TOC TOC: TERREMOTI. DALL’AMERICA LATINA ALL’ITALIA, IDEE E SOLUZIONI. CONVEGNO A ROMA SOTTO L’EGIDA DELLA CHIESA.
25 Aprile 2017
Marco Tosatti
Distrutta, in seguito ai terremoti del 1609 e 1742 e nuovamente ricostruita, la cattedrale di Lima è stata realizzata utilizzando il bambù all’interno delle strutture portanti. Se ci si avvicina ad una delle enormi colonne centrali e si bussa con le nocche, si sente risuonare “toc, toc”, il suono che si avrebbe su una tavola di legno. E proprio il suono “toc toc” simboleggia il Convegno Internazionale che si tiene giovedì presso l’IILA, l’Istituto Italo Latino Americano sull’edilizia antisismica in America Latina.
L’evento è stato promosso nella convinzione che da Oltreatlantico, e da zone che da sempre sono esposte al rischio dei terremoti, possano soluzioni poco costose e ecosostenibili, con l’obiettivo di contribuire a mettere in sicurezza il nostro Paese, Roma compresa.
Nella prestigiosa sede dell’IILA, a via Paisiello a Roma, si confronteranno architetti, ingegneri ed esperti di alcune Università italiane con quelli provenienti dal Perù e dal Cile, Paesi in cui il rischio sismico è frequente, ed alto. Proprio in Cile gli architetti, stimolati dalla necessità di rispondere alle sfide naturali, hanno progettato ex novo la città di Constitucion (46 mila abitanti). Quattro anni dopo il devastante terremoto del 2012 l’84% delle abitazioni sono state consegnate ai cittadini, edificate seguendo un tipo di edilizia modulare: dai 57 metri quadri delle dimensioni originali le case possono diventare di 85 con la costruzione di soppalchi o ampliandole lateralmente: il risultato finale dipende molto dalla creatività degli abitanti.
Il Convegno è patrocinato dall’Università Europea e da Optel. Il professore Guzman Carriquiry segretario incaricato della vicepresidenza della Pontificia Commissione per l’America Latina in un messaggio di adesione inviato al Convegno incoraggia “la collaborazione e la solidarietà tra Italia e America Latina in questo ambito di convivenza e prevenzione, di distruzione e sofferenza, ma anche di ricostruzione nella vita della nostra gente di fronte a queste calamità naturali che il più delle volte colpiscono in modo speciale i settori sociali più poveri e vulnerabili!”. Guzmán Carriquiry Lecour ricorda che “La Chiesa cattolica è sempre in prima fila per soccorrere i Paesi colpiti e collaborare nella loro rinascita materiale e spirituale”.
Fra gli argomenti che verranno toccati nel corso del Convegno si ricorderà anche l’esperienza del Guatemala. Le case in pietra possono essere consolidate con il nylon: si tratta di cerchiare con una fascia flessibile o un laccio a sezione circolare di nylon l’intera struttura o un singolo setto murario. I singoli muri vengono fasciati sia verticalmente che orizzontalmente, facendo passare le estremità del laccio attraverso piccoli fori sulle parti terminali della parete stessa fissando poi insieme le due estremità e quindi mettendo in tensione il cavo. Possono essere sia verticali che orizzontali. Questo sistema di consolidamento, estremamente semplice ed economico ha dimostrato la sua efficacia in occasione del terremoto del 1976 in Guatemala. La fascia di nylon viene fissata ai setti murari collegando il suo tratto interno con il suo tratto esterno attraverso giunti sempre di nylon alloggiati in piccoli fori che attraversano la parete (nylon cross tie). Le cerchiature in nylon – secondo la Facoltà di architettura dell’Università Federico II di Napoli – si sono dimostrate un valido sistema per prevenire quelli che in linguaggio tecnico vengono detti “gli insulti sismici”. Altre esperienze, sempre legate all’uso del nylon, vengono dal Nuovo Messico, lo Stato più latino degli USA.
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Tag: chiesa, GUATEMALA, PERù, TERREMOTI
Categoria: Generale
Caro Dottor Tosatti!
Ma allora lei è uno specialista anche in messaggi subliminali e metafore profetiche ! 😉 🙂
CHIESA & TERREMOTO & SUDAMERICA
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Chissà come mai mi ricorda qualche cosa 😀