PEZZO GROSSO, LE PENSIONI E DI MAIO. GLI RICORDA UN PO’ POL POT E UN PO’ PAPA BERGOGLIO…
27 Giugno 2018
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae. Oggi Pezzo Grosso, di ritorno da una delle sue scorribande oltre confine, ci ha mandato un messaggio assolutamente inviperito. Ma non ce l’ha con Galantino o Bassetti o Sant’Egidio o Ravasi o qualche altro notabile di curia. ll bersaglio è Luigi Di Maio. Vedete perché…
Caro Tosatti, son stato in viaggio per una settimana e solo oggi ho letto i giornali. Ho anche appreso della morte della sua cara sorella Mirella e le prometto preghiere. Sul Corriere di domenica 24 giugno, pag. 8, leggo un articolo che non posso lasciar correre: “Di Maio contro le pensioni alte :metteremo un tetto a 5mila euro”. Ma, titolo a parte, leggete il virgolettato: Ci saranno alcuni italiani “che faranno vacanze da nababbi sullo yacht perché hanno una pensione d’oro di migliaia di euro che da anni paga la collettività a cause delle distorsioni del vecchio metodo retributivo. Uno sfregio a quei tre milioni che non hanno neppure i soldi per fare la spesa”. Ma Di Maio di che sta parlando? Secondo lui con una pensione superiore a cinquemila euro, anche del doppio, si fa vita da nababbi sullo yacht? Non si chiede se per caso questi “ricchi signori“ questa pensione non l’ abbiano pagata? Non si domanda come mai tre milioni di persone non abbiano i soldi per fare la spesa? Cioè Di Maio non si domanda quali siano le cause, e vede solo gli effetti dei problemi, che pretende di affrontare quale ministro del lavoro e dello sviluppo? Ma Di Maio come parlamentare e bi-ministro, quanto guadagna? E non si domanda chi paga? E non si confronta con i suoi tre milioni di poveri della Campania? Quando Di Maio parla di giustizia economico sociale, mi sovviene un po’ papa Bergoglio quando parla di egualitarismo e spiega che la inequità (nella ripartizione della ricchezza) è il peggiore dei mali (Evangelii Gaudium). Di Maio, con queste esternazioni, mi ricorda anche Pol-Pot, dittatore della Cambogia (a capo dei khmer rossi), che nell’intento di realizzare una giustizia economico sociale senza più differenze, sterminò i costosi vecchi, gli anziani e i disabili , per sostenere le nuove generazioni… Dopo Pol Pot si è però re-instaurata la monarchia…
PG
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Tag: bergoglio, di maio, pezzo grosso, Pol Pot
Categoria: Pezzo Grosso
Leggo solo adesso, vorrei esprimere le mie sentite condoglianze al dottor Tosatti per la perdita della sorella.
Giustamente gli stipendi vanno remunerati in base ai titoli, alle responsabilità e, forse (in Italia) ai meriti… Ma la pensione….!!! Signor PG a 80 anni siamo tutti nella stessa cacca solo che se mi ammalo io, con mille euro al mese, sono in balia del nulla, se si ammala lei ha la possibilità di essere curato nel migliore dei modi eppure il sistema Italiano (che poi risale a Mussolini) è sempre stato ottimo: ognuno faceva la sua parte e tutto veniva ripartito tra tutti. Ora non regge più. L’unico sistema pensionistico probabile futuro, dovrebbe essere quello adottato dallo stato del Cile e che, tra l’altro, permise al Cile stesso di non fare default . La stimo molto davvero, ma stavolta la sento lontano. Mi spiace. Non sono 5stwlle, ho votato Salvini e Meloni. La saluto con sincero affetto
Sentite condoglianze, caro Marco…
da parte mia e di tutta la famiglia De Blasi.
Caro Damiano, grazie infinite! È un conforto sapervi vicini. Un abbraccio.
Dott. Tosatti mi scuso per il ritardo con cui le porgo le mie più sentite condoglianze.
Grazie Francesca. Il suo pensiero è molto gradito.
Dott.Tosatti non sapevamo nulla; anche se in ritardo accolga le affettuose condoglianze mie e di tutti i miei famiiari e amici che seguono con tanto interesse e stima Stilum.
Grazie Lucy! Un abbraccio a tutti voi:
In ritardo dott. Tosatti le porgo le condoglianze.
Questi sono i momenti in cui la fede subisce sempre una prova e sono anche i momenti in cui ci si rende conto di come proprio la fede sia un balsamo per il dolore.
Per quel che può valere, le mando un abbraccio virtuale.
Grazie Isabella. Quello che dice è molto vero e reale. Grazie per la sua vicinanza.
Sentite condoglianze, Dott.Tosatti.
Una preghiera per sua sorella.
Grazie Luigi. Di cuore.
Sentite condoglianze, dottor Tosatti. Le sto vicino nella preghiera.
Il tema trattato è molto complesso e io non sono un economista, ma ritengo che sia sbagliato ragionare come se, con la scusa del realismo, questo sistema liberista e mondialista sia scontato. Anzi, deve essere scontato il suo superamento
Non sono un economista, ma una cosa è certa: la priorità dello Stato deve essere quella di garantire una vita dignitosa per TUTTI. Non egualitarismo, ma giustizia.
Il fatto è che in questo sistema la ricchezza non la crea il lavoro, che è sottopagato, ma la speculazione.
I grandi guadagni, infatti, non hanno poi una ricaduta sulla società, come avveniva col vecchio capitalismo, ma sono fatti sulla pelle dei lavoratori.
Anche se fatto secondo le regole sono, perciò, intrinsecamente disonesti e perciò ammetto anche soluzioni drastiche.
In campo economico mi ispiro sia a Giorgio La Pira che alla Falange Spagnola: due modelli diversi, ma con fini simili.
Ma i modelli sono relativi: l’importante è la giustizia sociale
Gentile Tosatti, un ricordo nella preghiera per la sua cara sorella e a le sentire condoglianze. La sentiamo uno di noi.
Grazie Flora. La vostra vicinanza in questo momento è un grande conforto.
Caro dott. Tosatti,
le porgo in ritardo le mie sincere condoglianze.
Le assicuro la mia preghiera.
Grazie Vito. Preghi per lei e per me. Gliene sono grato.
Dott. Tosatti desidero porgere a tutta la sua famiglia il mio cordoglio unito alle mie preghiere per la perdita della sorella.
Grazie Franco. La vostra partecipazione mi conforta.
Innanzitutto sentite condoglianze al dott. Tosatti. Data la mia età avanzata capisco cosa significa perdere un po’ alla volta le persone più care.
Per quel che concerne la pensione, io vorrei solo fare un appunto. Bisognerebbe tener conto di tutte le varie leggi e leggine che si sono succedute negli anni e che hanno determinato sperequazioni impensabili. A me è capitato di lavorare per quasi sette anni in nero perché a quel tempo (anni settanta) le assunzioni avvenivano solo ed esclusivamente attraverso ‘uffici di collocamento’ gestiti dai comuni. Lavoravo in una fonderia artistica (si facevano statue in bronzo) e, siccome, dopo un periodo di prova il proprietario della bottega artigianale decise che ero adatto al lavoro mi assunse, ma senza mettermi in regola. Se voleva un operaio doveva rivolgersi all’ufficio collocamento (cosa fatta più volte, a suo dire) e accettare chiunque si trovasse al primo posto della lista, anche se non adatto a quel tipo di lavoro, piuttosto pesante. Tutte le volte che chiesi di essere regolarizzato mi sentii dare sempre la stessa risposta.
Non era possibile, perché non ero il primo della lista suddetta. Risultato: sono andato in pensione al compimento del sessantacinquesimo anno di età, con poco più di 35 anni di contributi, mentre in realtà avevo lavorato più di 42 anni!. Potrebbe andar bene rivedere il sistema pensionistico, ma con norme chiare ed eque.
Mi si permetta di aggiungere una postilla, che ritengo doverosa dopo aver letto alcune risposte. Certamente, non voglio fare alcuna generalizzazione. Si dà il caso che io abbia una parente, di qualche anno più giovane di me, che è andata in pensione alla veneranda età di 32 anni, perché lavorava per un ente parastatale. Dopo essersi sposata, calcolò per bene la nascita dei figli (due) in modo da lavorare il meno possibile (12 anni e 6 mesi in tutto). Ora, con tutte le rivalutazioni annuali dopo quasi quarant’anni percepisce più di me che ho lavorato (come scritto sopra) per più di 42 anni. Quando feci domanda di pensione chiesi (ACLI, sindacati vari) di poter recuperare gli anni lavorati in nero, ma non avevo prove SCRITTE. Le testimonianze dei miei colleghi di lavoro non valevano nulla! Queste situazioni paradossali saranno pure da addebitarsi a qualcuno, o no!
La sua mail non può ricevere posta.
è evidente che c’è chi lavora in quel senso. ma grazie a Dio ci sono ancora santi preti e pastori, e sono molti, che restano fermi in mezzo alla tempesta. Non ho altro consiglio che quello che do a me stesso: resistere, dire la verità, e battersi per essa.
Egregio Signor Pezzo Grosso, sono solamente una casalinga, sua lettrice e per questa volta non sono d’accordo con lei. La proposta di Di Maio mira a toccare non tutte le pensioni ( quelle guadagnate con i contributi non verranno sfiorate) Quelle invece regalate verranno ridimensionate. Secondo me, questa è giustizia sociale, come è giustizia sociale preoccuparsi dei poveri, cosa che Di Maio dovrà fare. Il riferimento a PolPot mi sembra davvero fuori luogo ed una grossa caduta di stile. Con il dovuto rispetto e senza voler far polemiche, la riverisco. P.S. Non sono simpatizzante cinque stelle.
Sincere condoglianze Dott Tosatti e grazie ancora per il Suo lavoro.
Grazie Nicola. L’amicizia e la vicinanza degli amici è un vero aiuto.
Condoglianze e preghiere per la sua cara sorella, Dr Tosatti.
Grazie Claudius. Veramente grazie.
Io ho votato il Popolo della Famiglia , ora faccio il tifo per il nuovo governo perche’ sta facendo quello che la sinistra non ha saputo fare in tema di immigrazione. Ottimo il proggetto di un tetto alle pensioni : Secondo me e’ solidarietà. Bisognerebbe anche rivedere gli stipendi troppo alti di tutti i papaveri dello Stato e dei manager in genere.
Sia l’articolo, sia i commenti, sia la proposta Di Maio, si aggirano tutti nella stessa logica perversa che guarda solo ai soldi. E li considera esclusivamente dal punto di vista individuale: tu singolo contribuente, quanti euro hai guadagnati, quanti euro hai pagati, quanti euro hai ricevuti…. eccetera. Su codesta perversa logica individualista e economicista sono basate tutte le legislazioni e tutte le riforme pensionistiche. (Leggete l’ultimo articolo di Blondet sulla quantità che uccide la qualità). Il calcolo retributivo e il calcolo contributivo sono due infami castronerie, attaccate e difese da ciechi che vedono solo se loro ci guadagnano o ci perdono. Il cristiano dovrebbe ragionare in termini di persona umana, di famiglia santa, di dignità e santità del lavoro. Allora si scoprirebbe un concetto assai diverso di equità.
Caro dott. Tosatti, al fuori dei commenti su argomenti specifici, le faccio le più sentite e sincere condoglianze,
Carmelo Basso
Grazie. Di cuore.
Sarà, ma vedo grosse difficoltà ad associare i “costosi vecchi” di Pol Pot con quelli che prendono pensioni di svariate migliaia di euro al mese avendo versato contributi per meno della metà.
Può essere che non vadano in giro con lo yacht, ma non è che facciano esattamente una vita da barboni…
Perché è così sicuro che le retribuzioni versate fossero la metà di quanto dovuto ? E per quale ragione chi ha investito in una laurea e magari anche in un diploma di specialità, e ha ben lavorato, contribuendo al benessere di tutti, dovrebbe vivere come un barbone ? Per far contento lei e Di Maio ?
A parte il fatto che non c’è cosa più sgradevole di quella di vedersi messe in bocca parole mai dette (nella fattispecie, cara Samaritana, io non ho mai auspicato che debbano vivere come barboni, ho semmai contestato che il vivere con diverse migliaia di euro di pensione significhi, come il pezzo lascia surrettiziamente intendere, vivere ai limiti dell’indigenza), provi a fare il calcolo della pensione e dei contributi per coloro che sono andati in pensione prima della riforma Dini (del 1994, se non ricordo male): fino ad allora si poteva andare in pensione mooooolto prima dei 67 anni, e si riceveva una pensione basata non sui contributi versati ma sull’ultimo stipendio.
Se poi uno aveva la fortuna di essere un parlamentare, il vitalizio (che è pure cosa diversa) lo prendeva per il fatto di aver “lavorato” per 2 anni 6 mesi e 1 giorno. Veda lei…
P.S.: per cortesia non mi accosti a Di Maio e soci; sono piuttosto lontani dal mio modo di vedere le cose. Io comunque sono abituato a discutere nel merito, che lo propongano i 5stelle o Salvini o Renzi o Tosatti, se una cosa sembra ragionevole ci discuto a prescindere.
SAMARITANA, METTIAMOLA COSI’: NOI SI E’ ARRABBIATI CON QUEI PENSIONATI CHE LUCRANO (MAGARI DA QUANDO AVEVANO 30-40 ANNI) UNA PENSIONE CHE, IN VIRTU’ DI NORME INIQUE, FATTE CONFIDANDO IN UN OTTIMISMO IRRAGIONEVOLE (NON TENEVANO CONTO DEI RISCHI DI CALO DEMOGRAFICO; CONFIDAVANO NELLA CRESCITA OCCUPAZIONALE E DEI REDDITI), FATTE TALORA PER SCOPI DEMAGOGICI (BABY PENSIONI), SFRUTTATE IN MODO FURBO DAGLI AVENTI DIRITTO (TIPO FARSI DARE L’AUMENTO SOLO NEGLI ULTIMI MESI LAVORATI), SONO GRAVEMENTE SPROPORZIONATE RISPETTO A
– QUELLE CHE SI POTREBBERO PERCEPIRE OGGI E, PEGGIO ANCORA, DOMANI, SE SI ARRIVA A PERCEPIRLE
– QUELLE CHE PERCEPISCONO ALTRI PENSIONATI MENO FURBI E/O FORTUNATI CHE RACCATTANO IL CIBO DALLA SPAZZATURA DEI MERCATI E NON HANNO UN BECCO DI UN QUATTRINO PER FARSI ASSISTERE DIGNITOSAMENTE
– GLI STIPENDI MEDI DI COLORO CHE OGGI LAVORANO PER ALIMENTARE LE CASSE DELL’INPS E CONTRIBUIRE AL SISTEMA SANITARIO DI CUI I SIMPATICI NONNETTI SONO ASSIDUI FRUITORI.
NON E’ QUINDI UNA PRESA DI POSIZIONE CONTRO CHI RICEVE UNA PENSIONE SUDATA, MERITATA ED EQUA, MA CONTRO CHI – PER EFFETTO DI MECCANISMI PERVERSI – SI GODE UN PO’ TROPPO LA VITA SENZA AVERE PARTICOLARI MERITI ED ALLA FACCIA DEGLI ALTRI CHE PARTECIPANO ALLO STESSO SISTEMA.
DOPODICHE’ I NONNETTI AVRANNO ANCHE LAVORATO PER REALIZZARE UN MONDO MIGLIORE, NON SI DISCUTE; MA ANCHE I GIOVINCELLI CHE DOVRANNO RAVANARE NELLA SPAZZATURA PER MANGIARE LO STANNO FACENDO ED A BENEFICIARNE NON SONO SOLO LORO E LE GENERAZIONI FUTURE, MA ANCHE GLI STESSI EROICI NONNETTI CHE CHE TANTO HANNO DATO ALLA PATRIA.
ORA, SENTIRE CHE CON LA CRISI DELLE PENSIONI E DEI REDDITI CHE C’E’ CI SIANO NONNETTI CHE GRIDANO ALLO SCANDALO SE QUALCUNO SOLO PENSA CHE UNA PENSIONE DA 3.000 EURO NON E’ ESAGERATA, MI FA TALMENTE INGRIFARE CHE MI VIENE DA DIRE: OK ALLORA, VISTO CHE DITE CHE QUELLA PENSIONE VE LA SIETE SUDATA E GUADAGNATA COI VOSTRI CONTRIBUTI E VADANO A QUEL PAESE GLI ALTRI – CHE SONO NEI GUAI ANCHE PER COLPA LORO – NOI SMETTIAMO DI PAGARE L’INPS, CI FACCIAMO UNA BELLA PREVIDENZA PRIVATA E VOI VEDIAMO QUANTE RATE DI PENSIONE PRENDETE ANCORA GRAZIE AI VOSTRI MERITI.
DETTO QUESTO, MI PIACEREBBE PRENDERE PER UN ORECCHIO QUALCUNO E CHIEDERGLI DELICATAMENTE SE SI RENDE CONTO CHE PER NOI LA PENSIONE NON E’ UN PROBLEMA DI ALTA O BASSA MA SE ARRIVIAMO A PRENDERLA E SE SA CHE QUESTA MOSTRUOSITA’ SERVE SOLTANTO A TENERE IN PIEDI LE CASSE DELL’INPS.
Non sono d’accordo con pezzo grosso.
Dopo che la generazione di coloro che attualmente sono anziani ha consegnato agli attuali giovani e/o maturi un Paese disastrato da un debito pubblico espressivo di una sciagurata scelta di vivere al di sopra delle proprie possibilità (a danno dei propri figli) e da un’evasione fiscale di massa da vero e proprio paese incivile, dopo che a livello pensionistico si è creato un vergognoso doppio binario fra sistema retributivo (per gli anziani) e contributivo (per i giovani, che prima ancora di poter versare contributi, spesso e volentieri non hanno nemmeno una retribuzione), dopo che per anni i governi di destra e di sinistra hanno continuato a ciarlare accettando, però, nei fatti, che gli attuali anziani continuassero a vivere come se l’Italia di oggi non fosse distante ere geologiche da quella degli anni ’60-’80, finalmente qualcuno si è deciso, nei fatti, ad approvare una manovra di attenuazione (almeno simbolica!) dello scandaloso divario fra vecchie e nuove generazioni.
E’ ora che tutti gli italiani, anche i meno giovani, inizino nei fatti a vivere nel mondo in cui vivono (male) i loro figli.
E, forse, sarebbe ora che, in alcune tematiche, gli esponenti della generazione che ha rovinato il Paese iniziassero ad avere almeno il pudore (ed il buon gusto) di tacere.
Senza trincerarsi dietro minestroni in cui si fa (volutamente, mi sembra di capire) confusione sovrapponendo problematiche che nulla hanno a che fare le une con le altre …
Mi scusi, ma Lei è davvero convinto che il debito pubblico sia aumentato a dismisura per i motivi da Lei stesso elencati? Mi spiace dirLe che non c’è fine all’ignoranza. E non la prenda come un’offesa. Ma davvero credo che affermare che il debito pubblico italiano sia dovuto al vivere al di sopra delle proprie possibilità e/o all’evasione fiscale sia dovuto esclusivamente a una forte ignoranza in materia. O malafede, ma appunto non credo sia questo il caso. Saluti.
Massimiliano.
Egregio Francesco, gli anziani che “godono” di pensioni di anzianità o di vecchiaia, hanno versato regolarmente i contributi di legge, hanno pagato profumatamente il riscatto del servizio militare e degli anni di università, hanno una pensione che è stata a suo tempo calcolata secondo le leggi a quel momento vigenti. Mi vuole spiegare per quale ragione adesso dovrebbero subire decurtamenti che hanno più l’aspetto di punizioni che di applicazione di principi di giustizia sociale?
E lei, per cortesia, non potrebbe usare toni più rispettosi per chi appartiene a generazioni che hanno preceduto la sua? Grazie.
Il sistema retributivo determina un trattamento pensionistico legato alle ultime retribuzioni anche laddove i contributi versati siano inferiori a quelli sufficienti a garantirlo sotto il profilo finanziario (con tale criterio “solidaristico”, cioè, si paga un “premio assicurativo” più basso di quello necessario a finanziare la prestazione “assicurativa” previdenziale).
Tale sistema poteva risultare accettabile in tempi di vacche grasse, non dopo una catastrofe economica che ha demolito il Paese, configurando, in tale caso, un odioso privilegio di una generazione a scapito di un’altra.
Riguardo ai toni, proverò ad essere più rispettoso.
Il fatto è che inizia a diventare davvero pesante una certa indifferenza (dolosa o colposa che sia) o un certo “disinteresse” per la seria ed onesta analisi delle cause di certi fenomeni economici e sociali davvero dolorosi che la mia generazione (senza sua colpa) deve subire per colpa delle generazioni che l’hanno preceduta, come emerge dai soliti discorsi che vengono fatti nei giornali e nelle televisioni.
Ps Dott. Tosatti, visto che non la conosco, non mi sento di porgerLe le mie condoglianze, per evidente imbarazzo …
Non voglio dilungarmi con lei, Francesco, in una discussione che rischia di diventare bavosa e stucchevole. Non è lecito mai, quando si parla di responsabilità umane, fare generalizzazioni. Se ci sono responsabilità e colpe nella gestione della comunità nazionale, sono sempre di persone, più o meno raggruppate in partiti, categorie, classi sociali, corporazioni, caste. Ma attribuire determinate situazioni ad una generazione è assurdo.
Sig. Amedeo, quelle leggi che le garantiscono una pensione sproporzionata rispetto a quanto ha contribuito, sono state fatti da politici votati da lei e dalla sua generazione. Le conseguenze disastrose le avete addossate alle generazioni future, tra cui la mia, fregandovene bellamente di chi poi paga il conto: io probabilmente in pensione nemmeno ci andrò e se ci andrò prenderò una pensione da fame. Nel frattempo rischio di essere ”esodato” per età senza aver maturato la pensione. Nel mentre lavoro per pagare la pensione a lei e per tenere in piedi un sistema diabolico. Ci aggiunga che pago le conseguenze di politiche economiche disastrose messe in atto dalla classe dirigente scelta dalla sua gwnerazione. Ci metta che lavoriamo come servi senza tutele perchè quelli della sua generazione hanno fatto leggi in senso esageratamente opposto e poi hanno pure abusato delle tutele predisposte. Veda lei se noi ”giovani” non dobbiamo avere le scatole un pò girate con voi ”vecchi”…
Ma a lei chi ha detto che la mia pensione è sproporzionata a quanto ho pagato? In realtà è molto meno di quanto, con un semplice calcolo attuariale dovrebbe essere. E a parte questo lei sa quanti sacrifici mi è costata la appena dignitosa condizione economica nella quale vivo adesso? Ha idea di che cosa possa aver voluto dire, in termini di lavoro e di impegno, trasformare in pochi anni una nazione, sfinita da una guerra massacrante, con treni viaggiatori formati con carri bestiame, senza autostrade, con un parco automobilistico pubblico vecchio e inadeguato, e quello privato quasi inesistente, con grandi città con interi quartieri abitativi e interi stabilimenti totalmente demoliti dai bombardamenti, scarsi generi alimentari e di abbigliamento, nella settima potenza industriale mondiale? Questa generazione ha fatto la fame per rimettere in piedi l’Italia, e solo un grande errore : quello di essere stata troppo generosa, accondiscendente, permissiva, in tutti i sensi con le generazioni che l’hanno seguita nell’intento di non far patire ai figli quello che avevano patito i genitori. E adesso voi la ringraziate dicendo cose inammissibili.
Mi fate sentire colpevole di non essere ancora morto. Grazie.
Sig. Amedeo, naturalmente non parlavo di lei in modo specifico e comunque, se facesse il calcolo attuariale della sua pensione usando i criteri di oggi e non di ieri, stia sicuro che sarebbe inferiore a quella che percepisce. Non so quanti anni lei abbia, quindi non posso dire nulla sulla sua partecipazione alla ricostruzione economica post bellica. Le ricordo però che se lei ha dovuto ”ricostruire” è perchè la sua generaziona ha prima ”distrutto”.
Detto ciò, è fatto storico che la classe dirigente espressa dalle generazioni oggi in pensione (inclusa la sua) ha fatto leggi che hanno fregato le generazioni successive.
Lei si trincera dietro all’aver fatto tutto secondo la legge, ma elude il problema sostanziale che fa discutere oggi: quelle leggi hanno generato un’ingiustizia i cui effetti negativi devono essere sopportati da altri (noi delle generazioni successive). Non vi siete ripartiti pregi e difetti: vi siete assicurati i pregi e avete dato ad altri i difetti.
Nessuno vuole togliere la pensione a lei o ad altri, ma l’esigenza è quella di arrivare ad una perequazione. Non è normale che oggi uno lavori per pagare la pensione ad altri (alcuni sono andati in pensione a 40 anni!!!!! ) e finisca col dover pregare di non andarci lui e di non essere espulso dal lavoro nel frattempo. Lei non lo vedrà, ma lo vedrò io quanti 70enni lavoreranno tranquillamente nelle multinazionali fino ad arrivare a prendere una pensione ridicola.
Con le vostre leggi avete fatto un disastro che subiscono altri. Ha capito adesso perchè siamo un po arrabbiati con chi beneficia ”legalmente” di questo disastro?
D’altra parte sappiamo bene anche che non tutti i suoi coetanei sono stati fortunati e che i pensionati che raccattano rifiuti al mercato ci sono già ora (ma questo prova ancora una volta che quel sistema, che doveva essere espressione di solidarietà sociale, in realtà non lo era).
La confusione tra onestà e pauperismo è una delle ragioni per cui la mia simpatia per il M5S si è raffreddata velocemente. Ed è uno degli elementi neomarxisti che lo rendono poco compatibile con la Lega di Salvini. A Pol Pot non sarebbe venuto in mente, ancora troppo presto ! di offrire l’ utero in affitto attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, come ovvia estensione dei “diritti” che,a quanto pare, alberga nel petto delle signore Sindaco sue colleghe. Si può solo sperare che i risultati delle ultime elezioni mettano un po’ di prudenza, e magari di buonsenso, ai grillini e al loro “maitre a penser”. Mio marito dice spesso che sono troppo ottimista, ma tra la Scilla europea e i Cariddi interni non c’ è molto da ridere, né per la Lega né per noi, vista la consistenza del Partito della Melloni… Le prometto anche le mie, di preghiere, la bella speranza cristiana è la spina dorsale della nostra vita, ma gli strappi che comunque la percorrono necessitano di umano conforto.
Condoglianze, Abbé.
Grazie Spettro primigenio. Davvero grazie.
Credo ci sia diversità tra “stipendio” e “pensioni”.
Queste ultime sono soggette anche alla reversibilità alla moglie e figli al seguito.
Mi risulta ci sia qualche figlio di papà che non ha mai lavorato e mai lavorerà.
Un docente laureato di istituti superiori guadagna circa 1.500 euro al mese.
Un professore universitario ordinario o un primario ospedaliero non raggiungono i 5.000 euro.
Credo, pertanto, che non esistano lavori che meritino una retribuzione (e una pensione più alta).
Quindi va bene Di Maio.
Franz,
non c’è bisogno di Bruxelles. Ogni esternazione razzista di Salvini gli fa aumentare il suo consenso. Il Movimento 5 stelle non potrà realizzare il suo “libro dei sogni” e tra un anno il “popolo” incoronerà Salvini nuovo Duce dell’Italia.
Bravo prete-fantasma. Adesso che ha detto la sua scemenza quotidiana puo’ tornare a trastullarsi con l’otto per mille.
Lasciando perdere il solito epiteto (che fa il paio con quello del mainstream di omofobo del gaiomondo, per tutto ciò che non è a loro conforme) vorrei sapere quali siano le “esternazioni razziste” di Salvini. Grazie.
Innanzitutto tante e sincere condoglianze Dottor Tosatti.
Pol Pot! Addirittura!!!
Il sistema retributivo non era agganciato ai contributi.Che per alcune categorie si poteva anche andare in pensione con pochissimi anni.Che tutto quel sistema alla fine ha prodotto pensioni da fame,specie per i giovani che prima o poi ci andranno.Comunque possono stare tranquilli.La Corte Costituzionale ha bocciato altri tentativi di toccare i diritti acquisiti.
Di Maio è un leader ma non è un manager.
L’INPS è nel disastro economico da quando da ente previdenziale è stato trasformato in ente assistenziale ( anche per le aziende in crisi, con la CIG) e di beneficenza, dopo aver fagocitato tutti gli enti di previdenza autonomi e di categoria.
Questo lo sa anche il mio amico “scarpe grosse”, ma nessuno ne parla .
credo che tra non molto Salvini faticherà a mantenere uniti i due partiti , se DiMaio continuerà a fare simili esternazioni. Glielo chiederà Bruxelles di mollare DiMaio
Caspita! Lo molla perché lo chiederà Bruxelles.Intelligente analisi politica. Ops.Forse ha scambiato Salvini per Renzi o simili?