MARCIA PER LA VITA. TRUMP E IL PAPA L’APPOGGIANO, MA L’UNIVERSITÀ DEI GESUITI, GEORGETOWN, NEGA UN GIORNO DI LICENZA AGLI STUDENTI.
28 Gennaio 2017
Marco Tosatti
Ieri a Washington una mare di persone hanno marciato per la vita e contro l’aborto legalizzato, con il sostegno della nuova amministrazione della Casa Bianca e un cordiale saluto inviato dal Papa.
In questo contesto appare una scelta singolare, quella della Georgetown University, di non concedere un giorno di vacanza giustificata per gli studenti che volessero unirsi alla manifestazione. Anche perché La Georgetown University, fondata nel 1789, è la più antica università cattolica del Paese, gestita inoltre dai gesuiti, i confratelli del Pontefice che come potete leggere più in basso ha dato il suo appoggio alla manifestazione.
Stranezze del mondo cattolico. Ma su Hoya, il giornale studentesco, è apparso un articolo che criticava la scelta. “Noi, i cavalieri di Colombo della Georgetown University, partecipiamo ogni anno alla marcia in coerenza con il nostro desiderio di promuovere una cultura della vita nel campus e nella nazione….sebbene noi siamo testimoni dei valori di Georgetown marciando, noi andremo quest’anno, come abbiamo fatto in passato, senza l’appoggio dell’università. Mentre molti dei nostri compagni che frequentano istituzioni come l’Università di Notre Dame e l’Università Cattolica di America ricevono il permesso di assentarsi un giorno, la Georgetown University ha respinto le petizioni dei suoi allievi che chiedevano un eguale permesso”.
La Marcia, che è giunta alla sua 44° edizione, si tiene nell’anniversario del giorno in cui la Corte Suprema ha legalizzato l’aborto. “Noi continuiamo a sostenere che l’aborto è il tema più pressante del nostro tempo, anche 45 anni dopo la sentenza Roe, dal momento che circa 60 milioni di aborti sono stati legalizzati negli Stati Uniti, circa lo stesso numero di persone morte nella Seconda Guerra mondiale”.
Il Pontefice, con un messaggio firmato dal Segretario di Stato Pietro Parolin e inviato al nunzio negli Stati Uniti, mons. Christoph Pierre, ha salutato in questo modo i marciatori: “È così grande il valore di una vita umana ed è così inalienabile il diritto alla vita del bambino innocente che cresce nel seno di sua madre, che in nessun modo è possibile presentare come un diritto sul proprio corpo la possibilità di prendere decisioni nei confronti di tale vita, che è un fine in sé stessa e che non può mai essere oggetto di dominio da parte di un altro essere umano”.
Il Papa esprime la sua fiducia che “questo evento, in cui molti cittadini americani manifestano a favore dei più indifesi dei nostri fratelli e sorelle, possa contribuire a una mobilitazione delle coscienze in difesa del diritto alla vita e a misure efficaci per garantire la sua adeguata protezione giuridica”.
Per la prima volta un Vicepresidente USA ha partecipato alla Marcia, che ha avuto anche l’appoggio di Donald Trump, pochi giorni dopo che sono stati aboliti dalla Casa Bianca i fondi per l’esportazione dell’aborto in altri Paesi.
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Tag: aborto, cavalieri di colombo, georgetown, gesuiti, marcia, papa, vita, washington
Categoria: Generale
@Marco
Marco scrive, a proposito della noticina di papa Francesco che permette la comunione ai divorziati:
“Non ha dato a Pietro solo il compito di confermare (quello riguarda la dottrina, che non può essere cambiata) ma anche quello di sciogliere e legare (che riguarda l’applicazione della dottrina, applicazione che può essere più rigida o più misericordiosa”
Il potere di sciogliere e legare si riferisce ai peccati di cui il peccatore si pente, non di dichiarare inesistenti i peccati e superlui i comandamenti, come invece crede di poter fare il papa regnante. Il papa non ha il potere assoluto sulla chiesa, la sua autorità non è quella di manifestare nuove dottrine, ma di custodire ed esporre la dottrina trasmessa dagli apostoli, il deposito della fede.
Una religione in cui un capo eletto di volta in volta si inventa novità, sorprese, continue riforme, a cui si sarebbe tenuti ad obbedire in modo assoluto è una forma degenerata di fede.
@ Giovanni
Anche in questa risposta a Marco scrive cose assurde.
1. Il papa non permette la comunione ai divorziati, se lo inventa lei perché non c’è scritto da nessuna parte. Il Papa dà degli orientamenti ai confessori su come condurre il discernimento. Ma questo benedetto discernimento è un compito che i sacerdoti sono tenuti a fare da sempre, per cui anche prima di AL potevano esserci dei divorziati rispostati che erano ammessi a fare la comunione. Diciamo che con questo strumento odierno qualcuno che prima era escluso oggi più facilmente viene ammesso. Tutto questo però non è un diritto del divorziato, perché nessuno neppur un santo ha diritto di fare la Comunione: è sempre un dono. La Comunione è un viatico che ci accompagna nel difficile cammino della vita, è una medicina per i deboli, non è il premio per i puri che hanno raggiunto lo stato di impeccabilità.
Se c’è un papa che parla di peccati e della necessità di confessarli è l’attuale. Non c’è una parola del papa Francesco che abbia dichiarato inesistente un solo peccato o superflui i comandamenti. Sono cose che s’inventa lei.
Effettivamente il papa custodisce ed espone la dottrina trasmessa dagli apostoli, il deposito della fede. Se ricorda, fu eletto mentre era in corso l’anno della fede. In quell’anno, il 24 novembre 2013, ha pubblicato l’esortazione apostolica Gaudium fidei, completando un testo che stava preparando il suo predecessore Benedetto XVI, e sempre in quell’anno le catechesi del mercoledì avevano come tema la fede.
Dove sono queste continue riforme? E come può definire il cattolicesimo una forma degenerata di fede? Lei, dunque, non è più cattolico?
@Giovanni
“Il potere di sciogliere e legare si riferisce ai peccati di cui il peccatore si pente, non di dichiarare inesistenti i peccati e superlui i comandamenti, come invece crede di poter fare il papa regnante”
Vede Giovanni, con questo commento lei dimostra di non aver letto e/o compreso Amoris Laetitia.
Qualche citazione da Amoris Laetitia, giusto per chiarire come stanno realmente le cose e se davvero il Papa ha dichiarato inesistenti i peccati e superflui i comandamenti (enfasi mia in caps lock nei punti più importanti)
301. “Per comprendere in modo adeguato perché è possibile e necessario un discernimento speciale in alcune situazioni dette “irregolari”, c’è una questione di cui si deve sempre tenere conto, in modo che mai si pensi che si pretenda di ridurre le esigenze del Vangelo. La Chiesa possiede una solida riflessione circa i condizionamenti e le circostanze attenuanti. Per questo NON È PIÙ POSSIBILE DIRE CHE TUTTI COLORO CHE SI TROVANO IN QUALCHE SITUAZIONE COSIDDETTA “IRREGOLARE” VIVANO IN STATO DI PECCATO MORTALE, PRIVI DELLA GRAZIA SANTIFICANTE. I limiti non dipendono semplicemente da una eventuale ignoranza della norma. Un soggetto, pur conoscendo bene la norma, può avere grande difficoltà nel comprendere «valori insiti nella norma morale»[339] o si può trovare in condizioni concrete che non gli permettano di agire diversamente e di prendere altre decisioni senza una nuova colpa. Come si sono bene espressi i Padri sinodali, «possono esistere fattori che limitano la capacità di decisione».[340] Già san Tommaso d’Aquino riconosceva che qualcuno può avere la grazia e la carità, ma senza poter esercitare bene qualcuna delle virtù,[341] in modo che anche possedendo tutte le virtù morali infuse, non manifesta con chiarezza l’esistenza di qualcuna di esse, perché l’agire esterno di questa virtù trova difficoltà: «Si dice che alcuni santi non hanno certe virtù, date le difficoltà che provano negli atti di esse, […] sebbene essi abbiano l’abito di tutte le virtù».[342]
302. Riguardo a questi condizionamenti il Catechismo della Chiesa Cattolica si esprime in maniera decisiva: «L’imputabilità e la responsabilità di un’azione possono essere diminuite o annullate dall’ignoranza, dall’inavvertenza, dalla violenza, dal timore, dalle abitudini, dagli affetti smodati e da altri fattori psichici oppure sociali».[343] In un altro paragrafo fa riferimento nuovamente a circostanze che attenuano la responsabilità morale, e menziona, con grande ampiezza, l’immaturità affettiva, la forza delle abitudini contratte, lo stato di angoscia o altri fattori psichici o sociali.[344] Per questa ragione, UN GIUDIZIO NEGATIVO SU UNA SITUAZIONE OGGETTIVA NON IMPLICA UN GIUDIZIO SULL’IMPUTABILITÀ O SULLA COLPEVOLEZZA DELLA PERSONA COINVOLTA. Nel contesto di queste convinzioni, considero molto appropriato quello che hanno voluto sostenere molti Padri sinodali: «In determinate circostanze le persone trovano grandi difficoltà ad agire in modo diverso. […] Il discernimento pastorale, pur tenendo conto della coscienza rettamente formata delle persone, deve farsi carico di queste situazioni. Anche le conseguenze degli atti compiuti non sono necessariamente le stesse in tutti i casi».[346]
305. Pertanto, un Pastore non può sentirsi soddisfatto solo applicando leggi morali a coloro che vivono in situazioni “irregolari”, come se fossero pietre che si lanciano contro la vita delle persone. È il caso dei cuori chiusi, che spesso si nascondono perfino dietro gli insegnamenti della Chiesa «per sedersi sulla cattedra di Mosè e giudicare, qualche volta con superiorità e superficialità, i casi difficili e le famiglie ferite».[349]In questa medesima linea si è pronunciata la Commissione Teologica Internazionale: «La legge naturale non può dunque essere presentata come un insieme già costituito di regole che si impongono a priori al soggetto morale, ma è una fonte di ispirazione oggettiva per il suo processo, eminentemente personale, di presa di decisione».[350] A CAUSA DEI CONDIZIONAMENTI O DEI FATTORI ATTENUANTI È POSSIBILE CHE, ENTRO UNA SITUAZIONE OGGETTIVA DI PECCATO – CHE NON SIA SOGGETTIVAMENTE COLPEVOLE O CHE NON LO SIA IN MODO PIENO- SI POSSA VIVERE IN GRAZIA DI DIO, SI POSSA AMARE, E SI POSSA ANCHE CRESCERE NELLA VITA DI GRAZIA E DI CARITÀ, RICEVENDO A TALE SCOPO L’AIUTO DELLA CHIESA. Il discernimento deve aiutare a trovare le strade possibili di risposta a Dio e di crescita attraverso i limiti. Credendo che tutto sia bianco o nero, a volte chiudiamo la via della grazia e della crescita e scoraggiamo percorsi di santificazione che danno gloria a Dio. Ricordiamo che «un piccolo passo, in mezzo a grandi limiti umani, può essere più gradito a Dio della vita esteriormente corretta di chi trascorre i suoi giorni senza fronteggiare importanti difficoltà».[352] La pastorale concreta dei ministri e delle comunità non può mancare di fare propria questa realtà.”
Se a lei sembra che un Papa che parla di situazioni oggettive di peccato stia annullando i peccati e dichiarando superflui i comandamenti temo abbia qualche problema col principio di non contraddizione. Il Papa ha semplicemente ricordato che anche in una situazione oggettiva di peccato grave non sempre ci sono i criteri per il peccato mortale, perché non sempre vi è piena avvertenza (quando vi è ignoranza invincibile) nè deliberato consenso (quando non vi è la libertà di agire diversamente senza contrarre una nuova colpa, ed una situazione simile può anche essere protratta a lungo nel tempo, pensiamo alle coppie con figli, nelle quali se una o uno imponesse la castità al coniuge riluttante rischierebbe seriamente di mandare a scatafascio tutto con grave danno dei figli che vedrebbero disgregarsi la famiglia).
Questo è puro Magistero cattolico, non quella sottospecie di kantismo da operetta che hanno in mente alcuni.
A tal proposito, Giovanni, voglio rispondere ai Dubia dei quattro cardinali mostrando che non vi è nessun conflitto tra la morale cattolica irreformabile e Al.
Avevo già risposto in passato ma non trovo più ciò che avevo scritto, perciò riscrivo, non è un problema.
Spero così di aiutarla, insieme all’ottimo intervento di Don Ezio, a chiarirsi le idee.
1. “Si chiede se, a seguito di quanto affermato in “Amoris laetitia” nn. 300-305, sia divenuto ora possibile concedere l’assoluzione nel sacramento della Penitenza e quindi ammettere alla Santa Eucaristia una persona che, essendo legata da vincolo matrimoniale valido, convive “more uxorio” con un’altra, senza che siano adempiute le condizioni previste da “Familiaris consortio” n. 84 e poi ribadite da “Reconciliatio et paenitentia” n. 34 e da “Sacramentum caritatis” n. 29. L’espressione “in certi casi” della nota 351 (n. 305) dell’esortazione “Amoris laetitia” può essere applicata a divorziati in nuova unione, che continuano a vivere “more uxorio”?”
SI.
Amoris Laetitia apre de facto ad un discsrnimento che prima non era possibile. Questo non implica una “assoluzione di categoria” per i divorziati risposati, ma solo un discernimento caso per caso, al termine del quale si potrà dare l’assoluzione oppure negarla.
2. “Continua ad essere valido, dopo l’esortazione postsinodale “Amoris laetitia” (cfr. n. 304), l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II “Veritatis splendor” n. 79, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, circa l’esistenza di norme morali assolute, valide senza eccezioni, che proibiscono atti intrinsecamente cattivi?”
SI.
Ciò che i Dubia e la petizione finale al Santo Padre non riescono a riconoscere è la differenza tra peccato oggettivamente grave e peccato mortale.
L’adulterio è sempre peccato oggettivamente grave, in virtù della sua qualifica di atto intrinsecamente malvagio, che cioè rimane tale indipendentemente dalle circostanze, intenzioni e attenuanti. Ciò che le circostanze, intenzioni e attenuanti modificano, quindi, non è la qualità morale dell’atto (altrimenti non sarebbe più un intrinsece malum ma solo un estrinsece malum la cui malizia viene modificata dalle contingenze, ma questo non è il caso dell’adulterio) ma solo e soltanto la colpevolezza della persona che lo pone in atto; che può essere nulla o solo veniale.
E non c’è ragione (dogmatica) per trattare una persona colpevole di colpa veniale come se fosse rea di colpa mortale.
3. “Dopo “Amoris laetitia” n. 301 è ancora possibile affermare che una persona che vive abitualmente in contraddizione con un comandamento della legge di Dio, come ad esempio quello che proibisce l’adulterio (cfr. Mt 19, 3-9), si trova in situazione oggettiva di peccato grave abituale (cfr. Pontificio consiglio per i testi legislativi, Dichiarazione del 24 giugno 2000)?
SI.
Ma il peccato grave abituale, ancora una volta, non implica necessariamente la colpa mortale, qualora vi fossero attenuanti che sgravano dalla piena imputabilità.
Inoltre la risposta a questo Dubium si trova nel testo di Amoris Laetitia, dove il Santo Padre, parlando delle situazioni irregolari, le definisce “situazioni oggettive di peccato”.
4. Dopo le affermazioni di “Amoris laetitia” n. 302 sulle “circostanze attenuanti la responsabilità morale”, si deve ritenere ancora valido l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II “Veritatis splendor” n. 81, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, secondo cui: “le circostanze o le intenzioni non potranno mai trasformare un atto intrinsecamente disonesto per il suo oggetto in un atto soggettivamente onesto o difendibile come scelta”?
SI.
Veritatis Splendor giustamente condanna gli atti intrinsecamente malvagi come gravemente immorali.
Infatti mai in Amoris Laetitia viene affermato che le circostanze trasformino la natura morale di un atto intrinsecamente malvagio. L’intera cura pastorale di Amoris Laetitia non è rivolta agli atti intrinsecamente malvagi, la cui qualifica morale non muta mai, ma solo alle circostanze attenuanti che possono annullare o attenuare (peccato veniale) la colpevolezza di chi li commette.
5. “Dopo “Amoris laetitia” n. 303 si deve ritenere ancora valido l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II “Veritatis splendor” n. 56, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, che esclude un’interpretazione creativa del ruolo della coscienza e afferma che la coscienza non è mai autorizzata a legittimare eccezioni alle norme morali assolute che proibiscono azioni intrinsecamente cattive per il loro oggetto?
SI.
Tuttavia la coscienza spesso erra a causa di ignoranza invincibile, senza quindi perdere la sua dignità. La coscienza può essere erronea senza cessare di essere retta, e in questi casi la colpa non è imputabile.
@don Ezio
“Le processioni del Corpus Domini o della Domenica delle Palme sono manifestazioni pubbliche della fede, non provocazioni contro gli abortisti”
don Ezio, lei prima dice che bisogna pregare solo in camera perché a pregare pubblicamete si è ipocriti, poi dice che le manifestazioni pubbliche della fede sono giuste. Sono confuso. In realtà a pregare davanti alle cliniche si viene insultati, mentre le processioni sono molto meno scomode e spesso hanno dei positivi risvolti sociali.
Non mi pare inoltre che le preghiere davanti alle cliniche abbiano l’obiettivo di provocare, semmai piuttosto di dissuadere le donne dall’abortire. Ma lei ritiene l’aborto un omicidio oppure un male minore rispetto ad altri problemi che potrebbero avere coloro che decidono, in coscienza, di interrompere la gravidanza perché non in grado di portarla a termine (per usare il linguaggio soft che si usa di solito) ?
@ Giovanni
la parola “solo” l’ha aggiunta lei. Io ho detto che si può pregare meglio in segreto, non che si può pregare solo in camera. E non ho neppure detto che a pregare pubblicamente si è ipocriti, ho citato Gesù che dice: quando pregate, non fate come gli ipocriti che amano farsi vedere a pregare nelle piazze e nei crocicchi”. Non ho detto che non si deve pregare in pubblico, tant’è che giustamente si tengono le processioni del Corpus Domini e della Domenica delle Palme. Ho detto che dire il rosario sotto le finestre delle cliniche dove si praticano gli aborti diventa una provocazione. Io non ho idea che, semai le donne dalle loro camere siano riuscite a cogliere che fuori avveniva ciò, abbiano cambiato idea. Penso che sia più efficace istituire una rete capillare di consultori famigliari cattolici e che ogni parrocchia cerchi di conoscere la situazione dei propri parrocchiani/parrocchiane per sostenere le persone che possono essere tentate di abortire.
Perché mi fa una domanda inutile sull’aborto? E’ evidente che è un omicidio. Poi, non esiste il caso di coscienza della donna che reputa di non essere in grado di portare a termine la gravidanza. Esiste l’aborto spontaneo. Esistono le diagnosi cliniche, non il caso di coscienza. In realtà, nessuna donna può sapere se sarà in grado di portare a termine la gravidanza. Nessuno può conoscere il proprio futuro. Ci può essere il caso, non di coscienza, ma clinico di una donna malata di tumore per cui è stata fatta una diagnosi infausta, ma non è anticipando la morte del nascituro risolve il problema: che è un’eutanasia pre-natale in questo caso? Non saprei come definirla. Esistono altri casi che gli abortisti portano, però non rientrano nella sua domanda.
@Marco
“Al non verte sul rendere lecito l’adulterio (cosa impossibile per un Papa, anche se lo volesse ipoteticamente) ma sulla distinzione tra peccato grave materiale (che nel caso dei divorziati risposati c’è sempre) e peccato formale/mortale…”
AL permette a chi, pur avendo un matrimonio valido alle spalle e convivente in un secondo matrimonio con un’altra persona, di fare la comunione se in coscienza ritiene di poterla fare. Nel vangelo mi pare che si dica che l’uomo non deve separare ciò che Dio ha unito, e la chiesa, finchè non è arrivato il papa angelo a portare il nuovo vangelo, ha inteso le parole nel loro senso immediato. La misericordia è solo un pretesto. Si tratta di dare al papa un potere superiore al vangelo oppure vedere nel papa un servitore del vangelo.
@ Giovanni
per capire AL bisogna almeno capire che cosa si sta leggendo. Eppure, se uno non conosce il latino, esiste la traduzione italiana verificata dal Vaticano, per cui possiamo prenderla come attendibile. Mi stupisco, quindi, di quel che scrive rivolgendosi a Marco:
cit. “AL permette a chi, pur avendo un matrimonio valido alle spalle e convivente in un secondo matrimonio con un’altra persona, di fare la comunione se in coscienza ritiene di poterla fare.”
AL chiede ai confessori di fare il discernimento, al termine del quale il sacerdote conclude dicendo che non ci sono le condizioni per poter accedere ai Sacramenti oppure che se ci sono. Questo avveniva anche prima, solo che AL rende obbligatorio il discernimento.
Gesù nel Vangelo vieta il divorzio, non dice a quali condizioni i divorziati possano essere ammessi alla ricezione dei Sacramenti. Gesù ha lasciato questo al Magistero della Chiesa, che riguardo a questi temi ha avuto un’evoluzione molto grande, mentre il divorzio continua ad essere proibito anche oggi nel loro senso immediato, tant’è non ho ancora visto dei divorziati risposarsi in chiesa: vanno in Comune proprio perché la Chiesa continua a vietare il divorzio.
Il nuovo papa non ha portato alcun cambiamento, neppure sotto il pretesto della Misericordia.
Purtroppo è lei che non vede nel papa un servitore del Vangelo. Io però non capisco: o ci sono persone di dura cervice come lei, che si autoconvincono di cose che non esistono per dare contro ad un papa che non fatto nulla di male a nessuno oppure c’è qualcosa di perverso che non riesco a cogliere.
@Giovanni
“AL permette a chi, pur avendo un matrimonio valido alle spalle e convivente in un secondo matrimonio con un’altra persona, di fare la comunione se in coscienza ritiene di poterla fare. ”
Errato, perché alla fine è comunque il Confessore che ha l’ultima parola. Al non dice mai di fare la Comunione senza prima confessarsi.
“Nel vangelo mi pare che si dica che l’uomo non deve separare ciò che Dio ha unito, e la chiesa, finchè non è arrivato il papa angelo a portare il nuovo vangelo, ha inteso le parole nel loro senso immediato.”
E infatti il senso di tali parole è mantenuto e i divorziati risposati sono in stato oggettivo di peccato grave.
Ma il peccato grave materiale (che nel caso dei divorziati risposati c’è sempre) non va confuso col peccato mortale, che c’è quando oltre alla materia grave ci sono gli altri due requisiti ben noti, che però possono mancare a causa di varie attenuanti che spetta al confessore discernere.
Questo è l’abc del Magistero.
“La misericordia è solo un pretesto. Si tratta di dare al papa un potere superiore al vangelo oppure vedere nel papa un servitore del vangelo.”
Il potere del Papa non è superiore al Vangelo, ma i cambiamenti introdotti da Papa Francesco rientrano pienamente nel potere concesso a Pietro.
E la Misericordia non è un pretesto. Di fatto la dottrina conosce una pluralità di applicazioni ortodosse, e le applicazioni ortodosse non sono solo quelle giustizialiste, ma anche quelle più misericordiose e che vengono incontro alle persone.
Poi se rimpiange il diritto canonico del ’17 nel quale quelle persone venivano chiamate infami e scomunicate, faccia pure.
Un salesiano? Te li raccomando, i salesiani di oggi, a partire da quelli dell’UPS! Carrierisi e maldicenti opportunisti, devoti di Rahner, hanno ipocritamente avuto successo qualche anno fa grazie a Bertone e Benedetto XVI mentre da sempre sbertucciavano Ratzinger!
@ Iginio
Faccia nomi e cognomi dei salesiani carrieristi e maldicenti opportunisti. Altrimenti ritiri questi suoi deliri.
Io non sono mai stato all’UPS e non conosco nessuno dei professori dell’UPS.
Porti argomenti alle sue tesi, se ne ha.
Appunto. Se non conosce l’UPS. di che ciancia? Io lo conosco – e lo evito. Per non parlare di quel don Manieri, che nel 2000 da direttore del Bollettino Salesiano faceva l’apologia dei noglobal e poi è finito parroco della chiesa dove si è celebrato il funerale dei Casamonica…
@ Iginio
Un salesiano su cui lei ha tutti i diritti di avere delle riserve, non rappresenta tutto il corpo accademico dell’UPS.
@ Marco & Don Ezio Fonio
La vostra presenza su questo blog stà diventando asfissiante. Tutti si chiedono chi vi paga e se non abbiato altro da fare tutto il santo giorno che perorare
la causa persa del Satrapo su un blog di tutt’altra tendenza?
Solo un cieco, o uno, come voi, determinato a non vedere, non vede come Bergoglio, da esperto camaleonte che é, si stia adattando ai cambiamenti politici e climatici dell’era postobamiana.
Da una parte, nemmeno un saluto alle migliaia di uomini, donne e bambini italiani della marcia per la famiglia, inzuppati di pioggia. E adesso il miracolo:
il perfettamente inutile incoraggiamento papale per
la marcia per la vita che lui prima e la sua anima nera Galantino, inzuppati di ideologia, aborrivano.
Si vede che i nascituri americani hanno più valore
per il Satrapo di quelli italiani. L’astuto commentatore si chiede: forse una pedina papale per l’inevitabile “reapproachment” a Trump? Un altro passetto nella “grande ritirata” dell’inquilino di Santa Marta?
Si racconta che Bergoglio in lacrime abbia rivelato recentemente ai suoi intimissimi di aver avuto un sogno profetico che lo ha riempito di una gioia immensa: che onore per lui, rampollo di umili agricoltori piemontesi emigrati in Argentina, origini davvero non brillanti! Trump gli fece visita in Vaticano e lui, Bergoglio, lo fece attendere nel cortile di San Damaso per ben tre giorni, nutrito solo dei Big Mac del vicino McDonald, affittuario
di un edificio di proprietà pontificia.
Poi, ammesso il presidente della potenza egemone
del mondo alla sua sacratissima Presenza, lo ammaestrò su tutto, lo ammonì, lo rimproverò e gli chiese ed ottenne seduta stante le sue dimissioni dalla presidenza degli Stati Uniti d’America, benedisse infine l’ex presidente degli Stati Uniti inginocchiato in lacrime ai suoi piedi sacrosanti e coprendoli di un numero infinito baci, non prima, però, di aver ottenuto da lui la sua firma di una lettera preparata dal Cardinale Parolin, in cui si implorava il Santo Padre di inviare a Washington un legato pontificio che conducesse gli affari ordinari della presidenza fino a che un successore non venisse eletto!
Quello sì, esclamò Bergoglio sul suo sogno, che sarebbe
un “coup” da far impazzire il mondo mediatico internazionale e mettere lui, EL BERGOGLIO, definitivamente sulla cresta dell’onda politica mondiale, al posto che gli compete, ripristinando così ciò che capricciosamente e caparbiamente insisterà di portare in futuro in San Pietro e anche fuori, quando và dal barbiere o dal calzolaio: il TRIREGNO!
Dopo tutto Trump é più bergoglioso del debole Obama,
il peroratore delle toilette bisex e multisex.
Trump sà decidere, sà essere violento e vendicativo, proprio come lui, EL SATRAPO.
Ma le idee sono tanto diverse? E chi se ne frega delle idee? Per lui, B, le idee non esistono: esiste la prassi.
La supremazia dell’atto sul logos! Il logos gli provoca sempre una diarrea.
Marco & Don Ezio: sono commosso. Non rovinatemi questo momento mistico con i vostri “pasta e incolla”.
Tanto, non li leggo, infatti nessuno li legge.
Igino calma! Ho studiato dai salesiani e non posso che dire un gran bene di loro! Parola di ex allievo.
è evidente che non voglio criticare tutti i salesiani indiscriminatamente. Sto criticando quelli in vista e pseudointellettuali. Poi bisognerebbe vedere quando e dove lei ha studiato dai salesiani. Quelli che ho conosciuto io a Roma per lo più -non tutti, ripeto – si distinguevano per rozzezza e furbizia da quattro soldi, oltre che per scarso livello intellettuale (il che li porta a seguire la corrente). Una volta andai a confessarmi da un salesiano giovane che portava la talare (spero che lo possa fare ancora, malgrado il clima bergogliano). Alla fine mi complimentai con lui per la scelta di portare l’abito e gli chiesi: “Mi consenta una osservazione: scommetto che i suoi confratelli non sono entusiasti di vederla così”, al che lui sorrise e disse: “Lasciamo stare…”.
@ Iginio
Curioso. Ho studiato teologia nella sezione di Torino della Facoltà di Teologia dell’UPS negli anni accademici 1983-84, 1084-85, 1986-87. Vede la talare per confessare mi risulta che a Roma fosse obbligatorio durante il pontificato di Giovanni Paolo II. Poi, dia retta a me: non giudichi un prete dall’abito che porta, lo dice anche il proverbio (non è l’abito che fa il monaco), ma da come si comporta (sono stati arrestati per pedofilia sacerdoti che portavano la talare come pure sacerdoti che non la portavano). Poi è un fatto che oggi tutti i tradizionalisti anti-bergogliani portano la talare, ma ciò non porta argomenti a favore delle loro tesi, mentre non si può dire per i bergogliani la stessa cosa: c’è chi la porta e chi non la porta. La talare è diventata obbligatoria nella Chiesa latina soltanto dal 1917, anno di promulgazione del Codice di Diritto Canonico, prima faceva parte dell’abito corale, non del vestito da passeggio. Ai tempi di don Bosco (1815-1888) c’erano sacerdoti che la portavano ed altri che vestivano “in curtis”, vale a dire con un abito nero ma che arrivava al ginocchio.
Mi pare evidente che Marco e Don Enzo Fonio sono la stessa persona.
@ Maria Cristina
Non inventi cose: io sono don Ezio Fonio e qualcuno mi ha individuato in Facebook, dove eventualmente chi volesse potrà scrivermi in privato. Chi sia il signor Marco non lo so.
@Maria Cristina
Confermo quanto detto da don Ezio: lui è veramente un sacerdote salesiano, mentre Marco è un laico che frequenta pure altri blog cattolici con vari pseudonimi come Vincent Vega, Teofane, etc. Marco è un laico perchè in passato ho discusso con lui e diceva di avere una ragazza con cui aveva difficoltà a rispettare il sesto comandamento, quindi a meno che mi abbia mentito, Marco è senza ombra di dubbio un laico.
Beatrice si, sono un laico.
In realtà, come si evince da molte cose che ho scritto qui, ho anche una certa età, e quello che ti ho detto si riferiva ad episodi di gioventù.
Per fortuna quelle problematiche non mi riguardano più da vicino, ora. 🙂
Purtroppo (più che per fortuna) dovrei dire, perché significa che ormai sono vecchio.
Ti basti sapere comunque, Beatrice, che:
1) ero vicino agli esami di maturità al Liceo Classico Spagnoli (Redentore) di Mantova quando finì il Concilio Vaticano II (diedi gli esami di maturità nel 1966, quindi sei mesi dopo l’epilogo del Concilio);
2) ho vissuto in prima persona, quindi, sia l’epoca pre-conciliare che la rivoluzione sessantottina, ho vissuto l’era di aperture di Paolo VI cosi come l’epoca della grande restaurazione e ri-romanizzazione avvenuta prima sotto San Giovanni Paolo II e successivamente Papa Benedetto XVI;
3) ora, nella mia terza età, sto vivendo una seconda stagione di aperture sotto Papa Francesco, che mi riporta, sotto molti aspetti, ai tempi della mia giovinezza (corredati da problemi col sesto comandamento con fidanzate varie 😉 ) sotto Papa Montini.
Come diceva Giambattista Vico “corsi e ricorsi storici”.
Io spero solo che dopo Papa Francesco non ci siano altri quarantanni di restaurazione come avvenne dopo Paolo VI ma che questa sia la volta buona che si possa vincere la paura che ha attanagliato la Chiesa nei confronti del mondo moderno, che non va santificato in se ma ne vanno comprese le istanze, e di cui bisogna tenere ciò che è buono e rigettare ciò che è cattivo (come il “diritto” all’aborto, cioè all’omicidio dell’innocente).
Un altro parallelo interessante che mi viene da fare tra Paolo VI e Francesco I è che entrambi promulgarono un documento che fece discutere la Chiesa intera, rispettivamente Humanae Vitae (Paolo VI ) e Amoris Laetitia (Papa Francesco).
Tralasciando che Humanae Vitae fu un’enciclica e Amoris Laetitia è una esortazione apostolica (come Familiaris Consortio), la reazione verso i due documenti fu speculare e opposta: Humanae Vitae ricevette una resistenza strenua e indefessa da parte della parte liberale della Chiesa Cattolica, Amoris Laetitia sta ricevendo una resistenza strenua ed indefessa da parte della parte conservatrice della Chiesa Cattolica.
Comunque niente, bei tempi.
@ Maria Cristina
“Mi pare evidente che Marco e Don Enzo Fonio sono la stessa persona.”
Le rispondo con una citazione “Fata Morgana ha già cambiato ogni profilo”. 🙂
Chissà, forse ha cambiato anche il profilo Facebook di Don Ezio, o forse l’ha addirittura inventato per far si che Marco, il cattivone modernista, potesse difendere il Papa sui blogs usando un nome di sacerdote inventato per rinforzare le sue tesi.
A parte tutti questi deliri (al delirio di Maria Cristina ho voluto rispondere con un mio delirio personale 😀 ) ringrazio ancora una volta Don Ezio.
Che poi è proprio comica questa cosa: ci sono due utenti che sono d’accordo e dovrebbero essere la stessa persona? Ma allora che dire del fatto che qui, a parte me e Don Ezio, tutti la pensano allo stesso modo e si danno pacche sulle spalle (per non dire di peggio, mi verrebbe in mente una citazione di Mr Wolf ma penso sia meglio evitarla in questo spazio 😉 )?
Forse allora tutti gli antibergogliani che scrivono in questo spazio sono la stessa persona?
Dai su, Maria Cristina, si riprenda da questi deliri.
Posso capire che sia comodo per squalificare che interlocutori che su questo blog non hanno fatto altro che confutare diverse assurdità di molti commentatori che pretendono di insegnare il Magistero al………. Magistero stesso! ma non usi questi mezzucci la prego.
Piuttosto faccia una cosa molto più pulita: chieda al Dott. Tosatti di bannarci. Così se il Dott. Tosatti vorrà bannarci il suo desiderio verrà finalmente soddisfatto.
È quello che ha chiesto anche Gervasi dopo essersi lamentato della censura di alcuni bergogliani: della serie “se l’arbitro mi fischia un rigore contro è un cornuto, se me lo fischia a favore è un grande”. 😉
Ma perchè continuate a rispondere ai trolls’ ?
Mi pare evidente che e >Don Enzo Fonio> sono la stessa persona,che fa stucchevoli duetti con se’ stessa, oh come hai ragione don Enzo! dici bene caro Marco! scrive e si risponde, in totale armonia e rinforzo delle idee espresse da se’ stesso !
Ignoratelo, non date da mangiare ai trolls!
Anche Gesù è stato sputacchiato, stava sbagliando qualcosa?
Doveva cambiare atteggiamento?
Leggere le difese a certi personaggi mi urta parecchio, abbiate la cortesia di parlare d’altro.
@ Mary
Gesù non è stato sputacchiato, mentre pregava, ma quando è stato condannato. Gesù si ritirava a pregare da solo su un monte.
Se vuole, posso parlare di minerali, farfalle, conservazione della natura, sviluppo ecosostenibile, ecc. ecc., ma il luogo è un altro:
http://www.pronaturanovara.it
Il fatto che 10 persone che pregavano abbiano ricevuto insulti significa che era sbagliato pregare? O che non si può manifestare la propria opinione? Questa sarebbe la dottrina sociale della chiesa?
Anche sul fatto che il papa non faccia politica avrei qualcosa da obiettare. Questo papa fa moltissima politica. Dire che Emma Bonino è una grande Italiana non è un’affermazione estremamente politica? E non ha a che fare con l’aborto?
Capisco la sua posizione imbarazzante di sacerdote, ma questo papa è indifendibile. E’ inutile costringersi ad acrobazie mentali per farlo apparire migliore. Non è il primo cattivo papa della storia e non sarà l’ultimo.
Giovanni, facciamocene una ragione. Siamo sotto regime.
@ Giovanni
Non era sbagliato pregare, ma non era il caso di farlo sotto le finestre di una clinica. Gesù dice:
“5Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.” (Mt 6, 5-6).
Si può manifestare la propria opinione in Italia e l’hanno fatto. Anche quelli che li hanno insultati hanno fatto lo stesso. Mons. Galantino idem.
La dottrina sociale della Chiesa, come ognun sa, è la dottrina che riguarda la situazione sociale delle classi povere. Viene affrontata per la prima volta da Leone XIII nell’enciclica Rerum novarum.
Un conto è la partecipazione ufficiale della Chiesa ad una manifestazione di tipo politico, un conto sono i giudizi di Mario George Bergoglio su Emma Bonino: questi ultimi non fanno Magistero (per fortuna). Se vogliamo sofisticare: Emma Bonino rimane una grande italiana nel suo genere, sia pure molto lontana dalla dottrina cattolica, in particolare sul valore della vita fin dal suo concepimento. Io, al posto del Papa, mi sarei risparmiato comunque un tale giudizio.
Io comunque guardo al Magistero del Papa, il resto mi dispiace dal punto di vista umano e come cattolico, ma non posso dire che sia un cattivo papa.
@ don Ezio
La sua citazione evangelica, di cui la ringrazio, non è pertinente. Gesù si riferisce a chi prega in pubblico per trarne vantaggio sociale, non a chi intende dare testimonianza e sa che ne riceverà in cambio insulti.
Per quanto riguarda il suo “sofisma”, si tratta proprio di un sofisma. Anche Hitler, nel suo genere, è stato un grande tedesco, se prescindiamo dallo sterminio degli ebrei e dalla seconda guerra mondiale. Peccato che queste due ultime cose siano state quelle più caratteristiche, come per Emma Bonino l’aborto.
Lei dice di guardare al Magistero del papa. Peccato che il papa stia dicendo il contrario di quanto diceva il Magistero fino a 4 anni fa. Se lei ha la forza e la voglia di cambiare completamente la sua fede ad ogni cambio di papa le faccio tanti auguri, ma a questo punto il cattolicesimo non è più la fede trasmessa dagli apostoli ma il culto del papa-guru.
@ Giovanni
Ma uno prega per impetrare la grazia della conversione dei cuori e questo lo può fare meglio in segreto, come faceva Gesù. Il divino Maestro non ha detto: però se non lo fate per trarne vantaggi sociali, potete pregare in pubblico, ha detto di pregare in segreto nella propria camera.
Senta. Emma Bonino si è interessata anche di questioni internazionali quando era Commissario Europeo, poi con Pannella si è interessata della situazione delle carceri. Quindi nel suo genere è stata una grande italiana. Evidentemente, il Papa ha parlato come Capo di Stato. Hitler invece non si è comportato bene né dal punto di vista religioso né dal punto di vista politico. Quindi è improponibile l’equazione Bonino = Hitler.
Il Papa non ha cambiato la fede di quattro anni fa; ha solo dato delle linee pastorali per i confessori.
Guardi quanto è cambiata la Confessione nel corso dei secoli:
http://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Risponde-il-teologo/Come-e-cambiata-la-confessione
@Don Ezio
Allora sono sbagliate le processioni del Corpus Domini o della Domenica delle Palme?
Io non ho detto che la Bonino è uguale a Hitler. ma elogiare pubblicamente la Bonino come la più grande italiana vivente, quando tutti sanno che è stata una delle maggiori fautrici dell’aborto, è una dichiarazione fortemente politica, perché significa elogiare chi ha promosso l’aborto in Italia. Per quanto riguarda Hitler, i personaggi peggiori della storia fanno anche qualcosa di buono, altrimenti non riuscirebbero ad avere il seguito che hanno. Vale per Hitler, Stalin, Napoleone Castro, Mussolini… Il papa, che dovrebbe essere una guida, non deve elogiare pubblicamente e ripetutamente come modello chi chiama bene il male e male il bene.
Ma per il papa i comandamenti sono superflui, lo ha appena ribadito in una delle sue insulse omelie a Santa Marta, in cui contrappone la vita ai comandamenti.
Sarà cambiata la confessione, ma il matrimonio da sempre è indissolubile. O dovremmo pensare che Enrico VIII aveva ragione a divorziare e Tommaso Moro era eccessivamente rigido e privo di misericordia?
@ Giovanni
cit. Allora sono sbagliate le processioni del Corpus Domini o della Domenica delle Palme?
Le processioni del Corpus Domini o della Domenica delle Palme sono manifestazioni pubbliche della fede, non provocazioni contro gli abortisti. Normalmente, infatti, non succede che debba intervenire la polizia per sedare i disordini dovuti alle processioni (magari c’è chi dirige il traffico ma è proprio un’altra cosa).
cit. “Io non ho detto che la Bonino è uguale a Hitler. ma elogiare pubblicamente la Bonino come la più grande italiana vivente, quando tutti sanno che è stata una delle maggiori fautrici dell’aborto, è una dichiarazione fortemente politica, perché significa elogiare chi ha promosso l’aborto in Italia.”
Neanche il Papa ha elogiato la Bonino come la più grande italiana vivente; ha detto chi secondo lui era da considerare tra i grandi dell’Italia di oggi, ma si riferiva ai politici e a loro iniziative specifiche:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/08/papa-francesco-napolitano-e-bonino-tra-i-grandi-dellitalia-di-oggi-con-loro-sindaco-di-lampedusa-giusy-nicolini/2442697/
cit. “Per quanto riguarda Hitler, i personaggi peggiori della storia fanno anche qualcosa di buono, altrimenti non riuscirebbero ad avere il seguito che hanno. Vale per Hitler, Stalin, Napoleone Castro, Mussolini.
A maggior ragione la Bonino ha fatto qualcosa di buono.
cit. “Il papa, che dovrebbe essere una guida, non deve elogiare pubblicamente e ripetutamente come modello chi chiama bene il male e male il bene.
Oh! ma quanti maestri ha questo Papa!
cit. “Ma per il papa i comandamenti sono superflui, lo ha appena ribadito in una delle sue insulse omelie a Santa Marta, in cui contrappone la vita ai comandamenti.
Non so a quale omelia si riferisca. Non posso seguire tutto il Bergoglio-pensiero.
Nel settembre 2013 il Papa in un’udienza in piazza San Pietro aveva detto che i comandamenti sono frutto della tenerezza di Dio:
http://www.huffingtonpost.it/2013/09/18/papa-francesco-comandamen_n_3946537.html
Il Papa ha cambiato idea o secondo lei aveva idee malsane anche allora?
cit. Sarà cambiata la confessione, ma il matrimonio da sempre è indissolubile. O dovremmo pensare che Enrico VIII aveva ragione a divorziare e Tommaso Moro era eccessivamente rigido e privo di misericordia?
Il punto è quello della ricezione dei sacramenti non quello della possibilità del divorzio. Lo sa benissimo.
@Giovanni
“Sarà cambiata la confessione, ma il matrimonio da sempre è indissolubile. O dovremmo pensare che Enrico VIII aveva ragione a divorziare e Tommaso Moro era eccessivamente rigido e privo di misericordia?”
Domanda di rito: dove il Papa avrebbe sconfessato l’illiceità dell’adulterio e l’indissolubilità del matrimonio?
Forse non è le è chiaro che Al non verte sul rendere lecito l’adulterio (cosa impossibile per un Papa, anche se lo volesse ipoteticamente) ma sulla distinzione tra peccato grave materiale (che nel caso dei divorziati risposati c’è sempre) e peccato formale/mortale (l’unica condizione intrinsecamente incompatibile con l’Eucaristia, essendo colui che è in questo stato, privato della Grazia santificante e dell’amicizia con Dio)?
Perciò quello che dice su Enrico VIII e San Tommaso Moro non c’entra nulla.
@ Don Ezio
…. e già. “Bergoglio distingue sempre tra religione e politica e non interviene mai in senso politico.”
(Dalle “Fiabe per bambini retrogadi” edito dalla Bonino)
Bergoglio è un buon calcolatore. I gesuiti sono dei “saltafossi” si adeguano. Anche Pascal se ne era accorto nelle “Provianciali”. In Italia con un ibrido Presidente Cei e un rampante Galantino,Bergoglio cambia casacca. Niente di anormale per chi vuole far vivere insieme vescovesse lesbiche luterane e seguaci di Fellay. “Come in Rigoletto: questo o quella per me pari sono”.
Ripeto: come ho mostrato da questo http://www.marcotosatti.com/2017/01/28/marcia-per-la-vita-trump-e-il-papa-lappoggiano-ma-luniversita-dei-gesuiti-a-georgetown-nega-un-giorno-di-licenza-agli-studenti/#comment-5066 post in poi il Papa ha sempre condannato l’aborto, ben prima di Trump.
Se poi volete continuare a calunniare fate pure.
Marco .dove era il Papa al Family day? Dove era quando il suo pupillo Galantino condannò la presenza dei giovani con Rosario in mano davanti alle strutture sanitarie che si astengono di dare aiuto alla vita?.A pochi giorni del Family day ,andò a Piazza di Siena per un élite obamiana che tesseva le lodi di zlaudato si. Si andò ad autocelebrarsi davanti ai diversi di regime
inutile, caro Natan, purtroppo è inutile parlare chiaro tra di noi (che ben sappiamo la triste realtà), quando i tromboni di regime vogliono assolutamente convincere che il nero che è stato detto in realtà era lapalissianamente bianco !
@Natan e Luigi
Buona lettura (così magari vedete le cose anche da un punto di vista diverso da quello veicolato dai vari blogs anti-bergogliani)
http://www.uccronline.it/2016/04/29/papa-francesco-ringrazia-il-family-day-avanti-cosi-avete-una-retta-coscienza-cristiana/
Aggiungo http://www.uccronline.it/2016/01/22/unioni-civili-lintervento-di-papa-francesco-non-confonderle-con-la-famiglia/
Natan,
1. il Papa non partecipa a manifestazioni di tipo politico, quindi nemmeno al Family day, soprattutto se è strumentalizzato da partiti politici che non si richiamano per esempio alla dottrina sociale della Chiesa. Mussolini aveva messo l’aborto come reato grave contro la stirpe, ma non perché fosse cattolico, a lui interessano 60 milioni di baionette.
2. Mons. Galantino può aver detto una battuta infelice sui volti inespressivi. E però a Milano un gruppo di dieci persone con un sacerdote che pregavano davanti ad una clinica mentre si praticavano aborti, ha ottenuto come risultato gli insulti e le bestemmie di dimostranti pro aborto e l’intervento della Polizia. Mons. Galantino dice una cosa ragionevole: è meglio che i giovani si diano da fare per aiutare le persone in difficoltà, perché c’è anche tutta la vita di una persona, non solo l’aborto e l’eutanasia. Anche qui questi temi sono spesso strumentalizzati dai politici di destra che così pensano di guadagnarsi i voti dei cattolici e dei benpensanti e poi sono per politiche contro gli immigrati e in generale contro lo Stato sociale. E’ quello che sta avvenendo in America con Trump, ma è anche la politica italiana.
Inutile fermarsi a singole frasi. Questo è il punto.
Concordo. Solo una precisazione Don Ezio: in America avrei votato anche io per Trump perché non avrei mai potuto, in coscienza, dare il mio voto ad una che propugna politiche abortiste come la Clinton e che ci avrebbe seriamente messi a rischio di un conflitto mondiale (ma anche senza quest’ultimo punto non avrei potuto votarla comunque per via del discorso dell’aborto).
Poi su alcune politiche di Trump non sono d’accordo nemmeno io, ma diciamo che avrei scelto il male minore in coscienza.
Marco,
io avrei votato per la Clinton per più di un motivo:
1. Trump non dà migliori garanzie per tutelare la pace nel mondo.
2. Trump ha già preso provvedimenti per abolire la riforma sanitaria dei democratici.
3. L’aborto purtroppo, legale o clandestino, c’è sempre stato, c’è e forse ci sarà, nonostante gli impegni di Trump, seppure apprezzabili.
4. Nel partito democratico ci sono comunque anche cattolici contro l’aborto.
@Don Ezio
Capisco. Beh rispetto la sua scelta ma io in ogni caso, sapendo quello che so sulla Clinton, non sarei stato in grado di votarla, in coscienza.
Ad esempio, per me la questione dell’aborto è importante e sapere che la Clinton non solo avrebbe lasciato inalterato lo status quo (cosa che non si può dire di Trump, che ha già preso provvedimenti anti-abortisti) ma che l’avrebbe addirittura rinforzato col suo sostegno incondizionato a quell’omicidificio (mi si perdoni il monstrum) di Planned parenthood è più che sufficiente per vedermi impedito dalla mia coscienza un eventuale voto verso di lei.
Solo una nota su Trump: è vero che vuole cancellare l’Obamacare, ma questo per introdurre un sistema meno costoso, in grado di garantire coperture assicurative per tutti, il che personalmente non mi appare come una cosa negativa.
Di certo sarebbe molto grave se lasciasse scoperte delle persone dalla copertura sanitaria, ma non credo che sia questo il suo piano; almeno, spero che non sia così.
@ Don Ezio
non esiste una alternativa tra le due cose: una dev’essere fatta e l’altra non dev’essere tralasciata.
Ma suvvia, che cosa si impara della vita in 30 anni
di attività in un museo?
Naturalmente tutti gli uomini di buona volontà si devono dare da fare per aiutare quelli in difficoltà.
Questo però non esclude che in una democrazia moderna si eserciti il proprio diritto di liberi cittadini a dimostrare per le proprie opinioni. Perchè lasciare l’esercizio di questo dirittto solo ai nemici della Chiesa e di Cristo?
E già, sono stati insultati … A questo punto il codardo
si ritira dalla scena e fà il galantino.
Il cristiano dotato di spina dorsale, invece, ricorda le parole terribili di Gesù Cristo in Mt 5, 1-12/Lc 21, 17-18:
“Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che é suo; poiché invece non siete del mondo […] per questo il mondo vi odia.” “Beati voi quando vi insulteranno e vi perseguiteranno […] per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché é grande la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.”
Una chiesa ormai appiattita sul mondo ed invasa da esso non può far sue le parole di Cristo e si regola secondo l’opportunità del tutto terrena di non dare fastidio e di non essere disturbati, o irrisi, o, apriti cielo, insultati, esercitando i propri diritti di cristiani e di cittadini. Come diceva il Cardinale Caffarra: questa chiesa non ha capito che cosa voglia dire libertà e, aggiungiamo noi, democrazia.
Resta il fatto che Bergoglio (ed il corso che egli cerca di imporre alla Chiesa) é amatissimo dal mondo, proprio nel senso biblico della parola. E ci si chiede come ciò possa essere, ripensando le parole di Gesù, che il mondo ama ciò che é suo.
@ Natan
si accontenti della non-risposta di Marco che in questi casi, in cui la risposta é ovvia ed al difensore d’ufficio
evidentemente non piace, cerca di salvarsi con un link ad una “visione globale” delle cose, alla notte in cui, come scriveva Hegel, tutte le vacche sono nere (e Bergoglio e i suoi pretoriani sono tutti bianchi).
@ Luigi
volevo dire che il Family day riguardava la contrarietà ai diritti degli omosessuali, ovviamente per la famiglia naturale, ho saltato la parola “contrarietà”, ma il concetto è proprio quello: in prima battura non era una manifestazione contro l’aborto.
Si’ certo, perchè appoggiare chiaramente chi difende la famiglia (specie in questo momento storico in cui la famiglia naturale è avversata da tutti), in una pubblica manifestazione, politica o no (ma sicuramente in gran parte rappresentata dal popolo cattolico), non era forse cosa da fare ?
Quello che si è chiaramente avvertito in quella manifestazione era la sua clamorosa assenza (non la sua sgradita presenza) !!!
Anche solo a leggere come si sono svolti i due Fmily day del 2015 e del 2016
https://it.wikipedia.org/wiki/Family_Day
è meglio che la Chiesa sia stata in posizione defilata.
Poi: un conto sono le organizzazioni cattoliche laiche che partecipano ad una manifestazione (fanno bene, è proprio ciò che devono fare i laici) e un conto la Conferenza Episcopale Italiana: sarebbe stata accusata di ingerenza negli affari interni dello Stato laico.
Se poi fosse intervenuto il Papa, essendo formalmente anche un Capo di Stato estero, avrebbe causato un incidente diplomatico dalle conseguenze inimmaginabili.
Il papa interviene in continuazione in politica. Ha cercato in tutti i modi di influenzare la campagna elettorale americana. In Italia è ben nota la sua posizione sull’immigrazione, che curiosamente contrasta con quella dei vescovi africani e mediorientali che vorrebbero scoraggiare l’emigrazione. Il punto è che questo papato è fortemente ideologicizzato, ed ha come riferimento la teologia che veniva insegnata nelle università latinamericane degli anni 70. Inoltre la sua formazione populista e autoritaria lo porta a comportarsi come un tiranno verso chi non la pensa come lui. Infine è ben attento a curare i rapporti con i media mainstream, che blandisce attaccando la chiesa e il deposito della fede, presentandosi come un innovatore verso i “rigidi tradizionalisti” che predica la misericordia a buon mercato e l’assoluzione generale per tutti. Ha un solo grande nemico: chi, nella chiesa, non pensa che ci sia un altro e migliore vangelo di cui lui sia il nuovo profeta.
Sull’immigrazione Papa Francesco non dice cose sostanzialmente diverse da quelle dette da San Giovanni Paolo II http://www.uccronline.it/2017/01/29/migranti-papa-bergoglio-come-wojtyla-accoglienza-prudente/
@Giovanni
“presentandosi come un innovatore verso i “rigidi tradizionalisti” che predica la misericordia a buon mercato e l’assoluzione generale per tutti. ”
In realtà Papa Francesco è innovatore verso coloro che insieme al peccato condannano anche il peccatore (vizietto di molti tradizionalisti, che partono da una presunzione di colpevolezza del reo, colpevolezza mortale in questo caso, da lì la loro non accettazione di Al e del suo insegnamento -che poi è quello del Magistero- sul fatto che anche in una situazione oggettiva di peccato la colpa possa essere solo veniale a causa di varie attenuanti)
“Ha un solo grande nemico: chi, nella chiesa, non pensa che ci sia un altro e migliore vangelo di cui lui sia il nuovo profeta.”
Semmai ha come nemico chi si è fatto una idea tutta sua del Magistero e di ciò che dice (memorabile l’intervento di utente, tale Giampiero, che per contraddirmi una volta scrisse “le circostanze attenuanti non possono sgravare dalla colpa mortale”, che è una proposizione eretica e frontalmente contraria al Magistero), e che mette la sua idea di Magistero sopra il Magistero reale.
Non si tratta di Misericordia a buon mercato. Si tratta di Misericordia e punto. Per i tradizionalisti invece esistono solo le opere della Legge, e non può esistere Misericordia per chi non osserva, per vari motivi, la Legge (da San Paolo definita “forza del peccato” e che, sempre secondo San Paolo, ” senza la Legge il peccato è morto”).
Insomma, il problema dei tradizionalisti è che non accettano la Misericordia, che è tale proprio perché va oltre le rigide esigenze della Giustizia che condanna.
“Dio è misericordioso, non perché compie qualcosa contro la sua giustizia, ma perché egli va oltre la giustizia, come nel caso di un creditore al quale sono dovuti cento denari; se questi di propria iniziativa concede al debitore duecento denari, questo tale non va contro la giustizia, ma è semplicemente generoso e misericordioso. Ne consegue che la misericordia non prescinde dalla giustizia, ma che essa è in un certo senso pienezza della giustizia” (Summa Theologica, ST, I, q. 21, a.3).
Per i tradizionalisti invece esiste solo l’adempimento della Legge e il premio per chi adempie la Legge e la punizione per chi non l’adempie, ovvero la Giustizia.
I tradizionalisti non capiscono la Misericordia perché non hanno capito che essa, per propria natura, va oltre la Giustizia.
E il bello è che così facendo vanno anche contro la Giustizia stessa, visto che secondo San Tommaso la Misericordia è appunto pienezza della Giustizia.
Pare che padre Ariel, che il signor Marco tira tra le sue fila, non la pensi esattamente nel modo da lui decantato.
http://isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2017/01/pubblicato-28.01.2017-Ariel-S.-Levi-di-Gualdo-IL-GRILLO-E-LA-FORMICUZZA-CONTRO-UN-GIGANTE-DELLA-MORALE-CATTOLICA-IL-CARDINALE-CARLO-CAFFARRA.pdf
Congratulazioni, Petrus, per aver dato prova ancora una volta di una eccellente capacità di comprensione.
D’altronde lei non è come me che, a detta sua, sono afflitto da una invincibile incapacità di comprendere.
Se oltre che leggere l’articolo si desse anche la pena di comprenderlo, vedrebbe che:
1) Padre Ariel critica giustamente Andrea Grillo perché questi nega l’esistenza di atti intrinsecamente malvagi (ossia atti che sono materia grave indipendentemente dalle circostanze a mai diventano buoni in se);
2) Padre Ariel però, essendo un cattolico vero e non un kantiano, dice anche
“L’adulterio è quindi sempre male, né può come tale essere giustificato da nessuna buona intenzione, da nessuna circostanza, da nessuna condizione. Beninteso: questo non vuol dire che un adultero, in certe circostanze ― ed in specie considerando soprattutto la diffusa ignoranza in materia ―, non sia in qualche misura scusato cadendo in questo grave peccato, sì che la colpa diminuisca o addirittura sia assente, il tutto sulla base del principio che, è sì vero «la legge non ammette ignoranza», ma con una precisazione di non poco conto: «Purché l’ignoranza non sia inevitabile». ”
Il che è esattamente quanto va ripetendo il sottoscritto da eoni su questo blog riguardo all’ignoranza invincibile.
Poi ci sono anche i casi dove non c’è ignoranz invincibile e l’avvertenza della norma è piena, ma la persona si trova in condizione di non essere libera di agire diversamente (l’esempio già fatto mille volte della persona che non può imporre al coniuge la castità assoluta perché questi non l’accetterebbe e rischierebbe di far naufragare la relazione con grave danno dei figli) e in questi casi, mancando la libertà, manca il deliberato consenso, che non muta l’intrinseca gravità dell’adulterio ma rende la persona che lo compie non imputabile.
Perciò congratulazioni caro Petrus! È riuscito a citare per confutarmi Padre Ariel, che riguardo all’intrinsece malum sostiene esattamente quanto sostengo io (che sono in completo disaccordo con l’eretico modernista Andrea Grillo)!
Complimentoni!
Ora mi raccomando: scriva un post nel quale rimarchi quanto io sia affetto da invincibile incapacità di comprendere e di quanto, di converso, lei abbia capito tutto. 😉
Non c’è bisogno, è lei stesso a infliggersi questa condizione signor Marco, inutile dunque che io la ribadisca.
Tuttavia è interessante il suo modo di agire.. invito la gente che segue questa discussione a leggere l’articolo di don Ariel e a giudicare da sé, se è il buon Marco a estrapolare dal contesto solo le proposizioni che in quell’articolo appoggiano la sua ideologia, oppure se il senso generale dell’articolo non gli rema contro.
Io non ho estrapolato nulla. Padre Ariel ha esposto la dottrina cattolica sul peccato, su ciò che serve ad un peccato grave per essere mortale, e ha criticato le eresie di Andrea Grillo (che nega che esistono atti intrinsecamente malvagi, cosa che io invece ho sempre affermato).
Se lei afferma che quanto dico io (e non Andrea Grillo, che sostiene cose in aperto contrasto col Magistero e con quanto dico io) è in contrasto col Magistero lo deve dimostrare, altrimenti lei è in aperta malafede.
Citi pure i brani di Padre Ariel che confuterebbero quanto ho scritto, Petrus.
Per aiutarla faccio un piccolo riassunto per punti di ciò che sostengo di modo che, se ciò che affermo è eretico, lei possa confutarlo (come ha fatto Don Ariel con Andrea Grillo):
1) l’adulterio è un atto intrinsecamente malvagio, ovvero sempre materia grave. Non esiste alcuna circostanza o intenzione che trasformi l’adulterio in un atto buono in se o legittimo, o che lo riduca a materia lieve;
2) perché un peccato di adulterio sia mortale tuttavia occorrono piena avvertenza e deliberato consenso, se manca una delle due l’adulterio commesso è si peccato grave materiale, ma non è peccato mortale per l’adultero che lo pone in atto;
3) Amoris Laetitia, riconoscendo il punto 2, e il fatto che l’ignoranza invincibile esiste (mancanza di piena avvertenza pur conoscendo la norma), come esiste l’incapacità di agire diversamente senza contrarre una nuova colpa (il caso della persona che non può imporre la castità al coniuge per non far fallire la relazione e danneggiare i figli), riconosce che in alcuni casi a queste persone possa anche essere fornito l’aiuto dei Sacramenti;
4) se l’adultero non è in colpa mortale, perché ad esempio non è libero di agire diversamente senza contrarre una nuova colpa (mancando la libertà la sua colpa è solo veniale) non c’è ragione di negargli l’assoluzione (essendo il proposito di non peccare più necessario per l’assoluzione solo dal peccato mortale);
5) il fatto che alcuni adulteri possano non portare su di se colpa mortale non significa che sia così in tutti i casi, e infatti Padre Ariel fa alcuni esempi di persone a cui sarebbe molto difficile -stando a quanto ha scritto- dare l’assoluzione; Amoris Laetitia quindi invita solo al discernimento caso per caso, non è una “assoluzione di categoria”.
Se vuole mostrare un solo punto della mia tesi che sia contrario a qualche dogma faccia pure Petrus. Se trova dei punti, nelle mia affermazioni, contrari al Magistero, non esiti a confutarmi come ha fatto giustamente Padre Ariel con l’eretico Andrea Grillo (negare l’esistenza di atti intrinsecamente malvagi -cioè tali indipendentemente da qualunque circostanza storica, intenzione o attenuante- è eretico, infatti).
Buon lavoro.
Non ho bisogno di lavorare, l’articolo l’ho già letto. I lettori giudichino loro se don Ariel vuole trasmetterci le stesse conclusioni cui perviene il signor Marco.
Don Ariel ha già scritto in passato sulla liceità di cambiare la prassi di FC84, quando ancora la lettera ai vescovi argentini non c’era stata.
La prova? Questo http://isoladipatmos.com/amoris-laetitia-la-teologia-dellassegno-in-bianco-il-potere-delle-chiavi-non-e-sindacabile-salvo-cadere-in-eresia/ articolo.
Il papa appoggia la marcia della vita?
Ma chi non ricorda il fastidio evidente quanto dovette salutare quelli della marcia della vita Italia quando andarono a S. Pietro?
Questo Papa non tollera chi manifesta. A meno che non siano i radicali o quelli dei centri sociali.
I pro-life americani poi hanno bisogno del sostegno dei loro pastori yankee che hanno le idee molto molto chiare in materia, piu’ di “altri” …
@ Roberto
E allora? Se il Papa appoggia la marcia per la vita deve essere una bufala?
@ Giovanni
Il Papa quando fa una cosa giusta è un camaleonte? E se non si può attaccare formalmente il Papa, ecco un altro nemico: Mons. Galantino. Ma complimenti, signori!
@Don Ezio
Come ho mostrato da questo commento in poi
http://www.marcotosatti.com/2017/01/28/marcia-per-la-vita-trump-e-il-papa-lappoggiano-ma-luniversita-dei-gesuiti-a-georgetown-nega-un-giorno-di-licenza-agli-studenti/#comment-5066 tra l’altro, il Papa ha sempre condannato l’aborto con la massima durezza.
Il problema dei tradiprotestanti è che, da novelli farisei, loro non condannano solo il peccato (cosa giustissima) ma anche i peccatori.
Ecco perché si sono scagliati contro Al e contro il provvedimento del Papa sulla possibilità di assolvere per tutti i preti le donne macchiatesi del terribile crimine dell’aborto.
Sono i degni eredi dei lapidatori di 2000 anni fa, e non è un caso che anche Gesù fosse tenero con gli ultimi ma lanciasse continui anatemi contro i farisei.
Basti vedere cosa ha scritto qui http://www.marcotosatti.com/2017/01/23/amoris-laetitia-fa-il-primo-martire-e-un-sacerdote-colombiano-nega-leucarestia-per-i-divorziati-risposati/#comment-5013 Gervasi, che prima critica le censure di Spadaro (ripeto: giustamente, essendo io contrario alla censura) per poi auspicare che lo stesso comportamento sbagliato di alcuni bergogliani venga adottato anche nel blog di Tosatti.
La coerenza di queste persone è ammirevole.
Dite all’ esimio et eminentissimo (uso le sue “gentili” espressioni) Sig Gervasi di provare a fare un intervento di dissenso nei confronti del pensiero di Socci sul suo sito: sarà immediatamente bannato e cancellato definitivamente. Ecco perché su quel sito la pensano tutti allo stesso modo. Da questo punto di vista tanto di cappello al dott Tosatti.
@ si SALVI chi può …
L’eminentissimo Salvi banalizza, come al solito, e ha difficoltà a capire ció che é stato detto, mettendo in evidenza anche profonde difficoltà con l’argomentazione. Se la logica non pare essere il suo forte, speriamo lo sia la pietà, o meglio quello che della pietà cattolica é sopravissuto (ed é ben poco) all’assalto iconoclastico del modernismo attualmente in auge nei piani alti della santa chiesa.
Una cosa é permettere sul proprio blog opinioni contrarie alle proprie (ció che il modernismo moderno assolutamente non permette, vedi l’adolescente impertinente Spadaro che le cancella immediatamente dal suo facebook account e ne blocca l’autore: esperienza personale).
E’ la libertà di pensiero, che il modernismo del Satrapo e fedeli segugi non conoscono e non rispettano, violandola nel modo più sfacciato a ogni pié sospinto, ubriachi come sono del loro insperato potere.
Un’altra cosa é avere due segugi come i seniores
Don Ezio e Marco, che nella loro vecchiaia null’altro hanno da fare che intasare il blog con i loro contradittorii verso tutti coloro che si permettono un’atteggiamento critico verso il Bergoglioso.
Don Ezio, anzi, si permette di assurgere a “censor morum” del blog del dott. Tosatti, di ammonire e di biasimare il lettore che, valendosi della dal pontefice tanto lodata (e in caso di opinioni contrarie severamente punita) parrhesia, dice chiaro e tondo ciò che pensa.
Nella mia umile opinione, venerando e venerabile Salvi, e solo per rispetto alla di Lei canizie, che traspare nei suoi apodittici interventi su questo blog, ripeto che il dott. Tosatti farebbe bene a ridurre di almeno due terzi gli interventi dei due suddetti vegliardi, probabilmente sessantottini, di cui la chiesa per legge naturale, quindi per volontà dell’Altissimo, mano a mano si stá liberando.
Con sentimenti di profonda benevolenza La benedico.
E chi ha detto che è una bufala? Ho solo fatto riferimento ad atteggiamenti che a me sembrano contraddittori.
Il Family day hanno cercato di boicottarlo in tutti modi, la marcia per la vita negli U.S. ha la benedizione papale ( e va bene! ci mancherebbe!) però faccio fatica a capire.
A meno che non sia la cosiddetta pastorale del “caso per caso ” secondo i casi… allora ok. va bene.
@ Roberto
Lei ha scritto:
“Il papa appoggia la marcia della vita?”
Prendo atto che voleva intendere che è un atteggiamento contradditorio rispetto al Family day: solo che il Family day riguardava i diritti degli omosessuali, la Marcia per la Vita il diritto dei concepiti alla vita. E’ chiaro che i casi sono diversi.
il Family Day sosteneva innanzitutto la famiglia, non mistifichiamo.
La “famiglia” come da sempre si è intesa. E come per sempre si dovrebbe intendere.
@ Don Ezio
Perché il papa non ha appoggiato pubblicamente le marce americane per la vita degli anni scorsi?
Forse per non recare un dispiacere al suo amico Obama, a cui l’aborto piace tanto, ma tanto, e ha voluto obbligare con la sua Obamacare anche ospedali e stazioni sociali cattoliche a procurarlo?
Come mai lo fa solo quest’anno?
Annusa il volpone il vento che stà cambiando radicalmente direzione?
@ L’attributo di camaleonte applicato a Bergoglio si spiega benissimo con i mutamenti di cui quest’uomo é
stato capace.
Quindi, Don Ezio, con Sua buona pace, ritorni in sacrestia e si metta a pregare “pro pontifice nostro satrapo”.
Ma perché il presunto messaggio di Bergoglio è firmato soltanto dal Segretario di Stato? Forse Bergoglio la pensa diversamente, altrimenti perché non ci ha messo la propria firma?
@ Carlo Maria
Mi risulta che tutti i messaggi dei Papi siano firmati “solo” dal Segretario di Stato. Perché il messaggio deve essere presunto? Quando il Papa fa qualcosa che non piace anti-bergogliani non è presunto, se fa una cosa giusta è uno che lo fa per interesse. Ma andiamo! Il Segretario di Stato non scrive a nome proprio, ma a nome del Papa, altrimenti sarebbe un mentitore e il Papa lo cambierebbe.
@Don Ezio
“Quando il Papa fa qualcosa che non piace anti-bergogliani non è presunto, se fa una cosa giusta è uno che lo fa per interesse. ”
Esattamente come quando i bergogliani censurano vengono criticati come satrapi intolleranti (giustamente!) mentre se a censurare è un conservatore allora non solo va bene, ma è addirittura auspicabile.
http://www.marcotosatti.com/2017/01/23/amoris-laetitia-fa-il-primo-martire-e-un-sacerdote-colombiano-nega-leucarestia-per-i-divorziati-risposati/#comment-5013
Che ci vuole fare Don.
Una ventina di giorni fa ero su Facebook, e c’era un tradiprotestante che stava ricordando il secondo anniversario della morte di Pino Daniele con queste parole: caro Pino, ora sei in cielo a rallegrare con la tua splendida voce il buon Dio e gli angeli.
Questo era un tradiprotestante che da tre anni si scaglia contro la clemenza pastorale verso i risposati. E allora gli ho chiesto: ma lo sai che Pino Daniele era pluririsposato?
La sua risposta fu “e allora?”.
Io gli dissi: e allora dovrebbe essere all’inferno esattamente come gli adulteri e concubini contro i quali ti scagli da tre anni, visto che anche Pino Daniele era un adultero e concubino.
Oppure vuoi dirmi che le attenuanti di cui parla Amoris Laetitia al capitolo VIII non possono mai esserci per il signor Rossi o la signora Bianchi mentre invece sono possibili per gli attori, i cantanti e le celebrità dello star sistem?
Dopo che gli ho detto questo mi ha bloccato, senza rispondermi (e d’altronde cosa poteva rispondere, ad una persona che ha smascherato la sua ipocrisia farisaica) e ha cancellato il mio intervento.
Questa è la coerenza dei lapidatori del XXI secolo. Non a caso Gesù, dei lapidatori della Sua epoca (i farisei), diceva “fate quel che dicono ma non fate quel che fanno”.
e chi sarebbero questi “tradiprotestanti” ?
Forse tutti quelli che, eccetto lei (naturalmente), don Ezio e pochissimi altri, sono in disaccordo con l’ (infelicemente) regnante pontefice ?
E’ forse lei che è autorizzato ad assegnare patenti di “cattolicità d.o.c.g.” ?
Ma mi faccia il piacere…
Come ho scritto sotto, queste invettive non erano certo rivolte a persone come lei (che pure è un critico dell’attuale Pontefice), ma a chi ipocritamente condanna sia il peccato (cosa giustissima) che il peccatore (cosa sbagliatissima) quando si tratta del Signor Rossi o della Signora Bianchi, per poi assolvere i potenti o le figure dello star sistem che commettono i medesimi peccati.
Non erano, quelle invettive, rivolte a persone come lei, Luigi, che più volte ha chiarito di temere solo lo smantellamento del sostrato cattolico della nostra società da parte del Papa, e non il discernimento verso i peccatori.
Ultimo appunto, Luigi.
Lei scrive
“Forse tutti quelli che, eccetto lei (naturalmente), don Ezio e pochissimi altri, sono in disaccordo con l’ (infelicemente) regnante Pontefice”.
E con quel “pochissimi altri” lascerebbe intendere che siano in pochissimi ad apprezzare, per diverse ragioni, il Pontificato di Papa Francesco. Mi dispiace ma le cose non stanno così, basti vedere che, nella terra dove ha vinto Trump, ben l’87% dei cattolici apprezza Papa Francesco http://www.uccronline.it/2017/01/24/l87-dei-cattolici-usa-sostiene-francesco-e-il-52-vota-trump/
Oppure vedere anche la questione dei dubia. Certo, i quattro cardinali non sono soli nella loro linea di resistenza ad Amoris laetitia, ma coloro che apprezzano Al e le sue aperture sono infinitamente di più dei fissisti che vogliono lasciare tutto uguale attaccandosi ad una idea fobica e massimalista di Tradizione (secondo la quale diventa dogma irreformabile anche una prassi regolata da una legge positiva della Chiesa, a patto che questa prassi sia di impronta rigorosamente conservatrice).
Perciò questo “pochissimi altri” suo può semmai essere riferito a blog come questo o più in generale alla blogosfera cattolica, monopolizzata (direi colonizzata) dagli anti-bergogliani, ma la realtà (che è ben più del web) è ben diversa, grazie a Dio.
Se la realtà rispecchiasse quello che leggo nei blogs cattolici ci sarebbe stata già un’altra breccia di Porta Pia.
mi fa sorridere solo per il fatto che, doti artistiche di Pino Daniele a parte e al di là della sua destinazione eterna, dire questo significherebbe che il Paradiso si accontenta di ben poco… ergo sarebbe un paradiso “da poco”…
Neanche Bach, Mozart, Palestrina e Monteverdi potrebbero avere questa “presunzione” …
Voglio essere chiaro: non credo (nè auspico) che Pino Daniele sia andato all’inferno, tutt’altro.
Ho raccontato quell’aneddoto solo per mostrare l’ipocrisia di certi benpensanti (e sia chiaro Luigi, avendo già parlato con lei non mi è mai venuto in mente di associarla a queste persone, sebbene pure lei sia un critico di questo papato) braghettoni e ipocriti, per i quali il peccato diventa meno grave in base al fatto che sia un potente o una persona dello star sistem a commetterlo.
@ Carlo Maria
Questo papa ha sempre amato le vie dirette. Se ha qualcosa da dire la dice lui stesso, prende il telefono e chiama, scrive lettere a destra e sinistra.
Che il segretario di stato sia stato incaricato di trasmettere il messaggio del papa ai partecipanti alla marcia per la vita e che atipicamente “non si senta” di apparire in diretta – oggi, con i mezzi di comunicazione odierni – per incoraggiare quel tipo di cristiani che lui finora ha sempre disprezzato, diffonde l’odore nauseabondo
della mossa politica del volpone argentino, che cerca
in qualche modo un riavvicinamento all’amministrazione Trump, dopo averlo osteggiato apertamente e follemente durante le elezioni presidenziali americane (forse sedotto
dai suoi consiglieri mediatici che davano la Clinton per vincente).
Le marce per la vita negli Stati Uniti sono tradizionali, avvengono ogni anno.
Come mai il papa sente solo quest’anno, dopo l’insediamento di Trump, che sostiene questi movimenti,
il bisogno di incoraggiare quei cristiani, di fare cioé quello che lui mai ha fatto prima e doveva fare ogni volta?
E lancia il messaggio addirittura tramite la Segreteria di Stato, come se fosse un messaggio a qualche governo, come di fatto penso lo sia.
Sono sempre stato molto critico nei confronti di Papa Francesco. Questa volta è da approvare senza condizioni il messaggio che ha inviato. Per ora almeno, caro Luigi, non facciamo il processo alle intenzioni. “Semel in anno” (ma speriamo molto più spesso), viva Papa Francesco.
Non è un processo, ma una semplice constatazione.
Il bene è bene a prescindere.
L’ “evviva” avremmo tutti voluto poterlo dire anche in tante altre occasioni.
@ Paolo Giuseppe
Guardi a quello che Francesco fá e non a quello che dice.
C’é un baratro tra le due categorie. Prenda per esempio
la categoria della “tenerezza” , che lo ha reso tanto simpatico ai sempliciotti, e la applichi a ciò che questo papa si é permesso di fare con i Francescani dell’immacolata e ora si appresta a fare con le Francescane dell’Immacolata.
Questo papa, dispiace dirlo, é allergico all’ortodossia
e bastona i cristiani ortodossi, cioé la maggioranza
dei comuni cristiani, mentre gli piace la puzza di tanti
in odore di eresia e di tanti che combattono per tutto ciò che la Chiesa ha sempre condannato.
Che senso ha rifiutare a parole l’aborto ed elogiare del tutto superfluamente la BONINO? Richiamare l’umanità
all’amore di Gesú Cristo e canonizzare Pannella e Scalfari?
Questo papa è un camaleonte! Cambiato l’inquilino della Casa Bianca, adesso diventa un sostenitore dei valori non negoziabili. Cosa dirà Mons. Galantino, che non sopportava “i volti inespressivi” dei manifestanti contrari all’aborto?
Certo, non è queste giravolte facciano aumentare la stima per questi personaggi così sensibili ad ogni cambio di brezza.
preciso che Galantino non è che non sopportava ” i volti inespressivi” dei manifestanti contrari all’aborto, ma “di chi recita il rosario fuori dalle cliniche”.
Probabilmente si ritiene che pregare per i bambini sia tempo perso e che Dio ascolti solo le preghiere di chi vuole salvare i sodomiti.
Infatti salvò’ le due famose città!
@Giovanni
“Questo papa è un camaleonte! Cambiato l’inquilino della Casa Bianca, adesso diventa un sostenitore dei valori non negoziabili.”
Il Papa ha sempre condannato l’aborto con la massima fermezza, da ben prima che venisse su Trump.
http://www.uccronline.it/2015/11/06/papa-francesco-si-contraddice-chi-difende-il-debole-e-non-protegge-lembrione-umano/
Questo papa, da buon gesuita, quando ha in mente di “riformare” qualcosa si premunisce sempre di dire anche qualcosa di tradizionale che rassicuri gli ingenui. Così ha fatto in “Amoris laetitia”, un documento prolisso di migliaia di parole, ma quello che conta sono le noticine eversive mimetizzate nel fiume di ovvietà.
Per l’aborto è lo stesso. La sua politica è stata quella di abbandonare la strategia dei “valori non negoziabili” che lo avrebbero messo in conflitto con i media e la politica contemporanea e quindi gli avrebbero fatto perdere la sua popolarità, salvo dire ogni tanto, in occasioni minori, che l’aborto è sbagliato, perché “cultura dello scarto” come il riscaldamento globale. Ma la sua politica e la sua strategia è quella espressa dei suoi pretoriani come Mons Galantino, che sulle marce si è espresso chiaramente.
E ora che il vento è cambiato, perlomeno negli Usa, le marce non danno più fastidio. Almeno non più come prima.
Giovanni, lei ha espresso in modo chiarissimo la strategia di Bergoglio. Sono le cose “in disaccordo” che preoccupano (e preoccupano assai), non quelle “in accordo”.
E’ ovvio che un papa non puo’ esprimersi a favore dell’aborto… ma se poi mi santifica la Emma Bonino … anche se non lo ha fatto “ex-cathedra”.
E’ inutile nascondersi dietro ad improbabili fili d’erba … non coprono a sufficienza.
@Giovanni
“Così ha fatto in “Amoris laetitia”, un documento prolisso di migliaia di parole, ma quello che conta sono le noticine eversive mimetizzate nel fiume di ovvietà.”
Non c’è nulla di eversivo in quelle note, se non per gli stolti che dogmatizzano una prassi disciplinare della Chiesa elevandola a dogma irreformabile e indiscutibile.
Spiacente per tutti ma il Papa non è un mero fantoccio messo lì per replicare il già detto. Il Papa ha il potere delle cosici conferitogli da Cristo stesso, ovvero il potere di sciogliere e legare
«Beato sei tu, Simone bar Jonà, perché carne e sangue non te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.
E io ti dico che tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno su di essa.
A te darò le chiavi del Regno dei cieli: ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (16,17-19).
Non ha dato a Pietro solo il compito di confermare (quello riguarda la dottrina, che non può essere cambiata) ma anche quello di sciogliere e legare (che riguarda l’applicazione della dottrina, applicazione che può essere più rigida o più misericordiosa in base a quello che il Papa stabilisce sia meglio).
Vi piace? Godi popolo. Non vi piace? Piangi in un angolo.
@ Marco
Eccoci di nuovo a Cavalcoli e l’applicazione molteplice del dogma.
Pero é certo che quando l’applicazione contraddice
il dogma l’applicazione non é lecita.
E non basta dire che il dogma può essere applicato in molteplici forme nella prassi, e fermarsi lí, sottintendendo che l’applicazione suggerita, e con una inaudita violenza ideologica e disciplinare da diversi vescovi o addirittura conferenze episcopali applicata e indebitamente generalizzata, sia evidentemente lecita.
Non lo é perche contraddice al dogma.
E che cos’é del famoso “in dubiis libertas” in questa
svolta autoritaria e ideologica della chiesa?
Ho scritto
“Il Papa ha il potere delle cosici conferitogli da Cristo stesso”
Volevo dire il potere delle chiavi, non so perché sia saltato fuori “cosici”.
http://www.uccronline.it/2014/11/15/il-giudizio-di-papa-francesco-aborto-e-uccidere-eutanasia-e-contro-dio/
http://www.uccronline.it/2013/10/17/il-giudizio-di-papa-francesco-laborto-e-una-condanna-a-morte/
Già sembra alquanto strano che Bergoglio abbia dato l’appoggio a questa marcia (non l’ha dato al Family Day a due passi da casa sua…). Fa comunque piacere che l’abbia fatto. Vuol dire che sta annusando l’aria che tira ora a Washington (alla faccia dell’opportunismo!) … probabilmente i Gesuiti ancora non se ne sono accorti … tempo al tempo.