DON FREDO NON CREDO FORSE TEME CONSEGUENZE. “RIPULITO” DELLA FRASE INCRIMINATA IL VIDEO DELLA MESSA DI MEZZANOTTE. I DUE VIDEO A CONFRONTO.
2 Gennaio 2018
Marco Tosatti
Avete letto, e se no fatelo ora su La Nuova Bussola Quotidiana del parroco di San Rocco a Torino, don Fredo Olivero, icona del progressismo cattolico e non, che durante la messa di mezzanotte, a Natale, dopo l’omelia non ha fatto cantare o recitare il Credo. Ecco come è stato riportato l’episodio: “La sorpresa arriva al minuto 26,50 dopo un’omelia giocata ad invitare i genitori a trasmettere la fede ai figli, ma «smettendo di parlare loro dell’inferno che non serve a nessuno e fa male».
Il cantore annuncia il canto del Credo: «Dolce sentire, pagina 39». Don Fredo attacca per primo: «Sapete perché non dico il Credo? Perché non ci credo». Risate dei fedeli. Poi riprende: Se qualcuno lo capisce…, ma io dopo tanti anni ho capito che era una cosa che non capivo e che non potevo accettare. Cantiamo qualche cos’altro che dica le cose essenziali della fede»”.
Un prete che non crede nel Credo? Sarebbe un po’ come se il Preposito Generale dei gesuiti dubitasse delle parole di Gesù, perché all’epoca non c’erano registratori. Perché fare il prete, cattolico, romano, se non si ha fiducia in quello che è il condensato della fede, ciò per cui si può, volendo, vivere e morire?
Ma adesso, come ci fa notare un amico di Twitter, “Il video originale è stato reso indisponibilile. Su YouTube adesso è visionabile solo il video da cui è stata tagliata l’affermazione «Sapete perché non dico il Credo? Perché non ci credo…»etc etc”.
Controllate voi stessi su questo link…
MENTRE INVECE IL LINK ORIGINALE, NON CORRETTO, ERA QUESTO.
Forse qualcuno ha avuto paura che l’arcivescovo di Torino, la Congregazione del Clero, e magari la Congregazione per la Dottrina della Fede chiedessero a don Fredo quello che chiunque chiederebbe: ma se non ci crede, che ci sta a fare lì? A insegnare agli altri a non credere?
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Tag: chiesa, credo, credo olivero, fede
Categoria: Generale
Ecclesia afflicta
” Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.”
Giusto, anzi, giustissimo
Si rimane nel Figlio e nel Padre rimanendo in ciò che si è udito, udito dagli Apostoli e loro successori, gli apostoli sono colonne della Chiesa istituita da Cristo, e siccome è universale è dunque Cattolica, così come i detti e i fatti di Gesù Cristo sono universali, dunque cattolici, ma essendo Gesù Cristo vero Uomo e vero Dio, ergo, Dio è Cattolico.
Inoltre, è vero che Dio creando l’Anima ne diviene Padre, ma non tutti i suoi figli (minuscolo) lo riconoscono come Padre, si è Figli(maiuscolo) di Dio solo attraverso Cristo, e non con il volemose bene, tanto siamo tutti figli di Dio.
Mi sovviene un proverbio del ‘500, citato da Barzini: “che val petere e di poi lo culo stringere, fatigansi le natiche”.
Anche allora…… perfettamente adatto all’oggi.
G. Vigni
Does this bad pope believe the Creed? His appointees clearly do not. Birds of a feather flock together.
Riguardo al Credo, da semplice fedele desidero fare la mia professione di fede: appartengo alla Chiesa Cattolica perché i miei genitori hanno sottoscritto questa appartenenza, sulle parole del Credo, durante il mio Battesimo; sulle parole del Credo sono stata Confermata nella fede e desidero ripetere questo:
Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa. E noi ci gloriamo di professarla, in Cristo Gesù nostro Signore.
don Fredo Olivero non è che un figlio del suo tempo, figlio di quei teologi che, se il Vangelo fosse legge dello Stato verrebbero condannati per alto tradimento, invece sotto mentite spoglie dall’alto del loro prestigio clericale, continuano a diffondere le loro tesi anticristiane.
Di fronte a tutti quei Vescovi, sacerdoti e religiosi, quelli rimasti fedeli al Vangelo e veri eroi della Fede, desidero ripetere la mia fedeltà al Simbolo apostolico.
Per farsi un’idea di come questo sacerdote celebra il sacrificio eucaristico, al di là del Credo, consiglio di guardare nel video:
– La NUOVA (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) preghiera eucaristica, in particolare il momento della consacrazione (dalla fine del min 37),
– La preghiera del Padre nostro (min 43), alternata con la musica di The sound of silence,
– Lo scambio della pace (che dura dal min. 45 ca. al min 51)
– Il coro gospel (min 52 e ss) e i suoi solisti (min 1,02,30 e ss)
@dottor Tosatti
Può avere la gentilezza di avvisare noi lettori del blog nel caso in cui venga a conoscenza di provvedimenti di ogni tipo (da promozioni a vicario episcopale a sospensioni a divinis) che l’arcidiocesi di Torino avrà – eventualmente – cura di adottare nei confronti del sacerdote?
Per la prima ci sono buone probabilità. Per la seconda non ci credo nemmeno se la vedo.
Le sospensioni a divinis sono riservate soltanto ai sacerdoti fedeli alla dottrina di sempre (vedi Don Minutella).
Io credo, lo dico soprattutto al sig. Pasielu, che sia difficile capirci se non ci confrontiamo sul significato della liturgia. Le preghiere non sono forme vuote e intercambiabili, ma hanno dei contenuti importanti, sennò siamo tutti dei quaqquaraqua che ripetono a pappagallo cose senza senso…
Mi pare evidente che qui si confrontano persone che hanno diversi approcci e diversi gradi di approfindimento su questo tema.
Se veramente riflettiamo sul significato del credo, l’affermazione di don Fredo è inaccettabile. Il Credo è il momento in cui la comunità, dopo aver ascoltato il messaggio proclamato nelle letture e nel Vangelo, dichiara che sì, accetta quel messaggio, in tutte le sue parti, quelle che le sono chiare e quelle che magari fa ancora difficoltà a comprendere. Su quei contenuti, condivisi e proclamati da ciascuno dei presenti, la comunità diventa Chiesa, gruppo di persone che vivono nella medesima Verità. E’ per questo che la Messa prevede proprio in quel momento la sua lettura, perchè subito dopo, capito chi siamo (siamo Chiesa) e cosa ci unisce, passiamo a vivere il mistero più grande del nostro essere Chiesa, cioè l’Eucaristia.
Omettere il credo è una cosa gravissima, non ci sono scuse: il celebrante ha privato la comunità del momento in cui essa si riconosce un tutt’uno con la Chiesa di Gesù Cristo.
Su ognuna delle proclamazioni del credo ci sono stati Concili che hanno lavorato, Papi che hanno studiato, Dottori della Chiesa che hanno scritto, e molti semplici fedeli che poter potere proclamare anche solo una di quelle verità di fede si sono lasciati trucidare nei modi più orrendi.
Sono cose su cui non si può scherzare.
Grave è anche invitare a non parlare dell’inferno. Perchè è il Vangelo che ne parla, e tanto, e se il Vangelo e Gesù ne parlano, che diritto ha un prete di invitarci a non parlarne e a non persarci?
Insomma capisco che il sig. Pasielu si turbi per il clima di caccia alle streghe che si è creato, e alcune reazioni sono effettivamente un po’ scomposte, ma lo invito a non prendere sotto gamba l’evento che ha filmato.
A proposito di filmato, è stato il prete a volere che fosse tagliato?
Voglio tornare ancora sulla argomento sulla Messa alla Chiesa San Rocco,ho avuto modo di parlare con persone nella Chiesa che si occupano di tenerla aperta nel pomeriggio,e ribadisco che fate una tempesta in un bicchiere ,il senso della sua affermazione” non leggo il Credo …perche non ci Credo,dopo averlo studiato,ho capito che non ci credo ” ma non si riferiva che non crede al Signore, ma non gli piace quella preghiera come e scritta ,e quello il senso delle sue parole ,parlando con la custode della Chiesa che lo conosce bene ,si lascia a volte ad andare a certe uscite,a molti la preghiera il Credo non piace ma questo non vuol dire non credere,capisco che per i fautori della rigidità liturgica non e il massimo ,ma da qui all’eresia c’è ne corre.
Il video originale non lo rimetto ,perché non voglio che diventi virale ,per una frase fraintesa,.va bene il video che corregge delle parole che davano solo equivoci,e tanti come voi sopra ci ricamano..godetevi la Messa e i suoi canti e le parole dette a modo suo da un Sacerdote ormai anziano, con semplicità e senza pomposità ,e che parla di fede dall’ inizio alla fine
Cordialmente
Pasquale
Sig. Pasquale le dó un consiglio fraterno e gratis: non faccia ulteriori “precisazioni” riguardanti fraintendimenti vari. Così facendo peggiora soltanto le cose per l’immagine del suo “don”. Da queste parti saremo anche buoni e ingenui, ma non fessi (almeno non fino a questo punto); si è capito tutti benissimo di che pasta è fatto il compagno parroco di S.Rocco in quel di Torino.
Cordiali saluti anche a lei.
Non gli piace il Credo e allora al suo posto fa cantare “dolce sentire”?!! Perché si è fatto ordinare sacerdote?
Il ministro non è padrone della liturgia e tantomeno della Fede, ma ne è custode. E’ veramente presuntuoso e arrogante un sacerdote che propina ai fedeli, che hanno diritto alla liturgia cristiana, una liturgia farcita di sue considerazioni e sensazioni. Perché questi preti non si spretano e si guadagnano da vivere come tutti gli altri, invece di cazzeggiare a spese della chiesa e di sviare i fedeli?
Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!
Ah quindi se a un prete non piacciono le parole della Consacrazione, domani le cambia come preferisce lui e i “fautori della rigidità litugica” muti perché questa è la chiesa toda joya toda beleza?
Ma vi rileggete almeno? Vi rendete conto che vi siete catapultati ben oltre la soglia del ridicolo e state ormai veleggiando verso lidi inesplorati di comicità involontaria? E se non ci fosse di mezzo una “cosuccia di poca importanza” come la salvezza delle anime (certo, per voi siamo già tutti salvi: l’inferno non esiste e allora fiesta!) ci sarebbe da seppellirvi con una fragorosa risata, per usare uno slogan tanto caro ai vostri ispiratori e numi tutelari.
Bergoglio anche in questo è un caposcuola: prima infrange le norme liturgiche sulla lavanda dei piedi (che umiltà sentirsi superiore alle leggi!). Poi, siccome lui è il Sommo Pontefice, impone di cambiare le regole sulla lavanda dei piedi a tutta la chiesa.
Dopodiché, in occasionde di un altro show del giovedì santo, infrange anche le regole che lui stesso ha imposto!
A questo punto, se il papa stesso dimostra che le regole non contano nulla, non vedo perché quel prete di Torino non possa dire pubblicamente che non crede al Credo. A questo punto chiunque può fare ciò che vuole. Luterani: Lefevriani, Atei, preti di strada, Musulmani… tutti possono inventarsi liturgie cattoliche. Se io sento di fare qualcosa o di dire qualunque scemenza mi passa per la testa, non poniamo limiti allo spirito.
Questa è la chiesa di Francesco, il papa dittatore dello stato libero di bananas
http://ecclesiaafflicta.blogspot.it/
Un sacerdote della Chiesa Cattolica non deve soltanto credere al “Signore”.
Non basta!
Anche i protestanti e i testimoni di Geova credono nel “Signore”.
Don Fredo, se vuole essere un sacerdote cattolico, deve professare pienamente e senza dubbi la fede così come è perfettamente sintetizzata nel Credo (che non è una preghiera).
Se non lo capisce e/o non ci crede, deve avere il coraggio di andare via.
E’ troppo comodo non credere e mantenere lo stipendio di parroco, godere degli immobili della Chiesa e avere un uditorio garantito.
La verità è che don Fredo non è un rivoluzionario (quelli almeno hanno le palle e rischiano la vita) è solo una macchietta da avanspettacolo.
Se è per questo, il primo a sapere bene che c’è Dio, è satana.
@ Pasquale
la Messa non è un canovaccio in cui ogni sacerdote può aggiungere o togliere, a seconda dei propri gusti, qualcosa.
Si va dagli osservanti: “Fratelli” ai femministi “Sorelle e fratelli”, al calice che diventa la coppa del vino, il turbamento diventa la paura, vedere la luce del volto di Dio diventa vederlo faccia a faccia, il Signore sia con voi diventa il Signore è qui con voi, il Padre nostro e il Santo sono tradotti e cantati a proprio piacimento, i santi vengon aggiunti a bizzeffe in ogni preghiera eucaristica, le mani si alzano e si gesticola come si vuole, l’alleluia può essere quello delle lampadine, la dossologia finale viene recitata da tutti e così la preghiera per l’unità della Chiesa diventa una preghiera della pace da dirsi da tutti, persino parti della preghiera eucaristica vengono lette da laici (ah, il sacerdozio comune), il Vangelo viene dialogato quando si vuole (non solo il Passio), non piace la traduzione CEI, si usa quella vecchia per risparmiare oppure la traduzione cosiddetta interconfessionale (che poi non lo è) perché si dice che è più facile, la danza diventa un elemento della liturgia, anche con vestiti succinti e poi si applaudono le ballerine, ai funerali tutti sono già in paradiso e si applaude anche ai suicidi, un prete dice che è omosessuale ha avuto il coraggio, non è ipocrita, la casula d’estate è abolita, d’inverno è abolita la stola, l’Eucaristia è dietro le spalle del sacerdote, che diventa lo show man della celebrazione, ci sono video in Internet con danzatrici che fanno la danza del ventre con un serpente, altri celebrano vestiti da clown, concelebranti che celebrano senza paramenti, messe ecumeniche concelebratre con i pastori protestanti, messe papali con donne in topless che leggono le letture e offrono doni al papa, tutte queste cose ed altre che si possono aggiungere sono tutte fatte di qui e da là con buone intenzioni.
Il rettore di san Rocco non sarà arrivato a tutti questi eccessi sopra elencati contemporaneamente, ma si ha la sensazione che ogni sacerdote si sente autorizzato a fare solo ciò che gli piace. Ora il Credo è stato approvato da due concili ecumenici (Nicea e Costantinopoli), viene recitato o cantato in tutto il mondo in quel testo, sebbene in lingue diverse, non deve per forza piacere al rettore di san Rocco che comunque aveve due alternative: il Simbolo apostolico (più comprensibile nella formulazione) e quello dialogato obbligatorio per i battesimi ma che il sussidio Nella Casa del Padre inserisce nel repertorio regionale piemontese (non so altrove). Poi, le parole hanno un loro peso, specie quando non si è al bar. Il custode non può dire: stava scherzando. Per concludere la fede non è quella cosa che uno crede di avere, come la sente, la fede che un sacerdote deve proporre è quella cattolica. Se poi lo si giustifica dicendo che è anziano, io dico: vada a meritarsi il suo riposo. Sa che cosa le dico? che ci sono preti giovani che per reazione a questo andazzo di cose sono diventati nostalgici di una liturgia che non hanno vissuto, ma di cui possono vedere solo i filmati e ora celebrata da pochi, cosiddetti tradizionalisti. E questi eccessi di oggi come definirli? Lascio la parola ai lettori.
Don Ezio quello dei giovani con la Messa tradizionale è il futuro della Chiesa. Una risorsa e non un eccesso. Se ne faccia una ragione oppure si faccia piacere don Fredo. Le vie di mezzo non esistono.
Lo spettro di Don Ezio se viene a vedere il mio canale pasielu troverà molte registrazioni che ho fatto di Messe tradizionali
molte pubblicate solo in audio e intere,altre solo la parte musicale,altre anche in video come questa , e a queste Messe ci partecipo https://www.youtube.com/watch?v=5qBM2O5hlSY
Si può concludere don Ezio che quanto da lei descritto in modo efficace diventa una rappresentazione che mortifica qualsiasi tentativo di raccoglimento, al punto che chi ha la fortuna di poter scegliere, dopo aver provato l’alternativa del Rito romano antico non lo lascia più. Si arriva a capire come siamo stati ingannati con una riforma piombata dall’alto “per il nostro bene”. Un sopruso.
@ Pasquale
” Il video originale non lo rimetto ,perché non voglio che diventi virale ,per una frase fraintesa,.”
Invece doveva rimetterlo, affinché ciò che si è “frainteso” si possa comprendere meglio, ma contra factum non valet argomentum, e questo video anche se menomato è un fatto, e chi è costui per non piacere il Credo che un concilio ha formulato e altri ribadito?.
E’ così che si crea scandalo nei fedeli, ma non è a noi che dovrà rispondere, ma qualcuno più importante e non è la…………Bonino o Pannella.
Signor Pasquale il credo non è una preghiera! È la professione della fede Cattolica!
Mail: fredoolivero@gmail.com
Risate amare all’ipotesi che qualcuno possa temere provvedimenti da parte di (testualmente) ” l’arcivescovo di Torino, la Congregazione del Clero, e magari la Congregazione per la Dottrina della Fede “. Gli unici provvedimenti che ci sarebbero potuti essere (ma non ci sono stati) sarebbe stata una salutare scarica di calcioni nel didietro, da parte di fedeli cattolici sacrosantamente incazzati.
Il problema è che questo don Olivero è noto alla Curia da anni e anni. Tra le altre cose, organizza e partecipa a celebrazioni ecumeniche del gruppo “Spezzare il pane”: http://riforma.it/it/articolo/2017/07/11/fare-rete-sapere-chi-pratica-lospitalita-eucaristica
E nella pagina in questione, dei due organizzatori indicati in calce uno e proprio lui, con tanto di nome, mail e recapito telefonico.
Se ci fosse un sacerdote che organizza Messe con sacerdoti della Fraternità San Pio X – o anche solo dell’Istituto di Cristo Re o della Fraternità San Pietro – e che scambia l’ospitalità eucaristica andando a celebrare nelle loro chiese ed invitandoli nella propria, di sicuro lo allontanerebbero nell’arco di poche ore.
Ma siccome qui siamo in pieno Bergoglian mood, allora va tutto bene. D’altra parte, in precedenza anche in San Pietro è stata amministrata la Comunione ad un gruppo di eretici presente ad una funzione ecumenica.
Scusi Eminenza,
Dato che l’Istituto Cristo Re e la Fraternità San Pietro sono in piena comunione con Roma, che senso ha parlare di ospitalità eucaristica?
Tenga poi conto che ci sono già prelati, vescovi e cardinali (esterni alle due strutture) che celebrano con loro…
Per il Lefebvriani il discorso è diverso: ora sono nel pieno della contestazione e quindi devono ancora spegnere gli ardori e iniziare a riflettere; magari tra 500 potranno godere del riguardo oggi accordato ai luterani… speriamo!
Mi creda, signor spettro, ci sono diocesi in cui i sacerdoti della Fraternità San Pietro non sono autorizzati a celebrare nonostante siano in possesso del regolare Celebret della Pontificia Commissione Ecclesia Dei. Spesso per metter in allarme certi preti basta indossare la talare: non ti lasciano proprio dir Messa, men che meno quella tridentina, anche se a norma del diritto non occorra chiedere il permesso di nessuno.
E Le assicuro che – a parte la boutade dell’ospitalità eucaristica per la FSSPX o l’Istituto di Cristo Re, effettivamente i casi di intolleranza verso i chierici tradizionalisti non si contano. E se un sacerdote vuol proprio celebrare la Messa tridentina fuori Diocesi, lo spediscono in una chiesetta sperduta, in orari impossibili, a porte chiuse. Provare per credere.
Viceversa se un tizio in borghese chiede di “fare eucaristia” con un gruppo di mentecatti con chitarra gli danno l’altar maggiore della Cattedrale.
“ci sono diocesi in cui i sacerdoti della Fraternità San Pietro non sono autorizzati a celebrare nonostante siano in possesso del regolare Celebret della Pontificia Commissione Ecclesia Dei”. Torino è una di queste.
Capisco. In questo caso, allora, parlerei di ostracismo non di (in)ospitalità eucaristica.
Fatto ben più grave del problema che può esservi coi lefebvriani (sebbene anche in questo caso non si tratta di ospitalità ecumenica, non essendo a-cattolici).
@ Cesare Baronio
tre anni fa ho fatto celebrare Messa ad un pio sacerdote della Ftaternità San Pio X giunto in pellegrinaggio in un noto santuario del Piemonte, per un noto bicentenario di un Santo, d’accordo col rettore, alle 7 del mattino, in modo clandestino, con la paura che io e il rettore (per colpa mia) fossimo denunciati…
tre anni fa il Rettore di un noto Santuario torinese dava questo genere di ospitalità. Poi è stato ripreso da una autorità.. e ha smesso. E adesso il Rettore non è più lui, ma la autorità che lo aveva ripreso.
Ma si tratta di reprimende informali (mafiose) o di provvedimenti giuridicamente sostenibili?
Reprimende informali molto mafiose, che si sono ripetute in molte chiese della città.
Solo il superiore di un ordine ospedaliero in alta fama di progressismo e il vescovo di una diocesi confinante, in fama invece di conservatore, sono arrivati al coraggio di provvedimenti formali scritti.
Buongiorno, scusi la mia domanda aveva uno scopo ben preciso, ma forse non mi sono spiegato bene.
Le reprimende mafiose si possono spiegare in due modi: (a) non ho strumenti giuridici a disposizione – ergo: nn hai violato nessuna norma – e quindi ti convinco mafiosamente a cambiare prassi; (b) ho gli strumenti giuridici a disposizione – ergo: ha violato una norma – ma prima di farti del male seriamente ti faccio l’avvertimento mafioso.
Dalla sua risposta deduco che ci sono stati casi in cui sono stati emanati provvedimenti formali scritti, quindi ne deduco che alla base dei provvedimenti vi fosse una giustificazione giuridica. Se c’è una giustificazione giuridica, a monte c’era una violazione.
Siccome non conosco bene la questione, il senso della mia domanda era: i casi “mafiosi” di cui siete a conoscenza, riguardano “ospitalità” concesse in violazione di qualche disposizione o a favore di scismatici oppure “ospitalità” del tutto lecite a cui si è voluto contrapporre un atteggiamento (illecitamente) ostile?
Grazie e scusi: a volte provo ad essere sintetico e non mi faccio comprendere bene. Così spero sia più chiaro…
@ Non Metuens Verbum
quei fedeli “incazzati” probabilmente hanno già scelto altre chiese dove partecipare ai Divini Misteri.
Questo è un puto interessante. Nella Chiesa i fedeli che non amano le pagliacciate liturgiche hanno due alternative: cercare altre chiese in cui si celebra in modo degno, ma il livello medio è bassissimo, ed è un’alternativa poco praticabile, oppure smettere di andare in chiesa. Mi pare l’alternativa più praticata. Ma il clero responsabile di qeusta desertificazione non lo ammetterà mai, e darà la colpa alla secolarizzazione, alla cattiva educazione, alle famiglie ecc.
Le chiese dove operano i preti pagliacci sono sempre meno frequentate, con persone sempre più anziane che giocano a fare i trasgressivi a 50 anni, Nel video del prete di strada che non crede al credo si vede una specie di coro di 6 donne e un uomo travestiti da battisti dell’Alabama che cantano (male) con tutti i loro microfoni, pensando di essere un coro gospel e di recitare Sister Act. Queste patetiche esibizioni sono il giusto complemento al narcisismo del prete che non crede al Credo. Per forza che le persone smettono di andare in chiesa: non ci si va per assistere agli show di nani e ballerine.
Baronio ha maledettamente ragione…so di preti che non indossano l’abito talare per timore di rappresaglie da parte della curia…Fredo Olivero (ateo e comunista) viene elogiato e incoraggiato dal vescovo modernista della sua città (Nosiglia). Questi sono i frutti del vaticano II… il signor Olivero è stato inviato in seminario da M. Pellegrino, il quale amava i preti-operai…solo che l’omuncolo in questione non aveva voglia di fare nè l’uno, nè l’altro…
Ecclesia afflicta ha fatto una analisi corretta: tutta questa pretaglia modernista e i fedeli (o infedeli) che danno loro corda, sono responsabili della fuga di numerosissimi cattolici da questa chiesa protestantoide.
Sono pasielu l ‘autore del video alla chiesa di San Rocco , penso semplicemente che si fa una tempesta in un bicchiere di acqua ,solo su una frase infelice del sacerdote,mal detta e fraintesa, perché il concetto era semplicemente, si può credere anche senza recitare il Credo,in tutta la Messa ha parlato ( con parole sue ) ed esortato ad avere fede,e questo clima di caccia all’ eretico è solo risibile,ben altro minacce ci sono nella Chiesa
Cordialmente
Pasquale
Grazie per il Suo contributo. Ma perché il video poi è stato ritoccato? Se non c’era niente da eccepire poteva restare come era.
Dottor Tosatti, ben detto. Il video andava lasciato in originale oppure rimosso del tutto (meglio). A che servono questi video di Messe di una chiesa qualsiasi di Torino? Posso capire un video delle Messe celebrate dall’arcivescovo: non posso partecipare, almeno sento la parola del padre – responsabile della Chiesa locale.
Sig. Pasielu un prete deve attenersi alla liturgia della chiesa e uscirtene con l’affermazione che lei chiama infelice non è da pastore della fede Cattolica! L’estro liturgico è solo delle chiese protestanti dove ogni pastore sfoga liberamente il suo estro anche danzando samba o dicendo barzellette! Nella Chiesa cattolica Fini a prova contraria la professione di fede è un momento fondamentale dove la comunità esprime ciò in cui crede. Dolce sentire è un bellissimo canto della liturgia, ma non esprime il deposito della fede espresso nel Credo! Il problema è: dove si vuole arrivare con questo estro che alcuni preti hanno uscendo fuori dal seminato. Poi come dice il Dott. Tosatti che bisogno c’era di tagliare le parole del Don se non c’è nulla da vergognarsi o di che preoccuparsi? Rimettete in rete il video originale. Chissà che Papa Francesco presto non lo promuova vescovo di vattelapesca! 👏👏👏🤗🤗
@ Ira Divina
vede che ho fatto bene a cambiare nick, troppi don Vattelapesca in giro. Dove si vuole arrivare con questo estro? Si è già arrivati purtroppo. Si è persa la dimensione sacrificale della Messa a beneficio esclusivo di quella conviviale. Ma ammesso e NON CONCESSO che la Messa è la commemorazione dell’Ultima Cena, quella sera il clima non era festaiolo: tutti sapevano che Gesù era braccato, egli stesso aveva annunziato il tradimento e svelato il traditore, aveva collegato quella Cena allo spargimento del suo Sangue dalla croce, per salvare i discepoli aveva detto di procurarsi delle spade. E però senza fare della Messa un nuovo Golgota come qualcuno scrive in questo blog, la Messa rimane qualcosa di estremamente serio, perché quel Sacrificio riattualizza, non una liturgia in cui l’idea è che ci vogliamo tutti bene e Dio si fa pane (???), come si sente dire, perché nostro Amico.
Molto ben detto.
È proprio quello che io intendo con quello che ho detto! Mi fa piacere sentire che nonostante le influenze spettrali conservi ancora questo concetto della S. Messa🤗
Caro Pasquale, lei offende l’intelligenza e la sanità mentale di tutti gli utenti del blog.
Abbiamo ascoltato le parole di don Fredo (quelle che lei ha tolto dal video) e siamo in grado di comprenderne il senso inequivocabile.
C’è ben poco da interpretare e da fraintendere!
Ma certo, Pasquale, non ci è sfuggito che quel prete è un uomo di grande fede ma anche un simpatico burlone che si diverte a proferir bestemmie durante la messa solo per tenere desta l’attenzione dei fedeli… E il gioco continua anche dopo, con il nascondino: cucù, il video non c’è più. Lei però ha frainteso i commenti che ha letto qui: erano un pesce d’aprile un po’ in anticipo!
benaltrismo assai mal riposto.
Caro sig.Pasquale, non si offenda ma credo che lei ci abbia preso per dei solenni fessi. Vidi il filmato qualche giorno fa e la frase infelice (su questo almeno siamo d’accordo) non lasciava spazio ad alcun fraintendimento. Il “don” aveva detto chiaro e tondo che non recitava il Credo perché non ci credeva e perché in tanti anni di sacerdozio non aveva capito quel che voleva dire. Ora capisco che dopo il pandemonio che é successo si cerchi in qualche modo di metterci una pezza ma…insomma…inventatevene un’altra un po’ più credibile!
Approfitto dell’occasione per esternare i miei complimenti ai parrocchiani di “don” Fredo per il modo in cui hanno accolto il suo outing: invece di alzarsi ed andarsene si sono fatti delle sane risatine. Bravi! Avete capito tutto, siete l’avanguardia della nuova chiesa!
Si, sono capre.
Condivido il giudizio di Maria … capre!
Buon giorno !ora so per certo che mi attirerő addosso tutto il vaticano ..
Però perché dare delle capre così tanto per…
Io entro in chiesa cercando il Signore facendo riferimento al sacerdote e chiaramente essendo lui un ministro di Dio lo ascolti a a bocca aperta con fiducia giusto ?
Bene allora uno è essere fiducioso e altra cosa è essere capra..
Perché chi di dovere non vigila su questo ? Con questo voglio precisare che non ero presente alla messa per cui non datemi della capra….. anche perché ho avuto la fortuna tra uno sgomitare e altro di trovare messe ristoratrici e sacerdoti adeguati ho fatto parte delle capre come di voi …. tanti saluti
Altro che “ben altre minacce”: il pesce inizia a puzzare dalla testa, ed il fatto che delle schegge impazzite come costui vengano lasciate libere di fare danni, con il connivente compiacimento di fedeli e di gerarchia, è indice della gravità della situazione in cui versiamo. Mi auguro che costui venga punito, e che anche i “fedeli” compiacenti vengano ripresi; non ne possiamo più dei deliri in salsa protestante che vanno aumentando da 5 anni a questa parte (anche se hanno origini decisamente più profonde, almeno da metà Ottocento penso).
@ EquesFidus
tolga i 5 anni (evidente riferimento al papa Francesco). Messe beat e altre trovate sono state introdotte col beneplacito dei vescovi del tempo, negli Sessanta del secolo scorso.
Non tolgo proprio niente, mi spiace: come ho scritto sopra, le origini e le prime avvisaglie di quanto stiamo vivendo risalgono ad oltre 160 anni fa, con i primi subbugli “cattolici” (in realtà eretici, di matrice massonica e protestante) modernisti e liberali, che sfociarono per l’appunto nelle condanne (colpevolmente dimenticate oggigiorno, anche se sempre valide) del modernismo e del liberalismo. A partire dagli anni del post-Concilio, coi deliri neo-modernisti in campo dottrinale e con la sistematica devastazione della liturgia da parte di aderenti alle suddette ideologie (che fino ad allora avevano vissuto e complottato in segreto, come un cancro all’interno della Cattolica), si sono visti i prodromi della situazione attuale, esasperatisi però (ed è innegabile) sotto questo pontificato. Il momento storico che stiamo vivendo oggi nella Chiesa in questo senso è chiaro che non è una causa, ma un sintomo di una situazione pregressa ma che adesso è arrivata all’apice edvall’esasperazione.
Caro Pasquale,
don Chiaffredo non ha detto: “Non recito il Credo perché mi va di dire un’altra preghiera“, bensì “Sapete perché non recitiamo il Credo? Perché no nci credo“. E questa è cosa ben diversa.
In ogni caso, questo sacerdote dovrebbe sapere che:
– la communicatio in sacris con gli acattolici è proibita;
– l’amministrazione dei Sacramenti, ivi compresa la Comunione, nonché la partecipazione alla Messa cattolica, non è consentita agli acattolici;
– non è permesso ai sacerdoti decidere quel che possono o vogliono dire nel rito della Messa, che è stabilito dall’Autorità Ecclesiastica e non è soggetto agli arbitrj o alla creatività dei singoli celebranti;
– il ministro della Messa è il solo sacerdote ordinato, non i laici, tra i quali rientrano anche i pastori protestanti, che non hanno ricevuto il Sacramento dell’Ordine;
– le sette protestanti non sono chiese in senso proprio, perché non hanno ministri validi, né successione apostolica, né gli stessi Sette Sacramenti della Chiesa Cattolica.
Tanto per mettere i puntini sulle i.
A volte non occorre spendere tante parole per rispondere a quanto ha detto / scritto qualcuno .
Trovo la risposta del Sig Baronio , la più completa e giusta di tutte ; personalmente avrei scritto le stesse cose !
A lui, rispondo : Amen !
E aggiungo : Il Sig. Fredo ha avuto il coraggio ( per modo di dire ironico ) , che non crede al credo , io affermo con sicurezza che non crede nemmeno a Dio , visto che non ha celebrato nemmeno l unico Rito eucaristico che permette la transustanzazione, perché si sente in sintonia con l alta gerarchia ecclesiastica e protetto da questa .
Questi dimenticano troppo spesso che le chiese / mura , sono Case di Quel Signore a cui non credono e che ancora scherniscono e perseguitano, templi costruiti con i soldi di quei Credenti che Credono fermamente e i loro stessi stipendi sono pagati da altrettanti credenti convinti, che i lupi vestiti da agnelli vogliono , scherzando e ridendo , convincere che la fede è tutta una s………burla !
A questi io URLO! : VERGOGNA, CARO DON ABBONDIO, TOGLITI QUEGLI ABITI SACRI CHE HAI INDOSSATO PER MESTIERE E NON PER UMILE E SANTA VOCAZIONE .
Non e’ che sto prete ha letto “Dio e l’anima” di Mancuso. Io ho letto solo un pezzo, sull’escatologia finale, in cui Mancuso la “demitizza”.
“Aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà”?
Scusate il libro e’ “l’anima e il suo destino”. Ha “venduto” parecchio.
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=372194409548812&id=160187024082886
Sempre più giù, nelle penose e tenebrose profondità dell’eterna Geenna, ancor più lontani e distanti da Cristo Signore, dalla sua eterna Luce di salvezza, dalla sua grazia e beatitudine eterna. La Santa Eucarestia, rendimento di lode e grazie a Dio Padre, è stata peccaminosamente mutata dal don Fredo di Torino, in una tragica e farsesca parodia di vuota celebrazione religiosa. È stato un gravissimo oltraggio a Dio e alla Sua Chiesa.
Come sempre, preghiamo.
SIA LODATO GESÙ CRISTO!
Nella mia quotidiana “rassegna stampa” sulla rete, ieri ho notato che nella Messa Solenne di capodanno il Vescovo di Belluno, mons. Renato Marangoni (ordinato da mons. Carlo Cipolla, Vescovo di Padova) ha impostato l’omelia non sulla solennità di Maria SS.ma “Mater Dei”, bensì sul tema tanto caro a Papa Francesco “migranti e rifugiati: uomini in cerca di pace”, dando la precedenza alla giornata della pace, istituita da Paolo VI.
Cos’altro potevamo attenderci dall’episcopato modernista, allineato sull’invasione islamica, pianificata a tavolino dalla massoneria (piano Kalergi) e mascherata da emergenza umanitaria, mentre altro non è che un piano tendente alla sostituzione etnica, culturale e religiosa dell’Europa, e dell’Italia in primis?
Il vescovo Marangoni è un seguace di mons. Cipolla, che ebbe a dire che rinuncerebbe volentieri a tutti i simboli del Natale cristiano, pur di stare in pace coi musulmani; bel seguace di Cristo, questo Cipolla (se non facesse piangere, come le cipolle usate per il ragù, ci sarebbe da ridere).
Sicuramente Cipolla, Marangoni, Bergoglio & C. hanno dimenticato l’incarico loro affidato dal Cristo all’atto della Sua Ascensione al Cielo : “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato”.
Ieri un giornalista non allineato, Alessandro Meluzzi de “Il Tempo” di Roma, ha avuto il coraggio di smascherare Bergoglio ed i suoi vescovi filoimmigrazionisti. L’articolo è stato ripreso anche dal quotidiano “Libero”,
Qui di seguito il commento di un blogger di Chiesa e Postconcilio:
“La nuova lezione di “migrazionismo esasperato” di Papa Francesco non è passata inosservata ad Alessandro Meluzzi che oggi firma un articolo sulla prima pagina del Tempo spiegando che questa “teologia dell’invasione” portata avanti dal Pontefice sta spiazzando molti cattolici. “Anche ieri, primo giorno dell’anno dedicato alla festività della Madre di Dio, la monocorde teologia bergogliana non ha cessato di darci una lezione. Bergoglio ha ricordato anche ieri che bisogna ad ogni costo aprire le porte a coloro che fuggono dalle guerre, anche se queste guerre non esistono ovunque né in Senegal né in Nigeria né in Costa d’Avorio” si legge nell’articolo, “dice anche che questa ricerca della pace da parte dei migranti non deve produrre preoccupazione alle nostre latitudini ma semplicemente l’accoglienza pagata dai contribuenti, che ha trasformato le parrocchie in una sorta di agenzia di propaganda per un migrazionismo esasperato”.
Ed adesso ecco l’articolo apparso su “Libero”:
“Meluzzi tenta poi di spiegare il motivo che spinge il Pontefice a cavalcare questa teologia: “Il sospetto” spiega, “è che Bergoglio abbia una missione univoca da svolgere: quella di addomesticare ogni resistenza dell’Occidente all’omologazione culturale e alla sostanziale sottomissione all’Islam maggioritario e di fiaccare ogni resistenza della civiltà europea. Sarà pur vero che, come ha detto il teologo del globalismo, gli europei – come tutti i popoli – sono il risultato di molte migrazioni ma è anche vero che hanno combattuto a Lepanto per evitare di diventare sudditi del sultano. Da questo punto la Roma, da cui Bergoglio predica secondo il Soros pensiero, forse assomiglierebbe all’Ankara di Erdogan, alla Riyad dei Sauditi o alla Teheran degli ayatollah. Ma questo al nostro profeta di bianco vestito non dispiace. Credo, quindi che” conclude Meluzzi, “contrariamente a ciò che lui dice – più che dei poveri migranti manipolati e mobilitati bisognerebbe avere paura di lui e delle agenzie internazionali che più o meno consapevolmente lo pilotano”. “
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13295409/vaticano-papa-francesco-immigrati-invasione-sottomissione-islam-accusa-meluzzi-tempo.html
su Bergoglio, qui
http://lascuredielia.blogspot.it/search?q=festina+tempus
“…La tragedia dell’età moderna e contemporanea è cominciata con Lutero e con il suo libero esame. L’uomo ha preteso così di appropriarsi della Parola di Dio e di riformularne le esigenze in base ai suoi bisogni soggettivi di peccatore impenitente e refrattario alla grazia (ciò che, storicamente, fu il cattivo frate che poi si dannò). Quando, nella Chiesa Cattolica, si è smesso di giudicare il ribelle per quello che realmente è stato, i germi pestiferi del suo “pensiero” sono penetrati al suo interno e vi hanno proliferato, finché un “papa” non è arrivato al punto, non dico di riabilitarlo, ma praticamente di canonizzarlo. L’interesse della manovra è più che evidente: bisogna spezzare la continuità del Magistero e cancellare l’idea stessa che ci siano giudizi irreformabili della Chiesa in materia di fede e di morale. Tutto si può modificare: riti, prassi, dottrine… Bisognava che l’eretico per antonomasia diventasse profeta perché si potesse portare a termine la rivoluzione.
Così ormai non esistono più norme morali universalmente vincolanti; la loro applicazione varia a seconda dei casi e delle situazioni, che vanno fatte oggetto di discernimento; gli individui possono anche non essere responsabili della condizione irregolare in cui si sono liberamente posti. È vero, purtroppo, che ci sono storie molto dolorose e vicende talvolta insolubili a sguardo umano; ma la ragione ci mostra che gli assunti appena menzionati sono semplicemente assurdi, mentre la fede ci insegna che i Comandamenti non obbligano perché uno comprende il valore di cui sono portatori, bensì perché sono stati dati da Dio, al quale si deve semplicemente obbedire sotto la guida della Chiesa. Che un “libero pensatore”, nei suoi aberranti vaneggiamenti, rifiuti questi princìpi non fa alcuna meraviglia, sebbene sia una grave offesa al Creatore; ma che lo faccia un cattolico – o addirittura un Pastore – è uno scandalo accecante.
Alla fine l’uomo non è in grado, nemmeno nel regime della grazia, di osservare la legge morale, che diventa un ideale da raggiungere; la vita cristiana non mira più alla santificazione, ma ad una fallace autogiustificazione; la Chiesa si trasforma in un ospedale in cui, anziché curare i malati, li si “aiuta a morire”… ma della morte eterna. Questo è l’effetto della “medicina” offerta dal pastore insensato profetizzato da Zaccaria, «che non avrà cura delle pecore che si perdono, non cercherà le disperse, non curerà le malate, non nutrirà le affamate» (Zc 11, 16). Ora sono giunti a pubblicare nell’organo ufficiale della Santa Sede, gli Acta Apostolicae Sedis, un insegnamento eretico da lui approvato: la nota pastorale dei vescovi della sua regione di origine (con la relativa lettera papale di conferma) che ammette alla comunione eucaristica persone in stato di peccato grave manifesto e continuato. Secondo il rescritto pontificio firmato dal cardinal Parolin, si tratterebbe di magistero autentico, che non è infallibile, ma esige il religioso ossequio dell’intelletto e della volontà. Per inciso: qual è la competenza del Segretario di Stato in materia di dottrina?
Per il nostro religioso ossequio, comunque, possono star freschi. Possiamo anzi affermare, a questo punto, che siamo di fronte alla formalizzazione di un’eresia già pubblicamente denunciata da più parti, quindi non più implicita o nascosta; eresia che, seppure indirettamente, nega l’indissolubilità del matrimonio e costituisce altresì un principio con cui si può annullare qualsiasi norma morale e, di conseguenza, l’intera dottrina cattolica. Il capovolgimento totale rispetto al Magistero precedente non può essere più evidente; di fatto lo era già prima, ma ora è stato ufficializzato a tutti gli effetti. La pubblicazione di un testo applicativo sugli Acta Apostolicae Sedis ha valore di promulgazione legislativa per tutta la Chiesa Cattolica: in altre parole, il documento dei vescovi argentini acquista valore di legge universale. Tuttavia una legge meramente ecclesiastica che contraddica palesemente la Sacra Scrittura e la Tradizione è di per se stessa nulla e, quindi, non obbliga nessuno. D’altra parte, è lecito rifiutare l’assenso anche all’insegnamento erroneo su cui essa si fonda, il quale rende colpevole di eresia chi la promulga (eresia che non può più essere dissimulata proprio a motivo di questo carattere di ufficialità).
Evidentemente il Signore ascolta le preghiere, accorciando i tempi della risoluzione del dramma. Il precipitare della situazione risponde in realtà a scadenze ben ponderate da parte dei rivoluzionari, che credono di poter gabbare tutti con la tecnica della “rana bollita”, ovvero con la strategia dei “piccoli passi” o dei “processi” da mettere in moto… Ma i cattolici fedeli non si lasciano certo incantare da queste ridicole manfrine e devono ormai tenersi pronti a dichiarare decaduto l’eretico. Secondo san Roberto Bellarmino, dottore della Chiesa, in questo caso non c’è alcun bisogno di un procedimento di deposizione dall’ufficio (del resto impossibile, non essendoci sulla terra un’autorità superiore): basta che il papa si trovi di fatto in eresia perché decada ipso facto dalla sua carica, in quanto cessa di essere membro della Chiesa visibile. Ora, oltretutto, l’eresia – pur essendo già notoria – si è resa ufficialmente manifesta e abbiamo quindi il diritto di dichiararla, reclamando contestualmente l’allontanamento dell’usurpatore.
Excita furorem, et effunde iram. Tolle adversarium, et afflige inimicum. Festina tempus, et memento finis, ut enarrent mirabilia tua… et liberentur dilecti tui (Sal 107, 7).”
Romano de Roma, e’! Probabilmente ha lanciato un anatema per salvarmi l anima. Ma io il latino non lo conosco. Se mi fanno ne e’ responsabile?
Danno
@ catholicus
fino a quando il 1° gennaio nel rito romano vi è la sovrapposizione della giornata mondiale della pace e la solennità di Maria Santissima, Madre di Dio, c’è la possibilità di optare nell’omelia e nelle stesse celebrazioni litugiche tra le due opzioni.
Non farei di ogni erba un fascio, tra Cipolla, Marangoni e Bergoglio. Credo che la Massoneria persegua interessi economici che non si conciliano con l’immigrazione che non è soltanto degli islamici.
Il giornalista de Il Tempo Alessandro Meluzzi credo che sia la stessa persona del noto psichiatra Akessandro Meluzzi, amico di don Gelmini, ex politico che ha cambiato 5 volte partito, poi massone, poi invalido diacono cattolico scomunicato, ora arcivescovo primate (sposato) della sedicente Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala e fondatore del Partito anti-islamico.
Don Fredo,che delusione !!!.Ero convinta che ,dopo aver gettato il guanto di sfida, avrebbe aspettato le (possibili)conseguenze con coraggio ,ma si sa il coraggio uno non se lo può dare.Resta la curiositå di vrdere con quale sofferenza psicologica nelle sue prossime messe arrivavato al “punctum dolens ” reciterå , dovendo fare violenza a sě stesso , quel Credo in cui non crede.
Se avesse coraggio si spreterebbe, dato che non si può essere sacerdoti cattolici e rifiutare il simbolo niceno. Ma figuriamoci, meglio fare il rivoluzionario dentro l’istituzione per cambiarla da dentro, raccontano questi narcisisti al cubo, che non possono fare a meno del loro pubblico che li ammiri per la loro esibita umiltà e trasgressività pseudoevangelica. Mi ricorda qualcuno…
Abbiamo capito chi è quel qualcuno: forse il perito chimico italo-argentino che dimora nel residence di S.ta Marta?!
@ Lucy
evidentemente don Fredo si sta preoccupando del suo stipendio…
La sincerità è comunque un fatto positivo. Non recitare il Credo a messa (e non inginocchiarsi all’elevazione: epidemia di dolori al ginocchio??) è ormai un costume diffuso, almeno questo prete ha reso esplicito che non si tratta di crisi di memoria dovute all’età, ma è proprio quel che uno si immagina: ovvero che non ci credono più. Dopo la sincerità ci vorrebbe anche un po’ di onestà, magari di coerenza, e potrebbero a questo punto cambiare mestiere. Nel caso qui riportato fra l’altro mi pare che il prete abbia un’età ormai veneranda e quindi dovrebbe avere maturato una pensione sufficiente per vivere decorosamente.
Caro Direttore:
Io posso dire e scrivere sciocchezze, ma come non mi legge quasi nessuno a nessuno o a molto pochi può colpire.
Se le sciocchezze li dice o lei scrive colpirà più gente.
Se lo fa un laico o un sacerdote molto conosciuti colpirà più gente.
Se lo fa un vescovo è di gran gravità.
Ma se lo fa il Papa… il danno è di massima gravità.
Caro Direttore che vadano all’Inferno quelli che difendono Francesco nel suo Amoris laetitia, perché rimase chiaro da “il principio” che quello profetizzato “Pastore stolto e falso profeta” Francesco, quello che pretendeva era essere più comprensivo e misericordioso di Dio, per quel motivo lo corregge in Giovanni 8: 11.
Le prove:
1ª. La rabbia perché la preparazione del Sinodo non approvò coi due terzi quello che pretese: “abbiamo un anno…” disse.
2ª. La chiamata di telefono ad una signora argentina che viveva con un signore adultero autorizzando ai la comunione.
3ª. La confessione di Bruno Forte, dove Francesco di forma satanica chiedeva che il tema rimanesse in una chiamata nel testo e lui svilupperebbe le conseguenze; e perfino arrivò ad affermare in un ego intravista che non ricordava quella chiamata fosse di testo.
4ª. “Suo “Ma, no, non e no!” a Giovanni 8: 11 in una del suo ego interviste.
5ª. Suo visto buono all’interpretazione dei vescovi argentino.
E 6ª. La lista conosciuta di diocesi dove gli adulteri possono andare a ricevere il Corpo ed il Sangue del Signore perché stanno nel suo diritto.
Caro Direttore, dall’Ultima Cena milioni di gente ha comunicato stando in peccato mortale e senza pentimento: il problema è che lo legalizzi come un bene ed un diritto un individuo, e quell’individuo non può essere un altro che quello profetizzato “Pastore stolto e falso profeta” che prepara la strada l’Anticristo.
Caro Direttore, porto raccogliendo prove contro Francesco dallo stesso momento che uscì Papa, e la prima sta “all’inizio”, quando pensò di essere degno vescovo ausiliare.
Qui suolo li ho enumerate, ma stanno tutte coi suoi riferimenti nei miei due temi dall’anno 2013.
Saluti.
@ Ángel Manuel González Fernández
non mandi all’inferno nessuno, per non correre il rischio di andarci lei. Ho esposto più volte la dottrina cattolica e le linee-guida pastorali di Amoris laetitia, solo che lei è cieco e invece di prendere i documenti come sono, basa le sue argomentazioni su una telefonata ad una donna argentina (non conosciamo il contesto) e su una battuta con Mons. Bruno Forte. I Sinodi sono consultivi e il Papa non ha cambiato la dottrina. Occorre leggere i documenti senza pregiudizi.
Santa Maria Maddalena De’ Pazzi
Riflessione per la ricorrenza odierna:
Potremo considerare che la Vergine Maria è come il libro che San Giovanni evangelista vide nell’Apocalisse, segnato con sette sigilli e che poteva aprire solo l’Agnello. I sette sigilli sono i sette doni dello Spirito Santo che la Vergine Maria ebbe in sé con maggiore pienezza di qualsiasi pura creatura. Si possono interpretare anche come sette privilegi che ebbe.
Primo: fu detta ab eterno nella mente di Dio quale primogenita fra tutte le creature.
Secondo: nel suo seno ( e nella sua carne) concepì il Verbo che prese la sua umanità dai suoi puri sangui.
Terzo: santificò san Giovanni con la sua parola in virtù del Verbo umanato racchiuso nel suo purissimo seno.
Quarto: dopo aver partorito Gesù rimase vergine.
Quinto: lo stesso Figlio di Dio le fu suddito umile e obbediente.
Sesto: il sui corpo dopo la morte non di corruppe.
Settimo: fu collocata alla destra del suo Figliolo.
Se alla nostra morte vogliamo essere collocati nel regno beato e felice del Paradiso, è necessario che ora esercitiamo e pratichiamo l’umiltà, la pazienza, la carità e tutte le altre sante virtù. Sforziamoci di farlo.
.Gregorio Nazianzeno – Epistole –
XLVII. A Basilo
1. Ho notizia dell’inquietudine che ti cagiona la recente novità e delle molestie che t’arreca una certa indebita invadenza, capziosa e ben nota, di coloro che depongono il potere; non v’è da stupirsi. Non m’erano ignote le trame d’invidia e il fatto che molti di quelli che ti girano intorno si servono di te per provvedere ai propri interessi e dar fuoco alla favilla del dissenso. 2. Non pavento certo che tu negli affanni nutra passioni che non s’addicono a un filosofo e sono deprecabili per te e noi. Ritengo però che proprio questo sia il momento in cui il mio Basilio si porrà in luce, la filosofia, i cui tesori in ogni tempo adunasti, si paleserà chiaramente, supererai gli oltraggi, quasi sormontassi un alto flutto, e rimarrai imperturbabile, mentre gli altri sono in ambasce. 3. Se lo reputi opportuno, io stesso sarò al tuo fianco, per comunicarti forse il mio giudizio ( ammesso pure che il mare abbisogni d’acqua e tu di qualcuno che ti dia consigli), e, se non altro, per ricevere il tuo aiuto nel sostenere da filosofo le ingiurie.
http://www.scrittivaltorta.altervista.org/testi/valtorta-profezie.pdf 30 dicembre 1943 – «All’Italia: fame, spada, pestilenza, disperazione e terrore. Gerusalemme nuova, hai
tradito il Cristo e infierito sui suoi santi e i suoi profeti e ti appresti ad infierire più ancora… Hai respinto
il Cibo per satollare il tuo cuore di fango… castigo, castigo, castigo attiri su te. Per punizione ai rinnegatori
verranno loro addosso gli odiatori del Cristo romano».
Dice Gesù:
«…O mio popolo, ascolta.
Ti avevo eletto alla più alta sorte e a te avevo affidato le gemme della mia Redenzione e la mia Dottrina
nella Chiesa, fiorente sul tuo suolo come palmizio e cedro da cui fluiscono miele e vino e in cui trovano
riparo tutti i viventi che vogliano aver riparo nell’arca vera della salvezza eterna.
Da te come da un sole erano partiti raggi di una civiltà perfetta perché era la Civiltà del Cristo, la quale
non si ammanta di scoperte atte a rendere molle la vita e crudele la sorte, ma di leggi sante, volte ad
elevare l’uomo, a sollevare le sue miserie, ad istruire la sua ignoranza, poiché sono leggi venute dalla Fonte
divina della Santità, della Carità, della Sapienza.
Ti avevo dato una missione simile alla mia di Luce nel mondo.
Mi hai rinnegato. Gerusalemme nuova, hai tradito il Cristo e infierito sui suoi santi e i suoi profeti e ti
appresti ad infierire più ancora. Hai sopportato la croce e le chiese come arte e come mezzo per
conseguire i tuoi scopi neopagani. Hai respinto il Cibo per satollare il tuo cuore di fango.
Tutto il fango hai voluto conoscere e assaggiare e con gusto corrotto come quello di un immondo
animale ora ti pare dolce al palato. E lussuria, prepotenza, ferocia, avidità, menzogna, corruzione,
satanismo, sono i piatti di cui colmi la tua tavola. E castigo, castigo, castigo attiri su te, fabbrichi con le
tue stesse mani e te lo infliggi, e invochi chi ti perde e non chiami chi ti perdonerebbe ancora.
Ho usato ancora una e una misericordia su te e ti ho avvertito di non volgere questa mia misericordia
a tuo novello danno usandola con fine indegno. E una e una volta ancora avete del dono di Dio fatto un
peccato usandolo con fine illecito.
Proprio come dice il Profeta: “La verga ha fiorito, l’orgoglio ha germogliato”. Io vi avevo dato virgulto
d’olivo perché lo coltivaste e vi divenisse fronda di giustizia e pace, avvisandovi che il suolo doveva esser
100 Ad esempio, nel dettato del 15 agosto 1943.
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sgombrato dall’errore perché il santo mio pollone non s’inselvatichisse nel contatto impuro e non
germinasse in rami e frutti di più grande colpevolezza. Ma non avete ascoltato il Signore che – Padre e
Maestro – vi dava consiglio, e la fioritura è divenuta veleno, e l’orgoglio ha figliato delitto. E altro delitto
seguirà, ed altri ancora.
Per cui vi dico: non uno di voi sarà senza pianto. Piangerà chi possiede e chi è ignudo. Poiché chi
possiede perderà e chi è ignudo più non troverà chi lo vesta. La fame, la spada, la pestilenza, vi
stringeranno con le loro funi i corpi, e disperazione e terrore le anime cieche.
Sì; come ciechi sarete, camminanti nelle tenebre piene di orridi e di macerie, sapendo che ogni passo
che muovete può condurvi a tradimento e morte, camminerete come su suolo scosso da terremoto
tremendo. E invero la Terra trema sotto i vostri passi perché, per quanto non sia che un pianeta, è più
figlia del Creatore di voi, e vede il volto irato di Dio affissare questo suolo, simile a quando guardò i figli
meritevoli del diluvio e del fuoco, e si agita, nelle sue profondità, di timore per il suo castigo.
I valori materiali e intellettuali sconvolti e dispogliati della loro giusta sostanza. Le cognizioni divenute
inciampo e non aiuto; fin quella santa di Dio divenuta condanna perché conoscendolo lo rinnegate. Luce
e Parola vi rimangono nella strozza senza poter scendere ad illuminare e nutrire lo spirito, poiché il laccio
delle vostre perverse passioni vi impedisce di accoglierle.
Vedendo crollare gli idoli di fango che avevate eretto al posto del Dio vero, conoscerete di avere
adorato immondezza e non avrete più fede. Più fede in nulla. Non nel vero, non nel falso.
E per punizione ai rinnegatori, ai senza fede, verranno loro addosso gli odiatori del Cristo Romano,
gli empi della Terra, i sempre più prossimi a Satana, i demolitori della Croce, non tanto sulle cupole dei
templi quanto nell’interno dei cuori che ancora portano in sé traccia del mio Segno.
E tu, Pietro novello, vigila e vigila senza farti illusioni. Vero è che soffrire per il Cristo è dignità che
più alta non si trova. Ma Io ti dico: “Vigila e prega”.
In ore di grande tempesta occorre non solo avere gonfalone porpureo alto sull’albero della vela,
ma che la mano di Pietro sia più che mai sana e sicura alla barra del timone. Il Disorientatore di tutto
si serve per disorientare. E nelle ore di fortunale che da ogni lato si avventa per sommergere in un
naufragio i valori santi, invisi ai pervertiti, basta che per un attimo la mano sia tolta, per irreparabile
sventura, dalla ruota del timone, perché più forte le onde prendano di trasverso la mistica barca.
Vigila su te perché tu possa sugli altri vigilare. Pietro, ora più che mai occorre che tu mi pasca questi
miei agnelli e queste mie pecorelle. Non sei che tu che resti Pastore santo, e se tu cadi molti agnelli
verranno condotti da pecore imprudenti fuori dai pascoli, e altri pastori di malvagie dottrine si
insinueranno fin nell’interno del mio dominio per contaminarlo con le loro umane – e dire umane è già
misericordioso giudizio – pressioni.
No. Non è questo il momento di morire per il Cristo. Questo è il momento di vegliare, difendere, istruire,
fare argine a ciò che vuole entrare e corrompere sempre più ampiamente e profondamente.
E credimi, o Cristo in terra, credimi che la piaga già rode in profondo e ottenebra menti e cuori e, quel che è
sventura delle sventure, spegne le lucerne che erano state messe in vetta ai monti perché illuminassero la via ai
pellegrini cercanti il Cielo. Molte sono già spente, molte fumigano, molte languono, e altre si apprestano a
languire. Se i fedeli sono gelidi, i pastori sono freddi, e la morte dello spirito viene per assideramento. Insensibile
morte che addormenta in un sonno senza luce di risurrezione.
Pensaci, o Cristo in terra, nato a tanta sorte. E senza stancarti insisti, predica, esorta, riprendi,
evangelizza. Troppi sono i templi in cui il Vangelo ha perduto valore e troppi i cuori che odono del
Vangelo un suono non vero che da esso li allontana.
Sopperisci tu, come Pietro primo, alle deficienze dei ministri, e fa’ che le turbe risentano attraverso
alle tue labbra la dottrina dolce, santa e salutare, del Cristo, e i non ancora uccisi si salvino e tornino a
Me, e torni la pace a questa terra in cui non vi è zolla che non conosca la rugiada dei martiri.»
E’ semplice: il signor Fredo (impropriamente “don”) e’ anche lui un protestante de facto in seno alla Chiesa Cattolica. Si e’ costruito un dio a propria immagine e somiglianza (infatti chiede di educare i figli nela fede ma, ovviamente, senza parlare dell’Inferno) ma nessuno gli fara’ niente, perche’ il cattivo esempio oggi viene dall’alto, dove un argentino con gli occhi spiritati e che fa cose strane si diverte un mondo a esaltare Lutero, quindi il signor Fredo non ha nulla da temere di perdere il cadreghino.
Questo risulta agli atti ed è scandaloso per non dire peggio.
Questa genìa di preti arroganti, non appena li si scopre, si rintanano come scarafaggi. Non hanno il coraggio nemmeno di essere eretici. Che pena.
Che ci sta a fare lì? A prendersi i soldi dello stipendio, dato che costituisce un reddito sicuro, per quanto basso, e che verosimilmente lui non saprebbe che altro fare e dove andare. Uno sfigato, insomma, ma che sembra un genio dato che torna utile al clima anticattolico e anticristiano imperante. E ai parrocchiani opportunisti: non sia mai che a certa gente debba toccare il solito prete “rompiscatole”, molto meglio uno “aperto”, che “capisce la vita di oggi”. Non succede solo a Torino.
Beati i ciechi e sordi, perché almeno non assistono e non sentono queste eresie…
Fino a quando, o Signore, ci lasci nel buio?
Quindi eretico e pure vigliacco?
Preghiamo per il rinsavimento di questo povero apostata.
Dottor Tosatti,
conosco la Chiesa di san Rocco, avendo abitato a Torino per 21 anni. E’ una cosa vergognosa da parte di quel sacerdote che non recita il Credo perché non ci crede.
Il mezzuccio di tagliare la parte eretica rivela anche il timore di essere censurato.
L’uso invalso di celebrare rivolti al popolo e spesso lasciandosi alle spalle l’Eucaristia, denota che è più importante il sacerdote – intrattenitore (come lo definisce Mons. Nicola Bux) che non il Padrone di casa.
@ Marco Tosatti
“Un prete che non crede nel Credo? Sarebbe un po’ come se il Preposito Generale dei gesuiti dubitasse delle parole di Gesù, perché all’epoca non c’erano registratori.”
Questa è da incorniciare!!!
Complimenti vivissimi!!!
Credo sarebbe opportuno inviare delle mail di protesta all’arcidiocesi di Torino, alla CEI (rectius: UAAR) e alla congregazione del Clero.
Dovremmo spingerli a esporsi e pronunciarsi su questo caso gravissimo.
Bergoglio ha detto che le persone della Trinità litigano fra loro, anche se sembrano Uno. E’ evidente che neppure Bergoglio crede nel Credo, e condivide con Sosa l’irrilevanza della Sacra Scrittura.
Appartiene alla schiera dei narcisisti che pensano che la chiesa sia al servizio del loro Ego e non loro al servizio del vangelo, come quei preti che fanno della Messa il loro palcoscenico settimanale.
@ Vito
come ha già scritto qualcun altro non serve. Questo don Fredo fa di peggio: ha costituito con una pastora un movimento ecumenico in cui si condivide l’ospitalità eucaristica. Questo da anni. Per questo motivo avrebbe dovuto essere sospeso a divinis a stipendio zero. Per il mancato Credo perché non ci crede bastava una lavata di capo dal suo arcivescovo con l’obbligo di chiedere scusa ai suoi fedeli la festa successiva e anche sui social.
Monsignor Nosiglia faccia qualcosa. I testimoni ci sono.
Sono un peccatore, e quindi la prospettiva del Giorno del Giudizio non mi lascia tranquillo. E’ inutile, però, tagliare i video… quel giorno, quando l’Angelo custode ci condurrà davanti a Cristo Giudice, è vero che non ci saranno registratori, ma l’anima sarà nuda davanti al Giudice, che ci mostrerà tutti i nostri peccati… hai voglia a censurare le clip di youtube. Ora, il peccato di apostasia di questo Fredo, e del vescovo suo superiore che ce l’ha tenuto a rovinare il suo popolo, sono peccati sociali… quindi proporzionalmente rischiano di più, rispetto al peccato fatto in privato. Più che lavorare di software, meglio farebbero a cospargersi il capo di cenere, e convertirsi.
Io non sono canonista, liturgista e nemmeno troppo praticante, ma son credente. Non per merito mio, ma perche’ ne ho chiesto il dono. Se il sacerdote non ha recitato il credo, ha fatto male. Lui puo’ anche non credere. Succede. Io ho paura sempre, di perdere la fede!!!! Santi, hanno vissuto crisi di fede!!!! Magari quando fu ordinato credeva!! Pero’ bisogna aiutarsi gli uni, gli altri. E’ parresia quella? Sara’….ma la crisi di fede la tieni per te. Molti recitano le litanie non conoscendole (pensiamo a quanti aspettano ancora il ritorno del Messia…cioe’ di Cristo…penso nessuno), dicono con le labbra cio’ che non credono E NON AUSPICANO.
Ma il sacerdote, deve recitarlo. Per gli altri.
Shalom
@ Vittorio
Giusto. Anche Madre Teresa di Calcutta è caduta per anni nell’aridità spirituale, ma ha sempre pregato e non ha fatto pesare la prova cui Dio l’ha sottoposta. Don Fredo dice che non crede e non ha capito niente del Credo e la gente ride. Forse va in chiesa per divertirsi, al cinema bisogna pagare il biglietto. Urge l’interdetto sulla chiesa di San Rocco.
Lo faranno sicuramente vescovo!
Magari adesso salta fuori un video in cui recita il Credo sostituendo Gesù con Perù.
Isabella, questa è fantastica.
Don Fredo: non credo, non credo più, chiudo baracca e me n’vado in Perù (da cantare con base orecchiabile, tipo bossa nova).
Mons. Lorefice, arcivescovo di Palermo, ha sospeso a divinis Don Minutella, presbitero cattolico, reo di avere contestato pubblicamente la deriva dottrinale di questa chiesa “bergogliana”. Quali misure prenderà l’arcivescovo di Torino nei confronti dell’eretico parroco di San Rocco, don Fredo Olivero, parroco di quelle “periferie” tanto care a Bergoglio?
É la stessa considerazione che avevo fatto anch’io. Scommettiamo che Don Minutella resterà sospeso a divinis mentre “don” Fredo continuerà tranquillamente a celebrar messa? (Lo so, mi piace vincere facile…)
un prete ke dice apertamente di non credere in Dio è troppo sincero x farlo vescovo oggi come oggi, ma consultore della congregazione x la dottrina della fede di sicuro. attento teologo ke zompi, hai un serio concorrente.
Tutti spacconi ma, alla fine, tutti don Abbondio!
I nodi vengono al pettine, prima o poi.
Questo bizzarro Presbitero piemontese (vicino alle 90 primavere) ha perduto la vera fede da tempo, forse durante il 68. O forse non l’ha mai avuta.
Per fortuna, grazie alla Bussola, scopriamo tante vergognose storture ma la Chiesa è falcidiata da 10, 100, 100 don Fredo.
O forse di più: fin dal ’47 la Vergine ha parlato di veri e propri “sacerdoti giuda” (espressione letterale della Madonna).
Ho parlato di don (Chiaf)Fredo Olivero già tempo fa…..
(SE INTERESSATI: https://ilbenevincera.wordpress.com/2017/06/20/don-fredo-vuole-rileggere-il-dogma-della-transustanziazione/ )
Cosa possiamo aspettarci da uno che non crede nella Transustanziazione?!?
Vero! A margine: fa ben sperare che per un fattore squisitamente demografico i preti sessantottini (e i genitori, nonni, insegnanti, catechisti, medici, politici, ecc.) si stanno estinguendo. Un giorno forse i sopravvissuti potranno dire: va bene, pace all’anima loro, fine dell’ubriacatura e ricominciamo.
Con un papa così non mi stupisco di avere “preti” così
È la stessa cosa che si dovrebbe domandare Bergoglio: se non crede al Dio cattolico perché insiste a fare il Papa? Forse per cercare di convertirci ad un’altra fede?
@ Fabio
non si è mai domandato lei: chi gliel’ha fatto fare il Papa? Prima del papa Francesco non esisteva il Dio Cattolico: è saltato fuori adesso per dare contro al Papa. Ma si rende conto? Mi tiri fuori uno straccio di documento prima del 2013 in cui ci sia scritto che Dio è cattolico.
Don Ezio, prima non forse non esisteva il Dio cattolico, con papa Francesco esiste però il Dio religiosamente neutro, al massimo con un vago riferimento ad Abramo, cosicché può essere al tempo stesso il Nume della Mecca e il forse anche il Dio di Gesù, che peraltro non è mai nominato:
https://w2.vatican.va/content/francesco/it/prayers/documents/papa-francesco_preghiere_20140608_invocazione-pace.html
Lei ci crede a questo dio che non è quello di Gesù?
Le cito in proposito un interessante scritto, di un certo apostolo Giovanni:
“L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.
Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.”
Reverendo, esiste l’unico Dio che noi cattolici adoriamo seguendo la fede una, Santa, cattolica, Apostolica. Penso che questo sia anche il suo credo! Per un cattolico il Dio della Rivelazione non è certo il dio del Corano o dei Mantra ecc., ma è cattolico! Poi la precisazione che ha portato a questa discussione e sottolineatura l’ha prodotta il bianco vestito Argentino in uno dei suoi epistolotti a ruota libera, senza precisare bene, come sempre, cosa volesse dire con quella affermazione!🤗
“ma se non ci crede, che ci sta a fare lì? A insegnare agli altri a non credere?”
Che sia lasciato lì proprio per questo?
Forse hai ragione…non ci avevo pensato…bravo Raffaele!