PEZZO GROSSO: IL PROBLEMA NUMERO UNO DELLE FINANZE VATICANE, IOR COMPRESO, SI CHIAMA PAPA BERGOGLIO.
27 Febbraio 2018
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, nei giorni scorsi su un sito para-vaticano è apparso un articolo in cui si raccontava di come il Pontefice regnante fosse impegnato nella ristrutturazione delle finanze vaticane e dell’Istituto per le Opere di Religione (IOR) in particolare. Ora ci sembra di poter dire che dopo il coinvolgimento personale e diretto di papa Bergoglio prima in quel pasticciaccio brutto dell’Ordine di Malta, che, come sappiamo, profumava di soldi più che di santità, e la straordinaria richiesta alla Papal Foundation di 25 milioni di dollari per l’IDI, travolto da inchieste giudiziarie e tracolli finanziari, forse sarebbe più saggio anche per musici di corte non arpeggiare più di tanto su questi argomenti. E infatti Pezzo Grosso deve aver letto lo stesso articolo, e ci ha mandato una letterina al vetriolo. Eccola.
“Caro Tosatti, le faccio una confidenza. So perché le finanze vaticane non funzionano, e credo di aver capito quale è il vero problema, anzi credo di sapere anche come si chiama il problema: Bergoglio. Tenterò di spiegarlo in modo sintetico e semplice. Dimenticavo, chi mi ha aiutato a capire son state ben tre persone, tutte ex coinvolte direttamente nelle finanze vaticane e tutte e tre si son dichiarate pro-Bergoglio, non ostili a lui. Ma tutte e tre han dato una risposta più o meno uguale alla domanda mia conseguente: ma allora perché non risolve il problema facendo…? Risposte: perché non si applica per capire e analizzare il problema; lo ascolta, dà un ordine e se ne va….Poi se legge sui giornali gli inevitabili conseguenti fatti scandalistici, si arrabbia…ecc.
Ma vediamo perché il problema si chiama Bergoglio:
– Nelle carte che Benedetto diede a Papa Francesco ( al passaggio consegne ), c’erano indicazioni sui problemi delle istituzioni vaticane che operavano in area finanziaria. Le ha lette?
– Tolse al Segretario di Stato Parolin la delega sulle attività finanziarie, praticamente spaccando in due la segreteria di Stato, e nominò il card. Pell. Sant’uomo certamente, che però di finanza non aveva alcuna esperienza, e lo dimostrò ben presto.
– Nominò (e confermò) mons. Ricca quale Prelato dello Ior. Il Prelato dello Ior ha il compito di gestire, quale trait-d ‘union, le relazioni tra vertici dell’Istituto e la Commissione Cardinalizia di sorveglianza. (NON è un ruolo onorifico).
– Nominò personalmente alcune persone al vertice di Cosea (Chaouqui – Balda).
– Cambiò personalmente, e d’imperio, senza seguire nessuna procedura statutaria e senza avere informazioni necessarie su fatti e persone, il vertice dello Ior (nominando il DG Mammì e il Vice DG Mattietti).
– Non ascoltò il famoso capo del controllo Milone, il revisore dei conti, quando cercò di spiegargli cosa aveva compreso o scoperto (questo non mi è stato chiarito).
– Non ha mai voluto indagare, nonostante i suggerimenti ricevuti, sul ruolo svolto dall’Organo di Vigilanza (Aif) creato con la legge Antiriciclaggio nel 2010.
– Chiese personalmente ad un prestigioso ed esperto Consigliere Ior (Carlo Salvatori, ex Presidente Unicredito) di dimettersi perché “ostacolava” il lavoro della direzione facendo domande in Consiglio…
– Ha appena messo in condizione l’ex Ambasciatrice Usa presso la Santa Sede, Ann Glendon, di dimettersi quale Consigliere Ior (e non lo ha fatto per ragioni di salute…).
Quousque tandem abutere …patientia nostra?”.
Pezzo grosso.
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Tag: finanze, fior, papa, pezzo grosso, vaticano
Categoria: Generale
Infatti prima di Bergoglio lo IOR ha dato sempre prova di trasparenza, onesta e competenza! suvvia…
n.b.: Caro dott. Tosatti la seguo sempre volentieri.. ma non crede di dar troppo spazio a coloro che si trincerano sempre e solo dietro l’anonimato? così è sempre troppo facile sparare a zero ed io, sempre some suo lettore, ho sempre il dubbio di leggere sopratutto attacchi “politici” al Pontefice.
Saluti.
Con stima Gabriele
Attacchi politici ??????
– A l’e’ mia bu’ e basta- ha detto il mio amico “scarpe grosse”.
attacchi politici tra virgolette “”… su IOR e lettere da anonimi niente??? “senza scarpe”..
Un’altra prova che quella di Bergoglio e’ una falsa carita’. Lo Iorio, nato per sostenere opere religiose e di carita’, va’ in malora? 😂
Ior😎
Nessuna sorpresa: perché mai chi si dimostra uno stolto con la dottrina della Chiesa dovrebbe rivelarsi un genio nell’alta gestione finanziaria?
Questo mi sa’ di protestante. Oppure di Mormone. Il vero fedele di solito si vede anche dalla ricchezza materiale che dio gli concede.
Vittorio! Non faccia il finto tonto. Qui si sta parlando di dubbie facoltà mentali, cultura, onestà intellettuale, capacità manageriali di uno approdato non si sa come alla più alta dignità e autorità spirituale mondiale, dimostratosi assolutamente incapace di gestirla.
Non c’entrano Calvino, i mormoni e quant’altro.
Oltre ad essere un primatista in errori di dottrina , l’attuale pontefice sembra essere un primatista in errori in tema di organizzazione. Questo l’abbiamo già ripetutamente detto anche recentemente. Non sa valutare le persone, non ha criterio nelle scelta dei collaboratori, vuole arrivare dappertutto in prima persona, non ascolta le critiche e i suggerimenti degli esperti. E l’elenco potrebbe continuare all’infinito.
Nel caso dello IOR, la faccenda si fa ancora più complicata perché c’è un duplice aspetto da gestire: quello religioso e quello finanziario.
Non sono a conoscenza dell’esistenza e dei contenuti di uno statuto dello IOR, ma il nome stesso (Istituto Opere Religiose) mi pare sufficiente a definirne gli scopi, eminentemente di finanziamento di opere volte alla diffusione della fede e all’esercizio della carità, utilizzando mezzi finanziari forniti dai fedeli. Il collegamento fonti —> impieghi dovrebbe quindi essere chiaro a tutti. E poiché le risorse, per quanto grandi possano essere, non sono infinite, il compito principale di S.S. dovrebbe essere quello di stabilire le priorità da dare ai diversi impieghi, delegando la gestione tecnica del tutto a persone competenti e preparate e soprattutto oneste.
Ma dalla descrizione emergente dall’articolo in discussione, pare che le cose non stiano proprio così.
Mannaggia, deutero…ma non potevano fare Papa te al posto suo?? Tu si che quello IOR lì l’avresti rigirato ben bene come un calzino, insieme al tuo fido scudiero Scarpe Grosse…
Senti, per il prossimo Conclave mettiamo su una bella “mafia della val Brembana” ti sponsorizziamo noi!! Ci stai?
Al massimo mi sarei potuto proporre come consulente, ma non ho più la partita IVA.
L’Argentina fallisce un giorno sì e l’altro anche.
A un argentino non darei da gestire manco la paghetta per comprarsi le caramelle, figuriamoci le finanze vaticane.
Sono d’accordo. Questo papa trasuda incompetenza. E’ talmente incompetente che non si rende nemmeno conto della sua incompetenza. Anche il suo autoritarismo fa parte della psicologia dell’incompetente, come pure la sua passione per le “novità”, guidate dallo spirito. E’ proprio degli incompetenti, che non sanno come analizzare un problema per risolverlo perché non sanno nulla, inventarsi soluzioni “nuove” e “originali” che funzionano solo sulla carta e che peggiorano solo i problemi. Le sue idee, un misto di peronismo e sinistrismo (chiamarlo marxismo mi sembra un affronto per Marx) anni 70, sono patetiche. Come quando disse che la crisi USA-Corea si poteva risolvere in un attimo chiedendo alla Norvegia di fare da mediatore. O come quando nomina, con superstizioso rispetto, “gli scienziati” su qualche questione complessa, come se “gli scienziati” dessero tutti le stesse risposte.
http://ecclesiaafflicta.blogspot.it/
ma lo volete capire che non è argentino ? E’ astigiano. Ed è vissuto in una città dell’Argentina dove fanno perfino il Festival della bagna cauda!!!
Alice la madre era ligure. Dovrebbe sapersi piu’ destreggiare con i soldi! Lo sa che nell’ ebraismo e’ la linea materna quella che conta?
Non mi sento di addossare SEMPRE al Papa TUTTE le responsabilità su TUTTO ciò che accade in Vaticano; in altre parole non vorrei arrivare al famoso “piove governo ladro”.
Tuttavia ciò che afferma Pezzo Grosso trova una conferma importante nel servizio di “National Geographic” del 2015. La nota rivista, tramite Sandro Magister, riporta alcune dichiarazioni di Padre Federico Lombardi, allora direttore della sala stampa vaticana, tra le quali le seguenti:
“Nessuno è a conoscenza di tutto quello che il Papa sta facendo. Nemmeno il suo segretario personale lo sa. Devo sempre fare un giro di telefonate. Una persona è a conoscenza di una parte della sua agenda, un’altra di un’altra parte.”
E ancora: “Era incredibile. Benedetto era così chiaro…Due minuti e avevo totalmente chiaro il contenuto del colloquio”.
Naturalmente pochi giorni dopo padre Lombardi, in quel momento ancora Direttore della sala stampa, diede una smentita che in realtà non smentì un bel niente.
Mah! Nuzzi dice che Benedetto seppe del licenziamento di Gotti Tedeschi dalla TV. E quella fu la goccia che fece traboccare il vaso…Il colpo finale a un papa esperto di teologia che viveva prigioniero nel regno di…mammona?
Vademecum per il voto di domenica prossima (da Chiesa e Postconcilio):
Un famoso sacerdote, servita di Maria, strappò la corona del Rosario: per la Chiesa tutto ok.
Salvini esibisce il Rosario: non va bene.
Se avesse distribuito canne tra il pubblico: avrebbe dato meno fastidio.
Una famosa abortista parla in una chiesa, e sugli altari si fanno comizi elettorali dei rossi: per la Chiesa tutto ok.
Salvini giura sul Vangelo: non va bene.
Avesse giurato sul Corano, o sul Buddha: tutti a dire bene Salvini, bravo Salvini, com’è illuminato Salvini.
Il governo appoggiato dai vescovi approva il gender e le unioni civili: questo va bene.
Salvini si è opposto. Ma Salvini, nella sua vita privata, è divorziato: e allora non va più bene.
I rossi hanno approvato tutte le leggi possibili contro la vita e la famiglia, spesso facendosi coprire dai preti: e questo non è un uso improprio (forse sacrilego) del potere sacerdotale?
Chiudo: è più urtante un politico che giura sul Vangelo, o una vignetta dissacratoria sul giornale dei vescovi?
Vedremo se Salvini sarà uno spergiuro: intanto ci ha mostrato quale sia, secondo lui, la cosa più importante su cui giurare.
Caro amico, permettimi di dubitare che il brandeggio del rosario da parte di Salvini sia strumentale.
Penso infatti alla sua Lega che ha arruolato la Giulia Bongiorno, alfiera delle unioni gay, della legge Scalfarotto e dell’eterologa, e alle dichiarazioni di Salvini medesimo per il papponaggio di Stato con la riapertura dei bordelli, che dovrebbe essere tra i primi provvedimenti del suo ipotetico governo.
il Popolo della Famiglia è l’unica sana alternativa non solo alla Lega, ma anche al PD distruttore delle basi antropologiche della nostra civiltà, al CdX del Silvio animalista e relativista dell'”allegra anarchia etica”, propugnatore dei consumi fini a sé stessi, che stordiscono e distraggono il popolo, e che, come giustamente qualcuno ha detto, il gay pride ce l’ha in casa, al FdI della Meloni, della quale in 15 anni di Parlamento, cinque dei quali trascorsi in Consiglio dei ministri, non si ricorda un provvedimento sul quoziente familiare o sul reddito di maternità, nonché, last but not least, al M5S che è ontologicamente una gnosi 2.0.
@Pier Luigi Tossani
Risposta parzialmente fuori tema…
L’intervento di Catholicus era soprattutto sui due pesi e sulle due misure che la Chiesa applica ai fatti di cronaca, con i Vescovi prontissimi a parlare in alcuni casi e a tacere su altri casi…
Lei ne ha approfittato per fare ancora una volta propaganda per un voto (purtroppo) INUTILE.
Il dato di fondo è che Bergoglio ha gravi problemi mentali, e la cosa è dimostrata dalle deliranti affermazioni para-filosofiche contenute nella sua Evangelii Gaudium, i famosi “quattro postulati”, vedi qui
http://querculanus.blogspot.it/2016/05/i-postulati-di-papa-francesco.html
e qui
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351356.html
Bergoglio soffre di una grave forma di psicosi. Questo spiega le disastrose incongruenze del suo pontificato, che con la riabilitazione di Lutero e AL sdoganante l’adulterio, hanno già varcato la soglia dell’eresia, e anche i suoi comportamenti descritti in questo articolo.
Chissà, forse un giorno, non so quando, il fatto della psicosi di Bergoglio sarà manifesto. Mi stupisce molto che fra i tanti che hanno letto EG, non vi sia ancora chi abbia sollevato la questione della sanità mentale del papa. Da questo gli derivano, evidentemente, sia l’eresia, sia il suo comportamento pastorale ossessivo, esempio, a proposito dei migranti, e gli arrosti spettacolari fatti all’Ordine di Malta e allo IOR, in una atmosfera da mania persecutoria.
Poi, come spesso succede, la cosa passa, in qualche modo, dal tragico al comico-paradossale…mi figuro infatti in tutto il mondo, i gruppi di fedeli, religiosi e laici, che, molto compresi nel loro compito, “studiano” EG, come ha raccomandato Bergoglio medesimo, per trarne indicazioni per il lavoro pastorale… e non si rendono conto che il testo è il frutto di una mente, diciamo, quantomeno problematica.
Eppure, stando alla realtà, come giustappunto raccomanda nella sua EG il Pontefice regnante, se la Provvidenza ce l’ha mandato, un motivo c’è di sicuro, e direi sia, primariamente, quello di castigarci per i nostri peccati, e anche di vedere come ce la caviamo in una situazione del genere. Una prova, un test di resilienza per i fedeli. Certo, se penso ai cardinali che lo hanno eletto… dico, ma… non lo conoscevano?… i malsani “quattro postulati” risalgono infatti a quando Bergoglio era ancora prete in Argentina. Mistero. Ma stiamo sereni, ci vuol altro per scomporci.
Infine, preghiamo senz’altro moltissimo per Bergoglio, pover’uomo, e che lo Spirito ci illumini tutti, in questo momento così critico per la Chiesa e per il mondo, specie dal punto di vista della sanità mentale e del tracollo anche della logica.
Pure altri hanno gravi problemi mentali narcisisti e sociopatici eppure sono i piu’ ricchi e potenti del mondo.
Non ho parole …Non riesco a capire neppure l’atteggiamento di questi tre dichiaratisi “pro Bergoglio ” che , pure ,lo descrivono come uno che: “Non si applica per capire e analizzare il problema , lo ascolta ,dà un ordine e se ne va “. E che poi si “arrabbia” . Che significa allora esser pro- Bergoglio ? Forse che in cambio della sua scusabile ignoranza in campo economico egli dona ai suoi * Pro * la consolazione di una evidente spiritualità nel gestire le anime dei fedeli e – soprattutto – degli infedeli ? Di una celeste umiltà quando si traveste da clown o da sciamano per dimostrare che la sua umanità è pari a quella dell’ultimo dei bipedi che NON benedice per non umiliarli? Di una capacità diplomatica a prova di Deep State ? Di un’inventiva “profetizzante” nello scegliere e interpretare i passi delle Sacre Scritture? Beh! ,si. Bisogna proprio nascere ” Pro”.
A Roma è nevicato. Sarà sicuramente colpa di Bergoglio.
Analisi penosa.
Non diciamo fregnacce, le colpe di Bergoglio sono ben altre! Lui non ha il potere di rendere bianco o nero nemmeno un capello. Ha solo la colpa, gravissima, di distruggere la vera e unica chiesa di Cristo. Farà la fine di Cafarnao!
Appunto, le responsabilità di Bergoglio sono ben altre. Ma pensiamo al suo terzomondismo compulsivo, che lo porta a inneggiare all’attuale invasione ai danni dell’Europa; la banalizzazione del ministero petrino; l’avversione al retaggio tradizionale della Chiesa latina. ‘sta faccenda dello Ior c’entra come i cavoli a merenda ed è tirata in ballo per i capelli tanto per dare uno schiaffetto in più al Capo dell’Entità. Facendo così non si va da nessuna parte. La critica dev’essere ben mirata e fondata e deve vertere su temi ben più importanti che la scemenza delle finanze vaticane; altrimenti facciamo come quelli che attaccavano Wojtyla per via della gestione di Marcinkus.
Nevicare, evento naturale, è equivalente a quanto descritto nell’articolo? Queste sono scelte direttive fatte da Bergoglio, e non sono affatto scemenze: si tratta della gestione del denaro della Chiesa, ad uso delle sue finalità.
Giovanni Paolo II non era responsabile delle manovre di Marcinkus semplicimente perchè, a differenza dell’attuale pontefice, non aveva nulla a che farci.
La causa principale della cattiva gestione del patrimonio del vaticano non credo siano solo nelle nomine del papa ma soprattutto nella perdita della fede nel clero e nei fedeli . Se ogni investimento venisse fatto alla luce della vera carità il ritorno sarebbe sempre assicurato come è dimostrato dal patrimonio che si accumulato nel corso dei secoli. Se invece la linea guida è l’investimento fine a se stesso per il raggiungimento di un sempre più alto grado di rendimento allora c’è l’assoluta necessità di entrare nei club esclusivi di coloro che governano gli affari , i cui fini sono agli antipodi della religione cristiana.
ma alla fine si potrebbe fare anche il bilancio finanziario del pontificato Bergoglio ( oltre che quello teologico-morale, quello di crollo di immagine e credibilità ) ? quanti maggiori costi e minori introiti della Santa Sede ? soprattutto dovuti a sprechi, mancate riforme Ior e Apsa fatte e iniziate da Benedetto e bloccate definitivamente nel 2013 . E non vengano a spiegare che quest’anno Ior o Apsa guadagnano più di prima. Qualsiasi ragioniere saprebbe truccare i conti per dimostrarlo . E i certificatori esterni ,tipo Milone, se rilevano ammanchi che vanno ? vengono cacciati ? Ecco sarebbe interessante sapere quanto è costato in termini economici Bergoglio alla Chiesa.
Questo è veramente l’ultimo dei problemi.