LITURGIA. ABATE FARIA: ‘RIVOLUZIONE CULTURALE’ CHE NON SEMBRA AVERE FINE.
28 Marzo 2018
Marco Tosatti
Abbiamo visto tutti il video pubblicato ieri su Stilum Curiae. E proprio mentre il post stava uscendo, l’abate Faria, senza aver preso visione del video stesso, ha inviato un suo commento che sembra appropriato alla circostanza. Ma non solo. Eccolo.
La tragedia della Chiesa degli ultimi decenni, come aveva intuito l’allora cardinale Ratzinger, è la crisi della liturgia. Purtroppo questa crisi è molto più profonda di quello che immaginiamo, tanto che oggi se ne è proprio perso il senso. In fondo, non è oggi tutto “normale”? Se non esiste più anormalità fa anche senso che le liturgie con le schitarrate non creino più sorpresa. I difetti fisici sono divenuti “diverse abilità”. Quindi ci dobbiamo tenere le nostre liturgie “differentemente abili” perché non c’è proprio segno che si avrà un cambiamento. Anzi, preghiamo affinché non ci siano nell’immediato ulteriori cambiamenti, che ci sprofonderebbero ancora più nel baratro.
Il mondo tradizionale, dal canto suo, almeno da noi, purtroppo non offre molta speranza, con congregazioni religiose che pensano più che altro a schivare i colpi e alla loro sopravvivenza in una situazione oggettivamente non favorevole; e da parte di molti di coloro che si dicono appartenenti a questo mondo, esiste un rancore profondo che offusca la vivacità intellettuale. Ci sono realtà interessanti, soprattutto sulla rete, blog che fanno un servizio importante di contro informazione. Ma da noi anche il mondo tradizionale vive in una realtà complessa per la sua prossimità con il Vaticano, almeno in senso geografico, è un mondo spesso diviso e frazionato, in cui si odono più le voci rancorose che usufruiscono dei mezzi messi a disposizione dalla tecnologia che le voci posate, ragionate, che portano un contributo culturale importante. Ma ripeto, non si può non comprendere l’oggettiva difficoltà di essere parte di una Chiesa in evidentissimo affanno che non va ricondotto al presente Pontefice, ma a decenni di rivoluzione culturale. In Cina è durata una decina d’anni, qui da noi sembra non finire mai.
Abate Faria
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Tag: chiesa, cina, liturgia, rivoluzione culturale
Categoria: Abate Faria
Anche ieri, i colleghi giornalisti di Tosatti hanno dato sfoggio di crassa ignoranza: sui siti di Repubblica e Il Giornale, è scritto che Milly Carlucci ha letto un passo del Vangelo durante i funerali di Frizzi, qualcun altro ha scritto che era una “lettera”, mentre era un brano del libro della Sapienza: questi ignorantoni non vanno in chiesa da quando hanno fatto la prima comunione (se va bene), non sanno come è fatta una Messa e non sanno distinguere tra le sue parti, non sanno che il Vangelo durante la Messa può leggerlo solo il sacerdote o il diacono, per non parlare della Bibbia che non sanno manco da che parte girarla eppure, soprattutto nel caso di Repubblica, stanno sempre a ficcare il naso nelle questioni di Chiesa, reggendo la coda a Bergoglio e questionando di “telogia” et similia: ma andassero a studiare… capre!
Se e’ per questo un divorziato risposato non puo’ fare le letture, cantare ecc. forse nemmeno il funerale. I laici non possono esser sepolti in chiesa ne se sono boss della Magliana, ne se sono ex re d Italia. E tutte queste cose son fatte. Io sono sposato con una divorziata, non e’ che frequento molto, non sono un cataro (parfait) quindi grazie al mio vescovo conservatore sono un cattolico emerito. Da ultima fila e comunione spirituale. Salve quando serve portare una statua della Madonna da 120 chili: allora il divorziato va bene, perche’ l obeso vescovo acconsente in deroga al codice canonico. La voglia mi e’ venuta, mollare la statua è impugnare il codice. Son certo che la pagherebbe il vescovo, la statua in pezzi (ma spiritualmente gli accorgerebbe il purgatorio 😂)
W la patria, w il Re, w il beato Pio IX
W tutti, tranne me 😂
Sono un attento lettore di ogni articolo: spesso sono d’accordo, altre volte meno e altre proprio no. Vorrei dire la mia sul problema sollevato circa la messa celebrata in Brasile e quel breve scorcio di filmato in cui il prete ballava sull’altare. Io stesso sono stato per quasi 10 anni in Brasile e per 2 in Africa (Rep. Democratica del Congo) e quindi parlo non per sentito dire. Capisco che spesso, alle nostre latitudini, si arricci il naso di fronte a certi show in chiesa che hanno più della balera che non della celebrazione sacra, ma mi sembra che in questo specifico caso si debba tener presente della cultura locale, della sensibilità della gente. In Africa, per esempio, le nostre “messe” non potrebbero mai aver luogo: manca la vita, manca la partecipazione emotiva che è fondamentale per quella gente. Noi critichiamo le loro messe, tanto quanto loro criticano le nostre, ma a ben guardare chi ha più ragione? Io stesso, in Africa, ho partecipato a messe dove tutti ballavano, si muovevano al ritmo della musica, anche il sacerdote sull’altare. Io non ho mai voluto mettermi a quel livello, ma vedevo preti (anche dei nostri: leggi, italiani) farlo senza nessun problema.
Sarebbe sciocco se volessimo scimmiottare queste usanze diverse dalla nostra mentalità, qui alle nostre latitudini: ma non possiamo puntare il dito su quello che fanno in altre parti del mondo, seguendo le proprie usanze e costumi.
La celebrazione dell’Eucaristia, è anche espressione del sentimento dell’uomo: visto che Eucaristia vuol dire “rendimento di grazie”, come faccio a dire che sia “buona” o “cattiva” se celebrata in un modo piuttosto che in un altro? C’è forse un modo univoco di dire grazie, che vale per tutti i popoli e per tutte le latitudini?
E’ meglio strimpellare l’organo (come qualche volta si sente fare anche nelle nostre chiese) o suonare con delicatezza una chitarra (come a volte si sente fare)? Lo sbagliato o il giusto non sta nello strumento, ma nel modo di usarlo e nell’intento che se ne dà. È l’uomo che, purtroppo, è capace di rovinare tutto quello che ha in mano: lo diceva già anche Gesù: “quello che contamina viene dal di dentro dell’uomo”.
Stiamo attenti a non “demonizzare” le cose e tanto meno le persone.
Ricordiamoci sempre le parole del Signore: prima di togliere la pagliuzza dall’occhio del fratello, togli la trave che c’è nel tuo!
Chi sono io per giudicarvi?
Stimato Direttore:
Lo sembra molto ottimista, perché credeva che eravamo entrati nel cosiddetto “Finale dei Tempi”, il 10, 9, 8,7… il conto alla rovescia per la “Fine del Mondo” profetizzato per il Signore: Matteo 24 / / Marco 13 / / Luca 21.
Primo segno:
http://www.worldometers.info/abortions/
Apocalisse 6:10-11.
Secondo segno:
Francesco = Zaccaria 11:15-17 Apocalisse 13:11. 16:13. 19:20. 20:10.
Terzo segno:
“L’apostasia” silenziosa e “l’apostasia” di una candela a Dio e due a Satana: Luca 18:8. 2Tessalonicesi 2:1-12. 1Timoteo 4:1, più l’apparizione dell’Anticristo, l’Avversario, il Seduttore, il Bugiardo, l’Imbroglione: 1Giovanni 2:18. 2Giovanni 7. 2Tessalonicesi 2:1-12: coraggio che manca poco!
(E domani… teatro: “Una delle cerimonie alla quale Bergoglio gli presta maggiore attenzione è il lavaggio dei piedi durante Pasqua…”).
Saluti.
Estimado Director:
Le noto muy optimista, pues creía que habíamos entrado en el llamado “Final de los Tiempos”, el 10, 9, 8, 7…, la cuenta atrás para el “Fin del Mundo” profetizado por el Señor: Mateo 24 / / Marcos 13 / / Lucas 21.
Primer signo:
http://www.worldometers.info/abortions/
Apocalipsis 6:10-11.
Segundo signo:
Francisco = Zacarías 11:15-17 Apocalipsis 13:11. 16:13. 19:20. 20:10.
Tercer signo:
“La apostasía” silenciosa y “la apostasía” de una vela a Dios y dos a Satanás: Lucas 18:8. 2Tesalonicenses 2:1-12. 1Timoteo 4:1, más la aparición del Anticristo, el Adversario, el Seductor, el Mentiroso, el Engañador: 1Juan 2:18. 2Juan 7 …: ¡ánimo que falta poco!
(Y mañana… teatro: “Una de las ceremonias a las que Bergoglio le presta mayor atención es el lavado de los pies durante Pascua…”).
Saludos.
Tosatti, are you ready for rapture? Are you Born again?
Non si preoccupi di lavarsi i piedi, di lei e degli eletti, rimarranno solamente i vestiti, stirati e piegati .
Noi che non possiamo far la comunione (sto mischiando evangelici e cattolicesimo 😱) rimarremo e saremo uccisi dall’ anticristo : destino che sia francese!
Chi si opporra’ al microchip verrà ucciso. Chi se lo fara’ mettere avra’ salva la vita ma perdera’ l anima (come tutti quelli che ascoltano Bergoglio). Non equivoci:sara’ tatuato.
Inutile dire che il microchip rappresenta il 666.
Bene, quando tornera’ sulle nubi a giudicarmi cantando “when the saints go marching in” cercate di suonarla boogie (alla Bill Haley) e accordate gli strumenti a 432 hz 😭.
😊 PS: Gonzalez, Il primo che disse -dopo Cristo in persona- che avrebbe visto la fine del mondo e’ San Paolo in 1ts, una lettera che il gigante Ratzinger-a ragione- dichiara piu’ antica dei vangeli.
Ora abbiamo Gonzalo libera nos a malo 😊
Buona Pasqua
AHAHAH MITICUS!!!
“1Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; 2infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte”
Abate Faria :” una chiesa in evidentissimo affanno che non va ricondotto al presente Pontefice “.
Vero ; tutto quello che stiamo vivendo oggi è iniziato prima di Bergoglio ma con una differenza sostanziale , prima le derive liturgiche e dottrinali erano ostacolate e combattute , a prescindere dai risultati quello che conta era la “mens”la visione religiosa e teologica sottesa alla difesa della Tradizione in armonia al Magistero papale di 2000 anni.
Ora le derive liturgiche ( Andrea Grillo è in grande attività) e dottrinali sono assecondate e guardate con favore.
Il teologo Hűnermann , uno degli 11 teologi dei libretti, ha guidato la ribellione, assieme ad altri teologi della chiesa tedesca degli anni 80, contro il magistero di Papa Wojtyla e in generale il Magistero Papale ; ora è tra i “laudatores”del pontificato di Bergoglio.
Kasper ha combattuto anche lui per 30 anni contro Joseph Ratzinger prima e contro Papa Benedetto poi.
Alla vigilia dell’uscita di A.L. esultò trionfanta :”una tivoluzione che arriva dopo dopo 1700 anni di ritardo!!!”.
Come dice bene Magister “altro che continuità, una VORAGINE “.
F.Y.I.
http://www.lastampa.it/2018/03/28/vaticaninsider/ita/vaticano/la-fake-news-sulla-morte-del-papa-emerito-RPrjynanVCRTd2jOhEp8BI/pagina.html
http://www.lastampa.it/2018/03/27/vaticaninsider/ita/vaticano/francesco-fa-visita-a-benedetto-xvi-per-gliauguri-di-pasqua-JhAMa7IY3Qjan0ljjlhRpJ/pagina.html
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20180324_notificazione-mater-ecclesiae_it.html
Leggo sulla Pravda anche che il santo Padre ha detto che i mafiosi non sono cristiani. Secondo Francesco il cristiano può essere peccatore, ma non mafioso. A me pare una stupidaggine. Non vedo perché non si possa essere mafioso cristiano mentre qualunque altro peccato sì. Il mafioso è un cattivo cristiano come chiunque è fuori dalla grazia divina. Ma il papa, che pure insiste sulla miSSericordia e sulla giustificazione gratuita lutheran style, non capisco perché debba escludere solo i mafiosi? a me pare che condanni la mafia solo perché sa che facendo così ha il consenso universale. Un obiettivo facile e che non costa nulla, da fargli avere un titoletto sui giornali come grande giustiziere. Peraltro non aveva preparato un decreto di scomunica per i mafiosi? Che fine a fatto? chi dovrebbe applicarlo, i parroci? si è e reso conto che è inapplicabile (come fa il parroco a stabilire che il parrocchiano è mafioso? Aspetta la sentenza del tribunale?). I cappellani delle carceri possono assistere i mafiosi?
A me pare che queste esternazioni di papa Francesco mettano in luce la sua inadeguatezza e la sua superficialità. E chissenefrega se va a trovare papa Benedetto. Starà tramando qualche intrigo gesuitico per fargli dire quello che non vuole dire. Pensi piuttosto alle dimissioni Viganò. Vere però, non quella squallida sceneggiata patetica da papa dittatore.
“che pure insiste sulla miSSericordia e sulla giustificazione gratuita lutheran style”
Perché, nel catholic style la giustificazione non è gratuita?
“Il mafioso è un cattivo cristiano come chiunque è fuori dalla grazia divina”
Si può finire fuori dalla grazia divina in modo episodico, per negligenza, per radicamento di cattive abitudini difficili da sradicare, etc.. Il mafioso, invece, fa del crimine una scelta di vita, stabile, lucida. In altre parole, sceglie deliberatamente di rifiutare la grazia. La differenza e la particolarità di questa figura (e di quelle equiparabile) si coglie intuitivamente, senza bisogno di disquisizioni teologiche.
Il discorso, poi, parte da questa premessa: “se veramente si lascia lavare da Cristo, se veramente si lascia spogliare da Lui dell’uomo vecchio per camminare in una vita nuova, pur rimanendo peccatore – perché tutti lo siamo – non può più essere corrotto”. Ora, siccome il mafioso – proprio perché sceglie volontariamente uno stato di vita e un modo di agire stabile, con piena consapevolezza e senza alcuna effettiva costrizione – non può essere annoverato tra coloro che “si lasciano lavare”. Per questo è corrotto.
Inoltre, il “lasciarsi lavare” e l’essere “peccatori e non corrotti” esclude che la visione della giustificazione del Papa sia lutheran style.
Non so, poi, quando mai si sia visto un parroco “applicare” un provvedimento di scomunica, né cosa voglia dire, né dove sia scritto che il cappellano del carcere non possa “assistere” uno scomunicato penitente. Per quanto riguarda il provvedimento di scomunica, era previsto che uscisse – previa acquisizione dei pareri delle strutture competenti – nel corso del 2018: mancano ancora 9 mesi a capodanno e ben potrebbe slittare o essere abbandonato alla luce dei pareri che verranno raccolti (succede anche alle leggi dello Stato, quando Consiglio di Stato o Corte dei Conti o qualche Authority danno parere negativo e il Parlamento decide di adeguarsi).
Temo che sia tu ad essere un po’ superficiale ed avventato, non il Papa.
Nel nuovo catholic style la Miss e Ricordia (due sorelle?) c e per tutti: su se stessi. A parte Bergoglio che dice di esser peccatore e di pregare per lui. Che poi pregar per il falso profeta e’ come pregare per satana: un ossimoro. 😊
Ranzani dice: “Il mafioso, invece, fa del crimine una scelta di vita, stabile, lucida”. Tutti noi, nel perseverare ciascuno nei propri peccati, lo fa. Chi si salva se ragioniamo così? Chi disse “sono venuto per i peccatori”? Dov’è dunque la vostra famosa misericordia?
Il mafioso che si pente si salva! Se no perchè il pope avrebbe detto ”preghiamo per loro”?? Ma leggi le cose prima di commentare o ti intrippa solo parlare della ”nostra” misericordia????
Uè Ranza, datti una calmata. Suona come un ossimoro mettere nello stesso predicozzo scomunica ai mafiosi e preghiere per loro. Anche se di preghiere nel famoso discorso del 2014 proprio non si parla: https://goo.gl/Gv7S47 . Poi i “mafiosi” chi li definisce tali? Sé stessi, come nei film ammericani? La magistratura? Quindi prima del terzo grado non sono scomunicati? E perché no altre categorie di impenitenti, p.es. i politici corrotti o i pedofili? E i concorrenti esterni in associazione mafiosa (ebbene sì, in Italia abbiamo inventato anche questa categoria) come son messi? Scomunicati ma anche no?
San Giovanni Paolo II disse: “convertitevi, un giorno verrà il giudizio di Dio!”. Questo bastava e basta. Al di là di tutte le sbrodolate odierne sul “cuore pieno di putredine”.
“Si può finire fuori dalla grazia divina in modo episodico, per negligenza, per radicamento di cattive abitudini difficili da sradicare, etc.. Il mafioso, invece, fa” (…) “una scelta di vita, stabile, lucida”.
Come il divorziato risposato?
Direi di sì, se non si pente e non fa tutto il possibile per uscire dalla sua situazione. Lo sanno anche i sassi!
Eh già caro il nostro multinick, fai bello a dire “se non si pente”… Pare che al nostro divorziato risposato ormai diano senza problemi la comunione, sai? O facciamo i finti tonti?
@fantasma formaggino
Ragionamenti ragionevoli.
Ma un ragazzo nato in un ambiente degradato, senza riferimenti e possibilità di lavoro potrebbe anche diventare mafioso. Se sono ragionamenti che valgono per chi si arruola nella ISIS varranno pure anche qui.
Magari la libertà non è piena…chissà, chi sono io per giudicare?
O forse non è un argomento che riguarda migranti e kirchensteur….
Hai un’idea antiquata del mafioso, Lutman. Il mafioso sa perfettamente di essere un criminale. Il miliziano Isis non saprei: sicuramente non vale come esempio di ”finto cristiano”…
Nella teologia cattolica le giustificazione è gratuita, ma l’uomo coopera con la grazia. Nella confusa teologia bergogliana Gesù si è fatto peccato, serpente e diavolo per coprire i peccati con la misericordia e anche noi siamo giustificati se rispondiamo seguendo la sua agenda politica, ad esempio lottando contro il riscaldamento globale, per la preservazione delle culture indigene e lo spostamento dei popoli. Invece non c’è misericordia se siamo mafiosi, tradizionalisti, rigidi dottrinari seguaci di leggi e dottrine oggettive, pedofili e fabbricanti di fake news (ma in questi ultimi due casi se siamo suoi amici tutto si può aggiustare).
In realtà Bergoglio non è luterano né cattolico, ma un ideologo che ha assunto frammenti di linguaggio religioso e teologico come mezzo per diffondere il suo pensiero, che è prevalentemente politico.
Lo ha dimostrato nell’ultima omelia della domenica delle palme, dove la passione di Cristo (il tema delle letture) è passato in secondo piano rispetto ai suoi messaggi obliqui in difesa del suo communication center vaticano e della pagliacciata dei 300 giovani accuratamente selezionati per far dire loro un endorsment alle sue prossime scelte di politica ecclesiastica. Manipolati peggio dei sinodi della famiglia.
Nel frattempo, restiamo in attesa dell’uscita del suo film autocelebrativo con la regia di Wim Wenders. Chissà che bell’articolo sulle pagine culturali di Repubblica.
Scusa una piccola quaestio teologica: il deviare 25 milioni di euro dagli aiuti al terzo mondo ai bilanci opachi di una clinica romana legata al Vaticano possiamo considerarlo un’operazione mafiosa? Com’è noto la Mafia non opera necessariamente puntando le pistole alla tempia delle sue vittime, ma tramite spregiudicate operazioni finanziarie e sostegni politici.
I mafiosi non sono cristiani? E di che religione sono? Quindi il vecchio Ior brigava con apostati?
@ ecclesia afflitta
Stabilire se un parrocchiano e’ punzuto (cioe’ mafioso) in effetti e’ arduo. Molti sono devoti a San Michele Arcangelo e non sono mafiosi. Ma lo stesso vale per i massoni. In piu’ ci sono certi “ministro degli esteri di cosa nostra” che non sono “punzuti”. Per rimanere nel si/si, no/no e non cadere nel relativismo direi non sono scomunicati.
Cordiali saluti
Sottovaluti il potere del discernimento. Se il mafioso in coscienza non pensa di essere mafioso, o se per lui il bene consiste nell’essere mafioso, allora può fare la comunione.
Speriamo sto spettro sia almeno magro. Ha il voto di celibato, non di castita’. Con i preti grassi vanno le mogli altrui per far penitenza o per evitare scomuniche come Giulia Farnese.
ti ricordo che gli spettri sono puri spiriti, caro Vittorio : non hanno corpo. Quindi non possono essere nè magri, nè obesi. Cordiali saluti
Io voglio fare un appello: smettetela di mettere pezze. Troppo tardi.
Chi vuol restare cattolico se ne vada! Le parrocchie ormai sono in eresia latente o conclamata. C
ercatevi una Messa in Summorum Pontificum e frequentate quella, non perdete più tempo a cercare di richiamare parroci e catechisti, non sono scemi, sanno quello che fanno e lo fanno apposta.
Solo i laici ormai possono salvare la Chiesa. Come?Disertando le scempiaggini dei teologi e le messe sacrileghe dei preti venduti per la diaria.
Non ci vuole molto.
md
Come era ben chiaro fin da subito: il vostro santo subito, l’ufficiale polizia francese Arnaud Beltrame, ucciso nell’attentato di qualche giorno fa, era un massone altro che cattolico eroico. Maurizio Blondet : “Ma subito la Gran Loge de France gli rende omaggio con un commosso comunicato: “Fratello Arnaud Beltrame, membro della Rispettabile Loggia Jerome Bonaparte all’Oriente di Rueil-Nanterre”, eccetera. Firmato Philippe Charuel – Grand Maître de la Grande Loge de France”. Forse è morto per sbaglio. Saluti.
Comunque in Massoneria prima di occupare i vertici “dirigenziali”, si sa, che c’è un apprendistato da galoppini….che possono anche essere ignari della natura e sostanza atea della Fratellanza Illuminata.
“Il colonnello proveniva da una famiglia laica che non l’aveva nemmeno fatto passare a Comunione, era sposato civilmente (in Francia, però, non esiste l’istituto del matrimonio concordatario e le due cerimonie avvengono separatamente), era stato affiliato alla massoneria, che ha rivendicato la sua appartenenza alla “Respectable Loge Jérôme Bonaparte de Rueil-Nanterre”. Il quotidiano cattolico “La Croix” ha però precisato come negli ultimi anni ne avesse preso le distanze, intraprendendo un percorso diverso, e ha parlato senza precisare la fonte di persone “a lui vicine”. Forse, l’unica testimonianza certa, se non fosse vincolata al segreto del confessionale, sarebbe quella del sacerdote che negli ultimi anni era divenuto suo direttore spirituale: padre Jean-Baptiste, canonico dell’abbazia di Lagrasse. Con lui Beltrame aveva intrapreso un percorso di avvicinamento alla fede, cominciato quasi casualmente con una visita al monastero.”
(…)
“è interessante notare come l’eroico tenente colonnello non sia stato attratto da un cristianesimo conciliare e conciliante, il cristianesimo che sta riabilitando la teologia della liberazione affiancandole magari la teologia dell’immigrazione. Ad affascinarlo è stato un cattolicesimo virile e tradizionalista, quasi “templare”: il suo era il Cristo delle cattedrali, non quello dei presepi multietnici o Lgtb. Anche il suo sacrificio può essere letto in questa chiave. Certo, anche senza conversione, un alto senso del dovere associato all’etica laica della République avrebbero potuto indurre Beltrame alla stessa scelta, ma non è da escludere che la conversione e la conseguente fede in una vita ultraterrena abbiano contribuito a infondere in lui quel supplemento d’anima, quella virgola di eroica follia indispensabili per affrontare a viso aperto una morte quasi certa. Del resto, anche Salvo D’Acquisto era uno spirito profondamente religioso ed è stato avviato per lui un processo di canonizzazione, che l’ha proclamato “servo di Dio”. Oggi c’è chi auspica che la Chiesa riconosca le virtù eroiche del tenente colonnello Arnaud Beltrame, morto per una Francia che credeva di non avere più bisogno di eroi. E che anche per questo oggi si trova ad averne un disperato bisogno.”
http://www.barbadillo.it/73864-focus-francia-di-e-nistri-arnaud-beltrame-patriota-europeo-e-cattolico-tradizionalista/
Sì: Beltrame è “nostro” e ne siamo fieri.
Voi tenete giù le zampacce e godetevi imagine ol de pipl e i vostri gessetti colorati.
Brava Isabella! Si’ e’ nostro e anche la Francia lo e’.
Brava Isabella!
Uh Signur! Ci mancava il “Barbadillo”…certo che entrare e trovare le citazioni di Berto Ricci….magari ce n’è anche qualcuna di Balbo o Dino Grandi…adesso vedo 🙂
Barbadillo il peruviano che giocava nell’Avellino. Altri tempi.
Altre scommesse.
Non era un mistero che prima fosse un massone, ma si era convertito alla fede Cattolica successivamente. Lo afferma chiaramente de Mattei in questo video….
https://www.radioromalibera.org/cultura-cattolica/cielo-degli-eroi-lo-accolga-roberto-de-mattei/
Deja’ repondu ailleurs. Mes regards.
Prima del giudizio esamina te stesso,
così al momento del verdetto troverai perdono.
(Siracide 18,20)
@Sergio
Sì certo, è morto per sbaglio, perchè pensava di entrare in un bar a bere un caffè.
o è morto per sbaglio (fuoco amico, come credo io) perché non era previsto che morisse o è morto perché sapeva troppo come il terrorista; in francia tutti i terroristi fanno ritrovare le loro carte di identità e poi vengono ammazzati; mai che ne prendessero uno vivo.
Infatti: l’emotività dovrebbe essere lasciata da parte, anche se comprendo il bisogno di cercare luci di bene in tutto questo male. Avevo commentato su questo un paio di giorni fa, ma il commento non è uscito sul blog
Questa volta è uscito.
In realtà era uscito anche l’altro giorno….
Gli unici cristiani che avanzano numericamente sono gli evangelici pentecostali soprattutto sudamericani. I cattolici sono “in rotta” ovunque. Il canto gregoriano e la musica New Age a 432 hz potrebbero comunque essere rilassanti .PS il gregoriano dovrebbe essere a 432 hz dice la cimatica, Goebbels (prima del concilio) cambio’ la frequenza del LA.
È vero, fra i fedeli alla tradizione ci sono “voci rancorose” e sono voci che dispiacciono non poco per l’acrimonia con cui sempre più spesso portano avanti certi ragionamenti che ti fanno dire: “Qui stiamo veramente esagerando”; e non solo con i concetti, ma anche con le parole. Peccato perché queste persone non sono persone qualunque, né tanto meno persone da poco. Preghiamo pure per loro perché rientrando un po’ in loro stesse aiutino anche la gente comune che in qualche modo le segue, a percorrere nella pace il giusto cammino.
Santa Pasqua a tutti!
Buona Pasqua. 😘😘😘😘
“voci rancorose” ?
Sant’Agostino :
A forza di vedere tutto si finisce per sopportare tutto.
A forza di sopportare tutto si finisce per tollerare tutto.
A forza di tollerare tutto si finisce per accettare tutto.
A forza di accettare tutto si finisce per approvare tutto.
“Se tu non parli perché l’empio si corregga della sua condotta, egli morrà per colpa sua, ma del sangue suo chiederò conto a te. Se invece tu hai ammonito l’empio a riguardo della sua condotta affinché se ne correggesse e tuttavia non si ritrasse dalla sua via, egli morrà per sua colpa, ma tu salverai la tua vita” (Ez. 33, 8/9).
G.Vigni
Come ha già scritto qualcuno prima di me, è vero che la situazione non tutta la responsabilità è dell’attuale pontefice, però è innegabile che durante il suo pontificato questo processo negativo abbia subìto un’accelerazione, e non ritengo ciò un caso. Concordo anche con chi ha affermato che i suoi predecessori, seppur santi uomini, abbiano sbagliato a non condannare certe idee eretiche, contribuendo loro malgrado a creare le premesse della situazione attuale. E’ come se fossero stati anche loro vittime del nefasto “proibito proibire” del ’68.
Detto questo, siccome la battaglia del vero cristiano non è contro creature di carne e sangue bensì contro gli spiriti dell’aria che abitano nei luoghi celesti, ossia i diavoli, e le idee eretiche da essi stessi ispirate, sbaglieremmo a distribuire le colpe personalizzandole.
Ritengo molto più proficua la ricerca e la messa a fuoco degli errori per prenderne consapevolezza, prima tappa del cammino atto da un lato a non ripeterli più in futuro, dall’altro ad individuare e a metterci in guardia dai prossimi alfieri delle eresie (che poi gira e rigira sono sempre quelle, il diavolo è creatura e non ha una fantasia infinita).
Il risultato finale sarà il risorgere della Chiesa più pura e bella di prima.
Non ci resta che pianger… ci addosso; se è così, si è arrivati alla frutta.
No, questo non potrà mai essere, come sappiamo. Ammetto però che a volte si fa fatica a conservarla, questa consapevolezza 🙂
Il problema è la PASTORALITA’. Con questo termine (soprattutto ultimamente) si sono nascoste tutte le gravi mancanze della Chiesa in tutti i casi. Col Concilio spesso sono stati mandati in pensione gli organi (perfetti e maestosi per la liturgia cattolica tradizionale) a favore di chitarre e tamburelli. Molti sacerdoti dicono che certe musiche ‘molto leggere’ servono ad avvicinare i ragazzini (ed io direi anche molte mamme, che spesso sono le animatrici dei cori)… Da lì a trasformare suore e preti in vari ‘Suor Cristina’ il passo è davvero breve… Nei Paesi in cui poi il ballo ed il canto sono con maggiore evidenza (pensiamo al Sud America) parte integrante della cultura di un popolo, le derive sono ancora più facili ed evidenti…
Nella mia fredda e nebbiosa (un tempo…) Milano è per esempio facile imbattersi in un giovane sacerdote che normalmente si mette a ballare e a saltellare durante le liturgie: lui dice di essere preso dallo Spirito Santo, a me pare semplicemente un ragazzino vestito da prete che semplifica e banalizza la sacralità della Messa (e spesso anche la dottrina) giocando a fare il ‘predicatore americano’… Molti fedeli maschi lo guardano sbalorditi (per ovvi e vari motivi), ma molte donne lo ammirano con evidente simpatia, perché colgono in lui una liturgia alternativa, non ‘freddamente tradizionale’… Peccato che però si limitino a ‘vedere’ il rito, cogliendone un certo sentimentalismo, ma non si rendano conto di certe derive dottrinarie nelle omelie…
Che per avvicinare i ragazzini ci vogliano le musiche “molto leggere” è un pensiero erroneo da adulti. Una bimba della mia famiglia, durante la preparazione alla prima comunione ha potuto frequentare un corso di canto gregoriano con un istruttore bravo: lei e i suoi coetanei hanno imparato benissimo e si divertivano pure (purtroppo poi il corso è stato interrotto, soprattutto perché c’erano dei genitori che remavano contro).
Come ho scritto in altro commento,tutto è cominciato con il Concilio.Subito dopo si ebbero messe con chitarre.E neppure il lungo pontificato di Papa Giovanni Paolo II ha saputo modificare le sue conseguenze.Ma detto questo,non si possono ridurre le responsabilità di Bergoglio.Le sue sono eresie.Lo erano.Lo rimangono.
La crisi liturgica è crisi di fede. La Veritatis Splendor, la Charitas in Veritate, non bastano, già DeLubac, poi Rahner andavano sanzionati, le loro dottrine decisamente condannate. Invece sono alla base degli insegnamenti di facoltà teologiche e seminari, sono l’aria che hanno respirato cardinali vescovi e sacerdoti. Ora quei pochi chierici che hanno una formazione direi tomistica, sono visti come privi di misericordia, gelosi gestori della Grazia, volti inespressivi di farisei rigidi. I laici devono parlare, sono più liberi, visto che le gerarchie possono ridurre i chierici al silenzio.
Sono pienamente d’accordo con quanto ha espresso “Esdra”!
Precisamente, hai detto benissimo: la crisi della liturgia è, anzitutto, crisi di fede. Crisi di fede che non parte dall’attuale pontificato ma allo stesso tempo nemmeno dal Concilio Vaticano II: se fosse andato tutto bene, quest’ultimo non sarebbe mai stato convocato. Al contrario, le tendenze eretiche e moderniste, condannate già dal beato Pio IX, si sono originate per lo meno in ambiente illuminista tra la fine del ‘700 e la prima metà dell’800, e probabilmente risalgono al libertinaggio ed alla nascita della massoneria tra il XVII e l’inizio del XVIII secolo. Un cancro che ha avuto tutto il tempo per attecchire, che si fonda su errori dottrinali ed umani (il luteranesimo e l’umanesimo laicista nella prima metà del XVI secolo) che risalgono a molto tempo fa, e che non sono altro che l’espressione di una corrente di pensiero, puntualmente stroncata e condannata (e, nei fatti, scomparsa) ma ciò nondimeno a più riprese ricomparsa nella storia, cioè l’eresia maledetta della gnosi. Se non si considera questo, cioè la pubblicazione dell’enciclica “Quanta Cura” nel 1864 da parte del beato pontefice Pio IX e della lotta al liberalismo per tutto il pontificato di Leone XIII (fatte salvo le varie condanne alla massoneria ed al libertinismo in generale), non si riesce a capire la follia degli anni immediatamente post-conciliari, né a capire perché teologi protestanti o più o meno eretici ma proclamatisi comunque cattolici (di cui Rahner non è che l’esponente più illustre, ma non il solo) fossero stati invitati in qualità di periti proprio al Concilio. Una vena eretica, insomma, che complice una certa segretezza e delle metodologie di propagazione e di “proselitismo” (basate su ricatti ed offerte degli unici due moventi che contano, come direbbe Nero Wolfe di Stout, cioè sesso e potere) si è propagata, si è infiltrata in ruoli chiave e, volenti o nolenti, ha influenzato (in negativo) profondamente la fede e la liturgia cattolica negli ultimi sessant’anni, quasi distruggendoli. Dico “quasi” perché non tutto è perduto, i gruppi di fedeli tradizionali sono in continuo aumento e le comunità che celebrano esclusivamente in rito tridentino sono sempre più numerose e diffuse capillarmente in tutta Italia, tanto che ora spesso basta un’ora di autobus (o anche meno, se si vive nelle grandi città) per raggiungerle. Inoltre, costoro in modo più o meno consapevole, servono Satana, ma la Chiesa è di Dio: senza odiare i nostri nemici ma pregando per la loro conversione e per il Ripristino (con la R maiuscola) della dottrina e della tradizione liturgica e morale cattolica ovunque, dalla sperduta cappellina in mezzo alla campagna sino alle grandi cattedrali, così da accelerare la caduta di questo sistema ereticale ed accumulando carboni ardenti sul capo di coloro che si ostinano nell’errore e nella lotta a Cristo.
Dottor Tosatti, sottoscrivo in pieno. Tra l’ altro ho letto che sulla piattaforma social dei giovani da cui attingere contributi pre sinodali molte voci di gioventú attratta dalla Sacra liturgia e dalla morale tradizionale sono state censurate. Ridotte ad una breve sintesi di passaggio finale.
Poi leggo quanto sarebbe “normale” ricevere le “linee guida” della protezione civile (ansa.it) per il prossimo impatto della spazzatura spaziale cinese. Ricordo una novella in cui un alieno venendo sulla terra trova un giornale, un quotidiano, sotterrato. Lo prende, lo apre e legge notizie “livellate”: dall’ omicidio alla politica, alla pubblicità a tutta pagina di un paio di mutande.
L’alieno si fa una sola domanda.
Chi è l’alieno e chi l’alienato?
Per arrivare alla realtà di oggi sono occorse molte fantasie umane “verso un mondo più consapevole della sua modernità”. Ammesso che tale affermazione abbia un senso concreto reale.
Resta che per Pasqua ci casca in testa monnezza comunista.
Normalizzazione della “sfiga cosmica”?
l’Abate Faria mi sebra ingiusto: ci sono gli istituo Ecclesia Dei, tutti in espansione, che raccolgono fedeli giovani e famiglie numerose, con manifestazioni di grande rilivo numerico come il pellegrinaggio di Chartres.
Dovunque arrivano, le comunità rinascono.
Ci sono i monasteri tradizionali che hanno nuove filiazioni.
E tutto questo malgardo la lotta feroce che gli viene fatta.
La realtà tradizionalista non si esauruisce nei piccoli gruppi litigiosi ( a volte soprattutto fra di loro) che stanno attaccati al vaticano o cercano di tenere insieme l’impossibile (cioè l’appartenenza armonica alle docesi moderniste e un ‘istinto’ tradizionale che ormai spesso neanche più ci ce l’ha sa esattamente cosa).