VIGANÒ SMENTISCE IL VATICANO SUL CASO KIM DAVIS. IL PAPA SAPEVA. E HA APPROVATO, COME BECCIU E GALLAGHER.

1 Settembre 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Nella campagna di denigrazione della persona dell’ex Nunzio negli Stati Uniti Viganò i giornalisti vicini ideologicamente, fisicamente e finanziariamente al Pontefice regnante hanno cercato e cercano di spargere dubbi e insinuazioni sul suo operato. Uno dei casi utilizzati è stato quello di Kim Davis, la donna americana messa in prigione per non aver voluto – per ragioni di coscienza – firmare l’atto di matrimonio fra due omosessuali. Il Pontefice la incontrò nel suo viaggio negli Stati Uniti, e ne nacque una polemica. Ora monsignor Viganò fornisce a LifeSiteNews un documento scritto , corredato da un memorandum preparato allora per il Pontefice e i responsabili della Segreteria di Stato, in cui racconta come si è svolta la storia di Kim Davis, e smentisce (anche con un documento dell’epoca…) che il Pontefice e il Vaticano non fossero stati informati. Vi consigliamo, se leggete l’inglese, di andare sul sito. Noi forniamo qualche elemento essenziale. Dopo aver smantellato nei giorni scorsi le altre accuse dei suoi denigratori l’ex nunzio, che dimostra di avere non solo buona memoria, ma anche un portadocumenti, chiarisce questo episodio. Mentre, ancora, si attende una risposta che non siamo attacchi personali al contenuto della sua testimonianza. Un silenzio inesplicabile, da parte dei vertici della Santa Sede.

Siamo nel settembre del 2015, e papa Francesco compie la sua prima visita negli USA (in assoluto, non ci ha ma messo piede). La notizia dell’incontro del Pontefice con Kim Davis fu data dopo il ritorno a Roma. L’avvocato della Davis, Matthew D. Staver, disse che “l’incontro privato” era durato 15 minuti, aveva avuto luogo in “una stanza separata” per mantenerlo segreto, e che chi aveva organizzato l’incontro aveva insistito affinché fosse tenuto segreto fino a dopo il suo ritorno a Roma. Secondo Staver, il Papa disse che voleva “ringraziare Kim Davis per il suo coraggio”, le disse di “restare forte” e le diede due rosari. Staver descrisse l’incontro come molto “cordiale” e “caldo” e Davis e il Papa promisero di pregare l’uno per l’altra.

Le fonti ufficiali si rifiutarono di commentare, all’inizio. Il 2 ottobre padre Federico Lombardi in un comunicato ammise che “un breve incontro” c’era stato ma non doveva essere considerato una forma di appoggio alla posizione della (Davis) “un appoggio alla sua posizione in tutti i suoi risvolti particolari e complessi”.

Lombardi aveva detto anche: “Il Papa ha incontrato presso la Nunziatura di Washington successivamente diverse decine di persone invitate dalla Nunziatura per salutarlo in occasione del suo congedo prima della partenza da Washington per New York City, come avviene durante tutti i viaggi del Papa. Si è trattato di saluti molto brevi di cortesia a cui il Papa si è prestato con la sua caratteristica gentilezza e disponibilità. L’unica “udienza” concessa dal Papa presso la Nunziatura è stata ad un suo antico alunno con la famiglia”.

Questo tema è tornato alla ribalta dopo che il New York Times – che è schierato anima e corpo con papa Bergoglio, come lo era peraltro con la Clinton, con il successo che si è visto – ha pubblicato un articolo di una vittima cilena di abusi sessuali, Juan Carlos Cruz, omosessuale, ha dichiarato che il Papa “di recente mi ha detto che l’arcivescovo Viganò ha quasi sabotato la visita (negli Usa) invitando Kim Davis, un funzionario di contea del Kentucky che si era rifiutata di firmare l’atto di matrimonio di una coppia gay”. Secondo il New York Times, il Pontefice disse a Cruz: “Non conoscevo chi fosse quella donna, (Viganò) la fece intrufolare dentro per dirmi buongiorno e naturalmente fecero un sacco di pubblicità da questo”. “Rimasi inorridito e licenziai quel nunzio”, Cruz sostiene il Pontefice abbia detto.

All’epoca poi fu detto che l’unica udienza del Pontefice quel giorno era stata con un suo ex alunno, omosessuale anche lui.

Ora Viganò vuole chiarire questo capitolo controverso, e lo fa con una dichiarazione scritta, a cui è allegato anche il memorandum su Kim Davis che consegnò al Pontefice e ai responsabili della Segreteria di Stato – il Sostituto Becciu e il Ministro degli Esteri Callagher – con cui discusse la vicenda.

“Al trmine della cena in nunziatura a Washington la sera del 23 ettembre 2015, dissi al papa che avevo bisogno che mi concedesse una mezz’ora, perché desideravo sottoporre alla sua attenzione, ed eventualmente alla sua approvazione un’iniziativa delicata, e facilmente realizzabile”. Era l’incontro con la Davis, “la prima cittadina americana condannata e imprigionata per una settimana per aver esercitato il suo diritto all’obiezione di coscienza”.

“All’inizio del nostro incontro, la sera del 23 settembre, diedi al papa un appunto di una pagina in cui era sintetizzato il caso della Davis. Il papa si mostrò immediatamente favorevole a tale iniziativa, ma aggiunse che l’incontro avrebbe avuto risvolti politici e affermò: ‘Io di queste cose non me ne intendo, quindi è bene che lei senta il parere del cardinal Parolin’”.

Viganò si recò nell’albergo che ospitava la delegazione vaticana. Parolin era già a letto, e allora ci fu un incontro con il Sostituto, mons. Becciu, e con mons: Gallagher. Con Viganò c’erano due dei consiglieri della Nunziatura (un italiano e un lituano).

In cinque si riunirono in un salottino, e tutti ebbero copia del memorandum già consegnato al Papa. “Mons. Becciu si dimostrò immediatamente favorevole a che il Papa avesse a ricevere privatamente la Davis”. Mons. Gallagher, “pur mostrandosi favorevole all’idea, attesa l’importanza di difendere il diritto all’obiezione di coscienza”, disse che bisognava considerare se la procedura contro la Davis fosse conclusa o aperta.  Risolto questo problema, mons. Gallagher “diede un parere incondizionatamente favorevole a che il Papa avesse a ricevere la Davis”.

Il giorno seguente, dopo la messa, “riferii al papa il parere positivo dei suoi due principali collaboratori, i quali avrebbero poi riferito al Cardinal Parolin il nostro incontro. Il papa diede quindi il suo consenso”. Viganò organizzò le cose in modo che la Davis venisse in maniera discreta in nunziatura. “Il papa, nel primo pomeriggio del 24 settembre, prima di partire per NY, entrò come previsto nel salotto dove lo aspettavano la Davis e suo marito, l’abbracciò affettuosamente, ringraziandola per il suo coraggio, e invitandola a perseverare. La Davis rimase molto emozionata e si mise a piangere”. Un’auto guidata da un gendarme, e un monsignore americano della nunziatura la riaccompagnarono in albergo.

Poi ci fu – senza che il Nunzio fosse consultato – il comunicato della Sala Stampa. “A rincarare la dose di menzogne ci pensarono poi padre Rosica e padre Lombardi”. Una mattina il card. Parolin telefonò: “Devi venire subito a Roma perché il papa è furioso con te”. Il 9 ottobre  era a Santa Marta. Scrive Viganò: “Il papa mi ricevette per quasi un’ora, in modo affettuoso e paterno. Si scusò immediatamente con me, per avermi dato questo disturbo di venire a Roma, e si effuse n continui elogi nei miei confronti per come avevo organizzato la sua visita negli USA, per l’incredibile accoglienza che aveva ricevuto in America,, come mai si sarebbe aspettato. Con mia grandissima sorpresa, durante questo lungo incontro, il papa non menzionò neanche una volta l’udienza con la Davis”.

Viganò telefonò a Paroli, per dirgli come il papa fosse stato buono con lui. Parolin rispose: “Non è possibile, perché con me era furioso nei tuoi confronti”.

A conclusione, ricordando la frase di Juan Carlos Cruz, Viganò scrive: “Uno dei due mente: Cruz o il papa? Quello che è certo è che il papa sapeva benissimo chi fosse la Davis, e lui e i suoi collaboratori avevano approvato l’udienza”.

Se quello che racconta mons. Viganò è vero – e a quanto pare c’è anche un documento, a rinforzare la sua testimonianza – la credibilità delle fonti ufficiali vaticane ne esce devastata. Figuriamoci quelle non ufficiali, ma gli amici degli amici…Povera Chiesa.

Ecco il pdf del documento.







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33 commenti

  • Iginio ha detto:

    Un monsignore che si pretendeva storico della Chiesa ce l’aveva con Pio X per vari motivi (fondamentalmente per aver contrastato il modernismo) tra cui perché secondo lui aveva fatto licenziare da un’università cattolica un religioso importante, tale Max di Sassonia, il quale difendeva le Chiese ortodosse, ma l’aveva fatto mandare via fingendo di non saperne niente e che l’iniziativa non fosse sua. Sarei curioso di vedere come commenterebbe ora queste manovre di Bergoglio. In realtà si tratta di doppiezze diplomatiche che in certa misura sono frequenti, ma che stonano tremendamente nell’aura di pseudorinnovamento evangelico che i corifei di Bergoglio pretendono stia avvenendo.

  • Enrico66 ha detto:

    Mi si perdoni l’imprudenza, ma se fosse vero che Papa Francesco ha parlato in quei termini con Juan Carlos Cruz della vicenda Kim Davis, ci troveremmo di fronte ad un pontefice che trova il tempo di “spettegolare” di tutto e di tutti con il primo venuto (pur con il rispetto che si deve a Cruz ) ma che non trova il tempo di ricevere cardinali, vescovi e laici che gli chiedono, nel solco della tradizione, di fare chiarezza sul suo magistero.
    Che pena.

    • GMZ ha detto:

      Caro Enrico,

      Guardi che i cardinali e i vescovi cui lei fa riferimento sono (erano, in alcuni casi) dei cani selvaggi e litigiosi, di fronte ai quali bene fa(ceva) Francesco a tacere e – misericordia – pregare.
      Com’è buono il papa, com’è umano! Mica come quelle bestiacce un po’ coprofile…

  • Gaetano2 ha detto:

    Devo riconoscere che ormai non avendo più gli interessi di gioventù seguo ormai ‘ste cose chiesastiche con godimento (nel senso di chi si contenta gode) però mi/vi chiedo, ovviamente con tutta la massima considerazione per tutti ecc. ecc.: ma siete proprio sicuri che el papa (che sia chiaro: mi piace tanto) sia davvero Papa?

    • Mazzarino ha detto:

      NO. Ma siccome chi poteva deporlo non lo ha fatto per oltre 5 anni ora ci tocca far finta che lo sia. Questo finchè qualcuno non troverà il coraggio di deporlo per una qualinque delle tante eresie che ha già professato.

  • Nat ha detto:

    “Dal Papa si ricevono e si accolgono tutte le sue indicazioni istruzioni parole” ( S.E. Card. Becciu).
    Esattamente ciò che hanno sempre fatto quei teologi con Paolo Vi (vedi Humanae vitae) e i suoi successori e che oggi, magari diventati cardinali, vorrebbero una obbedienza pronta cieca e totale a tutte le parole di Francesco.

  • Nicola B. ha detto:

    Importante iniziativa dell’Arcivescovo Charles Chaput che ha scritto una lettera………

    http://blog.messainlatino.it/2018/09/larcivescovo-di-filadelfia-ho-scritto.html

  • Anna ha detto:

    Confusione,doppiezza,tradimenti,bugie, ambiguità,superbia,lussuria,invidia,divisione,odio,eresia….e la lista potrebbe continuare per delineare il panorama in cui versa quella Chiesa che, invece che servire Cristo, serve l’anticristo. Prego per quel clero come Viganò e co. martiri della resistenza al male che li oltraggia e perseguita perché fedeli al Cristo.

  • pier luigi Tossani ha detto:

    a me dispiace, ma il fatto che Bergoglio abbia detto una cosa a una persona, e un’altra cosa a un’altra, non stupisce, perché, come dissi in passato, il problema è il suo probabile squilibrio psichico.

    E’ sempre più evidente che la Provvidenza ha mandato Bergoglio al popolo, perché esso, nelle persone che lo compongono, impari a ragionare con la propria testa – cosa che finora si è fatta poco, siamo stati poco educati – restando però fedele alla Dottrina, e perché il popolo (anche nelle singole persone) impari a correggere i Pastori che sbagliano, mantenendo rispetto verso di loro, anche quando si dimostrano cattivi padri – questa forse è la più difficile! – e, in ultimo, senza fare scismi.

    In “Gaudete et exsultate” risulta subito evidente che Bergoglio non avrà pace finché non avrà distrutto l’Occidente, fra l’agevolazione dell’invasione dell’orda dei barbari, specie islamici, da una parte, e soprattutto con la demolizione della base antropologica della civiltà cristiana, cioè lo sdoganamento dell’adulterio, vedi in sintesi qui

    http://www.lamadredellachiesa.it/spaemann-lamoris-laetitia-e-il-caos-eretto-a-principio-con-un-tratto-di-penna/

    e quindi lo sfaldamento della psiche umana e il ritorno al paganesimo, operato con Amoris laetitia, dall’altra.

    Nello specifico, in “Gaudete”, Bergoglio scrive, al n. 26:

    “Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro, desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio. Tutto può essere accettato e integrato come parte della propria esistenza in questo mondo, ed entra a far parte del cammino di santificazione. Siamo chiamati a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione, e ci santifichiamo nell’esercizio responsabile e generoso della nostra missione”.

    Si tratta di un pernicioso distillato di ideologia pura. Sono infiniti gli esempi nella storia del cristianesimo, e citerò qui per brevità solo Madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II, dai quali si evince che per i mistici il silenzio NON è  “evitare l’incontro con l’altro”, e la preghiera NON è “desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio”. Si tratta di affermazioni destituite di ogni fondamento, poiché, nella realtà, è noto che i contemplativi traggono dal silenzio adorante lo Spirito per andare incontro al loro prossimo, nei modi più diversi che la creatività cristiana ha ispirato, ed esercitare la carità verso di esso. Non solo: è altrettanto noto che i contemplativi, più sono tali, non solo NON dormono, ma anche, sono meno sensibili ai piaceri del cibo!…

    E’ dunque evidente che si ripete, per l’ennesima volta, la distorsione psichico-ideologica per la quale Bergoglio mette in contrapposizione i criteri antropologici, anziché porli nella loro naturale complementarietà. E anche invertendo – altro errore capitale! – il giusto ordine disegnato dal Creatore, per il quale è l’azione che discende dalla contemplazione, e non viceversa.

    In Bergoglio, si tratta della medesima distorsione mentale che abbiamo già riscontrato considerando i “quattro postulati” filosofici che egli descrive nella sua esortazione apostolica “Evangelii gaudium”, e che giustappunto, nello svolgersi del processo il-logico che li sottende, effettivamente fanno seriamente dubitare dell’equilibrio mentale del Pontefice medesimo. Vedi, in proposito, le due analisi seguenti, una del Padre Giovanni Scalese qui:

    http://querculanus.blogspot.it/2016/05/i-postulati-di-papa-francesco.html

    e l’altra dell’Abate Giulio Meiattini, OSB, qui:

    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351356.htm

    Poi, ovviamente, vi è il fatto, che ormai sconfina largamente nel farsesco, che Bergoglio denuncia severamente comportamenti che vengono al tempo stesso correntemente tenuti dal suo entourage, vedi l’ultimo, esemplare caso Viganò – l’altro Viganò, s’intende – collaboratore del Regnante pontefice che si è recentemente distinto per una vicenda nella quale ha collezionato un cumulo di scorrettezze da Guinness dei primati, venendo poi fake-dimissionato, “con fatica” (!) da Bergoglio medesimo, la cui credibilità è ormai a zero.

    Ebbene, cari amici, io credo che tutto quanto sopra, pur drammatico, non debba scomporci più di tanto. Intendo questo non tanto per la gravità dei fatti, che è enorme, quanto piuttosto perché comunque la Provvidenza, per suoi motivi insindacabili, comunque ce li propone, e anche perché l’ipotesi di scuola di un papa eretico, o perfino pazzo, checché qualcuno la ritenga impossibile, era già stata messa nero su bianco, vedi a esempio qui, sulla “Civiltà Cattolica”, dal Padre Gianfranco Ghirlanda S.I.

    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350455.html

    intervento che riprendeva la materia in tempi non sospetti, ovvero nell’anno 2013, appena prima dell’elezione di Bergoglio al pontificato. In quella sede, il Padre Ghirlanda  parlava anche della prassi da intraprendere nel caso si fossero verificati quei fatti che mai, in vita nostra, avremmo immaginato di dover considerare.

    In realtà, i difensori della vera fede, quei Cardinali e laici che sedevano al tavolo di presidenza del Convegno “Chiesa Cattolica dove vai?”, a Roma il 7 aprile scorso,

    http://www.marcotosatti.com/2018/04/09/chiesa-dove-vai-il-testo-del-card-burke-al-convegno-del-7-aprile/

    ci insegnano come fare, senza fughe in avanti: correggere filialmente, con la massima chiarezza, il Pontefice che sbaglia, mettere in guardia il popolo dall’errore, e attendere con pazienza, pregando e confidando nella Provvidenza. Il Papa NON può essere deposto, come alcuni vorrebbero. Il possibile sta GIA’ venendo fatto.

    A questa prassi, è bene che ci adeguiamo anche noi.

  • Sconsolata ha detto:

    «Grande è la confusione sotto il cielo…», cui prodest?
    Se per un attimo l’indignazione di Badilla, almeno su questo punto
    https://ilsismografo.blogspot.com/2018/09/vaticano-codice-di-diritto-canonico-per.html
    mi ha permesso di apprezzarne il coraggio della denuncia, peraltro sollecitata con la Lettera al popolo di Dio (al n. 2),
    la lettura del seguente articolo
    http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt201809/180901giansoldati.pdf
    mi ha lasciata perplessa. Messaggio in bottiglia per chi fosse tentato di unire la propria voce al dissenso che monta?

  • er ha detto:

    Riguardo alla sanzione di papa Benedetto XVI rimasta riservata, cosa dice il codice canonico:
    Can. 1340 – §1. La penitenza che può essere imposta in foro esterno, consiste in una qualche opera di religione, di pietà o di carità da farsi.

    §2. Per una trasgressione occulta non s’imponga mai una penitenza pubblica.

  • Giov ha detto:

    E’ pazzesco. In pratica, il Papa finge di chiamare a Roma Viganò per “sgridarlo” (per fare contenta la nota lobby), ma poi non lo sgrida. Magari ha anche detto, poi, a Parolin, di averlo sgridato pesantemente. Ma quanto mente quest’uomo? Ed è costretto o meno?

    • Mazzarino ha detto:

      Si. E’ proprio questo il punto. Menzogne e prese in giro fin dal “Buonasera”. NO. Prima! Da quando ha detto: accetto. Difficile però restare sempre in copertura, ed alcuni giorni dopo una verità ad una bambina: “non ho voluto essere Papa” . Consentitemi l’aggiunta: di Santa Romana Chiesa ma papa (presidente) di una chiesa diversa, quella di Gesù primo socialista. Crede di poter distruggere dottrina e morale tuttora scolpite nelle anime di milioni di cattolici.E crede di riuscirci con puerili bugie alternate a violenti atti d’imperio. Poveretto.

  • Vito ha detto:

    Anche LIBERO, dopo IL GIORNALE, si è piegato (a 90°) alle pressioni della gang gay vaticana pubblicando articoli infamanti contro mons. Viganò.
    Io mi sono abbonato a LA VERITÀ.
    Protestiamo non acquistando più questi quotidiani e non visitando più i loro siti (perderanno in termini di guadagni pubblicitari).

    • Anonimo verace ha detto:

      Oggi sono arrivato all’edicola ma non essendoci la Verità mi sono rifiutato di acquistare qualche altro quotidiano. La domanda è Se il mancato arrivo è dovuto all’edicolanteo alla distribuzione.

  • Fabrizio Giudici ha detto:

    Non ho ancora trovato l’intervista del NYT a Cruz e quindi non l’ho letta… Ma, scusate, ammesso e non concesso che il Papa avesse censure da muovere a Viganò, è normale che un Papa riceva un fedele in un’udienza privata e gli spifferi questioni che certo non riguardano il fedele, che per di più riguardano un alto prelato? Se era il caso di muovere censure a qualcuno e a farlo in pubblico, non doveva avvenire nella forma opportuna, invece che in forma di chiacchiera? Francesco non ammoniva quelli che chiacchierano alle spalle?

  • Sulcitano ha detto:

    Ringrazio cordialmente dott. TOSATTI, per il perfetto e tempestivo lavoro informativo a favore di noi amici di Stilum Curiae. Penso che ognuno di noi ne faccia buon uso divulgando tali notizie tra amici e avversi. Dio la benedica. La verità trionferà. Grazie!

  • rita ha detto:

    Santo Padre, cosa facciamo di SODOMA e GOMORRA???

    • Colaus de Arce ha detto:

      Cara Rita
      Di Sodoma e Gomorra non ci dobbiamo più preoccupare, l’alto prelato ha affermato che sono….salve, anzi che con il misericordismo sono tutti salvi, compreso il principe delle tenebre.

      • Lucia ha detto:

        Sodoma e gomorra non so se sono salve in senso spirituale , non in senso storico ,secondo gli archeologi mi pare sono sotto il mar rosso, le cercano sempre .Chi le trovera sara il nuovo Shlieman.E che cosa diranno don galantino e soci quando saranno trovate ? No , perche comunque dia gli archeologi pensano a una catastrofe stile Pompei , insomma la gente mori , mica arrivo superman e porto via tutti.Ma chissa se don galantino sa che generazioni di geologi cercano queste benedette citta! Ciao

        • Lucia ha detto:

          Scusate sodoma e gomorra sorgevano presso il mar morto , ho appena letto che forse furono distrutte da un terremoto ……Appunto se come si pensa sono esistite ,la gente mori miseramente.

  • val ha detto:

    Come ebbi a scrivere in un blog poco tempo dopo l’infausta elezione, Bergoglio è psichicamente gravemente instabile. Il colmo è che chi tira le fila, pensandolo “normalmente” modernista e tutto d’un pezzo (almeno all’apparenza…) non ha mai fatto i conti con questo inquietante aspetto del poveretto. Vedrete a quali conseguenze inaspettate porterà la follia braccata del nostro. Soprattutto verso i cosiddetti amici.

  • graeme taylor ha detto:

    His Holiness presides over a rotting, stench-ridden, corpse of a Vatican. Thank God for his mercy in using Archbishop Vigano, to open our eyes to this manifest corruption.

  • Mazzarino ha detto:

    Fango da cLibero. Triste ma prevedibile…..

    • Nicola B. ha detto:

      Scusami la domanda ( non polemica assolutamente). Ma perché c’era da aspettarselo? Grazie.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Prima di tutto, anche senza essere Papa, un vero uomo deve mostrare COERENZA.
    Nella conferenza stampa aerea del 26/8 il Santo Padre ha detto, a proposito del memoriale Viganò:
    -E’ un atto di fiducia: quando sarà passato un po’ di tempo e voi avrete tratto le conclusioni, forse io parlerò. Ma vorrei che la vostra maturità professionale faccia questo lavoro: vi farà bene, davvero. Va bene così.-
    Mi pare che ormai, oggi, 1/9 , non solo i giornalisti, ma anche i giornalai e i lettori e gli uditori dei lettori abbiano tratto le conclusioni (e che conclusioni !).
    Papa, non è ancora giunta l’ora di parlare ?
    Vergognati! Altro che dire a noi di vergognarci. Vergognati tu e solo tu!

  • Margherita ha detto:

    Se la falange deviata dei vertici della Chiesa aveva da tempo progettato di cambiare la Dottrina cattolica, per far passare gli stessi predatori omosessuali come vittime dell’incomprensione del clero fedele al VANGELO, a noi fedeli non resta che rivolgerci direttamente a DIO per implorare da LUI una risposta.

  • Alessandro ha detto:

    Credo che questo sia una dei non frequenti casi in cui la doppiezza gesuitica ha superato la doppiezza diplomatica.