STILUM CURIAE GIRA AL PONTEFICE TRE LETTERE. SPERANDO CHE ARRIVINO…
5 Aprile 2018
Marco Tosatti
Nei giorni scorsi ho ricevuto tre lettere (in realtà di più, ma tre particolarmente articolate) da parte di altrettanti lettori che si esprimevano su temi importanti. Tutte e tre avevano come punto di riferimento comportamenti e parole dette – o riferite come tali – del Pontefice regnante. Ve le offro, come materia di riflessione. Mi auguro che non vengano lette solo dalla piccola comunità che frequenta questo blog; perché in realtà, sono richieste e messaggi diretti a chi sta in alto nella gerarchia della Chiesa. Mah! Il messaggio nella bottiglia del web è stato affidato alle onde; speriamo che qualcuno dei tanti chi di dovere lo apra e lo legga.
La prima lettera si riferisce all’incredibile saga della intervista non-intervista di Scalfari, la cui smentita, per quanto delicata, parziale e ambigua non ha trovato posto nelle pagine del quotidiano che l’ha pubblicata. Un comportamento estremamente scorretto (poi parlano di fake news) sia verso il protagonista della sedicente intervista sia nei confronti del lettori: che in assenza di un chiarimento sono necessariamente nella situazione di considerare come vere le cose scritte dal giornale. Nei giorni scorsi su Avvenire è apparso un articolo firmato da un sacerdote molto presente in rete, che potete leggere qui.
Egregio Padre Mauro Leonardi,
ho letto tramite Twitter il suo articolo di oggi sul quotidiano clandestino “Avvenire” dal titolo “Perché un’amicizia non è un’intervista”. Vorrei solo segnalarle che tra Wojtyla e l’ateo Sandro Pertini nacque, in occasione dell’attentato del 13 maggio 1981, una bella, intensa e duratura amicizia. Eppure Sandro Pertini nel 1948 in articoli su “Il Lavoro” di Genova addirittura scriveva “dio” anziché “Dio”!… Ma questa fu sempre un’amicizia RISERVATA, come sono le vere amicizie, mai esibita sui media e soprattutto non generò mai equivoci e ambiguità come l’amicizia reciprocamente manipolatoria di Bergoglio e Scalfari. Wojtyla, come Ratzinger, hanno avuto le loro amicizie, che però non hanno mai necessitato più volte di interventi dell’ufficio stampa della Santa Sede!
Del resto, si rilegga cosa ha scritto sul suo blog di “Repubblica” il 2 c.m. su questa “amicizia” un altro ateo, anzi un superateo come il Prof. Giorgio Odifreddi che ha avuto tempo fa uno scambio epistolare estremamente corretto col papa emerito Benedetto. Articolo che gli è costato la fine della sua collaborazione con “Repubblica”!
La compiango, perché ormai difendere Bergoglio (e il suo cerchio magico) dalle numerose apparenti “gaffes” (peraltro tutte volute e ricercate) sta diventando davvero difficile, specialmente per chi come lei sul suo sito esibisce l’orrore di essere “catholically correct”.
Cordiali saluti
Dr. Paolo
La seconda mi ha destato molta simpatia per l’atmosfera di famiglia in cui mi ha calato. E ha sottolineato un dettaglio interessante della trasmissione della messa del Pontefice nella visita a Padre Pio.
Carissimo Tosatti,
spero mi perdoni per l’incipit così familiare, ma le assicuro che è dettato dalla spontanea confidenza che si è venuta a creare giorno dopo giorno in modo sempre più naturale durante l’ormai quotidiano appuntamento con i suoi articoli. Dapprima me li gustavo per conto mio, poi via via si sono aggiunti anche i miei familiari, amici e, non ultimo, il mio giovane parroco (persona francamente molto in gamba), inizialmente scettico e tutto teso a salvare il salvabile da questo calderone pieno di intrugli pseudoteologici, pseudopastorali, pseudomorali, supercalifragilistichespiralidosi; dovetti trattenere con fatica una sonora, grassa risata quando giorni fa il pio uomo iniziò a farmi battutine dopo aver iniziato anch’egli a leggere regolarmente i suoi articoli, insieme a quelli di Magister, Bergoglionate (pardon: Cronicas..), Cesare Baronio ed altri della famiglia. Come di solito accade di fronte alla verità, o quanto meno all’esposizione della menzogna, dapprima ci si straccia le vesti increduli, poi si comincia pian piano a saggiarne la possibile veridicità, quantunque con sarcasmo e prevenzione; infine, a Dio piacendo, si arriva ad intravedere finalmente un barlume di luce e lì poi non ci ferma più nessuno.
Trovo molto gustoso piluccare quotidianamente le pagine internet per vedere se “il buon Tosatti”, come dice mia ma’ con un sorriso, ha postato qualcosa di nuovo; non però guidati da quella morbosa curiosità di conoscere l’ultimo scandalo, eh…la molla che ci spinge è quella di vedere se manca ancora molto alla fine del tunnel, se qualche anima timorata residente nei piani alti cui sta più a cuore la Fede che la poltrona finalmente si è mossa; o se il buon Jorge si è finalmente svegliato un mattino dal suo personal nightmare.
Per tutto quello che fa, quindi, un sincero e grande Grazie, caro Tosatti, unitamente ad una preghiera che è sicuramente la miglior compagna di viaggio.
Ed eccoci al motivo della mia lettera, ammesso che di motivo si possa parlare, dato che si tratta più di una babbionata, che se tempo addietro ci creava solo una fitta di dispiacere ora si limita a strapparci una risatina sarcastica (in fondo in fondo non così diversa dal dispiacere, che probabilmente abbiamo provveduto a mascherare per renderlo meno fastidioso, avvalendoci di una sorta di firewall psicologico).
Sabato 17 marzo: Bergoglio da san Pio di Pietrelcina; riprese, se non ricordo male (ne sono quasi sicuro), curate direttamente dallo staff televisivo vaticano.
Messa, momento della consacrazione:
Il vescovo di Roma alza l’Ostia e, al momento della deposizione e dell’(eventuale) genuflessione, la telecamera stacca sull’assemblea.
“Ma che ca… perché interrompere visivamente un momento così intenso per inquadrare i fedeli? Ma che senso ha??!
Mmhh, aspetta…mumble mumble…non è che… uhmm… ‘spetta và, che guardiamo come va con l’ostensione del calice.”
Nel momento esatto in cui Sua Franceschitudine abbassa il calice e si accinge alla genuflessione e/o saluto giapponese e/o esercizio motorio per la schiena eccoti di nuovo la telecamera che stacca brutalmente ed inquadra una seconda volta la folla.
Se due indizi fanno una mezza prova non c’è bisogno di aggiungere altro (per di più abbiamo poi notato la stessa reazione infastidita in svariati conoscenti, compresi coloro i quali solitamente si bevono ogni cosa che esce da Saint Marta’s inn come fosse un cordiale post pranzo).
L’unico pensiero che abbiamo avuto, dopo un mezzo sorriso tra il malinconico ed il sardonico, è stato chiederci, al di là degli ordini ricevuti, che cosa stessero pensando in quell’istante gli operatori della televisione vaticana e se magari si stessero vergognando un pochino.
Bene, mi sono dilungato anche troppo; mi scuso per averla annoiata con questa chiacchiera da bar, che forse avrei dovuto ignorare per concentrarmi su quello che davvero conta, ma avevo voglia di condividere con lei questa gag agrodolce tanto per non perdere la voglia di riderci su, che in tempi come questi spesso aiuta!
Le rinnovo il nostro grazie per l’eccellente servizio che rende a noi tutti lettori raddoppiando i saluti da parte di mia ma’, sua affezionata lettrice ed appassionata commentatrice.
Buona e serena giornata,
Joseph
E infine la terza lettera tocca un nervo eternamente scoperto in molti cattolici; e cioè la simpatia di cui sembrano godere certi personaggi in Vaticano, a dispetto delle loro politiche attive contro tutto ciò che è cristiano. Una lettera – giustamente, a nostro parere – indignata. E anche questa speriamo che superi tutti i muri e i cerchi fatati costruiti intorno al Pontefice.
niente è buono o cattivo in sé, ma nel nostro pensiero.. (Amleto: atto II, scena II)
Vorrei ritornare sull’argomento della “celebrazione” di certi personaggi, abortisti, fatta dagli alti gradi del Vaticano, sia perché, profondamente indignato come cattolico, non riesco a capacitarmi, sia perché credo che tale atteggiamento riveli, più di altre clamorose esternazioni, la linea della chiesa attuale e la rivoluzione in atto.
Appartengo alla generazione dell’immediato dopo guerra degli anni ’50. Sono di un paese come tanti di quell’Italia stremata, impoverita, umiliata, raggirata ma piena di speranza. Solo che la speranza non si mangia, non c’era da arrivare a fine mese ma a fine giornata. Non era ancora arrivata la televisione, noi bambini avevamo gli stessi giochi mirabilmente rappresentati nei mosaici di Piazza Armerina, sporchi e malconci con le scarpe rotte e gli inserti metallici sotto le suole, sfiniti dalle scorribande ma liberi, felici, solari. La libertà controllata era una conseguenza, non una scelta. Nessuna delle nostre madri aveva un impiego fisso ma avevano da impiegare il tempo, senza riposo, per necessità, per consuetudine familiare, per provvedere alla casa, alla cena, alla vita, alla dignitosa celebrazione delle feste religiose, nel cibo e nell’abbigliamento, con il sole, la pioggia, il freddo dei geloni, senza sapere che cosa fosse la malattia, anche quando c’era. Una delle occupazioni principali delle donne di paese, prima della tecnologia domestica globale, era lavare i panni al “lavatoio pubblico”. Se ne vedono gli effetti sulle mani di mia madre e delle donne della sua età, quelle che non hanno avuto la fortuna di impiegarsi in parlamento, deformate dall’artrosi ma senza lamenti o rimpianti. I figli, a volte numerosi, partoriti a casa, erano un dono di Dio, da far crescere, senza la pedagogia ideologica allora nascente, ma con la cultura della tradizione, la pratica quotidiana, la divisione chiara tra buono e cattivo, la distinzione netta tra generi, di cui, ovviamente, nessuno metteva in dubbio la inviolabile complementarietà, prima dello sfacelo. Finalmente in Chiesa, decorose, a fare dono a Dio del loro sacrificio. Hanno contribuito in modo oscuro, ma determinante, alla rinascita del Paese.
Poi, negli anni in cui TUTTO doveva essere cambiato (compresa la Chiesa), di cui ricorre una penosa e fasulla celebrazione, hanno continuato la vita di sempre, con profonda dignità. Non se ne sono andate in giro a praticare aborti con pompe da bicicletta e, poi, a riderci su o, infatuate, a manifestare con il gesto del “triangolo fatto con le dita, unendo le punte dei pollici e quelle degli indici…a formare, in mezzo, il vuoto, il varco di libertà attraverso cui passò una rivoluzione..”.. E quale rivoluzione, quale libertà! la libertà della perdita di un’identità, di un compito fondamentale, la emancipazione per totale imitazione del maschio, la confusione dei ruoli, il centralismo del piacere pilotato dalla sessualità, l’esibizionismo triviale e scandaloso, la seduzione letale del potere, la totale delegittimazione della famiglia quale cellula fondante della nostra cultura, fin dall’epoca preromana, ma è solo una piccola parte…
Se “quella” è una grande italiana che cosa dire di queste donne ? Ma poi, per essere grandi agli occhi di Dio, perché a noi cattolici solo quello interessa, non bisogna farsi piccoli ? A sentire certe glorificazioni, che, essendo reiterate, non possono essere frutto del caso, senza ripensamenti, correzioni o compensazioni, viene da percepire i “miasmi dell’Inferno” che hanno impregnato i luoghi del potere dei rampolli di quella rivoluzione che nulla, ma proprio nulla, ha a che vedere con il messaggio Evangelico.
Claudio Gazzoli
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Tag: bonino, chiesa, leonardi, papa, scalfari
Categoria: Generale
Quanti anni e quante lettere ha dovuto inviare al Papa di Avignone Santa Caterina da Siena?
“IO CATARINA,SERVA E SCHIAVA DE’ SERVI DI GESU’ CRISTO,SCRIVO A VOI NEL PREZIOSO SANGUE SUO; CON DESIDERIO DI VEDERVI FONDATO IN VERO LUME…
ORA E’ TEMPO VOSTRO DA SGUAINARE QUESTO COLTELLO; ODIARE IL VIZIO IN VOI E NEI SUDDITI VOSTRI, E NEI MINISTRI DELLA SANTA CHIESA.
IN VOI DICO; PERCHE’ IN QUESTA VITA VERUNO E’ SENZA PECCATO…
Da Lettera ad URBANO VI
Soltanto passando attraverso il crogiuolo sarete quello che dovete essere, il dolce vicario di Cristo in Terra!
Fate dunque tutto quello che è in vostro potere acciocché non veniatead agire secondo la volontà degli uomini, piuttosto secondo la volontà di Dio che altro non chiede, e per loquale motivo vi ha posto a si tanto supremo vicariato.
Ma voi avete bisogno dell’aiuto di Gesù Cristo crocifisso e con voi i vescovi che sono chiamati a consigliarvi, perocché molti sono fra loro corrotti e neanco ferventi sacerdoti, liberatevi di costoro, ponete il vostro santo desiderio in Cristo Gesù, ripudiate i sollazzamenti del marciume della corruzione, abbiatelo a distinguere da questo:se non sapete soffrire, non siete degno!
voi fate le veci del doce Cristo Gesù, e come Lui dovete desiderare soltanto il bene delle anime, dovete bere il calice dell’amarezza, dovete farvi dare il fiele.
Oh quanto sarà beata l’anima vostra e mia che io vegga voi essere cominciatore di tanto bene”.
Lettera a Papa Gregorio IX
SEMBRA SCRITTA IERI, O QUASI…
Aggiungo, quindi e’ giusto correggere o formulare dubbi ai papi. Oggi lo si può fare. Mastro Titta e’ morto 😉. Poi non so se e’ stato fatto bene o no. Ne quali erano le intenzioni. Può anche essere che il mio “amato” Bergoglio si sia offeso. Le preghiere che chiede sempre per lui non l’ hanno ancora “illuminato bene” 😊. Ne discuteranno domani.
Grazie per averla pubblicata, davvero molto attuale. Interessante il passaggio in cui Santa Caterina invita il Papa a liberarsi dei vescovi e sacerdoti corrotti… Se lo ha detto una santa..
Grazie signor Claudio.
grazie a lei per aver condiviso la mia inquietudine
Claudio Gazzoli – Monterubbiano (FM)
parliamo solo di Comunicazione. Un’emittente cattolica che durante una ripresa di Santa Messa al momento della Consacrazione “stacca” dall’altare e sfarfalleggia in panoramiche impertinenti, dovrebbe immediatamente licenziare il regista. A meno che . . . il regista non abbia obbedito a ordini “superiori”.
e se la risposta agli interrogativi del blog fossero le parole del Vescovo Averky di Syracuse :
http://orthodoxologie.blogspot.it
in data odierna ?
Conosco gia’ varie persone cattoliche che sono passate alla Chiesa Ortodossa perche’ vi hanno trovato quello che la Chiesa Cattolica come una madre senza piu’ latte non dava piu’: spiritualita’, liturgia sacra, conservazione della Tradizione. Ma benche’ anche io apprezzi i grandi insegnamenti del cristianesimo d’ Oriente , credo che come disse Giovanni PaoloII la cristianita’ debba respirare con due polmoni. La Santa Romana Chiesa e’ in crisi sembra che non abbia piu’latte spirituale per nutrire i suoi fedeli, ma e’ pur sempre nostra madre e noi non l’ abbandoneremo mai.
Zia Maria, se uno si fa ortodosso per questioni liturgiche, questo significa che fa della liturgia un feticcio.
Spiace doverlo dire, ma se la spiritualità orientale ha molte cose da insegnarci (e che in realtà – almeno in teoria – dovrebbero già far parte del nostro patrimonio), l’ortodossia confligge in troppi punti con la dottrina cattolica per pensare che il passaggio sia un arricchimento.
Inutile prendersela col papa e l’inferno, se poi non si considera cosa insegna l’ortodossia in materia di ”novissimi” (per esempio).
La defezione è un fatto gravissimo e non può giustificarsi con esigenze spirituali (fascino del misticismo?) o puramente liturgiche.
@ SPETTRO ,
che strano discorso . In parte contradditorio. Sulle differenze tra Cattolici e Ortodossi
quanto all ‘interpretazione dei Novissimi et alia posso esser d’accordo.
Non sulla
-liturgia -che è di per sé magistero-. E che oggi sempre più estesamente viene sostituita da varie e pittoresche esibizioni di tecnologia.
Si veda ad.es. l’Ostia che “vola” sull’altare portata da un DRONE. (in Aldo Maria Valli ). I fedeli entusiasti hanno applaudito il Santissimo o il drone ? Quale dei due è ritenuto più miracoloso ? E, mi pare, conta poco che la “sceneggiata ecclesiastica ” si sia svolta in Brasile.
Esigenze spirituali : perchè volere che coincidano con l’emotività o il sentimentalismo d’accatto?
Significa restringerne artatamente il significato.
Sono stati scritti libri sul significato della parola :”spirituale”.
Inoltre :
dare ad essa esclusivamente il senso di “emotività sentimentale” mi pare sia un accusare l’interlocutrice
di manifestare le stesse tendenze di cui si giova proprio
l’insegnamento della neo-chiesa. Ad abundantiam .
La liturgia è il riflesso della fede: lex orandi, lex credendi. Se Bergoglio faceva ballare il tango in chiesa e celebrava le messe con pupazzi di pinocchio, perché stupirsi se qualcuno cerca una fede e una liturgia che parlano di Dio? Io personalmente non lascerei mai la chiesa latina, ma capisco quelli che non ne possono più di liturgie ridotte a spettacolo trash e banchetti in chiesa con telecamera per riprendere i vescovi che fingono di sevire i poveri.
(off topic di speranza)
Vi distolgo momentaneamente dai vs. pregevoli pettegolezzi per segnalarvi un aggiornamento sul piccolo Alfie Evans. C’è possibilità di sperare ancora, pare…
http://www.lanuovabq.it/it/ore-decisive-per-alfie-lunica-speranza-e-il-vaticano
Che strazio… come per Charlie. Ma possibile che nessuno alzi la voce? Condanni? Conoscete il programma Aktion T4 di Hitler? Vi sembra ci sia qualche differenza? Avete mai letto “Nebbia in agosto “…. visto il film? Storia vera . Accaduto nella Germania nazista. Accade oggi nel silenzio nell’Europa democratica del XXI secolo.
Purtroppo alle 5 di questa mattina la NBQ ha ulteriormente aggiornato la questione e forse c’é da essere meno ottimisti…
E con questa ne ho lette tre. Una la conosco. Tutta gente che poteva abortire e mantenere il posto (tra l’ altro statale) ma che difendendo la vita han perso il posto DAL VESCOVO. Prima di levare la pagliuzza togliti la trave…..?
http://m.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/manifesto-licenziata-in-nome-di-dio.flc
Grazie per la neutralita’, Marco e con me per la pazienza. La ricordo nelle mie preghiere.
coraggio . Ha già pronta un altra esortazione apostolica. E’un fine teologo. batterà il teologo buono. Lui, parlerà della Santità. Mi domando, dopo la burla di Viganò,e gli intriganti retroscena, cosa potrà dirci a noi peccatori? Che saremo Santi? Naturale. nonostante quanto faccia , noi lo continuiamo a trattar da Papa. E’ già questo vuol dire essere santi.
Non ho letto ancora naturalmente la nuova Esortazione Apostolica ma scommetto che vi sara’ tratteggiata una figura del Santo non piu’ come l’ uomo che ama Dio con tutte le sue forze e in questo amore “ cammina con Dio” cioe’ trascende i suoi limiti terreni operando mirabilia in vita e miracoli dopo la morte, arrivando in certi casi al martirio per amore di Cristo,
ma una nuova e “ rivoluzionaria” figura di santo ’ come chi accoglie i migranti, passa il tempo a dialogare con atei e musulmani, costruisce ponti e non muri, non giudica perche’ chi e’ lui per giudicare, aiuta a realizzare programmi politici terreni di giustizia sociale, ecc. ecc.
scommettiamo?
Che belle le lettere. Le leggerà… e che bel ricordo, oltre che struggente, delle famiglie di una volta Antonia!!! Mi sono commossa! Donne e madri meravigliose… a partire dalla mia !
Voglio dedicare ad Antonia questo pensiero di Papa Benedetto che riguarda le famiglie di ieri e di oggi.
:”Ciò che le nostre famiglie vivevano in modo istintivo e naturale oggi è diventato una faticosa ardua conquista”
Penso che alludesse all’educazione religiosa dei figli.
Prima lettera (dr. Paolo):
Scrive Leonardi su “Avvenire” del 3/4: “Le polemiche che divampano regolarmente dopo la pubblicazione di ogni “intervista” di Eugenio Scalfari a papa Francesco non tengono conto che, quanto il fondatore di ‘Repubblica’ racconta di Bergoglio, è qualcosa che riguarda solo loro due: la loro amicizia”.
Infatti dell’amicizia che riguarda solo loro due ne ha parlato mezzo mondo! E pensare che loro due (il Papa e Scalfari) sono così schivi e riservati!!!
Seconda lettera (Joseph):
Ma Joseph, cos’è mai una genuflessione in confronto alla vita eterna?
Terza lettera (Claudio):
Anch’io, Claudio, appartengo alla tua generazione e le mie esperienze di gioventù sono simili alle tue. Era un’altro mondo, rasségnati! Ma che anche l’istituzione alla quale abbiamo sempre fatto riferimento, la Chiesa, sia ormai DEL mondo, beh, questo è troppo.
Queste tre lettere sono bellisssime, ciascuna in modo diverso( confesso che sono grata a Joseph, perché mi ha fatto morir dal ridere, cosa che appunto, di questi tempi, non è da sottovalutare…)
Ma si ride per non non piangere… e ” lorsignori” non le leggeranno mai….
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…
Ave Maria e avanti…!
Quello che scrive Joseph ,seconda lettera, è vero ; esperienza personale identica .Anch’io quest’estate gustavo gli articoli per conto mio ( ero orfana del Foglio che avevamo letto per circa 13 anni e di cui conservo bellissimi articoli di bioetica ,etica, religione) poi via via si sono aggiunti altri , familiari e amici e oggi siamo una bella compagnia di “gustatori “.Da poco si sono uniti anche due sacerdoti di cui uno ” importante”.
Dott.Tosatti gli articoli del suo blog,assieme a quelli della Nuova Bussola ,di Antonio Socci ,di Sandro Magister e di Aldo Maria Valli sono oggetto di commento e di scambio , preziosi non solo per noi ma anche per quei sacerdoti che cercano di essere fedeli alla Chiesa di sempre per cercare tutti insieme la luce in fondo al tunnel.
Angosciato dai danni irreparabili che Bergoglio sta infliggendo alla nostra amatissima Santa Chiesa, trovo profonda consolazione nella lettura di tanti “blog” cattolici italiani e stranieri (soprattutto anglosassoni), dei quali apprezzo, oltre all’appassionata riaffermazione dei Valori Supremi della Dottrina, anche l’unità di pensiero e di intenti che tutti li accomuna, fino alla reciproca citazione. Ma senza voler nulla togliere agli altri, altrettanto valorosi, trovo che Stilum Curiae primeggi fra tutti per l’affidabilità delle fonti e la puntualità delle notizie, spinta fino al punto da “uscire in edicola (virtuale)” perfino nel giorno di Pasqua !
Caro Claudio, leggendola mi è venuta in mente mia madre: lei non andava al lavatoio a lavare i panni, ma la ricordo bene curva sulla vasca da bagno a passare il sapone e a strofinare. Come facesse non lo so, tanto siamo abituati oggi alle comodità, ma allora era normale, come era normale che non ci si dovesse cambiare più volte al giorno, né che si facessero docce due volte al giorno; gli abiti erano pochi, confezionati dalla sarta e tenuti in gran conto, distinguendo con cura quelli di tutti i giorni da quelli della festa, quando tutta la famiglia andava gioiosamente a messa. A lavorare fuori era il papà, mentre il lavoro della mamma, quanto a fatica, non era da meno: sempre la prima ad alzarsi e l’ultima a coricarsi, magari dopo aver rammendato l’ultimo calzino o sferruzzato veloce. Allora non c’erano supermercati e la spesa si faceva nelle botteghe, là dove gli spaghetti li pesavano togliendoli da un gran sacco da dove sporgevano lunghi con la caratteristica piegatura a u, per cui bisognava spezzarli a metà, tanto sarebbero stati ingombranti. Tornava a casa la mia mamma con i fagotti pesanti, ma non avevamo riserve di cibo in frigorifero perché quello neanche c’era e quando finalmente giunse insieme alla televisione, chissà cosa ci sembrò. Era una famiglia nel suo piccolo felice, con mamma e papà sempre attenti alla nostra educazione e ad insegnarci il santo timor di Dio. Niente di speciale, tutto molto naturale e nell’ottica dello svolgimento naturale della vita. Famiglie ben viste dai parroci ed esaltate dai papi, quando ancora la religione era la religione e a nessun prete veniva in mente di scorrazzare allegramente nei cortili dei gentili, mentre i cortili, in verità, erano tutt’altra cosa, pieni di bambini, di allegria e di giochi. C’erano i figli allora, “dono di Dio” si diceva, né mai si sarebbe immaginato un incontro cortesissimo fra un papa e una massacratrice di bimbi innocenti esaltata come “grande italiana”: mai, mai…
Grandi italiani erano la mia mamma e il mio papà e una infinità di altre mamme e di papà, in quei tempi lontani, quando fede e ragione andavano di pari passo, si credeva nel paradiso e nell’inferno e del Padre Eterno si aveva un sacrosanto rispetto.
Mi scuso del tedio e delle mie nostalgie senili…
Da tempo, prima del 2013, confidai ad un amico che avrei voluto comperare un pezzetto di terra, farci un orto e poter sopravvivere con la famiglia quando sarebbe stato impossibile vendere o comperare senza il marchio, il numero della bestia sulla mano o sulla fronte.
Mi rispose che una piccola comunità vive già così sono i provvidenziali Amish… Non voglio essere ironico, ma solo dire che sarà impegnativo non adeguarsi, ci sarà un prezzo da pagare ed è meglio saperlo…
Ma su! Non ha altro da fare che leggere le lettere? Ha 82 anni! E un “piccolo peso” sulle spalle da portare.
Ma aveste scritto a Può IX vi rispondeva ? 😑
@ Vittorio,
prima di tutto Pio IX non era pop-cor . Non accoglieva rappresentanti dei Centri Sociali. Non si mostrava assillantemente
“Piacione”. I “Modernisti” lo odiavano.
Secondariamente ,secondo dottrina ,era ” Servus servorum Dei”.
Non servus del mitico popolo -en marche- e dei Signori che lo fanno marciare.
Magari vi scomunicava 😑
Ed un prete come te lo riduceva allo stato laicale
In qualità di Spettro di un’enciclica di Pio IX, sono alquanto certo che Sua Beatitudine l’Ultimo dei Papi Mohicani non solo non avrebbe risposto, ma ad uno che gli avesse scritto “Sua Piitudine” o “Sua Ferrettitudine” avrebbe mandato in visita le guardie vaticane armate di alabarde. Ma era un’altra epoca. Adesso si “cestina senza lettura”, senza ritorsioni.
Lo volevano gettare in Tevere……mah
Non serviva scrivergli. Lo si poteva avvicinare in giro per Roma, tra la ggente.
Un Francesco ante litteram? No, perché Pio IX era ortodosso, genuino, non era petulante, si inginocchiava davanti al Santissimo e non manifestava ammirazione per abortisti framassoni.
Ossequi.
Intanto , finalmente, anche in Germania le acque si agitano e ci sono dissidenti importanti che non approvano la Comunione ai fedeli protestanti nelle coppie miste cattoprotestanti…..Notizia freschissima………
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/sette-vescovi-tedeschi-scrivono-vaticano-ecco-tema-discusso-1512534.html
Notizia freschissima che non fa altro che applicare il ” vetusto ” Codice di Diritto Canonico.
Per chi voglia approfondire: http://ilsismografo.blogspot.de/2018/04/germania-lettera-di-7-vescovi-tedeschi.html?m=1#more
Non le leggeanno mai queste lettere, quei superbi ed orgogliosi prelati modernisti, saccenti del tipo “io son chi sono, e voi non siete un cxxxo” (Alberto sordi ne “Il marchese del grillo”). A noi ci basti sapere che risponderanno di tutte le loor malefatte, fino all’ultima, quando saranno dinanzi a Cristo Giudice, nel giorno del loro redde rationem; a Lui non la daranno a bere, né ci saranno massoni o finti papi a difenderli. Mi spiace solo per quei poveri disgraziati di preti, vescovi, cardinali che, pur dissentendo in foro interno da questi malfattori della fede , se ne stanno zitti zitti e buoni buoni, mentre i malvagi prelati fanno strage di anime; anche il loro futuro lo vedo molto nero. C’è stato solo un monsignore che ha avuto il coraggio di opporsi al clero rivoluzionario, ed è stato Mons. Lèfèbvre, al cui confronto, oggi, mons. Fellay ed i suoi preti “collaborazioinisti” fanno solo una gran pena. Che Dio li illumini prima che finiscano anche loro all’inferno !
Che dire di una donna che partecipa regolarmente alla Santa Messa , non solo domenicale ma spesso anche feriale, che riceve la Santa Eucarestia con serenità …eppure è un’infermiera che regolarmente pratica l’aborto , partecipando attivamente nella sala operatoria ! Ogni martedì presta servizio , con stipendio naturalmente, in una Clinica privata, nella sala operatoria. Mi dice : ” Un sacerdote mi ha detto che non devo preoccuparmi , posso fare tranquillamente la Comunione . Anzi , mi ha detto che è proprio il Signore che ha voluto che io stessi li .” Ascoltandola allibita, mi permettevo, garbatamente, di dirle che era necessario che lei si confrontasse con un ” vero” sacerdote e che chiunque collabora fattivamente con l’aborto commette un sacrilegio. Lei addirittura si sentiva una eroina , perché era ” costretta” a praticare l’aborto per lavoro e che ” solo il Signore le dava la forza” e che mentre praticava l’aborto ” pregava” per quel bambino innocente. Quel giorno che mi diceva questo , dopo aver ricevuto “regolarmente” la Santa Comunione, aveva ” dilaniato ” sei” corpicini dal grembo delle loro mamme . Aveva distrutto sei giovani vite , sei figli di Dio ! ! ! E cosi le accade ogni martedì da diversi anni …e riceve ” regolarmente” la Comunione , con tanto di permesso del sacerdote, confessore !
E dire che noi ci presentavamo tremanti al confessore dicendo:-Ho rubato lo zucchero alla mamma!- E non eravamo nel medio evo.
Ma che sacerdoti abbiamo ???
Il confessore potrà anche darle il permesso ma sarà comunque un Giudice Superiore a giudicare i fatti.
A tosa’ continui a non postarmi la professoressa di religione licenziata ……sai che hanno perso pure alla consulta?
Rimane incinta, il vescovo la licenziata. Avesse abortito come da legge (in segreto) teneva il posto STATALE.
Continuo a dire che la condanna di Cristo fu giuridicamente e religiosamente ineccepibile.
Ma lo spirito delle scritture conta qualcosa?
Coraggiosa testimonianza che è bene fare: occorre dire la Verità.
E la verità è che questa persona *** aveva ” dilaniato ” sei” corpicini dal grembo delle loro mamme . Aveva distrutto sei giovani vite , sei figli di Dio ! ! ! E cosi le accade ogni martedì da diversi anni …e riceve ” regolarmente” la Comunione , con tanto di permesso del sacerdote, confessore !***
Verrebbe da non crederci ma purtroppo è la verità.
Tuttavia, non saprei spiegarmi il perché, ma “sento” che cresce la consapevolezza della gravità di quell’abominevole delitto. E che presto la CULTURA DELLA VITA soppianterà questa orrenda cultura di morte che radicali e comunisti hanno diffuso in Italia.
rispondo ad Anna Maria.
Quello che scrivi e’ la medesima situazione che ho vissuto personalmente allorquando una fervente cattolica infermiera di osteticetria alle mie obiezioni sulla legge sull’aborto mi ha risposto che è preferibile che tale legge ci sia per consentire alle donne di poter fare quello che non potrebbero fare … anche se tale scelta resta drammatica.
Non ho parole. Qualche sacerdote dovrebbe spiegarmi che tra
professione di fede e vita di ogni giorno e’ possibile convivere senza porsi alcun problema di coscienza andando cicosi’ a ricevere la Santa Eucarestia ….. con fervore.
Franco
La storia che Anna Maria ci ha raccontato non è che la dimostrazione di cosa spesso sia all’origine della mostruosa mutazione che arriva a far confondere il bene con il male:
# ” Un sacerdote mi ha detto che non devo preoccuparmi , posso fare tranquillamente la Comunione . Anzi , mi ha detto che è proprio il SIGNORE che ha VOLUTO che io stessi li “# dice l’infermiera.
Lì, a fare aborti, lì, a uccidere creature innocenti!!!
Chiediamoci qual è veramente quel “SIGNORE” di cui il sacerdote parla, che VUOLE, che desidera (ardentemente e perfidamente) che una donna che, con quelle stesse mani che raccolgono e controllano che le membra del corpicino dilaniato siano state tutte espulse dal corpo della madre, tocchi il purissimo Corpo di Cristo e compia un altro gravissimo sacrilegio nutrendosene!
A me sembra evidente che corrisponda perfettamente all’identikit del “padre della menzogna” e “omicida fin dal principio”.
#E cosi le accade ogni martedì da diversi anni …e riceve ” regolarmente” la Comunione , con tanto di permesso del sacerdote, confessore ! #
E qui tocca constatare che il problema è anteriore all’avvento di Bergoglio sulla cattedra di Pietro!
Anch’io, confesso, non senza un brivido ho pensato subito che si riferisse a ben altro “signore”.
Acc..,belle e inequivocabili testimonianze che non tutti
sono diventati “Fiocchi di neve”. Grazie a Dio.
Era meglio specificare :” Fiocchi di neve sporca “,dopo aver letto
il messaggio di ANNA MARIA.