ALFIE. VENEZIA HA UN PATRIARCA. DALLA GERMANIA, UN PEDIATRA: INCOMPRENSIBILE.
26 Aprile 2018
Marco Tosatti
La voce del Patriarca di Venezia si è levata oggi per il caso di Alfie Evans. Un comunicato articolato e pieno di umana passione; e vi invitiamo a confrontare queste parole con quelle pronunciate dall’arcivescovo di Liverpool, Malcom McMahon, che abbiamo pubblicato nel post precedente, che potete leggere qui.
Il comunicato integrale del Patriarca Moraglia invece lo potete leggere qui. Ne abbiamo riportato alcuni brani significativi.
“Queste mie parole sorgono dal cuore del vescovo ma anche dell’uomo e del cittadino.
La vicenda drammatica del piccolo Alfie non può lasciarci solo pensosi e tristi. Deve, piuttosto, portare ad una riflessione pacata e che aiuti a maturare una posizione per cui i diritti dei deboli – innanzitutto di un bambino e poi dei due giovani genitori – non siano “diritti deboli”.
La vicenda del piccolo e fragilissimo Alfie ha faticato a catturare l’attenzione di molti, ma, alla fine e contro tanti ostacoli, vi è riuscita. E questo bambino, anche grazie ai media, è diventato davvero “figlio nostro” e “figlio del mondo”.
La vicenda è molto triste perché chiama in causa la civiltà e la cultura, il diritto e la giustizia, le istanze etiche attorno a cui si fonda la vita di un intero Paese, di molti popoli, di una nazione e di un intero continente – l’Europa – che purtroppo, ancora una volta, ci lascia profondamente delusi per come non riesce a trattare una questione delicatissima e così lancinante. L’Europa si spende per l’euro, per le banche, per i parametri economici… ma sembra continuare a balbettare in altri fondamentali ambiti.
Il nostro Paese, l’Italia, concedendo ad Alfie la cittadinanza e offrendo la disponibilità ad accoglierlo e curarlo in alcune nostre strutture ospedaliere d’eccellenza (il Bambino Gesù di Roma e il Gaslini di Genova), ancora una volta – come per il salvataggio di migliaia di uomini in mare – ha saputo e soprattutto voluto cantare fuori dal coro, mostrando in tale vicenda un’attenzione, una sensibilità e, in una parola, un’umanità che, in fondo, da sempre appartiene all’Italia, alla sua storia e alla sua cultura e che viene continuamente attestata da varie e attuali situazioni contingenti e strutturali”.
E continua: “Anche chi non è credente può convenire sul fatto che nessun potere umano (politico) può arrogarsi il diritto di impedire che altri Stati ed istituzioni scientifiche riconosciute come eccellenze – nel campo della ricerca e della cura medica – si facciano carico del piccolo Alfie ed intervengano in luogo di chi non ha più nulla da dire o da dare.
Senza accanimento terapeutico, senza cioè trattamenti sproporzionati, ma anche senza abbandono terapeutico, cioè senza mai venire meno al dovere-diritto di prendersi cura e di accompagnare la persona malata e i suoi familiari con alta professionalità, con grande umanità e con… amore, veramente disinteressato e non ideologico.”
E infine un appello: “Affidiamo nella preghiera il piccolo Alfie e i suoi genitori alla Madonna – che è Madre di misericordia – perché non faccia mancare luce e speranza anche nei momenti più bui e continuiamo a chiedere ed invocare umanità perché finalmente, come ha detto ancora il Santo Padre, ‘venga ascoltata la sofferenza dei suoi genitori’”.
E poi vi offriamo – per coloro che leggono l’inglese – un’interessantissima intervista di un pediatra tedesco che ha visitato Alfie – come amico di famiglia, perché i medici dell’Alder si sono rifiutati di confrontarsi con lui – che giudica il comportamento dell’ospedale e dei giudici, e il divieto di lasciare l’ospedale e la Gran Bretagna totalmente incomprensibili. Il pediatra dice anche che quello che sta succedendo a Alfie ora, a causa di come il nazismo ha trattato i disabili, sarebbe impossibile. Qui sotto trovate una vignetta del 1940, che dice : “Anche tu porti il fardello”, accennando ai costi legati alle persone disabili.
E più sotto, una foto emblematica, delle due Kate. Una, è Reale, e il suo bambino ha tutte le migliori cure mediche possibili. L’altra, Kate James, non è Reale, e a suo figlio vengono negate.
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FATIMA E IL SEGRETO NON SVELATO
SANTI INDEMONIATI. CASI STRAORDINARI DI POSSESSIONE.
PADRE PIO CONTRO SATANA.
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Tag: alder hey hospital, alfie, mcmahon, moraglia, papa
Categoria: Alfie Evans
Stimato Direttore:
Il problema di questo caso, come altri molti casi non conosciuti, o come l’assassinio di milioni di non nati:
http://www.worldometers.info/abortions/
l’ho scritto molto tempo fa: che il cristianesimo ha dato a Cesare quel che è di Cesare e quello che è di Dio… anche.
Saluti.
In questi giorni si è fatto spesso riferimento agli altri due grandi Thomas della storia inglese.Ho pensato spesso a Thomas Beckett fin dalla giovinezza grande amico e confidente del re EnricoII e per questo nominato da lui arcivescovo di Canterbury.
Doveva essere un fedele esecutore della sua politica e dei suoi voleri Ebbene la ” funzione “di arcivescovo cambiò completamente Beckett che decise di servire “prima Dio e il suo onore” che non il re suo amico.
Pagò con la vita.
“I have a dream ” : che qualche vescovo o cardinale nominato da Bergoglio per farne un sicuro e fedele esecutore della sua ” rivoluzione ” sia cambiato dalla ” funzione “che è stato chiamato a ricoprire , e diventi, come Beckett, prima di tutto ” fedele a Dio e al suo onore “, che , rapportato ai giorni nostri , significa fedele alla Dottrina e alla Tradizione bimillenaria della Chiesa cattolica.
@ Isabella.
La mitica frase di Togliatti circa il ” lei ” io l’ho sentita così :” compagno mi ricordi dove siamo stati a scuola assieme “.Che è forse più micidiale nella sua ” democratica ” ironia.
In effetti questa risposta è ancora più in linea col personaggio.
Già che ci siamo, mi piace ricordare quando, dopo l’attentato di Pallante, ricevette il conto da parte di Valdoni, il famoso chirurgo che lo operò. E trovandolo “salato”, accompagnò l’assegno con un biglietto “Ecco quanto richiesto, ma sono soldi rubati.”
E Valdoni rispose con un telegrafico: “Grazie, la provenienza non mi interessa.”
@ Deutero ,continuo , mi si blocca la finestra. Quella frase “evangelica”non faceva correre nessun “rischio”a chi la pronunciava né a coloro (indistinti) cui era diretta .Primo :perchè era in forma di domanda ,non di sentenza . Secondo:perchè in Occidente (anche se non da molto) era scomparsa la legislazione
che colpiva la pubblica pratica omo-. Terzo : perchè a succedere a pochi ,scelti Uraniani di bon ton che guidavano danze per VIp ,si è
sostituita una vera e propria massa riccastra e becera – in-tonacata o meno-che sta dominando la scena.Chi vuole sfuggire alla sua collera e al suo biasimo, sempre più urlato, che fa? Si nasconde , si scusa:
“Chi sono io”? .”Non so ,non ho visto , se c’ero dormivo…come un sasso”? Comunque si tratta di una frase riconducibile esclusivamente alla attuale morale sessuale di un Papa .Non fa giurisprudenza per così dire.E ,per fortuna!
Infatti la bella “trovata” è stata questa: per far diminuire il numero di peccatori basta dire che quello che prima era peccato adesso non lo è più. Ah Ah. Che furbata !
La Presenza di Dio nell’umanitá
Ci diciamo cristiani e, per questo, dovremmo credere che Dio è “in noi”. Proprio per questo dobbiamo testimoniarne la presenza attraverso la nostra vita. Ma è necessario “verificare” se questo è vero. Se Dio è presente nell’umanità, nell’uomo, in me e in ogni fratello e sorella, è necessario che “lo si possa vedere”. È necessario, cioè, che ci siano segni veri della sua presenza in mezzo a noi.
Il nostro comportamento ci porta a concludere che Dio è presente nella storia dell’uomo, nella nostra storia? Il mio modo di agire, di pensare, è davvero in sintonia con il Vangelo, oppure accolgo del Vangelo quello che mi fa più comodo, trascurando o addirittura disconoscendo del tutto quello che, invece, a me non piace. Quante volte si sente dire: la Chiesa deve adeguarsi ai tempi, intendendo
con questo dire che tante delle verità che la Chiesa propone e difende, oggi non vanno più bene per la mentalità del mondo moderno e quindi bisogna mettersi al passo coi tempi!
Lo si è detto per il divorzio, lo si è detto per l’aborto, lo si dice ormai a grandi lettere per l’eutanasia… tra non molto lo si dirà forse per le persone anziane e anche per chi è portatore di handicap (in qualche paese già lo fanno!): inutili perché improduttivi, addirittura costosi: e perché allora la società deve avere dei pesi morti?
Non siamo lontani da questo e purtroppo ogni giorno assistiamo ad una progressiva disumanizzazione che si ritorcerà sull’uomo stesso, se non riprendiamo in mano la nostra vita.
E che dire della vicenda del piccolo Alfie, la cui vita è stata definita “inutile” e quindi condannato a morire, hanno detto le autorità, “per il suo bene”.
Siamo in una società che si arroga il diritto di decidere la morte di una persona “per il suo bene”! Una volta ci si accaniva a voler tenere in vita a tutti i costi: oggi si decide la morte come bene estremo.
Questa società si pronuncia sulla utilità o inutilità di una vita, come se questa dipendesse solo da un intricato miscuglio di leggi che possono decidere: pollice verso: non ci ricorda nulla? Eppure la storia dovrebbe insegnare!
Tra quelli che leggono, forse c’è chi ha vissuto quei momenti e si ricorda che non troppo tempo fa, ci fu qualcuno che si arrogò il diritto di dire chi doveva vivere e chi no! E sappiamo cosa è successo!
Ma dov’è andato a finire il senso comune di giustizia e di rispetto dell’altro che non può essere delegato e regolato da leggi crudeli e infami?
Proprio una bella società ci costruiamo!
Proprio un bell’esempio di democrazia è stato dato al mondo intero.
C’è di che pensare… e molto!
Ma per non puntare solo il dito contro chi ha delle indubbie responsabilità, proviamo ad analizzare anche il nostro comportamento.
Il vero problema, credo, è a monte: e cioè nel fatto che noi cristiani, spesso parliamo, parliamo, ma non siamo capaci di fare opinione: ci limitiamo a esprimere delle nostre idee, ma non riusciamo ad incidere nella società con il nostro pensiero:
lo teniamo per noi: al massimo ne discutiamo con pochi vicini!
Siamo tutti attoniti di fronte ad un fatto come quello del piccolo Alfie, ma al massimo riusciamo a dichiarare il nostro sdegno e ci limitiamo a questo: abbiamo smesso di verificare tra di noi le nostre idee (specie quando si parla di fede) e queste non incidono sulla società. Purtroppo, invece, incidono quelle di un giudice che si è messo al posto di Dio, decidendo, con l’arroganza tipica dell’uomo che si crede padrone di tutto, la vita e la morte di un essere umano!
Noi, di fronte a questo dramma che è del piccolo Alfie e dei suoi genitori, ma è soprattutto del genere umano intero perché, non dimentichiamolo, c’è in gioco la visione dell’uomo in quanto tale, nonostante tutto noi vogliamo affidare il piccolo Alfie alla misericordia di Dio, perché crediamo che è Lui il padrone della vita, ben sapendo che, come Alfie, tanti bambini in questa nostra storia sono stati sacrificati per la megalomane prepotenza di altri esseri che si dicono umani, ma che di umano, nel senso vero della parola, non hanno proprio nulla.
Ma non possiamo, come cristiani, fermarci solo alla fede che ci fa affidare questo piccolo al Dio della misericordia: poniamoci anche una domanda: noi cristiani crediamo che il Vangelo sia Parola del Signore, detta per gli uomini di sempre, oppure lo paragoniamo ad un romanzo che ha fatto il suo tempo? Se è così, l’uomo (magari anche l’uomo di chiesa, vista la dichiarazione dei Vescovi inglesi che “medici e giudici hanno agito con integrità e per il bene di Alfie, secondo come lo vedono”), l’uomo può addomesticarla a suo favore, permettendosi anche leggi inumane e inique: è lui che si crede il padrone assoluto. Certo, perché se quello che conta è solo “come la vedo io”, posso permettermi tutto: anche i crimini più atroci, sono stati dettati da come il dittatore di turno “la vedeva lui”.
Ma se invece è Parola eterna, allora qualcosa deve davvero cambiare: in noi.
O vale oggi come valeva ieri e come varrà anche domani, o è inutile continuare a dirci cristiani!
Siamo proprio certi che sia la Parola di Dio che deve adeguarsi ai tempi o non è forse vero che il cuore dell’uomo deve riavvicinarsi al Signore? Ce lo ricorda anche Gesù nel Vangelo di Matteo e di Marco: “questo popolo mi onora con le parole, ma il suo cuore è lontano da me”.
Le basi cristiane della nostra cultura hanno ancora un senso per noi?
Se sì, dobbiamo riprendere il coraggio di “essere fermento” nella società, di lasciarci alle spalle quella apatia che ci fa stare al caldo di casa nostra, senza mai intervenire, limitandoci al massimo a degli scuotimenti di testa e a frasi che lasciano il tempo che trovano: dobbiamo ricostruirci una mentalità cristiana che ci permetta di dire la nostra con forza, senza tema di essere tacciati di “oscurantismo”, senza arrossire di fronte alle nostre convinzioni profonde,
che magari ci fanno bollare da tanti come “drogati di religione”.
Questo commento mi è piaciuto molto.
mi hanno commosso e confortato le parole di Sua Eccellenza Monsignor Negri pubblicate su “La Nuova Bussola Quotidiana”
con il titolo “+#ALFIE, LO SCONTRO TRA DUE ANTROPOLOGIE + #monsLuigiNegri”.
Sono da leggere e meditare-.
“Vorrei fare una dichiarazione a nome mio e di Kate …”
Ho letto e riletto la dichiarazione di Thomas.
Ora è il momento del silenzio, del digiuno (anche mediatico) e, soprattutto ( e la lettura del testo me ne ha assolutamente convinto). della preghiera: intensa, convinta, personale e, chi può, comunitaria ma non “esibita” come una manifestazione.
E devo dire che mi costa fare questa affermazione, ma è ciò che ci viene richiesto in questo momento dagli stessi genitori (e loro sanno perché) e che fa bene anche a noi cattolici che, purtroppo senza forse esserne coscienti, stiamo finendo col credere che siano le “manifestazioni” (quanto più numerose, tanto meglio), a ottenere qualcosa.
Non è così, e dovremmo saperlo: è la fede indomita nella potenza di Dio che ha permesso all’adolescente Davide di sconfiggere il gigantesco, forte e arrogante avversario, non le lucenti armi che il re gli avrebbe prestato per il duello ma che in realtà non solo gli erano inutili ma lo ostacolavano con il loro peso.
“ E il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”: e noi, confidando in questa affermazione di Nostro Signore, restiamo sereni e uniamoci alla sua preghiera più forte: il Santo Sacrificio della Messa!
E intestardiamoci nell’ottenere l’intercessione di Maria Vergine e di tutti i Santi con il Santo Rosario!
Stavo rileggendo l’articolo del dottor Tosatti, con questo finale bellissimo e straziante “una foto emblematica, delle due Kate. Una, è Reale, e il suo bambino ha tutte le migliori cure mediche possibili. L’altra, Kate James, non è Reale, e a suo figlio vengono negate.”
Mi sono resa conto di come anche i nomi di tutta questa vicenda paiono frutto dell’opera di uno scrittore desideroso di suggerire simboli e rimandi ai suoi lettori.
Thomas, come Thomas Becket e Thomas More, che non si piegarono ai desideri del potere. Padre Gabriele, come l’Arcangelo Gabriele, colui che portò l’annuncio a Maria.
E poi c’è Alfie: a life. Una vita.
Dottor Tosatti, scusi se di nuovo vado fuori tema, ma le segnalo che Damian Thompson sta dando voce ai cavalieri di Malta non in linea coi diktat vaticani. L’ultima è che alle prossime elezioni del Gran Maestro il Papa abbia ordinato che non sia eletto un cavaliere di nobiltà ereditaria, come è sempre stato per secoli. Io non ho alcun titolo nobiliare, ma non vedo perché dovrei fare la figura del pezzente invidioso insultando chi lo ha e negare a costoro il diritto di ordinarsi come vogliono e di scegliersi il capo che vogliono. C’è chiaramente un deficit di libertà nella mentalità dominante odierna, al di là delle chiacchiere, e un troppo di egualitarismo socialisteggiante.
@ IGINIO ,
tutta questa manfrina ,apparentemente formale e invece sostanziale ,mi ricorda la Francia rivoluzionaria dove i titoli nobiliari vennero sostituiti da moderni e democratici ” cittadino” e” cittadina”. Come anche la progressista “civiltà” comunista dove
tutti erano “compagni”. Magari c’era un “compagno Presidente o segretario “un tantino più “indiscutibile” dei semplici compagni di base che dovevano “adeguarsi”.
@adriana
Non ricordo dove lo lessi, ma mi viene in mente quando Togliatti, al termine di un comizio, venne avvicinato da un militante comunista entusiasta che lo approcciò con un “compagno come parli bene!”
E Togliatti gelido: “Compagno, mi dia del lei.”
@ Isabella cara,
vero ,vero . Piccolo es. : Università , mio prof.di letteratura (Y) che
si modellava sul Migliore ,agli studenti non diceva :” Sull’argomento
X vi consiglio di leggere il mio libro.” Bensì :” Vi consiglio il libro
di Y” ( che era lui : -un compagno MAIUSCOLIZZATO)
anche in Romania se ne sono accorti:
http://inliniedreapta.net/damian-thompson-spectator-tulburatorul-caz-alfie-evans-o-rusine-pentru-marea-britanie/
commento di Damian Thompson:
https://blogs.spectator.co.uk/2018/04/the-disturbing-case-of-alfie-evans-shames-britain/
comunicato della Conferenza Episcopale degli USA:
US Catholic Bishops
@USCCB
US Catholic Bishops ha ritwittato Pope Francis
We urge all Catholics to join the Holy Father in praying for #AlfieEvans and his family and that their desire to seek new forms of treatment may be granted. May the dignity of Alfie’s life and all human life, especially those who are most vulnerable, be respected and upheld.
Tre ipotesi su cui lavorare:
– il Papa vorrebbe ma non può
– il Papa potrebbe ma non vuole
– il Papa non può e non vuole
C’è una quarta ipotesi, quella che tutti vorremmo si verificasse, ma purtroppo non si verifica:
– il Papa può e vuole.
… leggo: “è diventato davvero figlio nostro e figlio del mondo” ma non è, prima di tutto “figlio di Dio” ?.
Poi …chiama in causa “..la civiltà e la cultura, il diritto e la giustizia, le istanze etiche…” ma non chiama in causa, per primo, il fatto che la vita è Sacra perché il Suo corpo sacro è stato immolato, rendendo sacro, da allora, ogni nostro respiro ? Il dono immenso della Sua vita ha come presupposto il Suo attaccamento altrettanto grande alla vita, fino all’ultimo respiro. Forse, data l’estrema difficoltà nel respiro, in quella posizione tormentata, se qualcuno avesse potuto aiutarlo a respirare, non lo avrebbe accettato ? Ma perché i religiosi non sanno più fare riferimento alla Parola, non sanno più parlare all’individuo, come Gesù, davanti al lago di Tiberiade, direttamente all’anima di ognuno dei presenti, e , invece, hanno sempre bisogno di discorsi collettivi, di supporti politici, sociologici, etici, bioetici, mondani ? Perché tutta questa trepidazione ad incensare il mondo ? Sull’etica dell’accoglienza ci sarebbe poi molto da dire…Perché volete fornire, a tutti i costi, un capo d’accusa a Pilato ? In fondo a Santa Cecilia e a migliaia di altri come lei sarebbe bastato un piccolo gesto di offerta alla statua dell’imperatore ! Perché non parlare come Paolo ad Atene, per paura della lapidazione ? ma andiamo… al più la derisione del mondo “che conta” e qualche problema “logistico”. e allora ? “ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi…”.
Claudio Gazzoli – Monterubbiano (FM)
Forse è un O.T. ,ma Tosatti, mi sa dire perchè il Papa e il porporato di Manila mentre stanno facendo “Spot” per l’immigrazione ,sorridenti e felici, sentono il bisogno di “fare le
corna” tanto ostensibilmente?
Dal Vangelo di oggi:
“Disse loro Gesù: «Un’opera sola ho compiuto, e tutti ne siete meravigliati. Per questo Mosè vi ha dato la circoncisione – non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi – e voi circoncidete un uomo anche di sabato. Ora, se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché di sabato ho guarito interamente un uomo? Non giudicate secondo le apparenze; giudicate con giusto giudizio!».”
Leggendo su La Nuova Bussola ( http://www.lanuovabq.it/it/il-vescovo-nega-lassistenza-spirituale-ad-alfie ) di come i vertici della Chiesa inglese abbiano “collaborato” per allontanare padre Gabriele e le motivazioni addotte, chiedo ancora una volta: chi sono i VERI farisei?
E chi di noi è in grado di dare un giusto giudizio?
Giustamente Gesù ha dato quella risposta, ma è molto difficile metterla in pratica anche perché spesso la realtà di una persona è diversa da quello che appare. Una cosa è quello che uno è veramente, una cosa è quello che lui pensa di essere, e un’altra cosa ancora è quello che gli altri pensano che lui sia. Forse per questo Gesù in un’altra occasione ha detto più semplicemente: non giudicate.
Ah già vero “Chi sono io per giudicare?” (Cit.)
Qua ,cara Isabella, pare confermato che Gesù inizialmente era un follower di Pirandello e del suo: ” Uno ,nessuno e centomila” (con relative libertà di coscienze ispirate e liberi convincimenti da trasmettere con garruli tuitt provenienti da cieli spalancati .) Viene raccontato che scoperse un hacker
invidioso che tentò di distrarlo per fregargli la rete e sostituirgli il programma ,e che lo cacciò via. Ma forse è una leggenda metropolitana ( a quei tempi la tecnologia era agli albori.) Predicò sempre che, essendo figlio d’uomo, era “”poliedrico”proprio come tutti gli altri .Stessero contenti di sé : anzi , quanto più facevano umanamente schifo tanto più il Suo importante Padre speciale era disposto ad adottarli senza preclusioni,snobismi o razzismi .
Godessero ed esultassero -(no
problems-) ,danzassero e cantassero rappers, metallari ,rockers
(una tenda da campo era sempre disponibile per un sonnellino ristoratore in branda.) Tutto sarebbe andato benissimo-
purchè mantenessero i tempi di marcia. Il movimento è salute.
Restar fermi fa male alle articolazioni , porta all’invecchiamento precoce o alla pazzia -come quel povero Enrico IV rimasto a rimuginare su una fregatura passata-.Perciò ,lavatevi i piedi ,indossate le Nike e camminate! Così diede l’annuncio della chiesa che esce e che se ne va…Buttò i libracci di Pirandello nel cestino della raccolta differenziata e si convertì al footing.
Qua..? Dove?
@ Deutero
Deutero caro , “qua” è quello spazio mentale e metafisico che
si è aperto dall’alto dei cieli allo “sprofondo ” della terra quando
Qualcuno -umilmente- disse :” Chi sono io per giudicare?”.
Una frase da interpretare usando il situazionismo -direbbe qualcuno-; una frase simpatica ,cordiale ,salottiera per metter l’interlocutore a proprio agio :(come pure i lettori dell’interlocutore del momento, e certi importanti amici del parlante).Ma quella frasetta è stata dirompente quanto l’eruzione di uno Yellowstone
sottomarino. Ha fatto emergere l'”Isola che non c’è” e l’atmosfera attorno ad essa. Il “qua” è là .
È esattamente il contrario…. Non ho detto chi sono io per giudicare, ma che cosa conosco io di te per giudicarti. Potrei giudicarti se conoscessi tutto di te. Ma ciò dipende da quanto tu mi dici di te. E se tu sei un uomo doppio, simulatore, ipocrita, io non sarò mai in grado di giudicare.
@Adriana.Ma non ti sembra che se quella domanda tanto infelice in quel momento e da quella bocca, se la fossero posta i giudici della Suprema Corte Inglese, prima di emettere la sentenza sulla fine di Alfie sarebbe stata una felicissima e giusta domanda?
RSVP.
@ Deutero ,
perdona se ho postato qui la risposta ma lo spazio del Rispondi è
scomparso altrove sotto il tuo nome e anche sotto quello di Isabella.
Tornando all’argomento : no. Non sarebbe più bello :Significherebbe soltanto l’eliminazione della funzione terrena giudicante l:’eliminazione del diritto di usare il Diritto . Il Diritto è necessarissimo in ogni società umana .Può esser più o meno sviluppato ,più o meno distorto ma esso è necessario .E’ migliorabile o peggiorabile .In questo caso hanno avuto la meglio
i così detti “diritti positivi ” strumentalizzati dal NWO ( per farla
breve in modo da far apparire liscio ciò che è bitorzoluto).
Mi sembra che il non giudicare, così come viene usata sia in conflitto con il ” voi giudicate ( o giudicherete ) il mondo”. Il Signore ci dice che dobbiamo giudicare perché se non lo facessimo non potremmo né pensare né agire ma il nostro metro di giudizio non è autonomo, è il Suo insegnamento, ” Oggi io metto davanti a te la morte e la vita: scegli la vita !” . L’ altro limite al giudizio è che, sulle persone non può essere definitivo, che chiude ed annulla ogni speranza di conversione. Amare i nemici è questo, pregare per loro e lasciare il giudizio definitivo a Dio, poiché Dio non ha i nostri limiti di tempo, di spazio, di conoscenza, di misericordia, di giustizia. Dio è onnipotente e noi no, quando gli esseri umani negano questo dato di fatto nascono i problemi. Come si vede.
@Samaritana.
Infatti i parametri di riferimento per giudicare li abbiamo tutti. La capacità di giudizio, anche (almeno, se siamo sani di mente) . Quello che ci manca è la totale e certa conoscenza dell’altro. In fondo lo scopo della confessione privata al sacerdote, col vincolo del segreto, tende a risolvere questo problema, al di là dell’effetto sacramentale che comunque dipende dalla sincerità del penitente nell’accusa dei peccati.
Almeno, così mi pare.
L’aspetto poi tragicomico è che in Inghilterra è vietato criticare il sistema sanitario nazionale perché se no lo privatizzano! Una sacca di socialismo reale, insomma, che è tabù. Un po’ come da noi quando osannavano a tutti i costi la scuola “pubblica” (anche se non è che quella privata sia messa meglio).
Mah, il solito paragone coi “migranti” nel Mediterraneo… Il problema è che quei “migranti” finiscono in mare perché ce li portano i trafficanti di uomini per soldi, non per caso o per disgrazia o per sfortuna. E ce li portano sapendo che poi qualcuno – più o meno fesso – li va a prendere.
Quindi è un salvataggio per modo di dire.
Ad ogni modo, è vero che noi italiani di solito abbiamo un altro atteggiamento. Ma esistono anche italiani anti-italiani i quali negano che i loro connazionali siano più “umani” e vorrebbero da un lato l’immigrazione incontrollata (tanto poi i “migranti” non vanno a casa loro), dall’altro la fine di Alfie (tanto “che campa a fare, così?”).
Mons Moraglia dovrebbe rivolgersi piuttosto ai suoi confratelli inglesi, che hanno dato un esempio davvero penoso. Per fortuna non tutti gli inglesi sono così.
Stavo scrivendo questo nel mio forum. Forse può servire anche qui. Scusate la lunghezza. Ad meliora!
Io alle discussioni teoriche preferisco le considerazioni pratiche, magari con esempi apparentemente banali ma stimolanti.
Ed ecco l’esempio. Io adesso mi alzo dalla sedia, vado verso il frigorifero, lo apro, prendo una bottiglia, ritorno al tavolo, verso un po’ di acqua nel bicchiere e bevo. Sarebbe sbagliato tentare di spiegare questa sequenza di atti dicendo che ho fatto tutto questo perché avevo sete. La sete non mi insegna che cosa devo fare per estinguerla. E’ l’esperienza precedentemente fatta del bere che me lo insegna. E sarebbe altrettanto sbagliato tentare di dare una spiegazione con una serie di perché dicendo che ho bevuto perché ho versato acqua nel bicchiere, che ho versato acqua nel bicchiere perché ho preso una bottiglia dal frigorifero, che ho preso la bottiglia dal frigorifero perché sono andato al frigorifero, che sono andato al frigorifero perché ho fatto alcuni passi e i passi li ho fatti perché mi sono alzato dalla sedia. Mi aiuterebbe certamente di più a capire tutta la sequenza se anziché cercare di spiegare quanto ho fatto dopo con quanto ho fatto prima spiegassi quello che ho fatto prima con quello che ho fatto dopo, o, in altre parole, cercassi dei fini. E allora potrei dire che mi sono alzato dalla sedia per andare al frigorifero, sono andato al frigorifero per prendere una bottiglia di acqua, ho preso la bottiglia dell’acqua per versarmene un po’ nel bicchiere, che ho versato acqua nel bicchiere per bere e ho bevuto per calmare la sete. Il tutto funziona se nel frigorifero c’è la bottiglia, se nella bottiglia c’è l’acqua e se l’acqua è buona. Altrimenti cosa avrei fatto? Avrei potuto andare a cercare altrove (in cantina o in un armadietto) un’altra bottiglia, o prendere il bicchiere e riempirlo d’acqua dal rubinetto.
E’ esattamente quello che stanno facendo i genitori di Alfie. Hanno un bambino malato, lo hanno portato in un ospedale per essere curato ed essere curato per essere guarito. Il risultato atteso non c’è stato e quindi loro cercano un’altra via . Ma medici e magistrati glielo vogliono impedire. A qual fine?
There is a discredited programme, pioneered in Liverpool, end of life care which in effect starves the patient to death – aka euthanasia.
Alder Hey may be O.K., though itself was discredited, in the past, when it was found to have harvested baby body parts.
Io sarei curiosa di sapere (ma è impossibile) se il piccolo Charlie è stato restituito ai suoi genitori dopo la morte, con tutto il suo corpicino integro. Ammesso che non l’abbiano cremato prima.
Ho parecchi dubbi, visto come si stanno comportando ora……
Di Charlie non saprei. Il corpicino di Isaiah invece, fino a pochi giorni fa, era ancora di “proprietà” dell’ospedale, che ancora nln ha effettuato alcuna autopsia.
A pensar male si fa peccato…
https://www.tempi.it/nemmeno-eterno-riposo-per-isaiah
Tosatti ,perdoni ,ma mi pare un intervento un po’ cerchiobottista,
che magari oggi è giusto e opportuno comunque.
In ogni modo quale “diavoletto” ha suggerito al Patriarca di Venezia
di scrivere :” Un’originalità (la difesa della vita) di cui dovremmo…andare fieri- non dimenticando di trascurarla-”
Che , a casa mia, significa :”dobbiamo proprio trascurarla”?
Ho presentato una petizione che in neanche 24 ore ha raccolto 11400 firme. Adesso non so come questadeveproseguire. Ho scritto due volte all’Ambasciatore a Londra Sig, Trombetta ma non mi ha risposto. Quanto si chiuderà la mia petizione? Chi la deva mandare all’Ambasciata? Se qualcuno mi sa dare una risposta:
gra.ran.ric@gmail.com
GRAZIE!! Dio vi benedica
http://citizengo.org/it/signit/161034/view
Destinatario: All’ambasciatore italiano a Londra
L’Immediata liberazione del cittadino italiano Alfie Evans prigioniero all’Alder Hey Children Hospital.
ALFIE È CITTADINO ITALIANO!
L’Italia può e DEVE intervenire d’imperio, inviando la propria delegazione con a capo l’ambasciatore a Londra, unitamente ai nostri Servizi di Sicurezza ed equipe medica già pronta e portare via il bambino, sic et simpliciter! I propri cittadini vanno difesi e sottratti da qualsiasi forma di abuso, angheria e quant’altro ovunque essi si trovino. In qualsiasi parte del mondo e dell’intero Universo in cui costoro si trovino , esattamente come fanno gli USA e tutti gli altri paesi civili in favore dei propri connazionali fatti oggetto di ingiustizie e barbarie. Occorre volontà e determinazione con urgenza! Nel caso di specie, le norme del Diritto Internazionale lo contemplano.
Scusate gli errori del mio scritto precedente.. Ho 83 annie mezzo e questo scrivere, cercare, fare copia e incolla mi sta facendo ammalare… che Dio ci aiuti e salvi Alfie e sostenga la sua famiglia
Ma grazie mille a lei per questa iniziativa, che dà a tanti di noi la possibilità di “partecipare” in qualche altro modo, oltre alla preghiera (che resta sempre il più importante).
Mi associo ai ringraziamenti.
Vicenda incomprensibile e moltissimo sospetta! Chissà cosa si nasconde sotto, e a pensare male spesso ci si indovina!