MONS. CHARLES POPE: LA LETTERA DI VIGANÒ È UN GRANDE MOMENTO PASTORALE E LETTERARIO PER LA CHIESA.
24 Ottobre 2018
Marco Tosatti
Cari Stilumcuriali, il National Catholic Register ha pubblicato nei giorni scorsi un articolo estremamente interessante sulla terza testimonianza scritta dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Lo potete leggere nell’originale di mons. Charles Pope, e nella mia traduzione.
Quando ho finito di leggere la terza lettera dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, ho avuto subito l’impressione di aver appena letto qualcosa che è destinato a essere uno dei grandi momenti pastorali e letterari della storia della Chiesa. C’era un’aria di grandezza che non posso descrivere completamente. Sono rimasto sbalordito dalla sua qualità soteriologica – dal suo richiamo commovente e tuttavia duro del nostro giorno del giudizio. In effetti ci ha ricordato che questo è più di un cavillo sulla terminologia o su chi vince su questo o quel punto, o su chi è abbastanza rispettoso di chi. Riguarda la salvezza delle anime, inclusa la nostra. Non sentiamo quasi mai vescovi o preti che parlano così oggi!
Altri scriveranno adeguatamente sugli aspetti canonici, ecclesiali e politici dell’ultimo e conciso riassunto del caso dell’arcivescovo Viganò. Come molti di voi sanno, ho pienamente affermato altrove che trovo le sue accuse credibili e che dovrebbero essere investigate a fondo. Ma in questo post voglio esplorare ulteriormente le qualità sacerdotali manifestate in questa terza lettera, qualità che troppo spesso mancano all’azione oggi.
Per cominciare, ha in mente la condizione morale delle anime. L’arcivescovo mette in guardia in diversi punti dal pericolo rappresentato per le anime dei fedeli dal silenzio e dalle azioni confondenti di molti vescovi e sacerdoti e del papa. Lamenta che questo, insieme alla sottocultura omosessuale nella Chiesa, “continua a provocare gravi danni alla Chiesa – danno a tante anime innocenti, a giovani vocazioni sacerdotali e ai fedeli in generale”.
Molto tempo fa, in una galassia molto, molto lontano, questa era la prima preoccupazione della maggior parte di ogni sacerdote: la condizione morale delle anime, inclusa la sua. Oggi molti vescovi e sacerdoti, così come molti genitori e altri dirigenti della Chiesa, sembrano molto più preoccupati dei sentimenti e della felicità emotiva di coloro che sono sotto la loro cura che della loro effettiva condizione morale. Si preoccupano di più della correttezza politica e non turbano coloro che si impegnano nella politica dell’identità e basano la loro intera identità su abitudini aberranti e peccaminose e inclinazioni disordinate. Che una persona sia contenta e affermata oggi è apparentemente più importante di quella che viene chiamata a pentirsi e guarire o essere preparata per il giorno del giudizio. Il passaggio e la felicità apparente eclissa la felicità vera ed eterna. Inoltre, il silenzio di fronte a orribili peccati, il rimandare e il servilismo ai potenti ecclesiastici, e ai leader culturali di questo mondo sembrano superare ogni preoccupazione per il danno causato alle anime e alle vite degli altri.
Sì, troppo spesso, l’unica cosa che conta davvero, la salvezza delle anime, è appena considerata. Come altri hanno giustamente sottolineato, ciò indica una perdita di fede e un blando universalismo in cui tutti, o la grande maggioranza, raggiungono il Cielo. Inoltre, la possibilità dell’Inferno è quasi del tutto respinta – quasi mai non predicata, per non parlare di un fattore su come dovremmo guidare pastoralmente le persone.
In tutto questo, l’arcivescovo Viganò ha ancora quella “religione dei vecchi tempi”. Prende sul serio le ammonizioni di Gesù riguardo al Giorno del Giudizio, i suoi molti avvertimenti sull’Inferno e l’assoluto bisogno di decidere chi serviremo: Dio o il mondo, il Vangelo o cultura popolare, carne o spirito. Gli ultimi due paragrafi di Viganò non potrebbero essere più chiari:
“Potete scegliere di ritirarvi dalla battaglia, continuare nella cospirazione del silenzio e distogliere lo sguardo dall’avanzare della corruzione. Potete inventare scuse, compromessi e giustificazioni che rimandano il giorno della resa dei conti. Potete consolarvi con la doppiezza e l’illusione che sarà più facile dire la verità domani e poi ancora il giorno dopo. Oppure, potete scegliere di parlare. Fidatevi di Colui che ci ha detto, “la verità vi renderà liberi”. Non dico che sarà facile decidere tra il silenzio e il parlare. Vi esorto a considerare quale scelta sul letto di morte e davanti al giusto Giudice non avrete a pentirvi di aver preso”.
Questo è potente. Potrei stare leggendo San Giovanni Crisostomo, Papa San Gregorio Magno o Sant’Alfonso Liguori. Onestamente, non posso ricordare molte volte in cui ho sentito un vescovo moderno o anche un sacerdote parlare in questo modo. Ci sono ovviamente delle eccezioni, come il grande arcivescovo Fulton J. Sheen, ma la chiarezza è rara. Spero anche che alcuni diaconi, sacerdoti e vescovi che potrebbero leggere questo dicono: “Anch’io sono un’eccezione. Io predico spesso in questo modo. “
Ma la mia esperienza generale mi dice, da molti che mi scrivono, che i loro sacerdoti e vescovi non menzionano mai il peccato mortale, l’inferno o il giudizio. E se predicano sul peccato usano astrazioni e generalità, eufemismi e altri termini sicuri come “ingiustizia” e “ferita”.
In questa lettera, l’arcivescovo Viganò scrive come se non avesse mai avuto il “promemoria” per offuscare e parlare in modo occulto e guardingo; parlare in termini così confusi che nessuno ha davvero idea di cosa tu stia dicendo. Invece l’arcivescovo viene fuori e dice:
“Per quanto riguarda il secondo silenzio, questa gravissima crisi non può essere correttamente affrontata e risolta fintanto che non chiamiamo le cose con il loro vero nome. Questa è una crisi dovuta alla piaga dell’omosessualità, in coloro che la praticano, nelle sue mozioni, nella sua resistenza ad essere corretta. Non è un’esagerazione dire che l’omosessualità è diventata una piaga nel clero e che può essere debellata solo con armi spirituali. È un’ipocrisia enorme deprecare l’abuso, dire di piangere per le vittime, e però rifiutare di denunciare la causa principale di tanti abusi sessuali: l’omosessualità. È un’ipocrisia rifiutarsi di ammettere che questa piaga è dovuta ad una grave crisi nella vita spirituale del clero e non ricorrere ai mezzi per porvi rimedio… mentre schiaccianti sono le prove di come la piaga dell’omosessualità sia endemica, si diffonda per contagio, con radici profonde difficili da sradicare…rivendicare la crisi stessa come clericalismo è puro sofisma”.
Anche qui ci sono stati pochissimi vescovi o sacerdoti disposti a parlare in modo così chiaro e ad abbandonare gli eufemismi. Ci sono delle eccezioni, ma sono troppo poche. E il buon arcivescovo reintroduce anche un termine più vecchio che è caduto in disuso: “Indubbiamente esiste un clero donnaiolo e senza dubbio anche loro danneggiano le loro anime, le anime di coloro che corrompono e la Chiesa in generale”.
Un donnaiolo è un uomo che sfrutta le donne, un “donnaiolo”. È uno che, in un modo spesso casuale, sfrutta una donna, ma ha poca o nessuna intenzione di sposarla. La sfrutterà per i suoi bisogni ma non la considererà una persona meritevole del suo massimo rispetto e lealtà nel matrimonio. Purtroppo anche questo esiste nel sacerdozio, ma su una base molto più limitata. Qualunque sia il numero o la percentuale di dongiovanni – uno è già troppo – il numero molto più grande di reati omosessuali (80 percento) nel clero sollecita l’attenzione. Ma pochi, pochissimi vescovi o funzionari vaticani sono disposti a parlarne apertamente e chiaramente. Questo deve cambiare se qualsiasi soluzione deve essere credibile e la fiducia deve essere ripristinata con il popolo di Dio. Escludere qualsiasi riferimento all’omosessualità attiva nel sacerdozio equivale ad escludere qualsiasi discorso sul fumo di sigaretta come causa di cancro ai polmoni. Ne risulta una discussione inutile e ridicola che nessuno può prendere sul serio. Qualche altro vescovo seguirà l’esempio dell’arcivescovo Viganò e di pochi altri, come il vescovo Robert Morlino? Resta da vedere, ma la credibilità rimane in bilico.
Infine, l’arcivescovo Viganò, in un certo modo paolino, ha assunto il compito necessario di opporsi al comportamento di Pietro (cioè di Papa Francesco) francamente e pubblicamente. Mentre alcuni si chiedono perché questo non sia fatto in privato, la risposta deve essere sicuramente: “Come potrebbe rivolgersi a Papa Francesco in privato?” Papa Francesco ha fermamente rifiutato di affrontare i suoi interlocutori. Ha intrapreso una politica di “ambiguità armata” e quando vengono poste domande legittime, sono accolte con il silenzio. Lungi dal rispondere al suo gregge, spesso si riferisce a loro come mostri, accusatori, creatori di scandali e peggio quando insistono per avere chiarezza e cercano risposte e responsabilità.
È raro che altri vescovi siano disposti a parlare in modo così chiaro delle loro preoccupazioni. Solo quattro cardinali hanno emesso la dubia. Perché questo? Dove sono gli altri? Solo nelle ultime settimane il Papa ha lasciato intendere che potrebbe esserci un’indagine ammissibile degli archivi vaticani. Uno deve ancora chiedere: quando? Come? E fino a che punto? Ci vorrà una coraggiosa insistenza da parte dei fedeli e dei vescovi per vedere che ciò sia compiuto..
Alla fine, sono profondamente grato per la dose di “religione dei vecchi tempi” dell’arcivescovo Viganò. È bello sentire un arcivescovo chiamare il peccato per nome; mostrare preoccupazione per la condizione morale delle anime, non solo per lo stato emotivo; per mettere in guardia per il giorno del giudizio e chiamarci tutti noi a decidere – non solo nascondere, offuscare e preoccuparsi di “andare d’accordo” mentre le anime si perdono. È segno di speranza che un arcivescovo di alta reputazione sia disposto a chiedere conto al Papa e al Vaticano. Questo tipo di leadership è oggi troppo poco evidente nella gerarchia e fra i sacerdoti.
Mons. Charles Pope è attualmente un decano e un pastore dell’Arcidiocesi di Washington, DC, dove ha servito nel Priest Council, nel College of Consultors e nel Priest Personnel Board. Oltre a pubblicare un blog quotidiano sul sito web dell’Arcidiocesi di Washington, ha scritto su riviste pastorali, ha condotto numerosi ritiri per sacerdoti e fedeli laici e ha anche condotto studi biblici settimanali al Congresso degli Stati Uniti e alla Casa Bianca. È stato nominato monsignore nel 2005.
Oggi è il 60° giorno in cui il Pontefice regnante non ha, ancora, risposto.
“Quando ha saputo che McCarrick era un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?”
“È vero, o non è vero, che mons. Viganò lo ha avvertito il 23 giugno 2013?”
Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi e risponda”.
Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto. Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.
Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.
L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto.
Se invece volete aiutare sacerdoti “scomodi” in difficoltà, qui trovate il sito della Società di San Martino di Tours e di San Pio di Pietrelcina.
LIBRI DI MARCO TOSATTI
Se siete interessati a un libro, cliccate sul titolo.
UNO STILUM NELLA CARNE. 2017: DIARIO IMPIETOSO DI UNA CHIESA IN USCITA (E CADUTA) LIBERA
FATIMA, IL SEGRETO NON SVELATO E IL FUTURO DELLA CHIESA
SANTI INDEMONIATI: CASI STRAORDINARI DI POSSESSIONE
PADRE PIO CONTRO SATANA. LA BATTAGLIA FINALE
Condividi i miei articoli:
Tag: abusi, charles pope, mccarrick, OMOSESSUALITA, papa, vigano
Categoria: Generale
È cosa buona la purificazione della Chiesa, perché sia guarita da questi mali, la Chiesa è come una mamma, ci ha dato la Vita in Cristo, nei Sacramenti, ecc, non perché la mamma adesso abbia dei problemi, la abbandoniamo o la lasciamo, bensì abbiamo cura di lei per il Bene fatto e la vita donata nei momenti non solo felici, ma anche nei momenti difficili, di prova, di difficoltà, dove sono occasioni per mostrare il nostro Amore per lei.
Un like per tutti coloro che fanno del propio per costruire nel bene la Chiesa, ‘il male fa più rumore’ come mai non si parla del Bene fatto, di tanti e tante persone che danno la loro vita per gli altri, di tanti Missionari, religiosi, religiose, e non solo, anche di tanti genitori, professionisti, artisti, padri e madri di famiglia che spendono il loro tempo per i loro figli, per gli altri. Certo il Bene non fa tanto rumore, forse non ‘è più notizia, pero c’è. È cosa buona la purificazione della Chiesa istituzione, così si guarisce queste ferite. E non cedere alla facile tentazione della non-Speranza.
La Chiesa ha comunicato lungo i secoli la Vita che è Cristo. E come una famiglia, c’è sempre ‘qualcuno’ o ‘alcuni’ che fanno di testa loro, pero ciò non vuol dire che per ‘alcuni'(per esempio, se ho problemi con un elettricista, ad esempio, non per questo ‘tutti’ gli elettricisti hanno torto, c’è di tutto nella vigna del Signore, ci sono più persone che fanno del bene e che cercano con la propia testimonianza si, ‘cambiare’ la Chiesa pero dall’interno) paghino tutti la spesa di certi sbagli.
Come detto prima ‘il male fa più rumore’ direi con l’aiuto di Dio è meglio fare del Bene, aiutare con la propia testimonianza nel costruire la Chiesa e non cedere alla facile tentazione di criticare o condannare oppure dire che la Chiesa è formata solo e soltanto di chi ha ricevuto qualche incarico al suo interno, bensì siamo tutti, tutti i battezzati che formiamo la Chiesa e se c è un poco di franchezza e umiltà vedremo che noi stessi non siamo migliori di nessuno, basta che Dio ci tolga la mano della testa e saremo peggiori di chiunque.
Non posso non chiedermi a cosa sia dovuto il silenzio di BXVI. Si tratta della salute? Non si rende conto? O viene impedito di intromettersi? E’ forse il suo senso di obbedienza al papa regnante a frenarlo? In quest’ultimo caso, come farebbe ad essere obbediente ad un papa che sta sovvertendo tutta la sua precedente linea pastorale e, soprattutto, tutta la dottrina cattolica degli ultimi 2000 anni? Comunque, andando avanti le cose in questa maniera, vedo uno scisma come ineluttabile. Ma per la prima volta nella storia, gli scismatici saranno ben rinserrati in Vaticano, mentre i cattolici fuori, senza chiese e senza clero. Lui lo sa e su questo specula con spregiudicatezza, facendo leva sulla poca fede di vescovi e cardinali e sulla loro voglia di successo e serenità mondana.
Rod Dreher ci segnala un altro campione della Chiesa Moderna ed Evoluta:
https://www.theamericanconservative.com/dreher/auto-destruction-of-catholic-authority-homosexuality/
Credo interessante prender atto di alcuni giudizi di una intellettuale lesbica non-conformista.: Camille Paglia . Lei che rivendica di esser stata la prima studentessa ad aver fatto outing all’Università di Yale, riconosce che ” l’omosessualità non è normale : al contrario si tratta di una sfida alla norma”. Di sé dice : ” Ho un rispetto enorme per la religione (cristiana) che considero una fonte di valore psicologico , etico e culturale infinitamente …ricco ” ” I codici morali sono la civiltà . Senza di essi saremmo sopraffatti dalla caotica barbarie del sesso , dalla tirannia della natura “.
Per quanto riguarda il mondo gay lo definisce così : ” Stridulo , egoista e dottrinario ,l’attivismo gay è completamente privo di prospettiva filosofica ”
Per concludere : ” Niente definisce meglio la decadenza dell’Occidente che la nostra tolleranza dell’omosessualità aperta e del transessualismo “
Su Camille Paglia blog.ilgiornale.it/rossi/2016/01/27/la-lesbica-anti-gay-camille-paglia …
Sarebbe “opportuno” che i clericosinodali leggessero questo testo, almeno , e ci meditassero su ( ammesso che siano capaci di entrambe le cose). Altrimenti si preparano a dare un’ulteriore “picconata” all’edificio dell’Occidente.
Gentile Tosatti , la cornicetta ristretta mi ha impedito di proseguire con queste note nell’avviso precedente. Come mai ? Vedo che altri possono scrivere a lungo .
E’ sorprendente come TORNIELLI abbia totalmente capovolto le parole dell’ultimo intervento di Mons. Viganò.
Poiché le sanzioni di Benedetto XVI verso McCarrick erano state solo orali, era stato detto che non esistevano.
Mons. Viganò, allora, ha rincarato l’accusa, dicendo che orali o scritte, SANZIONI erano. La forma cambia poco, anzi, nulla.
Ma per Tornielli (che candido al premio “lecca lecca” 2018) questo rappresenta una marcia indietro. Per Tornielli Mons. Viganò ammetterebbe di aver “esagerato”.
Ma Ouellet ha di fatto CONFERMATO le parole di Viganò: a McCarrick era stato ordinato una vita ritirata e di penitenza.
Invece lui se la spassava girando il mondo ospite di un seminario americano Redemptoris Mater, del Cammino Neocatecumenale (che pare veda alcuni suoi sacerdoti e perfino un Vescovo aderente, Apuron, accusati di molestie sessuali).
Papa Francesco, poi, ha “promosso” McCarrick (non ufficialmente e per iscritto, ma di fatto) come prezioso consigliere, se è vero che alcuni Cardinali filo omosessuali americani sono stati nominati grazie a lui.
“E’ sorprendente come TORNIELLI…”
Sorprendente? Chi ha ancora la pazienza di leggere i commenti dei vari turiferari, e in particolare quelli del primo fra di loro, non è sorpreso.
Tornielli , incapace di smentire che il papa era al corrente del comportamento di McCarrick come minimo dal giugno2013 ma molto probabilmente già prima, continua a martellare che Bergoglio è il primo ad aver preso vere sanzioni…ma non è che siamo tutti fessi.
Chiedo scusa per la lunghezza del passo, ma so che se mi limitassi a darne il link pochi andrebbero a leggerlo e non tutti tengono tutto il giorno in mano il Libro dei Salmi.
Il titolo è : PREGHIERA DI UN CALUNNIATO.
Si tratta del Salmo 55 , attribuito a Davide. E’ di una attualità impressionante.
[1] Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil.
Di Davide.
[2] Porgi l’orecchio, Dio, alla mia preghiera,
non respingere la mia supplica;
[3] dammi ascolto e rispondimi,
mi agito nel mio lamento e sono sconvolto
[4] al grido del nemico, al clamore dell’empio.
Contro di me riversano sventura,
mi perseguitano con furore.
[5] Dentro di me freme il mio cuore,
piombano su di me terrori di morte.
[6] Timore e spavento mi invadono
e lo sgomento mi opprime.
[7] Dico: “Chi mi darà ali come di colomba,
per volare e trovare riposo?
[8] Ecco, errando, fuggirei lontano,
abiterei nel deserto.
[9] Riposerei in un luogo di riparo
dalla furia del vento e dell’uragano”.
[10] Disperdili, Signore,
confondi le loro lingue:
ho visto nella città violenza e contese.
[11] Giorno e notte si aggirano
sulle sue mura,
[12] all’interno iniquità, travaglio e insidie
e non cessano nelle sue piazze
sopruso e inganno.
[13] Se mi avesse insultato un nemico,
l’avrei sopportato;
se fosse insorto contro di me un avversario,
da lui mi sarei nascosto.
[14] Ma sei tu, mio compagno,
mio amico e confidente;
[15] ci legava una dolce amicizia,
verso la casa di Dio camminavamo in festa.
[16] Piombi su di loro la morte,
scendano vivi negli inferi;
perché il male è nelle loro case,
e nel loro cuore.
[17] Io invoco Dio
e il Signore mi salva.
[18] Di sera, al mattino, a mezzogiorno mi lamento e sospiro
ed egli ascolta la mia voce;
[19] mi salva, mi dà pace da coloro che mi combattono:
sono tanti i miei avversari.
[20] Dio mi ascolta e li umilia,
egli che domina da sempre.
Per essi non c’è conversione
e non temono Dio.
[21] Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici,
ha violato la sua alleanza.
[22] Più untuosa del burro è la sua bocca,
ma nel cuore ha la guerra;
più fluide dell’olio le sue parole,
ma sono spade sguainate.
[23] Getta sul Signore il tuo affanno
ed egli ti darà sostegno,
mai permetterà che il giusto vacilli.
[24] Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba
gli uomini sanguinari e fraudolenti:
essi non giungeranno alla metà dei loro giorni.
Ma io, Signore, in te confido.
Io sono allora tra quei pochi che li leggono ; trovo comodo per es trovare quelli americani pronti e tradotti e sono sempre very much interesting.
Questo Sinodo vuole essere segno della Chiesa che si mette davvero in ascolto e che non ha sempre una risposta preconfezionata già pronta. (Papa Francesco).
Bella questa!
Beh si sa che la vera chiesa è nata il 13 marzo 2013, prima non c`erano misericordia, ascolto e attenzione per gli ultimi,
prima c`erano solo egoismo, rigidità e chiusura alle “novità dello Spirito”, prima nessuno aveva capito il messaggio di Cristo.
Si sa che c`è voluto Bergoglio per far uscire la chiesa dalle sacristie, andare alle periferie e evangelizzare…
L’ha detto il Papa…..
Oggi è giovedì, l’ha detto il Papa.
Oggi è il 25 ottobre, l’ha detto il Papa.
Dove non piove c’è bel tempo, l’ha detto il Papa.
Ormai non si sente più un’omelia, non si vede più un bollettino o un avviso parrocchiale in cui non ci sia una citazione del Papa.
Ma che barba, che noia, che barba!
Francesco qua, Francesco là, Francesco su, Francesco giù…. Tutti mi vogliono , tutti mi cercano… uno alla volta, uno alla volta per carità, per carità, per carità ! (Rossini rivisitato da deutero.amedeo)
Pota, insomma. La chiesa è mica come il supermercato che tu vai lì e trovi tutto, dal lucido per le scarpe al salmone affumicato.
No! La chiesa è come il botteghino di una volta. Te andavi lì e ci dicevi al droghiere: mezzo etto di caffè Portorico macinato, un chilo di liscivia, e due aringhe sotto sale. E lui, al momento, se ce li aveva te li dava, e se no, ti diceva : ripassa la settimana ventura che viene il viaggiatore. Pota! E’ così.
Papa Francesco continua a far finta di essere della parte dei coloni, ma lui, come mentalità, è un colonizzatore. Capito?
Deutero ,
mi sa che questa Chiesa sarà costretta a impoverirsi per acquistare le necessarissime camionate di AMPLIFON.
Di male in peggio, per il card. Ouellet la chiesa (minuscolo d`obbligo) ha bisogno di donne per combattere il clericalismo dovuto alla…mascolinità estrema !
Scustemi, ma sono la sola a non aver osservato una mascolinità estrema nel clero?
Ma piuttosto il contrario?
https://twitter.com/CatholicRegistr/status/1055134407080714240
Ammirevole questo commento appena letto su Riscossa Cristiana, relativo al clero modernista che occupa la Chiesa Cattolica ormai da 60 anni, che si compiranno domenica prossima 28 ottobre, data dell’usurpazione del soglio petrino da parte dei cardinali massoni, che imposero al papa regolarmente eletto (e che aveva anche accettato l’elezione, adottando il nome di Gregorio XVII) di rinunciare all’elezione per lasciare il posto ad un loro uomo, Angelo Roncalli :
Marco Boggia ha detto:
24 ottobre 2018 alle 23:18
“Hanno perso la fede, ma non lo vogliono confessare”. E’ questa la verità, la base di ogni altra considerazione. La Chiesa si trova a essere guidata da uomini che non sono più cattolici e nemmeno genericamente cristiani, visto che in continuazione predicano l’opposto di quel che sta scritto nel Vangelo. Del Vangelo non gli importa nulla: ormai non ne fanno più mistero.”
“Hanno occupato tutte le sedi, ma non hanno più la fede” : come si addicono bene a questo clero apostata le parole di S. Anastasio !
Catholicius.
Ma donde risulta che Siri era stato regolarmente eletto e che fu imposta, al suo posto, la nomina di Giovanni XXIII?
Catholicus:
Insisto: quali sono le fonti della tua affermazione che ripeti continuamente senza mai darne uno straccio non di co di prova ma di verosimiglianza?
Concordo con l’articolo, solo un appunto
“Come altri hanno giustamente sottolineato, ciò indica una perdita di fede e un blando universalismo in cui tutti, o la grande maggioranza, raggiungono il Cielo”
Il fatto che la grande maggioranza delle persone possa salvarsi non implica, necessariamente, un disinteresse per il destino delle anime.
La Madonna a Medjugorje ha detto
“Medjugorje, 2 novembre 1983)
“La maggior parte degli uomini, quando muore, va in Purgatorio.
Un numero pure molto grande va all’Inferno. Soltanto un piccolo numero di anime va direttamente in Paradiso. Vi conviene rinunciare a tutto pur di essere portati direttamente in Paradiso al momento della vostra morte.” (Medjugorje, 2 Novembre 1983)
E anche Benedetto XVI, nella Spe Salvi, ha insegnato qualcosa di simile a quanto detto dalla Madonna a Medjugorje http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/05/04/la-civilta-cattolica-corregge-la-traduzione-della-spe-salvi-linferno-non-e-vuoto-e-solo-poco-affollato/
Cito la Spe Salvi ai paragrafi 45 e 46
“Possono esserci persone che hanno distrutto totalmente in se stesse il desiderio della verità e la disponibilità all’amore. Persone in cui tutto è diventato menzogna; persone che hanno vissuto per l’odio e hanno calpestato in se stesse l’amore. È questa una prospettiva terribile, ma alcune figure della stessa nostra storia lasciano discernere in modo spaventoso profili di tal genere. In simili individui non ci sarebbe più niente di rimediabile e la distruzione del bene sarebbe irrevocabile: è questo che si indica con la parola inferno [37]. Dall’altra parte possono esserci persone purissime, che si sono lasciate interamente penetrare da Dio e di conseguenza sono totalmente aperte al prossimo – persone, delle quali la comunione con Dio orienta già fin d’ora l’intero essere e il cui andare verso Dio conduce solo a compimento ciò che ormai sono [38].
46. Secondo le nostre esperienze, tuttavia, né l’uno né l’altro è il caso normale dell’esistenza umana. Nella gran parte degli uomini – così possiamo supporre – rimane presente nel più profondo della loro essenza un’ultima apertura interiore per la verità, per l’amore, per Dio. Nelle concrete scelte di vita, però, essa è ricoperta da sempre nuovi compromessi col male – molta sporcizia copre la purezza, di cui, tuttavia, è rimasta la sete e che, ciononostante, riemerge sempre di nuovo da tutta la bassezza e rimane presente nell’anima. Che cosa avviene di simili individui quando compaiono davanti al Giudice? Tutte le cose sporche che hanno accumulate nella loro vita diverranno forse di colpo irrilevanti? O che cosa d’altro accadrà? San Paolo, nella Prima Lettera ai Corinzi, ci dà un’idea del differente impatto del giudizio di Dio sull’uomo a seconda delle sue condizioni. Lo fa con immagini che vogliono in qualche modo esprimere l’invisibile, senza che noi possiamo trasformare queste immagini in concetti – semplicemente perché non possiamo gettare lo sguardo nel mondo al di là della morte né abbiamo alcuna esperienza di esso. Paolo dice dell’esistenza cristiana innanzitutto che essa è costruita su un fondamento comune: Gesù Cristo. Questo fondamento resiste. Se siamo rimasti saldi su questo fondamento e abbiamo costruito su di esso la nostra vita, sappiamo che questo fondamento non ci può più essere sottratto neppure nella morte. Poi Paolo continua: « Se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l’opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno. Se l’opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; ma se l’opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco » (3,12-15). In questo testo, in ogni caso, diventa evidente che il salvamento degli uomini può avere forme diverse; che alcune cose edificate possono bruciare fino in fondo; che per salvarsi bisogna attraversare in prima persona il « fuoco » per diventare definitivamente capaci di Dio e poter prendere posto alla tavola dell’eterno banchetto nuziale.”
Non credo che la Madonna e Papa Benedetto XVI non si interessino al bene delle anime.
È però vero che oggi molti sembrano ritenere che tutti siano automaticamente salvati, e anzi predicano pure la giustificazione del peccato, così che le anime non si pentano e vadano dannate. Perché spingere le anime a giustificare il proprio peccato significa spingerle al peccato contro lo Spirito Santo.
Where are the archbishops around the world questioning the Holy Father about this ongoing scandal, his dreadful manipulation of the synod on the family, AL chapter 8 , the arrogance of the manipulation of this current synod on youth, there are hundreds of bishops and archbishops there, what are they mice or men of faith?
We have a very bad pope with a very bad agenda, pray for his conversion.
Where are the three cardinals who submitted their investigations finding to Pope Benedict XVI ( who subsequently handed the report to Pope Francis. Whay are they not raising this expose?
@ anima smarrita.
Oltre a tutte le tue giuste osservazioni sui “comandamenti ” aggiungo una considerazione e cioè che Bergoglio continua a chiamarli “parole “.Non è un artificio retorico che si richiama a un passo dell’A.T. , è una espressione voluta ; tesa , con patetica ostinazione a sminuire , annacquare , occultare tutto ciò che “sa” di legge , precetto obbligante .Eppure la parola “comandamento ” nel Vangelo in bocca al Figlio di Dio è chiarissima.
Al giovane ricco che chiede a Gesù che cosa deve fare di buono per ottenere “la vita eterna “, Gesù risponde :” osserva i COMANDAMENTI ” ( Matteo 19, 16/17) e li elenca , tra questi c’è anche il sesto.
Nel testo greco la parola è ” entolé ” che significa appunto “comandamento ” non parola.
Ancora una volta una arbitraria manipolazione del Vangelo.Non finiremo mai di abituarci.
Giusta la tua osservazione Lucy. Neanche a me è sfuggito quel modo singolare di definire PAROLE quelli che da sempre noi abbiamo imparato essere, e chiamare COMANDAMENTI. Concordo anche sulla motivazione che secondo te spiega il motivo per cui il “nostro” preferisce usare quel termine. Non sarebbe più lui se non lo facesse e ce lo confermano anche questi dettagli minori.
Segnalo:
“Nuova Chiesa e abusi sessuali”
“Ma gli araldi della Nuova Chiesa se ne fregano della realtà, figurarsi di quanto la Chiesa insegna da sempre; hanno una loro agenda e vanno avanti spazzando via chiunque faccia resistenza. Questo sì che è abuso di potere clericale.”
http://www.lanuovabq.it/it/nuova-chiesa-e-abusi-sessuali
Povero monsignor Pope! Rischia di esser censurato dai suoi Superiori, tanto pavidi nel denunziar gli scandali, quanto implacabili nel perseguitare chi dimostra coraggio dinnanzi alla tirannide bergogliana.
Auguriamoci ch’egli non venga epurato, coi metodi un tempo praticati dai bolscevichi, ed oggi fatti proprj dai loro epigoni che frequentano la maison Santa Marta.
E confidiamo che sorgano altri bravi sacerdoti e Prelati ad affiancarsi a S.E. Mons. Viganò, nel silenzio incomprensibile dei varj Burke, Brandmüller, Müller e Schneider. I quali ben si guardano dal chieder le dimissioni del Sedicente, dopo aver incautamente paventato correzioni filiali mai umiliate al Sacro Piede.
C’è da chiedersi se, assieme al taglio dei capelli nel rito della Tonsura, a molti chierici non sian stati tagliati anche gli attributi…
Un amico teologo mi parlava della castrato in sacris…:-)))
Un amico teologo mi parlava della castratio in sacris…:-)))
Ammesso che li abbiano avuti.
Effettivamente silenzio incomprensibile e deplorevole ma forse è per non prestare il fianco alle critiche dei soliti noti che hanno tentato di ridurre la testimonianza di Mons.Viganò ad un`operazione orchestrata dal « mondo tradizionalista ».
A dire il vero già il 27 agosto Mons. Schneider ha scritto un testo nel quale afferma che “non c’è motivo ragionevole e plausibile per dubitare della veridicità del contenuto del documento dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò”
https://www.lifesitenews.com/news/bishop-schneider-no-reasonable…cause-to-doubt-truth-of-vigano-revelations
Ottimo.
Rimane però l’obiezione di chi dice: perché Viganò ha criticato anche il card. Martino? Secondo costoro, il card. Martino è sempre stato chiaro sulla dottrina anche quando era scomodo farlo.
Vorrei riproporre qui un brano letto tempo fa non ricordo su quale sito cattolico, che mi ha colpito per la sua profondità e lucidità di analisi cattolica (la sugla PP penso stia per Paolo Pasqualucci, ma non ne sono sicuro) :
“E’ da compiangere – ha detto giustamente San Francesco – quel predicatore che con la malvagità della vita contraddice la santità della dottrina che predica.
Oggi abbiamo ‘predicatori’ che eccellono nella malvagità della dottrina: papi che fanno l’elogio ripetuto di Lutero e delle sue eresie, esaltano in tutti i modi le false religioni, definendo ‘una sciocchezza’ il convertir i popoli a Cristo, che sembrano intenti a distruggere il matrimonio cattolico in nome di una falsa misericordia, autorizzando gli adulteri a comunicarsi pur restando nel peccato; vescovi che falsificano apertamente i Sacri Testi, come il segretario della CEI, che ha raccontato ai giovani, non molto tempo fa, aver l’intercessione di Abramo salvato Sodoma dalla distruzione!
Sulla vita di questi chierici corruttori della fede non sta a noi indagare, ma certo cosa pensare di tutti quegli ecclesiastici dalla pastorale così lassista, così aperta all’accettazione non solo delle debolezze, ma persino delle aberrazioni del nostro tempo?
Guai a loro, la cui ignoranza dei Sacri Testi e della Dottrina deve essere abissale. Ecco come andranno a finire, se non si pentiranno e non torneranno alla fede:
‘Poiché, se noi cadiamo nel peccato (di apostasia) volontariamente, dopo aver ricevuto la pena conoscenza della Verità, non rimane più alcun sacrificio per tali peccati, ma solo l’attesa angosciosa del Giudizio e la vampa di un fuoco che divorerà i ribelli. Colui che ha violato la legge di Mosè, sulla deposizione di due o tre testimoni, è messo a morte senza pietà: di qual supplizio più atroce pensate voi non sarà degno colui che avrà calpestato il Figlio di Dio e reputa come immondo il Sangue della Sua alleanza, col quale è stato santificato, e avrà fatto oltraggio allo Spirito della Grazia? Noi ben conosciamo quel Dio che ha detto: a Me la vendetta! Io darò la retribuzione; e ancora : il Signore giudicherà il Suo popolo! È cosa terribile cadere nelle mani del Dio vivente! (Ebrei, 10, 26-31’
E noi, lasciati come a noi stessi dal tradimento di troppi pastori, tuttavia non disperiamo, forti nella fede e nella speranza: ‘il Signore sa liberare dalla prova gli uomini pii, e riserbare gli empi per esser puniti nel giorno del Giudizio, specialmente quelli che seguono la carne nei suoi desideri immondi e disprezzano l’autorità’ (2 Pietro, 2, 9-10).
PP
San Giovanni Battista, San Francesco d’Assisi, San Tommaso Moro (e l’elenco potrebbe proseguire all’infinito) non sono più santi della nuova “Chiesa” bergogliana, o meglio di quella fedele allo spirito del CV II, che papa Francesco vuole attuare integralmente, riformando la Chiesa in modo tale che non si possa più tornare indietro (sue testuali parole). Questo perché tali santi erano troppo integralisti e divisivi, troppo legati a precetti, divieti, comandamenti, che scagliavano come pietre contro poveri fratelli indifesi (Erode Antipa, il sultano Malik al Kamil, Enrico VIII); avrebbero dovuto invece “curare le ferite, le fragilità del loro prossimo, accompagnando i fratelli feriti negli ospedali da campo, saper discernere i motivi che spingevano Erode, Malik ed Enrico ad agire così come agivano, senza pretendere di convertirlo (l proselitismo? Ha, che brutta parola!)
Per fortuna che adesso sulla neochiesa aleggia lo spirito di Marco Pannella (parole testuali di Mons. Paglia), di Emma Bonino, di Eugenio Scalfari, e i risultati si vedono nel nuovo cast bergogliano: mons. Ricca,padre James Martin,mons. Capozzi, mons. Charasma, cardinali Coccopalmerio e Mc Carrick, mons. Peana Parra (il nuovo Sostituto alla Segreteria di Stato).
Nel mio piccolo, anzi piccolissimo, anche io sono rimasto colpito dall’ultimo intervento di Mons. Viganò.
Sarà perché riguardo al Papa penso di pensarla come lui.
Cioè: mentre per don Minutella il Papa è un usurpatore e perciò si meraviglia che non ci sia una sollevazione del popolo cattolico, per me, come per Mons. Viganò, il Papa è legittimo.
E se fosse eretico? Ammesso lo sia, ce lo teniamo. Dio provvederà.
Il Papa, perciò, si può, e a volte si DEVE, criticare, ma non attaccare.
Mons. Viganò, dalla sua posizione, è arrivato perfino a chiedergli le dimissioni: una richiesta forte, ma non certo anti cattolica.
Io penso che la strada giusta sia questa: annunciare la VERITA’, come ha fatto Mons. Viganò.
La verità infatti risplende di per se stessa.
Non cedere nemmeno su una virgola riguardo alla fede, almeno alla fede conclamata, cioè quella dogmatica.
Se quello che stiamo vivendo è un periodo di prova per la Chiesa, come affermano certe rivelazioni private sì, ma verosimili, facciamocene una ragione e prepariamoci.
Ma io contro il Papa non ci vado, così come non ci va Mons. Viganò. Però come Mons. Viganò voglio combattere per la Fede.
Naturalmente ognuno può avere posizioni differenti: non mi scandalizzo. La situazione del resto è confusa e difficile.
@ Astore
Anch’io non vado contro il papa, anzi gli voglio bene e lo dico senza ironia.
Ma come faccio a seguirlo quando straparla? Potrei riportare decine di citazioni in materia di dottrina, di pastorale e di governo della Chiesa che abbatterebbero anche un toro, ma per brevità ve le risparmio.
Chi mi guida e conferma nella fede quando, e mi capita spesso, la mia fede vacilla? Mi basta forse leggere i documenti del papa e le sue omelie che mi raccontano una fede sempre, sempre e solo fondata sulla misericordia? Mi può confortare un magistero secondo il quale sembra che non serva mai, mai, mai nessuna assunzione di responsabilità a carico della mia coscienza, tanto la misericordia sana tutto?
Allora ben venga Viganò (quello vero) e ben venga mons. Pope. Ogni tanto infatti è bene ricordare che esistono anche i Novissimi.
“se fosse eretico? Ammesso lo sia, ce lo teniamo. Dio provvederà”
Questo è un atteggiamento sconsiderato e fatalista che conduce alla rovina.
Premesso che siamo in una situazione grave e sconvolgente e non tutti hanno lo stesso percorso di presa di consapevolezza. Inoltre alcuni non sanno certe cose che ha detto Bergoglio (es. le bestemmie “si è fatto diavolo, serpente brutto che fa schifo…”).
La domande che bisogna farsi, e alle quali si deve rispondere con onestà, con logica e tenendo conto dei fatti, sono:
1- Io mi fido di Bergoglio? (cioè credo sia in buona fede, non consapevole di ciò che fa, che sia un cattolico che sbaglia).
2- Può esistere un Papa non cattolico? (può esserci un papa luterano, ateo, massone, satanista,…). In altre parole: il senso del papato quale è?
3- Che cosa accade se non ci si oppone? Il “ce lo teniamo” cosa comporta?
E inoltre, ci teniamo pure Marx, Kasper, Sosa, Maradiaga, Coccopalmerio, Paglia, Galantino, ecc…?
4- Che cosa bisogna attendere? il prossimo conclave? Quale è il limite?
Viganò, che probabilmente crede ancora in una possibilità, ha voluto dare a Bergoglio una occasione per rimediare agli errori e dimostrare da che parte sta. Anche Viganò però, in base a cosa farà Bergoglio e cosa faranno gli altri vescovi, dovrà trarre le giuste conclusioni.
… e se il papa é eretico? Ce lo teniamo?
Se il papa é eretico, non é piú papa, in quanto un non-cristiano non puó governare la Chiesa di Cristo.
Cosí almeno l’insigne canonista S. Roberto Bellarmino
tra molti altri.
Quindi non ce lo teniamo, sperando in Dio.
La speranza in Dio non sostituisce l’azione che Dio richiede da noi in certe determinate situazioni.
Se un papa é eretico, c’é sede vacante e il cardinale camerlengo sarebbe tenuto a convocare i cardinali
per il concistoro che dovrebbe eleggere il nuovo papa.
Ció suppone che ognuno faccia il proprio dovere.
Ed é quí che fallirá l’operazione di liberare la chiesa dal papa eretico. Troppi, infatti, dai cardinali in giú sono i lacché che leccherebbero anche il c… di Lucifero per
non perdere il loro posto di potere e le loro prebende.
E la Chiesa? E chi se ne frega della Chiesa?
Segnalo:
“Il caso Viganò raccontato in un libro di Aldo Maria Valli. A colloquio con l’autore”
https://www.riscossacristiana.it/il-caso-vigano-libro-valli-gnocchi/
Grande monsignor Pope per la sua, a dir poco, stupenda difesa e sostegno a Mons. Viganò; puro ossigeno per i polmoni affumicati dal fumo denso e nero che sale da questa chiesa ormai modernista.
Spero che altri la seguano, divenendo testimoni di Verità e luci in questo buio anticristico.
Che il Signore ve ne renda merito.
Grazie dott.Tosatti non si stanchi di tenere aperti gli occhi, su chi ha AMORE PER LA VERITA’.
Possano altri cento e più, Cardinali, Vescovi, Mons, Sacerdoti, insegnanti di religione, genitori, giornalisti, e chiunque altro ama la Chiesa e ciò che essa proclama, gridare la Verità salvifica del Vangelo.
“Oggi molti vescovi e sacerdoti, così come molti genitori …….” scrive mos. Pope.
Anche noi, in quanto genitori, soprattutto di teenagers, siamo chiamati in causa direttamente dal monito sulla salvezza delle anime.
Io sto vivendo una vita da incubo per questo motivo e sono sola nella mia battaglia per la fede. Mi sento insultare perchè sono “retrograda”, “troglodita” e mi vengono rivolti inviti a cambiare il mio modo di pensare “vuoto”.
Ora queste splendide righe di Pope mi sono di grande conforto.
Anch’io Chiara! Dovremo fare una squadra 🙂 Se ha voglia dott. Tosatti ha il mio indirizzo email.
Poiché sole e scudo è il Signore Dio;
il Signore concede grazia e gloria,
non rifiuta il bene
a chi cammina con rettitudine (Sal 84,12),
io sono convinto che Francesco e il suo seguito, se non si ravvedranno al più presto, non vedranno né grazia né gloria.
OT:
In un mio post di settimana scorsa avevo scritto che aspettavo al varco Francesco sul commento al VI comandamento. Puntualmente stamattina all’udienza generale è arrivata l’omelia sulla “sesta parola” e cioè “non commettere adulterio”, senza un accenno ad Esodo, a Deuteronomio, Levitico, ai 4 Vangeli, alle lettere degli apostoli, agli scritti patristici, teologici e mistici sugli “atti impuri”.
Giuro che nel mio discorso di ringraziamento ai partecipanti alla messa per il cinquantesimo anniversario di matrimonio ho detto : non crediate che io e Anna siamo dei santi o degli eroi; semplicemente Dio ha benedetto il nostro matrimonio e noi abbiamo creduto nella forza della “fedeltà”, che è anche fedeltà alla parola data in una solenne promessa da noi fatta davanti a Dio e agli uomini.
Lui oggi non ha detto nulla di più. Che Papa, che Papa!!!!!!
Link:
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2018/documents/papa-francesco_20181024_udienza-generale.html
Se ne deduce, ahinoi!, che per due “sposi” o due “spose” omosessuali l’essere in grazia di Dio richiede soltanto l’essere reciprocamente fedeli.
Questo sì che è essere in cammino….. ma in senso contrario a quello dei discepoli di Emmaus, mi pare!
Da Cathopedia: I dieci comandamenti:
«Versione mnemonica
La Chiesa ha approntato una versione mnemonica semplificata del Decalogo allo scopo di facilitare la memorizzazione:
Io sono il Signore Dio tuo:
I – Non avrai altro Dio all’infuori di me.
II – Non nominare il nome di Dio invano.
III – Ricordati di santificare le feste.
IV – Onora il padre e la madre.
V – Non uccidere.
VI – Non commettere atti impuri.
VII – Non rubare.
VIII – Non dire falsa testimonianza.
IX – Non desiderare la donna d’altri.
X – Non desiderare la roba d’altri.
Tale versione mnemonica attualizza inoltre i Comandamenti al compimento che Cristo ha dato loro:
• Nel terzo comandamento, la prescrizione di osservare il sabato è espressa in riferimento alla santificazione delle feste cristiane, anzitutto della Pasqua settimanale, la Domenica.
• Nel sesto comandamento, il riferimento originale al solo adulterio è stato ampliato in riferimento a tutti i peccati sessuali».
E’ la versione che ho memorizzato da piccola e, noto, non è stata abolita dai testi, nonostante la revisione del Catechismo.
Evidentemente il papa all’ udienza generale di oggi ha preferito rivolgersi agli sposi, presenti e non a Piazza San Pietro.
Nota a margine: grazie per la segnalazione, è stato uno spasso leggere sì tante belle parole sulla preparazione dei coniugi al matrimonio!
Poi Cesco becca due tizi in aereo (concubini), spara due idiozie e li sposa lì, su due piedi, a favore di camera.
Seguono tweet di giubilo dei suoi sturmtruppen.
E non posso chiudere senza la solita frecciata al Concilio e al suo mirabile spirito: Cecco l’avrà anche tradito, ma lui e il concilio (cornuto) si sono promessi amore eterno.
Ossequi.
Dopo il matrimonio in volo e al volo, durante il viaggio di ritorno da Santiago del Cile, del gennaio scorso, il papa ha fatto il bis lo scorso 19 settembre. Ha infatti celebrato a Santa Marta quello fotocopia fra una coppia di uruguaiani conviventi da 24 anni con 5 figlie. La notizia diffusa da El pais Uruguay ha trovato ampia risonanza in quel paese.
Qui un video YouTube ( uno fra gli altri, tanto per vedere la “cerimonia”; in internet anche tanti articoli in lingua )
https://www.youtube.com/watch?v=TwUbE2zLzbA
per chi cercasse riscontro a quella che a me suona come smentita dell’ insegnamento di ieri (24. 10. 2018) all’udienza generale, in particolare della riproposta necessità di un’adeguata preparazione al sacramento del matrimonio.
Questa la categorica affermazione del papa:« ci vuole un ‘accurata preparazione, prima di ricevere il sacramento del matrimonio, direi un catecumenato, perché ci si gioca tutta la vita con l’amore e con l’amore non si gioca, non bastano tre o quattro conferenze in parrocchia, non bastano e la responsabilità di questa finta preparazione cade sul parroco o sul vescovo che permette questa cosa, il matrimonio è un sacramento che si deve preparare come un vero catecumenato».
E’ pur vero che i coniugi in questione sono arrivati alla vigilia delle nozze d’argento senza essere uniti nel sacro vincolo, ma … ?
Scarpe grosse papa subito!
Grassie GMZ, ma mé gnà per schers. Ma balenghet? Mé Papa? Mé fa un mester compagn ? Ma gnanca se i me dès tutt l’or del mond! Andà lé a cuntà su toecc i dé dele bale che ‘lso che i è bale e ‘mbruià sù tata poera zet col diga che le mé upiniù le è upiniù del Spirito Santo, envece de di che le è chele de Soros o de quacc cardinal mez mat che i m’à fat su?… ah me no èh !
Se i me ‘l lases fa a la me fosa, alura el sares tutt un’oter mester. Ma en du dé i me haares zamò fat fò, perché mé ‘ndares la dehera col furcù a casai fo’ a u a u !
E te va aanti co le tò urasiù e fat mia egner tace gry ‘ndel cò:
che a’ chele robe lé ‘l gh’è penserà ‘l Signur.
La “vecchia Chiesa” affermava: Dio lo vuole ! E questo era quanto. Ora la Nuova Chiesa dichiara che saranno i giovani a dire cosa deve fare la Chiesa stessa. Almeno se ho ben capito la dichiarazione del cardinale della Papua- Nuova Guinea riportata da remnantnewspaper.com . E se ho ben capito da Chiesa Mater et Magistra la Nuova ora sarebbe “in umile ascolto” ? Se fosse così, ma evidentemente è un mio errore, i giovani avrebbero preso il posto di Dio ? Mi dispiace, spero tanto che il mio inglese zoppichi più del solito… se così non fosse la mia idea è che questo Sinodo è stato voluto, fermamente e furbescamente, per manipolare e strumentalizzare i giovani. E mettere da parte Dio. Penso male ? Spero di si, e di poter chiedere perdono a Dio e agli uomini, ma l’esperienza degli ultimi anni mi fa questo effetto…
Sicchè d’ora in poi i maestri andranno a lezione dagli alunni, gli ingegneri prenderanno lezioni dai muratori, i medici andranno a scuola dagli infermieri, i farmacisti si faranno spiegare l’uso dei farmaci dai clienti, i giornalisti impareranno il loro mestiere dai tipografi, gli avvocati chiederanno lumi sulle leggi ai delinquenti.
Pota! El mond el gira e noter gh’èm de girà.
D’ora in poi…. ? Questa sorpresa spero sia di Scarpe , NON di Deutero .
Soltanto Scarpe – affaccendato con i buoi , il vino , il pollaio – può esser rimasto ignaro di quanto è accaduto nella scuola , nell’Università , nel mondo che gravita attorno alla Lex in questi
“ultimi ” 50 anni . Quindi nel mondo ecclesiastico- ab imis ad superos -.
La Chiesa , che guidava il mondo ” sub specie aeternitatis ” ha capito la varietà delle cose di questo mondo e l’inutilità di sforzarsi verso le idee sante . Perciò si fa guidare da chi capita , volta per volta . Incrociando le dita o meglio : facendo le corna !
non scherzare su questo, scarpe grosse… i fatti da te descritti si stanno aimè già verificando… ci sono idraulici che vogliono fare gli ingegneri…e non solo. O meglio affermano che un ingegnere non è in grado di progettare un impianto e che lasci fare all’idraulico….
Se solo il 41% degli italiani acquista un libro all’anno, come si potrà andare avanti ?
E infatti…”L’ignoranza, il disprezzo per la cultura, la violenza, il lassismo, il materialismo, saranno i piedi dello scranno sul quale siederà il serpente dei serpenti.
Vedrete allora l’asino dettare legge al leone. Vedrete gli allievi insultare i loro insegnanti; vedrete la cultura bruciare sulla pubblica piazza, in nome della cultura.
Troppi leoni avranno il cuore dell’asino, e si lasceranno trarre in inganno. Ho visto il mondo affidato a bestie orrende, con la testa d’asino e il corpo da serpente. Ho visto l’orrenda strage degli uomini di pietà e degli uomini d’intelletto.”
Questa per la verità l’ho sentita con le mie orecchie, detta da un addetto ad una betoniera : i inginier i g’à la teoria ma la malta come la fo me i è mia bu de fala ( gli ingegneri hanno la teoria, ma la malta come la faccio io non sono capaci di farla) . In verità sono parole, che, in termini diversi e riferiti ad altre categorie di persone, ma con lo stesso senso, risuonano spesso anche nei discorsi di Papa Francesco.
La grande crisi in corso nel mondo non è solo religiosa e morale ma forse è soprattutto culturale.
Questi sapientoni che danno dell’autoreferenziale agli altri senza guardare a se stessi hanno fatto ritornare di moda il vecchio proverbio : “Vale più la pratica che la grammatica ” .
Monsignore Viganò ha il coraggio della Fede,ha la certezza della fede,non il “dubbio”.Per la certezza della Fede sta salendo sulla “Croce”.E tutti gli altri principi della Chiesa,che pur riconoscendone gli errori e le eresie ,si tengono nelle retrovie con un linguaggio soft per non apparire troppo chiari e per non esser troppo esposti?Perchè non si usa un linguaggio chiaro per spiegare al popolo di Dio che “ROMA HA PERSO LA FEDE”e sta spianando la strada all’anticristo,sempre che questa bestia non si sia già insediata?
Mons Pope esprime bene quello che ho pensato quando ho letto le lettere di mons Viganò, che hanno costituito un “crescendo” spirituale che, nell’ultima, ha raggiunto una potenza che mons Pope paragona agli scritti paolini. Ed è senza dubbio l’effetto che hanno sortito anche su molti altri cattolici, “nostalgici” di tempi che sembrano essere scomparsi. Al riguardo, infatti,mons Pope ricorda come esempi il Santo curato d’Ars e mons Sheen, ma da cattolica italiana vorrei ricordare almeno il card. Siri e il card. Cafarra e Ruini, che potrebbero, e sottolineo potrebbero essere presi ad esempio e modello dalla massa di vescovi e preti apostati. Ma una cosa manca nelle considerazioni di mons Pope, e cioè che negli USA molti parroci cosiddetti “tradizionalisti”, se sottoposti a vescovi che hanno gaiamente abbracciato la modernità, corrono il rischio di essere spediti in una clinica per ammalati mentali ! In Italia, che siamo meno affezionati alla psichiatria, vengono ridotti allo stato laicale, con tutte le conseguenze del caso. A questo proposito mi chiedo : perché non se ne parla ? C’è solo un numero di conto corrente a cui accedere per contribuire alla sopravvivenza di questi fratelli, ma che è avvolto in un silenzio che non aiuta noi a capire la vastità della tragedia che attraversa la Chiesa e le conseguenze che ha, e non solo sulla vita spirituale dei laici. Quando ho letto “A tu per tu con Padre Pio” quello che, nella diocesi di Padova, han dovuto patire i figli spirituali del Padre, sacerdoti e laici, dal loro Vescovo con la connivenza del papa “buono” mi si son drizzati i capelli in testa. Che differenza fa nascondere la realtà delle persecuzioni di sacerdoti fedeli, rispetto a proteggere le azioni immonde di sacerdoti gay o “donnaioli” ? Nessuna protezione del Male difende la Chiesa. Come ha lasciato scritto mons Marcel Lefebvre in “Santità e Sacerdozio” : ” La vostra vocazione è bella ! Siatele attaccati, approfonditela, e che diventi per voi vita, trasformazione dell’ anima nella persona di Nostro Signore Gesù Cristo.” Questo tipo di chiamata al sacerdozio è l’unica vera e possibile, l’ unica approvata da Nostro Signore, ma temo che sia l’ unica NON presa in considerazione dal Sinodo dei Giovani della Nuova Chiesa.
Mi permetto di aggiungere:
Don Attilio Negrisolo. La persecuzione contro Padre Pio, qui la prima parte:
https://www.youtube.com/watch?v=auVyIzA4gik
Qui la seconda parte:
https://www.youtube.com/watch?v=43kelXBcGfc
Se ne avete l’occasione procuratevi i tre volumi di “Padre Pio. Storia di una vittima” di Francobaldo Chiocci e Luciano Cirri.
Si capisce che razza di gente ci ha portato ad una situazione come quella odierna…
Ringrazio Gaetano2 per i link con le interviste a don Negrisolo. Le ho viste ed ascoltate. E non è un modo di dire :non ho parole ! Mi ci vorrà un po’ per cercare di digerire quanto ascoltato…compreso il fatto che mi sbagliavo, nel considerare l’uso coatto di cliniche psichiatriche per parroci “disubbidienti”, come mezzo deterrente squisitamente statunitense. I’ m sorry…
Mille grazie all’amico Tosatti, per averci regalato questa tonificante boccata di ossigeno.
Se qualcuno avesse il tempo – e la voglia – di prendere in mano i tomi dell’Enciclopédie scoprirebbe con meraviglia l’altissimo numero di pagine dedicate dagli Enciclopedisti francesi alla parola
” bonheur” , ossia : FELICITA’. In ciascuna di quelle pagine la felicità esclusivamente terrena e materiale viene polemicamente contrapposta a quella divina promessa dai Vangeli e dalla Chiesa. ” Bonheur ” è la parola chiave dell’opera e , da allora , di tutto il mondo “progressista”.
Anche gli ultimi Papi vi si sono adeguati . L’ultimo con particolare protervia. E nessuno di loro si è chiesto quali fossero i motivi profondi dei fallimenti sociali e delle stragi cui ha aperto la strada la ricerca ossessiva del ” bonheur” terreno .
Viganò – richiamando l’attenzione sulla sorte dell”anima e sui Novissimi – pare aver espresso un concetto nuovo….invece ha espresso un concetto ETERNO , di cui – in Alto – si erano dimenticati…..FELICEMENTE .
«Infine, l’arcivescovo Viganò, in un certo modo paolino, ha assunto il compito necessario di opporsi al comportamento di Pietro (cioè di Papa Francesco) francamente e pubblicamente. Mentre alcuni si chiedono perché questo non sia fatto in privato, la risposta deve essere sicuramente: “Come potrebbe rivolgersi a Papa Francesco in privato?” Papa Francesco ha fermamente rifiutato di affrontare i suoi interlocutori. Ha intrapreso una politica di “ambiguità armata” e quando vengono poste domande legittime, sono accolte con il silenzio. Lungi dal rispondere al suo gregge, spesso si riferisce a loro come mostri, accusatori, creatori di scandali e peggio quando insistono per avere chiarezza e cercano risposte e responsabilità».
E’ enucleato in questo passaggio della lettera il problema cruciale della crisi in atto. E ciò evidenzia una difficoltà insormontabile che lascia pochi margini alla speranza che possa risolversi al meglio e a breve. E’ un atteggiamento di chiusura totale che contraddice la predicazione e l’ esortazione a costruire ponti e abbattere muri ( di ogni natura). Atteggiamento denunciato da vari testimoni di vicende del passato remoto e prossimo del papa argentino; vicende in parte venute alla ribalta della cronaca, in parte sottaciute e soffocate dall’oblio dei media.
E’ proprio il fatto che la denuncia di Viganò sia stata pubblica che ha scandalizzato la cricca oggi al potere. Nulla amano di più che la segretezza e i maneggi dietro le quinte, per poi mostrare al popolo la faccia falsamente bonaria e sorridente del “buona sera ” e Buon pranzo”.
Falsità e ipocrisia sono il loro stile : nulla aborrono di più che la franchezza e il dire le cose apertamente. Persino i loro stessi progetti han da essere segreti. ricordate le parole sfuggite a Mons. Forte sul modo di fare ” tipico di un gesuita” di Beroglio: Lascia stare.. non dir nulla …poi sistemo io , se no non sai questi che casino ci combinano …
e l’ipocrita messinscena di una nota a piè pagina, di cui il papa in conferenza stampa disse che non si ricordava neppure, per cambiare la dottrina millenaria della Chiesa sul matrimonio.
Se questo è il loro stile , la seconda lettera di Viganò, ancor più della prima, deve averli letteralmente imbufaliti. Che tutto il mondo cattolico oggi ne discuta invece che dei soliti migranti e cambiamenti climatici, e che molti cattolici si chiedano cosa davvero stia DIETRO la falsa bonomia di questa chiesa bergogliana, invece di seguire come popolo bue l’AGENDA che i cari gesuiti e qualche cardinale come Cupich avevano scelto dall’alto della loro illuminata politica, questo li mette fuori dai gangheri.
che spettacolo ragazzi!
Tartufo smascherato, ci vorrebbe un Moliere per rappresentarlo.
Purtroppo, gentile Maria Cristina, nel mondo cattolico italiano si discute molto, molto poco del terremoto che ha devastato la Chiesa a seguito degli scandali venuti alla luce negli ultimi anni e ancor meno della coraggiosa testimonianza di mons. Viganò, di cui i principali organi di informazione si sono limitati a dare notizia relativamente alla sua prima denuncia e alla risposta del card. Ouellet.
Se ne duole anche A. M. Valli nell’intervista a “Riscossa cristiana”, a seguito della pubblicazione della raccolta con i
suoi interventi sul “caso”, lamentando l’autocensura nella galassia dei media.
Eccetto gli ormai noti professionisti, in numero limitatissimo, che non mollano la presa e meritoriamente svolgono il difficile compito di mantenere viva l’attenzione sullo sconvolgimento in atto nel mondo ecclesiale – cui si contrappongono gli altrettanto noti giornalisti nell’ improprio ruolo di difensori d’ufficio – non si legge né si sente verbo da parte di analisti, opinionisti, scrittori più o meno di grido, sempre disponibili a discettare su ogni tema.
Non ho trovato il benché minimo cenno agli sviluppi della vicenda nelle edizioni on line delle varie testate italiane sulle quali cerco gli aggiornamenti ai fatti quotidiani. E’ pur vero che siamo impelagati in un’infinità di problemi gravi a livello nazionale e internazionale, ma mi sembra che il diritto ad essere informati sia violato da scelte arbitrarie, pur riconoscendo la legittima libertà delle scelte editoriali.
In Italia: silenzio assordante su alcuni temi scottanti che interessano i cattolici, alcuni dei quali sono completamente all’oscuro di una pagina significativa di attualità ecclesiale, forse per un malinteso rispetto verso l’istituzione, perché – come sottolinea Valli nell’intervista citata – abbiamo il papa in casa.
Sì, anch’io avevo commentato, qualche giorno fa, sul fatto che giustamente Viganò ha detto che il nocciolo della questione si gioca sui “Novissimi”.
Stiamo quindi sereni, anche se dispiaciuti della situazione nella quale la nostra Chiesa è stata condotta da tanti cattivi pastori, fra cui, purtroppo, il primo.
Viganò può quindi dormire tranquillo la notte, mentre altrettanto non può dirsi degli altri.
Da piangere ! È il commento più bello alla terza lettera di mons.Viganò. Da diffondere. Ma potrebbe anche essere il commento anticipato allo scontato ( a meno di un miracolo ) documento conclusivo del Sinodo dei giovani.