzione. Buona giornata.

          • Ira Divina ha detto:

            Ecco, brava-bravo continui il suo trollaggio altrove, vedo che qualcosa l’ha capita!
            Come procedono i troll? Ecco la spiegazione! Il troll scrive dapprima con un nik, rintuzzando l’opinione di un utente con citazioni confuse e cercando di fare il professorone, poi alla risposta dell’utente entra in gioco con un altro nik e assumendo la maschera dell’alunno, chiede all’utente che non la pensa come lui di fargli il compitino per spiegare punto per punto quello che ha detto e giustificarlo. Mi dispiace troll, ora faccio come Bergoglio, non rispondo ai dubia, ma dico solo quel che penso. Se vuole capire qualcosa di agnosticismo, modernismo e ateismo camuffato da credente, si legga la Pascendi Dominici gregis!

      • Lo spettro del fegato dello Spettro di QC ha detto:

        Il solito trollone che isola delle frasi e le spaccia per continuità con Francesco sbam (suono onopatopeico dello sbattere i tacchi mentre si effettua un saltello)
        Prima di tutto non c’e’ traccia di questo il giorno 3 4 1979
        C’e’ un’altra cosa il giorno 5 aprile 1979
        e precisamente recita così:

        Per comprendere bene ciò, bisogna riflettere sul significato dell’istituzione. Le istituzioni, quelle di un’Europa in via di unificazione come quelle di altre entità nazionali o internazionali, devono sempre essere al servizio dell’uomo, e non viceversa. Le istituzioni comunitarie sono sempre strumenti, strumenti certamente importanti; ma esse realizzano un lavoro fecondo solamente mettendo al centro delle loro preoccupazioni l’uomo nella sua integrità. Le istituzioni, da sole, non faranno mai l’Europa, ma potranno farla gli uomini.

        NELLA SUA INTEGRITA’, comprendendo quindi, anche la sua dimensione prettamente spirituale.
        Con tanti saluti all’ennesimo arrampicamento sugli specchi del trollone.

        P.S.: a proposito, quanto hai preso alla maturità?

        • Lo spettro del fegato dello Spettro di QC ha detto:

          *onomatopeico

        • Gabriella ha detto:

          Nella sostanza il significato è lo stesso: non è che Bergoglio abbia detto che l’uomo debba essere messo al centro “parzialmente”. Non credo proprio che sia il “nella sua integrità” a fare la differenza. Se ce la vedi è perché tu concepisci un’idea di “uomo” parcellizzata e quindi sei tu che hai qualcosa che non funziona.
          Peraltro, proprio ai parlamentari europei, Bergoglio ha detto “Proprio a partire dalla necessità di un’apertura al trascendente, intendo affermare la centralità della persona umana, altrimenti in balia delle mode e dei poteri del momento. In questo senso ritengo fondamentale non solo il patrimonio che il cristianesimo ha lasciato nel passato alla formazione socioculturale del continente, bensì soprattutto il contributo che intende dare oggi e nel futuro alla sua crescita. Tale contributo non costituisce un pericolo per la laicità degli Stati e per l’indipendenza delle istituzioni dell’Unione, bensì un arricchimento… sono convinto che un’Europa che sia in grado di fare tesoro delle proprie radici religiose, sapendone cogliere la ricchezza e lepotenzialità, possa essere anche più facilmente immune dai tanti estremismi che dilagano nel mondo odierno, anche per il grande vuoto ideale a cui assistiamo nel cosiddetto Occidente, perché «è proprio l’oblio di Dio, e non la sua glorificazione, a generare la violenza» [citazione da Raztinger]”
          ” Il loro denominatore comune era lo spirito di servizio, unito alla passione politica, e alla consapevolezza che «all’origine della civiltà europea si trova il cristianesimo», senza il quale i valori occidentali di dignità, libertà e giustizia risultano per lo più incomprensibili. «E ancor oggi – affermava san Giovanni Paolo II –, l’anima dell’Europa rimane unita, perché, oltre alle sue origini comuni, vive gli identici valori cristiani e umani, come quelli della dignità della persona umana, del profondo sentimento della giustizia e della libertà, della laboriosità, dello spirito di iniziativa, dell’amore alla famiglia, del rispetto della vita, della tolleranza, del desiderio di cooperazione e di pace, che sono note che la caratterizzano». Nel nostro mondo multiculturale tali valori continueranno a trovare piena cittadinanza se sapranno mantenere il loro nesso vitale con la radice che li ha generati”.
          In entrambi i discorsi parte da qui per parlare di centralità dell’uomo nell’azione politica e istituzionale.
          La questione parrebbe superata.

    • deutero.amedeo ha detto:

      Mettere l’uomo al centro va bene quando si parla di organizzazione della produzione. E’ vero che a produrre sono le macchine ma è sempre l’uomo che le conduce che fa la differenza.
      Ma quando si parla di religione, mettere l’uomo al centro, è una bestemmia, una mancanza di rispetto a Dio.
      Capito sig. p.i. J. Maria Bergoglio?

      • Luca ha detto:

        Peccato non stesse parlando di religione amedeo. Ma ci sarà una volta che ti vedrò scrivere qualcosa di pertinente?

        • deutero.amedeo ha detto:

          Ho risposto al commento di Ira Divina (lo si vede dall’allineamento) delle 10:15. Se le vostre osservazioni fossero arrivate prima avrei risposto diversamente o non avrei risposto per nulla.

  • Vittorio ignorante e incavolato ha detto:

    L’ Islam e la chiesa han fatto milioni di morti avversando le politiche demografiche. Ognuno può avere le sue idee. Chi mi spiega le vostre? Che male c è ad usare pillola e preservativo? Perché i metodi naturali (eccetto il coito interrotto) sarebbero più morali? Il vero metodo naturale non e’ “non far calcoli”?

    • Petrus ha detto:

      La questione è molto semplice perché nel rapporto coniugale marito e moglie si danno totalmente l’uno all’altra totalmente. Frapporre e in questo rapporto sacramentale qualcosa che impedisce la totale donazione di sé e è mancanza grave dell’amore cristiano dei due coniugi e la non apertura alla vita è conseguenza di questa mancata totale donazione di sé che nel rapporto sacramentale tra marito e moglie è non solo spirituale ma anche pienamente fisico.

      • Iginio ha detto:

        Detto (all'”ignorante”) in parole povere, altrimenti non capisce: perché, se vai con tua moglie solo per pomiciare, la tratti da prostituta. E se tua moglie va con te solo per pomiciare, si comporta da prostituta.
        E adesso vatti a incavolare su qualche sito tipo Repubblica, Manifesto eccetera.

        • QB ha detto:

          Forse meglio approfondire per v.i.c..
          Domanda: perché il rapporto carnale non completo in tutti i sensi, quindi non ostacolato da mezzi anticoncezionali, non fa ontologicamente bene?
          Risposta: perché in ultima analisi è come la funzione del mangiare. Se mangi solo per piacere o per socializzare vedrai più il tuo cardiologo – e altri specialisti – che tua moglie; se invece il tuo mangiare è orientato alla sua funzione primaria (nutrirsi) alla quale puoi certo aggiungere il piacere e la socializzazione, allora non vai contro natura.
          Sposta il discorso dalla funzione alimentare a quella eminentemente procreativa della sessualità umana, tenendo conto di quanto molto più potente sia quest’ultima.

      • Vittorio ha detto:

        @ Petrus

        Se si domani a se non dovrebbero calcolare i giorni fecondi. Penso che prima del concilio fosse lecito solo per procreare. PS: in Africa non son marito e moglie, ne cristiani. Si tratta di RAGIONE.La stessa che Manuele paleologo e Ratzinger imputavano deficitasse a Maometto imho.

    • Mari ha detto:

      Te le potrebbero spiegare le parole di quel gigante del Cattolicesimo che fu Padre Pio

      Copio e incollo da un altro mio intervento

      Padre Pio affermava in proposito:

      “ I peccati contro il matrimonio (#Che male c’è ad usare pillola e preservativo?#, riporto dal tuo intervento) sono quelli che Dio perdona più difficilmente.
      Sai perché? Perché il Signore avrebbe potuto creare continuamente uomini e donne, come aveva fatto con Adamo ed Eva.
      Si è spogliato di questa prerogativa dando mandato all’uomo e alla donna di crescere e moltiplicarsi.
      Ma come aveva fatto Lucifero, così l’uomo e la donna gli gridano il loro non serviam, non vogliamo servirti, e impediscono così il progetto di Dio sulla creazione delle anime.
      In concreto, l’istituto della famiglia esprime la forza creativa di Dio: Dio crea e trasmette vita attraverso i coniugi, ma resta sempre lui il protagonista, mediante il sacramento vissuto nell’ottica cristiana”.

      Questa spiegazione è talmente semplice che può capirla anche un bambino.

      Se sei cattolico non puoi che condividere queste parole… se non lo sei, non lo sei, punto.

      La radice dei problemi dei cattolici con la trasmissione della vita è tutta qui: ritengono illogico vivere il matrimonio in quell’ottica cristiana (e ormai la Chiesa sembra dar ragione al “comune sentire” più che all’insegnamento di Cristo).

      • Vittorio ha detto:

        Ringrazio della risposta ma approfondiro’. La humanae vitae e’ del 1968….prima non so se erano concessi i metodi naturali. In quanto ai santi li leggo alla luce di Cristo non il contrario. A partire dal dottore della chiesa che fece ritrattare Galileo. (e bruciare Bruno)

        • Mari ha detto:

          Questa è una mia personale, ma convinta, opinione.

          Fino a qualche tempo fa ritenevo l ‘ H.V. un documento chiaramente a favore della concezione cattolica sulla sessualità.

          Ora invece, rileggendola dopo aver maturato una maggiore consapevolezza di come nel corso di questi ultimi 50 anni si sia attuato nella Chiesa un progressivo avvicinamento a quel “mondo” che il nostro Salvatore ci aveva avvisato essere il nemico da cui guardarsi, non posso far a meno di notare con quale deferenza, oserei dire, l’ H.V. accenna a fattori “scientifici”, lasciando quasi intendere che la Chiesa sa ora, finalmente, riconoscere a essi l’autorevolezza che meritano…

          No, non ci siamo… a me le parole di Padre Pio son rimaste nel cuore: poche, chiare, senza fronzoli e ammiccamenti: si-si, no-no: e così voleva Cristo che parlassero i suoi discepoli… e Padre Pio (e mi dispiace che questo in tanti non lo sappiano), era in modo misterioso e profondissimo, quell’ “Alter Christus” che ogni sacerdote dovrebbe sapere di essere.

          Fu un sacerdote che accettò di rivivere per lunghissimi anni il tormento della Passione in favore di quella Chiesa che, credendo di avviarsi verso una splendida primavera, sprofondò in una crisi spaventosa…

          Un tormento durato decenni … per te, per me, per tutta Chiesa (che comprende gli innocenti ma anche coloro che ne straziano la missione e la congenita altissima dignità commettendo peccati orrendi).

          Padre Pio era una Santo NELLA luce di Cristo.

          Quanto a Galileo informati meglio… sono stufa di questi luoghi comuni da Bar Sport.

          E, come donna, non ho la minima stima di un poveretto come Giordano Bruno, perché (chi vuole si informi), il sentimento è reciproco.

          P.S.
          So benissimo che P. Pio ringraziò il Papa per l’H.V., che infatti fece perdere al Pontefice la simpatia che, precedentemente a quest’enciclica, godeva presso moltissimi esponenti del “mondo”.
          P. Pio avrà avuto le sue ottime ragioni per farlo, ma io, nel mio piccolo, la penso così.

  • Gianluigi Motta ha detto:

    Un tempo erano gli operai e simili che come bambini in buona fede, seguivano i proclami di uguaglianza dei compagni adulti e pseudofilosofi (chi più ne ha più ne metta).
    Oggi vogliono e ci riescono, che siano non piu’ gli umili di un tempo ormai disillusi, ma i cristiani, ricattandoli per questa loro appartenenza , a occuparsi dei bisognosi ( costoro ai poveri migranti cosa hanno di così personale da offrire da salire continuamente sul pulpito, come un tempo, ma mai scendere se non tramite fotografia). D’altra parte , hanno un disegno , un copione da seguire , e visto che prima hanno rubato gli operai a Cristo, ora devono rubare i cristiani a Cristo insegnando loro cosa è il messaggio cristiano. Quanti cadono nella trappola di questi che come dice una canzone, hanno ” il ventre obeso e le mani sudate”. Qualcuno dice che Gesù Cristo è venuto ad aiutare l’uomo oppresso, per me è venuto a riscattare l’uomo. Come? Morendo sulla croce che è l’apice del suo cammino qui sulla terra, tanto e’ vero che i poveri son rimasti poveri in senso materiale. Non mi sembra di vedere anche negli uomini strettamente di Chiesa, questa disponibilità.
    Scusate la lungaggine , ma mi obbligo a chiudere.

  • Claudio ha detto:

    Condivido totalmente l’analisi qui sopra scritta da Marco Tosatti, e con lui ed altri, dico “ci stiamo” e ci siamo!
    Difficile aggiungere qualcosa.

  • G. Gervasi ha detto:

    Per poter firmare (ed eventualmente lasciare un commento) andare all’ultima linea della pagina
    (sotto la freccia) e cliccare su “83 (o quelli che sono)
    comments”, arrivare alla fine dei comments e lí
    c’é la possibilitá di firmare dando il proprio nome ed eventualmente un commento.
    Per intenderci, sull’ultima linea della pagina c’é:
    noi ci stiamo / Uncategorized / … comments / la data /
    i minuti. Cliccare su “… comments” e scrollare sino alla fine degli stessi.

  • Emanuele ha detto:

    Belle le parole di san Giovanni Paolo riportate in questo documento. Ma vi ricordate, nei primi anni Novanta, quando Roma fu ‘invasa’ (come si direbbe ora) da folle di Polacchi fuggiti dal loro paese immiserito da mezzo secolo di comunismo? E vi ricordate quanti se la prendevano con il papa che li proteggeva? Anche allora si accusava il pontefice di immigrazionismo, si riportavano le proteste dei negozianti dietro la chiesetta polacca a Roma in via delle Botteghe Oscure, i giornali locali menando scandalo pubblicavano cronache di Polacchi ubriaconi, a casa a casa si urlava ai crocicchi dove i connazionali del papa facevano i lavavetro. Eppure quella gente non era islamica ma cattolica più di noi , eppure da bambino avevo spesso pregato nella loro piccola chiesa affinché il comunismo fosse sconfitto e la Chiesa del Silenzio potesse di nuovo parlare. Per cui, già allora, i conti non tornavano facilmente…

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Pur cercando di tenere fuori il Papa dal processo di degrado di tanti ambienti ecclesiali, degrado iniziato ben prima di lui, non posso non rilevare che la maggior parte dei collaboratori che il Papa si è scelto sono modernisti. Io, almeno, li considero tali.
    E’ probabile che ciò non sia dovuto a un “complotto”, ma solo a una sensibilità “politica” del Papa che sceglie le persone per il loro impegno filantropico, senza tenere conto dell’aspetto di fede e spirituale.
    Di fatto tutti questi modernisti sono anche immigrazionisti, ma non per amore, altrimenti si preoccuperebbero anche degli anziani che muoiono perché non si possono curare e delle vittime degli aborti.
    Lo fanno per filantropia che, come ogni filantropia che vuole fare a meno di Cristo, è contro Cristo.
    Di fatto, con l’immigrazione indiscriminata soprattutto di MUSULMANI, così come col silenzio sull’ideologia gender, sembra si voglia distruggere quel che in Europa rimane del Cristianesimo. Complici tanti monsignori

  • Kosmo ha detto:

    sottoscritto

  • Gian Enrico Tardivelli ha detto:

    Concordo sulla lettera di risposta

  • Lia Franzoni ha detto:

    Sottoscrivo il documento