STRANI FENOMENI ELETTROMAGNETICI AL SANTO SEPOLCRO. UN COLLEGAMENTO CON LA SINDONE?

16 Novembre 2016 Pubblicato da

gerus

 

Marco Tosatti

Mi ha colpito, e incuriosito, una notizia pubblicata da Aleteia sui lavori svolti al Santa Sepolcro, a Gerusalemme. Nel corso della rimozione della lastra di marmo che copriva il luogo in cui la tradizione vuole sia stato sepolto il Signore, avvenuta fra il 26 e il 28 ottobre, scienziati e religiosi hanno avuto accesso al luogo. E immediatamente dopo si sono sparse alcune voci. La prima è che quando si è sollevata la lastra, i presenti hanno percepito “Un dolce aroma” emanare dalla tomba.

Questa sensazione olfattiva è qualche cosa che ricorda le emanazioni – profumo di rose, profumo di viole, o, appunto, aromi – associate ad alcuni santi; sia quando erano ancora in vita, sia dopo la morte.

Inoltre sembra che alcuni strumenti di misurazione elettromagnetica impiegati dagli scienziati che partecipavano all’operazione di apertura si siano comportati in maniera totalmente anomala. Quando venivano collocati in verticale sulla pietra, sulla quale si vuole che sia stato deposto il corpo di Cristo avvolto nel telo sindonico, funzionavano con disturbi, o non funzionavano affatto.

Secondo Aleteia “La direttrice dei lavori, Antonia Moropoulou, ha affermato che è difficile immaginare che qualcuno abbia messo a rischio la propria reputazione per un ‘trucco pubblicitario’”.

Come rileva giustamente Aleteia, l’evento è eccezionale, e di grandissima importanza: “È stata la prima volta in quasi due millenni gli scienziati sono riusciti a entrare a contatto con la pietra originale sulla quale venne deposto il Santissimo Corpo di Gesù Cristo avvolto nei panni mortuari, il più famoso dei quali è la Sacra Sindone”.

Già, la Sindone. Leggendo questa notizia mi è tornata alla mente l’ipotesi avanzata da Giuseppe Baldacchini, e i lavori compiuti da questo scienziato e dalla sua squadra per risolvere il mistero dell’immagine sindonica. Giuseppe Baldacchini è un fisico, già dirigente presso il Centro di Ricerca ENEA di Frascati, Roma Atomic, Molecular and Optical Physics, Condensed Matter Physics, Cryogenics.

Dando per scontato che il corpo contenuto nel telo sia svanito, e non sia stato portato via, e che il telo stesso non sia un falso, secondo Baldacchini “L’unico fenomeno conosciuto in Fisica che conduca alla sparizione completa della massa con produzione di energia equivalente è il processo di annichilazione materia-antimateria (AMA), che oggi può essere riprodotto solo a livello subatomico nei laboratori di particelle elementari, ma che è stato invece dominante subito dopo il Big Bang, cioè negli istanti iniziali di esistenza del nostro universo”.

Se volete leggere più in dettaglio la sua ipotesi, cliccate QUI.

L’immagine della Sindone, che costituisce sicuramente un grande interrogativo dal punto di vista chimico e fisico, si sarebbe formata grazie a un lampo di luce fortissima. Baldacchini rispondeva così a una domanda sulla formazione dell’immagine: “Quella è stata, in realtà, la parte – che riguarda la Sindone – che mi ha interessato di più fin dall’inizio, nel senso che la mia preparazione di fisico mi ha permesso di fare delle ipotesi sulla possibilità che l’immagine fosse dovuta ad un’esplosione di energia. E questa ipotesi è stata verificata in laboratorio con l’uso di sorgenti laser molto particolari. Dopo un lungo lavoro, abbiamo dimostrato che in realtà in certe condizioni queste sorgenti laser possono produrre le immagini simil-sindoniche. È chiaro che con queste sorgenti veniva simulata un’esplosione di luce. Quindi che un lampo di luce che abbia prodotto questa Sindone è stato corroborato da misure scientifiche di un certo spessore”.

Potrebbe esserci qualche collegamento fra gli esperimenti compiuti con il Laser da Baldacchini, la sua teoria dell’annichilamento, e le anomalie inspiegabili avvenute agli strumenti di misurazione elettromagnetica posti sul sepolcro? L’interrogativo e quantomeno affascinante.



Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa”. 

Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.


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13 commenti

  • Nadia ha detto:

    ‘Beati quelli che pur non avendo visto crederanno’ (Gesù)

  • EFISIO BOVA ha detto:

    Ipotesi ardite, molta fantasia e poca sostanza.
    Ci rimane la beatitudine di credere senza aver visto.

  • Ugo Bertolami ha detto:

    Oggi in ambito cattolico sta prendendo piede questa ipotesi alla ” Gesù Cristo superstar piena di effetti speciali. Io credo che l’unico “abbaglio” avvenga nelle menti moderne propense a queste cose.
    Si vorrebbe far coincidere la fissazione dell’immagine con la Resurrezione. Gesù a Maria Valtorta rivelò che: “… sappiate che le contusioni feroci delle mie reni sono state l’agente chimico più potente nel miracolo della Sindone. Le mie reni, quasi frante dai flagelli, non hanno più potuto lavorare. Come quelle degli arsi in una vampa, sono state incapaci di filtrare, e l’urea si è accumulata e sparsa nel mio sangue, nel mio corpo, dando le sofferenze della intossicazione uremica e il reagente che trasudando dal mio cadavere fissò l’impronta sulla tela…”
    In altre parole “l’inchiostro ” usato da N.S. furono le sostanze più disprezzate: l’urea ( che reagi con gli aromi ) e la ” Sofferenza “.

  • renzo ha detto:

    di cosa vi stupite, chi non crede al soprannaturale commette peccato,
    cosi’ affermava Benedetto sedicesimo in una delle sue Catechesi

  • M ha detto:

    Molto suggestivo. Sul tema mi piacerebbero ulteriori articoli di approfondimento

  • Ravecca Massimo ha detto:

    Il legame più sorprendente, che collega la Sindone di Torino con le opere di Leonardo da Vinci, è nella somiglianza del volto contenuto nell’immagine della ferita al costato della Sindone, con il volto urlante del guerriero centrale della Battaglia di Anghiari di Leonardo realizzata a Firenze a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento. Capolavoro conosciuto tramite riproduzioni e copie. Sebbene l’immagine della ferita al costato sembri sempre leggermente differente nelle varie riproduzioni fotografiche, un po’ come l’Autoritratto di Leonardo, anch’esso custodito a Torino. Riprodotta, includendo anche parte dello spazio alla sua destra e sinistra, mostra caratteristiche comuni con il guerriero centrale con il berretto rosso ripreso ad esempio dalla Tavola Doria che riproduce della Battaglia, la Lotta per lo stendardo. Naso pronunciato, bocca spalancata, il labbro superiore quasi attaccato al naso. Il legame non sarebbe solo di tipo figurativo, (la somiglianza dei due volti), ma anche di tipo funzionale. Giacché la ferita al costato a Gesù fu procurata da una lancia da parte di un soldato (Giovanni 10,34). Mentre nella Battaglia di Anghiari, la Lotta per lo stendardo verte attorno al possesso di una lancia. Inoltre mentre nel violento furore parossistico della Battaglia di Leonardo assistiamo al mutarsi degli uomini in cavalli e viceversa. La Sindone invece indicherebbe la trasfigurazione gloriosa di Gesù. Ma i geni hanno un volto somigliante, un intelligenza simile e producono opere analoghe. Gesù volto e modello archetipo del genio. L’immagine della ferita al costato è la “prova” della presenza attuale della Battaglia di Anghiari, dietro gli affreschi del Vasari a Firenze. Mentre nella Gioconda secondo Mario Alinei abbiamo il ritratto di una donna morta come se fosse viva, nella Sindone abbiamo l’autoritratto o il ritratto di un Uomo vivo come morto. Cfr. ebook/kindle. La Sindone di Torino e le opere di Leonardo da Vinci: analisi iconografica comparata.

  • Echenique ha detto:

    Due milla anni dopo ancora parliamo di Gesú. O é veramente Figlio di Dio o é il maggiore buggiardo della storia. Peccato che in Vaticano mica crédono tanto in Gesu e le sue parole di rifiuto totale del divorzio. Oggi Gesú é una persona non grata in Vaticano. Dovrebbe éssere piú misericordioso e imparare di Bergoglio e di Lutero.

  • Angelo Fortuna ha detto:

    Importanti questi riscontri scientifici e ipotesi. Sembra proprio che oggi la luce per credere sia abbagliante. A meno di chiudere volontariamente gli occhi drl corpo e dello spirito.

  • Claude ha detto:

    Eeee, non c’e’ niente da fare, GESU’ E’ SEMPRE GESU’… Benedetto sia sempre nei secoli… Firmato un misero indegno peccatore che spera nella SUA misericordia, e nel suo conforto nei confronti dei piu’ deboli e sofferenti..

    Ciao GESU’, CREDO IN TE, GRAZIE PER TUTTO, E PERDONO PER TUTTO, E A NOME DI TUTTI NOI PECCATORI.. Salvaci SIGNORE…

  • Francesco ha detto:

    Appena letto l’altro articolo.
    Bene,premetto che non sono un fisico e pertanto non conosco le leggi di questa Materia, comunque nei racconti evangelici viene riportato la capacità di Gesú di illuminarsi intensamente (Trasfigurazione)
    Matteo 17,1-8; Marco 9,2-8 e Luca 9,28-36 e negli Atti degli Apostoli il redattore del testo precisa piacere volte che Gesù appariva dentro stanze ben chiuse dall’interno.
    Lasciando l’aspetto teologico e di fede, ma allargando il raggio culturale della letteratura ebreaica e cristiano antica (considerando anche alcuni testi gnostici) c’è l’aspetto ‘fisico’ della Luce e del Buio….che può dare delle tracce di studio…
    Comunque io credo,e qui so di spararla grossa,ma chi si occupa di Scienza debba focalizzare di più l’Antimateria,credo che sia questo la vera materia con cui é fatto lo Spirito..
    Grazie della considerazione

  • Francesco ha detto:

    Interessantissimo, io sono certo del lampo di luce,e proprio in questi giorni ho riprodotto su telo di lino l’esperimento del dott. Sebastiano Rodante,illustre sindonologo

  • stefano ha detto:

    Molto interessante