DISPACCI DALLA CINA. PORFIRI RACCONTA QUEL MONDO. DA HONG KONG.
17 Aprile 2018
Marco Tosatti
Cari stilumcurialisti, un nostro amico, il Maestro Aurelio Porfiri, è partito come è solito fare per qualche settimana di permanenza a Hong Kong, come fa da anni. E ha pensato bene di mandare a Stilum Curiae spunti e osservazioni raccolte nel suo soggiorno cinese. Ecco un primo dispaccio. Buona lettura.
Un determinismo civico
Sono da ieri in Hong Kong, che considero un poco come la mia seconda città e che frequento da più di 15 anni. Hong Kong sorprende sempre per quel sottile ordine che sembra permeare tutte le cose e che permette l’ordinato funzionamento di una città di più di 7 milioni e mezzo di abitanti. Sembra che ci sia un determinismo civico che spinge tutti a comportarsi in modo da far andare avanti l’ingranaggio come deve e a minimizzare le complessità di un agglomerato urbano e umano così importante. Il cattolicesimo incide molto sulla città per quanto riguarda l’educazione, in effetti alcune delle scuole più prestigiose sono rette da istituti religiosi come le canossiane o i fratelli delle scuole cristiane. Ma la percentuale di cattolici è comunque sempre molto bassa, sotto il 10 % (mi sembra che le ultime statistiche lo davano al 5% circa, ma ci possono essere fluttuazioni di cui non sono a conoscenza). Questo ci fa pensare all’impatto che il cristianesimo nella sua interezza ha avuto presso le popolazioni asiatiche. In effetti, con l’eccezione delle Filippine e forse della Corea del Sud, l’impatto non è stato di massa. Interessante pensare alle ragioni.
Il metodo e lo sbieco
Un pensatore importante per capire la Cina è per me il filosofo francese François Jullien. Nel suo libro “Essere o vivere. Il pensiero occidentale e il pensiero cinese in venti contrasti” parla, fra le altre molte cose, di come in occidente si sia sviluppata la predilezione per il metodo, quando in Cina si favorisce “lo sbieco” (anche se il sinologo svizzero Jean François Billeter mette in guardia dal parlare di differenze in quanto esse sono parte di un processo di “costruzione ideologica”). Leggevo nel suo libro quanto segue: “Invece di andare dritti allo scopo, come prescrive il metodo (sussumendo la diversità dei casi sotto la sua generalità), lo sbieco parte da ciò che ogni situazione presenta d’individuale e di singolare per consentire di scegliere l’angolo visuale (d’attacco) più adatto alla riuscita, in quanto adattato nel modo più opportuno. Allora a predominare è la disposizione che richiede disponibilità, non l’iniziativa e il progetto di un soggetto. Si procede di sbieco perché il terreno non è piano (né la nostra azione è telecomandabile) ma minato, e comunque non controllato, perché c’è bisogno di eludere una resistenza, di aggirare una difficoltà”. Aggiungo “di sbieco” che Billeter, citato sopra, definisce la sua differenza con Jullien una “questione di metodo”, quindi usando una categoria di quell’idea di occidente che egli sembra voler mettere in discussione.
Parlando di accordi, di negoziati, di patti, come si è fatto molto in questi mesi, che coinvolgono la Cina e il Vaticano, penso si debba tenere fortemente presente questo approccio molto diverso che si ha alle situazioni e come questo approccio potrebbe di fatto fornire una chiave interpretativa altra rispetto ai termini di una questione che a noi, avvezzi alle certezze del pensiero metodico, potrebbero sembrare fermi e univoci.
Pregare per la Cina
Il Cardinale Zen, che si trova a Francoforte dove ha ricevuto un premio, ha postato una sua foto in abiti liturgici su Facebook con la didascalia “preghiere e benedizioni per la Chiesa in Cina”. Credo che l’atteggiamento della preghiera sia veramente l’atteggiamento più adatto per fronteggiare i gravi problemi della questione sino-vaticana. In effetti credo che la soluzione del problema dell’accordo non sia realmente da cercare nella politica, ma nello spirituale. Ci vorrebbe una “rivoluzione spirituale” come quella che Salazar sperava in Portogallo (senza poi veramente avere successo) e di cui da conto un libro del grande Mircea Eliade. Ci siamo andati vicini al tempo del passaggio tra la dinastia Ming e la dinastia Qing, quando la famiglia imperiale oramai deposta conobbe molte conversioni di cui ben parla il padre Charbonnier nel suo libro sull’impatto del cristianesimo in Cina. Purtroppo, il sogno dell’impero cristiano fu solo una illusione di tempi di fine impero. Ma la strada è quella e solo Dio sa quando e come sarà praticabile.
I termini del compromesso
C’è un articolo interessante sul settimanale cattolico di Hong Kong di questa settimana. Lo ha scritto Anthony Lam Sui-ki, un apprezzato studioso cattolico di cui conoscevo già qualche altro testo. L’articolo si chiama “Speranze per la continuazione di un dialogo Sino-Vaticano”. L’articolo esprime grande speranza per il percorso intrapreso da papa Francesco e dai suoi collaboratori verso la Cina comunista. Lo studioso riferisce che negli ultimi tempi non ci sono più state ordinazioni illecite di vescovi. Si potrebbe commentare che però, accanto a questo apparente segnale di buona volontà, ce ne sono stati altri che andavano nella direzione opposta, come distruzione delle croci sulle chiese o imprigionamenti di vescovi non allineati.
Ma c’è un passaggio che ho trovato molto interessante e che traduco: “Le due parti in questo momento potrebbero raggiungere un fondamentale accordo per risolvere l’annoso problema delle ordinazioni illecite. Questo accordo assicurerà che i futuri candidati all’episcopato non saranno inaccettabili per le due parti. Sotto queste circostanze, la Santa Sede potrà non essere in grado di avere il candidato più desiderabile, ma allo stesso tempo c’è una garanzia che non sarà forzata ad accettare una persona indesiderata”. Quindi, come dire: non avrò il candidato che voglio ma neanche quello che non voglio. Allora, secondo questa ricostruzione, tutti i candidati saranno frutto di compromesso fra un ente con finalità religiose e spirituali e uno con finalità ateistiche e materialistiche. Mi piacerà sapere i termini che regolareranno questo compromesso.
Missionari
I missionari hanno un fascino loro proprio, questi uomini e donne che scelgono di lasciare tutto per seguire Gesù nella persona di coloro che ancora non lo conoscono. Il missionario non è un operatore sanitario o un assistente sociale, ma colui o colei che annuncia Cristo.
I gesuiti si fecero conoscere come scienziati per conquistare la fiducia della corte imperiale e poi andare al sodo. Ha pagato questa strategia? Già al tempo c’erano opinioni molto discordanti ed ancora oggi non si può smettere di interrogarsi su questo punto.
Musica sacra
Oggi ho fatto un workshop sulla musica sacra a cui hanno partecipato alcune ragazze filippine che cantano in un coro parrocchiale. Queste ragazze, per la maggior parte domestiche, si sono vivamente interessate alla funzione della musica sacra e sembravano veramente convinte, dopo le mie perorazioni in favore della dignità della musica nella liturgia, che a Dio dobbiamo il meglio.
Queste sono le mie soddisfazioni.
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Tag: chiesa, cina, porfiri, vaticano
Categoria: Dispacci dalla Cina
A proposito di Cina:
https://www.tempi.it/ecco-la-bibbia-cinese-senza-inutili-riferimenti-a-un-certo-gesu-cristo#.WtZDU3OpU0M
Questa cosa, per ora, riguarda i protestanti. Almeno in questo cerchiamo di rimanere cattolici.
Ma soprattutto con i suoi atti, i suoi “tormentoni” ,le sue distorsioni ,temo che questo Papa riesca a rendere “irrilevante” ogni Confessione cristiana ,non solo il Cattolicesimo . Quando non
addirittura superflua e ridicola .
Spero che in Cina sopravviva qualche figura che ricordi il Cardinal Federigo di manzoniana memoria .
Magari con gli occhi a mandorla…:–))
Noi credenti e ancora praticanti continuiamo a guardare la Chiesa dall’interno ed è come se nei riguardi di noi stessi facessimo un esame introspettivo. Pertanto ci è difficile renderci conto di quanto possa essere cambiata l’immagine istituzionale della Chiesa per chi da sempre l’ha guardata dal di fuori. Una cosa mi sembra evidente e cioè che la Chiesa non è più un osso duro per nessuno, salvo che per i tradizionalisti. Per tutti gli altri la Chiesa è diventata qualcosa di più manipolabile e condizionabile sia dall’interno che dall’esterno. È questo è un fatto molto grave e che, in buona misura, potrebbe essere una delle cause di quella “irrilevanza” messa in evidenza da Adriana.
@Adriana, proprio ieri rileggevo le pagine sulla conversione dell’Innominato e il suo incontro col cardinal Borromeo.
Quando quest’ultimo si rammarica e si scusa per non essere stato lui ad andare prima dal signorotto mi sono venuti i brividi. È l’esatta immagine non solo di quello che dovrebbe essere un religioso, ma di come la Grazia di Dio proceda con la cooperazione umana.
In quel momento l’Innominato, dopo la famosa notte insonne, è come sospeso su un filo. La Grazia si è manifestata in lui, ma i suoi dubbi, così umani, rischiano di riportarlo alla vecchia vita, rifiutandola. In quell’istante in cui si trova davanti al cardinale, può essere o tutto o niente.
E il Borromeo, con quelle semplici parole, trova la strada per il suo cuore. La pecora riconosce la voce del suo pastore. L’umiltà vince la superbia.
Mi scuso per l’OT.
@ Isabella ,che dire se non che sono d’accordo ?Aggiungo che avevo scoperto su youtube uno spezzone di quel dialogo reci
tato in maniera sobria ,serena e ispirata dal grande Ruggiero
Ruggieri . Se è valida l’unione di Dio,Natura ed Arte ecco anche
là un frammento – sensibile- di questa verità.
A leggere i commenti mi sembra che il tema del “dispaccio” non abbia suscitato particolare interesse. Tutti occupati a parlare del qua, non di quel lontanissimo la’. Eppure a me sembra che il Maestro Porfiri stia dicendo cose che ci dovrebbero interessare. Quindi grazie e aspetto il prossimo dispaccio.
Secondo me con l’era Bergoglio siamo giunti al periodo ” fine dei tempi, il regno dell’anticristo”
“Oggi ho fatto un workshop sulla musica sacra…”
Cos’è un “workshop”, una conferenza?
Credo che sia un laboratorio. Una lezione in cui gli allievi lavorano a un tema.
Tra il Cardinale Zen e altri preferisco senza alcun dubbio il Cardinale Zen.La Cina ha un governo che controlla tutto e tutti.Google si stabilì a Hong Kong perché rifiutò la richiesta,accettata da Microsoft e Yahoo,di mettere a disposizione del governo i suoi account.Ho un amico cinese con cui scambio mail.Ogni mia parola che sfiori la politica fa finta di non averla letta o capita.La chiesa nei secoli ha sempre avuto chiese “patriottiche”In ogni guerra europea ogni esercito aveva l’appoggio di Dio.Ma sono tempi superati o no?
Solo pensare che tutta la chiesa in Cina sia “patriottica”,che i vescovi siano frutto di un mercanteggiamento tra chi dovrebbe essere il vicario di Dio e un regime ateo e feroce,a me fa orrore.Dalla Cina accettiamo resto.Ma i vescovi per favore NO.
LA MISSIO AD GENTES OGGI
“Io sono cristiano battezzato, ma, come ci insegna papa Francesco, devo essere fragile e pieno di dubbi, tu sei ateo o mussulmano e quindi sei un cristiano anonimo, come posso allora annunciare il Vangelo a un cristiano come me? E che magari ha pure più buone intenzioni di me?
E che magari ha i bimbi che piangono se il papà muore?
E che va automaticamente in Paradiso, che lo voglia o no?
Che gliela annuncio a fare questa favola a lieto fine per bambini chiamata Vangelo?”
Per l’Islam Gesù era islamico.Per i palestinesi poi,pure palestinese e non ebreo.Ogni bambino nasce islamico,sono poi i genitori che lo portano fuori dalla retta via.Ma se Dio è padre di tutte le confessioni,essendo loro venuti dopo di noi,hanno ragione no?
“Questo accordo assicurerà che i futuri candidati all’episcopato non saranno inaccettabili per le due parti. Sotto queste circostanze, la Santa Sede potrà non essere in grado di avere il candidato più desiderabile, ma allo stesso tempo c’è una garanzia che non sarà forzata ad accettare una persona indesiderata”.
Stimato Direttore:
Quello mi fa ricordare che dopo la Guerra Civile spagnola, la gerarchia della Chiesa cattolica e Il Vaticano era molto grato al generale e dittatore Franco, ma col passo del tempo la cosa cambiò.
Negli anni 60, Franco presentava una lista di presbíteros candidati che desiderava che fosse vescovi e Il Vaticano li respingeva e presentava la sua e Franco li respingeva.
C’era Diocesi che passavano anni ed anni senza vescovo, e quello che passava era che la gerarchia della Chiesa cattolica non amava vescovi sacri altro che vescovi politici contrari il governo di Franco.
Come Franco respingeva a quelli che nominava Il Vaticano, ricorsero a nominare vescovi ausiliari che era tema interno secondo il Concordato e Franco non poteva intervenire.
Non voglio fare una storia sui vescovi ausiliari perché ci fu di tutto; dal che suolo serviva i che erano basci e respingeva i baschi che si consideravano anche spagnoli, fino ad uno che la donna con la quale conviveva faceva anni lo minacciò di montare un scandalo se accettava essere vescovo ausiliare.
Saluti.
Estimado Director:
Eso me hace recordar, que después de la Guerra Civil española, la jerarquía de la Iglesia católica y El Vaticano estaba muy agradecida al general y dictador Franco, pero con el paso del tiempo la cosa cambió.
En los años 60, Franco presentaba una lista de presbíteros candidatos que deseaba que fuesen obispos y El Vaticano los rechazaba y presentaba la suya y Franco los rechazaba.
Había Diócesis que se pasaban años y años sin obispo, y lo que pasaba era que la jerarquía de la Iglesia católica no quería obispos santos sino obispos políticos contrarios al gobierno de Franco.
Como Franco rechazaba a los que nombraba El Vaticano, recurrieron a nombrar obispos auxiliares que según el Concordato era asunto interno y Franco no podía intervenir.
No quiero hacer una historia sobre los obispos auxiliares porque hubo de todo; desde el que solo atendía a los que eran vascos y rechazaba a los vascos que se consideraban también españoles, hasta uno que la mujer con la que convivía hacía años le amenazó con montar un escándalo si aceptaba ser obispo auxiliar.
Saludos.
Ho letto l’articolo pubblicato da Sandro Magister: Fine del “cattolicesimo romano”? di Roberto Pertici . Interessante analisi. Molti sono convinti che passata la bufera di Francesco si normalizzi tutto. Io credo di no. La destrutturazione del papato è avvenuta e l’unità della cattolicità è stata minata. Anzi, stando all’articolo verrà scossa propria nelle sue fondamenta con un depotenziamento del sacramento dell’Eucaristia.
ecschiusemmuà…cosa sarebbe un depotenziamento dell’eucarestia? puoi tradurre please? dasvidania 😉
al punto 6 R. Pertici così scrive:
– ” la sua destrutturazione della figura canonica del Pontefice Romano (il celeberrimo “chi sono io per giudicare? “), alla base della quale – dunque -non vi sono solo i moventi caratteriali prima accennati ( estetici) , ma una ragione più profonda di carattere teologico;
– il pratico depotenziamento di alcuni sacramenti fra i più caratteristici del “sentire cattolico2 ( la confessione auricolare, il matrimonio indissolubile, l’Eucaristia) realizzato per ragioni pastorali di “misericordia” e “accoglienza”;
– l’esaltazione della “parrhesia” all’interno della Chiesa, della confusione presunta creatrice, a cui si lega una visione della Chiesa quasi come una federazione di Chiese locali, dotate di ampi poteri disciplinari, liturgici e anche dottrinali.
In pratica la fine della “cattolicità romana” per una luterizzazione del cattolicesimo con il seppellimento dei dogmi quali principi a cui tutti devono sottostare per far posto a “prendi e usa” quello che ti è conveniente per il tuo credo , per la tua fede.
Non penso che questo sia frutto di una “elezione” ispirata dallo Spirito Santo , quanto elezione frutto di “mondanità illuminista e materialista “. Una sorta di “licenziamento dell’universale legge per far posto a un cristianesimo obbediente alle situazioni di ciascun Stato.
mi sembra che quest’analisi (di Pertici) non porti nulla di particolarmente nuovo se non un esame molto accurato del processo attraverso cui si arriverà alla nota e profetizzata (da piu’ parti, Cielo incluso) nuova religione umanistica ed universale.
In soldoni la distruzione della Chiesa Cattolica (e del Cristianesimo tout-court).
Infatti lo Spirito Santo ispira ma non dà ordini. E gli uomini che non credono o credono poco e male possono disubbidirgli. L’ha riconosciuto anche Papa Francesco nell’omelia di ieri 16 gennaio in Santa Marta, che c’è una moltitudine di persone che seguono Gesù per interesse e non per fede. Se lo dice lui…. deve essere vero!
Se leggiamo la storia della Chiesa e della elezione dei Papi,mi sembra che lo Spirito Santo abbia illuminato poche volte i cardinali.Re,potenti,famiglie romane,calcoli vari,hanno illuminato di più.
E’ anche la mia opinione.Ormai da troppo tempo la Chiesa ha cominciato a rincorrere il mondo invece di cercare di portarlo a Gesù.E neppure Papa Giovanni Paolo II né Papa Benedetto sono riusciti a cambiare questa strada.Con Bergoglio siamo al punto più basso.Ormai la chiesa è divisa tra una minoranza di “nostalgici” e una maggioranza di “rivoluzionari”.