IL CARD. ZEN A STILUM CURIAE: CERCO SOLAMENTE DI AIUTARE IL PAPA. E LA CHIESA. A NON FARE UN ACCORDO SBAGLIATO.
24 Giugno 2018
Marco Tosatti
Oggi i Dispacci del m° Aurelio Porfiri da Hong Kong ci offrono una dichiarazione importante. Porfiri, come vedrete, ha incontrato il card. Zen a Hong Kong, cEe ha risposto a quanti, spesso strumentalmente, lo accusano di non essere in sintonia con papa Francesco – che invece rispetta e onora – e di essere isolato. È una puntualizzazione importante, perché fa emergere quanto nei media cattolici sia forte il tentativo di usare a fini politici interni dichiarazioni e commenti.
Una risposta del cardinale Zen
Come i lettori sanno già, io ho una grande ammirazione per il Cardinale Joseph Zen, lo ritengo (e non sono il solo) come uno dei giganti del cattolicesimo cinese. Il Cardinale mi onora della sua amicizia, e così quando sono in Hong Kong non manco l’occasione per visitarlo. I lettori ricorderanno come in precedenza avevo parlato di una intervista in cui il Cardinale era stato praticamente accusato di essere un isolato per quello che riguarda l’accordo sulla Cina, cioè che tutti gli altri Cardinali sarebbero d’accordo nel fare un accordo alle condizioni attuali, estremamente sfavorevoli. Ma è veramente un isolato? Ecco cosa mi ha detto: “Certamente non può essere vero [che sono isolato], perché io ho incontrato diversi Cardinali e Vescovi e si mostrano d’accordo con me, sono preoccupati. Preoccupati anche perché non si sa niente di certo. Allora, quando sentono i miei dubbi, le mie preoccupazioni, loro le condividono. Poi, anche, bisogna sapere che noi nella Chiesa abbiamo un grande rispetto per l’autorità del Papa; quindi, finché non c’è niente di sicuro, uno non viene fuori a criticare il Papa con facilità. Questo spiega perché non ci sono voci. Io, in coscienza, sono quasi sicuro che il Papa non è completamente d’accordo con i suoi collaboratori, e quello che stanno facendo sulla Cina viene dai suoi collaboratori e non necessariamente da lui. Quindi io sto parlando contro questi signori e non contro il Papa, questo deve essere sempre chiaro. Se un domani viene firmato un accordo che in coscienza ritengo cattivo, starò zitto, perché il mio principio è che non posso criticare il Papa pubblicamente, questa è la mia posizione”.
C’è da dire, ed è importante, che il Cardinale ha sempre tenuto, da buon Salesiano, alla sua fedeltà al Papa. Le persone che parlano di disubbidienza e simili veramente non capiscono che in realtà il Cardinale cerca di evitare che si possa compiere un errore che avrebbe conseguenze immense.
Sette malefiche?
Mentre camminavo per una delle vie principali dell’isola di Hong Kong, la mia attenzione è stata catturata da una voce che parlava attraverso un altoparlante (poi scoprirò essere una registrazione) e alcune scritte su delle specie di lenzuoli appesi per la strada. Tra l’altro si diceva che “la setta malefica del Falung Gong distrugge Hong Kong”.
Il Falung Gong è una spiritualità di origine buddista diffusa dal cinese Li Hongzhi dal 1992. Nel 1999, una protesta di circa 10.000 membri di questo gruppo nella zona di Pechino, in cui vive la leadership cinese, ha spaventato il partito che ha cominciato a perseguitare e reprimere questo movimento spirituale. Ad oggi esso in Cina è praticamente estinto, anche se in passato contava decine di milioni di aderenti. Oggi è giudicato un “evil cult”, un culto o una setta malefica, come viene impropriamente tradotto. In effetti, come dice il Professor PierLuigi Zoccatelli in un articolo per la rivista del CESNUR, “Websites cinesi spesso traducono xie jiao come ‘setta malefica’ per attrarre la simpatia di coloro che in occidente combattono le sette, ma la traduzione è sbagliata. Xie Jiao significa “insegnamenti eterodossi” (Palmer 2012)” (mia traduzione).
Interessante che nell’indipendente ex colonia, la Hong Kong Youth Care Association Limited organizzi una campagna anti Falun Gong in vari distretti della città usando un linguaggio molto più consono a quello utilizzato nella Cina continentale. In effetti questa HKYCAL sembra essere una associazione finanziata dal governo di Pechino.
Certo, non c’è problema se ci sono diverse opinioni su un fenomeno religioso o spirituale. Quello che preoccupa è che il governo intervenga direttamente reprimendo religioni o gruppi spirituali solo perché li percepisce come pericolosi per la sua stabilità. Il problema non è il Falun Gong, ma il fatto che si possa essere perseguitati quando si diviene una presenza sociale importante, quindi una minaccia all’assolutismo del partito. Quindi quello che tocca oggi al Falun Gong può toccare ai cattolici o a chiunque altro domani (e di fatto, già accade). In questa prospettiva il Cardinale Joseph Zen ha mostrato il suo supporto al Falun Gong e ha protestato contro la sua persecuzione. Ma la stessa va avanti.
Religiosità cinese
Nella sua Storia del pensiero cinese, il sinologo Paolo Santangelo dice: “Qui sta proprio la «religiosità laica» di Confucio, che invece rifugge da ogni pratica sciamanica come da qualsiasi timore o fede irrazionale per ciò che non si conosce, e che allo stesso tempo prescinde da ogni contrapposizione fra materiale e spirituale, fra trascendente e immanente. Lo stesso Cielo, per cui egli mostra sempre un religioso rispetto, nonostante alcune rappresentazioni antropomorfiche, è fondamentalmente inteso naturalisticamente in senso non trascendente”. Interessante questo passaggio, che ci fa essere molto prudenti nel concepire la “religiosità cinese” tradizionale, i cui presupposti sono così diversi dai nostri.
Inculturazione
Nei giorni della conferenza alla Baptist University di Hong Kong ho sentito molto parlare di “inculturazione”. Ecco, una di quelle parole “talismano”, come le definiva il pensatore brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira nella sua opera sul trasbordo ideologico: “La parola-talismano radicalizzata è inadatta a render chiaro il proprio significato. In effetti, la sua grande forza sta nella emozione che provoca. La chiarificazione, attraendo verso di essa la considerazione analitica di chi la usi o di chi la ascolti, perturberebbe e impedirebbe ipso facto la fruizione emotiva e immaginifica del vocabolo. La parola- talismano, mantenendo così ostinatamente implicito il suo significato, continua ad essere veicolo e nascondiglio del suo crescente contenuto emotivo”. Analisi impeccabile del grande pensatore la cui opera ha conosciuto dopo la sua morte tempi molto travagliati.
In effetti è proprio così, queste parole (inculturazione, dialogo, misericordia, etc.) vengono usate in senso emozionale e molto poco facendo riferimento al loro senso autentico. Quindi parlando di inculturazione, la si intende in modo far passare di tutto e di più.
Negoziati…voci alterne
Il South China Morning Post di domenica 17 giugno da notizie dei negoziati intercorsi in Roma fra Cina e Vaticano. Da parte Vaticana si è mostrata preoccupazione per le crescenti persecuzioni religiose in Cina, mentre la controparte, non sorprendentemente, non ha commentato. Potrebbe essere interessante in questa prospettiva anche la recente visita ad limina dei vescovi di Hong Kong e Macao.
Difficile capire dove tutti questo ci porterà. A mio avviso prenderei esempio proprio dalla saggezza cinese, che predilige far maturare le cose fino a che esse spontaneamente producano il frutto desiderato. Viste le recenti evoluzioni politiche, e le resistenze ad un accordo anche interne al partito comunista (di cui ci giungono echi) sarebbe meglio al momento attendere tempi migliori.
Mons. Li Mingshu
AsiaNews dà notizia della morte il 15 giugno di Mons. Li Mingshu, vescovo di Qingdao. Aveva 94 anni.
Nel suo passato fu probabilmente mandato ai campi di lavoro forzati, come per altri sacerdoti anche nella Chiesa ufficiale. Secondo AsiaNews, il vescovo Li è ricordato come estremamente ubbidiente verso la Chiesa patriottica anche se questo vescovo aveva anche tentato qualche iniziativa interessante come quella di invitare le suore di Madre Teresa di Calcutta nella sua diocesi. Ma, malgrado la disponibilità delle suore, le autorità cinesi non hanno mai dato l’autorizzazione.
Notizie sulla persecuzione in Cina. Tante, e forse sono anche di più…
Le notizie sulla difficile situazione delle religioni in Cina sono veramente tante. A volte penso che se dovessi solo riportare quanto viene presentato da diversi organi di stampa, dovrei praticamente fare solo quello. Non c’è praticamente giorno che queste informazioni non escono fuori e, immagino, siano solo la punta dell’iceberg di quello che veramente accade. Immagino quanto materiale possa giungere alle autorità vaticane che dispongono di fonti molto più dirette.
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Tag: cina, falun gong, papa, zen
Categoria: Dispacci dalla Cina
Egregi Confratelli,
oggi si celebra la memoria del Padre San Josemaria.
Chiedetegli preghiere per il bene della Chiesa.
Il Padre ascolta.
Lo accusano di non essere in sintonia con Papa Francesco?
E allora? Che accusa è? Bisogna essere in sintonia anche se ha torto?
Se vuole, il Papa può ordinare la sottomissione per la santa obbedienza: lo faccia esplicitamente e si prenda tutta la responsabilità.
Ma essere in sintonia che significa? Avere gli stessi sentimenti o AVERE LE STESSE CONVINZIONI IN FATTO DI TEOLOGIA E DI MORALE?
Cattolici di sinistra e di destra, praticanti e non praticanti, progressisti e conservatori tradizionalisti, protestanti, musulmani, possono essere in sintonia su determinati sentimenti ma non sono assolutamente in sintonia su tante verità di fede.
Secondo alcuni, tutti i migranti se fossero rimasti a casa sarebbero morti. Secondo altri sarebbero tutti vivi e sarebbero vivi anche i naufraghi, perché, a parte alcuni, sarebbero tutti benestanti.
Due teorie estreme e opposte, ma lecite. Per cui, se i Vescovi o il Papa sposa una di queste teorie, c’entra la politica e non il principio morale.
Non so quele è la teoria giusta, ma potrebbe essere che il Principio della solidarietà può essere meglio soddisfatto aiutando gli africani in Africa che invitandoli a emigrare.
La Chiesa riguardo la sociologia non è infallibile!
Quella sulla Cina mi pare una presa di posizione molto politica e molto poco pastorale.
Il problema della Chiesa di oggi, infatti, non è tanto l’eresia, quanto la politica. Cioè: molti prelati sono scesi in campo, e nel campo SBAGLIATO.
Fin dal raduno di Todi alcuni ambienti ecclesiastici si sono alleati con la massoneria per favorire il governo Monti.
In Italia per anni aumentavano i poveri, la famiglia era sotto attacco, aumentavano i disoccupati, e la CEI ha omertosamente taciuto.
I Vescovi, alleati di Soros e mafiosi, hanno incentivato l’immigrazionismo e l’islamismo.
Si sono schierati con Renzi per cambiare la Costituzione e per lo ius soli. Dio ce ne ha scampato per un pelo.
Se l’avesse spuntata l’asse CEI-PD non ci sarebbe stata speranza di scalzarli.
Ultimamente sento riparlare finalmente di vita e famiglia. Bene.
Ma il Vaticano si schiera contro la chiusura dei porti. Io non so se è giusto o no chiudere i porti, so però che da qualche parte occorre iniziare e la chiusura dei porti non equivale all’affondamento della nave.
E so che nei campi di Libia non è affatto vero che gli immigrati vengono torturati e uccisi.
Se i soldi dell’accoglienza si offrissero ai missionari, si salverebbero molte più vite. Invece chissà perché questo ai Vescovi sembra non interessare
oggi a roma è un casino, traffico in via della conciliazione bloccato perché si sono incastrati nel curvare due autoarticolati con rimorchio che stavano portando a papa ciccio e alla banda che lo circonda, alcune tonnellate di Maalox per i risultati elettorali di ieri.
Amici belli, se si seguisse tutti quanto afferma qui il cardinale Zen, e cioè che quando siamo sicuri che il papa ha preso una decisione bisogna obbedir tacendo, questo sito potrebbe chiudere subito.
Non mi pare proprio. E’ un sito di informazione.
Curiosi questi sessantottini pseudocattolici.
Quando sul trono di Pietro stavano gli altri papi, tutti a contestare ferocemente.
Appena giunto qualcuno che rientra nei logo gusti, GUAI AD EMETTERE UNA SILLABA!
Se si rivolge a me con l’epiteto ‘sessantottino pseudocattolico’ non la sfido a duello solo per carità cristiana
Ma qui non si parla di me né tanto meno di lei, qui si parla del cardinale Zen che dice, lo riporta il post qui sopra: “Se un domani viene firmato un accordo che in coscienza ritengo cattivo, starò zitto, perché il mio principio è che non posso criticare il Papa pubblicamente, questa è la mia posizione”. Meditate le parole di sua eminenza.
E la carità cristiana prevederebbe un duello? bah bah
Forse non sa che sono stati espressamente proibiti proprio dalla Chiesa.
Il Cardinale Zen avrà i suoi principi, io i miei.
Quindi, laicamente, critico CHI, COME, DOVE e QUANDO.
*
critico, laicamente, CHI, COME, DOVE e QUANDO pare a me.
Francamente non si capisce come Lei, con quello strano nickname, possa parlare di “sessantottini pseudocattolici”, quando nei fatti si comporta sia come un sessantottino, sia come uno pseudocattolico. L’atteggiamento del Card. Zen dovrebbe essere riconosciuto come normale da qualsiasi cattolico, tanto più se tenuto da un vescovo ed a maggior ragione se tenuto da un cardinale. Se a lei sembra strano probabilmente è perché, in fondo, ha una concezione dell’essere cattolico decisamente molto lasca e relativa.
Sono parole che fanno tristezza… Indice di un clima che si è creato nella Chiesa dopo che J.M. Bergoglio ne ha preso il potere.
Fanno tristezza a lei perché troppo impegnato a glorificare sé stesso ed a pensare di avere diritti che non ha. Nel fare ciò, manifesta anche una certa ignoranza, perché quanto detto dal cardinale Zen non è affatto una novità dell’era-bergoglio, come lei crede, ma è regola costitutiva della Santa Romana Chiesa, che non a caso è gerarchica e non democratica.
Ma da quando in qua, Guido, la tristezza non è più un diritto?
E chi è lei per giudicarmi?
@Deutero.Amedeo
Ma da quando in qua, Guido, la tristezza non è più un diritto? Nel suo caso potrebbe essere un dovere. Continui pure a crogiolarsi nel suo dolore.
E chi è lei per giudicarmi? Io so’io…e devo dirle anche il resto? :-)))
Sono sempre fuori tema ma volevo segnalare e condividere con voi un magistrale articolo di Antonio Socci su Matteo Salvini e l’identità italiana.
https://www.antoniosocci.com/litalia-umiliata-e-impoverita-dal-partito-delle-elite-rialza-la-testa-e-ritrova-la-speranza-e-lorgoglio-per-capire-salvini-rileggete-questa-pagina-di-giovanni-paolo-ii/#more-7073
In una recente intervista alla Reuters, papa Francesco, spiegando di volere a tutti i costi il “dialogo” con il regime cinese che perseguita i cristiani, così risponde alle preoccupazioni del cardinale cinese Zen: “è un uomo buono ma è vecchio e spaventato”. Ora, una vecchia regola elementare di buona creanza insegnava che davanti a estranei non si danno giudizi su persone assenti se tali giudizi sono negativi o tendono a sminuire la persona a cui si riferiscono. A maggior ragione se c’è il rischio di giudicare male. Mi sembra che il Papa, prima di preoccuparsi di un dialogo fine a sé stesso con i poteri di questo mondo (tranne Trump, la cosiddetta “destra” e la mafia, ovviamente, che nell’ottica di Bergoglio sono tutti senza discussione cattivi), farebbe meglio a mostrare più carità cristiana nei confronti dei suoi confratelli, che magari su qualche cosa ne sanno più di lui. E’ troppo facile – e per niente “francescano” – cercare l’applauso degli estranei mostrandosi accondiscendenti verso di loro e irridenti verso i fedeli.
concordo con quanto scrive Iginio. Cosa ne sa, inoltre, JMB dei sacrifici fatti durante tutta la sua lunga vita, dal cardinale Zen, per crescere, custodire, difendere la SUA chiesa di Cina dal potere ? Una cosa è vivere i un paese come l’Argentina , dove c’è stato il breve periodo della dittatura militare, e dove poi successivamente si è ritornati alla libertà. Una cosa diversa è vivere in un paese come la Cina dove, ad un vescovo ligio al regime, come quello di cui si fa menzione nell’articolo, è stato proibito invitare, nella sua diocesi le monache di Madre Teresa di Calcutta.
mentre scrivo, mi balena il pensiero che, se vediamo Bergoglio considerare “buoni” coloro che noi consideriamo “cattivi” cioè i gerarchi dei paesi comunisti latino-americani (Castro, Morales, ecc.), probabilmente è perché in loro il Bergoglio vede delle vittime e non dei carnefici.
c’è chiaramente la retorica del “pueblo” che è sempre e comunque vittima dei cattivoni sfruttatori. I comunisti sono sempre andati a nozze con questo tipo di retorica. Come se il cosiddetto “popolo” non avesse mai commesso crimini con la scusa di pretendere diritti, libertà ecc.. Occorrerebbe spiegare a Bergoglio e soci che una cosa è il popolo, un’altra la plebaglia. Un tempo gli uomini di Chiesa ammonivano contro i “falsi amici” dei poveri, ma ormai da decenni si ciancia di “camminare insieme” e altre scemenze simili.
Iginio ,hai perfettamente ragione . 1) E’ indizio di un animo meschino e servile .2) Di una fede assai ” tremolante” 3) Di una pessima educazione .4) Non si smentisce ,come quando irrise al chierichetto con le mani giunte . Il diavolo sta nei dettagli.
Purtroppo la rozzezza, la maleducazione e la maldicenza sono molto diffusi tra il clero, come del resto nella società civile. Il bello è che papa Francesco lo sa e periodicamente se ne esce con le sue geremiadi contro i pettegolezzi eccetera, dimenticando che a praticare pettegolezzi, maldicenze e offese sono proprio i suoi caudatari.
Sono fuori tema lo so ma volevo segnalare l’emnesimo tentativo di censurare la rete. Ecco l’articolo in merito e la petizione per bloccare la legge bavaglio. Dal sito de il Giornale.
L’ultima della UE: il web senza immagini (e senza idee). Si chiama censura. Io non ci sto. E tu? – il Blog di Marcello Foa
http://blog.ilgiornale.it/foa/2018/06/24/lultima-della-ue-il-web-senza-immagini-e-senza-idee-si-chiama-censura-io-non-ci-sto-e-tu/?repeat=w3tc
Oggi la Chiesa celebra la festa di San Giovanni Battista, l’anello di congiunzione fra l’A.T. e il N.T. e in definitiva tra il giudaismo e il cristianesimo: ultimo dei profeti e primo cristiano. L’uomo profetizzato da Isaia come
-Voce di uno che grida nel deserto:
preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri.-
ed esaltato dal suo omonimo evangelista Giovanni così
-Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce.-
Tutti sappiamo che mentre ancora Gesù era vivente egli finì in carcere e fu poi decapitato.
Mi sono chiesto: quanti sono stati poi e sono ancora oggi nella vera Chiesa i santi Giovanni Battista, non di nome, ma di fatto?
Testimoni coraggiosi come questo cardinale Zen che , in definitiva, deve temere più il “suo” papa che il capo del governo cinese?